Delft: differenze tra le versioni
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|Nome ufficiale =
|Panorama = Delft Blick von der Nieuwe Kerk auf die Oude Kerk 1.jpg
|Didascalia = Panorama
|Stato = NLD
|Grado amministrativo = 2
|Divisione amm grado 1 = Olanda Meridionale
|Amministratore locale = [[Marja van Bijsterveldt]]
|Partito = [[Appello Cristiano Democratico|CDA]]
|Data elezione = 2016
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=== Sviluppo e ascesa ===
L'insediamento crebbe assai rapidamente. Agli inizi del XII secolo si scavò il primo canale: il ''Delf''<ref name="RefA">"Olanda", Guida TCI, 1997, pag. 105.</ref>; che poi successivamente sarà denominato "Oude-Delft" (Vecchio Delft), e che incrociava il fiume Gantel che venne in parte interrato. {{Senza fonte|Il nome sembra derivare dalla parola
Il 15 aprile 1246 il [[conti d'Olanda|conte]] [[Guglielmo II d'Olanda]] concesse a Delft i [[Titolo di città|Diritti civici]] e da quel momento la sua ascesa economica fiorì inesorabilmente grazie al commercio legato alle industrie della birra e dei tessuti<ref name="RefA" />, testimonianza ne sono le vaste dimensioni del ''Markt'', la piazza del Mercato.
Inoltre nel 1389 si scavò il ''Delfshavense Schie Kanaal'' che collegava Delft alla [[Mosa (fiume)|Mosa]], e quindi al mare, e con la fondazione del porto di Delfshaven (oggi un quartiere di [[Rotterdam]]).
Questo evento incrementò notevolmente il fervore mercantile e lo sviluppo della città, tanto che nel 1400 la città contava
=== Glorie indipendentiste ===
[[File:Plattegrond van Delft na de stadsbrand van 1536.jpg|thumb|left|Pianta della città nel 1536]]
Il 3 maggio 1536 un fulmine colpì la guglia della torre della [[Chiesa Nuova (Delft)|Chiesa Nuova]]. Si sviluppò un incendio di tale gravità che metà della città andò in fiamme<ref>
Nel 1566 e nel 1572 la città subì la furia dell'[[iconoclastia]]<ref>[http://oudeennieuwekerkdelft.nl/chiesa-nuova Sito ufficiale della Nieuwe Kerk]</ref> che distrusse tutti gli altari, decorazioni e mobili cattolici delle chiese cittadine, e intonacarono le pareti in calce bianca.
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Il fatto avvenne il 12 ottobre [[1654]] quando un magazzino di [[polvere da sparo]] esplose distruggendo gran parte della città e causando ingenti danni alle chiese cittadine che persero gran parte delle vetrate. Morirono oltre un centinaio di persone e migliaia furono ferite.
Le circa 40 [[tonnellate]] di polvere pirica che diedero luogo all'esplosione erano conservate in un magazzino ospitato nel soppresso [[Convento]] delle [[Monache clarisse|Clarisse]], nei pressi del ''Paardenmarkt'' (piazza del Mercato dei Cavalli), nel settore della città chiamato ''Doelenkwartier''.
Cornelis Soetens, il gestore, aprì il negozio per cercare un campione di polvere e ne seguì una violenta esplosione. Per fortuna
Grazie a una colletta dei cittadini dei comuni limitrofi si iniziò ben presto la ricostruzione della città.
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=== Storia contemporanea ===
Con l'abbattimento delle mura nel XIX secolo e con l'arrivo del treno nel 1847 si ebbe un nuovo sviluppo industriale della città.
Nel 1842 fu fondata la ''Koninklijke Academie'' (Accademia Reale), ora circa 40 [[Università tecnica di Delft|Università di tecnologia di Delft]]; e nel 1869 l'ingegnere ivi laureato Jacques van Marken
Dal 1
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
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* ''Prinsenhof'': la corte dei principi, ora museo, vi fu assassinato [[Guglielmo I d'Orange]].
* [[Porta orientale (Delft)|Oostpoort]]. La porta orientale venne costruita intorno al [[XV secolo|1400]], è la sola porta rimasta delle antiche mura cittadine.
* Il centro storico della cittadina, con i suoi canali
== Economia ==
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== Istruzione ==
Delft ha un'università tecnica, la [[Università tecnica di Delft|TU Delft]], fondata nel [[1842]].
== Curiosità ==
L'episodio del fulmine che causò l'incendio nel 1536 a Delft viene citato dallo scrittore, regista ed esploratore italiano [[Giorgio Moser]], in uno dei suoi più noti racconti-documento, "Passaggio a sud-est". Moser riferisce, in particolare, un curioso episodio naturalistico verificatosi quando, durante l'incendio, le cicogne cercarono di salvare la vita dei loro piccoli: "Era primavera e i nidi delle cicogne erano pieni di cicognini incapaci ancora di volare. I genitori cercarono di portarli via in volo, ma non vi riuscirono, perché i loro piccoli erano troppo pesanti. Allora, invece di abbandonarli, li riportarono nel nido e rimasero con loro, coprendoli con le proprie ali, nella speranza di salvarli dal fuoco. Ma incontrarono tutti la stessa orrenda morte. In memoria di ciò, gli olandesi hanno un vero e proprio culto per le cicogne, anzi i contadini piantano nei campi delle pertiche con un disco sopra, perché le cicogne possano farci il nido". Lo stesso episodio viene riferito da [[Edmondo De Amicis]] nello scritto-reportage "Olanda" (Firenze, Barbera, 1874) e https://it.wikisource.org/wiki/Olanda/Delft .
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