Angoscia: differenze tra le versioni
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{{F|psicologia|luglio 2018}} 
[[File:Julio Romero de Torres (1904) Horas de angustia.png|thumb|"Ore di angoscia" ([[Julio Romero de Torres]], 1904).]] 
L{{'}}'''angoscia''' è uno stato [[psiche|psichico]] [[coscienza (psicologia)|cosciente]] di un individuo caratterizzato da un [[sentimento]] intenso di [[ansia]] e [[paura|apprensione]]. Rappresenta una [[paura]] senza nome, le cui cause e origini non sono apparenti, ovvero non dirette o immediatamente individuabili. Per tale motivo, l'angoscia non è solo minacciosa, ma spesso anche catastrofica per l'individuo che la vive.<ref>{{Cita web|url=https://www.guidapsicologi.it/articoli/sentirsi-confusi-a-causa-dellansia-e-dellangoscia|titolo=Sentirsi confusi a causa dell'ansia e dell'angoscia}}</ref><ref name=":0">{{Cita web|url=https://www.emanuelefazio.net/angoscia/|titolo=Angoscia|sito=Blog di psicologia}}</ref> 
[[File:Edvard Munch,  
==Descrizione== 
A differenza della [[paura]], in ambito [[psicoanalisi|psicoanalitico]] essa rappresenta ed è vista e percepita dall'[[io (psicologia)|Io]] come una situazione catastrofica, tale da mettere in crisi la capacità dell'Io di controllare e gestire le pressioni del [[Super-io]] e dell'[[Es (psicologia)|Es]]<ref>{{Cita web|url=https://www.stateofmind.it/2022/03/angoscia-freud-lacan/|titolo=Angoscia e ansia in Freud e Lacan}}</ref>. 
Ogni  
Attualmente si tende a definire l'angoscia come un senso di [[frustrazione (psicologia)|frustrazione]] e malessere, una sofferenza psicologica che può degenerare anche in diverse [[patologia|patologie]] (si pensi all{{'}}''angoscia di castrazione'' infantile o all{{'}}''angoscia esistenziale'' di derivazione kierkegaardiana)<ref name=":0" />. 
{{Vedi anche|Søren Kierkegaard#Possibilità, angoscia e disperazione {{!}}Kierkegaard: il concetto dell'angoscia}}  
Il termine angoscia è stato utilizzato per la prima volta in termini [[filosofia|filosofici]] da [[Søren Kierkegaard]] ([[1813]]–[[1855]]) 
Nella [[filosofia contemporanea]] il tema dell'angoscia è stato ripreso da [[Martin Heidegger]] in questi termini:  
{{citazione| Con il termine angoscia non intendiamo quell'[[ansia|ansietà]] assai frequente che in fondo fa parte di quel senso di [[paura]] che insorge fin troppo facilmente. L'angoscia è fondamentalmente diversa dalla paura. Noi abbiamo paura sempre di questo o di quell'ente determinato, che in questo o in quel determinato riguardo ci minaccia. La paura di... è sempre anche paura per qualcosa di determinato. Nell'angoscia, noi diciamo, uno è spaesato. Ma dinanzi a che cosa v'è lo spaesamento e cosa vuol dire quell'uno? Non possiamo dire dinanzi a che cosa uno è spaesato, perché lo è nell'insieme. Tutte le cose e noi stessi affondiamo in una sorta di indifferenza. Questo, tuttavia, non nel senso che le cose si dileguino, ma nel senso che nel loro allontanarsi come tale le cose si rivolgono a noi. Questo allontanarsi dell'ente nella sua totalità, che nell'angoscia ci assedia, ci opprime. Non rimane nessun sostegno. Nel dileguarsi dell'ente, rimane soltanto e ci soprassale questo nessuno. L'angoscia rivela il niente. Che l'angoscia sveli il niente, l'uomo stesso lo attesta non appena l'angoscia se n'è andata. Nella luminosità dello sguardo sorretto dal ricordo ancora fresco, dobbiamo dire: ciò di cui e per cui ci angosciavamo non era "propriamente" - niente. In effetti il niente stesso, in quanto tale, era presente | Martin Heidegger<ref> 
{{cita libro | nome=Martin | cognome=Heidegger | titolo=Che cos'è la metafisica? | anno=1987 | editore=Adelphi | città=Milano | annooriginale=1929 }}</ref> }} 
==Al termine di un sogno== 
Secondo Freud: 
{{citazione |L'angoscia è una delle reazioni di rifiuto dell'Io di fronte a desideri [[rimozione|rimossi]] fatti sintensi, e quindi anche nel [[sogno]] essa trova facilmente spiegazione nel fatto che la formazione onirica si è posta in misura eccessiva al servizio dell'appagamento di questi desideri rimossi|'' Cinque conferenze sulla psicoanalisi''<ref>S. Freud,''Cinque conferenze sulla psicoanalisi'', Bollati Boringhieri,tr.it.Angela Staude, ottobre 2020 (ristampa), p. 55. {{ISBN|978-88-339-0204-3}}</ref>}}  
Durante il sogno si verifica una attenuazione della resistenza psichica dovuta alla rimozione di fatti traumatici ritenuti non compatibili con la personalità etica o estetica dell'Io cosciente. Queste [[pulsione|pulsioni]] di desiderio rimosse trovano un appagamento sostitutivo e compensativo in un sogno che indirettamente assomiglia e rinvia al contenuto rimosso, che nel sogno si manifesta in modo deformato tale da poter essere tollerato dalla censura dell'Io cosciente. Tuttavia, quando il sogno è troppo simile al contenuto rimosso e rischia di far riaffiorare a coscienza tale [[complesso]] psichico, la persona si sveglia improvvisamente avvolta da uno stato di angoscia. 
==Note== 
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* [[Martin Heidegger]] - ''[[Che cos'è la metafisica?]]'' (1929) 
* [[Hans Urs von Balthasar]] - ''Il cristiano e l'angoscia'', J. B., Milano 1987 
* [[James Hillman]], ''Saggio su Pan'', ADELPHI 
* [[Jacques Lacan]], '' Il seminario. Libro X. L'angoscia 1962-1963'', ed Einaudi. 2007 
* [[Hans Urs von Balthasar]], Il cristiano e l'angoscia. Jaca Book, 2018. 
* [[ Sigmund Freud]], '' 
* [[ Michele Mari]], '' 
==Voci correlate== 
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{{interprogetto|etichetta=angoscia|wikt=angoscia|q|q_preposizione=sull'}} 
== Collegamenti esterni == 
* {{Collegamenti esterni}} 
* {{fr}} Un testo di [[Sigmund Freud]]: [https://web.archive.org/web/20100821062418/http://www.megapsy.com/Textes/Freud/biblio005.htm ''L'angoisse de la naissance, prototype des angoisses ultérieures''] 
* {{cita web|1=http://www.biblioconcept.com/themes/A/angoisse.htm|2=''Bibliographie sur l'angoisse''|lingua=fr|accesso=7 maggio 2010|dataarchivio=6 dicembre 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101206132103/http://www.biblioconcept.com/themes/A/angoisse.htm|urlmorto=sì}} 
{{Søren Kierkegaard}} 
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