Sayf bin Sultan II: differenze tra le versioni

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|luogo di sepoltura =
|casa reale =
|dinastia = Āl[[Dinastia Yaʿribal-Ya'arubi|al-Ya'arubi]]
|padre = [[Sultan bin Sayf II]]
|madre =
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|GiornoMeseMorte = 20 giugno
|AnnoMorte = 1743
|Epoca = 1700
|Attività = sovrano
|Nazionalità = omanita
|Categorie = no
|FineIncipit = , è stato [[Sovrani dell'Oman|sultano di Mascate]] dal [[1718]] al [[1719]], dal [[1720]] al [[1722]], dal [[1723]] al [[1724]] e dal [[1728]] al [[1742]] (limitatamente all'area costiera)
}}
}} Il suo regno fu segnato da un periodo caotico di guerre civili e invasioni da parte delle forze persiane.
 
}} Il suo regno fu segnato da un periodo caotico di guerre civili e invasioni da parte delle forze persiane.
 
Saif bin Sultan II ereditò la guida del paese da bambino ma fu messo da parte a favore di un suo prozio. Questi fu poi deposto e Sayf venne nuovamente proclamato imam, sebbene il potere fosse detenuto da un reggente che in seguito si autoproclamò imam. Il reggente fu deposto, Sayf fu nuovamente proclamato imam e dopo una guerra civile fu nuovamente deposto nel [[1724]]. I combattimenti continuarono e nel [[1728]] Sayf divenne imam per la quarta e ultima volta. Fu costretto a condividere il potere con un rivale imam che controllava l'interno. Ne seguì una guerra civile in cui il paese era diviso. Sayf bin Sultan chiese due volte l'aiuto dell'[[Impero persiano]]. La prima volta i persiani saccheggiarono diverse città e causarono una grande distruzione prima di andarsene. La seconda volta decisero di conquistare il paese. Sayf fu deposto nel [[1742]] e morì l'anno successivo
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Sayf bin Sultan aveva circa dodici anni quando nel [[1718]] suo padre, l'imam [[Sultan bin Sayf II]], morì. Sebbene fosse stato nominato suo successore e fosse popolare tra la gente, gli [[ulama]] decisero che era troppo giovane per ricoprire l'incarico e gli preferirono il suo prozio [[Muhanna bin Sultan]].<ref>{{cita|Miles 1919|p. 238}}.</ref> Nel [[1719]] Muhanna fu portato nel forte di [[Rustaq]] di nascosto e si proclamò imam. Muhanna era impopolare e nel [[1720]] fu deposto e ucciso da suo cugino [[Ya'arab bin Bel'arab]]. Questi restaurò Sayf bin Sultan II come imam e si autoproclamò suo custode.<ref name=A>{{cita|Oman From the Dawn of Islam}}.</ref> Nel maggio del [[1722]] Ya'arab fece il passo successivo e si proclamò imam. Ciò causò una rivolta guidata da [[Bel'arab bin Nasir]], un parente per matrimonio dell'imam deposto.<ref>{{cita|Miles 1919|p. 240}}.</ref> Nel [[1723]] Ya'arub bin Bal'arab fu deposto e Bal'arab bin Nasir divenne il custode.<ref name=A/>
 
Poco dopo, Muhammad bin Nasir al-Ghafiri guidò le sue tribù Nizari in rivolta.<ref>{{cita|Thomas 2011|p. 222}}.</ref> Gli si oppose una fazione guidata da Khalf bin Mubarak della tribù Bani Hina, e quindi chiamato Hinawi. Muhammad bin Nasir al-Ghafiri prese il sopravvento e catturò Sayf bin Sultan II e suo zio Bil'arab.<ref name=B>{{cita|Thomas 2011|p. 223}}.</ref> Muhammad bin Nasir fu eletto imam nell'ottobre del [[1724]].<ref>{{cita|Ibn-Razîk 2010|p. xxxv}}.</ref> Il suo rivale, Khalf bin Mubarak, suscitò problemi tra le tribù settentrionali. Nel [[1728]] a [[Sohar]] vi fu uno scontro nel quale furono uccisi sia Khalf bin Mubarak che Muhammad bin Nasir. Il presidio di [[Sohar]] riconobbe Sayf bin Sultan II come imam e fu pertanto reinstallato a [[Nizwa]].<ref>{{cita|Ibn-Razîk 2010|p. xxxvi}}.</ref>
 
== Regno diviso ==
[[File:Sohar-castle.jpg|thumb|Il forte di [[Sohar]].]]
 
Poco dopo l'installazione di Sayf bin Sultan, alcuni abitanti di [[Governatorato di al-Zahira|Az Zahirah]] elessero imam un suo cugino, [[Bal'arab bin Himyar]].<ref name=C>{{cita|Ibn-Razîk 2010|p. xxxvii}}.</ref> Da quel momento il paese fu diviso tra le fazioni Ghafiri ([[sunniti]]) e gli Hinawi ([[ibaditi]]).<ref name=D>{{cita|Rabi 2011|p. 25}}.</ref> Dopo i primi scontri, l'imam rivale rimase armato ma evitò le ostilità per alcuni anni. Bel'arab controllava gran parte degli interni e gradualmente acquisì altri territori. Sayf era supportato solo dalla tribù Beni Hina e da alcuni altri alleati ma aveva il controllo anche della marina e dei principali porti marittimi di [[Mascate]], [[Burka]] e [[Sohar]].<ref>{{cita|Miles 1919|p. 251}}.</ref> Sayf adottò uno stile di vita stravagante nella sua residenza di [[Rustaq]] sviluppando un amore per il vino Shirazi.<ref name=B/>
 
Visto che il suo potere diminuiva, Sayf alla fine chiese aiuto contro il suo rivale allo scià di [[Persia]] [[Nadir Shah|Nadir]].<ref name=C/> Una forza persiana arrivò nel marzo del [[1737]].<ref>{{cita|Ibn-Razîk 2010|p. xxxviii}}.</ref> Sayf bin Sultan si unì ai persiani. Marciarono verso [[Governatorato di al-Zahira|Az Zahirah]] dove si incontrarono e dirottarono verso le forze di Bal'arab bin Himyar.<ref name=E>{{cita|Ibn-Razîk 2010|p. xxxix}}.</ref> I persiani avanzarono attraverso l'interno, catturando città, uccidendo, saccheggiando e prendendo schiavi.<ref name=E/> Si imbarcarono quindi per la [[Persia]], portando con sé il loro bottino.<ref>{{cita|Miles 1919|p. 253}}.</ref> Per alcuni anni dopo questo fatto Sayf fu sovrano indiscusso ma continuò la sua vita autoindulgente che provocò una rivolta delle tribù contro di lui.<ref name=F>{{cita|Miles 1919|p. 255}}.</ref>
 
== Deposizione e morte ==
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== Bibliografia ==
*{{Cita libro|cognome=Davies|nome=Charles E.|titolo=The Blood-red Arab Flag: An Investigation Into Qasimi Piracy, 1797–1820|url=https://books.google.com/books?id=tGboFK2QPUwC&pg=PA52|accesso=11 novembre 2013|data=1º gennaio 1997|editore=University of Exeter Press|isbn=978-0-85989-509-5}}
*{{Cita libro|cid=harv
*{{Cita libro|cognome=Ibn-Razîk|nome=Salîl|titolo=History of the Imâms and Seyyids of 'Omân: From A.D. 661-1856|url=https://books.google.com/books?id=9NWAdMJYe_UC&pg=PR47|accesso=14 novembre 2013|data=3 giugno 2010|editore=Cambridge University Press|isbn=978-1-108-01138-9}}
|cognome=Davies|nome=Charles E.|titolo=The Blood-red Arab Flag: An Investigation Into Qasimi Piracy, 1797–1820
*{{Cita libro|cognome=Miles|nome=Samuel Barrett|titolo=The Countries and Tribes of the Persian Gulf|url=https://books.google.com/books?id=tGboFK2QPUwCdbsOoPpZiSEC&pg=PA52PA225|accesso=11 novembre 2013|anno=1919|editore=Garnet & Ithaca Press|isbn=978-1-873938-56-0}}
*{{Cita web|cid={{harvid|Oman From the Dawn of Islam}}|url=http://www.omanet.om/english/history/dawn_islam.asp|titolo=Oman From the Dawn of Islam|opera=Omannet|editore=Oman Ministry of Information|accesso=11 novembre 2013|urlmorto=s|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131111222947/http://www.omanet.om/english/history/dawn_islam.asp|dataarchivio=11 novembre 2013}}
|data=1º gennaio 1997|editore=University of Exeter Press|isbn=978-0-85989-509-5}}
*{{Cita libro|cognome=Rabi|nome=Uzi|titolo=Emergence of States in a Tribal Society: Oman Under Sa'Id Bin Taymur, 1932–1970|url=https://books.google.com/books?id=UtSAeuMq-VgC&pg=PA24|accesso=11 novembre 2013|anno=2011|editore=Apollo Books|isbn=978-1-84519-473-4|cid=Rabi 2011}}
*{{Cita libro|cid=harv
*{{Cita libro|cognome=Thomas|nome=Gavin|titolo=The Rough Guide to Oman|url=https://books.google.com/books?id=qKAtjJoXXpwC&pg=PA222|accesso=11 novembre 2013|data=1º novembre 2011|editore=Penguin|isbn=978-1-4053-8935-8}}
|cognome=Ibn-Razîk|nome=Salîl|titolo=History of the Imâms and Seyyids of 'Omân: From A.D. 661-1856
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|data=3 giugno 2010|editore=Cambridge University Press|isbn=978-1-108-01138-9}}
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*{{Cita web|cid={{harvid|Oman From the Dawn of Islam}}|url=http://www.omanet.om/english/history/dawn_islam.asp|titolo=Oman From the Dawn of Islam|opera=Omannet|editore=Oman Ministry of Information|accesso=11 novembre 2013|urlmorto=s|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131111222947/http://www.omanet.om/english/history/dawn_islam.asp|dataarchivio=11 novembre 2013}}
*{{Cita libro|cid=harv
|cognome=Rabi|nome=Uzi|titolo=Emergence of States in a Tribal Society: Oman Under Sa'Id Bin Taymur, 1932–1970
|url=https://books.google.com/books?id=UtSAeuMq-VgC&pg=PA24|accesso=11 novembre 2013
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*{{Cita libro|cid=harv
|cognome=Thomas|nome=Gavin|titolo=The Rough Guide to Oman|url=https://books.google.com/books?id=qKAtjJoXXpwC&pg=PA222|accesso=11 novembre 2013
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