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{{Divisione amministrativa
|Nome = Bressanone
|Nome ufficiale = {{it}}Bressanone<br/>{{de}}Brixen<br/>{{lld}}Persenon/Porsenù
|Panorama = Brixen InnenstadtDom Mariä Himmelfahrt (BD 14187 3 05-2015).jpg
|Didascalia =
|Bandiera = BressanoneBrixen-GonfaloneFlagge.pngsvg
|Voce bandiera =
|Stemma = Bressanone-Stemma.png
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Lingue ufficiali = [[lingua italiana|Italianoitaliano]], [[lingua tedesca|Tedescotedesco]]
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Trentino-Alto Adige
|Divisione amm grado 2 = Bolzano
|Amministratore locale = PaoloAndreas BenucciJungmann
|Partito = [[Südtiroler Volkspartei|SVP]]
|Data elezione = 1025-52-20152024
|Data rielezione = 22-9-2020
|Lingue =
|Data istituzione =
|Altitudine = 559
|Sottodivisioni = Albes/''Albeins'', Elvas, [[Eores]]/''Afers'', La Mara/''Mahr'', [[Millan]]/''Milland'', Monteponente/''Pfeffersberg'', Sant'Andrea/''St. Andrä'', Sarnes/''Sarns''
|Abitanti = 22582
|Note abitanti = [http://demo.istat.it/bilmens/index.php?anno=2020&lingua=ita Dato Istat] - Popolazione residente al 31 agosto 2020 (dato provvisorio).
|Aggiornamento abitanti = 31-8-2020
|Sottodivisioni = Albes/''Albeins'', Elvas, [[Eores]]/''Afers'', La Mara/''Mahr'', [[Millan]]/''Milland'', Monteponente/''Pfeffersberg'', Sant'Andrea/''St. Andrä'', Sarnes/''Sarns''
|Divisioni confinanti = [[Funes (Italia)|Funes]], [[Luson]], [[Naz-Sciaves]], [[San Martino in Badia]], [[Varna (Italia)|Varna]], [[Velturno]]
|Zona sismica = 4
|Gradi giorno = 3507
|Diffusività =
|Nome abitanti = {{it}}brissinesi, bressanonesi, brissensi<br/>{{de}}''Brixner''<ref name=dizionario>{{cita libro| AA. | VV. | Nomi d'Italia. Origine e significato dei nomi geografici e di tutti i comuni | 2006 | Istituto geografico De Agostini | Novara |p= 104}}</ref>
|Patrono = [[Cassiano di Imola|Cassiano]], [[Ingenuino di Sabiona|Ingenuino]] ed [[Albuino di Bressanone|Albuino]]
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|Mappa = Map of comune of Bressanone (autonomous province of Bolzano, region Trentino-Alto Adige-Südtirol, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Bressanone nella provincia autonoma di Bolzano
|Sito = http://www.bressanone.it/
}}
'''Bressanone''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|/bressaˈnone/|it}}<ref>{{Dipi|Bressanone}}</ref>; ''Brixen'' in [[lingua tedesca|tedesco]], {{IPA|[ˈbʀɪksn̩ˈbʁɪksn̩]}}, {{Audio|De-Brixen.ogg}}; ''Persenon'', {{IPA|[pəʀsəˈnɔŋ]}}, o ''Porsenù'' in [[lingua ladina|ladino]]) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:22582Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" />, il terzo per popolazione della [[provincia autonoma di Bolzano]] in [[Trentino-Alto Adige]].<ref>{{cita web|url=http://www.comuni-italiani.it/021/lista.html|titolo=Comuni italiani.it - Elenco comuni della Provincia di Bolzano|accesso=26 novembre 2011}}</ref> È il capoluogo storico, artistico, culturale, economico, sociale ed amministrativo del [[Comunità comprensoriale|comprensorio]] della [[Valle Isarco (comprensorio)|Valle Isarco]].
 
Secondo la tradizione Bressanone venne fondata nel [[901]], tre secoli prima della costituzione della [[Conti del Tirolo|Contea del Tirolo]].<ref>Da un documento del 13 settembre 901, si sa che l'allora vescovo Zaccaria della diocesi di Sabiona (Säben), ricevette come regalo una grande tenuta agricola (nota come ''mansus Prihsna''), dall'allora re Ludovico IV il Fanciullo, l'ultimo dei Carolingi. Tradizionalmente si considera questo documento come l'atto di fondazione della città.</ref> Dal 1004 e durante il corso dei secoli è stata sotto dominazione ecclesiastica del [[Principato vescovile di Bressanone|principe vescovo di Bressanone]], del quale fu la [[residenza ufficiale|residenza]] principale. È sede - insieme al capoluogo della provincia [[Bolzano]] - della [[diocesi di Bolzano-Bressanone]], costituita nel [[1964]] staccando dall'[[arcidiocesi di Trento]] la città di [[Bolzano]] e il territorio a sud di quest'ultima e aggregandolo alla diocesi di Bressanone, mentre i territori della diocesi di Bressanone ora siti in [[Austria]] (Valle dell'[[Inn]]) sono stati staccati dalla diocesi di Bressanone ed aggregati a quella di [[Diocesi di Innsbruck|Innsbruck]].
 
I [[Santo|santi]] [[Santo patrono|patroni]] della città sono [[Cassiano di Imola]]<ref>Cfr. a proposito [[Leo Andergassen]], ''Vom ludi magister zum episcopus: zur Ikonographie des Cassian von Imola'', in «[[Der Schlern]]», 74, 2000, pp. 358-403.</ref> - festeggiato il secondo sabato dopo Pasqua con festa esterna la domenica seguente - e i vescovi [[Albuino di Bressanone|Albuino]] e [[Ingenuino di Sabiona|Ingenuino]] - patroni contro la siccità e festeggiati il 5 febbraio. Le loro reliquie sono custodite nel [[duomo di Bressanone]].
 
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
Situata in fondovalle a circa 560 {{m s.l.m.}}, si trova alla confluenza della [[Rienza]] nell'[[Isarco]]. A est si trovano le cime del [[Plose|Gruppo della Plose]] con il monte Telegrafo (2.504 {{m s.l.m.}}), a ovest la cima Cane (2.354 {{m s.l.m.}}) e il [[monte Pascolo]] (2.439 {{m s.l.m.}}).<ref>{{cita web | url = http://www.brixen.org/it/montagna/mete-escursionistiche/malghe-e-rifugi.html | titolo = Bressanone e i dintorni | accesso = 15 febbraio 2012 | dataarchivio = 16 novembre 2011 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20111116193314/http://www.brixen.org/it/montagna/mete-escursionistiche/malghe-e-rifugi.html | urlmorto = sì }}</ref> È situata circa {{M|40&nbsp;|u=km}} a nord di Bolzano, circa {{M|45&nbsp;|u=km}} a sud del [[Passo del Brennero|valico del Brennero]] (confine [[Italia|italo]]-[[austria]]co) e {{M|35&nbsp;|u=km}} a ovest del comune di [[Brunico]] (in [[val Pusteria]]).
 
Viene attraversata dall'[[Autostrada A22 (Italia)|autostrada del Brennero]], con un [[casello autostradale|casello]] {{M|5&nbsp;|u=km}} più a nord (Bressanone-Val Pusteria/Brixen-Pustertal) e uno {{M|8&nbsp;|u=km}} più a sud ([[Chiusa (Italia)|Chiusa]]-[[Val Gardena]]/Klausen-Gröden). Dal 3 gennaio [[2007]] è stato aperto anche il casello di Bressanone-Zona industriale, concepito solo in direzione nord in entrata e in direzione sud in uscita ma molto più vicino al paese e soprattutto alla sua zona industriale. È prevista anche l'apertura nella direzione opposta.<ref>{{Cita news|autore=|url=http://altoadige.gelocal.it/cronaca/2010/12/31/news/la-provincia-si-al-casello-sud-dell-a22-a-bressanone-3078956|titolo=Si al casello sud dell'A22 a Bressanone|pubblicazione=[[Alto Adige (quotidiano)|Alto Adige]]|giorno=31|mese=12|anno=2010|accesso=24 febbraio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150411042951/http://altoadige.gelocal.it/bolzano/cronaca/2010/12/31/news/la-provincia-si-al-casello-sud-dell-a22-a-bressanone-1.4185676|dataarchivio=11 aprile 2015|urlmorto=sì}}</ref>
 
Nella zona di Millan si trova il [[biotopo Prà Millan]].<ref>{{cita web | 1url = http://www.parks.it/biotopo.pra.millan/index.html | 2titolo = Biotopo Prà Millan su Parks.it | 3accesso = 15 febbraio 2012 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20091202093140/http://www.parks.it/biotopo.pra.millan/index.html | dataarchivio = 2 dicembre 2009 | urlmorto = sì }}</ref> Diverse sono le aree verdi della cittadina, tra cui i giardini Rapp (''Rappanlagen''), costruiti dopo l'inondazione disastrosa del 1882, quando si decise di spostare la confluenza dei due fiumi. I lavori, sostenuti anche grazie al barone e capitano von Rapp, iniziarono nel 1883 ed ebbero termine l'anno successivo: la confluenza fu spostata più a sud e l'immissione dell'Isarco non fu più così perpendicolare come in origine. La nuova lingua di terra venutasi a formare fu utilizzata per la creazione dei giardini.<ref name=historia/>
 
==== ''Karlspromenade'' ====
Lungo la costa est di Bressanone, nella frazione di Millan, si trova la ''Karlspromenade'': una storica passeggiata costruita nel 1903 in memoria dell'imperatore [[Carlo I d'Austria]], che trascorse alcuni momenti della sua vita presso la Cura Guggenberg, amando passeggiare lungo questa via che anticamente partiva proprio da lì e conduceva sino alla vecchia chiesa di Millan, ''Maria am Sand'' e quindi alla residenza Karlsburg.
 
Dal 2010 questa passeggiata prosegue con il cosiddetto sentiero dei [[Salmi]] e a seguire con una [[via crucis]], sino ad incontrare la strada che porta a [[Luson]]. Da qui il sentiero, attraversando la strada, scende fino al fiume Rienza, dove è stato ricostruito un vecchio ponte, dedicato ad [[Andreas Hofer]] (18 luglio 2009).<ref>{{cita web | url = http://www.brixen.org/it/montagna/mete-escursionistiche/escursioni/77-tours-passeggiata-karlspromenade.html | titolo = Descrizione della Karlspromenade su brixen.org | accesso = 15 febbraio 2012 | dataarchivio = 10 aprile 2012 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20120410223952/http://www.brixen.org/it/montagna/mete-escursionistiche/escursioni/77-tours-passeggiata-karlspromenade.html | urlmorto = sì }}</ref> Oltrepassato il fiume, un sentiero che prosegue con alcune scale porta in località Seeburg, da dove è possibile scendere verso il centro storico passando dall'antico rione di Stufles.<ref>{{cita web|http://papa.bressanone.it/it/attualita/appuntamenti/3474_inaugurazione-del-nuovo-ponte-andreas-hofer.html|Descrizione del ponte Andreas Hofer su brixen.org|15 febbraio 2012}}</ref>
 
=== Sismologia ===
Secondo la [[classificazioneClassificazione sismica dell'Italia|Classificazione sismica]] il comune appartiene alla zona 4 (sismicità molto bassa).<ref>{{cita web|url=http://www.tuttitalia.it/trentino-alto-adige/93-bressanone/|titolo=Zona Sismica-Bressanone|accesso=30 aprile 2012}}</ref>
 
=== Clima ===
{{Vedi anche|stazione meteorologica di Bressanone}}
 
In base alla media di riferimento [[1951]]-[[2010]], la [[temperatura]] media del mese più freddo - gennaio - si attesta a -2,0&nbsp;°C; quella del mese più caldo - luglio - è di +19,2&nbsp;°C.<ref name =tempmendie/>
 
Le [[Precipitazione (meteorologia)|precipitazioni]] medie annue si aggirano attorno ai 700&nbsp;mm, mediamente distribuite in 85 giorni con un accentuato minimo [[inverno|invernale]], stagione in cui si verificano generalmente a carattere [[neve|nevoso]], ed un picco in [[estate]], quando possono verificarsi frequenti [[temporale|temporali]] per il contrasto di diverse masse d'aria, favorito dalla vicinanza della catena [[alpi]]na.<ref name =precipitazioni/>
 
Bressanone appartiene alla zona climatica ''F''.<ref>{{cita web|url=http://www.comuni-italiani.it/021/011/clima.html|titolo=Comuni Italiani.it Clima e dati geografici|accesso=25 novembre 2011}}</ref>
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{{ClimaAnnuale
| nome = Bressanone <small>'''<ref name =tempmendie>[http://www.provincia.bz.it/meteo/download/6960_-_TS_-_Bressanone_-_Brixen%283%29.pdf Bressanone - Valori medi delle temperature massime e minime (1951-2010)], dati da Provincia autonoma di Bolzano.</ref><ref name =precipitazioni>[http://www.provincia.bz.it/meteo/download/6960_-_PS_-_Bressanone_-_Brixen%283%29.pdf Bressanone - Valori mensili ed annui delle precipitazioni (1921-2010)], dati da Provincia autonoma di Bolzano.</ref><ref name =precipitazioni2>[http://www.provincia.bz.it/meteo/download/6960_-_PS_-_Bressanone_-_Brixen%284%29.pdf Bressanone - Numero dei giorni piovosi mensili ed annui (1921-2010)], dati da Provincia autonoma di Bolzano.</ref>'''</small>
| tempmax = 2.6, 7.2, 12.5, 16.7, 21.3, 24.7, 26.9, 26.3, 22.5, 16.3, 8.1, 2.8
| tempmin = -6.5, -4.1, -1.0, 2.8, 6.7, 9.7, 11.5, 11.0, 8.1, 3.7, -1.4, -5.4
| pioggia = 21.0, 20.8, 28.4, 44.1, 79.7, 83.7, 109.4, 113.9, 68.0, 51.9, 48.5, 23.8
| giornipioggia = 4, 4, 5, 7, 11, 10, 11, 10, 7, 6, 6, 4
}}
 
== Origini del nome ==
Il [[toponimo]] è attestato per la prima volta nell'[[827]] come ''Pressena'' (menzionato in un documento di Quartinus, ma è controverso, se si tratti della stessa località),<ref>{{cita web|url=http://homepage.uibk.ac.at/~c61705/30b-korr.pdf|titolo=Documenti di Quartinus, di Richard Heuberger, 1930, museo Ferdinandeum di Innsbruck|accesso=16 febbraio 2012|urlmorto=sì}}</ref>. L'appartenenza dei fondatori della città, i [[Brixeneti]]<ref name="Full text of">{{cita web| url=https://www.archive.org/stream/ireti00obergoog/ireti00obergoog_djvu.txt| titolo=Giovanni Oberziner, "I Reti", 1883, su "Archive.org"| accesso=2009-10-6}}</ref>, al gruppo etrusco-retico<ref name="unitn">{{cita web|url=http://lett.unitn.it/storia/roman/roman4.htm|titolo="I reti e la cultura fritzens-sanzeno" su "Le Alpi on line. Storia e archeologia della Alpi" (Università di Trento).|accesso=4 ottobre 2009|urlmorto=sì}}</ref> e il confronto con i nomi attuali della città in [[ladino]] (''Persenù''), ma anche in bellunese (''Persenòn'') conducono all'etimo con radice etrusca ''Φersu'' (''Paersonius/Porsaenna'', col significato di grande/i persona/e, (come, ad esempio, fu chiamato il re della etrusca [[Chiusi]], [[Porsenna]])<ref>{{cita web|url=http://pittau.it/Etrusco/Studi/alto_adige.html|titolo=Alto Adige, Rezia, Etruschi, di Massimo Pittau}}</ref>; quindi: città fondata/retta da grandi persone/grande personaggio). Documenti altomedievali dell'827 riportano per la città ancora il nome ''Pressena''. Dal [[901]] troviamo la forma ''Prichsna'', nel [[935]]-[[955]] appare come ''Prixina'', nel [[967]] come ''Brihsine''. La forma tedesca ''Brixen'' (1297) evolve probabilmente dal termine [[celti]]co ''brik''/''brig'' ("altura, sommità", analogamente a ''Brigantia'' ([[Bregenz]]) e ''Brixia'' (per [[Brescia]] e [[Bresso]]).<ref>{{cita libro | cognome=Kühebacher | nome=Egon | titolo= Die Ortsnamen Südtirols und ihre Geschichte, vol. 1| editore= Athesia | città= Bolzano| anno=1995 |ISBN = 88-7014-634-0}}</ref> La forma italiana<!-- , attestata la prima volta nel [[1817]],--> corrisponde a quella [[lingua ladina|ladina]] ''Persenù'' e a quella [[lingua veneta|veneta]] settentrionale ''Persenón''.<ref>{{cita libro | cognome=AA.VV. | nome= | titolo=Nomi d'Italia | editore= Istituto Geografico De Agostini| città= Novara| anno= 2004}}</ref>
 
== Storia ==
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[[File:Statt Brixen (Merian).jpg|thumb|left|Veduta di Bressanone in una stampa del 1679.]]
Il 23 marzo [[1797]] 12.000{{formatnum:12000}} uomini delle truppe [[Napoleone Bonaparte|napoleoniche]], agli ordini del generale [[Barthélemy Catherine Joubert|Joubert]], arrivarono ed occuparono Bressanone. L'enorme massa di soldati portò al diffondersi di un'epidemia, causando la morte di migliaia di persone, che furono inumate in fosse comuni tra Millan e Bressanone. Ma, già il 3 aprile, le truppe si ritirarono. Dal [[1803]] la città, che allora contava circa {{formatnum:3000}} abitanti, conobbe un periodo di decadenza legato alla fine del [[Principato vescovile di Bressanone|principato]]. Questa si rese sempre di più conto di quanto fosse legata ai principi. Solo sei anni dopo, nella notte del 6 dicembre [[1809]] le truppe napoleoniche devastarono tutte le residenze nobiliari ede i castelli, oltre a circa 200 masi attorno alla città.
 
[[File:Brixen um 1898.jpg|thumb|left|Vista da sud di Bressanone nel [[1898]]]]
Nel [[1814]], con la sconfitta delle truppe francesi, il Tirolo e quindi Bressanone ritornano a far parte dell'[[Impero austriaco]], che nel 1867 si trasformò nell'[[Impero austro-ungarico]].<ref name=enrosadira/> Nel suo libro, ''1830: Reisebilder. Dritter Teil'' (traducibile in italiano con, "Quadri di viaggio. Terza parte") [[Heinrich Heine]] descrisse ne "Il viaggio da Monaco a Genova", alcune caratteristiche al riguardo della città vescovile, annotando: "Ovunque una puzza asfissiante di immagini sacre e di fieno secco".<ref name=historia/>
 
Nell'anno [[1865]] lungo l'asse del Brennero iniziano i lavori per la realizzazione della [[ferrovia del Brennero]], e il 24 agosto [[1867]] il primo convoglio giunge a Bressanone. La decisione di far partire la diramazione della [[ferrovia della Val Pusteria]] da [[Fortezza (Italia)|Fortezza]] (invece che da Bressanone come era stato inizialmente stabilito), significò una perdita in termini economici per la città di Bressanone. Quasi contemporaneamente vi fu anche una rinascita in campo religioso e culturale. Furono fondate nuove scuole come il seminario vescovile (detto "maggiore") e più tardi anche il seminario minore (il ''Vinzentinum'').<ref name=diocesi/>
 
La sistemazione dei [[Bacino idrografico|bacini fluviali]] della [[Rienza]] e dell'[[Isarco]] negli anni 1883 e 1884 portò la città alla prosperità. La sistemazione delle condutture che inizialmente trasportavano l'acqua attraverso tronchi di larici, venne migliorata, e si costruì una nuova condotta d'acqua presso Scaleres.<ref name=historia/>
L'allora [[sindaco]] Otto von Guggenberg gettò nel 1889 le basi per il primo stabilimento idroterapico secondo il sistema [[Terapia Kneipp|Kneipp]] a sud del Brennero. Nel 1899 fu fondato il ''Kurverein'' (circolo per la cura) e quindi Bressanone divenne un rinomato [[Stazione termale|centro di cura]] (il centro ''Guggenberg'' esiste tuttora).<ref>{{cita libro | cognome=Widmoser | nome= Eduard| titolo=Südtirol A-Z | ISBN=3-87803-005-3|editore= Sudtirol-Verlag| città= | anno=1982}}, pag 212</ref>
Nel 1903 fu costruita la [[centrale idroelettrica]] di [[Naz-Sciaves|Sciaves]]. La centrale venne inaugurata il 22 dicembre 1903 dal sindaco Otto von Guggenberg e l'avvenimento fu celebrato con una poesia di Albertine Luhde-Ilg. pubblicata il 24 dicembre sulla "Brixener Chronik"<ref>{{cita web|url=http://digital.tessmann.it/tessmannDigital/Zeitungsarchiv/Jahresuebersicht/Zeitung/3|titolo=Brixener Chronik|accesso=22 dicembre 2015|dataarchivio=23 dicembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151223164045/http://digital.tessmann.it/tessmannDigital/Zeitungsarchiv/Jahresuebersicht/Zeitung/3|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita libro|autore = Prandini Liliana|titolo = Luci a Bressanone. La centrale idroelettrica cittadina nella prima metà del Novecento. Licht für Brixen. Das städtische Wasserkraftwerk in der ersten Hälfte des 20. Jahrhunderts|anno = 2015|editore = Heimat Brixen - Weger|città = Bressanone|ISBN = 978-88-6563-157-7}}</ref>. In seguito, a partire dal 1937, essa fu sostituita dalla centrale costruita nella stretta di ''Hachl,'' lungo la [[Rienza]].<ref>{{Cita libro|autore = Prandini Liliana|titolo = Luci a Bressanone. La centrale idroelettrica cittadina nella prima metà del Novecento. Licht für Brixen. Das städtische Wasserkraftwerk in der ersten Hälfte des 20. Jahrhunderts|anno = 2015|editore = Heimat Brixen - Weger Verlag|città = Bressanone|ISBN = 978-88-6563-157-7}}</ref>
 
Nel 1914 scoppiò la [[prima guerra mondiale]]: la popolazione maschile di Bressanone venne mobilitata e spedita in guerra, e nel 1915 la città si trovò a breve distanza da un altro fronte, e cioè quello italiano. Nel novembre [[1918]] le truppe italiane occuparono Bressanone, che assieme all'intero Alto Adige entrò a far parte del [[Regno d'Italia]], mentre il restante territorio del Tirolo ([[Tirolo del Nord]] e [[Tirolo Orientale]]) rimase all'Austria.<ref name=enrosadira/>
Fino al 1925 nel centro cittadino vi era un servizio di sorveglianza, organizzato dai cosiddetti "guardiani notturni". Costoro sorvegliavano l'ordine pubblico durante la notte, dopo aver chiuso le porte della cinta muraria. Inoltre dovevano avvisare in caso di incendi, furti e avvistamenti di nemici, oltre ad annunciare ad alta voce l'ora esatta. In particolare a Bressanone avvenne che uno dei guardiani morì improvvisamente, e la moglie ne prese il posto, dando così origine alla leggenda della "dama della torre".<ref>{{cita web | url = http://blog.brixen.org/it/page/4/ | titolo = Blog Brixen | accesso = 15 febbraio 2012 | dataarchivio = 4 aprile 2015 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150404021326/http://blog.brixen.org/it/page/4/ | urlmorto = sì }}</ref>
 
Durante il [[fascismo]], la città fu oggetto con l'intera regione di un processo di [[italianizzazione (fascismo)|italianizzazione]] forzata. Successivamente furono attuate le "[[Opzioni in Alto Adige|Opzioni]]", un accordo fra il Regno d'Italia e la Germania che obbligava i cittadini altoatesini a scegliere tra cittadinanza italiana e tedesca e tra rimanere nella provincia, accettando la definitiva italianizzazione, o trasferirsi oltreconfine. Nel [[1928]] al territorio comunale vengono aggregati i territori dei soppressi comuni di Millan (''Milland''), Sarnes (''Sarns''), Albes (''Albeins'') e Monteponente (''Pfeffersberg''), e la frazione di Elvas, staccata dal comune di [[Naz-Sciaves|Naz]]. Nel [[1941]] vengono invece aggregati i territori del soppresso comune di Sant'Andrea in Monte (''St. Andrä''). Dal 1943 al 1945 la città fece parte della ''[[Zona d'operazioni delle Prealpi]]''.<ref>Hans Heiss, ''Brixen 1943-1945 - ein Problemaufriß'', in «[[Der Schlern]]», 68, 1994, pp. 538-560</ref> Nel [[1964]] vi è una nuova sistemazione dei confini della diocesi che corrispondono da allora a quelli della provincia di Bolzano, e la sede della diocesi, rinominata in [[diocesi di Bolzano-Bressanone]], si spostò da Bressanone a Bolzano.<ref name=diocesi>{{cita web|url=http://www.bz-bx.net/pls/bolzano/v3_s2ew_consultazione.mostra_pagina?id_pagina=22824|titolo=Storia della diocesi Bolzano-Bressanone|accesso=24 febbraio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181117233528/http://www.bz-bx.net/diocesi_di_bolzano_bressanone/diocesi/00022824_Storia_e_fatti.html|dataarchivio=17 novembre 2018|urlmorto=sì}}</ref>
 
Nel 1950, per il timore di possibili manifestazioni antitaliane in piazza Duomo, la polizia ha ordinato di limitare gli spazi liberi nella piazza. L'allora sindaco, Natale Dander, fece realizzare le due aiuole, recentemente rimosse quando vi è stata l'ultima revisione dell'intera piazza. Un momento importante per la comunità italiana di Bressanone fu nel [[1952]], quando don Giuseppe Franco, [[canonico]] del [[Duomo di Bressanone]], pose la prima pietra dell'[[Oratorio (centro giovanile)|oratorio]] dedicato a [[Giovanni Bosco|don Bosco]]. Il complesso della struttura, dopo oltre cinquant'anni di attività è stato demolito nel gennaio [[2010]], per essere successivamente ricostruito nel [[2011]].<ref>{{cita web |1url=http://www.donboscobressanone.it/storia.htm |2titolo=Circolo ricreativo Don Bosco - Storia |3accesso=15 febbraio 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100415011604/http://www.donboscobressanone.it/storia.htm |dataarchivio=15 aprile 2010 |urlmorto=sì }}</ref>
 
Negli anni cinquanta, il clima a Bressanone era maggiormente freddo e dava la possibilità di pattinare sulla superficie ghiacciata del laghetto, originato per regolare il corso dell'Isarco negli anni 1882-1895. Nel [[2001]] la città di Bressanone ha festeggiato i suoi 1100 anni di storia, con un giubileo cittadino.<ref>{{cita libro | cognome= Angerer | nome= Leonhard |coautori =Barbara Fuchs | titolo= Brixen 2001 Bressanone: ein Stadtjubiläum in Bildern | editore= Athesia touristik| città=Bolzano | anno= 2002}}</ref>
[[File:Bressanone-StemmaBandiera.pngsvg|130px|right|thumb|Gonfalone]]
 
=== Simboli ===
Lo stemma più vecchio con l'[[Agnello pasquale (araldica)|agnello]] risale al [[1297]], noto dal [[1305]] come lo stemma dell'[[agnello (araldica)|agnello]].<ref>{{cita web|url= http://wwwg.uni-klu.ac.at/kultdoku/kataloge/51/html/3561.htm |titolo= Erstes Stadtsiegel von Brixen |titolotradotto= Primo sigillo cittadino del 1305 |accesso= 15 febbraio 2012 |lingua= de }}</ref> Il 13 novembre 1928 fu adottato uno stemma recante nella metà superiore le mura cittadine e una porta sul prato; nella metà inferiore l'agnello. Nel 1966 fu ripristinato il vecchio stemma rappresentante un agnello bianco rivoltato, con l'aureola d'oro, su sfondo rosso, che con la zampa sinistra sostiene una bandiera con la croce rossa.<ref>{{cita web |lingua= en, de, it |httpurl= https://www.ngwheraldry-wiki.nlcom/intheraldrywiki/itawiki/b/brixen.htmBrixen |sito= Heraldry of the World: |titolo= Brixen-Bressanone |15accesso= febbraio11 luglio 2022 |dataarchivio= 11 luglio 2022 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20220711153524/https://www.heraldry-wiki.com/heraldrywiki/wiki/Brixen |urlmorto= sì 2012}}</ref>
 
La bandiera è composta da un tricolore orizzontale giallo (rappresentante la Chiesa), bianco e rosso (rappresentanti il [[Tirolo]] storico).
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[[File:St.-Jacob-Church.jpg|thumb|Chiesa di San Giacomo]]
=== Architetture religiose ===
{{vedi anche|Chiese di Bressanone}}
* [[Duomo di Bressanone]]. Il ''Brixner Dom'' èÈ un'imponente chiesa in stile [[Architettura barocca|barocco]], che si erge nella centralissima piazza omonima. La chiesa, risalente al XIII secolo, subì successivi restauri, a causa di un susseguirsi di sfortunati incendi che si protrassero negli anni. Essa è dedicata a [[Assunzione di Maria|Santa Maria Assunta]], di cui contiene un'artistica scultura di Hans Leinberger del [[1520]] circa.<ref name=chiese>{{cita web|url=http://www.brixen.org/it/cultura/piaceri-culturali/conventi-chiese-e-cappelle.html|titolo=Conventi, chiese e cappelle a Bressanone|accesso=16 febbraio 2012|dataarchivio=13 novembre 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111113000758/http://www.brixen.org/it/cultura/piaceri-culturali/conventi-chiese-e-cappelle.html|urlmorto=sì}}</ref>. Adiacente lato destro si trova l'antico chiostro [[Architettura romanica|romanico]], risalente al [[XIV secolo]], anche detta la "Bibbia dei Poveri", in quanto ricca di dipinti raffiguranti le principali scene narrate nelle [[Testi sacri|Sacre Scritture]]. Presenta una particolare volta a crociera, che rappresenta l'evoluzione dell'arte medioevale. Alle sue pareti laterali si possono osservare antichi [[Sarcofago|sarcofagi]] delle persone importanti dell'antichità e dei prelati oltre ad affreschi riguardanti l'[[Antichità classica|età classica]]. Una porta del chiostro conduce inoltre ad un'antica cappella, da ammirare per i suoi antichi affreschi. Un angolo non affrescato era adibito a passaggio pubblico con bancarelle.<ref>''Tesori d'Italia'', Selezione dal Reader's Digest, Milano, 1975, pag. 62.</ref> Degne di nota sono la rappresentazione dell'elefante (terza arcata) e l'adorazione dei [[Magi (Bibbia)|Tre Re Magi]] (tredicesima arcata).<ref name=chiese/>. Dal chiostro si accede al [[Battistero]] di San Giovanni Battista (''Johanneskapelle am Kreuzgang'') che rappresenta la più antica [[cappella]] di corte del Palazzo Vescovile. Al suo interno si possono trovare affreschi romanici di qualità e di indiscussa importanza. Inoltre la piccola chiesa ha una [[navata]] alta e rettangolare, suddivisa in due piani, ricoperta da una [[volta a botte]]; la luce riesce a filtrare all'interno da quattro piccole finestre (suddivise nei due piani). Nel 1400 circa la navata fu coperta con una [[volta a crociera]].<ref name=chiese/>
* [[Chiesa di San Michele (Bressanone)|Chiesa di San Michele]]. La ''Pfarrkirche Sankt Michael'' èÈ una chiesa romanica dell'[[XI secolo]], che si trova in posizione parallela al Duomo. La chiesa è la parrocchia di Bressanone e del [[Vicariato|Decanato]]. È dedicata a [[San Michele arcangelo]]. La struttura ha un coro gotico, sette gli altari, un [[campanile]] (noto come "Torre Bianca") eretto nel [[XV secolo]], mentre la navata è gotica del tardo Cinquecento. La chiesa è stata [[Arte barocca|barocchizzata]] dopo il [[1750]] con affreschi di Josef Hautzinger di [[Vienna]], uno dei discepoli di [[Paul Troger]]. Altro artista che partecipò fu il pittore Francesco Unterberger di [[Cavalese]].<ref name=historia/><ref name=chiese/>
* Torre Bianca. La''Weißer Turm'' èÈ la torre della [[parrocchia]]le. Risalente al [[XV secolo]], in origine chiamata "torre Nera", ma nel 1591 il tetto nero fu murato e gli si cambiò il colore e quindi anche il nome. È stata ristrutturata nel [[2007]], riacquisendo di diritto il suo nome, infatti, è stata riportata la cima della torre al suo colore originale, il bianco. La torre, alta 72 metri, presenta anche un orologio lunare.<ref name=chiese/> La sua costruzione fu voluta da Nicolò Cusano. Al suo interno, 89 scalini conducono ad un carillon di 43 campane in grado di produrre oltre 100 melodie. Il carillon suona tutti i giorni alle ore 11.<ref name=historia/> Oltre alle campane del carillon sono presenti altre 6 campane in Si2.
* [[Seminario Maggiore di Bressanone]]. Insieme alla sua [[biblioteca]], sorge presso l'allora ''Insula Sanctae Crucis'', ovvero un'antica isola che si era formata tra l'Isarco e la Roggia che separava l'isola dal centro urbano. Inizialmente qui si trovava l'ospedale Santa Croce, fatto edificare dal canonico Richer nel 1157. Solo dopo il 1600, venne costruito un edificio che divenne anche sede del principe-vescovo conte Leopold von Spaur (1747-1778). Da allora questa divenne la sede per istruire i futuri prelati. La sua biblioteca invece contiene affreschi di Franz Anton Zeiller, realizzati nel 1772.<ref name=historia/>
* Chiesa della Madonna (''St. Maria im Kreuzgang'' o ''Sancta Maria in ambitu''): chiesa palatina solitamente chiusa e quindi non accessibile se non attraverso un'apposita visita guidata del chiostro.<ref name=chiese/>
* Vecchio Cimitero di Bressanone: il luogo è sito tra la parrocchiale ed il duomo, presenta al centro una struttura gotica risalente al 1483, dove si può porre un lumino. Qui, presso l'arcata occidentale, si trova anche la lapide del poeta [[Oswald von Wolkenstein]] (da lui stesso commissionata), rappresentante "un cavaliere dalla barba lunga, con cimiero corazza daga e stendardo recante la croce di Gerusalemme".<ref name=historia/>
* Chiesa dei Santi Gottardo ed Erardo: edificata nel [[XIII secolo]] dalla famiglia Voitsberg nei pressi dell'antica [[Prevosto|prepositura]]. Subì un successivo restauro nel [[XIV secolo]], in seguito ricostruita con forme barocche dal vescovo ausiliare Wilhelm von Vintler e consacrata nel 1695. Fin dal 1971 la chiesa è stata affidata alla [[chiesa evangelica]].<ref name=chiese/>
* Educandato Femminile delle [[Dame Inglesi]] (''Englische Fräulein'' anche nota come ''Kirche der Congregatio Jesu''): primo insediamento della congregazione delle [[Dame Inglesi]] a Bressanone nel 1739. Il convento fu costruito successivamente (tra il 1742 e il 1745) ad opera di Anna von [[Val Sarentino|Sarnthein]]. La chiesa consacrata nel 1748 a [[San Giuseppe]] è stata ricostruita dopo un incendio nel 1839 in [[Neoclassicismo|stile neoclassico]]. Nel [[XIX secolo]] e anche nel [[XX secolo]] l'annessa scuola fu più volte allargata.<ref name=chiese/>
* Chiesa di "''Maria Hilf in Zinggen''";
* Santuario di "''Maria am Sand''", la [[Madonna delle Grazie]]: ovvero la vecchia chiesa parrocchiale di Millan. Al suo interno si trova un dipinto di Maria che dona una pera al figlio Gesù. L'edificio risale al XIV secolo, ma nella metà del secolo successivo, fu barocchizzato e ampliato; fu costruita una navata a volta assieme al campanile ed a un arco in stile gotico.<ref name=chiese/>
* Parrocchia Josef Freinademetz, la nuova chiesa parrocchiale di Millan, in [[arte contemporanea]]. Fu costruita tra il 1984 e il 1985 e dedicata a Josef Freinademetz, missionario altoatesino in [[Cina]].<ref name=chiese/>
* Chiesa e convento dei frati [[Cappuccini]] (''Kapuzinerkirche''): la chiesa è dedicata a Santa Caterina e fu edificata nel 1340 da Federico di [[Villandro]]. Successivamente la chiesa fu data ai Cappuccini dal vescovo Karl Andreas von Spaur nel [[1603]]. Nel [[1630]] si edificò una nuova chiesa e un convento, con le pale di F. Unterberger e S. Kessler. Dal 1970 è sede provinciale dell'Ordine dei Cappuccini.<ref name=chiese/>
* Chiesa e convento dei frati Francescani (''Franziskanerkloster Brixen'').<ref name=chiese/>
* Convento delle Suore Terziarie Francescane (''Klarissenkloster Brixen''): Questa fu la prima sede della congregazione, che fu fondata nel [[XVIII secolo|Settecento]] dalla brissinese Maria Hueber, per aiutare nell'educazione le povere ragazze. Fu inoltre sede della prima scuola femminile del Tirolo. Nel 2001 il Generalato viene spostato da Bressanone a Roma.<ref name=chiese/>
* Chiesa dei santi Angeli Custodi (''Kreuzengelkirche''), presso Stufles.<ref name=historia/>
* [[Chiesa di San Cirillo (Bressanone)|Chiesa di San Cirillo]] ed il Sentiero dei Santi d'Europa, presso Monteponente, già documentata nel 1283 e ristrutturata nel 1992. Da qui si è soliti percorrere il "pellegrinaggio alle sette chiese", ovvero partendo da Bressanone, si visitano oltre alla chiesa di San Cirillo, quelle di La Mara, Scezze, Tecelinga, Tiles e Pinzago.<ref name=historia/><ref name=chiese/>
* [[Chiesa di San Giorgio (Bressanone)|Chiesa di San Giorgio]], nella frazione di [[Eores]].
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* Chiesa di San Giovanni Battista presso Cornale (''Karnol''), consacrata nel 1113, dove però la sua forma attuale risale al 1500 circa. Al suo interno si trova raffigurato il martirio di Sant'Orsola e ai suoi lati sono raffigurati San Vito e Santa Margherita e il Cristo che indica la ferita del costato, Sant'Elena e Sant'Erardo. Sulla parete sinistra invece si trovano raffigurate tre scene: il banchetto di Erode, la decapitazione di Giovanni Battista, e il battesimo di Gesù. La custodita dell'edificio è da sempre affidata al proprietario del vicino maso ''Holderer''.<ref name=historia/> È famoso il ''[[Messale Romano|missale]]'' della chiesa risalente al [[XII secolo]] e conservato presso la Biblioteca del Seminario di Bressanone.<ref>Franz Unterkircher, ''Das Missale von Karnol (Bibliothek des Priesterseminars Brixen, Codex B 22)'', in «[[Der Schlern]]», 54, 1980, pp. 129-139.</ref>
* Chiesa di San Leonardo, presso l'omonima località sita a 1095 metri di quota, consacrata nel 1194, venne ampliata nel 1430 aggiungendone anche il campanile. Nel [[XVIII secolo]] la chiesa subì una barocchizzazione che ha cancellato alcune opere dei tempi più antichi. La chiesa è degna di nota per la storia della catena che la circonda una volta e mezza. La leggenda narra che quando tale catena avrà completato il terzo giro attorno all'edificio, la fine del mondo sarà arrivata.<ref name=historia/>
* Chiesa di San Giovanni Evangelista presso Meluno (''Mellaun'').<ref name=historia/>
* [[Chiesa dei Santi Ermagora e Fortunato (Bressanone)|Chiesa dei Santi Ermagora e Fortunato]] nella frazione di Albes.
* [[Chiesa di San Vito (Bressanone)|Chiesa di San Vito]] nella frazione di Tiles
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[[File:Hofburg Brixen Bressanone 2012 b.jpg|thumb|upright=1.4|Il cortile interno del palazzo vescovile]]
; [[Palazzo Vescovile (Bressanone)|Palazzo Vescovile]]
La cosiddetta ''Hofburg'': anticaAntica residenza del Vescovo, quando ancora il vescovo risiedeva presso Bressanone. Il palazzo è disposto su tre piani, e le sue facciate esterne sono di un pallido giallo, decorato in porpora. Le facciate poste a nord e sud presentano due logge [[Rinascimento|rinascimentali]], mentre le altre due facciate sono in stile barocco, il tutto su progetto di Hans Reichle dello Schongau (1565-1642). Dal 1998 al suo interno si trova un importante [[Museo diocesano (Bressanone)|museo]], posto in ben 70 sale. Il palazzo ospita anche una mostra permanente di [[presepi]], una delle collezioni più importanti d'Europa, di cui uno dei maggiori promotori fu il principevescovo [[Lodron|Karl Franz Lodron]].<ref name=mostre>[{{Cita web |url=http://www.brixen.org/it/cultura/piaceri-culturali/musei-ed-esposizioni.html |titolo=Musei e mostre a Bressanone] |accesso=17 novembre 2011 |dataarchivio=13 novembre 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111113195125/http://www.brixen.org/it/cultura/piaceri-culturali/musei-ed-esposizioni.html |urlmorto=sì }}</ref><ref>{{Cita news|autore=|url=http://altoadige.gelocal.it/cronaca/2011/11/21/news/a-bressanone-una-delle-collezioni-di-presepi-piu-importanti-d-europa-5313302|titolo=Collezioni di presepi d'Europa|pubblicazione=[[Alto Adige (quotidiano)|Alto Adige]]|giorno=21|mese=11|anno=2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111124145420/http://altoadige.gelocal.it/cronaca/2011/11/21/news/a-bressanone-una-delle-collezioni-di-presepi-piu-importanti-d-europa-5313302|dataarchivio=24 novembre 2011}}</ref>
 
; Il palazzo municipale
[[File:Bressanone, piazza duomo 03, rathaus.JPG|thumb|left|Il Municipio.]]
Il palazzo, sede del municipio di Bressanone, sorge al centro della città. Il suo lato settentrionale sbocca sulla strada dei Portici Maggiori, mentre quella meridionale dà sulla centrale piazza Duomo. Al visitatore questa facciata presenta alcuni elementi rinascimentali, mentre il tetto merlato, la torre richiamano al tardo Medioevo, seppur costruito nei primi anni del XX secolo<ref name=historia/>. Al suo interno invece le pitture sono più recenti, quelle del secondo piano infatti sono del [[XX secolo|Novecento]], nonostante richiamino all'[[Medioevo|epoca medioevale]]<ref>{{Cita news|autore=|url=http://www.altoadige.it/cronaca/bolzano/municipio-porte-aperte-per-i-cent-anni-1.502876|titolo=Municipio porte aperte|pubblicazione=[[Alto Adige (quotidiano)|Alto Adige]]|data=|giorno=18|mese=12|anno=2011}}</ref>. Cent'anni fa al posto dell'attuale palazzo, si trovava una casa borghese di proprietà del commerciante di farina Joseph Oberhaidacher. L'edificio all'epoca aveva due piani e i locali e le facciate erano di semplice fattura. Nel [[1895]] la famiglia Oberhaidacher vende la casa all'allora imperial-regio consigliere di Stato Ferdinand Kaltenegger, di origine viennese, che ne fece la sua dimora, modificandola nello stile e nell'architettura. L'edificio fu quindi rialzato di un piano, in modo tale che si poteva distinguere dalle altre case di piazza Duomo.
 
Fu aggiunta quindi la torre, e il parapetto merlato. Anche all'interno si effettuarono delle modifiche, ad esempio fu decorata la scalinata nell'atrio meridionale con affreschi cavallereschi, mentre l'altra scalinata, quella settentrionale, con il suo andamento ripido e angolato, ricordava l'antichità del palazzo<ref name=historia/>. Le pareti interne e i soffitti furono ricoperti da un rivestimento in legno, anche le porte furono rinnovate, e per finire Kaltenegger decise di attribuire al palazzo il (fantasioso) nome di castel Tauernstein, dove il proprietario sottolineava i suoi rapporti con la [[Carinzia]] e quindi con i [[Tauri (catena montuosa)|Tauri]]. Il proprietario inoltre, in occasione dei festeggiamenti per il millennio del paese, decise di farsi ritrarre come un cavaliere crociato, dopo aver così sfilato durante i festeggiamenti. Kaltenegger morì il 13 maggio [[1911]], e nel novembre, la figlia Johanna Pejicic, sposandosi con un proprietario terriero della [[Bosnia]], decise di vendere il palazzo. Il borgomastro Otto von Guggenberg e ai suoi assessori, in quanto necessitavano di nuovi spazi per l'amministrazione comunale, decisero di acquistare il palazzo nel [[1912]]. Il palazzo ospita la sala consigliare e gli uffici del sindaco e degli assessori, mentre gli altri vari uffici sono sparsi nelle vie del centro storico.<ref>{{cita web | 1url = http://www.quimedia.it/QuiValleIsarco/Articoli/Un-secolo-di-politica-nella-piazza | 2titolo = Articolo Quimedia | 3accesso = 15 febbraio 2012 | urlmorto = sì }}</ref>
 
; Ex sanatorio
Nel [[1910]] s'iniziò a progettare l'ospedale di Bressanone: la prima pietra fu posta nel [[1912]] e nel [[1914]], alla presenza dell'imperatore [[Francesco Giuseppe I d'Austria|Francesco Giuseppe]], avvenne l'inaugurazione dell'allora ''Kaiser Franz Josef Jubiläums-Krankenhaus'', ove lavorava come primario Lorenz Böhler<ref>{{cita web|lingua=de|http://www.austria-lexikon.at/af/Wissenssammlungen/Biographien/B%C3%B6hler,_Lorenz|Lorenz Böhler a Bressanone|15 febbraio 2012}}</ref>. Già a quei tempi l'ospedale ospitava i reparti di medicina, chirurgia, ostetricia e ginecologia, traumatologia, pediatria, malattie infettive, sale operatorie, da raggi e da parto, ecc. Tutta la struttura era dotata di un impianto di aerazione ad aria ozonizzata,<ref>Altre versioni parlano di aria ossigenata, quindi tonificante.</ref> un composto particolarmente battericida. Tutte le stanze dei degenti erano inoltre dipinte con colori riposanti e rallegranti.
 
All'interno della struttura trovava posto anche una piccola chiesetta a pianta ottagonale dedicata al nome del [[Sacro Cuore di Gesù]]. Tutto l'edificio era ed è contornato da un grande parco. Nel [[1930]] si pensò alla costruzione di un secondo edificio, dato che questo primo ospedale era l'unico attrezzato in tutta la provincia per trattare i "malati di petto" (ad esempio di [[tubercolosi]]), e quindi si andava via via riempiendo. Non si conosce bene il motivo vero, ma questo nuovo edificio venne designato come il nuovo ospedale (quello dei giorni nostri), mentre il vecchio edificio rimaneva solamente come [[sanatorio]]. Durante la seconda guerra mondiale, nell'ottobre del [[1944]], i germanici requisirono l'edificio per poterne fare un ospedale militare; fu quindi necessario liberarlo in pochi giorni. Nel [[1945]], finita la guerra e smantellato l'ospedale militare, scoppiò a Bressanone un'[[epidemia]] di [[Febbre tifoide|tifo]]. Nel [[1946]], debellata l'epidemia e ripristinati i locali, il sanatorio riaprì con 170 posti letto.
 
In un pomeriggio d'estate del [[1954]], sul tetto del sanatorio scoppiò un incendio, dovuto ad un difetto delle canne fumarie, che lo distrusse per due terzi. In poco più di tre mesi si riuscì a riparare con mezzi di fortuna i danni fatti<ref>{{cita libro | cognome= Sarti| nome=Vinicio | titolo= Dal fiume alla montagna| editore= Weger| città= Bressanone | anno= 2005|ISBN=88-88910-27-1}}</ref>. La struttura, oramai persa la sua primaria funzione (è stata attiva fino al [[2002]]), è stata completamente ristrutturata per 9 anni, con una spesa di 22 milioni di euro, e dal [[2004]] è parte integrante dell'ospedale civile di Bressanone (blocco C).<ref>{{cita web |url=http://wai.provinz.bz.it/lpa/news/detail_i.asp?artc_id=57081 |titolo=Südtiroler Bürgernetz |accesso=15 febbraio 2012 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111027174545/http://wai.provinz.bz.it/lpa/news/detail_i.asp?artc_id=57081 |dataarchivio=27 ottobre 2011 }}</ref>
 
; Oratorio Don Bosco
[[File:Ritrovamenti Oratorio don Bosco 1.JPG|thumb|Alcuni ritrovamenti durante gli scavi sotto l'oratorio]]
Nel [[1951]] don Franco diede inizio a una raccolta di fondi tra i parrocchiani per la futura costruzione di un [[Oratorio (centro giovanile)|oratorio]] dedicato a [[Giovanni Bosco|San Giovanni Bosco]] anche a Bressanone, lungo il viale Mozart. I lavori furono affidati alla ditta Lamber di Bressanone e iniziarono nel [[1952]]; il 25 aprile [[1954]] l'allora vescovo [[Joseph Gargitter]] benedisse la struttura ricreativa. E da lì in poi il nuovo oratorio iniziò a proporre diverse attività ricreative e culturali. Di seguito venne acquistato il campo di calcio e fu costruita una nuova struttura accanto a questo nel [[1959]].<ref name=storia_oratorio>[{{cita web | url= http://www.donboscobressanone.it/storia.htm | titolo= Storia dell'oratorio] {{webarchive|url urlarchivio= https://web.archive.org/web/20100415011604/http://www.donboscobressanone.it/storia.htm |datadataarchivio=15 aprile 2010 }} sul sito del circolo Don Bosco</ref>
 
Dopo un periodo di fervente attività nel 1977 l'allora parroco don Hugo Senoner promosse un restauro della struttura che l'edificio necessitava, come ad esempio la ristrutturazione del tetto<ref name=storia_oratorio/>. A fine [[2010]] la giunta comunale affida i lavori di demolizione e ricostruzione dell'edificio<ref>[http://www.donboscobressanone.it/Progetto%20del%20nuovo%20oratorio/foto%20ingrandita%20.htm Mappe e prospetti nuovo edificio] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140325204818/http://www.donboscobressanone.it/Progetto%20del%20nuovo%20oratorio/foto%20ingrandita%20.htm |data=25 marzo 2014 }} su Circolo culturale e ricreativo Don Bosco</ref> che una volta completato ospiterà al suo interno anche l'istituto musicale "[[Antonio Vivaldi]]" e il circolo culturale e ricreativo Don Bosco, fondato nel [[1981]].<ref>[http://altoadige.gelocal.it/cronaca/2010/11/12/news/oratorio-don-bosco-via-ai-lavori-1.4167816 Oratorio Don Bosco: via ai lavori] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140325205020/http://altoadige.gelocal.it/cronaca/2010/11/12/news/oratorio-don-bosco-via-ai-lavori-1.4167816 |data=25 marzo 2014 }} su Altoadige</ref>
 
La prima pietra viene posta il 21 agosto [[2011]] con una cerimonia alla presenza del presidente provinciale [[Luis Durnwalder]] e dell'assessore provinciale Christian Tommasini;<ref>{{Cita news|autore=|url=http://altoadige.gelocal.it/cronaca/2011/08/03/news/oratorio-don-bosco-il-21-agosto-la-posa-della-prima-pietra-1.4267877|titolo=Oratorio Don Bosco: il 21 agosto la posa della prima pietra|pubblicazione= [[Alto Adige (quotidiano)|Alto Adige]]|data=3 agosto 2011|accesso=22 dicembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140325204033/http://altoadige.gelocal.it/cronaca/2011/08/03/news/oratorio-don-bosco-il-21-agosto-la-posa-della-prima-pietra-1.4267877|dataarchivio=25 marzo 2014|urlmorto=sì}}</ref> da dicembre 2012 iniziano le nuove attività, fino alla sua nuova inaugurazione il 26 gennaio 2013. Durante gli scavi per la ricostruzione dell'edificio, si sono scoperti alcuni reperti che testimoniano come quest'area fu utilizzata come [[lazzaretto]] nel [[1755]]. Si sono anche trovate tracce di un'antica cappella dedicata a San Michele; sono anche stati estratti quattro scheletri probabilmente risalenti alla peste del [[1692]].<ref>[http://www.rizziarcheologia.it/it/pubblicazioni.html Ricerche storiche della Società Ricerche Archeologiche Rizzi & Co]</ref>
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=== Architetture militari ===
[[File:Base operativa A.M. Plose.jpg|thumb|left|upright=1.3|La base operativa del [[16º Centro Radar A.M.]] dell'[[Aeronautica Militare (Italia)|Aeronautica Militare]] sulla [[Plose]]]]
Bressanone è sempre stata una città di importanza strategica da quando dovette difendersi dalle invasioni delle truppe napoleoniche. Le attività militari ripresero soprattutto nel secondo dopo guerra, per la difesa del nord Italia da una probabile invasione delle truppe del [[patto di Varsavia]] attraverso il [[passo del Brennero]] o dalla Pusteria, da [[San Candido]]. Sorsero così dal 1945, o furono ristrutturati, diversi manufatti militari, non a caso nella città erano presenti diverse caserme della [[Brigata alpina "Tridentina"]] come la "[[Remo Schenoni]]", la "Verdone" (a [[Varna (Italia)|Varna]]), la "Bortolotti", la "De Benedetti", la "Vodice" e la "[[Giovanni Ruazzi]]" (a Elvas) sede del [[1º Gruppo artiglieria pesante "Adige"]] della [[3ª Brigata missili "Aquileia"]], un'unità a [[Arma nucleare|capacità nucleare]], ed in seguito del battagliobattaglione logistico della Tridentina (caserma dismessa dal 1º febbraio 2002<ref>{{Cita news|autore=|url=http://www.altoadige.it/cronaca/bolzano/i-segreti-dell-ex-base-nato-di-sciaves-1.70021|titolo=I segreti dell'ex base Nato di Sciaves|pubblicazione=[[Alto Adige (quotidiano)|Alto Adige]]|data=|giorno=31|mese=10|anno=2011}}</ref>).
 
Inoltre vi era anche il "palazzo Reverberi", attuale sede del comando della "Tridentina". In particolare, la caserma "Remo Schenoni" è stata eretta nel biennio 1936—37 e fu subito destinata alla [[Guardia alla frontiera]] del [[XIV settore di copertura Isarco]] del [[Vallo alpino in Alto Adige]]. Dal 1938 ha ospitato il 18º reggimento di divisione "Acqui"; solamente dopo l'8 settembre 1943 è stata sede delle truppe tedesche provenienti da reparti del SS-Polizeiregiment “Brixen”. Soltanto del dopoguerra la caserma divenne sede delle truppe della Tridentina con il nome "Remo Schenoni". Con lo scioglimento della Brigata Alpina “Tridentina”, la caserma è stata dismessa e nel 23 luglio 2008 è stato siglato l'accordo con la provincia autonoma di Bolzano.<ref>[http://altoadige.gelocal.it/bolzano/cronaca/2014/08/14/news/schenoni-abbattuta-la-storica-caserma-fa-spazio-agli-alloggi-1.9763374 Schenoni abbattuta. La storica caserma fa spazio agli alloggi] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140817205947/http://altoadige.gelocal.it/bolzano/cronaca/2014/08/14/news/schenoni-abbattuta-la-storica-caserma-fa-spazio-agli-alloggi-1.9763374 |data=17 agosto 2014 }} su Altoadige</ref>
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Esisteva anche il [[16º Centro Radar A.M.]] dell'[[Aeronautica Militare (Italia)|Aeronautica Militare]] con base logistica a Plancios e base operativa in cima al [[Monte Telegrafo (Plose)|Monte Telegrafo sulla Plose]] collegate da una funivia privata dell'Aeronautica.
La funivia e il radar furono disattivati nel [[1978]], la base di Plancios qualche anno dopo. Entrambi i siti si trovano in stato di abbandono e in attesa di una futura sistemazione.<ref>{{cita web|url=http://www.funivie.org/funigallery/displayimage.php?album=1&pid=277#top_display_media| titolo=Articolo su Funivia.org|accesso=15 febbraio 2012}}</ref><ref>{{Cita news|autore=|url=http://www.altoadige.it/cronaca/bolzano/bressanone-un-centro-d-arte-nell-ex-carcere-1.351916|titolo=Bressanone: un centro d'arte nell'ex carcere|pubblicazione=[[Alto Adige (quotidiano)|Alto Adige]]|data=|giorno=07|mese=02|anno=2011}}</ref>
 
==== Castelli ====
Presso Bressanone si trovano anche diversi castelli:
* Castello Pallhaus o anche noto come Palazzo di Sarnes, sito nella periferia a sud della città. La prima costruzione dell'edificio è del XII secolo.<ref>{{cita web|url=http://www.pescoller.it/index.php?id=46&uid=346&type=555&hight= | titolo=Restauri al castello|accesso=15 febbraio 2012}}</ref><ref>{{cita web | url = http://www.burgen-adi.at/ansitz_pallaus/ | titolo = Scheda su Pallaus con fotografie | accesso = 15 febbraio 2012 | dataarchivio = 12 novembre 2011 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20111112130220/http://www.burgen-adi.at/ansitz_pallaus/ | urlmorto = sì }}</ref> L'ingresso è sovrastato dallo stemma dei Pallhauser e da un nucleo pittorico della "Madonna col bambino" e da "Sant'Anna" del XVI secolo. Il cancello esterno è un'opera del [[Magnano (mestiere)|magnano]] Hans Waiz da Bressanone e risale al Settecento. L'intero perimetro del castello è circondato da un parco e cinto di mura.
* Campan: questa residenza patrizia si trova ai piedi del sovrastante Castello di Pallhaus. Del vecchio castello, distrutto da un incendio nella primavera del 1868, rimangono solo le fondamenta del corpo centrale. Una leggenda popolare vuole che i due castelli siano stati collegati da una galleria sotterranea. A sostegno di queste teorie vi è il fatto che esista tuttora un affossamento che rivela opere di tracce murarie.<ref name=Albasini/>
* ''Karlsburg'' (traducibile in "casaforte di Carlo"), fu inizialmente un antico maso del capitolo, presso Millan, documentato nel 1217, e proprietà nobiliare dal 1392. Nell'anno 1618, Karl Hannibal von Winkelhofen ne fece sua residenza in stile rinascimentale, dandole il proprio nome. Al suo interno si trova una sala ed una cappella gentilizia. Dal 1855, è di proprietà di una famiglia di contadini.<ref>{{cita web|http://www.burgen-adi.at/ansitz_karlsburg/|Descrizione del Karlsburg|15 febbraio 2012}}</ref>
* Castello della Famiglia Cusano: duchi di Bressanone e di Bolzano, discendenti di [[Nicola Cusano]], dista {{M|7&nbsp;|u=km}} da Bressanone, qui risiedono i duchi nel periodo natalizio e il castello solo in questo periodo è aperto al pubblico. Fu costruito per volontà di Nicola Cusano, ma costui non lo vide mai completo, in quanto morì poco prima.
* Castello Tauernstein, sede attuale del municipio.
* Castello Ratzötz: il complesso si trova presso la frazione di Millan ed è racchiuso da mura merlate. La sua attuale struttura risale ai restauri fatti su finire del XIX secolo dal barone Ernst von Schönberg il quale valorizzò i resti dell'incendio del 1809. Nell'agosto del 1956 si incontrarono in questa residenza l'allora ministro degli esteri italiano Martino e il suo collega austriaco Figl per un colloquio preliminare d'intesa per la controversia altoatesina.<ref name=Albasini>Carlo Albasini, "Castelli e altri monumenti storici della zona di Bressanone" Casa Editrice Manfrini - Rovereto, 1966.</ref>
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La planimetria presentava sin dal X secolo due distinti settori: a sud, il raggruppamento degli edifici ecclesiastici, contrapposto a nord dal compatto complesso cittadino, diviso dai portici.
Nel loro insieme, formavano quasi un perfetto quadrilatero cintato da mura e torrioni difensivi oltre che da ponti e porte di accesso al centro. Anticamente i vertici di questo perimetro difensivo erano disposti nel seguente modo:
* a nord-est dal Castello dei signori di Porta San Michele (dal 1550 cartoleria Weger);<ref>{{cita web|url=http://www.weger.net/|titolo=Cartoleria Weger|accesso=9 maggio 2012|dataarchivio=28 agosto 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080828043622/http://www.weger.net/|urlmorto=sì}}</ref>
* a sud-est dal Castello dei signori di Rodengo (attuale Cassianeum);
* a sud ovest dal Castello del Capitano (ovvero il Palazzo vescovile);
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Il centro storico di Bressanone è racchiuso da una cinta muraria, accessibile da tre porte principali:<ref name=descrizione>[http://www.duepassinelmistero.com/bressanone.htm Descrizione di Bressanone]</ref>
 
* Porta Sabiona (''Säbener Tor''), al disopra della quale è stata appesa una figura femminile tinta in rosso, opera recente di uno scultore. Già "Porta Fienili" (''Stadeltor''), l'attuale toponimo deriva dai Signori di Sabiona, che ebbero il compito di difendere quest'angolo della cinta muraria nel [[XII secolo]]. Nel [[XVII secolo]] questo castelletto difensivo passò alla famiglia LachmullerLachmüller e solo dagli anni 1980 è di proprietà della Comunità di valle (''Bezirksgemeinschaft Eisacktal''). Una parte del castelletto risale però alla più antica costruzione, voluta dal vescovo Heriward attorno all'anno mille.<ref name=historia/>
* Porta San Michele (''St. Michaelstor''), un tempo denominata anche "Porta scura"''Schwarztor'', è annessa alla "Torre Bianca" della parrocchiaparrocchiale. Questa è la porta urbana orientale, ovvero l'accesso principale alla Pusteria e all'Alta Valle d'Isarco, sino al [[XVII secolo]]. La facciata interna reca lo stemma affrescato dell'Agnello, simbolo della città e della diocesi brissinese.
* Porta Sole (''Sonnentor''), anche chiamata Porta Croce (''Kreuztor''), è la porta urbana occidentale, che permetteva l'accesso alla strada per Bolzano. Precedentemente era nota come Porta San Erardo o di San Gottardo (''St. Erhards- o Gotthardstor''). La porta in realtà consiste di due porte, dove quella a sud è stata costruita solo nel [[1910]] allo scopo di snellire il traffico sempre più intenso, alimentato anche dalle nuove arterie periferiche. La facciata esterna presenta uno stemma ormai consunto degli Asburgo-Lorena, in ricordo dei festeggiamenti in onore dell'imperatrice Maria Teresa d'Austria.<ref name=Albasini/>
 
Una quarta porta degna di nota è la Porta del Chiostro (''Kreuzgangtor''). Il portone risale al XIII secolo ed è senz'altro da considerare come il più antico esistente a Bressanone. L'accesso ad arco romanico, assolve la funzione di accesso diretto agli edifici della Cattedrale e al Chiostro.<ref name=Albasini/>
 
Oltre a queste, esistevano altre porte al di fuori della cinta muraria, ora non più esistenti:
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=== Colonna millenaria ===
{{Doppia immagine|right|Colonna millenaria a Bressanone.JPG|150|Omo selvatico bressanone.jpg|115|Vista della Colonna millenaria e dell'Uomo a tre teste}}
La Colonna millenaria (''Jahrtausendsäule'') è una colonna marmorea eretta nel 1909 sul lato meridionale della piazza Duomo in ricorrenza del primo millennio della città.<ref>{{cita web | url = http://www.brixen.org/it/citta/giro-della-citta/visite-guidate/27-colonna-millenaria.html | titolo = La colonna millenaria | accesso = 15 febbraio 2012 | dataarchivio = 4 aprile 2015 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150404000615/http://www.brixen.org/it/citta/giro-della-citta/visite-guidate/27-colonna-millenaria.html | urlmorto = sì }}</ref> La colonna fu progettata dallo scultore accademico Norbert Pfretzschner e raffigura in cima, l'agnello che è anche lo stemma cittadino mentre sul piedistallo si erge la figura in grandezza naturale del vescovo Zaccaria nell'atto di benedire la città. Alla sua destra, un angioletto gli porge il diploma con cui [[Ludovico IV il Fanciullo|Ludovico il Fanciullo]] gli fece donazione del maso "Prihsna". Ai quattro lati del basamento sono altresì raffigurati su delle formelle bronzee, taluni importanti avvenimenti della storia della città:
* a destra: l'atto della solenne investitura feudale di [[Rodolfo IV d'Asburgo]] avvenuta il 2 febbraio 1363 da parte del Principe vescovo brissinese Mattheus An der Gassen;
* di fronte: il Sacro Cuore tra due angeli che veglia sulla conca di Bressanone;
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=== Altri ===
* Uomo a [[Tricefalia|tre teste]], il ''Wilder Mann'': statua lignea risalente al Cinquecento e rimaneggiata il secolo dopo. Raffigura un [[Uomo selvatico|uomo selvaggio]] appeso ad un edificio (all'incrocio tra via Portici Maggiori e Portici Minori) che dovrebbe, secondo la tradizione popolare, espellere dalle sue tre bocche delle monete.<ref name=descrizione/>
* Via Mercato Vecchio (''Altenmarktgasse''), diversamente dalla via Portici, è stata ed è tuttora una via dedita all'economia brissinese. Da tempo infatti trovano sede qui negozi e botteghe artigianali. Particolare l'ubicazione fuori dalle mura cittadine, volutamente fuori dalle attività del clero.<ref name=historia/>
 
==== Fontane ====
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* fontana Portici Maggiori;
* fontana in Via Mercato Vecchio;
* fontana in Via Portici Minori: è una piccola fontana a colonna e vasca monolitica, senza elementi decorativi e arrotondata, con un cannello metallico posizionato a metà della colonna portante;<ref>{{cita web | 1url = http://nonnoenio.netfirms.com/enio/fontane01.htm | 2titolo = Fontana di Bressanone | 3accesso = 15 febbraio 2012 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20101002234026/http://nonnoenio.netfirms.com/enio/fontane01.htm | dataarchivio = 2 ottobre 2010 | urlmorto = sì }}</ref>
* fontana della stazione dei treni;
* fontana di via Albuino: chiamata anche fontana di San Michele, con San Michele raffigurato in una statua bronzea intanto ad uccidere il drago a tre teste;<ref name=descrizione/>
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* fontana di via Hartwig;
* fontana di via Tratten: ha la forma di una stella esagonale e si trova di fronte allo storico Hotel Elefante e l'attuale stazione dei Carabinieri;
* fontana del giardino dei Signori: fontana di bronzo con la statua di [[papa Pio VII]];<ref>{{cita web | 1url = http://www.360-suedtirol.com/it/125 | 2titolo = Bressanone e i suoi giardini su 360° Südtirol | 3accesso = 15 febbraio 2012 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110413205529/http://www.360-suedtirol.com/it/125 | dataarchivio = 13 aprile 2011 | urlmorto = sì }}</ref>
* fontana di via San Cassiano: questa fontana è situata all'incrocio tra Via San Cassiano e Viale Ratisbona, vicino a uno dei tre passaggi che permettono di raggiungere il giardino dei signori;
* fontane di via Bastioni Maggiori: sono due semplici fontane dal design decisamente più moderno, e collegate da un piccolo canaletto al livello stradale. Sono state costruite durante i lavori di ristrutturazione della via intorno alla metà degli anni novanta del XX secolo.
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* ponte Otto von Guggenberg, che attraversa la Rienza e si trova vicino ai giardini Rapp;
* ponte via dei Vigneti, che collega i quartieri ''Rosslauf'' e ''Kranebitt'' nella parte nord della città;
* ponte [[Andreas Hofer]] (pedonale), costruito nel 1909 in occasione del primo centenario dell'insurrezione tirolese. Ristrutturato nel 2009, collega la ''Karlspromenade'' con l'altra sponda del fiume Rienza.<ref>{{cita web|url=http://1809.brixen.it/it/portal-1809/bicentenario-09/iniziative.html|titolo=Ponte Andreas Hofer|accesso=15 febbraio 2012}}</ref>
 
=== Aree naturali ===
[[File:Giardino dei signori bressanone.jpg|thumb|Il Giardino dei signori]]
* Giardino dei Signori (''Herrengarten'') o giardino del Palazzo Vescovile (''HerrengartenHofburggarten''): è un giardino floreale sito accanto al Palazzo Vescovile, che durante le stagioni calde assume dei bellissimi colori. Il cortile è stato ricostruito soltanto nel [[1991]], sulla base del progetto originale del [[1831]]. Il giardino rinchiuso da alte mura è suddiviso in 4 aiuole, dove vengono piantati fiori colorati ed ortaggi. Al centro delle aiuole si trova una bronzea fontana del periodo BiedermairBiedermeier completamente restaurata.<ref>{{cita web | url = http://www.brixen.org/it/cultura/piaceri-culturali/visite-guidate-della-citta/52-i-giardini-nascosti-di-bressanone.html | titolo = I Giardini dei Signori | accesso = 15 febbraio 2012 | dataarchivio = 25 marzo 2014 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140325205454/http://www.brixen.org/it/cultura/piaceri-culturali/visite-guidate-della-citta/52-i-giardini-nascosti-di-bressanone.html | urlmorto = sì }}</ref>
* Giardino di Corte (''Hofgarten''): posto accanto al palazzo, inizialmente allestito dal cardinale [[Cristoforo Madruzzo]], principe-vescovo di Trento. In seguito, nel 1595, fu il principe-vescovo Andrea d'Austria che realizzò la cinta muraria a sud del palazzo e le torrette cinese e giapponese ai due angoli meridionali.<ref name=historia/>
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
Nel corso del [[2007]] la città ha superato per la prima volta la soglia dei 20.000{{formatnum:20000}} abitanti.<ref>{{cita web|url=http://www.urbistat.it/it/demografia/dati-sintesi/bressanone/21011/4|titolo=Ubistat su Bressanone|accesso=18 febbraio 2012}}</ref>
 
{{Demografia/Bressanone}}
 
A Bressanone nel periodo tra le due guerre mondiali, vi fu una massiccia italianizzazione voluta dall'alloradal periodoregime fascista; molti italiani dal vicino [[Veneto]] e [[Provincia autonoma di Trento|Trentino]], ma anche dall'[[Italia meridionale]], vennero a vivere qui.
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
Gli stranieri residenti nel comune sono {{formatnum:2141}}, ovvero il 9,94% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti<ref>{{cita web|url=http://demo.istat.it/str2015/index.html|titolo=Bilancio demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2015 per sesso e cittadinanza|editore=ISTAT|accesso=4 febbraio 2017|dataarchivio=13 giugno 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160613091718/http://demo.istat.it/str2015/index.html|urlmorto=sì}}</ref>:
 
{{div col}}
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=== Lingue e dialetti ===
{{Vedi anche|Lingua tedesca|Lingua ladina|Dialetto sudtirolese}}
A Bressanone, terzo centro abitato della provincia per numero d'abitanti, si ha una maggioranza di popolazione germanofona,; la popolazione di madrelingua italiana supera il quarto della popolazione, mentre la minoranza ladina si attesta poco al di sopra dell'1%.
 
{| class="wikitable"
! Ripartizione linguistica
! 1971<ref>{{Cita web|url=https://astat.provincia.bz.it/it/news-pubblicazioni-info.asp?news_action=4&news_article_id=573571|titolo=News & pubblicazioni {{!}} Istituto provinciale di statistica {{!}} Provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige|autore=Südtiroler Informatik AG {{!}} Informatica Alto Adige SPA|sito=Istituto provinciale di statistica|accesso=2 novembre 2021}}</ref>
! 1981<ref>{{Cita web|url=https://astat.provincia.bz.it/it/news-pubblicazioni-info.asp?news_action=300&news_image_id=899075|titolo=Censimento generale della popolazione 1981 {{!}} Istituto provinciale di statistica {{!}} Provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige|autore=Südtiroler Informatik AG {{!}} Informatica Alto Adige SPA|sito=Istituto provinciale di statistica|accesso=15 dicembre 2024}}</ref>
! 1991<ref name="Astat Censimento della popolazione 2001 - Determinazione della consistenza dei tre gruppi linguistici della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige - giugno 2002">[https://astat.provincia.bz.it/downloads/mit17_02.pdf | Istituto provinciale di statistica (ASTAT) | Provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
! 2001<ref name="Astat Censimento della popolazione 2001 - Determinazione della consistenza dei tre gruppi linguistici della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige - giugno 2002" />
! 2011<ref name="Astat Censimento della popolazione 2011 - Determinazione della consistenza dei tre gruppi linguistici della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige - giugno 2012">[https://astat.provinz.bz.it/downloads/mit38_2012.pdf | Istituto provinciale di statistica (ASTAT) | Provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
! 2024<ref name="Astat Censimento della popolazione 2024 - Determinazione della consistenza dei tre gruppi linguistici della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige - dicembre 2024">[https://astat.provincia.bz.it/it/news-pubblicazioni-info.asp?news_action=300&news_image_id=1160211 | Istituto provinciale di statistica (ASTAT) | Provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
|-
| [[Lingua italiana|Madrelingua italiana]]
|34,32%
|28,40%
| align="right"| 27,03%
| align="right"| 25,65%
| align="right"| 25,84%
| align="right"| 26,03%
|-
| [[Lingua tedesca|Madrelingua tedesca]]
|64,84%
|70,32%
| align="right"| 71,68%
| align="right"| 73,13%
| align="right"| 72,82%
| align="right"| 72,61%
|-
| [[Lingua ladina|Madrelingua ladina]]
|0,82%
|1,29%
| align="right"| 1,29%
| align="right"| 1,23%
| align="right"| 1,34%
| align="right"| 1,36%
|}
 
=== Religione ===
A Bressanone, come in tutta la regione, la religione principale è quella [[Cristianesimo|cristiano]]-[[Chiesa cattolica|cristiano-cattolica]]; esistonovi tuttaviasono ancheinoltre religionifedeli di altre minorireligioni, quali: l'[[islam]], i [[Chiesa evangelica|cristiani evangelici]], i [[testimoni di Geova]] e altre minori.
 
==== Bressanone e i papi ====
{{vedi anche|:n:Papa Benedetto XVI recita l'Angelus da Bressanone ricordando Paolo VI e le Olimpiadi}}
[[File:Il Papa saluta i fedeli in Piazza Seminario.jpg|thumb|Papa Benedetto XVI in visita alla città nel 2008]]
Già fin dall'antichità Bressanone è sempre stata legata alla figura del [[papa]]. Uno di questi infatti erafu il vescovo Poppone di Bressanone, che fu eletto papa nel [[1048]], con il nome di [[Damaso II]], e che sostituì [[papa Clemente II]]. Damaso II servì fedelmente l'allora imperatore [[Enrico III il Nero]], accompagnandolo spesso nei suoi viaggi.<ref>Gelmi Josef, ''Die Päpste mit dem Namen Benedikt'', Bressanone, Weger, 2008.</ref>
 
Nel [[1782]], e per altre tre volte, fu invece [[papa Pio VI]] che, recatosi in visita a Vienna su richiesta dell'imperatore [[Giuseppe II d'Asburgo-Lorena]], sulla via del ritorno si fermò a Bressanone.
Per l'estate [[2008]] [[Benedetto XVI]] ha deciso di soggiornare presso il [[seminario maggiore di Bressanone]] dal 28 luglio al 12 agosto. Questa scelta non è stata presa a caso, infatti il Papa ha in parte origini tirolesi. Sua nonna materna Maria Tauber-Peintner nacque il 29 giugno [[1855]] presso il maso Töll a Rasa (''Raas''), paesino nei pressi di Bressanone, e si sposò il 9 febbraio 1858 nella chiesa di Sant'Elena a [[Rio di Pusteria]], dopodiché si trasferirono a Mühlbach, frazione del comune tedesco di [[Kiefersfelden]].
 
Per lNell'estate [[2008]] l'allora pontefice [[Benedetto XVI]] ha decisodecise di soggiornare presso il [[seminario maggiore di Bressanone]] dal 28 luglio al 12 agosto. Questa scelta non è statafu presa a caso,; infatti il Papapapa haaveva in parte origini tirolesi. Sua nonna materna Maria Tauber-Peintner nacqueera nata il 29 giugno [[1855]] presso il maso Töll a Rasa (''Raas''), paesino nei pressi di Bressanone, e si sposòera sposata il 9 febbraio 1858 nella chiesa di Sant'Elena a [[Rio di Pusteria]],; in dopodichéseguito si trasferirono a Mühlbach, frazione del comune tedesco di [[Kiefersfelden]].<br />
Ma giàGià da vescovo, papa Benedetto XVI era stato a Bressanone. La prima volta fu nel [[1967]], all'epocaquando era professore a [[Tubinga]], quandoe fece il relatore ad un convegno. Ancora nel [[1968]] e nel [[1976]] Ratzinger soggiornò in città, ma solamente come un privato cittadino.
 
<br />Nel [[1977]] l'allora cardinale e arcivescovo di [[Arcidiocesi di Monaco e Frisinga|Monaco e Frisinga]] soggiornò per la prima volta nel seminario maggiore di Bressanone e nel [[1990]] vi ritornò ancora, come relatore ad un simposio sulla musica. Molte altre volte l'allora cardinale ha soggiornatosoggiornò nella cittadina vescovile, e forse anche per questi motivi ha voluto tornarci anche da papa.
[[Benedetto XVI]] ha recitatorecitò l'[[Angelus]] in piazza Duomo il 3 e il 10 agosto [[2008]], dove erano presenti anche il presidente emerito della Repubblica [[Francesco Cossiga]] e l'ex ministro dell'Economia [[Giulio Tremonti]].<ref>Papa Benedetto XVI recita l'Angelus da Bressanone ricordando Paolo VI</ref>
 
[[Benedetto XVI]] ha recitato l'[[Angelus]] in piazza Duomo il 3 e il 10 agosto [[2008]], dove erano presenti anche il presidente emerito della Repubblica [[Francesco Cossiga]] e l'ex ministro dell'Economia [[Giulio Tremonti]].<ref>Papa Benedetto XVI recita l'Angelus da Bressanone ricordando Paolo VI</ref>
 
=== Tradizioni e folclore ===
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=== Istruzione ===
==== Biblioteche ====
A Bressanone esistono alcune [[biblioteca|biblioteche]], tra cui la maggiore è quella comunale.
ALa Bressanonebiblioteca esistonocomunale alcuneè [[biblioteca|biblioteche]],stata trarecentemente cuispostata la(2021) maggioredalla èsua quellasede comunale,storica postaa insud-est della Piazza Duomo.<ref>{{cita, webpresso |l'ex 1edificio =della http://www.brixen.it/biblio/it/welcome.htmlFinanza |sotto 2tutela =dei Bibliotecabeni artistici, ampliato a una comunaleparte dell'edificio dell'ex Tribunale con l'aggiunta di Bressanoneuna |neo-costruzione. 3Nella =nuova 15sede febbraiola 2012biblioteca |ha urlarchivioquadruplicato =la sua superficie originaria.<ref>[https://webbiblio.archive.org/web/20071107061857/http://www.brixenbz.it/biblio/it/welcome.htmlbressanone |Biblioteca dataarchivioCivica =di 7Bressanone novembre> 2007 | urlmorto = sì }}Benvenuti]</ref> Altre biblioteche degne di citazione sono quelle dello [[Studio teologico accademico Bressanone]],<ref>{{cita web|http://www.hs-itb.it/it/biblioteca/in-generale.html|Biblioteca dello Studio teologico accademico|24 aprile 2013}}</ref> della facoltà di [[scienze della formazione]] della [[Libera Università di Bolzano]]<ref>{{cita web | 1url = http://www.unibz.it/it/library/services/default.html | 2titolo = Biblioteca della LUB | 3accesso = 15 febbraio 2012 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20120130175613/http://www.unibz.it/it/library/services/default.html | dataarchivio = 30 gennaio 2012 | urlmorto = sì }}</ref> e quella dei frati Cappuccini, che contiene libri qui trasferiti dai conventi di Appiano, Chiusa e Silandro, ovvero oltre 41.500{{formatnum:41500}} volumi.<ref>{{cita web|http://www.ehb.it/160d408.html|Biblioteca dei Cappuccini|15 febbraio 2012}}</ref>
 
A Bressanone esistono altre biblioteche:
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A Bressanone esistono due cinema, il cinema "Astra" (il primo in città, nell'edificio dell'ex-GIL) ed il cinema "Stella", il primo che proiettava film in lingua tedesca (oltre a film generalmente adatti ad un pubblico adulto), mentre il secondo quelli in lingua italiana.
 
Dopo la chiusura definitiva del cinema Astra, avvenuta nel 2011, tra il 2011 e il 2018 i locali dell’Astra sono stati luogo di incontro di diverse associazioni e iniziative di tipo culturale, ma anche uno spazio espositivo unico nel suo genere. Nel 2012 l’edificio ha subito una prima ristrutturazione provvisoria.
Dato che entrambe le sale cinematografiche sono gestiti dalla stessa società familiare, dal 2010 il cinema "Astra" ha chiuso per motivi economici, ed il solo cinema rimasto in funzione è il cinema "Stella" che da allora proietta film in entrambe le lingue.<ref>{{Cita news|autore=|url=http://www.altoadige.it/cronaca/bolzano/pedron-conferma-chiude-l-astra-1.268990|titolo=Pedron conferma, chiude l'Astra|pubblicazione=[[Alto Adige (quotidiano)|Alto Adige]]|data=|giorno=07|mese=06|anno=2011}}</ref><ref>{{cita web|http://www.mymovies.it/cinema/bolzano/bressanone/5640/|Cinema a Bressanone|15 febbraio 2012}}</ref> Per il cinema "Astra" il comune lo ha destinato a diventare un luogo per esposizioni a mostre data anche la sua vicinanza al Forum cittadino.<ref>{{Cita news|autore=|url=http://www.altoadige.it/cronaca/bolzano/ex-cinema-astra-ci-sono-i-soldi-1.328829|titolo=Ex-cinema Astra, ci sono i soldi|pubblicazione=[[Alto Adige (quotidiano)|Alto Adige]]|data=|giorno=06|mese=12|anno=2011}}</ref>
Il centro, inaugurato nell’ottobre del 2019 al termine di incisive opere di ristrutturazione (superficie complessiva di 670 metri quadri) è gestito dalla ASM Bressanone SpA e propone oggi eventi culturali con particolare attenzione alla cultura giovanile. Ogni lunedì e ogni primo venerdì del mese la sala cinematografica ospita una serie di proiezioni organizzate dal Filmclub di Bressanone.
 
=== Teatro ===
A Bressanone non esiste un vero e proprio [[teatro]], ma negli scorsi anni spesso si utilizzavano la sala dell'oratorio Don Bosco e la sala della ''Kolpinghaus'' ("Casa Kolping") per le rappresentazioni teatrali. La sala del Kolping è stata demolita per dare spazio ad un nuovo convitto studentesco e nel 2010 è stato abbattuto anche l'oratorio Don Bosco.<ref>{{cita web |1url=http://www.donboscobressanone.it/storia.htm |2titolo=Storia del Don Bosco |3accesso=15 febbraio 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100415011604/http://www.donboscobressanone.it/storia.htm |dataarchivio=15 aprile 2010 |urlmorto=sì }}</ref><ref>{{cita web | 1url = http://www.kolpingbrixen.it/baukasten/it/kolpinghaus-brixen/home.html | 2titolo = Casa Kolping | 3accesso = 15 febbraio 2012 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20130707121840/http://www.kolpingbrixen.it/baukasten/it/kolpinghaus-brixen/home.html | dataarchivio = 7 luglio 2013 | urlmorto = sì }}</ref>
 
Nel 2001 è stata costruita una sede più adeguata, il ''Forum'' (edificato al posto della vecchia sede del [[Gioventù Italiana del Littorio|GIL]]), dove si tengono spesso anche rappresentazioni teatrali.<ref>{{cita web|http://www.forum-brixen.com|Forum di Bressanone|15 febbraio 2012}}</ref>
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=== Vini ===
*{{vedi [[anche|Alto Adige Valle Isarco Müller-Thurgau Bressanone]] (vino DOC)}}
Alcune tipologie del vino DOC prodotto a Bressanone ed etichettato come "Alto Adige Valle Isarco" possono ottenere la menzione "Brixner", limitatamente ai vitigni Kerner, Silvaner, Riesling e Veltliner.
* [[Alto Adige Valle Isarco Pinot Grigio Bressanone]] vino DOC
* [[Alto Adige Valle Isarco Sylvaner Bressanone]] vino DOC
* [[Alto Adige Valle Isarco Traminer aromatico Bressanone]] vino DOC
* [[Alto Adige Valle Isarco Veltliner Bressanone]] vino DOC
 
Tra le manifestazioni riguardanti il vino in particolare, si cita "Il vino va in città - Incontro con i vini della Valle Isarco", un incontro annuale che si tiene a fine luglio.<ref name=Brixenweb>{{cita web |url= http://www.brixen.org/it/manifestazioni/highlights.html |titolo= Manifestazioni e eventi a Bressanone |accesso= 16 febbraio 2012 |dataarchivio= 24 febbraio 2012 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20120224061135/http://www.brixen.org/it/manifestazioni/highlights.html |urlmorto= sì }}</ref>
 
== Geografia antropica ==
[[File:Panoramabrixen by nikissive2.JPG|thumb|upright=2|Vista di Bressanone da San Leonardo ([[2009]])]]
I principali rioni della città -oltre al centro storico- sono:
* [[Stufles]] (''Stufels''); è il rione più antico della città. Si trova a est della città alle pendici di Costa d'Elvas ed è collegato al centro storico tramite il ponte Aquila. Caratteristica di Stufles sono le piccole vie strette che superano vari dislivelli. Il rione, così come il centro storico, si trova in un'area pedonale;
* [[Millan]] (''Milland''); che si trova nella zona sud-est della città, ai piedi della Plose. Alla fine del rione si trova la chiesa Nostra Signora “am Sand”, famoso luogo di pellegrinaggio, dalla quale parte anche la passeggiata ''Karlspromenade''.
* Costa d'Elvas (''Kranebitt''); si trova a est, in una zona sopra elevata rispetto alla città di Bressanone. Attraverso Costa d'Elvas passa la strada dalla quale è possibile raggiungere Elvas.
* Castellano (''Köstlan''); rione che si trova tra Millan e Costa d'Elvas.
* Zona 13 (''Rosslauf''). Questo quartiere è sorto negli anni ottanta del XX secolo nella zona d'espansione a nord della città sulla base di una planimetria generale elaborata da Othmar Barth. Durante i lavori di scavo per la costruzione di case private e della palestra multipla sono emersi vari reperti di interesse archeologico.<ref>{{cita web|url= http://www.rizziarcheologia.it/App_Upload/references/917_Curriculum%20SRA%20-%20Totale%20-%20agg.%2004%2003%2009.pdf |titolo= Elenco cronologico degli scavi sistematici e delle prospezioni |sito= rizziarcheologia |formato= PDF|data= 15 febbraio 2012}}</ref> Nella palestra multipla, vicino all'ingresso è presente una vetrina che espone una breve documentazione e una piccola esposizione di alcuni reperti emersi durante gli scavi. A nord del quartiere è presente l'ospedale;
* Zona Tinigia (''Zinggen''); è la parte di territorio a ridosso della "Zona 13", in parte inglobata in quest'ultimo quartiere. In questo territorio troviamo la Chiesa di "Maria Hilf in Zinggen" e il complesso del "Vizentinium";
* Zona Priel; è la parte di territorio sulla quale è stata costruita l'Acquarena e la palestra di roccia.
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=== Frazioni ===
Le frazioni di Bressanone sono: Albes (''Albeins''), Elvas, [[Eores]] (''Afers''), La Mara (''Mahr''), Monteponente (''Pfeffersberg''), Sant'Andrea (''St.Andrä'') e Sarnes (''Sarns'').
Fino al 1928 i "comuni rurali" di Monteponente, Millan-Sarnes, Albes ed Elvas furono annessi a Bressanone; nel 1940/41 seguirono anche Sant'Andrea ed Eores.<ref>{{cita libro|autore= Josef Gelmi |titolo= Storia della città di Bressanone |editore= Casa Editrice A. Weger |città= Bressanone |anno= 2004 }}</ref>
 
La località di Monteponente, che da tempi antichi viene denominata ''Pfeffersberg'', è un grande altipiano sopra la città. Il termine ''Pfeffer'' risale ad una tassa che riscossa dalle importazioni del pepe. In questa zona si trova anche il castello di Monteponente (anche noto come castello di Pfeffersberg), costruito attorno all'anno 1173, accanto all'attuale maso ''Burger''. Nonostante questo fosse stato sede di un tribunale, venne distrutto poco dopo cent'anni.
Monteponente comprende le località di Untereben, Tiles, Caredo, Pinzago, Tecelinga, Perara, Scezze e La Mara, anch'esse parte integrante del comune di Bressanone.<ref name=historia>{{cita libro | cognome= Mittermaier | nome= Karl | titolo= Bressanone | editore= A. Weger | città= Bressanone | anno= 1998 | url= http://www.aczivido.net/historia/altoadige/brixen1.php?PHPSESSID=ea6a74757f2869 | urlmorto= sì |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20150401113558/httphttps://www.aczivido.net/historia/altoadige/brixen1.php?PHPSESSID=ea6a74757f2869 | dataarchivio= 1º aprile 2015 }}</ref>
 
=== Altre località ===
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== Economia ==
=== Turismo ===
Bressanone è una città di vocazione [[turistica]], soprattutto grazie alle vicine [[pista di sci|piste di sci]] della [[Plose]], ma anche quelle di [[Valles (Italia)|Valles]] e [[Maranza (Rio di Pusteria)|Maranza]].<ref>{{cita web|http://www.valleisarco.info/it/aree-turistiche/area-vacanze-gitschberg-jochtal/rio-di-pusteria-valles-maranza-spinga-vandoies-vallarga-fundres.html|Valles e Maranza su Valleisarco.info|15 febbraio 2012}}</ref> Oltre al turismo sciistico, durante la stagione invernale Bressanone è anche nota per lo slittino, lo sci da fondo e le passeggiate con le ciaspole che si possono effettuare nel suo territorio comunale. Probabilmente è maggiormente nota per il suo [[mercatino di Natale]], che ogni anno porta molti turisti a visitare la città.<ref>{{cita web | url = http://www.weihnacht-brixen.com/ | titolo = Mercatino di Natale a Bressanone | accesso = 15 febbraio 2012 | dataarchivio = 7 febbraio 2005 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20050207101925/http://www.weihnacht-brixen.com/ | urlmorto = sì }}</ref>
 
Durante la stagione calda invece le zone attorno alla città offrono valide alternative per il trekking e per l'escursionismo (ad esempio a Bressanone arrivano le alte vie [[Alta Via Europa|Europa]] e [[Alta via n. 2|n. 2]]).<ref>{{cita web|http://www.trekking.suedtirol.info/index.php |Trekking in Alto Adige|15 febbraio 2012}}</ref>
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Come [[Casa di riposo|case di riposo]] per anziani, a Bressanone esiste la casa del "Santo Spirito" che offre in totale 173 posti letto in diverse sedi:<ref>{{cita web|http://www.casadiriposo-bressanone.it/|Casa di riposo Santo Spirito|15 febbraio 2012}}</ref>
* struttura ''Bürgerheim'', con 102 posti;
* struttura "Beato Artmanno" (''Hartmannsheim''), con 23 posti;
* struttura "ex-sanatorio", con 48 posti.
 
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Il centro cittadino è attraversato dalla ex [[strada statale 12 dell'Abetone e del Brennero]], che nel territorio comunale si congiunge alla [[strada statale 49 della Pusteria]].
 
Il 16 aprile 2011 è stato inaugurato il primo tratto di [[tangenziale]] (ora SS 12). Inizialmente è stata aperta la parte principale dell'intero tracciato (circa {{M|5&nbsp;|u=km}}) con lo svincolo sud e relativo sottopasso, assieme alla galleria sud, la galleria nord e lo svincolo Bressanone nord. In tutto la tangenziale è lunga 4,7 chilometri, partendo dalla zona sud, nei pressi della discoteca Max, e sbocca allo svincolo per la val Pusteria, affrontando una prima galleria lunga {{M|1,2&nbsp;|u=km}}, uno svincolo per il centro della città e una seconda galleria lunga 768 metri.<ref>{{Cita news|autore=|url=http://www.altoadige.it/cronaca/bolzano/bressanone-aperta-la-nuova-tangenziale-1.27099|titolo=Bressanone, aperta la nuova tangenziale|pubblicazione=[[Alto Adige (quotidiano)|Alto Adige]]|data=|giorno=18|mese=04|anno=2011}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.provincia.bz.it/usp/285.asp?art=359528|titolo=Notizia della Provincia di Bolzano|accesso=15 febbraio 2012}}</ref>
 
=== Ferrovie ===
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== Amministrazione ==
* [[Comunità comprensoriale|Comprensorio]]: [[Valle Isarco (comprensorio)|Valle Isarco]]/''Eisacktal''
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1945]]
|[[1947]]
|Alberto Onestinghel
|
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}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1947]]
|[[1948]]
|Adolfo Kunz
|
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1948]]
|[[1952]]
|Natale Dander
|
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1952]]
|[[1968]]
|Valerius Dejaco
|
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1968]]
|[[1988]]
|Zeno Giacomuzzi
|[[Südtiroler Volkspartei|SVP]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1988]]
|[[2005]]
|Klaus Seebacher
|SVP
|[[Südtiroler Volkspartei|SVP]]
|[[Sindaco]]
|<ref>Dopo la sua morte prematura (13 settembre [[2005]]), gli si è dedicato il campo sportivo Jugendhort in zona sud, presso il ''laghetto''</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|23 maggio [[2005]]
|10 maggio [[2015]]
|Albert Pürgstaller
|SVP
|[[Südtiroler Volkspartei|SVP]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|10 maggio [[2015]]
|25 febbraio 2024
|in carica
|Peter Brunner
|SVP
|[[Südtiroler Volkspartei|SVP]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|25 febbraio 2024
|''in carica''
|Andreas Jungmann
|SVP
|Sindaco
|
}}
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==== Sport invernali ====
È possibile praticare sport invernali grazie a 9 impianti di risalita e {{M|43&nbsp;|u=km}} di piste raggiungibili grazie alla [[funivia della Plose]]. La pista nera ''[[Trametsch]]'' con i suoi {{M|9&nbsp;|u=km}} di lunghezza e 1.450{{formatnum:1450}} metri di dislivello rappresenta la discesa a valle più lunga dell'Alto Adige.<ref>{{cita web |1url=http://www.plose.org/it/inverno/sci-snowboard/la-storia-della-trametsch.html |2titolo=Dati sulla ''Trametsch'' |3accesso=15 febbraio 2012 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111112092349/http://www.plose.org/it/inverno/sci-snowboard/la-storia-della-trametsch.html |dataarchivio=12 novembre 2011 }}</ref> Inoltre è possible slittare su molteplici [[slittino su pista naturale|piste naturali da slittino]], come la ''RudiRun'', lunga {{M|10,5&nbsp;|u=km}} (la più lunga dell'Alto Adige).
 
Nella zona sud della città si trova il "palaghiaccio Bressanone" per la pratica di [[Pattinaggio su ghiaccio|pattinaggio]] e [[Hockey su ghiaccio|hockey]].
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Esistono vari impianti sportivi, suddivisi in diverse zone della città:
 
Nel complesso sportivo della zona sud si trovano lo [[stadio]] ''[[Raiffeisen Arena (Bressanone)|Raiffeisen Arena]]'' con una capienza di 2.000 posti, il palasport con una capienza di 2.000 posti e, presso il cosiddetto "laghetto", il campo sportivo sintetico ''Jugendhort'', dedicato all'ex-sindaco Klaus Seebacher, dove esiste anche la possibilità di giocare a [[baseball]].<ref>{{cita web | url = http://www.brixen.org/it/inverno-attivo/pattinaggio-su-ghiaccio.html | titolo = Palaghiaccio a Bressanone | accesso = 15 febbraio 2012 | dataarchivio = 20 novembre 2011 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20111120211504/http://www.brixen.org/it/inverno-attivo/pattinaggio-su-ghiaccio.html | urlmorto = sì }}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.soccerbook.it/campi/Struttura.aspx?idStruttura=60116|titolo=Campo Jugendhort|accesso=15 febbraio 2012|dataarchivio=7 giugno 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150607211453/http://www.soccerbook.it/campi/Struttura.aspx?idStruttura=60116|urlmorto=sì}}</ref>
 
Nella zona sportiva nord è stata costruita nel 2000 una tripla palestra<ref>{{cita web | 1url = http://www.provinz.bz.it/edilizia/opere-ultimate/417.asp | 2titolo = Progetto dei lavori zona sportiva nord | 3accesso = 15 febbraio 2012 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20130126082818/http://www.provinz.bz.it/edilizia/opere-ultimate/417.asp | dataarchivio = 26 gennaio 2013 | urlmorto = sì }}</ref> con un adiacente campo da calcio sintetico esterno da 100 x 60 metri.
 
Altro importante impianto sportivo è la [[piscina]], aperta 365 giorni all'anno: l'"Acquarena"<ref>{{cita web|http://www.acquarena.com/|Acquarena Brixen Bressanone|15 febbraio 2012}}</ref> un complesso architettonico con una superficie interna di oltre 12.000&nbsp;{{M|12000|u=}}, con piscine indoor, saune, palestre, piste da [[bowling]] e la palestra di roccia adiacente.
 
In estate il lido si estende ulteriormente su una superficie esterna di 14.000&nbsp;{{M|14000|u=}} con piscine all'aperto (vasca divertimento con scivolo e vasca olimpionica 50 metri con piattaforma per i tuffi), campi da [[beach volley]] e [[calcio da spiaggia]].
 
=== Eventi ===
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La città ha avuto una risonanza internazionale grazie alla manifestazione sportiva riservata ai migliori [[monociclo|monociclisti]] del mondo che si è svolta dal 20 al 31 luglio 2012 su strada sino a Bolzano, nelle piazze, sulla Plose e nelle palestre cittadine.<ref>{{Cita news|autore=|url=http://www.altoadige.it/cronaca/bolzano/bressanone-ospiter%C3%A0-i-mondiali-di-monociclo-1.256809|titolo=Bressanone - Mondiali di monociclo|pubblicazione=[[Alto Adige (quotidiano)|Alto Adige]]|data=|giorno=20|mese=01|anno=2012}}</ref> In tale occasione il giapponese Seisuke Kobayashi ha stabilito un nuovo record mondiale sugli 800 metri con un tempo di 2 minuti e 33 secondi.<ref>{{cita web|url=http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/trentino/2012/07/26/Nuovo-record-monociclo-Bressanone_7239279.html|titolo=Articolo ANSA}}</ref>
 
Altre manifestazioni sportive si svolgono a Bressanone: tra queste lo Stricker Sprint (già Filasprint)<ref>{{cita web|url=http://www.strickersprint.com/|titolo=Stricker sprint Bressanone}}</ref>, manifestazione sportiva invernale, il [[Caidom]], gara di [[downhill (ciclismo)|downhill]] dalla cima della Plose alla piazza Duomo<ref>{{cita web|http://www.caidom.it/|CAIdom|15 febbraio 2012}}</ref>, il "Craft bike Transalp", maratona ciclistica a tappe<ref>{{cita web|url=https://bike-transalp.de/|titolo=Bike transalp}}</ref>, e il torneo di tennis [[Bressanone Challenger]].<ref>{{cita web | url = http://www.itftennis.com/home.aspx | titolo = Sito ITF | accesso = 29 settembre 2017 | dataarchivio = 20 luglio 2013 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20130720152033/http://www.itftennis.com/home.aspx | urlmorto = sì }}</ref>
 
=== Società sportive ===
La principale società sportiva della città è il Südtiroler Sportverein Brixen (abbreviato SSV Brixen), particolarmente conosciuto per le sue sezioni di [[pallamano]] [[SSV Brixen Handball|maschile]]<ref>{{cita web|http://www.brixenhandball.com/|SSV Brixen pallamano|15 febbraio 2012}}</ref> e [[SSV Brixen Damen Handball|femminile]], che militano ai vertici del campionato italiano, di cui sono tra le compagini più titolate. Il SSV gestisce anche una sezione calcistica, sia femminile (che vanta quale maggior successo la militanza in [[Serie A2 (calcio femminile)|Serie A2]])<ref>{{cita web | url = http://www.ssvbrixendamen.it/ | titolo = SSV Brixen calcio femminile | accesso = 24 febbraio 2021 | urlarchivio = https://archive.is/20120912002821/http://www.ssvbrixendamen.it/joomla/ | dataarchivio = 12 settembre 2012 }}</ref> che maschile (spintasi sino all'[[Eccellenza Trentino-Alto Adige|Eccellenza]]<ref>{{cita web|http://www.ssvbrixen.it/|SSV Brixen calcio maschile|31 maggio 2012}}</ref>), nonché di [[atletica leggera]] e altre.
Le principali società sportive della città sono:
 
* [[SSV Brixen Handball]], società di [[pallamano]] maschile che milita in [[Serie A - 1ª Divisione Nazionale]];<ref>{{cita web|http://www.brixenhandball.com/|SSV Brixen pallamano|15 febbraio 2012}}</ref>
Altri club sono
* [[SSV Brixen Damen Handball]], società di pallamano femminile che milita in [[Serie A1 (pallamano femminile)|Serie A1]];
* SSV Brixen calcio femminile, società di [[calcio femminile]] che milita in serie [[Serie A2 (calcio femminile)|"A2"]];<ref>{{cita web | 1 = http://www.ssvbrixendamen.it/ | 2 = SSV Brixen calcio femminile | 3 = 15 febbraio 2012 |accesso=24 febbraio 2021|urlarchivio=https://archive.is/0reB|dataarchivio=12 settembre 2012| urlmorto = sì }}</ref>
* SSV Brixen calcio maschile, società di [[Calcio (sport)|calcio]] che milita in [[Eccellenza Trentino-Alto Adige|"Eccellenza"]];<ref>{{cita web|http://www.ssvbrixen.it/|SSV Brixen calcio maschile|31 maggio 2012}}</ref>
* WSV Brixen, società di sci che ha portato diversi atleti in nazionale
* L. G. Brixen - Bressanone, dedita all'atletica leggera
* Due società di [[atletica leggera]]: 1) ''A.S.D.SSV. Brixen Leichtathletik'', 2) ''L. G. Brixen - Bressanone''
* Falcons Brixen, società di hockey su ghiaccio
* [[Hockey Club Bressanone-Brixen]] che milita in serie B;
* Bressanone Basket Brixen, società di [[basket]] che milita in serie [[Serie D (pallacanestro)|"D"]] maschile;<ref>{{cita web|http://www.bressanonebasketbrixen.it/it/|Bressanone Basket Brixen|15 febbraio 2012}}</ref>
* USD Bressanone, società di [[Calcio (sport)|calcio]] che milita in "Prima Categoria";<ref>{{cita web|http://www.bressanonecalcio.it/|USD Bressanone|14 giugno 2012}}</ref>
* RCDynamic Black Eagles BrixenDance, società di [[rugby]]ballo chepiù militavolte nellacampioni "Nationalliga"del austriaca;mondo<ref>{{cita web|http://www.blackeaglesrugbydynamic-dance.com/|Black EaglesDynamic RCDance|15 aprilefebbraio 20132012}}</ref>
* Dynamic Dance, società di ballo più volte campioni del mondo;<ref>{{cita web|http://www.dynamic-dance.com/|Dynamic Dance|15 febbraio 2012}}</ref>
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{lingue|de}} Leo Andergassen, ''Der Dom zu Brixen. Geschichte, Raum, Kunst''., Bolzano: Athesia, 2009. ISBN 978-88-8266-597-5
* Siglinde Clementi (a cura di), ''L'altra storia - contributi alla storia delle donne di Bressanone dal Basso Medioevo fino all XX secolo'', Bressanone: Weger, 2005. ISBN 88-88910-18-2
* Valerius Dejaco, Hubert Walder, ''Bressanone romanica'', Bolzano: Athesia, 1984
Riga 641 ⟶ 650:
* {{lingue|de}} Johann Kronbichler, ''Hofburg Brixen - von der Residenz zum Museum'', Ratisbona: Schnell & Steiner, 2010. ISBN 978-3-7954-2307-0
* {{lingue|de}} Erika Kustatscher, ''Die Städte des Hochstifts Brixen im Spätmittelalter: Verfassungs- und Sozialgeschichte von Brixen, Bruneck und Klausen im Spiegel der Personengeschichte (1200-1550)'', 2 voll., Vienna-Innsbruck-Bolzano: Studienverlag, 2007. ISBN 978-3-7065-4402-3
* {{lingue|de}} Ignaz Mader, Anselm Mader, ''Brixner Häusergeschichte'' ([[Schlern-Schriften]], 224), Innsbruck: Wagner, 1963
* {{lingue|de}} Norbert Parschalk, ''Brixen 1918-1939: vom Ersten Weltkrieg bis zur Option'', Bressanone: A. Weger, 2003. ISBN 88-85831-93-1
* {{de|lingue}} Ernst Parschalk, ''Geschichtsparcours - Begleitbroschüre zum Themenweg in den Gemeinden Brixen, Vahrn und Franzensfeste'', Bressanone, Weger, 2011.
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web | url = https://g.co/maps/hphu5 | titolo = Punti di interesse di Bressanone | urlmorto = sì }}
* {{cita web|url=http://www.brixen.org/it|titolo=Turismo a Bressanone}}
 
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