Stato sovrano: differenze tra le versioni
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Uno '''Stato sovrano''', nel [[diritto internazionale]], è un'[[ente (diritto)|entità giuridica]] che è rappresentata da un [[governo|governo centralizzato]] che ha [[sovranità]] su un'area geografica. Il diritto internazionale definisce gli Stati sovrani come aventi una popolazione permanente, un territorio definito, un governo e la capacità di entrare in [[Relazioni internazionali|relazione con altri Stati sovrani]].<ref>{{Cita libro|titolo=International law|url=https://archive.org/details/internationallaw00shaw_380|nome1=Malcolm Nathan|cognome1=Shaw|anno=2003|editore=Cambridge University Press|p=[https://archive.org/details/internationallaw00shaw_380/page/n320 178]|citazione=L'articolo 1 della [[Convenzione di Montevideo]] su diritti e doveri degli Stati, stabilisce la formulazione più ampiamente accettata dei criteri di sovranità nel diritto internazionale. Si noti che lo Stato come persona giuridica internazionale dovrebbe possedere le seguenti caratteristiche: "(a) una popolazione permanente, (b) un territorio definito, (c) un governo e (d) capacità di entrare in relazioni con altri Stati"}}</ref><ref>{{Cita libro|titolo=Perspectives on international law|url=https://archive.org/details/nlsiu.341.jas.12351|curatore-nome1=Nandasiri|curatore-cognome1=Jasentuliyana|editore=Kluwer Law International|anno=1995|p=[https://archive.org/details/nlsiu.341.jas.12351/page/20 20]|citazione=Per quanto riguarda gli Stati, le definizioni tradizionali previste dalla Convenzione di Montevideo rimangono generalmente accettate.}}</ref> È anche normalmente inteso che uno Stato sovrano non è né dipendente né sottoposto a nessun altro potere o [[Stato]].<ref>{{Cita libro|titolo=Elements of international law: with a sketch of the history of the science|url=https://archive.org/details/elementsinterna07wheagoog|nome1=Henry |cognome1=Wheaton|editore=Carey, Lea & Blanchard |anno=1836|p=[https://archive.org/details/elementsinterna07wheagoog/page/n56 51]|citazione=Uno Stato sovrano è generalmente definito come qualsiasi nazione o popolo, qualunque possa essere la forma della sua costituzione interna, che si governa indipendentemente dalle potenze straniere.}}</ref><ref>{{Cita libro|titolo=sovereign|opera=The American Heritage Dictionary of the English Language|edizione=4th|editore=Houghton Mifflin Company|anno=2004|accesso=21 febbraio 2010|url=http://dictionary.reference.com/browse/sovereign}}</ref><ref>{{Cita libro|titolo=sovereign|url=https://archive.org/details/newoxfordamerica0000unse_m8o9|opera=The [[New Oxford American Dictionary]]|edizione=2nd|anno=2005|editore=Oxford University Press|città=Oxford|isbn=978-0-19-517077-1}}</ref>
Mentre secondo la teoria dichiarativa dello Stato, uno Stato sovrano può esistere anche senza essere [[Riconoscimento (diritto internazionale)|riconosciuto da altri Stati sovrani]], gli Stati non riconosciuti spesso hanno difficoltà ad esercitare i pieni poteri del trattato e ad impegnarsi in [[Diplomazia|relazioni diplomatiche]] con altri Stati sovrani.
==Sovranità di Vestfalia==
La sovranità di Vestfalia è il concetto di sovranità [[Stato-nazione]] basato sulla territorialità e l'assenza di un ruolo da parte di agenti esterni nelle strutture domestiche. È un sistema internazionale di stati, [[Multinazionale|società multinazionali]] e organizzazioni che hanno avuto inizio con la [[Pace di Vestfalia]] nel [[1648]].
La sovranità è un termine che viene spesso usato impropriamente.<ref>{{Cita libro|titolo=Sovereignty: Organised Hypocrisy |url=https://archive.org/details/sovereigntyorgan0000kras |nome=Stephen D. |cognome=Krasner |editore=Princeton University Press |anno=1999 |isbn=978-0-691-00711-3 }}</ref><ref>{{cita news|cognome=Núñez|nome=Jorge Emilio|titolo=About the Impossibility of Absolute State Sovereignty|pubblicazione=International Journal for the Semiotics of Law|volume=27|numero=4|pp=645-664|doi=10.1007/s11196-013-9333-x|anno=2013}}</ref> Fino al [[XIX secolo]], il concetto radicalizzato di "standard di civiltà" veniva sistematicamente utilizzato per determinare che certe persone nel mondo erano "incivili" e prive di società organizzate. Questa posizione è stata riflessa e costituita nella nozione che la loro "sovranità" era completamente priva o almeno di un carattere inferiore rispetto a quella del popolo "civilizzato".<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Ralph |cognome=Wilde |titolo=From Trusteeship to Self-Determination and Back Again: The Role of the Hague Regulations in the Evolution of International Trusteeship, and the Framework of Rights and Duties of Occupying Powers |anno=2009 |volume=31 |rivista=Loy. L.A. Int'l & Comp. L. Rev. |pp=85–142 [p. 94] }}</ref> Lassa Oppenheim scrisse:
{{citazione|Non esiste forse alcuna concezione il cui significato sia più controverso di quello della sovranità. È un fatto indiscutibile che questa concezione, dal momento in cui è stata introdotta nella scienza politica fino ai giorni nostri, non ha mai avuto un significato che è stato universalmente concordato.|Lassa Oppenheim<ref>Lassa Oppenheim, International Law 66 (Sir Arnold D. McNair ed., 4th ed. 1928).</ref> |There exists perhaps no conception the meaning of which is more controversial than that of sovereignty. It is an indisputable fact that this conception, from the moment when it was introduced into political science until the present day, has never had a meaning which was universally agreed upon.|lingua=en}}
Secondo H. V. Evatt dell'Alta Corte di [[Australia]]:
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La sovranità ha assunto un significato diverso con lo sviluppo del principio di [[autodeterminazione dei popoli|autodeterminazione]] e il divieto contro la minaccia o l'uso della forza come "[[ius cogens]]" norme del moderno [[diritto internazionale]]. Lo [[Statuto delle Nazioni Unite]], ''Progetto di Dichiarazione sui diritti e doveri degli Stati'' e le carte delle organizzazioni internazionali regionali esprimono il parere che tutti gli stati sono giuridicamente uguali e godono degli stessi diritti e doveri fondati sul mero fatto della loro esistenza come persone giuridiche secondo il diritto internazionale.<ref>{{Cita web|titolo=Chapter IV Fundamental Rights and Duties of States|url=https://www.oas.org/dil/treaties_A-41_Charter_of_the_Organization_of_American_States.htm#ch4|opera=Charter of the Organization of American States|editore=Secretariat of The Organization of American States|accesso=21 novembre 2010}}</ref><ref>{{Cita web|titolo=Draft Declaration on Rights and Duties of States|url=http://legal.un.org/ilc/texts/instruments/english/draft%20articles/2_1_1949.pdf|editore=UN Treaty Organization|accesso=21 novembre 2010|anno=1949}}</ref> Il diritto delle nazioni di determinare il proprio status politico ed esercitare la sovranità permanente entro i limiti delle loro giurisdizioni territoriali è ampiamente riconosciuto.<ref>{{Cita web|titolo=General Assembly resolution 1803 (XVII) of 14 December 1962, "Permanent sovereignty over natural resources"|url=http://www2.ohchr.org/english/law/resources.htm|editore=United Nations|accesso=21 novembre 2010|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110218220818/http://www2.ohchr.org/english/law/resources.htm|dataarchivio=18 febbraio 2011}}</ref><ref>Schwebel, Stephen M., The Story of the U.N.'s Declaration on Permanent Sovereignty over Natural Resources, 49 A.B.A. J. 463 (1963)</ref><ref>{{Cita web|titolo=International Covenant on Civil and Political Rights|url=http://www.ohchr.org/EN/ProfessionalInterest/Pages/CCPR.aspx}}</ref>
Nelle [[scienze politiche]], la sovranità viene solitamente definita come l'attributo più essenziale dello stato nella forma della sua completa autosufficienza nei confini di un determinato territorio, che è la sua supremazia nella politica interna e nell'indipendenza in quella straniera.<ref>Grinin L. E. Globalization and Sovereignty: Why do States Abandon their Sovereign Prerogatives? Age of Globalization. Number 1 / 2008 [http://www.socionauki.ru/journal/articles/127716/]</ref>
Prende il nome dal trattato di Vestfalia del 1648, il sistema di ''sovranità statale della Vestfalia'', che secondo Bryan Turner "ha fatto una separazione più o meno chiara tra religione e stato e riconosciuto il diritto dei principi di "confessionalizzare" lo stato, cioè, determinare l'affiliazione religiosa dei loro regni sul principio pragmatico del [[cuius regio, eius religio]].<ref name=MariahSutt>{{Cita pubblicazione|cognome1=Turner|nome1=Bryan|titolo=Islam, Religious Revival and the Sovereign State|rivista=Muslim World|data=July 2007|volume=97|numero=3|pp=405-418}}</ref>
Il modello di sovranità statale della Vestfalia è stato sempre più preso di mira dal "non occidente" come sistema imposto esclusivamente dal [[colonialismo]] occidentale. Ciò che questo modello ha fatto è stato rendere la religione subordinata alla politica,<ref name=MariahSutt /> una questione che ha causato alcuni problemi nel [[mondo islamico]]. Questo sistema non si adatta al mondo islamico perché concetti come "separazione tra chiesa e stato" non sono riconosciuti come validi dalla [[Islam|religione islamica]].
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Il riconoscimento di uno stato è la decisione di uno stato sovrano di trattare un'altra entità come suo pari.<ref>[https://www.answers.com/topic/recognition "Recognition"], ''Encyclopedia of American Foreign Policy''.</ref> Il riconoscimento può essere espresso o implicito e di solito è retroattivo nei suoi effetti, ma non significa necessariamente la volontà di stabilire o mantenere relazioni diplomatiche.
Non esiste una definizione che sia vincolante per tutti i membri della comunità delle nazioni sui criteri di stato. Nella pratica attuale, i criteri sono principalmente politici, non legali.<ref>See B. Broms, "IV Recognition of States", pp 47-48 in ''International law: achievements and prospects'', UNESCO Series, Mohammed Bedjaoui(ed), Martinus Nijhoff Publishers, 1991, {{ISBN|92-3-102716-6}} [https://books.google.com/books?id=jrTsNTzcY7EC&lpg=PA47&client&pg=PA47#v=onepage&q&f=false]</ref> L.C. Green ha citato il riconoscimento degli stati non ancora nati di [[Polonia]] e [[Cecoslovacchia]] nella [[
{{citazione|Dal momento che il riconoscimento dello stato è una questione discrezionale, è aperto a qualsiasi Stato esistente di accettare come stato qualsiasi entità lo desideri, indipendentemente dall'esistenza del territorio o di un governo.|L. C. Green<ref>Vedi l'Annuario israeliano sui diritti umani, 1989, Yoram Dinstein, Mala Tabory eds., Martinus Nijhoff Publishers, 1990, {{ISBN|0-7923-0450-0}}, page 135-136 [https://books.google.com/books?id=5okNqth8I9wC&lpg=PA136&ots=ARGGNDm7G-&dq=t&pg=PA136#v=onepage&q&f=false]</ref>|Since recognition of statehood is a matter of discretion, it is open to any existing State to accept as a state any entity it wishes, regardless of the existence of territory or of an established government.|lingua=en}}
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Secondo la teoria dichiarativa, lo stato di un'entità è indipendente dal suo riconoscimento da parte di altri stati, purché la sovranità non sia stata acquisita con la forza militare. Il modello dichiarativo divenne più famoso, nel [[1933]], con la [[Convenzione di Montevideo]].<ref>{{Cita libro|autore=Hersch Lauterpacht|titolo=Recognition in International Law|url=https://books.google.com/books?id=EWgEv1Qq2TwC&pg=PA419|anno=2012|editore=Cambridge University Press|p=419|isbn=978-1-107-60943-3}}</ref>
L'articolo 3 della Convenzione di Montevideo dichiara che lo stato politico è indipendente dal riconoscimento da parte di altri Stati, e allo Stato non è proibito difendersi.<ref>{{Cita web|url=https://www.oas.org/juridico/english/treaties/a-40.html|titolo=CONVENTION ON RIGHTS AND DUTIES OF STATES
Un parere simile sulle "condizioni per cui un'entità costituisce uno stato" è espresso dalla [[Comunità economica europea|Comunità Economica Europea]] nei "pareri del Comitato di arbitrato Badinter", il quale ha rilevato che uno stato viene definito tale se ha un territorio, una popolazione, un governo e la capacità di entrare in relazioni con altri stati.<ref>{{Cita libro|cognome=Castellino|nome=Joshua|titolo=International Law and Self-Determination: The Interplay of the Politics of Territorial Possession With Formulations of Post-Colonial National Identity|url=https://books.google.com/books?id=uGMxfj4oedEC|anno=2000|editore=Martinus Nijhoff Publishers|isbn=978-90-411-1409-9|p=[https://books.google.com.ph/books?id=uGMxfj4oedEC&pg=PA77 77]}}</ref>
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===Riconoscimento dello stato===
{{vedi anche|Stato a riconoscimento limitato}}
La pratica dello status relativo al riconoscimento degli Stati generalmente rientra in qualche modo tra gli approcci dichiarativi e costitutivi.<ref>{{Cita libro|titolo=International law |url=https://archive.org/details/internationallaw00shaw_380 |nome1=Malcolm Nathan |cognome1=Shaw |anno=2003 |editore=Cambridge University Press |p=[https://archive.org/details/internationallaw00shaw_380/page/n511 369] |edizione=5th |isbn=978-0-521-53183-2 }}</ref> Il diritto internazionale non richiede ad uno stato di riconoscere gli altri.<ref>Opinion No. 10. della Commissione di arbitrato della conferenza sulla [[Jugoslavia]].</ref> Il riconoscimento viene spesso negato quando un nuovo stato è considerato illegittimo o è nato in violazione del diritto internazionale. Il non riconoscimento universale da parte della comunità internazionale di [[Rhodesia]] e [[Cipro del Nord]] sono buoni esempi di ciò. La prima è stata riconosciuta solo da [[Sudafrica]] e il secondo solo dalla [[Turchia]]. Nel caso della Rhodesia, il riconoscimento fu ampiamente negato quando la minoranza bianca prese il potere e tentò la costituzione di uno stato sulla falsariga dell'[[Apartheid|Apartheid del Sudafrica]], mossa che il [[Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite]] descrisse come la creazione di un "regime illegale di minoranza razzista".<ref>[[s:United Nations Security Council Resolution 216|United Nations Security Council Resolution 216]]</ref> Nel caso di [[Cipro del Nord]], il riconoscimento è stato negato per uno stato separato creato nel nord di [[Cipro]].<ref>[[s:United Nations Security Council Resolution 541|United Nations Security Council Resolution 541]]</ref> Il diritto internazionale non impedisce le dichiarazioni di indipendenza,<ref>[https://www.bbc.com/news/world-europe-10730573 BBC] The President of the International Court of Justice (ICJ) Hisashi Owada (2010): "International law contains no prohibition on declarations of independence."</ref> e il riconoscimento di un paese è una questione politica.<ref>[https://books.google.com/books?id=xMvOBAAAQBAJ Oshisanya, An Almanac of Contemporary and Comperative Judicial Restatement, 2016] p.64: The ICJ maintained that ... the issue of recognition was a political.</ref> Di conseguenza, i turco-ciprioti hanno ottenuto lo "[[status di osservatore]]" nell'[[Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa]], e i loro rappresentanti sono eletti nell'assemblea di Cipro del Nord;<ref>[https://books.google.com/books?id=4PwmeRG9QsUC James Ker-Lindsay (UN SG's Former Special Representative for Cyprus)] The Foreign Policy of Counter Secession: Preventing the Recognition of Contested States, p.149</ref> e Cipro del Nord divenne membro osservatore dell'[[Organizzazione della cooperazione islamica]] e dell'[[Organizzazione di cooperazione economica|Organizzazione per la cooperazione economica]].
===Stati ''de facto'' e ''de iure''===
La maggior parte degli stati sovrani lo sono ''[[de iure]]'' e ''[[de facto]]'' (cioè, esistono sia legalmente che nella realtà). Tuttavia, uno stato può essere riconosciuto solo come uno stato "de iure", in quanto è riconosciuto come il governo legittimo di un territorio sul quale non ha un controllo effettivo. Ad esempio, durante la [[
|data= 29 ottobre 2004 |url= https://www.hrw.org/english/docs/2004/10/29/isrlpa9577.htm |accesso= 16 luglio 2010}}</ref> Si veda anche [[Territori occupati da Israele]].<br><ref name="saeb">{{Cita news|autore=Staff writers|titolo=Palestinians 'may declare state'|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/7254434.stm|giornale=BBC News|editore=British Broadcasting Corporation|data=20 febbraio 2008|accesso=22 gennaio 2011}}:"Saeb Erekat, è in disaccordo sostenendo che l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina aveva già dichiarato l'indipendenza nel 1988. "Ora abbiamo bisogno di vera indipendenza, non di una dichiarazione, abbiamo bisogno di vera indipendenza ponendo fine all'occupazione. Non siamo il [[Kosovo]], siamo sotto l'occupazione israeliana e per l'indipendenza abbiamo bisogno di acquisire ''indipendenza''"</ref><ref name="jcpa.org_A" /><ref name="jcpa.org" /><ref name="mfa.gov.il" /><ref name="ReferenceA" /><ref name="hrw.org" /> |name="israel"}}
Altre entità possono avere un controllo "de facto" su un territorio ma mancano di riconoscimento internazionale; questi possono essere considerati dalla [[comunità internazionale]] solo come stati "de facto". Sono considerati "de iure" solo in base alla propria legge e agli stati che li riconoscono. Ad esempio, il [[Somaliland]] è comunemente considerato come uno stato.<ref>{{Cita pubblicazione |url=http://yalejournal.org/wp-content/uploads/2011/01/083206arieff.pdf |titolo=De facto Statehood? The Strange Case of Somaliland |accesso=4 gennaio 2010 |anno=2008 |cognome=Arieff |nome=Alexis |rivista=Yale Journal of International Affairs |volume=3 |pp=60-79 |dataarchivio=13 dicembre 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111213214545/http://yalejournal.org/wp-content/uploads/2011/01/083206arieff.pdf |urlmorto=sì }}</ref><ref>{{Cita web|url=https://foreignpolicy.com/story/cms.php?story_id=3903 |titolo=The List: Six Reasons You May Need A New Atlas Soon |accesso=4 gennaio 2010 |data=July 2007 |editore=Foreign Policy Magazine}}</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.unpo.org/content/view/8418/244/ |titolo=Overview of De-facto States |accesso=4 gennaio 2010 |data=July 2008 |editore=Unrepresented Nations and Peoples Organization |dataarchivio=3 giugno 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100603124308/http://www.unpo.org/content/view/8418/244/ |urlmorto=sì }}</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.lesnouvelles.org/P10_magazine/15_grandentretien/15055_mahamudsalahnur_eng.html |titolo=France recognises de facto Somaliland |accesso=4 gennaio 2010 |data=April 2008 |autore=Wiren, Robert |editore=Les Nouvelles d'Addis Magazine |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100715224433/http://www.lesnouvelles.org/P10_magazine/15_grandentretien/15055_mahamudsalahnur_eng.html |dataarchivio=15 luglio 2010 |urlmorto=sì }}</ref> Per un elenco di entità che desiderano essere universalmente riconosciute come stati sovrani, ma che non hanno un riconoscimento [[Diplomazia|diplomatico]] globale, consultare [[Stato a riconoscimento limitato|Stati a riconoscimento limitato]].
==Rapporto tra stato e governo==
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==Tendenze nel numero di stati==
Dalla fine della seconda guerra mondiale, è aumentato il numero di stati sovrani nel sistema internazionale.<ref>{{Cita web|url=https://uk.sagepub.com/en-gb/eur/the-sage-handbook-of-diplomacy/book242760#contents|titolo=The SAGE Handbook of Diplomacy|data=|editore=SAGE Publications|pp=294-295|accesso=17 novembre 2016}}</ref> Alcune ricerche suggeriscono che l'esistenza di organizzazioni internazionali e regionali, la maggiore disponibilità di aiuti economici e una maggiore accettazione della norma di autodeterminazione, hanno aumentato il desiderio delle unità politiche di separarsi e poter essere accreditate per l'aumento del numero di stati nel sistema internazionale.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Fazal|nome=Tanisha M.|cognome2=Griffiths|nome2=Ryan D.|data=1º marzo 2014|titolo=Membership Has Its Privileges: The Changing Benefits of Statehood|rivista=International Studies Review|lingua=en|volume=16|numero=1|pp=79-106|doi=10.1111/misr.12099|issn=1468-2486}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.e-ir.info/2016/09/23/the-state-of-secession-in-international-politics/|titolo=The State of Secession in International Politics|sito=E-International Relations|accesso=16 novembre 2016}}</ref> L'economista di [[Università di Harvard|Harvard]] [[Alberto Alesina]] e quello di [[Università Tufts|Tufts]], Enrico Spolaore, sostengono nel loro libro "Dimensione delle nazioni" che l'aumento del numero di stati può essere in parte accreditato ad un mondo più pacifico, ad un maggiore [[libero scambio]], all'integrazione dell'economia internazionale e alla democratizzazione e presenza di organizzazioni internazionali che coordinano le politiche economiche e politiche.<ref>{{Cita web|url=https://mitpress.mit.edu/books/size-nations|titolo=The Size of Nations|sito=MIT Press|accesso=16 novembre 2016}}</ref>
==Note==
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*Raič, D. ''Statehood and the Law of Self-determination''. [[Martinus Nijhoff]] Publishers, [[2002]]. {{ISBN|978-90-411-1890-5}}. p 29 (with reference to Oppenheim in International Law Vol. 1 [[1905]] p110)
*Schmandt, Henry J., and Paul G. Steinbicker. ''Fundamentals of Government'', "Part Three. The Philosophy of the State" ([[Milwaukee]]: The Bruce Publishing Company, [[1954]] [2nd printing, [[1956]]]). 507 pgs. 23 cm. LOC classification: JA66 .S35 https://lccn.loc.gov/54010666
==Voci correlate==
* [[Stato]]
* [[Unione personale]]
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
==Collegamenti esterni==
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* [http://journals.cambridge.org/action/displayFulltext?type=1&fid=6305536&jid=RIS&volumeId=22&issueId=04&aid=6305528&bodyId=&membershipNumber=&societyETOCSession= What constitutes the sovereign state?] di Michael Ross Fowler e Julie Marie Bunck
* [https://web.archive.org/web/20120801184630/http://www.ipoliticalrisk.com/ Links to the best political risk websites, ipoliticalrisk.com] informazioni sul tracciamento, la valutazione e la gestione del rischio sovrano per il commercio e gli investimenti permanenti
* [http://thepalestinepapers.com/files/1402.PDF Opinione legale dall'unità di supporto dei negoziati presso l'Autorità palestinese sulla sovranità transitoria] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150521233607/http://thepalestinepapers.com/files/1402.PDF |date=21 maggio 2015 }}
{{portale|diritto}}
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