Movimento nonviolento: differenze tra le versioni
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La Segreteria del Movimento Nonviolento eletta dal Congresso di Torino del 1991 era composta da tre segretari: Alfredo Mori, Giuseppe Barbiero e Stefano Benini. |
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Il MN nacque nel [[1962]] su iniziativa di [[Aldo Capitini]] all'indomani della prima [[Marcia per la pace Perugia-Assisi]] del 24 settembre 1961, ideata e promossa dallo stesso Capitini, con la sigla “Centro per la nonviolenza” di Perugia. Egli fondò con alcuni simpatizzanti il Movimento Nonviolento per la Pace<ref>v. Caterina Foppa Pedretti, Spirito profetico ed educazione in Aldo Capitini: prospettive filosofiche, Pensiero e Vita, Milano 2005, pag. 108</ref>, costituito da “pacifisti integrali, che rifiutano in ogni caso la guerra, la distruzione degli avversari, l'impedimento del dialogo e della libertà di informazione e di critica. Il Movimento sostiene il disarmo unilaterale (come primo passo verso quello generale), e affida la difesa unicamente al metodo nonviolento.” Nel 1961, sempre su iniziativa del Capitini, avviene anche l'adozione della [[bandiera della pace]] (introdotta in Italia su ispirazione della bandiera arcobaleno adottata da [[Bertrand Russel]] per la Campaign for Nuclear Disarmament,<ref>http://www.cnduk.org/</ref>) come vessillo che contraddistingue le manifestazioni nonviolente e pacifiste.
Dopo alcuni anni furono tolte le parole “per la pace”, perché risultasse chiaro che il lavoro del Movimento Nonviolento non era confinato solo al campo antimilitarista, ma esteso anche al campo
Il MN si occupò, tra il 1961 ed il 1985, dell'organizzazione delle prime quattro [[Marcia per la pace Perugia-Assisi|marce]]; poi la paternità delle successive passò alla [[Tavola della pace]].
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L'associazione opera in vari campi: dalle campagne contro il nucleare alla promozione dell'economia nonviolenta, dall'impegno per il disarmo al sostegno al Servizio Civile e ai Corpi civili di pace, dalla lotta al razzismo alla costruzione di pratiche di convivenza civile, dall'approfondimento del metodo nonviolento alla formazione e all'educazione alla pace, coniugando la ricerca e l'approfondimento teorico con l'azione<ref>{{Cita libro|autore = Marzia Antenore|titolo = No luogo: movimenti collettivi, no global, gruppi di pressione nel cyberspazio|anno = 2005|editore = Pellegrini editore|città = Cosenza|p = 102|pp = |ISBN = }}</ref>.
Rilevante l'impegno del MN per l'affermazione dell'[[obiezione di coscienza]] al servizio militare e per il [[servizio civile]], con figure ad esso appartenenti come [[Pietro Pinna]] che hanno accettato di subire anni di carcere per vedere riconosciuti i loro diritti all'obiezione, prima della promulgazione della legge 772/[[1972]]<ref>Una interessante testimonianza si trova negli atti del convegno “Dall'obiezione di coscienza alla coscienza dell'obiezione” tenutosi a Roma il 26 gennaio 2013: {{cita web |url=http://www.il-portico.it/ilgrandevolo/wp-content/uploads/2013/03/26.01.2013-Intervento-di-Gozzo-a-Roma.pdf |titolo=Copia archiviata |accesso=8 dicembre 2015 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151210211943/http://www.il-portico.it/ilgrandevolo/wp-content/uploads/2013/03/26.01.2013-Intervento-di-Gozzo-a-Roma.pdf |dataarchivio=10 dicembre 2015 }}</ref>. Per loro il movimento cerca di garantire la copertura finanziaria delle spese processuali e la campagna per portare i processi a conoscenza dell'opinione pubblica. A distanza di quaranta anni dal promulgamento della legge sull'obiezione di coscienza, il MN organizza una visita commemorativa al carcere di [[Peschiera del Garda]], dove venivano rinchiusi gli obiettori prima del varo della legge<ref>http://www.esseciblog.it/esseciblog/2012/11/il-movimento-nonviolento-in-visita-alex-carcere-militare-degli-obiettori.html</ref><ref>L'Arena, 19 novembre 2012, http://resistenza.univr.it/chi%20siamo/rassegnastampa/2012-11-19-Arena-obiettori-di-coscienza.pdf {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20151210212652/http://resistenza.univr.it/chi%20siamo/rassegnastampa/2012-11-19-Arena-obiettori-di-coscienza.pdf |date=10 dicembre 2015 }}</ref>. Dopo il superamento dell'obbligo del servizio militare, il MN appoggia fin dalla nascita il movimento di opinione, formato da un centinaio di associazioni di volontariato ed impegno civile, per la nascita di una [[difesa civile]] non armata e nonviolenta tramite legge di iniziativa popolare<ref>http://www.difesacivilenonviolenta.org/la-proposta-di-legge/</ref>.
Dal [[1981]], anno della sua istituzione, e fino al [[2010]], anno in cui diventa Presidente [[Massimo Valpiana]] il MN è stato promotore, insieme alla [http://www.osmdpn.net Lega Obiettori di Coscienza] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20190531200959/https://www.osmdpn.net/ |date=31 maggio 2019 }}, al [[Movimento Internazionale di Riconciliazione]] e alla Lega per il Disarmo Unilaterale di [[Carlo Cassola]], della Campagna di [[Obiezione di coscienza alle spese militari|Obiezione di Coscienza alle Spese Militari]]<ref>{{Cita libro|autore = |titolo = Politica ed economia, Volume 17|anno = 1986|editore = Editori riuniti riviste|città = Roma|p = 27|pp = |ISBN = }}</ref> per la Difesa Popolare Nonviolenta<ref>{{Cita libro|autore = Giorgio Ceragioli|titolo = Verso una difesa popolare nonviolenta per l'Italia?|anno = 1988|editore = CEDAM|città = Padova|p = 152|pp = |ISBN = }}</ref>.
Sempre nel 1981, in seguito alla decisione del Governo di [[Giovanni Spadolini]] di accettare l'installazione di missili statunitensi dotati di testata nucleare nella [[base NATO Comiso]] (RG)<ref>v. Stefano De Luca, InStoria n° 25 del giugno 2007, www.instoria.it/home/movimento_pacifista.htm</ref>, il MN decide di acquistare, insieme a numerose altre associazioni, terreni adiacenti per sottrarli alla base militare in espansione<ref>Antonio Baglio, Vincenzo Schirripa, "Tutti a Comiso". La lotta contro gli euromissili in Italia 1981-1983. Franco Angeli, Milano 2014, pagg. 28 e seg.</ref>. Viene costituito il presidio permanente della Verde Vigna sopra i cui terreni verrà costruita una [[pagoda]] per la pace dal [[monaco buddista]] rev. G. Morishita<ref>{{Cita web |url=http://enjoyragusa.it/citta/comiso/luoghi-da-visitare/pagoda-della-pace |titolo=Copia archiviata |accesso=8 dicembre 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151210181855/http://enjoyragusa.it/citta/comiso/luoghi-da-visitare/pagoda-della-pace |dataarchivio=10 dicembre 2015 |urlmorto=sì }}</ref>. Nel 1982 viene inoltre raccolto un milione di firme per bloccare i lavori della base alla quale aderisce anche il vescovo di Trapani<ref>http://campus.unibo.it/31390/1/movimento_per_la_pace_italiano.doc</ref>. Nonostante le proteste, i missili furono installati e la base venne smantellata solo dopo l'accordo dell'8 dicembre 1987 tra USA e URSS. Alcuni di questi appezzamenti, della dimensione di 2250 metri quadri, sono ancora nelle disponibilità dell'associazione.
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* 1976 - 1981 Piercarlo Racca
* 1981 - 1984 Mario Pizzola
* 1984 - 1986
* 1986 - 1988 Angela Marasso
* 1988 - 1992 Davide Melodia
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