Ayatollah: differenze tra le versioni

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'''Āyatollāh''', raramente adattato in [[Lingua italiana|italiano]] in '''aiatollà''',<ref>{{Cita web|url=https://www.dizionario-italiano.it/dizionario-italiano.php?lemma=AIATOLLA100|titolo=DIZIONARIO ITALIANO OLIVETTI - aiatollà|sito=www.dizionario-italiano.it|accesso=27 maggio 2021-05-27}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=Danilo Tiziano|cognome=Monguzzi|titolo=Ghost Monza|url=https://books.google.com/books?id=JCtiCgAAQBAJ&newbks=0&printsec=frontcover&pg=PT200&dq=aiatoll%C3%A0&hl=it|accesso=27 maggio 2021-05-27|data=17 agosto 2015-08-17|editore=Cavinato Editore Internatio|lingua=it|ISBN=978-88-6982-092-2}}</ref> ({{arabo|آية الله|āyat Allāh}}; {{farsi|آيت‌ الله}}) è un titolo di grado elevato che viene concesso agli esponenti più importanti del clero [[sciismo|sciita]], talvolta al più autorevole, e ai [[Mujaheddin|mujtahidinmujahidin]], la casta dei dotti [[Musulmano|musulmani]]. Questo titolo negli ultimi decenni ha assunto una connotazione politica che prima era attenuata<ref name=":0">{{Cita libro|autore = Malek Chebel|titolo = Dizionario dei simboli islamici|anno = 1995|editore = Edizioni Arkeios|città = Roma|p = 59 e p. 426|ISBN = 88-86495-37-4|url = https://books.google.it/books?id=SR4zm5cbKRgC&lpg=PP1&hl=it&pg=PA4#v=onepage&q&f=false}}</ref>.
 
Già impiegato e attestato sporadicamente prima degli anni 30 del '900, il titolo a partire dal [[secondo dopoguerra]] è divenuto d'uso più frequente<ref>{{Cita web|lingua=en-US|url=https://www.iranicaonline.org/articles/ayatallah/|titolo=ĀYATALLĀH|sito=Encyclopaedia Iranica|accesso=2025-07-06}}</ref> per poi affermarsi negli ultimi decenni del XX secolo, assumendo anche una connotazione politica che prima era attenuata<ref name=":0">{{Cita libro|lingua=it|nome=Malek|cognome=Chebel|titolo=Dizionario dei simboli islamici: riti, mistica e civilizzazione|url=https://books.google.it/books?id=SR4zm5cbKRgC&lpg=PP1&hl=it&pg=PA4#v=onepage&q&f=false|accesso=2025-07-06|data=1997|editore=Edizioni Arkeios|pp=59 e 426|ISBN=978-88-86495-37-0}}</ref>.
 
== Il concetto ==
Il termine significa ''segni di [[Allah]]'' o ''segni di [[Dio]]'' (''[[āyāt]]'', segni, plurale di ''aya'', segno; e ''Allah'') e coloro che hanno questo titolo sono esperti in studi [[islam]]ici come la [[giurisprudenza]], l'[[etica]], la [[filosofia]] ed il [[misticismo]]. Solitamente essi insegnano in scuole islamiche (''[[ḥawza]]''). Al di sotto del grado di ayatollah vi è il grado di ''[[hojjatoleslam]]'' ({{unicode|ḥ}}ojjatoleslām, ''prova'' o ''autorità dell'Islam'').
 
Nel sistema clericale [[sciita]], l'Ayatollahayatollah è già, in un certo senso, in modo ineffabile "guidato" dall'[[Imam nascosti (ismailiti)|Imām]] nascosto]]. Il titolo di āyatollāh si può ottenere soltanto dopo un considerevole numero di anni di studio in una ''hawza'', sotto la costante guida di un dotto e solo grazie al consenso degli altri āyatollāh, quale riconoscimento delle sue autorità di guida spirituale e del suo sapere<ref name=":0" />.
 
== Il titolo di ''Grandi āyatollāh'' ==
SoloSoltanto pochi dei più importanti āyatollāh vengono riconosciuti come ''Grandi āyatollāh'' (''āyatollāh al-ʿuzmā'', "grande segno di Allah" o "grande segno di Dio"), o ''[[marja' al-taqlīd]] '' ("fonte di emulazione"). Solitamente ciò avviene quando i seguaci di un āyatollāh fanno riferimento a lui in moltissimi casi e quindi gli chiedono di pubblicare un testo giuridico-religioso che possa fungere da codice di comportamento per i casi più comuni della vita di un [[musulmano]]. Questo testo è detto ''Risālat ʿIlmiyya'' e solitamente è una riscrittura della ''al-Urwa al-Wuthqa'' in cui l'ayatollah fornisce la propria interpretazione delle più autentiche fonti religiose islamiche alla luce delle condizioni presenti.
 
In [[Iraq]] c'è solitamente un Grande āyatollāh che è a capo delle ''Hawza'' di [[Najaf]], che è attualmente il grande āyatollāh [[Ali al-Sistani|ʿAlī al-Sīstānī]], che si avvale della collaborazione di altri religiosi quali Muḥammad Saʿīd al-Ḥakīm, Muḥammad Isḥāq al-Fayyād e Muḥammad Taqī al-Modarresī. In [[Libano]] c'è solitamente un Grande āyatollāh. Fino al 4 luglio 2010 è stato [[Muhammad Husayn Fadlallah]]. Più numerosi sono i Grandi āyatollāh che vivono in [[Iran]] (specie nella città santa di [[Qom]]). In [[Iran]] vi sono 85 āyatollāh e 40 Grandi āyatollāh<ref>[{{Cita web|lingua=it-IT|url=http://www.geopolitica-rivista.org/18117/padri-e-figli-della-rivoluzione-islamica-il-clero-iraniano-affronta-il-rischio-di-perdere-il-potere/ A. Kuznecov, ''|titolo=Padri e figli della Rivoluzione Islamica: il clero iraniano affronta il rischio di perdere il potere'', {{!}} geopolitica-rivista.org, 23 giugno 2012] {{webarchive|urlsito=www.geopolitica-rivista.org|accesso=2025-07-06|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120807021620/http://www.geopolitica-rivista.org/18117/padri-e-figli-della-rivoluzione-islamica-il-clero-iraniano-affronta-il-rischio-di-perdere-il-potere/ |datadataarchivio=7 agosto 2012 -08-07}}</ref>.
 
Fra i più noti vi sono [[Ali Khamenei|ʿAlī Khameneʾī]] (che in Iran riveste il potente ruolo di ''guida suprema'' della rivoluzione islamica), [[Hossein-Ali Montazeri|ʿAlī Montaẓerī]], Jawād Tabrīzī, Kāẓem al-Ḥāʾerī, Moḥammed Fāżel Lankaranī, Moḥammed Ḥoseyn Faḍlullāh e Ṣādiq Ḥoseyni Shīrāzī. Tuttavia, l'āyatollāh più noto in Occidente è sicuramente [[Ruhollah Khomeini|Rūḥollāh KhomeynīKhomeyni]], che fu il principale leader della [[Rivoluzione Iranianairaniana]] del [[1979]] e che ispirò la [[repubblica islamica]] che ne uscì, diventandone la ''guida suprema'' fino alla sua morte ([[1989]]).
 
== Note ==
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== Voci correlate ==
* [[Islam]]
* [[Elenco degli Ayatollah]]
* [[Sciismo]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|1url=http://slate.msn.com/id/2098364/|2titolo=Slate Magazine's "So you want to be an Ayatollah"|lingua=en|accesso=7 febbraio 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070207113500/http://slate.msn.com/id/2098364/|dataarchivio=7 febbraio 2007|urlmorto=sì}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{portale|islam|religioni}}
 
[[Categoria:Religiosi musulmani]]