Personalità: differenze tra le versioni
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Con il termine '''personalità''' si intende l'insieme delle [[funzioni psichiche|caratteristiche psichiche]] e delle modalità [[comportamento|comportamentali]] (inclinazioni, interessi, [[Passione (psicologia)|passioni]]) che definiscono il nucleo delle differenze individuali, nella molteplicità dei contesti in cui la condotta umana si sviluppa. Ogni nucleo teorico, in [[psicologia]], concettualizza la ''personalità'' entro modelli diversi, adoperando metodi, obiettivi e modalità d'analisi anche molto dissonanti fra loro.
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[[File:Alletemp.jpg|thumb|I [[quattro temperamenti|quattro tipi classici]] della personalità: da sinistra, [[collerico]], [[melancolico]], [[flemmatico]], [[sanguigno]]]]
Il più antico precursore dello studio della personalità fu [[Ippocrate di Coo|Ippocrate]] che, in un'ottica di considerazione dell'uomo quale [[microcosmo]], con le stesse qualità del [[macrocosmo]], definì [[quattro temperamenti|quattro tipi personali]], in base all'[[quattro umori|umore]] fondamentale presente nel suo corpo: [[melanconico]], [[collerico]], [[flemmatico]], [[sanguigno]].
Il termine latino ''personalitāte(m)'' deriva dal greco ''πρόσωπον'' e dall'etrusco ''phersu''. [[Cicerone]] la definì come l'aspetto e la dignità di un essere umano, oppure, in un'altra definizione, quella parte che si recita nella vita, e non a caso "persona" rappresentava la maschera indossata dagli attori.<ref name="ref_A">"Psicologia" di Peter Hofstätter, ediz. Feltrinelli, 1964, Milano (alla pag. 175, 181 - voce "Personalità")</ref>
Il teatro antico [[giappone]]se ([[nō]]) contemplava un certo numero di maschere, aventi caratteristiche corrispondenti al concetto di personalità contemporaneo, simboleggianti il passaggio da una fase di vita ad un'altra più matura.
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In quegli anni si diffusero le tecniche di indagine e di diagnosi della personalità che esplorarono tre vie di accesso alla personalità:
<ref name="ref_A" />
* L'osservazione esterna, costituita dall'insieme degli elementi [[biografia|biografici]], [[fisiologia|fisiologici]], [[anatomia|anatomici]], oltre alla motricità e ai [[test]] di efficienza.
* L'autointerpretazione, che utilizza i questionari.
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Una significativa parte della psicologia delle differenze individuali, analizza e valuta la personalità attraverso test volti ad individuarne i tratti (vedi [[test di personalità]]).
È possibile definire i [[tratto (psicologia)|tratti di personalità]] come configurazioni dell'esistenza, ma in realtà non esiste un'unica teoria dei tratti. Differenti sostenitori dell'approccio basato sui tratti, adottano strategie concettuali differenti nel definire la relazione tra persona ed ambiente. Gli assunti di base degli orientamenti teorici, che incentrano lo studio della personalità sui tratti personali, sono descritti con molta chiarezza da [[Lewis Goldberg]]<ref>[http://ipip.ori.org/ IPIP - International Personality Item Pool]. A Scientific Collaboratory for the Development of Advanced Measures of Personality and Other Individual Differences.</ref>, uno dei principali studiosi delle teorie dei tratti:
* Le persone mostrano configurazioni di [[esperienza]] e di azione consistenti e stabili che le distinguono l'una dall'altra. Si ipotizza in questo senso l'esistenza di costrutti psicologici corrispondenti a tendenze comportamentali abituali. Tali costrutti possono essere definiti come variabili di tratto, o variabili disposizionali.
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* Diversi nuclei teorici evidenziano approcci operativi riconducibili a due linee guida: approcci di tipo [[Immagine idiografica|idiografico]] ed approcci di tipo nomotetico. Le strategie idiografiche postulano che ogni persona possa possedere un insieme unico di tratti, organizzati in maniera singolare e specifica. Diversamente gli approcci nomotetici ricercano invece una tassonomia universale di tratti.
Entro i modelli di tipo nomotetico (per esempio il [[16PF|16PF Questionnaire]] di [[Raymond Cattell]], oppure la teoria dei [[Big Five (psicologia)|Big Five]] di McCrae e Costa) la [[struttura
=== Personalità e teorie psicodinamiche ===
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Anche [[Hans Eysenck]] portò avanti un approccio fattoriale allo studio della personalità. Rifacendosi al costrutto psicologico dei tipi "[[introversione|introverso]] - [[estroversione|estroverso]]", proposto dalla teoria [[Carl Gustav Jung|junghiana]], ne trasse un questionario di valutazione, l'[[Eysenck Personality Questionnaire]] (EPQ).
=== Personalità e
{{Vedi anche|Teoria sociale cognitiva}}[[File:Reciproco determinismo triadico di albert bandura.gif|thumb|Reciproco determinismo triadico di Albert Bandura (C=condotta; P=personalità; A=ambiente)]]▼
▲[[File:Reciproco determinismo triadico di albert bandura.gif|thumb|Reciproco determinismo triadico di Albert Bandura (C=condotta; P=personalità; A=ambiente)]]
L'approccio [[comportamentismo|comportamentista]] associa le differenze individuali agli [[apprendimento|apprendimenti]] condizionati e rinforzati dal soggetto durante il suo percorso di vita. Come nell'apprendimento, anche nello studio della personalità, l'approccio comportamentista considera l'importanza dello stimolo nella strutturazione della risposta personale, sottovalutando l'equazione personale che l'individuo associa a questo stimolo.
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* [[Carattere (psicologia)]]
* [[Disturbi di personalità]]
* [[Indicatore Myers-Briggs]]
* [[Individualità]]
* [[Psicologia dello sviluppo]]
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