Sette piani: differenze tra le versioni
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| Riga 14: == Trama == In un giorno di marzo, l'avvocato Giuseppe Corte si fa ricoverare in un moderno [[ospedale]] di una grande città italiana, specializzato nella cura del male da cui egli è leggermente affetto. L'ospedale è strutturato in sette diversi piani: i pazienti meno gravi vengono ricoverati in quello più alto, mentre ai piani più bassi si trovano i casi più gravi in forma decrescente da piano a piano. Il Corte viene accolto subito al settimo piano, in attesa di guarire dalla malattia e quindi di poter tornare a casa.<ref name=messaggeri>{{cita libro |autore = Dino Buzzati |titolo = I sette messaggeri Riga 24: }}</ref> La salute del Corte sembra non peggiorare e non migliorare, ma una serie di inconvenienti (o almeno come tali gli appaiono) fanno sì che venga lentamente ma inesorabilmente trasferito ai piani inferiori, sempre con scuse assurde: prima per fare un favore  In piena estate, l'ultimo trasferimento lo conduce al primo piano, sulla cui desolazione e tristezza era stato informato da un vicino di stanza appena arrivato.<ref name=messaggeri /> Il Corte è sempre più disperato e, impotente nei confronti delle decisioni prese all'interno dell'ospedale, tenta continuamente di persuadere  == Opere derivate == Lo stesso Buzzati trasse dal racconto una commedia, intitolata ''Un caso clinico''. Essa fu rappresentata per la prima volta al [[Piccolo Teatro (Milano)|Piccolo Teatro]] di [[Milano]] nel [[1953]] e successivamente riproposta in molte città europee e mondiali tra cui [[Berlino]], [[Göteborg]], [[Ginevra]], [[Stoccolma]], [[Buenos Aires]]. A Parigi fu adattata da [[Albert Camus]] e rappresentata al Théatre La Bruyère nel [[1955]].  Il racconto ha inoltre ispirato il film ''[[Il fischio al naso]]'', diretto e interpretato da [[Ugo Tognazzi]]. == Analisi == Riga 41 ⟶ 42: A livello tematico non è poi da trascurare il senso di sospensione e di inquietudine derivante dall'attesa di un "qualcosa" che non arriva mai (in questo caso ad esempio la guarigione, il riconoscimento medico di sanità fisica e quindi la dimissione dall'ospedale). Sebbene altre opere di Buzzati esprimano meglio questo concetto (si veda ''[[Il deserto dei Tartari]]'' o i celebri racconti ''[[I sette messaggeri (racconto)|I sette messaggeri]]'' e ''[[Eppure battono alla porta]]''), anche in questo scritto il senso di transizione, l'idea che la vita sia un passaggio precario e labile è ben rappresentato da una parte da un'ambientazione misteriosa e surreale e dall'altra dall'inutilità delle continue richieste e proteste, nonché degli sforzi del protagonista che cerca di continuo un appiglio che lo tenga aggrappato in qualche modo al mondo dei "sani". == Note == | |||