|stemma =
|titolo = [[Re dei Britanni]]
|regno = [[410429]] - metà del [[V secolo]] (I)<br>metà del [[V secolo]] - [[454477]] (II)
|predecessore = [[Cunobelino]] (I)<br>[[Vortimer]] (II)
|successore = [[Vortimer]] (I)<br>[[Riotamo]] (II)
|data di nascita = [[394419]] circa
|luogo di nascita = [[Britannia romana]]
|data di morte = [[454477]] circa
|luogo di morte = [[Britannia post-romana]]
|consorte = [[Severa (figlia di Magno Massimo)|Sevira]]<br>Rowena
|figli = [[Vortimer]]<br>[[Cadeyrn]]
|religione =
}}
|Nome = Vortigern
|Cognome =
|PreData = anche Vortiger, Vortigen, e, in [[lingua gallese|gallese]], Gwrtheyrn e, in [[lingua latina|Latino]] Guorthigirnus
|Sesso = M
|LuogoNascita =
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = [[394]]? o [[419]] circa
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = [[454]]? o [[477]] circa
|Epoca = 400
|Attività = sovrano
|Nazionalità = britannicobritanno
|Categorie = no
|FineIncipit = è stato un condottiero [[britanni|britannicobritanno]] del [[V secolo]]<ref>Vedi [[partenza dei romani dalla Britannia]] attorno al [[410]].</ref>
}}
Viene descritto dalle [[fonte (storia)|fonti]] storiche e letterarie come crudele e privo di scrupoli nel suo tentativo di unificare la [[Britannia]], e quindi come uno dei peggiori [[sovrani leggendari della Britannia|re britannicibritanni]]. "Vortigern" non è probabilmente un nome proprio, ma piuttosto un titolo che significa "despota" ("Wawr-Tigherne" o "capo assoluto"). Viene anche identificato come colui che, nel [[449]], chiamò i [[Sassoni]], insieme agli [[Juti]] eed agli [[Angli]], per combattere come [[mercenario|mercenari]], aprendo così a costoro la conquista dell'isola.
Sebbene gli [[storiografia|storici]] concordino nel considerare Vortigern come un personaggio realmente esistito, gran parte della [[tradizione]] che lo riguarda è costituita da [[leggenda|leggende]] e racconti [[epica|epici]]. Anche a causa di un'incerta [[etimologia]], sono diffuse numerose trascrizioni del suo nome, tra cui Vortiger, Vortigen, Vortingen, Vortingern, Gwrtheyrn in [[lingua gallese|gallese]] e Urtigernus in [[lingua latina|latino]].<ref>La prima forma del nome Vortigern da noi conosciuta è Uuertigernus, che viene da un [[manoscritto]] posto alla fine del [[Codice Bern]] 178. Si tratta di un breve frammento di una cronaca britannica basato sul testo di Beda e probabilmente prodotto in [[Francia]] nel [[IX secolo]] e che ha probabilmente solo finalità [[grammaticaGrammatica|grammaticali]]li e non storiche. Vi si trova la forma di ''Uuertigerno'' per Vortigern, che probabilmente deriva da Beda, che usa Vertigernus nel suo ''[[De Temporum Ratione]]'' (III, 66), forma che probabilmente ha tratto da un'antica fonte Britannica perduta. Tutto ciò dimostra la pluralità di fonti utilizzata da Beda. In un'altra copia della cronaca di Beda si trova anche la forma di Vertigerno. La forma più antica di Vortigern potrebbe derivare dal [[brittonico]] *Wortigernos, da cui poi si sviluppò nell'[[antico gallese]] ''Guorthigirn'', usato nella ''[[Historia Brittonum]]'' e nel [[medio gallese]] ''Gwrtheyrn'', forma usata oggi. La forma [[linguaLingua irlandese|irlandese]], usata in [[Scozia]], è ''Foirtchern(n)''. In [[Bretagna]] troviamo ''Gurthiern'', correlate al gallese Gwrtheyrn. Nell'[[antico inglese]] wor- diventa wur- e così *Wortigernos diventa *Wurtigern dal [[VII secolo]] e poi ''Wyrtgeorn'' nella [[letteratura]] anglosassone</ref>
[[File:Вортигерн (Гуртеирн, Гуортигерн).jpg|thumb|Vortigern]]
Tra le varie leggende che circondano questo sovrano, spiccano più di tutte quelle appartenenti al [[Materia di Bretagna|Ciclociclo Arturianoarturiano]].
Secondo alcuni autori [[Medioevo|medioevali]], infatti, Vortigern è estremamente legato alla figura del [[Magomago Merlino]], e soprattutto nei racconti più famosi (come quelli di [[Goffredo di Monmouth]], [[Robert de Boron]] e quelli del [[Lancillotto in prosa]]) Vortigern viene ucciso; edopo inla seguitosua succedutomorte dasegue una ribellione causata da [[Pendragon|Ambrosio Aureliano]] e da [[Uther Pendragon]] (ovvero lo zio e il padre del famoso [[Rere Artù]]).
== Il contesto storico ==
Man mano che la crisi dell'[[Impero romano d'Occidente]] si andava accentuando, la [[Britannia romana|Britannia]] diventava progressivamente meno controllabile e meno conveniente da gestire per Roma. Attorno al [[350]], quando le [[legione romana|legioni]] stanziate nell'isola non ricevettero più rinforzi dal potere centrale (gli ultimi rinforzi erano composti da mercenari barbari di stirpe iranica, gli [[Alani]] eed i [[Sarmati]], nella cui mitologia si trovano leggende assimilabili alla saga arturiana de "[[La spada nella roccia]]"), la situazione precipitò. Anche la Britannia era soggetta a sempre maggiori attacchi dall'esterno: da parte dei Sassoni dall'est, dagli [[Irlandesi]] da ovest e dai [[Caledoni]] da nord dal [[367]], tanto che venne creata, nel [[369]], la nuova provincia di [[Valentia (provincia romana)|Valentia]] nel Nord con capitale Luguvallium ([[Carlisle]]), a mo' di "stato-cuscinetto".<ref name="heather">Peter Heather: "La caduta dell'Impero Romano. Garzanti Editore; 2007; ISBN 978-88-11-68090-1</ref>
In questo clima di isolamento dal resto dell'Impero, la gran parte degli effettivi del presidio romano vennerovenne progressivamente arruolatiarruolata fra la popolazione indigena. Si andò così instaurando una sorta di autogoverno che, pur fedele al potere centrale, godette di sempre maggiore autonomia. A partire dal [[383]] circa iniziarono le scorrerie dei [[pirateria|pirati]] [[Sassoni]], [[Angli]] e [[Juti]] lungo tutta la [[costa]] del [[Kent]], a cui i Romani risposero con la costruzione di tutta una serie di [[Litus Saxonicum|fortificazioni costiere]]. Ma questa linea non fu sufficiente quando si verificò un assalto generale di Sassoni, Irlandesi e Attacotti, combinato con una rivolta generale della guarnigione sul [[Vallo di Adriano]] e sul [[Vallo di Antonino]], una serie di forti posti circa 120 km a nord del [[Vallo di Adriano]]. Nel frattempo, sulla frontiera settentrionale si andarono intensificando le incursioni contro il [[Vallo di Adriano]] da parte dei [[Pitti (popolo)|Pitti]] e degli [[Scoti]]. Nel territorio [[provincia romana|provinciale]] si andò così diffondendo un clima di caos e [[anarchia]].<ref name="heather" />
In Britannia stazionavano quattro [[legione romana|legioni]], ma nel [[402]] il comandante in capo dell'[[esercito romano]], il [[vandali|vandalo]] [[Stilicone]], ne prelevò una per fronteggiare i [[Visigoti]] di [[Alarico]] e non la rimandò più nell'isola. Le legioni britanniche si ammutinarono per tre volte tra il 402 ed il [[406]], eleggendo tre [[usurpatori romani|imperatori]], dei quali l'unico ad aver lasciato un segno nella [[storia]] fu [[Costantino III (usurpatore)|Costantino III]]. Le ultime legioni furono richiamate sul continente nel primo decennio del [[V secolo]]<ref>Nel 407 le truppe restanti elessero come imperatore l'usurpatore Costantino III, che si spostò con le forze disponibili nell'isola al di là della [[La Manica|Manica]] per fronteggiare l'esercito inviatogli contro dall'imperatore Onorio, dal quale fu sconfitto e ucciso nel [[411]]</ref>. A partire dal [[407]] la zecca di [[Londinium]] ([[Londra]]) cessò la coniazione di monete per la paga dei legionari. Nel [[408]] un'incursione sassone fu apparentemente respinta dai Britanni appoggiati da pochi contingenti romani rimasti nell'isola in quanto sposati con donne indigene. La situazione doveva consistere in un'anarchia pressoché assoluta: le truppe romane si ritirarono dai territori settentrionali per concentrarsi nei porti meridionali in vista dell'imbarco, i mercenari in parte seguirono i romani in parte rimasero liberi sull'isola, i Britanni inquadrati nelle truppe romane in gran parte seguirono i loro commilitoni sul continente e molti legionari, sposati con donne locali, disertarono per rimanere in loco e nel [[410]] [[Zosimo (storico)|Zosimo]] attesta che i nativi isolani espulsero per ritorsione l'amministrazione civile romana (sebbene Zosimo potrebbe riferirsi alla rivolta dei [[Bretoni]] dell'[[Armorica]]).<ref name="heather" />
L'assenza quasi totale di truppe e l'ennesima rivolta portarono l'Imperatore [[Flavio Onorio]] a respingere una successiva richiesta di aiuto da parte dei Britanni. La Britannia Romana giunse alla sua fine. A questo punto sembra che i Romano-Britanni siano stati lasciati soli a pensare alla propria difesa, così come sembrerebbe confermare appunto il rescritto di [[Onorio (imperatore romano)|Onorio]], citato dallo storico [[Impero bizantino|bizantino]] del [[VI secolo]] [[Zosimo (storico)|Zosimo]], in cui l'[[imperatori romani|imperatore]] inviterebbe la popolazione dell'[[isola]] a provvedere autonomamente alla propria difesa.<ref name="heather" /><ref>Dato però che Zosimo parla del rescritto trattando di vicende dell'[[Italia meridionale]] si è supposto anche che potesse in realtà riferirsi alla regione italiana del [[Bruttium]], anziché alla Britannia</ref><ref name="heather" />
Nel 429 l'impero mandò in missione il vescovo Germano in Britannia per combattervi l'eresia pelagiana, che colà si stava diffondendo. Durante il suo soggiorno vi fu un violento attacco dai barbari alle città di Britannia, allora arruolò i Romani rimasti sull'isola, con i loro figli, per organizzare una difesa contro gli invasori e nel 429 riuscì inaspettatamente a respingerli nella battaglia detta dell'"Alleluia", in quanto fu ordinato di usare detta parola come grido di battaglia{{cn}}.
I rapporti tra Britanni e Romani erano stati caratterizzati da una sorta di amore-odio nei secoli precedenti, con frequenti insurrezioni della popolazione [[celti]]ca contro Roma. Con la partenza dei Romani dall'isola in pochi anni si ritornò alla situazione di instabilità e di [[guerra]] continua che aveva caratterizzato la [[Antica Britannia|Britannia preromana]] e che rese così debole e vulnerabile l'[[isola]] al punto da far rimpiangere il governo romano.<ref>Dopo oltre tre secoli di dominio romano, bastarono pochi decenni per cancellare quasi tutto il lascito di [[Roma]]. La situazione si fece paradossale al punto tale che le varie tribù celtiche della Britannia elessero ognuna un proprio capo con la conseguente lotta intestina per il potere. Le tribù univano le proprie forze solo in occasione di attacchi provenienti dall'esterno. In pratica, le tribù celtiche costituivano dei potentati autogovernati da capitribù locali, mentre le residue forze britanno-romane erano concentrate in alcune città e servivano i potentati locali come mercenari. Non tutti i contatti col mondo romano erano stati però recisi, tant'è che da Roma per ben due volte (forse tre, se venisse confermata la versione di Beda il Venerabile circa una missione romana nel [[417]]) venne inviato in soccorso all'ex provincia un abile generale, [[Germano d'Auxerre]], col compito di riorganizzare le difese dell'isola, di sedare le lotte intestine, di ricacciare in mare gli invasori e di tenere, almeno formalmente, questa terra sotto il controllo nominale di Roma. La prima volta (accertata storicamente) che Germano d'Auxerre venne in Britannia fu nel [[427]], quando riorganizzò le forze filoromane e batté le forze alleate di Pitti ed Angli nella cosiddetta [[Battaglia dell'alleluja]], svoltasi nel [[429]] in una località ancora imprecisata, ma quasi sicuramente non distante dalle boscose rive del fiume [[Humber]], la zona in cui storicamente approdarono gli Angli e non eccessivamente distante dalle terre in cui erano stanziati i Pitti. Egli avrebbe, poi, governato la Britannia nel ruolo di "vicarius" e viene dunque da chiedersi, ammesso che la tradizione di Beda sia corretta, se non fosse questo generale il mitico Re Artù della tradizione successiva. A questo punto la politica e la giustizia furono prese in mano dalle autorità municipali e piccoli signori della guerra andarono emergendo in tutta la Britannia. Beda parla di un imperatore "Costanzio" di [[Costantinopoli]] quale autorità cui Germano riportava, ma [[Bisanzio]] era troppo lontana e la Britannia non era sotto la sua sfera d'influenza. Inoltre, l'[[Impero romano d'Oriente]] era retto, all'epoca, da [[Teodosio II]], quindi, viene da ipotizzare che questo fantomatico "Costanzio" sia in realtà il generale [[Flavio Costanzo]], marito di [[Galla Placidia]] ed associato per breve tempo all'imperatore d'occidente [[Onorio (imperatore romano)|Onorio]], deceduto nel [[421]]. Ma, in ogni caso, egli avrebbe governato solo sulle classi sociali elevate, ovvero sulla popolazione romano-britannica residua, non certamente sulle tribù a livello generale. Così, presso le popolazioni indigene, l'uso del [[linguaLingua latina|latino]] fu abbandonato, il [[Cristianesimo]], che era ancora debole nell'isola rispetto alla [[religione]] [[druidiDruidi|druidica]]ca, divenne un culto di nicchia e le città furono evacuate e lasciate in rovina, così come anche il [[Vallo di Adriano]] e le diverse fortificazioni, che divennero delle cave di materiale edile</ref> In questi anni si assistette, oltre alle lotte intestine per il predominio sulla Britannia, a un intensificarsi delle scorrerie di [[Juti]], [[Angli]], [[Sassoni]], [[Frisoni]], [[Pitti (popolo)|Pitti]] e [[Scoti]].<ref name="heather" />
Le guerre intestine sconvolsero l'isola per un trentennio, fino a quando, verso il [[441]], un capo-clan assoldò dei mercenari [[anglosassoni]] e juti per combattere e sconfiggere i capi rivali, alcuni dei quali di famiglie Romane, come pure lui il cui padre era un certo Vitalianus signore di ''[[Glevum|Colonia Nervia Glevensium]]'' ([[Glouchester]]). Vortigern contava di usare questi mercenari germanici anche per proteggere i suoi domini dalle incursioni dei vicini barbari: Pitti, Scoti ed Attacotti. La [[tradizione]] identifica questo capo, di cui non si conosce il nome di battesimo, essendo Vortigern un semplice titolo, corrispondente più o meno al nostro "tiranno". Lo scontro decisivo tra Sassoni, al servizio di Vortigern e Pitti avvenne probabilmente a [[Vindolanda]] nel [[452]]. La sanguinosa [[battaglia]] vide i Sassoni prevalere e da allora i Pitti, stando alle [[cronaca (storia)|cronache]] posteriori, non fecero più incursioni a [[sud]] del Vallo di Adriano. La scelta di servirsi di barbari come mercenari, anziché di far ricorso a Roma, può esser stata obbligata dal fatto che, dal [[440]], il reale potere di Roma era praticamente confinato alla sola [[Italia]]. Per sancire l'ingresso dei Sassoni in Britannia venne celebrato il matrimonio tra Vortigern e la figlia del capo dei mercenari sassoni, cosa che non fu ben vista dai Britanni cristiani. I Sassoni erano infatti ancora [[paganesimo|pagani]], mentre una parte dei Britanni era composta da cristiani, anche se questi seguivano l'[[eresia]] di [[Pelagio]]. Il prezzo dell'accordo con i Sassoni si rivelò molto oneroso, in quanto prevedeva la cessione del [[Kent]], dell'[[isola di Thanet]] e dell'[[isola di Wight]], il mantenimento da parte del popolo dei mercenari e delle loro famiglie che si stabilirono sul suolo britannico per sfuggire a una [[carestia]] che aveva colpito le loro terre d'origine: lo [[Jutland]], l'[[Hannover]] e lo [[Schleswig-Holstein]]. Gli invasori Anglosassoni si accorsero ben presto che senza il loro aiuto Vortigern era incapace di mantenere il controllo dell'isola e di opporsi alle scorrerie di Pitti e Scoti. Il giogo imposto alla popolazione dai nuovi arrivati era però così pesante che nel [[446]] venne inviata una petizione al comandante in capo dell'[[esercito romano]] sul continente, [[Flavio Ezio]], affinché sbarcasse e liberasse l'isola. La petizione, conosciuta come ''[[Gemitus Britannorum]]'' (in inglese "[[Groan of the Britons]]"), rimase però inascoltata perché i [[Storia romana|Romani]] erano impegnati a contenere gli [[Unni]] di [[Attila]]. Nel [[449]], non accontentati nelle loro richieste di nuove terre, i mercenari si ribellarono e furono raggiunti da nuovi contingenti. Nel [[450]] l'occupazione si estese a macchia d'olio a tutta la parte orientale dell'isola. I mercenari ebbero sicuramente la meglio sulle deboli truppe di Vortigern, che morì quasi certamente dopo pochi anni, forse nell'agguato teso dai Sassoni presso [[Stonehenge]] durante le trattative di pace in cui vennero massacrati numerosi capi dei Britanni ([[454]]). [[Beda il Venerabile|Beda]] tramanda che i Sassoni sbarcarono nel [[449 d.C.]] nella non meglio precisata località del Kent di nome "Ipwinesfleet", ubicata secondo la maggioranza degli storici presso l'odierna [[Northsfleet]], ad una trentina di km sud-est di [[Londra]], lungo il corso del fiume [[Ebbsfleet]], e gli [[Angli]] a [[Wippidsfleet]], attuale Gravesend, poco più a sud di Northsfleet, dove presero terra i Sassoni, in qualità di mercenari al servizio del capo britanno locale Vortigern con cui combatterono la [[battaglia di Aegelesthrep]] ([[Aylesford]]) nel [[455 d.C.]] e la [[battaglia di Crecganford]] ([[Crayford]]), per poi rivoltarsi contro di lui ed ucciderlo a tradimento<ref>Roy Clinton Cave, Herbert Henry Coulson, in "A Source Book for Medieval Economic History": 1965; Biblo & Tannen Bestsellers & Publishers; New York; ISBN 0819601454; pp. 7 - 9</ref>. Dopo alcuni anni, i mercenari Sassoni si ribellarono e si verificarono scontri tra Britanni e Sassoni, per poi pervenire ad un accordo al fine di stipulare la pace, da tenersi una sera presso Stonehenge la notte del solstizio estivo. I convenuti, in numero di 500 per parte, avrebbero dovuto presentarsi completamente disarmati, salvo che i Sassoni erano nascostamente armati dei loro pugnali, che, al cenno convenuto del loro capo, estrassero e massacrarono a tradimento 460 disarmati Britanni<ref>Roy Clinton Cave, Herbert Henry Coulson, in "A Source Book for Medieval Economic History": 1965; Biblo & Tannen Bestsellers & Publishers; New York; ISBN 0819601454; pp. 9 - 11</ref>. Nennio la chiama la "[[Notte dei lunghi coltelli]]", nome che venne nel [[1934]] rievocato dai nazisti per compiere la purga contro i propri squadristi. Nei sessant'anni successivi, nonostante alcune vittorie, come la famosa vittoria nella [[battaglia del Monte Badon]], sotto la guida di Ambrosio Aureliano, i Britanni, a causa delle loro perenni rivalità interne, non seppero organizzare una difesa efficace e di lungo termine contro gli invasori germanici, cosicché furono ricacciati verso le aree montuose dell'ovest e del nord, lasciando la fertile pianura in mano agli invasori. Molti altri, però, emigrarono nel [[458]] in [[Gallia]] e in [[Spagna]], rispettivamente in [[Bretagna]] e [[Galizia (Spagna)|Galizia]].<ref name="heather" /> Per assegnare l'Inghilterra agli anglosassoni decisiva fu la vittoria nella [[battaglia di Dyrham]] del [[575]] che relegò i britanni nelle tre enclavi montuose di [[Galles]], [[Cornovaglia]] e [[Cumbria]].
== Le fonti e i racconti su Vortigern ==
=== Gildas ===
Il primo a narrare la storia di Vortigern fu nella prima metà del [[VI secolo]] lo [[storiografia|storico]] [[Gildas]] nel ''[[De Excidio et Conquestu Britanniae]]'', che racconta come tutti i consiglieri, in accordo col grande"''superbus tirannotyrannus''" (Gildas chiama Vortigern con questo aggettivo, che significa Tiranno superbo) fecero l'errore di invitare i feroci Sassoni a stabilirsi in Britannia. Secondo Gildas, all'inizio nella parte orientale dell'isola si stabilì solo un piccolo gruppo di mercenari, invitati dal [[tiranno]]. Ma costoro chiamarono ben presto altri loro conterranei e così la [[Colonia (insediamento)|colonia]] crebbe. Alla fine i Sassoni chiesero più terre e quando queste gli furono rifiutate ruppero il trattato e saccheggiarono le terre dei [[Romano-Britannici]]. Non è chiaro se Gildas abbia o meno menzionato esplicitamente Vortigern. Sebbene gran parte delle edizioni moderne della sua opera omettanoometta questo nome, ci sono almeno due [[manoscritto|manoscritti]] che lo menzionano: nel Manoscritto 162 del [[XII secolo]] conservato nell'Avranches public library si parla di ''superbo tyranno Vortigerno'' e nel Manoscritto Ff. I.27 del [[XIII secolo]] conservato nella Cambridge University Library si parla di ''Gurthigerno Brittanorum duce''. Il fatto che [[San Beda il Venerabile|Beda]] menzioni questo nome rende probabile che anche Gildas lo fece. I dettagli che Gildas fornisce nel racconto, come quello che all'inizio i Sassoni giunsero con tre [[nave|navi]] da [[guerra]], fanno presupporre anche l'uso da parte sua di fonti anglosassoni. Gildas non definisce mai Vortigern re della Britannia. Lo chiama tiranno, ma non attribuisce solo a lui la decisione di chiamare i Sassoni, ma parla di un consiglio. Ciò farebbe pensare alla presenza di un governo basato sulla rappresentanza di tutte le ''[[civitates]]'' britanniche o per lo meno di parte di esse. Inoltre, Gildas non dipinge a tinte fosche Vortigern e non lo vede come figura malvagia, accusandolo solo di aver avuto scarso giudizio. Il trattato di Gildas, del [[540]] ha il pregio di esser quasi contemporaneo agli eventi narrati, ma non è ritenuto molto accurato e preciso dagli storici, in quanto, esistono prove archeologiche inconfutabili di un arruolamento di mercenari sassoni già tra il [[260]] ed il [[340]] come testimoniato da resti di capanne datate col radiocarbonio, di tipica fattura germanica alla foce del [[Tamigi]], quindi in piena epoca romana. Inoltre, un primo contingente di sassoni venne accolto per respingere gli irlandesi dal [[Galles]] nel [[408]]-[[411]].
=== Beda ===
Il primo a usare Gildas come fonte fu [[San Beda il Venerabile|Beda]], che viene elogiato dagli studiosi moderni per la sua erudizione e la sua capacità di analisi. Beda, che scrive nella prima metà dell'[[VIII secolo]], per lo più parafrasa Gildas nella ''[[Historia Ecclesiastica Gentis Anglorum]]'' e nel ''[[De Temporum Ratione]]''. Beda si limita solo ad aggiungere parecchi particolari, tra cui, probabilmente, il nome di questo "tiranno fiero", Vortigern. Dato che Beda fece ampio uso di Gildas è logico pensare che anche quest'ultimo abbia fatto il nome di Vortigern. Un altro particolare significativo che Beda ha aggiunto alla narrazione di Gildas è che definisce Vortigern [[re dei Britanni]]. Secondo Beda nel [[446]]<ref>La data, accettata tradizionalmente, è stata però messa in dubbio dal tardo [[XX secolo]]</ref>, "''[[Marciano (imperatore)|Marciano]] e [[Valentiniano III]] divennero [[imperatori romani|imperatori]], regnando per [[sette]] anni''". Tuttavia, fornisce anche le date del [[449]]-[[455]] e [[446]]-[[447]], che non danno credito alla sua attendibilità. Tutto ciò dimostra che egli non utilizzò una sola fonte e che queste date sono frutto di calcoli approssimativi. Beda data la fine del [[Britannia romana|dominio romano in Britannia]] al [[410]] o al [[406]], quando il primo [[usurpatori romani|usurpatore]] avrebbe cercato di scalzare il legittimo [[governo]] romano. Beda dà anche i nomi dei capi [[sassoni]] [[Hengest]] e [[Horsa]], identificando le loro [[tribù]] coi Sassoni, Angli e Juti<ref>[[Historia Ecclesiasticaecclesiastica Gentisgentis Anglorum]] I 14,15</ref>.
=== ''Historia Brittonum'' ===
[[File:Vortigern and Rowena.png|miniatura|''Vortigern and Rowena'' di William Harvey]]
Con il nome di ''[[Historia Brittonum]]'' si indica un'opera degli inizi del [[IX secolo]] attribuita a [[Nennio]], [[monachesimo|monaco]] di [[Bangor, Galles|Bangor]], nel [[Monarchia|regno]] [[galles]]e del [[regno del Gwynedd|Gwynedd]]. L'autore, che menziona un gran numero di fonti che vanno dalle cronache asciutte a quelle colorite, è il primo a dipingere a tinte fosche la figura di Vortigern, che viene accusato di [[incesto]] e inganno, di essere spergiuro, di amare una donna [[paganesimo|pagana]] di nome Rowena e di avere vizi come l'orgoglio. La ''Historia Brittonum'' afferma che Vortigern (Guorthigirn) fece accordi con i Sassoni, con [[Germano d'Auxerre|San Germano]] e con [[San Patrizio]], parla di [[Re Artù]] e delle sue [[battaglia|battaglie]], menziona le genealogie inglesi, mescolando storia inglese e gallese e fornisce importanti calcoli cronologici soprattutto su Vortigern e sull'[[Adventus Saxonum|arrivo dei Sassoni]] in [[Britannia]].
Oltre a quello che Gildas aggiunge di suo, nell'opera si riscontrano sei gruppi di tradizioni:
* la data del [[425]] per la presa del potere da parte di Vortigern, quella del [[428]] per l'arrivo dei Sassoni e quella del [[437]] per la [[battaglia]] combattuta tra un certo Vitalino e Ambrosio a [[Middle Wallop|Wallop]] (forse nell'odierno [[Hampshire]]).
* Diversi calcoli, da cui derivano errori, per fissare la data in cui Vortigern invitò i Sassoni in Britannia.
* Materiale genealogico su Vortigern, da cui scaturiscono i nomi dei [[figlio|figli]] ([[Vortimer]], [[Pascent]], [[Catigern]] e Fausto), del [[padre]] (Vitalis), del [[nonno]] (Vitalinus) e di un bisnonno (Gloui) che assocerebbe Vortiger con [[Glevum]], la civitas di [[Gloucester]].
La ''Historia Brittonum'' riferisce di Quattro battaglie avvenute nel Kent, ovviamente collegate con il materiale presente nella ''[[Cronaca anglosassone]]'' (vedi dopo). Nella ''Historia Brittonum'' si dice che il figlio di Vortigern, [[Vortimer]], guidò i Britanni contro i Sassoni di Hengest. Inoltre, viene detto che i Sassoni furono cacciati dalla Britannia e poi richiamati pochi anni dopo sempre da Vortigern dopo la [[morte]] di Vortimer. Nella ''Historia Brittonum'' si ravvisa un tentativo da parte di uno o più studiosi britannici anonimi di fornire più dettagli sul racconto e di armonizzare le diverse tradizioni.
=== La Cronaca anglosassone ===
La ''[[Cronaca anglosassone]]'' fornisce molti dettagli su Vortigern. Fonte importantissima per la storia medioevale inglese questa compilazione di dati e eventi in ordine cronologico, eseguita per ordine del re sassone del [[Wessex]], [[Alfredo il grande]] ben quattro secoli dopo gli avvenimenti narrati, quindi a partire dall'[[890]], essa dà ad esempio le date e le ubicazioni delle Quattro battaglie combattute da Hengest e Horsa contro i [[Britanni]] nella parte meridionale dell'[[isola]], collocate nella [[contee inglesi|contea]] del [[Kent]]. Per la “cronaca”, che segue la datazione proposta dal venerabile Beda, nell'anno [[449]], Vortigern invitò appunto i due fratelli [[Hengest]] e [[Horsa]] che sbarcarono nella località non meglio localizzata di [[Ipwinesfleet]] ([[Pegwell Bay]], forse [[Ebb Fleet]] nell'isola di Thanet, oggi integrata alla terraferma, a nord di [[Sandwich (KentRegno Unito)|Sandwich]], nella punta settentrionale del promontorio del [[Kent]] ), da cui sferrarono l'attacco contro i Pitti dandoli alla fuga. Essi vennero ospitati con tutti gli onori e invitati dallo stesso Vortigern ad insediarsi nelle ricche terre britanniche ma alcuni anni più tardi, nel 455, essi tradirono l'ospitalità del re rivoltandoglisi contro. Horsa venne ucciso ma Hengest riuscì ad impadronirsi del regno insieme al figlio [[Oisc del Kent|Oisc]] il quale regnò sul Kent per ventiquattro anni. Alcuni anni dopo vediamo padre e figlio combattere a ovest contro i [[gallesi]] (Welsh). Vortigern avrebbe guidato i Britanni in una solo una di queste battaglie, mentre nelle altre i nemici dei Sassoni sono chiamati ora Britanni ora [[Gallesi]]. Sebbene non si parli apertamente di sconfitte subite dai Sassoni, l'ubicazione dei quattro scontri suggerisce una loro progressiva ritirata. L'ultima battaglia, datata al [[465]] dall'opera, fu combattuta a ''[[Wippedsfleot]]'', luogo dove i Sassoni erano sbarcati la prima volta. Nella ''Cronaca'' Vortigern compare per l'ultima volta nell'[[anno]] [[455]]. In realtà, i britanni dovevano aver già da tempo dimestichezza con i germani; d'altra parte le loro usanze erano loro più congeniali di quelle romane, che presto dimenticarono. Non si dimentichi al riguardo che gruppi di [[Belgi (popolo antico)|Belgi]] erano già stanziati nell'isola da tempo immemorabile, ben sei secoli prima della conquista romana: l'impatto tra i britanni e gli anglosassoni non dovette essere poi così traumatico.
=== Guglielmo di Malmesbury ===
Di poco antecedente a [[Goffredo di Monmouth]], [[Guglielmo di Malmesbury]] contribuì nel suo ''[[De Gestis Regum Anglorum]]'' alla [[damnatio memoriae]] di Vortigern, che viene definito re di [[Britannia]] e viene dipinto come una figura malvagia, descrizione che però non trova conferme in altre fonti e che sembra quindi essere una voluta esagerazione. Secondo Guglielmo, re [[Cenwalh del Wessex]] sconfisse per due volte i Britanni, una a Wirtgernesburg (''fortezza di Vortigern''), identificata con [[Bradford sull'Avon]], nel [[Wiltshire]] occidentale, e una sulla [[montagna]] chiamata PenePen.
=== Goffredo di Monmouth ===
È nella ''[[Historia Regum Britanniae]]'' di [[Goffredo di Monmouth]] che la vicenda di Vortigern assunse i contorni oggi conosciuti. Goffredo — o la [[tradizione orale]] che avrebbe utilizzato — cercò di conciliare le precedenti storie in una narrazione coerente, combinando fonti continentali e fonti britanniche. Goffredo sostiene che la sua fonte era "''libro scritto in lingua Britannica e degno di fede''". Secondo alcuni studiosi, Goffredo era un bretone, come mostrerebbero molti aspetti della sua opera, che avrebbe cercato di [[Normanni|normannizzarenormanni]]zzare la storia britannica. Al di là di tutto, comunque, egli creò una storia che divenne ugualmente popolare in [[Galles]], [[Inghilterra]], [[Normandia]] e nel resto d'[[Europa]]. Alcuni elementi potrebbero venire da tradizioni orali contemporanee: ad esempio il sito del banchetto dove i Sassoni uccisero i capi britannici, ubicato nell'odierno [[Wiltshire]], e la figura di [[Eldol, console di Gloucester]] che, sfuggito al massacro, servì lealmente [[Ambrosio Aureliano]]. Le battaglie in cui centinaia di migliaia di soldati furono massacrati sono una chiara invenzione di Goffredo, così come i numerosi discorsi attribuiti a re e [[generale|generali]]. Secondo Goffredo, Vortigern successe a [[Costante II (usurpatore)|Costante II]], figlio dell'usurpatore [[Costantino III (usurpatore)|Costantino III]]. Inoltre, secondo Goffredo, Vortigern usò Costante come re burattino e regnò attraverso lui fino a quando decise di eliminarlo approfittando di un attacco dei [[Pitti (popolo)|Pitti]]. Anche questa [[storia]] va vista come un'invenzione per creare il background di Vortigern prima della sua salita al potere. Goffredo è anche il primo a menzionare il nome della figlia di Hengest, [[Rowena (mitologia)|Rowena]], che seduce e sposa Vortigern, evento da cui scaturì la rivolta dei figli di Vortigern. Come nella ''Historia Brittonum'', anche nell'opera di Goffredo si dice che a Vortigern successe per un breve periodo il figlio Vortimer.
=== Robert Wace ===
== Vortigern figura storica? ==
{{W|sovrani|settembre 2013}}
A guadareguardare tutte queste storie, viene da chiedersi se dietro ci sia davvero stata una persona reale: ci fu davvero un [[aristocrazia|aristocratico]] o un [[magistrato]] che nella [[Medio Evo inglese (V-XVI secolo)|Britannia post romana]] negoziò un trattato con alcuni Sassoni perché servissero come [[mercenario|mercenari]]? L'iscrizione sulla [[Colonna di Eliseg]], una [[croce]] di [[Roccia|pietra]] che si trova nel [[Galles]] del [[nord]] e che risale alla metà del [[IX secolo]], riporta una variante [[brittonico|brittonica]] di Vortigern: '''Guorthigern''', un [[nome proprio|nome]] simile a Vortigern, o al ''superbus tyrannus'' di Gildas. L'[[epigrafia|iscrizione]] afferma anche che sposò [[Sevira]] e che la sua linea di discendenza arriva alla [[dinastia]] reale del [[regno del Powys|Powys]], che eresse la [[colonna]].
È stato suggerito che più che un nome proprio, Vortigern potrebbe essere stato un titolo. La parola britannica ''tigern'' (regale) farebbe pensare che Vortigern ("Vor-tigern") significhi qualcosa come ''gran signore'' o ''comandante supremo''. Tuttavia questa ipotesi sembra improbabile alla luce del fatto che nessuno dei contemporanei che portano nomi che contengono la [[parola]] -tigern ([[San Kentigern]], [[Catigern]], [[Ritigern]] o [[Tigernmaglo]]) furono re. Ed anche se ci sono più persone chiamate Vortigern (nove in [[Irlanda]] coi nomi Vortigern Fortchern o Foirtchern), sono tutte persone comuni. Inoltre, fuori dall'Irlanda in questo periodo non esisteva la figura del [[sovrani supremi irlandesi|re supremo]]. Ed è quindi improbabile che Vortigern avesse questo titolo. Tuttavia, potrebbe aver assunto in tarda età un titolo che stava a indicare una figura nuova e finora sconosciuta. Un'altra possibilità è che quel ''tigern'' stia a significare ''leader'', ''persona importante'' o ''presidente'', senza che però questo fosse coercitivo per l'[[aristocrazia]]. Ciò porterebbe a pensare che il titolo Vortigern indicherebbe la sua posizione nel consiglio. I membri del consiglio sarebbero quindi stati tutti dei ''tigern'' (''persone di alto rango'') e il loro ''presidente'' sarebbe stato denominato Vortigern, cioè ''tigern superiore''. Il Vortigern della tradizione sarebbe dunque una figura il cui ruolo fu però ingigantito.
== Note ==
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=http://www.franco-felicetti.it/apriDocumento.asp?nome=antica_mod29.pdf|titolo=Il declino del potere imperiale nelle province|accesso=18 dicembre 2007|dataarchivio=4 marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304105621/http://www.franco-felicetti.it/apriDocumento.asp?nome=antica_mod29.pdf|urlmorto=sì}}
* [https://web.archive.org/web/20071012045430/http://britannia.com/history/bb445.html Trattazione storica circa l'arrivo dei Sassoni in Britannia].
* {{cita web | 1 = http://www.britannia.com/history/nararthist.html | 2 = La storia della Gran Bretagna tra il 400 ed il 600 | accesso = 14 ottobre 2007 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140606221649/http://www.britannia.com/history/nararthist.html | dataarchivio = 6 giugno 2014 | urlmorto = sì }}
{{Box successione | precedente = [[Costante II (usurpatore)|Costante]] | carica = [[Sovrani leggendari della Britannia|Re dei britanni]]| periodo =[[425]]–[[466]] | successivo = [[Vortimer]]| precedente2 = [[Vortimer]] | periodo2 =[[471]]-[[480]] | successivo2 = [[Ambrosio Aureliano]]|
}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|Medioevo|Regno Unito}}
[[Categoria:Sovrani leggendari della Britannia]]
[[Categoria:Personaggi del ciclo arturiano]]
|