Tolomeo II: differenze tra le versioni

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|titolo = [[Faraone|Signore d'Egitto]]
|sottotitolo =
|stemma = Double crown.svg
|inizio regno =
|fine regno =
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|Cognome =
|ForzaOrdinamento = Tolomeo, 02
|PreData = {{lang-grc|Πτολεμαῖος Φιλάδελφος|PtolemàiosPtolemâios Philàdelphos}}; in [[Lingua egizia|egizio]]: ptwlmys, ''ptolemys''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Coo
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|AnnoMorte = 246 a.C.
|NoteMorte = <ref>{{cita|Bierbrier 2008|p. 184}}; {{cita|Whitehorne 2002|p. 204}}.</ref>
|Epoca = -200
|Attività = sovrano
|Nazionalità = egizio
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{{Vedi anche|Dinastia tolemaica}}
 
Tolomeo era figlio di [[Tolomeo I|Tolomeo I Sotere]], [[Diadochi|diadoco]] di [[Alessandro Magno]] e primo re dell'[[Egitto tolemaico]], e di [[Berenice I]],<ref>{{cita|Bierbrier 2008|p. 184}}; {{cita|Tyldesley 2008|p. 223}}.</ref> una nobildonna macedone parente del generale [[Antipatro (generale)|Antipatro]].<ref>{{cita|Lightman 2008|p. 56}}.</ref> Era quindi fratello di [[Arsinoe II]] e [[Filotera]] e fratellastro di [[Tolomeo Cerauno]], [[Meleagro (re)|Meleagro]], [[Lisandra]] e [[Tolemaide (figlia di Tolomeo I)|Tolemaide]], figli di Tolomeo I ed [[Euridice (regina egizia)|Euridice]],<ref>{{cita|Donnelly Carney 2013|p. 20}}; {{cita|Hölbl 2001|p. 24}}.</ref> e di [[Magas (re di Cirene)|Magas]], [[Antigone d'Epiro|Antigone]] e [[Teossena (moglie di Agatocle)|Teossena]], figli di Berenice I e [[Filippo (marito di Berenice I)|Filippo]].<ref>{{cita|Clayman 2014|p. 25}}; {{cita|Donnelly Carney 2013|p. 20}}.</ref>
 
=== Giovinezza (308-285 a.C.) ===
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{{Vedi anche|Prima guerra siriaca|Guerra cremonidea}}
 
[[Magas (re di Cirene)|Magas]], dopo aver visto la sua invasione dell'Egitto fallire, convinse il suocero [[Antioco I]] ad attaccare anche lui l'Egitto; tuttavia, nel [[274 a.C.]], Tolomeo prese l'iniziativa di attaccare l'[[impero seleucide]] in [[Celesiria]], iniziando così la [[prima guerra siriaca]]; l'esercito tolemaico, fu costretto a ritirarsi davanti all'avanzata di nuove truppe da [[Babilonia (regione storica)|Babilonia]] e venti [[Elephantidae|elefanti]] da guerra dalla [[Battria]], grazie alla sua alleanza con l'[[impero Maurya]].<ref>{{cita|Pausania|I, 7.3}}; {{cita|Hölbl 2001|p. 40}}; {{cita|McKechnie, Guillaume 2008|p. 141}}.</ref> Per evitare che Antioco intraprendesse un'invasione dell'Egitto, quindi, Tolomeo e [[Arsinoe II]] si recarono personalmente sul fronte per riorganizzare le difese; gli eserciti di Babilonia, comunque, furono colpiti da una violenta crisi economica e da una epidemia e Antioco riconobbe definitivamente la sconfitta nel [[271 a.C.]] Le trattative condussero essenzialmente a un mantenimento dello ''[[status quo]]'', lasciando l'importante città di [[Damasco]] ai Tolomei.<ref>{{cita|Hölbl 2001|p. 40}}; {{cita|Phang, Spence, Kelly, Londey 2016|p. 531}}.</ref>
 
[[File:ArsinoeII.jpg|miniatura|upright=0.8|Ritratto monetale di Arsinoe II ([[Metropolitan Museum of Art]], [[New York]])]]
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Gli egizi, guidati dall'ammiraglio [[Patroclo (ammiraglio)|Patroclo]], condussero la guerra principalmente per mare, sconfiggendo i pirati assoldati da Antigono in [[Attica]]; tuttavia, dato che i macedoni controllavano [[il Pireo]], il porto di Atene, Patroclo agì principalmente da basi navali sulle [[isole egee]].<ref>{{cita|Hölbl 2001|p. 42}}; {{cita|McKechnie, Guillaume 2008|p. 72}}; {{cita|Phang, Spence, Kelly, Londey 2016|p. 188}}.</ref> Sulla terraferma, invece, l'esercito macedone risultò più efficace delle forze congiunte di Sparta e Atene: [[Areo I]], re di Sparta, non riuscì mai a uscire dal [[Peloponneso]], morendo in un attacco alla città di [[Corinto (città antica)|Corinto]] nel [[265 a.C.]], mentre gli ateniesi furono assediati e caddero infine all'inizio del [[261 a.C.]], dovendo accettare la presenza di una guarnigione macedone; Cremonide e il fratello [[Glaucone (politico ateniese)|Glaucone]] fuggirono in Egitto, dove diventarono consiglieri del re.<ref>{{cita|Hölbl 2001|p. 42}}; {{cita|Phang, Spence, Kelly, Londey 2016|p. 188}}.</ref>
 
Tolomeo perse dunque la guerra ma, grazie alle azioni di Patroclo, riuscì ad assicurarsi diverse basi militari sparse per l'Egeo: nell'arcipelago delle [[Cicladi]], a [[Itanos]] e [[OlousOlunte]] a [[Creta (Grecia)|Creta]], a [[Santorini|Thera]], a [[Methana]] e a [[Ceo (Grecia)|Ceo]], dove ci fu la base principale della flotta tolemaica durante la guerra, la città portuale di Korissia, che venne rinominata "Arsinoe" in onore della regina scomparsa.<ref>{{cita|Hölbl 2001|p. 43}}; {{cita|McKechnie, Guillaume 2008|p. 47}}.</ref>
 
Nel [[262 a.C.]], durante l'ultimo periodo della guerra cremonidea, quando la vittoria macedone era ormai certa, Tolomeo riuscì comunque a ottenere un grande risultato formale da parte dell'[[anfizionia delfica]], a quel tempo controllata dagli [[Etolia|Etoli]]: il consiglio dell'anfizionia, infatti, riconobbe ai [[giochi tolemaici]] lo stato di [[giochi panellenici]], facendo risultare efficace la propaganda di Tolomeo in Grecia.<ref>{{cita|Dąbrowa 2014|p. 86}}; {{cita|McKechnie, Guillaume 2008|p. 155}}.</ref>
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Sempre in quel periodo, Tolomeo fu nominato tutore dell'erede al trono del [[regno di Bitinia]], il figlio minore di [[Nicomede I]], insieme allo stesso Antigono II e alle città di [[Bisanzio]], [[Eraclea Pontica]] e [[Cio (città antica)|Cio]]; nel 255 a.C. Nicomede morì e, essendo l'erede nominato ancora un bambino, la reggenza passò a [[Etazeta]] (seconda moglie di Nicomede), la quale fu però attaccata dal figlio maggiore di Nicomede, [[Ziaelas]].<ref>{{cita|Memnone|XIV, 1-2}}; {{cita|Avram 2003|p. 1186}}.</ref> Probabilmente per giungere in Bitinia, Tolomeo organizzò una spedizione nel [[mar Nero]], dove Antioco II stava assediando la città di Bisanzio; Tolomeo ruppe l'assedio, donando alla città armi e territori e venendo divinizzato.<ref>{{cita|Memnone|XV}}; {{cita|Avram 2003|pp. 1204-1208}}.</ref> Il re egizio continuò quindi le sue spedizioni nel mar Nero, facendo donazioni alla città alleata di Eralcea<ref>{{cita|Memnone|XVII}}; {{cita|Avram 2003|p. 1206}}.</ref> e combattendo contro [[Mangalia|Callatis]], alleata di Antioco, e [[Histria|Istros]]; Tolomeo sconfisse la prima ma non riuscì a conquistare la seconda, poiché la guerra lo chiamò in Bitinia.<ref>{{cita|Avram 2003|pp. 1211-1212}}.</ref> Tolomeo arrivò quindi in Bitinia supportando le forze avverse a Ziaelas, che riuscì però a conquistare il trono.<ref>{{cita|Avram 2003|pp. 1207-1208}}; {{cita|Valeva, Nankov, Graninger 2015|p. 63}}.</ref> Nella sua spedizione nel mar Nero, inoltre, giunse anche nel [[regno del Bosforo Cimmerio]] di [[Perisade II]], con il quale strinse un patto di alleanza, sancita da un'ambasciata spartocide in Egitto nel [[254 a.C.]]<ref>{{cita|Avram 2003|pp. 1208, 1212}}.</ref>
 
[[File:Ritratto(Venice) diAncient tolomeoRoman IIIbusts evergete,in bottegathe forseMuseo cipriota,archeologico 250nazionale ac- Ptolemy III caEuergetes.jpg|miniatura|upright=0.8|Testa di [[Tolomeo III]], figlio di Tolomeo II ([[Museo archeologico nazionale di Venezia|Museo archeologico nazionale]], [[Venezia]])]]
 
Negli anni successivi alla seconda guerra siriaca, Tolomeo si spese per recuperare più influenza nell'Egeo e in Grecia. Intorno al [[250 a.C.]] sconfisse la flotta di Antigono II in una battaglia navale, riuscendo ad aumentare la sua influenza sulle [[Cicladi]], dove, nel [[249 a.C.]], organizzò dei giochi in onore delle divinità [[Delo|delie]] che furono chiamati "secondi giochi tolemaici".<ref>{{cita|Hölbl 2001|p. 45}}.</ref> Inoltre strinse legami più forti con la [[Lega di Corinto|lega ellenica]], la [[lega etolica]] e soprattutto con la [[lega achea]], inviando supporti finanziari e militari dopo l'ambasceria di [[Arato di Sicione]] del [[250 a.C.|250]]-[[249 a.C.]] ad [[Alessandria d'Egitto|Alessandria]].<ref>{{cita|Plutarco|''Arato'', XII, 1; XXIV, 4}}; {{cita|Hölbl 2001|p. 45}}.</ref>
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[[File:Biblio Alexandria.jpg|miniatura|Facciata della [[Bibliotheca Alexandrina]], moderna ricostruzione dell'antica [[Biblioteca di Alessandria]]]]
 
Tolomeo II, durante tutto il suo regno, fondò molte nuove città ([[Arsinoe (Cilicia)|Arsinoe in Cilicia]], [[Arsinoe (Etolia)|Arsinoe in Etolia]], [[Arsinoe (Golfo di Suez)|Arsinoe sul mar Rosso]], [[Berenice Pancrisia]], [[Berenice Trogloditica]], [[Filadelfia (Egitto)|Filadelfia]], [[Tolemaide Terone]]), ricostruì il canale che congiungeva il [[Nilo]] e il [[mar Rosso]] (iniziato da [[Necao II]] e completato da [[Dario I di Persia]]) e creò un più efficiente sistema di strada sulla costa orientale e nelle regioni minerarie (si ricordano la "strada del deserto orientale" che collegava il [[Nilo]] con le miniere di [[Barramiya]] e forse arrivava fino allaalle stradadue strade che collegavano Berenice Trogloditica con [[Copto (Egitto)|Copto]]-[[Berenice (Egitto)|Berenice]] e la stradaed [[Edfu]]-Berenice).<ref>{{cita|Manning 2003|p. 44}}; {{cita|Mueller 2006|pp. 48, 152-153}}.</ref> Tolomeo II, quindi, si impegnò anche in Alto Egitto, dove venne aperta una banca reale a [[Tebe (Egitto)|Tebe]] e apportò molte opere nella città di Edfu, che culminarono nel [[237 a.C.]] con la costruzione del [[Tempio di Edfu|tempio di Horus]] da parte di [[Tolomeo III]].<ref>{{cita|Manning 2003|pp. 67, 74}}.</ref> Rinominò inoltre l'[[oasi del Fayyum]], allora noto come "il Lago", "Arsinoite", e la sua capitale, [[Crocodilopoli]], "Arsinoe", in onore della sorella-moglie.<ref>{{cita|Manning 2003|p. 102}}.</ref> In quell'area, inoltre, portò avanti il progetto di creazione di una [[Depressione (geografia)|depressione]], iniziato dal padre, portando il livello del [[Qarun|Lago Meride]] a due metri sotto il livello del mare, attraverso la realizzazione di una diga (5.000 m di lunghezza e 4 m di altezza) e di canali.<ref>{{cita|Mays 2010|p. 53}}.</ref> Inoltre, per popolare quei nuovi territori fertili, Tolomeo fece arrivare molti [[Cleruchia|cleruchi]] macedoni.<ref>{{cita|Buraselis, Stefanou, Thompson 2013|pp. 122-123}}.</ref>
 
Per quanto riguarda la città di [[Alessandria d'Egitto|Alessandria]], sotto il regno di Tolomeo sono attestate tutte le principali opere portuali: il [[Faro di Alessandria|Faro]], l'[[Heptastadion]] e il porto in generale; ci sono inoltre riferimenti a tutti i maggiori edifici della cultura greca (il teatro, l'agorà, lo stadio e l'ippodromo), oltre ai grandi centri culturali della [[Biblioteca di Alessandria|Biblioteca]] e del [[Museo (Alessandria)|Museo]]; infine vennero edificati anche centri di culto di stampo greco, come l{{'}}''Arsinoeion''.<ref>{{cita|McKenzie 2007|p. 41}}.</ref> Il Faro, nello specifico, fu costruito o alla fine del regno di Tolomeo I o all'inizio di quello di Tolomeo II, su progetto di [[Sostrato di Cnido]], e costò 800 [[Talento (peso)|talenti]].<ref>{{cita|Plinio il Vecchio|XXXVI, 18}}; {{cita|McKenzie 2007|pp. 41-42}}.</ref>
 
[[File:Dionysos Horti Liciniani Musei Capitolini MC1132 n2.jpg|miniatura|left|upright=0.8|Busto di [[Dioniso]] ([[Musei Capitolini]], [[Roma]])]]
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Sotto Tolomeo II si iniziò la [[Septuaginta]], cioè la traduzione in [[Lingua greca antica|greco antico]] della [[Tanakh|Bibbia Ebraica]]; infatti, mentre alcuna fonti antiche indicano che la traduzione avvenne completamente sotto il suo regno, gli studi moderni e contemporanei hanno chiarito che il processo di traduzione fu lungo e durò dall'inizio del [[III secolo a.C.]] alla seconda metà del [[II secolo a.C.|II]].<ref>{{cita|Segal 2010|p. 363}}.</ref> La tradizione, riportata dalla [[Lettera di Aristea]] (testo dalla paternità dubbia), vuole che settanta saggi ebraici, nominati dal sommo sacerdote Eleazar, si siano riuniti ad Alessandria per tradurre i testi sacri ebraici, per volontà di Tolomeo II e del suo bibliotecario, [[Demetrio Falereo]]; le molte incongruenze storiche della Lettera, però, la fanno ritenere una fonte poco affidabile.<ref>{{cita|Lettera di Aristea}}; {{cita|Conybeare, Stock 2014|pp. 4-7}}; {{cita|Segal 2010|p. 363}}.</ref>
 
Tolomeo ospitò ad Alessandria anche dei medici, dei quali in particolare si distinsero [[Erofilo|Erofilo di Calcedonia]] ed [[Erasistrato|Erasistrato di Ceo]]; grazie a loro vennero fatte diverse scoperte nei campi dell'anatomia, della fisiologia e della medicina che influenzarono molto i medici dei secoli successivi.<ref>{{cita|Tunny 2001|pp. 125-126}}.</ref> In ossequio all'impegno di Tolomeo II nello sviluppo della Biblioteca antica, in anni recenti è stato posizionato [[Tolomeo II in granito (SCA 1001)|un suo colosso in granito]] (scoperto nel [[1995]] sul fondale marino di fronte ad Alessandria<ref>{{Cita news|lingua=fr-FR|url=http://www.medicographia.com/2010/07/france-a-pioneer-of-underwater-archaeology/|titolo=France, a pioneer of underwater archaeology - Medicographia|pubblicazione=Medicographia|data=30 luglio 2010-07-30|accesso=10 luglio 2017-|dataarchivio=2 luglio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170702054648/http://www.medicographia.com/2010/07/france-10a-pioneer-of-underwater-archaeology/|urlmorto=sì}}</ref>) di fronte alla moderna [[Bibliotheca Alexandrina]].<ref>{{Cita web|url=http://erenow.com/biographies/cleopatra-last-queen-of-egypt/4.html|titolo=Alexandria-next-to-Egypt - Cleopatra: Last Queen of Egypt|sito=erenow.com|lingua=en|accesso=10 luglio 2017-07-10}}</ref>
 
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L'"inclinazione ai piaceri dell'amore" di Tolomeo era molto conosciuta, tanto che anche Teocrito, tra la lista delle virtù del sovrano, lo definisce ἐρωτικός (''erotikós'').<ref>{{cita|Teocrito, ''Eschine e Tionico''|v. 61}}; {{cita|Cameron 1990|p. 295}}.</ref> Oltre alle due mogli, Tolomeo II ebbe infatti molte amanti e concubine: [[Bilistiche]], dalla ascendenza dubbia ([[Ateneo di Naucrati]] la chiama "[[Achei|argiva]]",<ref>{{cita|Ateneo|XIII, 70}}.</ref> mentre [[Plutarco]] la definisce semplicemente "[[Barbaro|barbara]]"<ref>{{cita|Plutarco, ''Moralia''|753 e}} (''Amatorius'', 9).</ref>), donna molto famosa nell'antichità, due volte vincitrice ai [[Giochi olimpici antichi|giochi olimpici]] e divinizzata da Tolomeo come [[Afrodite]]-Bilistiche;<ref>{{cita|Plutarco, ''Moralia''|753 e}} (''Amatorius'', 9); {{cita|Donnelly Carney 2013|p. 127}}; {{cita|Golden 2009|p. 18}}; {{cita|Lightman 2008|pp. 59-60}}.</ref> Didime, una donna egizia di straordinaria bellezza e soggetto di un epigramma di [[Asclepiade di Samo]];<ref>{{cita|Asclepiade di Samo}} in {{cita|Antologia Palatina|V, 210}}; {{cita|Ateneo|XIII, 37}}; {{cita|McKechnie, Guillaume 2008|p. 358}}.</ref> Stratonice, a cui venne eretta una statua sulla costa di [[Eleusi]]; Mirzione, un'attrice di commedie; Cleino, la sua coppiera personale; Mnesine e Patine, due musiciste.<ref>{{cita|Ateneo|XIII, 37}}; {{cita|Hazzard 2000|p. 41}}.</ref>
 
Tolomeo II viene descritto da [[Strabone]] come un uomo dalla natura curiosa e dalla cattiva salute.<ref>{{cita|Ateneo|XII, 51}}; {{cita|Strabone|XVII, 1.5}}; {{cita|McKechnie, Guillaume 2008|p. 154}}.</ref> Infatti, benché la lunghezza della sua vita fosse al di sopra della media del tempo, ebbe almeno una malattia tanto grave da richiedere un intervento divino, come attestato da un'iscrizione nel [[tempio di Khonsu]].<ref>{{cita|Tunny 2001|pp. 119-121}}.</ref> In particolare, l'unico disturbo che viene ricordato è la [[gotta]] che lo colpiva al piede.<ref>[[Celio Aureliano]], V, 29-30; {{cita|Tunny 2001|pp. 121-122}}.</ref> Essendo Tolomeo probabilmente in sovrappeso, come lo rappresentano anche le suecerte monete, il fattore di rischio di riscontrare la gotta era più alto;<ref>{{cita|Tunny 2001|p. 126}}.</ref> anche il consumo di alcool, una dieta poco salutare e, forse, la predisposizione delle acque di Alessandria possono aver contribuito alla malattia.<ref>{{cita|Tunny 2001|pp. 126-127}}.</ref> Tuttavia ciò di cui Tolomeo soffriva potrebbe non essere stata la gotta, ma un altro problema con simili effetti: [[condrocalcinosi]], [[artrite reumatoide]] o [[artrite gonococcica]].<ref>{{cita|Tunny 2001|pp. 128-129}}.</ref>
 
== Titolatura ==
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Secondo la [[Titolatura reale dell'antico Egitto|titolatura reale egizia]], Tolomeo II ebbe diversi nomi:
* nome Horo: ''ḥwnw ḳni'' (''hunu qeni''), "giovane coraggioso";
* nome Nebty (o delle [[Due Signore]]): ''wr-pḥty'' (''wer pehty''), "grande di forza";
* nome Horo d'Oro: ''sḫꜥ.n sw it.f'' (''sekha.en su it.ef''), "colui che è stato messo sul trono dal padre" (lett.: "colui il cui padre ha fatto in modo che apparisse");
* nome del Trono: ''wsr kꜣ rꜥ, mry imn'' (''weser ka ra, mery imen''), "colui che è forte del [[Anima nella religione dell'antico Egitto#Ka|ka]] di [[Ra]], amato da [[Amon]];
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* dal 259 fino alla fine del suo regno nel [[246 a.C.]] usò invece Πτολεμαῖος τοῦ Πτολεμαίου Σωτῆρος ("Tolomeo figlio di Tolomeo Sotere").<ref>{{cita|Hazzard 2000|p. 20}}.</ref>
 
== Ascendenza ==
{{Ascendenza
|1=Tolomeo II
|2=[[Tolomeo I]]
|3=[[Berenice I]]
|4=[[Lago (generale)|Lago]]
|5=[[Arsinoe di Macedonia]]
|6=[[Magas di Macedonia]]
|7=[[Antigone di Macedonia]]
|14=Cassandro
}}
== Note ==
=== Esplicative ===
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|1=http://www.instonebrewer.com/TyndaleSites/Egypt/ptolemies/ptolemy_ii_fr.htm|2=Ptolemy II|lingua=en|accesso=12 gennaio 2019|dataarchivio=2 marzo 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210302032424/http://instonebrewer.com/TyndaleSites/Egypt/ptolemies/ptolemy_ii_fr.htm|urlmorto=sì}}
 
{{Box successione