Francesco Hayez: differenze tra le versioni

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|AnnoNascita = 1791
|LuogoMorte = Milano
|GiornoMeseMorte = 21 dicembre12 febbraio
|AnnoMorte = 1882
|Epoca = 1700
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}}
 
Passato dalla temperie [[neoclassica]] a quella [[romanticismo|romantica]] (della quale è stato il maggiore esponente in Italia), Hayez è stato un artista innovatore e poliedrico, lasciando un segno indelebile nella storia dell'[[arte italiana]] per esseressere stato l'autore del dipinto ''[[Il bacio (Hayez)|Il bacio]]'' e di una serie di ritratti delle più importanti personalità del tempo. Molte sue opere, solitamente di ambientazione [[medioevo|medioevale]], contengono un messaggio patriottico [[risorgimento|risorgimentale]] criptato.
 
Dopo aver trascorso la giovinezza a Venezia e Roma, si spostò a Milano, dove entrò in contatto con [[Alessandro Manzoni|Manzoni]], [[Giovanni Berchet|Berchet]], [[Silvio Pellico|Pellico]] e [[Carlo Cattaneo|Cattaneo]], conseguendo numerosissimi uffici e dignità; tra queste, degna di menzione è la cattedra di pittura all'[[Accademia di belle arti di Brera|Accademia di Brera]], della quale divenne titolare nel 1850.
 
== Le fonti ==
[[File:Le Memorie di Hayez.png|thumb|Frontespizio della prima versione delle ''Memorie'' di Hayez, pubblicata nel 1890|left]]
La più completa fonte primaria sulla vita e l'attività dell'Hayez sono le ''Memorie'', che egli stesso dettò a intervalli all'amica [[Giuseppina Negroni Prati Morosini]] tra il [[1869]] e il [[1875]]. Siamo davanti a un interessante esempio di autobiografia, intenso e ricco di aneddoti, considerazioni personali e note di costume che, abbracciando il periodo compreso tra il 1791 e il 1838, appare essere «la conclusione di una lunga strategia della costruzione dell'immagine dell'artista quale Hayez si può dire abbia perseguito da sempre».<ref>{{cita|Mazzocca|p. 12|FM1|titolo=Le mie memorie}}.</ref> [[Raffaello Barbiera]], assiduo frequentatore sia dell'Hayez sia della nobildonna meneghina, lasciò una vivida descrizione delle circostanze che condussero alla redazione dell'opera:<ref>{{cita|Barbiera|p. 58|RB}}.</ref>
{{citazione|La contessa Giuseppina lo eccitava [...] a scrivere le sue memorie; ma l'autore del ''Bacio'', aveva, si sa, più facile il pennello che la penna. Un bel giorno, l'amica sua si risolse a scriverle lei quelle ricordanze d'arte e di vita, facendosele dettare a poco a poco dal pittore. E così fu: il vecchissimo artista dalla immacolata canizie, seduto su un seggiolone parlava e la contessa scriveva}}
Alla morte dell'amico artista, la Morosini fece dono delle ''Memorie'' all'[[Accademia di Brera]] il 3 aprile 1890, adempiendo alle volontà espresse dallo stesso Hayez. La genesi editoriale dell'opera si articola in due manoscritti: l'uno integrale, pubblicato come ''Le mie memorie'' a Milano nel 1890 con una prefazione di [[Emilio Visconti Venosta]], e l'altro opportunamente rimaneggiato e ritoccato, edito con lo stesso titolo da [[Fernando Mazzocca]] nel 1995.<ref name=mdmdm>{{cita|Di Monte||MDM}}.</ref><ref group="N">D'ora innanzi, nel testo si farà riferimento all'{{cita|edizione delle ''Memorie'' del 1995||FM1}}, in quanto riprende la precedente ma in modo più completo, ed al ''{{cita|Catalogo ragionato||FM2}}'' di Hayez edito sempre dal Mazzocca nel 1994.</ref>
 
== Biografia ==
=== L'infanzia e l'adolescenza ===
[[File:Hayez Lapide nascita.png|sinistra|thumb]]
«Nacqui in Venezia il giorno 10 febbraio 1791 nella parrocchia di S. Maria Mater Domini»: è lo stesso Hayez a parlarci della sua nascita, nell'incipit nelle sue ''Memorie''. Mentre sulla fanciullezza dell'artista sono stati versati fiumi d'inchiostro, sulle sue vicende familiari non ci sono pervenute molte notizie: sappiamo che la madre era la [[Murano|muranese]] Chiara Torcellan, e che il padre Giovanni era un pescatore originario di [[Valenciennes]]. In ogni caso, la sua famiglia originaria - che comprendeva altri quattro fratelli - era poverissima, e segnata da vicissitudini e sofferenze: per questo motivo, il piccolo Francesco fu affidato a un'agiata zia materna di [[Milano]], sposata con Francesco Binasco, disinvolto antiquario e collezionista di opere d'arte.<ref name=mdm/>
«Nacqui in Venezia il giorno 10 febbraio 1791 nella parrocchia di S. Maria Mater Domini»: è lo stesso Hayez a parlarci della sua nascita, nell'incipit nelle sue ''Memorie''. Mentre sulla fanciullezza dell'artista sono stati versati fiumi d'inchiostro, sulle sue vicende familiari non ci sono pervenute molte notizie: sappiamo che la madre era la [[Murano|muranese]] Chiara Torcellan, e che il padre Giovanni era un pescatore originario di [[Valenciennes]], nel nord della [[Francia]]. In ogni caso, la sua famiglia originaria - che comprendeva altri quattro fratelli - era poverissima, e segnata da vicissitudini e sofferenze: per questo motivo, il piccolo Francesco fu affidato a un'agiata zia materna di [[Milano]], sposata con Francesco Binasco, disinvolto antiquario e collezionista di opere d'arte.<ref name=dm/>
[[File:Accademia - Maggiotto Self-portrait with two students.jpg|Francesco Maggiotto, ''Autoritratto con gli studenti Antonio Florian e Giuseppe Pedrini'', 1792. Maggiotto fu uno dei primi precettori del giovane Hayez|thumb]]
SinDa d'oraallora in poi trascorse la fanciullezza e l'adolescenza presso la dimora meneghina degli zii, dai quali ricevette anche una prima educazione: Francesco Binasco, intuendo il precoce talento artistico del nipote, lo introdusse infatti all'esercizio della pittura, con l'auspicio di indirizzarlo nella branca del restauro, così da impiegarlo presso la propria mercatura. Contemporaneamente, il giovane Francesco si accostò alle lezioni di disegno impartite da un certo Zanotti per poi passare, alla morte di quest'ultimo, alla scuola del tardosettecentista del veneziano [[Francesco Maggiotto]]. Qui, sotto la guida del Maggiotto, acquistò una vasta cultura figurativa e letteraria, divorando libri di carattere [[mitologia|mitologico]] e storico, e avendo modo di studiare alcuni dei grandi maestri veneti del Settecento, da [[Giambattista Tiepolo]] e [[Sebastiano Ricci]] a [[Francesco Fontebasso]] e [[Giovanni Battista Piazzetta]]. Uno, in particolare, era l'artista prediletto, [[Gregorio Lazzarini]]: da quest'ultimo ricevette un'impronta profonda, tanto da fondare il proprio stile sulla sua maniera chiara e levigata.<ref name=mdmdm/>
 
Terminato l'apprendistato presso il Maggiotto, lo zio Binasco decise di valorizzare ulteriormente le doti pittoriche del nipote: fu così che Hayez venne allocato sotto la guida di [[Filippo Farsetti]], che aveva radunato presso [[Ca' Farsetti|il proprio palazzo]] sul [[Canal Grande]] una considerevole raccolta di gessi, tratti dalle statue antiche più famose. Hayez, per l'appunto, dedicò buona parte del suo tempo alla copia dei modelli in gesso della ricca collezione del Farsetti, mentre la sera si recava alla scuola di nudo presso la vecchia [[Accademia di belle arti]] di Venezia. Qui strinse amicizia con il pittore [[Lattanzio Querena]], con il quale si interessò allo studio della pittura a colori; il 1º aprile 1805 arrivò addirittura a confermare la propria fama in ascesa, vincendo il primo premio per il disegno di nudo.<ref name=mdmdm/>
[[File:Francesco Hayez - Laocoonte.jpg|thumb|left|Francesco Hayez, ''Laocoonte'' (1812); olio su tela, 246x175 cm, Milano, Accademia di Belle Arti di Brera]]
 
=== Nel segno di Canova e di Raffaello Sanzio ===
[[File:Francesco Hayez - Laocoonte.jpg|thumb|left|Francesco Hayez, ''Laocoonte'' (1812); olio su tela, 246x175 cm, Milano, Accademia di Belle Arti di Brera]]
Quando nel 1806 Venezia cadde nell'orbita francese, divenendo una provincia del neocostituito [[Regno d'Italia (1805-1814)|Regno d'Italia]] [[Napoleone Bonaparte|napoleonico]], la sede dell'Accademia venne spostata nel complesso della Carità; il conte [[Leopoldo Cicognara]], presidente dell'Accademia dal 1808, darà un impulso che si rivelerà decisivo per la fortuna dell'Hayez. In ogni caso, qui seguì il corso di [[Teodoro Matteini]], al quale venne assegnata la cattedra di pittura di storia. Fu in questi anni, tra l'altro, che Hayez condusse le sue prime esperienze artistiche, realizzando un'''Adorazione dei magi'', dipinta entro il 1809 su commissione dei padri armeni della parrocchiale di [[Lussingrande]] (in croato Veli Lošinj), e un ''Ritratto della famiglia del pittore''.
Quando nel 1806 Venezia cadde nell'orbita francese, divenendo una provincia del neocostituito Regno d'Italia napoleonico, la sede dell'Accademia venne spostata nel complesso della Carità; il conte Leopoldo Cicognara, presidente dell'Accademia dal 1808, darà un impulso che si rivelerà decisivo per la fortuna dell'Hayez. In ogni caso, qui seguì il corso di Teodoro Matteini, al quale venne assegnata la cattedra di pittura di storia. Fu in questi anni, tra l'altro, che Hayez condusse le sue prime esperienze artistiche, realizzando un'Adorazione dei magi, dipinta entro il 1809 su commissione dei padri armeni della parrocchiale di Lussingrande (in croato Veli Lošinj), e un Ritratto della famiglia del pittore.
 
Sempre nel 1809 l'Hayez partecipò a un concorso indetto dall'Accademia per l'«alunnato di Roma» risultandone vincitore a pieni voti, e perciò titolare di una borsa di studio e di pittura di durata triennale nella laboriosa officina artistica capitolina.<ref group="N">Oltre ad Hayez, risultarono vincitori dell'«alunnato di Roma» del 1809 anche [[Giovanni De Min (pittore)|Giovanni De Min]] e [[Vincenzo Baldacci]]. Si consulti: {{cita|Di Monte||MDM}}.</ref> Hayez si trasferì nell'Urbe l'ottobre dello stesso anno, accompagnato dal collega [[Odorico Politi]], dallo zio Binasco e, soprattutto, da una serie di lettere commendatizie redatte dal conte Cicognara, tese a elogiare caldamente il talento del suo giovane protetto ad [[Antonio Canova]] e al cardinale [[Ercole Consalvi]]. Era il 28 aprile 1812 il giorno in cui Cicognara, in un'epistola inoltrata all'amico Canova, gli comunicò infatti la sua ambizione di vedere in Hayez un interprete delle ispirazioni nazionali, in grado di dare nuova linfa alla grande pittura italiana: «Oh per Dio che avremo anche noi un pittore; ma bisogna tenerlo a Roma ancora qualche tempo, e io farò di tutto perché vi rimanga».
 
Trasferitosi a Roma solo dopo aver fatto tappa a [[Bologna]], [[Firenze]] e [[Siena]], Hayez ebbe subito modo di presentarsi ad Antonio Canova, detentore all'epoca di numerosissimi uffici,<ref group=N>Con bolla del 1802, il pontefice [[Pio VII]] nominò Canova ispettore generale di tutte le Belle Arti per Roma e lo Stato pontificio, con sovrintendenza ai musei Vaticani e Capitolini e all'Accademia di San Luca. Si consulti, per maggiori informazioni sulle dignità detenute dal Canova: {{cita web|titolo=CANOVA, Antonio|sito=Dizionario Biografico degli Italiani|volume=18|anno=1975|autore=Massimiliano Pavan|accesso=8 febbraio 2016|editore=Treccani|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/antonio-canova_(Dizionario-Biografico)/}}</ref> che lo accolse molto calorosamente. Con ogni probabilità, la conoscenza diretta col Canova (e col suo collaboratore [[Antonio D'Este]]) contribuì ad aprirgli le porte delle maggiori collezioni romane: Hayez fu ai [[Musei Capitolini]] e al [[Museo Chiaramonti]], ove poté studiare la statuaria greco-romana ivi raccolta. Per tramite di [[Vincenzo Camuccini]], inoltre, l'artista ottenne il permesso di recarsi anche alle [[Stanze di Raffaello|Stanze Vaticane]], dove poté mettersi direttamente a confronto con il plastico pittoricismo delle figure di [[Raffaello Sanzio]]. A quest'intensa attività di perfezionamento artistico l'Hayez alternò gli svaghi e le frequentazioni concesse dalla vita di città, ricca di fermenti e suggestioni culturali. Fra i suoi amici romani vi sono le più eminenti personalità artistiche del tempo: [[Pelagio Palagi]], [[Tommaso Minardi]], [[Jean-Auguste-Dominique Ingres|Dominique Ingres]], [[Bartolomeo Pinelli]] e [[Friedrich Overbeck]], fra quelli espressamente citati nelle ''Memorie''.<ref name=mdmdm/> Lo stesso pittore ammise più tardi: «dirò che chi mi vedeva allo studio e poi in compagnia avrebbe trovato due uomini ben diversi».<ref>{{cita|Mazzocca|p. 85|FM1|titolo=Le mie memorie}}.</ref>
{{Doppia immagine verticale|destra|Francesco Hayez - Rinaldo and Armida - WGA11209.jpg|Francesco Hayez 028.jpg|359|Francesco Hayez, ''Rinaldo e Armida'' (1812-1813); olio su tela|Francesco Hayez, ''[[Ulisse alla corte di Alcinoo]]'' (1814-1815); olio su tela, 381×535 cm}}
 
==== I primi successi ====
Frattanto, gli entusiastici incoraggiamenti del Canova indussero l'Hayez a partecipare nel 1812 a un concorso bandito dall'Accademia di Brera per la realizzazione di un'opera d'arte incentrata sull'impegnativo tema classico del [[Laocoonte]]. Hayez realizzò una tela dalle solide qualità pittoriche; ciononostante, la giuria lo premiò ''ex aequo'' con una ben più modesta opera di [[Antonio De Antoni]], protetto dall'influente [[Andrea Appiani]], membro dell'Accademia meneghina e ''premier peintre'' di [[Napoleone Bonaparte]]. Si trattò questa di una cocente delusione, ma soprattutto della «prima vera, importante affermazione pubblica dell'di Hayez sulla scena nazionale, alla quale fecero seguito altri successi nel giro di pochi anni» ({{cita|Di Monte||MDM}}). Nell'estate del 1813 mandò all'Accademia di Venezia - a titolo di saggio finale dell'alunnato - la grande tela raffigurante ''Rinaldo e Armida'', permeata di spiriti romantici e coloristici. L'opera, che rappresenta un'intima rielaborazione della lezione veneta di [[Tiziano Vecellio]] filtrata attraverso il classicismo canoviano, fu molto gradita agli accademici veneziani, trovando un fervente ammiratore in Cicognara, che così concesse al borsista il quarto anno di alunnato e un generoso sostegno economico. Hayez coronò le speranze del proprio mentore vincendo il 17 maggio 1813 l'ambito primo premio del concorso del cosiddetto «Mecenate Anonimo» (indetto dall'[[Accademia di San Luca]]) con la realizzazione dell'''[[Atleta trionfante]]''.<ref name=mdmdm/> Qui i riferimenti alla statuaria classica e canoviana si fanno ancora più marcati, a prova di come l'artista sia in grado di «selezionare oculatamente i propri referenti figurativi e calibrare specifiche inflessioni stilistiche anche in vista di particolari circostanze» ({{cita|Di Monte||MDM}}).
 
Questa fu anche l'epoca del primo amore. Essendo stato accolto da [[Giuseppe Tambroni]], console al servizio del Regno Italico, nell'elegante [[palazzo Venezia]], Hayez ebbe modo di conoscere la giovane figlia sposata del maggiordomo dell'ambasciata, e di instaurarvi una relazione clandestina;. lL'intera vicenda, quando la cosa si seppe, suscitò un tale scandalo che l'artista venne assalito proditoriamente dal marito della giovane amante. Per sopire questi dissapori, il Canova impose al proprio ''protégé'' di lasciare Roma e di recarsi a [[Firenze]], dove però rimase ben poco: già il 17 marzo 1814, [[Gioacchino Murat]], su interessamento del ministro dell'Interno [[Giuseppe Zurlo]], gli commissionò la realizzazione di un quadro, con prezzo e soggetto a discrezione del Cicognara, conferendogli pure un assegno di 50 [[Scudo pontificio|scudi pontifici]] mensili per un anno.<ref name=mdmdm/> Con il consenso del Canova, Hayez fece repentinamente ritorno nella città eterna, riprendendo un tema al quale stava già lavorando in precedenza: ''[[Ulisse alla corte di Alcinoo]]'', dal sapore squisitamente [[Omero|omerico]]. Malauguratamente il regno di Murat cadde nel 1815, quando la tela non era ancora stata condotta a termine: ciò malgrado, [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando I]] si offrì comunque di acquistarla per sistemarla nel [[Museo nazionale di Capodimonte|museo di Capodimonte]], ove è esposta dal 1816.<ref>{{cita web|url=http://cir.campania.beniculturali.it/museodicapodimonte/itinerari-tematici/galleria-di-immagini/OA900496|accesso=17 febbraio 2016|titolo=Ulisse alla corte di Alcinoo|editore=Segretariato regionale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per la Campania|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130906180010/http://cir.campania.beniculturali.it/museodicapodimonte/itinerari-tematici/galleria-di-immagini/OA900496|dataarchivio=6 settembre 2013immaginiOA900496}}</ref>
 
=== L'intermezzo lagunare ===
[[File:Vincenza Scaccia.jpg|thumb|left|Piccolo ritratto privato di Vincenza Scaccia, 1816 (17x22,5&nbsp;cm)<ref group="N">Il ritratto, che coniuga lo stile di [[Vincenzo Camuccini]] con la maniera dei [[Nazareni]] tedeschi, presenta una larga lacerazione sul viso altrimenti candido della donna. È lo stesso Hayez, nelle sue ''Memorie'', ad additarci i motivi per cui s'è generato lo squarcio:
{{citazione|Ma convien dire che la moglie del chirurgo non si fosse dimenticata di me, poiché saputo che io stavo dipingendo il ritratto della mia fidanzata (...) approfittò ch'io abbandonassi per un momento lo studio, ella vi entrò, e con un manico d'un pennello fece un taglio proprio sulla faccia}}
Si consulti: {{cita web|accesso=21 febbraio 2016|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/4t010-00095/|titolo=Ritratto della moglie Vincenza Scaccia|anno=2009|autore=F. Tamanini|editore=LombardiaBeniCulturali}}</ref>]]
 
=== L'intermezzo lagunare ===
Nel frattempo, Hayez incominciò a frequentare la casa della famiglia Scaccia. Di una dei componenti di quest'ottima famiglia borghese l'artista s'invaghì perdutamente: era costei Vincenza, fanciulla dolce e di buoni costumi. Il matrimonio fu celebrato il 13 aprile 1817 nella [[chiesa di Santa Maria in Via]]; ma già immediatamente dopo le nozze i novelli sposi lasciarono Roma per recarsi a Venezia. Il distacco dall'Urbe fu voluto dal Cicognara, che chiamò a sé la giovane promessa per rendere omaggio in chiave artistica all'imperatore [[Francesco I d'Austria]] in occasione delle sue nozze (le quarte: 1816) con [[Carolina Augusta di Baviera]]. Fu quindi in onore alla nuova imperatrice d'Austria che Hayez dipinse la ''Pietà di Ezechia'', raffigurante il noto episodio biblico; quest'opera (oggi andata perduta) venne fatta esporre insieme al ''Ritratto della famiglia Cicognara'', che l'artista realizzò memore dell'ineguagliabile beneficio ricevuto dal proprio protettore.<ref>{{cita|Mazzocca|p. 52|FM2|titolo=Catalogo ragionato}}.</ref>
 
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==== L'esordio milanese ====
[[File:Pietro_Rossi_prigioniero_degli_Scaligeri.jpg|thumb|Francesco Hayez, ''[[Pietro Rossi prigioniero degli Scaligeri]]'' (1818-1820); olio su tela, 157,5×131 cm]]
 
Per riprendere tra le mani il proprio destino, dedicandosi all'impegnata branca della pittura a tema storico, Hayez comprese che avrebbe dovuto lasciare Venezia e recarsi a Milano, che serbava tracce di un grandissimo fervore artistico che vi accentrò artisti di grande nome, primi tra tutti [[Andrea Appiani]] e [[Giuseppe Bossi]], e che trovava espressione nelle promettenti esposizioni di quell'Accademia di Brera che già anni addietro premiò il suo ''[[Laocoonte (Hayez)|Laocoonte]]''. A Milano, grazie alla conoscenza diretta con Pelagio Palagi, Hayez ebbe contatti con numerosi alfieri della nuova temperie romantica, primi fra tutti [[Alessandro Manzoni]], [[Tommaso Grossi]], [[Ermes Visconti]] e [[Ignazio Fumagalli]]. Fu proprio per merito di quest'ultimo che Hayez poté esporre il ''Pietro Rossi'' all'Accademia di Brera nell'estate del 1820, riscuotendo un grande successo che si rivelò poi determinante per la sua fortuna a Milano. Hayez, in effetti, da quel momento in poi non sapeva più come rispondere alle commissioni, che gli piovevano da tutte le parti: oltre ai ''Vespri siciliani'', a ''L'addio di Ettore e Andromaca'' e all'[[ossian]]esco ''Catmor e Sulmalla'', importantissima fu l'esecuzione di una tela raffigurante la tragedia manzoniana del ''Conte di Carmagnola'', realizzata su commissione del conte [[Francesco Teodoro Arese Lucini]].
Per riprendere tra le mani il proprio destino, dedicandosi all'impegnata branca della pittura a tema storico, Hayez comprese che avrebbe dovuto lasciare Venezia e recarsi a Milano, che serbava tracce di un grandissimo fervore artistico che vi accentrò artisti di grande nome, primi tra tutti [[Andrea Appiani]] e [[Giuseppe Bossi]], e che trovava espressione nelle promettenti esposizioni di quell'Accademia di Brera che già anni addietro premiò il suo ''[[Laocoonte (Hayez)|Laocoonte]]''. A Milano, grazie alla conoscenza diretta con Pelagio Palagi, Hayez ebbe contatti con numerosi alfieri della nuova temperie romantica, primi fra tutti [[Alessandro Manzoni]], [[Tommaso Grossi]], [[Ermes Visconti]] e [[Ignazio Fumagalli]]. Fu proprio per merito di quest'ultimo che Hayez poté esporre il ''Pietro Rossi'' all'Accademia di Brera nell'estate del 1820, riscuotendo un grande successo che si rivelò poi determinante per la sua fortuna a Milano. Hayez, in effetti, da quel momento in poi non sapeva più come rispondere alle commissioni, che gli piovevano da tutte le parti: oltre ai ''[[I vespri siciliani (Hayez)|Vespri siciliani]]'', a ''L'addio di Ettore e Andromaca'' e all'[[ossian]]esco ''Catmor e Sulmalla'', importantissima fu l'esecuzione di una tela raffigurante la tragedia manzoniana del ''Conte di Carmagnola'', realizzata su commissione del conte [[Francesco Arese Lucini]].
 
Quest'opera, oltre a valergli le simpatie del Manzoni, lo consacrò promotore di un'arte «impegnata» che, mediante il tema storico, provvedeva al riverbero e al riflesso degli ideali risorgimentali. L'eco che ebbe l'opera fu tale che arrivò anche a Cicognara che, consapevole del lustro che avrebbe dato alla sua Accademia, l'avrebbe voluta a Venezia: Hayez, tuttavia, «non volle e il quadro partì per Milano», dove venne presentato nel 1821, ottenendo un successo furioso. Disilluso, Cicognara fu prodigo di rimproveri nei confronti del «Sig. Francesco Hayez Veneziano», colpevole di non essersi saputo opporre al «desiderio di quei nobili Committenti che vollero arricchire l'Accademia Milanese delle sue produzioni, e ne defraudò in tal modo la Veneta, la quale rimase con desiderio di applaudire il proprio Concittadino, e inviarlo con una corona di più al luminoso destino».<ref>{{cita|Picotti|p. 19|P}}.</ref>
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{{citazione|Amerei anche poter io stesso raccontargli in necessita ch'io ebbi di spedire prima della esposizione i mite quadri a Milano. Quattro anni ch'io sono in Venezia, e l'ordinazione di una sola testa non l'ho ancora avuta per sostentarmi dove fare il pittore di decorazione, intanto sentivo decantare e i Agricola e i Bezzuoli, ed io ero nell'avvilimento. Credei che fosse necessario di fare a qualunque sacrificio un Quadro (quantunque avessi fatto quello per Vienna)<ref group="N">Il quadro eseguito «per Vienna» è la ''Pietà di Ezechia''.</ref> per vedere se con un'opera studiata potessi procurarmi una qualche ordinazione. Videro i Veneziani questa mia fatica reggere la ragione, ma non Si mossero, lo vide Lei stesso in Casa Cicognara ella mi fece coraggio e mi parve non restasse scontento, mi lusingò di farlo vedere a quella Sig. Inglese che Si trovava in Venezia. Lo vide questa per mezzo del Cav. Presidente, e dopo aver date delle commissioni in Roma Si contentò solamente nel mio quadro di domandarne prezzo, che quantunque umile, pure non ebbe esito felice, io disperato faccio con Un maggior sacrificio il viaggio a Milano. In Milano sa che un numero di compratori volevano acquistare il mio ''Pietro Rossi'', e quelli che non l'hanno potuto acquistarlo mi hanno dato delle commissioni, dunque i Milanesi e non i Veneziani mi hanno incoraggiato quest'anno a riprodurre nuove fatiche pittoriche, e a Milano dunque ho voluto che siano esposte queste mie produzioni dove il genio di quella popolazione mi fa ancora più sperare della patria mia}}
[[File:L'ultimo bacio di Giulietta e Romeo.jpg|thumb|Francesco Hayez, ''L'ultimo bacio di Giulietta e Romeo'' (1823)<ref group=N>Il giornalista [[Defendente Sacchi]] diede a questa tela il valore di un simbolo, consacrandola a manifesto della pittura romantica per aver sostituito alla mitologia classica i due giovani amanti shakespeariani:{{citazione|la sua Giulietta [...] è bella, ma bella dell'amor suo, dolce ti piove in core a riguardarla una vaghezza che ti annunzia essere l'ideale de' suoi tempi; Romeo non è l'Antinoo né l'Apollo, eppure è con desio considerato dalla femminile curiosità e ti annunzia il fiore de' prodi e degli amanti}}
Si consulti: {{cita web|formato=PDF|accesso=22 febbraio 2016|url=http://reality.provincia.milano.it/videocult/hayez/opuscolo.pdf|titolo=Un Bacio per l'Italia. Hayez: la genesi di un capolavoro|città=Milano|anno=2011|editore=Provincia di Milano|8=|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161104002708/http://reality.provincia.milano.it/videocult/hayez/opuscolo.pdf|dataarchivio=4 novembre 2016|urlmorto=sì}}</ref>]]
Il fatto che Milano predisponesse di un terreno più fertile ad accogliere il contributo di Hayez è testimoniato da [[Giuseppe Rovani]], che nei suoi ''Cent'anni'' - scritti tra il 1859 e il 1864, più di trentacinque anni dopo l'arrivo dell'artista nella città ambrosiana - fa dire al protagonista Giulio Baroggi:<ref>{{cita|Rovani|p. 575|DW}}.</ref>
{{citazione|Canova è morto; e tutte le arti si rinnovano. È il momento questo di tirare alla fortuna che passa veloce. Quel diavolo che ha fatto questa musica, ha sfidato il passato che pareva insuperabile, e ha vinto. Tutta Milano è sottosopra; e le ragazze singhiozzano e si tormentano se han le guance rubiconde, perché Ildegonda doveva averle pallidissime; Hayez quest'anno ha trionfato nelle sale di Brera, e, lasciando l'antichità, ha fatto il suo ingresso nel medio evo. Non si parla più d'Appiani, meno di Bossi. Camuccini è un pedante; Benvenuti è convenzionale. Landi e Serangeli fanno pietà; Palagi si arrabatta nel circo per atterrar l'avversario di Venezia; ma non ci riuscirà; or dunque tocca a te a dar le mosse al terremoto; e va pur là, che non sei uomo da perderti nella polvere}}
La fuga in Lombardia, se venne sancita dall'esposizione del ''Pietro Rossi'', venne consumata pienamente con il trasferimento definitivo avvenuto nel 1822: proprio in quell'anno, infatti, Hayez fu designato supplente di [[Luigi Sabatelli]], totalmente assorto nell'impegnativa impresa decorativa di [[Palazzo Pitti]], alla cattedra braidense di Storia d'Italia. Hayez, ospitato dall'amico incisore [[Michele Bisi]], divenne rapidamente milanese per vocazione, tanto che non si allontanò mai dalla città meneghina: anche il progetto di fare ritorno a Roma si era fatto ormai remoto, soprattutto alla morte del Canova (avvenuta nel 1822).
 
In ogni caso, il primo soggiorno a Milano si trattò del «più bel momento» della carriera dell'artista, com'ebbe modo di affermare egli stesso nelle ''Memorie'':<ref>{{cita|Mazzocca|p. 140|FM1|titolo=Le mie memorie}}.</ref> in questo periodo, infatti, Hayez si prodigò nella stesura delle principali opere giovanili, gettando le basi per quelli che saranno i temi sviluppati nella tarda maturità. A questi anni risale la grande tela raffigurante ''L'ultimo bacio di Giulietta e Romeo'', realizzata nel 1823 su commissione del collezionista [[Giovanni Battista Sommariva]]: nel rappresentare una scena chiave della celebre tragedia shakesperiana, Hayez insiste da una parte sul triste e quanto prossimo commiato dei due amanti perduti, travolti da un amore passionale e letale, e dall'altra su un'attenta ricostruzione d'ambiente filologicamente verificata sulle fonti e ricca di riferimenti letterari.<ref name=mdmdm/>
 
{{Doppia immagine|sinistra|Francesco Hayez - Self-Portrait in a Group of Friends - WGA11210.jpg|212|Francesco Hayez - Self-portrait with Tiger and Lion - Google Art Project.jpg|272|Francesco Hayez, ''[[Autoritratto in un gruppo di amici]]'' (1824); olio su tela, 32,5×29,5 cm|Francesco Hayez, ''Autoritratto con leone e tigre in gabbia'' (circa 1831); tavola, 51x43 cm}}
Sono questi motivi che torneranno a dispiegarsi in altre opere sempre di soggetto storico-letterario, come ''Fiesco si congeda dalla moglie'', direttamente ispirata dalla ''[[La congiura di Fiesco a Genova|Congiura dei Fieschi]]'' di [[Friedrich Schiller]], la teatrale composizione de ''[[La congiura dei Lampugnani]]'', esplicitamente desunta dalle ''[[Istorie fiorentine]]'' di [[Niccolò Machiavelli]], o ancora ''Maria Stuarda nel momento che sale al patibolo'' (episodio ancora stavolta tratto dalla ''Congiura dei Fieschi''), che riscosse uno sfolgorante successo sia per il fascino romantico dell'eroina, sia per la fortuna che ebbe la tragedia schilleriana in quegli anni.<ref name=mdmdm/>
 
Al filone di soggetto storico Hayez accostò inoltre una copiosa produzione ritrattistica., Fue infatti fu proprio in questo ambito che ottenne risultati di notevole importanza: travalicando consolidate consuetudini, adottò soluzioni inedite e avveniristiche, che emergono nello «spoglio realismo davidiano» del ''[[Ritratto del Conte Arese in carcere|Ritratto del conte Arese in carcere]]'' (1828) e nella «citazione aulica e antiquariale, [[Tintoretto|tintorettesca]]» del ''Ritratto di Francesco Peloso'' (1824).
 
Anche la modesta produzione di autoritratti riflette l'ardito sperimentalismo di Hayez in questi anni, che si raffigurò insieme ai compagni Pelagi, [[Giovanni Migliara|Migliara]], [[Giuseppe Molteni|Molteni]] e Grossi (''[[Autoritratto in un gruppo di amici]]'', 1824) o addirittura insieme a due belve ingabbiate (''Autoritratto con leone e tigre in gabbia'', 1831 circa). Se, insomma, il merito dell'Hayez nella pittura di storia fu quello di infondere nelle proprie tele, rese con un'attenta ricerca tecnica e formale, nodi di significati allegorici, nella ritrattistica egli perseguì un «registro di pacato realismo» e una «caratterizzazione drammatica, domestica, dei personaggi raffigurati».<ref name=hz>Catalogo della mostra ''[{{cita testo|url=http://www.gallerieditalia.com/hayez/ |titolo=Hayez]|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160307183237/http://www.gallerieditalia.com/hayez/ }}'' di [[Gallerie d'Italia]], [[Gallerie di piazza- ScalaMilano]] (7 novembre 2015 - 21 febbraio 2016).</ref>
 
{{Approfondimento
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|dim-testo = <!-- dimensioni in percentuale del testo nella casella. Di default le dimensioni sono 100% -->
|contenuto = [[File:Hayez, Francesco; Portrait of Carolina Zucchi (The Sick Woman) (Yorck).jpg|173px|right|Francesco Hayez, ''Ritratto di Carolina Zucchi a letto'' o ''La malata'' (1825); olio su tela, 60×53 cm|border]]
Carolina Zucchi era un'artista e litografa milanese, figlia di quel ragionier Zucchi che fece della propria dimora un frequentatissimo salotto, punto di riferimento irrinunciabile di tutti gli artisti meneghini. Fra quest'ultimi figurava proprio Hayez, che qui conobbe [[Gaetano Donizetti|Donizetti]], [[Vincenzo Bellini|Bellini]] e la giovane fanciulla. Carolina entrò nell'''atelier'' di Hayez già nel 1823 come allieva e modella; la «Fornarina dell'Hayez» (come venne spesso soprannominata in quel periodo)<ref name=mdmdm/> si innamorò del proprio mentore. I loro rapporti erotici sarebbero raffigurati in [[:File:Hayez02.svg|alcuni disegni]] del pittore.
}}
 
==== L'impresa del Salone delle Cariatidi ====
La magistrale abilità pittorica dell'Hayez gli garantì una certa notorietà anche al di là dei confini italiani, soprattutto in ambito mitteleuropeo: ebbe importanti committenti e mecenati in Maurizio Bethmann, nella famiglia degli [[Schönborn]] e in [[Guglielmo I di Württemberg]], ma specialmente nel principe [[Klemens von Metternich]], che lo incaricò di realizzare sulla volta del Salone delle Cariatidi, l'ambiente più rappresentativo del [[Palazzo Reale (Milano)|Palazzo Reale di Milano]], un'allegoria ad affresco dell'incoronazione regia dell'Imperatore Ferdinando.<ref name=mdmdm/>
 
Si trattava questa di una commissione assai importante: per questo motivo, l'Hayez prima di lasciare Milano eseguì una serie di disegni preparatori e li sottopose al giudizio del conte [[Franz von Hartig]], detentore del governatorato della Lombardia in quei tempi. Dopo essersi consultato con l'amico [[Andrea Maffei (poeta)|Andrea Maffei]] circa l'iconografia da adottare, partì quindi alla volta di Vienna; Hayez arrivò nella capitale asburgica dopo aver fatto affrettatamente sosta a [[Venezia]] e [[Lubiana]], dove incontrò - rispettivamente - l'[[Ranieri Giuseppe d'Asburgo-Lorena|arciduca Ranieri]], viceré del Lombardo Veneto, e [[Josef Radetzky]]. Giunto a Vienna, fu ricevuto a corte da Metternich, e qui presentò i disegni al ministro dell'Interno, il conte [[Franz Anton von Kolowrat-Liebsteinsky|Franz Anton von Kolowrat]], che rilasciò l'autorizzazione definitiva per il compimento del progetto. Terminata la lunga trafila burocratica, Hayez poté finalmente partecipare al vivace clima artistico e intellettuale della Vienna ottocentesca, visitando l'[[Accademia di belle arti di Vienna|Accademia di belle arti]] locale e frequentando gli ''atelier'' di diversi artisti. Nel viaggio di ritorno in Italia fece tappa a [[Monaco di Baviera]], dove incontrò l'architetto [[Leo von Klenze]] e gli artisti monacensi di quella scuola, come [[Ludwig Schwanthaler]], [[Peter von Cornelius]] e [[Julius Schnorr von Carolsfeld]], alcuni dei quali Hayez non rivedeva dai tempi della gioventù trascorsa a Roma.<ref name=mdmdm/>
 
[[File:Francesco Hayez 002.jpg|thumb|Francesco Hayez, ''[[Bagno di ninfe]]'' (1831); olio su tela, 92×119 cm]]
Rientrato a Milano, Hayez realizzò immediatamente il cartone e gli abbozzi necessari per l'impresa; tuttavia, per ritardi burocratici e controversie, l'artista non mise subito mano alla decorazione della volta, che - come ricorda egli stesso nelle ''Memorie'' - dovette essere portata a compimento in soli quaranta giorni, appena in tempo per la cerimonia d'incoronazione regia, che poté quindi essere celebrata con la cornice artistica dell'''Allegoria dell'Ordine Politico di Ferdinando I d'Austria''.<ref group=N>Il Salone delle Cariatidi verrà poi distrutto dai bombardamenti bellici anglo-americani dell'agosto del 1943. Si consulti: {{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/03/07/sala-delle-cariatidi-ora-della-rinascita.html|editore=La Repubblica|accesso=24 febbraio 2016|autore=Armando Besio|titolo=Sala delle Cariatidi, l'ora della rinascita|data=7 marzo 2005}}</ref> L'affresco piacque molto sia all'Imperatore sia al ministro Kolowrat, dai quali fu incaricato di eseguire ''Vettor Pisani liberato dal carcere'' (tema dove l'artista sarebbe poi tornato nuovamente) e ''L'ultimo abboccamento di Iacopo Foscari con la propria famiglia'', raffigurante un episodio desunto da un dramma di [[Lord Byron]] - che sarà poi fonte di ispirazione per [[Giuseppe Verdi]] - entusiasticamente accolta dal pubblico viennese alla [[galleria del Belvedere]].<ref>{{cita|Mazzocca|p. 88|FM2|titolo=Catalogo ragionato}}.</ref> Sempre in questi anni, inoltre, Hayez dipinse ''[[Malinconia (Hayez)|Malinconia]]'', tela raffigurante una ragazza lacerata dalla malinconia, sentimento ampiamente trattato anche nella poesia romantica.<ref name=mdmdm/>
[[File:El Beso (Pinacoteca de Brera, Milán, 1859).jpg|thumb|left|Francesco Hayez, ''[[Il bacio (Hayez)|Il bacio]]'' (1859); olio su tela, 112×88 cm]]
 
==== Il successo dei grandi temi romantici ====
[[File:Francesco Hayez (1791-1882) Ritratto di Matilde Juva Branca (1851) Galleria d'Arte Moderna di Milano.jpg|thumb|right|''[[Ritratto di Matilde Juva Branca]]'' (1851)]]
[[File:Hayez, Francesco – Accusa segreta – 1847 1848.jpg|miniatura|''Accusa segreta'' (1847- 1848) [[Pavia]], [[Pinacoteca Malaspina]]]]
Terminata l'impresa decorativa del Salone delle Cariatidi, Hayez inaugurò una fase più matura della propria pittura storica, che ricolmò di suggestioni risorgimentali, a simbolo di un linguaggio pittorico della nazione italiana che, già prima del proclama ufficiale, si vedeva coesa nella propria identità culturale, forte della tradizione del [[melodramma]] e della produzione di Alessandro Manzoni. L'inizio di questo cammino - come affermò lo stesso Hayez - fu sancito con la stesura dell'''Incontro di Giacobbe ed Esaù'' (1844) e della monumentale tela raffigurante ''La sete dei crociati sotto Gerusalemme''. La gestazione di quest'ultimo dipinto, iniziatasi nel 1835 di propria iniziativa e infine rilevata nel 1838 dal re di Sardegna Carlo Alberto, richiese quasi venti anni, tanto che venne inviata a Torino solo nel 1849, per poi venire allocata nella Sala delle Guardie del Corpo al [[Palazzo Reale di Torino|Palazzo Reale]], dove è tuttora esposta. Nonostante la critica torinese giudicòavesse accolto freddamente la sua opera, il nuovo re [[Vittorio Emanuele II]] la accolse con grandissimo plauso, tanto che insignì l'Hayez dell'[[Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro]]. Nel periodo che richiese la stesura della ''Sete dei crociati'', l'artista realizzò diversi ritratti: significativi quelli ritraenti Alessandro Manzoni (1841: [[Ritratto di Alessandro Manzoni|qui la voce]]), [[Ritratto di Matilde Juva Branca]] e [[Gian Giacomo Poldi Pezzoli]].<ref name="mdm" dm/> Del 1848 è ''[[Trittico della Vendetta|Accusa segreta]]'', primo dipinto appartenente al cosiddetto ''[[Trittico della Vendetta]]'', in cui il pittore abbandona le tematiche a lui molto care delle storie medioevali e dei fatti storici realmente accaduti per accostarsi al tema tardo-romantico della delazione per motivi amorosi<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/F0060-00025/|titolo=Damiano Sara, Accusa segreta, Hayez Francesco}}</ref>.
 
Si succedettero così, a un ritmo sempre crescente, commissioni prestigiose, incarichi accademici e riconoscimenti ufficiali. Il 18 agosto 1850 divenne titolare della cattedra di pittura all'Accademia braidense, rimasta vacante in seguito alla morte di Luigi Sabatelli, del quale era già stato supplente; nel maggio del 1852 gli fu invece conferito l'Ordine della Croce di Ferro dall'imperatore Francesco Giuseppe. Nel 1860 fu nominato professore onorario dell'[[Accademia di belle arti di Bologna]], e nello stesso anno assunse la presidenza di quella di Milano, in rappresentanza dell'amico [[Massimo d'Azeglio]]. Molto numerosa è anche la produzione artistica legata a questo periodo, che ha visto l'esecuzione del ''Martirio di San Bartolomeo'', realizzato nel 1856 per la chiesa parrocchiale di Castenedolo, e del ''[[Il Bacio (Hayez)|Bacio]]'', celeberrima opera alla quale il nome dell'Hayez è indissolubilmente legato. Dipinto su commissione del conte Alfonso Maria Visconti di Saliceto e presentato a Milano il 9 settembre 1859,<ref>{{cita|Mazzocca|p. 341|FM2|titolo=Catalogo ragionato}}.</ref> ''Il bacio'' raffigura una coppia di due giovani amanti pienamente abbandonati in un intensissimo bacio, che il magistero hayeziano ricolma di ideali patriottici risorgimentali, che ne favorirono il brillante successo; del dipinto, infatti, ne esistono altre tre copie, ciascuna caratterizzata da differenti scelte di colori.<ref name=mdmdm/>
 
=== Ultimi anni ===
[[File:Francesco Hayez grave Milan 2015.jpg|thumb|Il sepolcro di Francesco Hayez al [[Cimitero Monumentale di Milano]]]]
Nel 1861 Hayez decise di lasciare lo studio a Brera e di fare dono del proprio corredo artistico all'Accademia. Sempre in questi anni realizzò due monumentali dipinti, ''La distruzione del tempio di Gerusalemme'' e il ''Marin Faliero'', che destinò come testamento artistico a quell'Accademia veneziana che lo vide inizialmente formarsi. L'anziana età, tuttavia, incominciò a fiaccare le energie creative del pittore, tanto che anche nella ritrattistica decise di dedicarsi a opere di minor mole: ciò malgrado, realizzò ugualmente dei ritratti destinati a divenire celebri, come quello postumo di Gioacchino Rossini (1870) o, ancora, quello ritraente Massimo d'Azeglio (1864).<ref name=mdmdm/>
 
La tranquillità di questi anni si interruppe nel 1869 con la morte della moglie Vincenza. In seguito a questo grave lutto, Hayez trascorse gli ultimi anni della sua vita al fianco di Angiolina Rossi Hayez, figlia adottata dall'artista nel 1873.<ref name=mdmdm/>
 
Hayez infine morì a Milano, l'11il 12 febbraio 1882, all'età di 91 anni,<ref name=mdmdm/> sinceramente pianto dai suoi contemporanei; le sue spoglie, con grande accompagnamento, furono portate al [[Cimitero Monumentale di Milano]], e tumulate in un [[colombario]] nella Cripta del [[Famedio]], luogo del medesimo cimitero destinato a ospitare personalità illustri;<ref>{{Cita web|url=http://www.necroturismo.it/wp-content/uploads/2015/07/tomba-Francesco-Hayez.jpg|titolo=Tomba Francesco Hayez}}</ref><ref>{{cita|Maffeis|pp. 89-94|BM}}.</ref> recentemente, i suoi resti sono stati riuniti in un grande loculo-ossario nella medesima Cripta.<ref>{{Cita news|autore=Comune di Milano|titolo=App di ricerca defunti Not 2 4get|pubblicazione=|data=}}</ref>
 
=== Onoranze postume ===
Il 10 febbraio 1890, ottavo anniversario della morte e approssimativamente data del centenario della nascita, l'Hayez venne onorato dai membri dell'Accademia di Brera con l'inaugurazione di un monumento in bronzo opera dello scultore [[Francesco Barzaghi]] che fu scoperto in piazzetta Brera dove ancora si trova.
 
Il 10 febbraio 1890, ottavo anniversario della morte e approssimativamente data del centenario della nascita, l'Hayez venne onorato dai membri dell'Accademia di Brera con l'inaugurazione di un monumento in bronzo opera dello scultore [[Francesco Barzaghi]] che fu scoperto in piazzetta Brera dove ancora si trova.
 
La presentazione della statua si tenne al termine di una lunga cerimonia in cui vennero onorati alcuni dei più noti professori dell'Accademia: il pittore scapigliato [[Tranquillo Cremona]], morto prematuramente nel 1878; il pittore e già presidente dell'Accademia [[Luigi Bisi]], morto nel 1886, il critico d'arte [[Giuseppe Mongeri]], anch'egli successore dell'Hayez alla presidenza e morto nel 1888, e l'Ispettore economo dell'Accademia conte Francesco Sebregondi.
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Al termine della cerimonia un lungo discorso tenuto dal marchese senatore [[Emilio Visconti Venosta]], Presidente della Regia Accademia di Belle Arti, al cospetto delle più alte personalità dell'amministrazione di Milano. Il testo del discorso fu poi pubblicato negli ''Atti dell'imperial regia Accademia di belle arti in Milano''.<ref>
 
{{Cita pubblicazione|titolo = Atti della R. Accademia di belle arti in Milano|autore = |rivista= |numero = Anno MDCCCLXXXIV|editore = Tipografia Pietro Faverio|città = Milano|data = |anno = 1890|p = 47 e segg.|pp = |lingua = |ISSN = |doi = |PMID = |id = |cid = |url = https://archive.org/stream/attidellimpregia1889acca#page/46/search/barzaghi|accesso = |abstract = |urlarchivio = |dataarchivio = |urlmorto = }}
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Francesco Hayez è stato il massimo e più accreditato esponente del [[Romanticismo]] in Italia. La maturazione di quest'indirizzo culturale non trovò affatto terreno fertile in territorio italico, dove era soffocato sia dai controlli e dagli interventi di censura predisposti dai Borbone, dagli Asburgo e dallo Stato Pontificio, sia da una mancanza di energia e di carica innovativa; questa sostanziale inerzia artistica pose l'Italia in netto contrasto con il resto dell'Europa, che vide l'affermarsi di figure quali [[Caspar David Friedrich|Friedrich]], [[William Turner|Turner]], [[Francisco Goya|Goya]] e [[Eugène Delacroix|Delacroix]].<ref name=gm>{{cita web|titolo=Hayez|url=http://www.geometriefluide.com/pagina.asp?cat=hayez|accesso=24 febbraio 2016|autore=A. Cocchi}}</ref>
 
In tal senso, la pittura di Hayez è particolarmente emblematica. Accostandosi al repertorio mitologico e storico, lo stile di Hayez è molto vicino alla sensibilità romantica, che egli però reinterpreta alla luce di una temperie spiccatamente classicheggiante e accademica. Questa posizione intermediariaequidistanza fra il classicismo e il romanticismo, le due posizioni dicotomiche di quella veemente diatriba che segnò l'Ottocento, ebbe un ruolo decisivo per la fortuna della produzione hayeziana, che in questo modo esercitò un'autorevole influenza sulla pittura ottocentesca e sul gusto estetico italiano. Quest'ultimo, a differenza del modello d'Oltralpe, risultava infatti ancora sottoposto alle limitazioni assoggettate dall'adesione al repertorio mitologico e al canone classico; nella sua prima maturità, Hayez riflette questo gusto, risentendo delle influenze esercitate da Canova e Raffaello Sanzio. Lo stesso non si può dire per i soggetti: all'ambientazione storica (efficacissima formula espressiva) Hayez sottese l'idea dell'Italia unita, in una cornice di propaganda capillare che coinvolse anche il [[melodramma]], all'epoca molto popolare, e la musica di [[Giuseppe Verdi]].<ref name=gm/>
{{Tripla immagine|sinistra|Francesco Hayez 034.jpg|184|Ritratto del conte colonnello Francesco Teodoro Arese Lucini in carcere.jpg|187|Francesco Hayez 033.jpg|179|Francesco Hayez, ''Ritratto di Cristina di Belgiojoso-Trivulzio'' (1832); olio su tela, 136×101 cm|Francesco Hayez, ''[[Ritratto del Conte Arese in carcere]]'' (1828); olio su tela|Francesco Hayez, ''[[Venere che scherza con due colombe]]'' (1830); olio su tela, 183×137 cm}}
Le primissime opere dell'Hayez sono caratterizzate da un gusto moderato e da uno stile limpido, il quale si risolve nei felici cromatismi adottati che - grazie ad accattivanti giochi di colore - si fondono con il resto degli elementi del dipinto in un sobrio equilibrio visivo. Come già accennato, tra l'altro, le scelte cromatiche dell'Hayez erano spesso dei veri e propri veicoli allegorici, con i quali egli poté provvedere alla diffusione quasi subliminale degli ideali risorgimentali:; ilspesso quadronelle chesue meglioopere rispondesono apresenti questa visione è ''Il bacio'', dove marcatissima è l'allusioneallusioni al [[bandiera d'Italia|Tricolore italiano]], cheda siscelte manifestacromatiche grazieo, aipiù suggerimentigenericamente cromatici delle vesti deia dueelementi amantirisorgimentali.<ref name=gm/>
 
Oltre che per i brani di soggetto storico, l'Hayez si distinse anche per una cospicua produzione di ritratti, dove raggiunse i risultati espressivi più alti. A esser raffigurati nelle sue tele sono gli esponenti di maggiore spicco del [[Risorgimento]]: particolarmente significativi, sotto questo profilo, sono il ritratto della principessa [[Cristina Trivulzio di Belgiojoso]], denso di significati politici, e quello effigiante il «''[[FrancescoRitratto Aresedel Lucini|conteConte Arese]] in carcere»]]'', dove l'illustre patriota è raffigurato rinchiuso nella [[fortezza dello Spielberg]].<ref name=gm/>
 
Altra peculiarità dello stile pittorico di Hayez è il suo audace realismo: l'artista, infatti, andava in direzione di un'efficace trasposizione del vero, che si manifestava soprattutto nei diversi nudi femminili, che non di rado suscitarono scandalo in quanto giudicati privi di armonia e volutamente volgari, rei di trascurare le esigenze del decoro e delle auree proporzioni. In questo filone si inscrive felicemente la ''[[Venere che scherza con due colombe]]'', impersonata dalla ballerina [[Carlotta Chabert]].<ref name=gm/>
 
Ma è lo stesso Hayez a definire il proprio stile pittorico, in un'acuta introspezione che rivolse a tutti quei giovani aspiranti artisti, cui consigliò:<ref>{{cita|Borsellino; Pedullà|p. 134|BP}}.</ref>
Line 178 ⟶ 151:
 
Già [[Stendhal]], in una lettera del 1828 indirizzata all'amico [[Alphonse Gonsollin]], riconobbe il primato di Hayez, ritenuto dallo scrittore francese uno dei pochi artisti italiani a esser stato in grado di interpretare il maestoso teatro degli ideali romantici:<ref name=hz/>
[[File:Lama, Domenico (1823-1890) - Giuseppe Mazzini.jpg|thumb|Giuseppe Mazzini fu, uno dei maggiori fautori della notevole fortuna dell'Hayez]]
{{citazione|Hayez, pittore veneziano a Milano, mi sembra niente di meno che il primo pittore vivente. I suoi colori rallegrano la vista come quelli del Bassano e ognuno dei suoi personaggi mostra una sfumatura della passione. Qualche piede, qualche mano sono attaccati male. Ma che me ne importa! Guardate la ''Predicazione di Pietro l'Eremita'', che espressioni di fede su quei visi! Questo pittore ''m'insegna qualcosa di nuovo'' sulle passioni che dipinge}}
Analogamente, l'esule Mazzini lodò altamente il respiro europeo della produzione di Hayez, che egli considera un portavoce universale, quasi una figura profetica:<ref name=hz/>
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Nel 1881 ci viene confermata l'influenza culturale dell'artista (ancora in vita per poco), quando venne pubblicato il romanzo ''[[Malombra (romanzo)|Malombra]]'' di [[Antonio Fogazzaro]]: nell'opera viene infatti descritta la residenza di un protagonista, nella cui camera da letto è appeso un ritratto femminile realizzato proprio da Hayez.
 
=== XX e XXI secolo ===
All'inizio del Novecento la parabola hayeziana scemò progressivamente, soprattutto a causa della «sfortuna dell'accademia» di cui godeva nella storiografia artistica di quel periodo: quest'oblio, parzialmente riscattato nel [[periodo interbellico]], quando si affacciò timidamente alla ribalta internazionale delle [[Biennale di Venezia|Biennali di Venezia]], perdurò fino al termine della [[seconda guerra mondiale]].
 
Il culto dell'Hayez si ravvivò infatti solo a partire dal secondo dopoguerra, grazie alla riabilitazione della cultura accademica che cominciò finalmente a divulgarsi mediante le grandi mostre internazionali: in primo luogo, fondamentale fu il ruolo svolto dalla grande mostra antologica dedicata all'artista del 1983, allestita in vari poli museali milanesi, in occasione del centenario della morte. L'inaugurazione di quest'esibizione diede sfogo alla vena interpretativa dei critici italiani del tempo, che in questo modo ebbero l'opportunità di riscoprire un artista straordinariamente eclettico, che, incarnando lo spirito della sua epoca, lo portò alle maggiori forme di espressione nei più disparati campi della pittura, dai temi religiosi, biblici e orientalisti ai nudi femminili e i ritratti.<ref name=hz/> L'unico detrattore di Hayez di questi anni fu [[Giulio Carlo Argan]], che nella sua ''Arte moderna'' (1970) sostenne la necessità di prendere come modello d'imitazione artistica [[Antonio Canova]], scartando la produzione hayeziana per i suoi toni troppo melodrammatici.<ref>{{cita|Nicoletti|p. 41|LPN}}.</ref>
 
Alla figura di Hayez sono state dedicate numerose rassegne: quella meno ricca del quadriennio 1996-1999, tenutasi presso il [[palazzo Zabarella]] di [[Padova]]; ''Hayez nella Milano di Manzoni e Verdi'', allestita in occasione del [[150º [[anniversario dell'Unità d'Italia]], e infine la grande mostra monografica tenutasi presso le [[Gallerie did'Italia Piazza- ScalaMilano]] dal 6 novembre 2015 al 21 febbraio 2016, ''Hayez'', tesa a illustrare la carriera e le opere dell'artista, con un inedito accostamento delle diverse redazioni del ''Bacio''.<ref>{{cita web|url=http://www.gallerieditalia.com/hayez/|accesso=25 febbraio 2016|editore=Gallerie d'Italia|titolo=Hayez|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160307183237/http://www.gallerieditalia.com/hayez/|urlmorto=sì}}</ref>
 
Grazie alla diffusione dei mezzi di comunicazione di massa, inoltre, la figura di Hayez è stata diffusa al di fuori degli ambienti più strettamente artistici, approdando anche nel cinema e assurgendo a vero e proprio riferimento iconografico. [[Mario Soldati]] inserisce il ritratto della moglie di Manzoni su una parete del palazzo del conte d'Ormengo nel film ''[[Malombra (film 1942)|Malombra]]''; la citazione più famosa, tuttavia, si trova in ''[[Senso (film)|Senso]]'', ove il regista [[Luchino Visconti|Visconti]] effettua un calco cinematografico del ''Bacio'' nella scena finale alla Villa di Aldeno. Altri riferimenti al pittore si rinvengono nei ''[[I promessi sposi (film 1941)|Promessi sposi]]'' [[Mario Camerini|cameriniani]], in ''[[Noi credevamo]]'' di [[Mario Martone]], dove vanno in scena le angosce e le aspirazioni dell'età risorgimentale, nello spettacolo d'autore della ''[[Waterloo (film 1970)|Waterloo]]'' di [[Sergej Fëdorovič Bondarčuk|Bondarčuk]] e nel ''[[Romeo e Giulietta (film 1968)|Romeo e Giuletta]]'' [[Franco Zeffirelli|zeffirelliano]], pregno di un sensualismo squisitamente romantico.
Line 198 ⟶ 171:
Giuseppe Mazzini, infine, offre un ritratto caratteriale assai dettagliato dell'artista, delineandone anche i principali tratti fisiognomici:<ref name=hz/>
{{citazione|L'Hayez è lavoratore assiduo; trascorre le intere giornate solo, nel suo studio, di cui apre egli stesso la porta, e non ha nulla di quell'affrettata apparenza che è prediletta da tanti pittori. Le sue maniere sono semplici, franche, talvolta rudi e burbere, ma che tradiscono sempre la bontà. Il suo viso bruno è aperto e pieno d'espressione: la sua fronte serena, i suoi occhi brillanti}}
 
== Opere ==
Di seguito si riporta un elenco parziale di opere realizzate da Francesco Hayez:
 
{| border="1" align="center" cellspacing="0" cellpadding="5" style="text-align:center;border-collapse:collapse;margin-top:0.5em;" class="wikitable sortable"
!titolo
!data
!dimensioni (centimetri)
!collocazione
!immagine
|-
| ''[[Gli abitanti di Parga che abbandonano la loro patria]]''
| 1800-1849
|290x200
|Musei Civici, [[Brescia]]
| [[File:Francesco Hayez - The Refugees of Parga - WGA11213.jpg|400px|Francesco_Hayez_-_The_Refugees_of_Parga_-_WGA11213]]
|-
|'' Riconciliazione di Esaù con Giacobbe''
|1800-1849
|298x210
|Musei Civici, [[Brescia]]
| [[File:FRANCESCO HAYEZ - Incontro di Giobbe ed Esaù (1844).jpg|400px|FRANCESCO_HAYEZ_-_Incontro_di_Giobbe_ed_Esaù_(1844)]]
|-
|''Ritratto del padre Angelo Maria Pezzoli''<ref>{{Cita web|url=http://catalogo.beniculturali.it/detail/HistoricOrArtisticProperty/0500453099|titolo=ritratto del Padre Angelo Maria Pezzoli ritratto di ecclesiastico|sito=catalogo.beniculturali.it|lingua=en|accesso=15 maggio 2023}}</ref>
|1809
|61x55
|[[Gallerie dell'Accademia di Venezia|Gallerie dell’Accademia di Venezia]]
|[[File:Hayez, Ritratto del Padre Angelo Maria Pezzoli.jpg|400px|Hayez,_Ritratto_del_Padre_Angelo_Maria_Pezzoli]]
|-
|''[[Laocoonte e i figli strangolati da due serpenti]]''
|1812
|175x246
|[[Accademia di belle arti di Brera]], [[Milano]]
| [[File:Francesco Hayez - Laocoonte.jpg|400px| laocoonte e i figli strangolati da 2 serpenti]]
|-
|''Aristide'' <ref>{{Cita web|url=https://www.gallerieaccademia.it/aristide|titolo=Aristide|sito=Gallerie dell'Accademia di Venezia|lingua=it|accesso=21 maggio 2023}}</ref>
|1812
|163x126
|[[Gallerie dell'Accademia|Gallerie dell’Accademia]], [[Venezia]]
| [[File:(Venice) Aristide - Francesco Hayez - gallerie Accademia Venice.jpg|400px|(Venice)_Aristide_-_Francesco_Hayez_-_gallerie_Accademia_Venice]]
|-
|''Rinaldo e Armida''
|1812-1813
|197,5x296,5
|[[Gallerie dell'Accademia|Gallerie dell’Accademia]], [[Venezia]]
| [[File:Hayez - Rinaldo and Armida, 1812–1813, 760.jpg|400px|Hayez_-_Rinaldo_and_Armida,_1812–1813,_760]]
|-
|''Solone'' <ref>{{Cita web|url=https://www.gallerieaccademia.it/solone|titolo=Solone|sito=Gallerie dell'Accademia di Venezia|lingua=it|accesso=21 maggio 2023}}</ref>
|1812-1813
|117x88
|[[Gallerie dell'Accademia|Gallerie dell’Accademia]], [[Venezia]]
| [[File:(Venice) Solone - Francesco Hayez - gallerie Accademia Venice.jpg|400px|(Venice)_Solone_-_Francesco_Hayez_-_gallerie_Accademia_Venice]]
|-
|''[[Atleta trionfante]]''
|1813
|225x152
| [[Accademia nazionale di San Luca|Accademia di San Luca,]] [[Roma]]
| [[File:Hayez, Atleta trionfante, 1813.jpg|400px|Hayez,_Atleta_trionfante,_1813]]
|-
|''La morte di Abradate''
|1813
|74x95
|[[Gallerie d'Italia|Gallerie d’Italia]], [[Milano]]
| [[File:Hayez, La morte di Abradate, 1813.jpg|400px|Hayez,_La_morte_di_Abradate,_1813]]
|-
|''Cupido''
|1813-1818
|58x72
|[[Accademia di belle arti di Brera]], [[Milano]]
| [[File:Hayez - Cupido, 4t010-00096, Accademia di Belle Arti di Brera.jpg|400px|Hayez_-_Cupido,_4t010-00096,_Accademia_di_Belle_Arti_di_Brera]]
|-
|''[[Ulisse alla corte di Alcinoo]]''
|1814-1816
|55x90
|[[Accademia nazionale di San Luca|Accademia di San Luca,]] [[Roma]]
| [[File:Hayez, Ulisse alla corte di Alcinoo (1814-16).jpg|400px|Hayez,_Ulisse_alla_corte_di_Alcinoo_(1814-16)]]
|-
|''[[Pietro Rossi prigioniero degli Scaligeri]]''
|1818-1820
|131x157,5
|[[Pinacoteca di Brera]], [[Milano]]
| [[File:Pietro Rossi prigioniero degli Scaligeri.jpg|400px|Pietro_Rossi_prigioniero_degli_Scaligeri]]
|-
|'' Ritratto di Francesco Roberti''<ref>{{Cita web|url= https://www.museibassano.it/it/dettaglio_opera/850689|titolo=Hayez Francesco (1791/1882) Ritratto di Francesco Roberti|accesso=11 luglio 2023}}</ref>
|1819
|38x30
|[[Museo civico di Bassano del Grappa|Museo Civico di Bassano]], [[Bassano del Grappa]]
| [[File:Hayez, Ritratto di Francesco Roberti, 1819.jpg|400px|Hayez,_Ritratto_di_Francesco_Roberti,_1819]]
|-
| ''Testa di ragazzo''
|1820-1830
|26x32
|[[Accademia di belle arti di Brera]], [[Milano]]
| [[File:Hayez, Testa di ragazzo, 1820 post - 1830 ante.png|400px|Hayez,_Testa_di_ragazzo,_1820_post_-_1830_ante]]
|-
|''Ritratto di Carlo Calvi''
|post 1820
|124,5x221
| [[Ca' Granda]], [[Milano]]
| [[File:Hayez - Ritratto di Carlo Calvi, 3n120-00116, Provincia di Milano.jpg|400px|Hayez_-_Ritratto_di_Carlo_Calvi,_3n120-00116,_Provincia_di_Milano]]
|-
|''Ritratto di Tommaso Grossi''
|1820-1821
|26,5x23
|[[Accademia di belle arti di Brera]], [[Milano]]
| [[File:Hayez - Ritratto di Tommaso Grossi, 4t020-00028, Accademia di Belle Arti di Brera.jpg|400px|Hayez_-_Ritratto_di_Tommaso_Grossi,_4t020-00028,_Accademia_di_Belle_Arti_di_Brera]]
|-
|''Ritratto di gruppo della famiglia Borri Stampa''
|1822-1823
|125x128
|[[Accademia di belle arti di Brera]], [[Milano]]
| [[File:Hayez, Ritratto di gruppo della famiglia Borri Stampa, 1822 circa - 1823 circa.jpg|400px|Hayez,_Ritratto_di_gruppo_della_famiglia_Borri_Stampa,_1822_circa_-_1823_circa]]
|-
|''Ritratto di Giovanni Battista Birago''
|1822-1823
|115x193
| [[Ca' Granda]], [[Milano]]
| [[File:Hayez - Ritratto di Giovanni Battista Birago, 3n120-00121, Provincia di Milano.jpg|400px|Hayez_-_Ritratto_di_Giovanni_Battista_Birago,_3n120-00121,_Provincia_di_Milano]]
|-
|''L'ultimo bacio di Giulietta e Romeo''
|1823
|201x219
|Museo Villa Carlotta, [[Tremezzo]] (CO)
| [[File:L'ultimo bacio di Giulietta e Romeo.jpg|400px|L'ultimo_bacio_di_Giulietta_e_Romeo]]
|-
|''Ritratto di Carlo Della Bianca''<ref>{{Cita web|url=https://pinacotecabrera.org/collezione-online/opere/ritratto-di-carlo-della-bianca/|titolo=Ritratto di Carlo Della Bianca - Francesco Hayez|sito=pinacotecabrera.org|lingua=it|accesso=9 maggio 2023}}</ref>
|circa 1823
|54x37
|[[Pinacoteca di Brera]], [[Milano]]
| [[File:Hayez, Ritratto di Carlo Della Bianca, 1823 circa.jpg|400px|Hayez,_Ritratto_di_Carlo_Della_Bianca,_1823_circa]]
|-
|''Ritratto di Pietro Francesco Visconti Borromeo''
|circa 1823-1824
|125x205
| [[Ca' Granda]], [[Milano]]
| [[File:Hayez - Ritratto di Pietro Francesco Visconti Borromeo, 3n120-00122, Provincia di Milano.jpg|400px|Hayez_-_Ritratto_di_Pietro_Francesco_Visconti_Borromeo,_3n120-00122,_Provincia_di_Milano]]
|-
|''[[Autoritratto in un gruppo di amici]]''
|1824 o 1827
|32,5x29,5
|[[Museo Poldi Pezzoli]], [[Milano]]
| [[File:Francesco hayez, autoritratto in un gruppo di amici, 1824 ca. 01.JPG|400px|Francesco_hayez,_autoritratto_in_un_gruppo_di_amici,_1824_ca._01]]
|-
|''Crocifisso con la Maddalena''
|1825
|220x103,7
|Museo diocesiano Carlo Maria Martini, [[Milano]]
| [[File:Hayez, Crocifisso con la Maddalena, 1827.png|400px|Hayez,_Crocifisso_con_la_Maddalena,_1827]]
|-
|''Ritratto del conte Ninni''
|1825
| /
|collezione privata
|
|-
|''Ritratto di Carolina Zucchi (la malata)''<ref>{{Cita web|url=https://www.gamtorino.it/it/archivio-catalogo/ritratto-di-carolina-zucchi-la-malata-carolina-zucchi-a-letto/|titolo=Ritratto di Carolina Zucchi (la malata) - Francesco Hayez|accesso=12 luglio 2023}}</ref>
|1825
|60,1x49,4
|[[Galleria civica d'arte moderna e contemporanea|GAM Torino]]
| [[File:Francesco Hayez - Carolina Zucchi - WGA11212.jpg|400px|Francesco_Hayez_-_Carolina_Zucchi_-_WGA11212]]
|-
|''[[La congiura dei Lampugnani]]''
|1826-1828
|117x149
|[[Accademia di belle arti di Brera]], [[Milano]]
| [[File:Hayez, La congiura dei Lampugnani 0, 1826 circa - 1829 circa.jpg|400px|Hayez,_La_congiura_dei_Lampugnani_0,_1826_circa_-_1829_circa]]
|-
| ''[[Ritratto del Conte Arese in carcere]]''
|1828
|151x116
| [[Galleria d'arte moderna (Firenze)|Galleria d’arte moderna]], [[Firenze]]
| [[File:Ritratto del conte colonnello Francesco Teodoro Arese Lucini in carcere.jpg|400px|Ritratto_del_conte_colonnello_Francesco_Teodoro_Arese_Lucini_in_carcere]]
|-
| ''Ritratto di Federica Cristina Mylius Schauss''
|1828-1829
|58x74
|Villa Vigoni, [[Menaggio]] (CO)
| [[File:Hayez - Ritratto di Federica Cristina Mylius Schauss, 4t020-00366, Menaggio, (CO).jpg|400px|Hayez_-_Ritratto_di_Federica_Cristina_Mylius_Schauss,_4t020-00366,_Menaggio,_(CO)]]
|-
| ''[[Venere che scherza con due colombe]]''
|1830
|183x137
|[[Museo d'arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto|Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto]]
| [[File:Venere che scherza con due colombe-Francesco Hayez.jpg|400px|Venere_che_scherza_con_due_colombe-Francesco_Hayez]]
|-
| ''Ritratto di Giovanni David sulla scena del melodramma “Gli arabi nelle Gallie”''
|1830
|164x224
|[[Accademia di belle arti di Brera]], [[Milano]]
| [[File:Hayez, Ritratto di Giovanni David sulla scena del melodramma ’Gli arabi nelle Gallie’, 1830.png|400px|Hayez,_Ritratto_di_Giovanni_David_sulla_scena_del_melodramma_’Gli_arabi_nelle_Gallie’,_1830]]
|-
|''Testa del pittore Carlo de Notaris''
|1830-1840
|32x36
|[[Accademia di belle arti di Brera]], [[Milano]]
| [[File:Hayez - Testa del pittore Carlo de Notaris, 4t020-00032, Accademia di Belle Arti di Brera.jpg|400px|Hayez_-_Testa_del_pittore_Carlo_de_Notaris,_4t020-00032,_Accademia_di_Belle_Arti_di_Brera]]
|-
|''testa femminile''
|post 1830- ante 1850
|27x33
|[[Accademia di belle arti di Brera]], [[Milano]]
| [[File:Hayez - Testa femminile, 4t010-00097, Accademia di Belle Arti di Brera.jpg|400px|Hayez_-_Testa_femminile,_4t010-00097,_Accademia_di_Belle_Arti_di_Brera]]
|-
| ''La Maddalena''
| 1830-1831
| 49x59
| /
| [[File:Hayez - La Maddalena, L0080-00021, Pinacoteca Ambrosiana.jpg|400px|Hayez_-_La_Maddalena,_L0080-00021,_Pinacoteca_Ambrosiana]]
|-
|''[[Bagno di ninfe]]''
|1831
|92x119
|collezione privata
| [[File:Francesco Hayez 002.jpg|400px|Francesco_Hayez_002]]
|-
|''Autoritratto con leone e tigre in gabbia''
| circa 1831
|51x43
|[[Museo Poldi Pezzoli]], [[Milano]]
| [[File:Hayez, Autoritratto con tigre e leone, 1831.jpg|400px|Hayez,_Autoritratto_con_tigre_e_leone,_1831]]
|-
|''Ritratto di Luigia Vitali Mylius Vigoni''
|1832
|100x131
|Villa Vigoni, [[Menaggio]] (CO)
| [[File:Hayez - Ritratto di Luigia Vitali Mylius Vigoni, 4t020-00368, Menaggio, (CO).jpg|400px|Hayez_-_Ritratto_di_Luigia_Vitali_Mylius_Vigoni,_4t020-00368,_Menaggio,_(CO)]]
|-
| ''Ritratto di Cristina di Belgiojoso-Trivulzio''
|1832
| /
|collezione privata
| [[File:Francesco Hayez - Cristina Trivulzio Belgiojoso.jpg|400px|Francesco_Hayez_-_Cristina_Trivulzio_Belgiojoso]]
|-
|''Bagnante (1^ versione)''
|1832
|56x62
|[[Accademia Carrara]], [[Bergamo]]
| [[File:Hayez - Bagnante in un paesaggio, 1832 circa, 58AC00540.jpg|400px|Hayez_-_Bagnante_in_un_paesaggio,_1832_circa,_58AC00540]]
|-
|''Valenza Gradenigo sviene davanti all'inquisitore suo padre (1^ versione)''
|1832
|59x40
|Museo Villa Carlotta, Tremezzo (CO)
| [[File:Hayez, Valenza Gradenigo al cospetto dell'inquisitore suo padre (1832).jpg|400px|Hayez,_Valenza_Gradenigo_al_cospetto_dell'inquisitore_suo_padre_(1832)]]
|-
| ''Ritratto di Teresa Zumali Marisili col figlio Giuseppe''
|circa 1833
|129x105
| [[Gallerie d'Italia - Milano|Gallerie d’Italia]], [[Milano]]
| [[File:Hayez - (esecutore) - Ritratto di Teresa Zumali Marisili col figlio Giuseppe, T0010-00209, Lodi (LO), Museo civico.jpg|400px|Hayez_-_(esecutore)_-_Ritratto_di_Teresa_Zumali_Marisili_col_figlio_Giuseppe,_T0010-00209,_Lodi_(LO),_Museo_civico]]
|-
| ''La Maddalena''
|1833
|151x118
|[[Galleria d'Arte Moderna (Milano)|Galleria d’arte moderna]], [[Milano]]
| [[File:Francesco Hayez 006.jpg|400px|Francesco_Hayez_006]]
|-
| ''La Maddalena Penitente''
|1833
|121x150
|[[Accademia di belle arti di Brera]], [[Milano]]
| [[File:La-maddalena-penitente-960x740.jpg|400px|La-maddalena-penitente-960x740]]
|-
|''Valenza Gradenigo davanti agli inquisitori (2^ versione)''
|1835
|157x235
|[[Gallerie d'Italia - Milano|Gallerie d’Italia]], [[Milano]]
| [[File:Hayez, Valenza Gradenigo davanti agli inquisitori (1835).jpg|400px|Hayez,_Valenza_Gradenigo_davanti_agli_inquisitori_(1835)]]
|-
|''papa Urbano II sulla piazza di Clemont predica la prima crociata''
|1835
|157x235
|[[Gallerie d'Italia - Milano|Gallerie d’Italia]], [[Milano]]
| [[File:Hayez, Papa Urbano II sulla piazza di Clermont predica la prima crociata, 1835.jpg|400px|Hayez,_Papa_Urbano_II_sulla_piazza_di_Clermont_predica_la_prima_crociata,_1835]]
|-
|''Ritratto di Giulia Moroni Resta''
|1838
|98x110
|[[palazzo Moroni]], [[Bergamo]]
|
|-
| ''Ritratto della marchesa Maria Oleavano Confalonieri''
|circa 1838
|98x110
| [[palazzo Moroni]], [[Bergamo]]
|
|-
|''Crociati che placano la sete/La sete dei crociati sotto Gerusalemme''
|1838-1849
|363x589
|[[Musei Reali (Torino)|Musei reali]], [[Torino]]
|[[File:La_sed_sufrida_por_los_primeros_cruzados_en_Jerusalén,_por_Francesco_Hayez.jpg|400px|La_sed_sufrida_por_los_primeros_cruzados_en_Jerusalén,_por_Francesco_Hayez]]
|-
| ''S. Michele arcangelo che scaccia Lucifero dal paradiso''
|1838-1839
| /
| [[Pieve di Sant'Andrea (Iseo)|Pieve di Sant'Andrea]], Iseo (BS)
| [[File:Hayez, San Michele arcangelo, 1838.png|400px|Hayez,_San_Michele_arcangelo,_1838]]
|-
|''L'ultimo abboccamento di Jacopo Foscari con la propria famiglia(1^ versione)''
|circa 1838-1840
|165x233
|[[Gallerie d'Italia - Milano|Gallerie d’Italia]], [[Milano]]
| [[File:Francesco Hayez I due Foscari, 1838-1840..jpg|400px|Francesco_Hayez_I_due_Foscari,_1838-1840.]]
|-
|''Odalisca''<ref>{{Cita web|url=https://pinacotecabrera.org/collezione-online/opere/odalisca/|titolo=Odalisca - Francesco Hayez|sito=pinacotecabrera.org|lingua=it|accesso=9 maggio 2023}}</ref>
|1839
|80x64
|[[Pinacoteca di Brera]], [[Milano]]
| [[File:Hayez, Odalisca, 1839.jpg|400px|Hayez,_Odalisca,_1839]]
|-
|''[[Malinconia (Hayez)|Malinconia]]''
|1840-1841
|138x101
|[[Pinacoteca di Brera]], [[Milano]]
| [[File:Francesco Hayez 025.jpg|400px|Francesco_Hayez_025]]
|-
|''Madonna con bambino e devota''
|1840-1860
|67x93
|Musei Civici, [[Brescia]]
| [[File:Hayez, Madonna con Bambino e devota, 1840 post - 1860 ante.jpg|400px|Hayez,_Madonna_con_Bambino_e_devota,_1840_post_-_1860_ante]]
|-
| ''[[Ritratto di Alessandro Manzoni]]''
|1841
|120x92,5
|[[Pinacoteca di Brera]], [[Milano]]
| [[File:Ritratto di Alessandro Manzoni by Francesco Hayez.jpg|400px|Ritratto_di_Alessandro_Manzoni_by_Francesco_Hayez]]
|-
| ''[[Betsabea al bagno (Hayez)|Betsabea al bagno]]''
|1841-1842
|107x77
|[[Accademia di belle arti di Brera]], [[Milano]]
| [[File:Betsabea al bagno.jpg|400px|Betsabea_al_bagno]]
|-
|''Sansone ed il leone atterrato''<ref>{{Cita web|url=http://catalogo.beniculturali.it/detail/HistoricOrArtisticProperty/0900196381|titolo=Sansone ed il leone atterrato Sansone uccide un leone dipinto, 184|sito=catalogo.beniculturali.it|lingua=en|accesso=15 maggio 2023}}</ref>
|1842
| /
|[[Gallerie degli Uffizi]], [[Firenze]]
| [[File:Francesco Hayez 056.jpg|400px|Francesco_Hayez_056]]
|-
|''Ritratto del nobile Giulio Vigoni bambino''
|1842
|105,5x82,5
|Villa Vigoni, [[Menaggio]] (CO)
| [[File:Hayez - Ritratto del nobile Giulio Vigoni bambino, 4t010-00001, Menaggio, (CO).jpg|400px|Hayez_-_Ritratto_del_nobile_Giulio_Vigoni_bambino,_4t010-00001,_Menaggio,_(CO)]]
|-
|''Il doge Gritti''
| 1842
|75x100
| [[Accademia di belle arti di Brera]], [[Milano]]
| [[File:Hayez, Il doge Gritti, 1842.png|400px|Hayez,_Il_doge_Gritti,_1842]]
|-
|''Caterina Cornaro riceve l’annuncio della sua deposizione dal Regno di Cipro''
|1842
|151x121
|[[Accademia Carrara]], [[Bergamo]]
|[[File:Hayez_-_Giorgio_Cornaro_inviato_a_Cipro_dalla_Repubblica_Veneta_fa_conoscere_alla_regina_Caterina_Cornaro,_1842,_58AC00704.jpg|400px|Hayez_-_Giorgio_Cornaro_inviato_a_Cipro_dalla_Repubblica_Veneta_fa_conoscere_alla_regina_Caterina_Cornaro,_1842,_58AC00704]]
|-
|''[[L'Addolorata]]''
| 1842
|180x117
|[[MAG Museo Alto Garda]], [[Rocca di Riva del Garda|Rocca di Riva]] (TN)
|[[File:Francesco_Hayez,_L'addolorata,_1842,_olio_su_tela,_MAG.jpg|400px|Francesco_Hayez,_L'addolorata,_1842,_olio_su_tela,_MAG]]
|-
|''[[Malinconia (Hayez)|Pensiero malinconico]]''<ref>{{Cita web|url=https://www.deartibus.it/drupal/content/pensiero-malinconico|titolo=Pensiero malinconico {{!}} arte|accesso=9 maggio 2023|dataarchivio=5 aprile 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230405165411/https://www.deartibus.it/drupal/content/pensiero-malinconico|urlmorto=sì}}</ref>
|1842
|/
|/
|[[File:Pensiero-malinconico-Francesco-Hayez.jpg|400px|Pensiero-malinconico-Francesco-Hayez]]
|-
|''Valenza Gradenigo davanti agli inquisitori (3^ versione)''
| 1842-1845
|/
|/
| [[File:Hayez, Valenza Gradenigo davanti agli inquisitori (1843-1845 circa).jpg|400px|Hayez,_Valenza_Gradenigo_davanti_agli_inquisitori_(1843-1845_circa)]]
|-
|''II doge Francesco Foscari destituito''<ref>{{Cita web|url=https://pinacotecabrera.org/collezione-online/opere/il-doge-francesco-foscari-destituito/|titolo=Il doge Francesco Foscari destituito - Francesco Hayez|sito=pinacotecabrera.org|lingua=it|accesso=9 maggio 2023}}</ref>
|1844
|220x305
|[[Pinacoteca di Brera]], [[Milano]]
| [[File:Hayez - Doge Francesco Foscari’s Removal (The Two Foscari), 1844, 6362.jpg|400px|Hayez_-_Doge_Francesco_Foscari’s_Removal_(The_Two_Foscari),_1844,_6362]]
|-
|''ritratto di Clara Maffei''
|1845
|/
|[[MAG Museo Alto Garda]], [[Rocca di Riva del Garda|Rocca di Riva]] (TN)
| [[File:Hayez - Ritratto della contessa Clara Maffei.jpg|400px|Hayez_-_Ritratto_della_contessa_Clara_Maffei]]
|-
|''[[I vespri siciliani (Hayez)|I vespri siciliani]]''
| 1846
|225x308
|[[Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea|Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea]], Roma
| [[File:I vespri siciliani by Hayez.jpg|400px|I_vespri_siciliani_by_Hayez]]
|-
| ''Tamar di Giuda''
| post 1847
|84,5x112
|Varese
| [[File:Hayez, Tamar di Giuda, 1847.jpg|400px|Hayez,_Tamar_di_Giuda,_1847]]
|-
| ''[[Trittico della Vendetta|Accusa segreta]]''
|1847-1848
|120x153; 172x20x201
|Museo civico, [[Pavia]]
| [[File:Hayez, Accusa segreta (1847-1848).jpg|400px|Hayez,_Accusa_segreta_(1847-1848)]]
|-
| ''Autoritratto a 57 anni''
|1848
|124x94
|[[Pinacoteca di Brera]], [[Milano]]
| [[File:Autoritratto a 57 anni by Francesco Hayez.jpg|400px|Autoritratto_a_57_anni_by_Francesco_Hayez]]
|-
| ''Rebecca al pozzo''
| 1848
|84x110
|[[Accademia di belle arti di Brera]], [[Milano]]
| [[File:Hayez, Rebecca al pozzo, 1848.jpg|400px|Hayez,_Rebecca_al_pozzo,_1848]]
|-
| ''[[Ritratto di Teresa Manzoni Stampa Borri]]''
| 1849
|117x92
|[[Pinacoteca di Brera]], [[Milano]]
| [[File:Ritratto di Teresa Manzoni Stampa Borri by Francesco Hayez.jpg|400px|Ritratto_di_Teresa_Manzoni_Stampa_Borri_by_Francesco_Hayez]]
|-
| ''[[La Meditazione]]''
| 1850
|92,5x71
|GAM Achille Forti, [[Verona]]
| [[File:Hayez, Fracesco - La Meditazione - 1851.jpg|400px|Hayez,_Fracesco_-_La_Meditazione_-_1851]]
|-
| ''Sant'Ambrogio ricusa l'entrata nel Tempio all'imperatore Teodosio''
| circa 1850-1860
| 116,2x85
| [[Pinacoteca di Brera]], [[Milano]]
| [[File:Hayez, Sant'Ambrogio ricusa l'entrata nel Tempio all'imperatore Teodosio, 1850 circa - 1860 circa.jpg|400px|Hayez,_Sant'Ambrogio_ricusa_l'entrata_nel_Tempio_all'imperatore_Teodosio,_1850_circa_-_1860_circa]]
|-
|''Ritratto di Ambrogio Nava''<ref>{{Cita web|url=http://catalogo.beniculturali.it/detail/Lombardia/HistoricOrArtisticProperty/300663577|titolo=Ritratto del conte Ambrogio Nava Ritratto di Ambrogio Nava dipinto|sito=catalogo.beniculturali.it|lingua=en|accesso=15 maggio 2023}}</ref>
|ante 1851
|75x90
|Palazzo Marliani Cicogna, [[Busto Arsizio]]
| [[File:Hayez Ritratto di Ambrogio Nava.jpg|400px|Hayez_Ritratto_di_Ambrogio_Nava]]
|-
|''[[Ritratto di Matilde Juva Branca]]''
| 1851
|95x121
| GAM, [[Milano]]
| [[File:Francesco Hayez (1791-1882) Ritratto di Matilde Juva Branca (1851) Galleria d'Arte Moderna di Milano.jpg|400px|Francesco_Hayez_(1791-1882)_Ritratto_di_Matilde_Juva_Branca_(1851)_Galleria_d'Arte_Moderna_di_Milano]]
|-
|''[[La Meditazione|La meditazione sulla storia d'Italia]]''
| 1851
|/
|/
| [[File:Francesco Hayez - La Meditazione (1850).jpg|400px|Francesco_Hayez_-_La_Meditazione_(1850)]]
|-
|''Ritratto di Gian Giacomo Poldi Pezzoli''
|1851
|120x93,5
|museo Poldi Pezzoli, Milano
|
|-
|''Ritratto di Emilia Morosini Zeltner''
|1852
|79x98
|pinacoteca Ambrosiana, Milano
| [[File:Hayez - Ritratto di Emilia Morosini Zeltner, 1852.jpg|400px|Hayez_-_Ritratto_di_Emilia_Morosini_Zeltner,_1852]]
|-
| ''l’ultimo abboccamento di Jacopo Foscari (2^ versione)''
|1852-1854
|
|
| [[File:Hayez, L'ultimo abboccamento di Jacopo Foscari con suo padre Francesco Foscari, 1852 - 1854.jpg|200px|Hayez,_L'ultimo_abboccamento_di_Jacopo_Foscari_con_suo_padre_Francesco_Foscari,_1852_-_1854]]
|-
|''Ritratto di Francesco Giuseppe I d’Austria''
|1852-1859
|142x223
|accademia di belle arti di Brera, Milano
| [[File:Hayez - Ritratto di Francesco Giuseppe I d'Austria, 4t010-00105, Accademia di Belle Arti di Brera.jpg|400px|Hayez_-_Ritratto_di_Francesco_Giuseppe_I_d'Austria,_4t010-00105,_Accademia_di_Belle_Arti_di_Brera]]
|-
|''Ritratto di Antonio Rosmini''
| 1853
|92x119
|GAM, Milano
| [[File:Hayez, Ritratto di Antonio Rosmini, 1853.jpg|400px|Hayez,_Ritratto_di_Antonio_Rosmini,_1853]]
|-
| ''Imelda de’ Lambertazzi''<ref>{{Cita web|url=https://www.artribune.com/arti-visive/arte-moderna/2023/01/pittura-lombarda-ottocento-mostra-novara/|titolo=La pittura lombarda dell’Ottocento in mostra a Novara {{!}} Artribune|autore=Stefano Castelli|data=17 gennaio 2023|lingua=it|accesso=30 marzo 2023}}</ref>
|1853
|/
|/
| [[File:Mostra-novara-vecchia-milano-1.-Hayez-Imelda-de-Lambertazzi-olio-su-tela-122-x-126-cm.jpg|400px|Mostra-novara-vecchia-milano-1.-Hayez-Imelda-de-Lambertazzi-olio-su-tela-122-x-126-cm]]
|-
| ''Ritratto di Alessandro Negroni Prati''
|1853
|94x120
|pinacoteca Ambrosiana, Milano
| [[File:Hayez - Ritratto di Alessandro Negroni Prati Morosini, 1853.jpg|400px|Hayez_-_Ritratto_di_Alessandro_Negroni_Prati_Morosini,_1853]]
|-
|''Ritratto di Giuseppina Negroni Prati Morosini''
| circa 1853
|/
|/
| [[File:Hayez - Ritratto di Giuseppina Negroni Prati Morosini, 1853.jpg|400px|Hayez_-_Ritratto_di_Giuseppina_Negroni_Prati_Morosini,_1853]]
|-
|''La vendetta di una rivale (le veneziane)''
| 1853-1860
|39x54
|museo Villa Carlotta, Tremezzo
| [[File:Hayez, La vendetta di una rivale (Le veneziane), 1853 circa - 1860 circa.png|400px|Hayez,_La_vendetta_di_una_rivale_(Le_veneziane),_1853_circa_-_1860_circa]]
|-
| ''Ritratto del conte Giovanni Battista Morosini''
| 1854
|81x103
|pinacoteca Ambrosiana, Milano
| [[File:Hayez - Ritratto del conte Giovanni Battista Morosini, 2d050-00103, Galleria d'Arte Moderna.jpg|400px|Hayez_-_Ritratto_del_conte_Giovanni_Battista_Morosini,_2d050-00103,_Galleria_d'Arte_Moderna]]
|-
|''Ritratto della contessina Antonietta Negroni Prati Morosini''
| 1858
|133,5x110
|GAM, Milano
| [[File:Francesco Hayez - Ritratto della contessina Antonietta Negroni Prati Morosini.jpg|400px|Francesco_Hayez_-_Ritratto_della_contessina_Antonietta_Negroni_Prati_Morosini]]
|-
| ''Riconciliazione di Ottone II con Adelaide di Borgogna sua madre''<ref>{{Cita web|url=https://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/F0060-00026/|titolo=Riconciliazione di Ottone II con Adelaide di Borgogna sua madre|sito=Lombardia Beni Culturali|lingua=it|accesso=14 novembre 2023}}</ref>
|1858
|209x160
|musei civici, Pavia
| [[File:Hayez - Riconciliazione di Ottone II con Adelaide di Borgogna sua madre, F0060-00026, Musei Civici di Pavia.jpg|400px|Hayez_-_Riconciliazione_di_Ottone_II_con_Adelaide_di_Borgogna_sua_madre,_F0060-00026,_Musei_Civici_di_Pavia]]
|-
| ''Bagnante''
|1859
|120x133,5
|accademia delle belle arti di Brera, Milano
| [[File:Hayez, Bagnante (1859).jpg|400px|Hayez,_Bagnante_(1859)]]
|-
| ''I consoli milanesi lacerano e calpestano il decreto del Barbarossa''
| 1859
|117x84
|accademia delle belle arti di Brera, Milano
| [[File:Hayez, I consoli milanesi lacerano e calpestano il decreto del Barbarossa, 1859.jpg|400px|Hayez,_I_consoli_milanesi_lacerano_e_calpestano_il_decreto_del_Barbarossa,_1859]]
|-
|''[[Il bacio (Hayez)|Il bacio]] (1^ versione)''
|1859
|112x88
|pinacoteca di Brera, Milano
| [[File:El Beso (Pinacoteca de Brera, Milán, 1859).jpg|400px|El_Beso_(Pinacoteca_de_Brera,_Milán,_1859)]]
|-
|''Testa di tigre''
|1860-1865
|56,5x66
|accademia di belle arti di Brera, Milano
| [[File:Hayez - Testa di tigre, 4t020-00038, Accademia di Belle Arti di Brera.jpg|400px|Hayez_-_Testa_di_tigre,_4t020-00038,_Accademia_di_Belle_Arti_di_Brera]]
|-
|''La distruzione del tempio di Gerusalemme''<ref>{{Cita web|url=https://www.gallerieaccademia.it/la-distruzione-del-tempio-di-gerusalemme|titolo=La distruzione del tempio di Gerusalemme|sito=Gallerie dell'Accademia di Venezia|lingua=it|accesso=13 maggio 2023}}</ref>
|1860-1863
|183x282
|galleria dell’accademia di venezia
| [[File:(Venice) La distruzione del tempio di Gerusalemme -Francesco Hayez - gallerie Accademia Venice.jpg|400px|(Venice)_La_distruzione_del_tempio_di_Gerusalemme_-Francesco_Hayez_-_gallerie_Accademia_Venice]]
|-
|''Il bacio (2^ versione)''
|1861
|/
|collezione privata
| [[File:Bacio 1861.jpg|400px|Bacio_1861]]
|-
| ''[[Autoritratto a 71 anni]]'',
| 1862
|125,5x101,5
| galleria degli Uffizi, Firenze
| [[File:Francesco Hayez 057.jpg|400px|Francesco_Hayez_057]]
|-
|''Ritratto di Massimo D’Azeglio''<ref>{{Cita web|url=https://pinacotecabrera.org/collezione-online/opere/ritratto-di-massimo-dazeglio/|titolo=Ritratto di Massimo d'Azeglio - Francesco Hayez|sito=pinacotecabrera.org|lingua=it|accesso=9 maggio 2023}}</ref>
|1864
|119x93
|pinacoteca di Brera, Milano
| [[File:Hayez - Portrait of Massimo d’Azeglio, 1864, 6337.jpg|400px|Hayez_-_Portrait_of_Massimo_d’Azeglio,_1864,_6337]]
|-
|''Ritratto a Camillo Benso conte di Cavour''<ref>{{Cita web|url=http://catalogo.beniculturali.it/detail/HistoricOrArtisticProperty/0300180599|titolo=Ritratto di Camillo Benso conte di Cavour ritratto d'uomo dipinto,|sito=catalogo.beniculturali.it|lingua=en|accesso=15 maggio 2023}}</ref>
|1864
|79x65
|Pinacoteca di Brera, Milano
| [[File:Camillo Benso di Cavour 1864 by Francesco Hayez 041.jpg|400px|Camillo_Benso_di_Cavour_1864_by_Francesco_Hayez_041]]
|-
|''Vittor Pisani liberato dal carcere e portato in trionfo''
| 1866-1867
|170x100
|accademia di Brera, Milano
| [[File:Hayez, Vittor Pisani liberato dal carcere e portato in trionfo, 1867.jpg|400px|Hayez,_Vittor_Pisani_liberato_dal_carcere_e_portato_in_trionfo,_1867]]
|-
| ''Il bacio (3^ versione)''
| 1867
|/
|collezione privata
| [[File:Il Bacio, by Francesco Hayez.jpg|400px|Il_Bacio,_by_Francesco_Hayez]]
|-
|''Gli ultimi momenti del doge Marin Faliero sulla scala detta del piombo''<ref>{{Cita web|url=https://pinacotecabrera.org/collezione-online/opere/gli-ultimi-momenti-del-doge-marin-faliero-sulla-scala-detta-del-piombo/|titolo=Gli ultimi momenti del doge Marin Faliero sulla scala detta del piombo - Francesco Hayez|sito=pinacotecabrera.org|lingua=it|accesso=9 maggio 2023}}</ref>
|1867
|238x192
|pinacoteca di Brera, Milano
| [[File:Hayez - The Final Moments of Doge Marin Faliero on the del Piombo Staircase, 1867, 806.jpg|400px|Hayez_-_The_Final_Moments_of_Doge_Marin_Faliero_on_the_del_Piombo_Staircase,_1867,_806]]
|-
|''Ritratto della contessina Luigia Negroni Prati Morosini''
| 1867
|/
| collezione privata
| [[File:Hayez, Ritratto della contessina Luigia Negroni Prati Morosini, 1867.jpg|400px|Hayez,_Ritratto_della_contessina_Luigia_Negroni_Prati_Morosini,_1867]]
|-
|''Odalisca che legge''<ref>{{Cita web|url=http://catalogo.beniculturali.it/detail/HistoricOrArtisticProperty/0300053555|titolo=Odalisca che legge dipinto, 1866 - 1866|sito=catalogo.beniculturali.it|lingua=en|accesso=21 maggio 2023}}</ref>
|1867
|75x92
|museo villa Carlotta, Tremezzo
| [[File:Francesco Hayez 027.jpg|400px|Francesco_Hayez_027]]
|-
|''Odalisca nel sonno''
| 1867
| 75x93
| accademia di Brera, Milano
| [[File:Francesco Hayez (1791-1882), Odalisca nel sonno, 1867, olio su tela, cm 93 x 75, Accademia di Brera.jpg|400px|Francesco_Hayez_(1791-1882),_Odalisca_nel_sonno,_1867,_olio_su_tela,_cm_93_x_75,_Accademia_di_Brera]]
|-
|''Ecce homo''
| 1867-1875
|128x210
|galleria dell’accademia, Lovere
| [[File:Hayez - Ecce Homo, 1867-1875.jpg|400px|Hayez_-_Ecce_Homo,_1867-1875]]
|-
| ''Madonna''
|1869
|52x60
|galleria dell’accademia, Lovere
| [[File:Hayez - Madonna, 1869.jpg|400px|Hayez_-_Madonna,_1869]]
|-
| ''Ritratto di Gioacchino Rossini''<ref>{{Cita web|url=https://pinacotecabrera.org/collezione-online/opere/ritratto-di-gioacchino-rossini/|titolo=Ritratto di Gioacchino Rossini - Francesco Hayez|sito=pinacotecabrera.org|lingua=it|accesso=9 maggio 2023}}</ref>
|1870
|109x97
|pinacoteca di Brera, Milano
| [[File:Hayez - Portrait of Gioacchino Rossini, 1870, 812.jpg|400px|Hayez_-_Portrait_of_Gioacchino_Rossini,_1870,_812]]
|-
|''Bianca Cappello abbandona la casa paterna''
| circa 1870
|144,5x200
|pinacoteca Tosio Martinengo, Brescia
| [[File:Hayez, Bianca Capello abbandona la casa paterna, 1870 circa.jpg|400px|Hayez,_Bianca_Capello_abbandona_la_casa_paterna,_1870_circa]]
|-
|''Autoritratto come doge Gritti''<ref>{{Cita web|url=https://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/F0070-00044/?view=autori&offset=0&hid=1957&sort=sort_int|titolo=Autoritratto come doge Gritti|sito=Lombardia Beni Culturali|lingua=it|accesso=14 novembre 2023}}</ref>
|circa 1870
|41x44,8
|musei civici di Pavia
| [[File:Hayez, Autoritratto come doge Gritti, 1870 circa.jpg|400px|Hayez,_Autoritratto_come_doge_Gritti,_1870_circa]]
|-
|''Giulio Cesare in senato''
| circa 1870-1875
|91,2x72
|accademia di belle arti di Brera, Milano
| [[File:Hayez, Giulio Cesare in Senato, 1870 circa - 1875 circa.jpg|400px|Hayez,_Giulio_Cesare_in_Senato,_1870_circa_-_1875_circa]]
|-
|''Ritratto della contessa Antonietta Negroni Prati Morosini''
| 1871
|115x93,5
|GAM, Milano
| [[File:Francesco Hayez 030.jpg|400px|Francesco_Hayez_030]]
|-
|''Autoritratto''
|1872
|26,8x30
|accademia di Brera, Milano
| [[File:Hayez, Autoritratto (1872).png|400px|Hayez,_Autoritratto_(1872)]]
|-
| ''Ritratto di Fernando Ranci Ortica''
|1873
|65x53
|museo Poldi Pezzoli, Milano
|
|-
| ''Ritratto di Alessandro Manzoni''
| 1874
|120x92,5
|GAM, Milano
| [[File:Francesco hayez, ritratto di alessandor manzoni, 1874, gam mi.jpg|400px|Francesco_hayez,_ritratto_di_alessandor_manzoni,_1874,_gam_mi]]
|-
| ''Ritratto del conte Carlo Barbiano di Belgiojoso''
|1874
|70x85,5
|accademia di Brera, Milano
| [[File:Hayez - Ritratto del conte Carlo Barbiano di Belgiojoso, 4t010-00101, Accademia di Belle Arti di Brera.jpg|400px|Hayez_-_Ritratto_del_conte_Carlo_Barbiano_di_Belgiojoso,_4t010-00101,_Accademia_di_Belle_Arti_di_Brera]]
|-
| ''Ritratto di Angiolina Rossi Hayez''
| 1875
|69x85
|accademia di Brera, Milano
| [[File:Hayez - Ritratto di Angiolina Rossi Hayez, 4t020-00041, Accademia di Belle Arti di Brera.jpg|400px|Hayez_-_Ritratto_di_Angiolina_Rossi_Hayez,_4t020-00041,_Accademia_di_Belle_Arti_di_Brera]]
|-
|''Ritratto di Giovanni Battista Morosini''
|1875
|52x60
|GAM, Milano
|
|-
|''Testa di vecchio''
|1875
|41,5x34,5
|museo Poldi Pezzoli, Milano
| [[File:Hayez - Testa di vecchio, 1800 - 1882, 0280.png|400px|Hayez_-_Testa_di_vecchio,_1800_-_1882,_0280]]
|-
|''studio di testa''
|circa 1875-1880
|32x36
|accademia di Brera, Milano
| [[File:Hayez - Studio di testa femminile, 4t020-00044, Accademia di Belle Arti di Brera.jpg|400px|Hayez_-_Studio_di_testa_femminile,_4t020-00044,_Accademia_di_Belle_Arti_di_Brera]]
|-
| ''Busto di donna dai capelli sparsi''
| 1876
|67x82
|accademia di belle arti di Brera, Milano
| [[File:Hayez - Busto di donna dai capelli sparsi, accademiadibrera.jpg|400px|Hayez_-_Busto_di_donna_dai_capelli_sparsi,_accademiadibrera]]
|-
| ''[[Autoritratto a 88 anni]]'' <ref>{{Cita web|url=https://www.gallerieaccademia.it/autoritratto-2|titolo=Autoritratto|sito=Gallerie dell'Accademia di Venezia|lingua=it|accesso=21 maggio 2023}}</ref>
|1878
|85x69
|Gallerie dell’Accademia di Venezia
| [[File:Hayez, Autoritratto (1878).png|400px|Hayez,_Autoritratto_(1878)]]
|-
| ''Autoritratto''
| circa 1879
|55x61,5
| accademia di belle arti di Brera, Milano
| [[File:Hayez, Autoritratto (1879 circa) 0.png|400px|Hayez,_Autoritratto_(1879_circa)_0]]
|-
| ''Autoritratto''
| 1880
|29x36
| accademia di belle arti di Brera, Milano
| [[File:Hayez, Autoritratto (1880).png|400px|Hayez,_Autoritratto_(1880)]]
|-
| ''Busto della vergine''
| 1880
|50x60
| accademia di belle arti di Brera, Milano
| [[File:Hayez, Busto della vergine, 1880 circa.png|400px|Hayez,_Busto_della_vergine,_1880_circa]]
|-
| ''Studio di nudo''
|1880-1882
|70x105
| accademia delle belle arti di Brera, Milano
| [[File:Studio-di-nudo-low.jpg|400px|Studio-di-nudo-low]]
|-
| ''Vaso di fiori sulla finestra di un harem''<ref>{{Cita web|url=https://pinacotecabrera.org/collezione-online/opere/un-vaso-di-fiori-sulla-finestra-di-un-harem/|titolo=Vaso di fiori sulla finestra di un harem - Francesco Hayez|sito=pinacotecabrera.org|lingua=it|accesso=9 maggio 2023}}</ref>
|1881
|125x94,5
|pinacoteca di Brera, Milano
| [[File:Hayez - Vase of Flowers on the Window of a Harem, 1881, 6338.jpg|400px|Hayez_-_Vase_of_Flowers_on_the_Window_of_a_Harem,_1881,_6338]]
|}
 
== Note ==
Line 208 ⟶ 930:
* {{cita libro|autore=Raffaello Barbiera|cid=RB|titolo=Una grande amica di Giuseppe Verdi}}
* {{cita libro|titolo=Storia generale della letteratura italiana|autore=Nino Borsellino; Walter Pedullà|editore=F. Motta|volume=9|cid=BP|anno=1999}}
* {{Cita libroDBI|autore = Michele Di Monte|titolo nome= HAYEZ, Francesco|anno nomeurl= 2004|editore = Istituto dell'Enciclopedia Italiana|città = Roma|url = http://www.treccani.it/enciclopedia/francesco-hayez_(Dizionario-Biografico)/|accesso = 18 febbraio 2015hayez|volume = 61|SBN anno= IT\ICCU\VEA\01812112004|collana cid=Di Dizionario Biografico degli Italiani|cid =MDMMonte}}
* {{cita libro|titolo=Quelli che hanno fatto grande Milano, l'Italia: I personaggi sepolti nel Famedio del Cimitero Monumentale di Milano|anno=2015|ISBN=88-930605-1-5|autore=Bruno Maffeis|cid=BM}}
* {{cita libro|autore=Fernando Mazzocca|titolo=Francesco Hayez: Catalogo ragionato|editore=Federico Motta Editore|anno=1994|cid=FM2|ISBN=88-7179-081-2|opera=Cataloghi ragionati di artisti lombardi dell'Ottocento}}
Line 227 ⟶ 949:
* Biografia e galleria d'opere d'arte di Hayez: {{cita web|url=http://www.settemuse.it/pittori_scultori_italiani/francesco_hayez.htm|titolo=Francesco Hayez|accesso=3 aprile 2016}}
* [[File:Video icon.svg|link=|17px]] {{de}} Compendio videografico della vita e delle opere di Francesco Hayez: ''[https://www.youtube.com/watch?v=ZdzQT7riu5Y Francesco Hayez: vita e opere in 10 punti]'', Artesplorando, YouTube.
* {{cita web|titolo=Alla scoperta di un inedito Hayez, pittore del sacro|giorno=21|mese=12|anno=2022|autore=Antonio Tarallo|url=https://lanuovabq.it/it/alla-scoperta-di-un-inedito-hayez-pittore-del-sacro|sito=La Nuova Bussola Quotidiana}}
 
{{Romanticismo}}
{{Storia dell'arte di Milano}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Arte|Biografiebiografie|pittura}}
 
[[Categoria:Francesco Hayez| ]]