Matteo Bandello: differenze tra le versioni

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|nome = Matteo Bandello, [[Ordine dei frati predicatori|O.P.]]
|chiesa = cattolica
|immagine = Ritratto di Matteo Bandello, ante 1829 - Accademia delle Scienze di Torino - Ritratti 0007 B.jpg
|stemma = Template-Bishop.svg
|motto =
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== Biografia ==
Nacque nel [[1485]]<ref>La data si ricava dalla bolla della sua nomina a vescovo di Agen.</ref> a [[Castelnuovo Scrivia]], ora in [[provincia di Alessandria]], in [[Piemonte]], ma all'epoca considerato terra lombarda (nell'epistola dedicatoria della Novella I, indirizzata a [[Ippolita Sforza (1481-1520)|Ippolita Sforza Bentivoglio]], il Bandello dichiara "io son Lombardo in Lombardia alle confini della Liguria nato"),<ref>M. Bandello, ''Novelle'', I. È da notare il francesismo del plurale ''le confini''.</ref> volendo egli sempre sottolineare essere lombarde le sue origini e la sua lingua. Non risulta che abbia avuto fratelli o sorelle, né è noto il nome di sua madre, della quale egli non parla mai. Il padre [[Giovan Francesco Bandello|Giovan Francesco]] doveva essere un cortigiano degli [[Sforza]], poiché Matteo scrive come, alla caduta di [[Ludovico il Moro]] nel [[1499]], egli fosse riparato a [[Roma]] sotto la protezione di [[Prospero Colonna (condottiero)|Prospero]] e di [[Pompeo Colonna]].<ref>M. Bandello, ''Novelle'', I, LIII.</ref>
 
Nella sua biografia di [[Vincenzo Bandello]], zio di Matteo, [[Leandro Alberti]] dichiara che egli non era di nobile famiglia,<ref>L. Alberti, ''De viris illustribus'', 1517, I, p. 47: «parentibus honestis natus».</ref> mentre lo scrittore rivendica la nobiltà<ref>Nella sua biografia il [http://www.matteobandello.it/MatteoBandello/bio.html "Centro studi Matteo Bandello"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110719055733/http://www.matteobandello.it/MatteoBandello/bio.html |data=19 luglio 2011 }} parla di nobile famiglia.</ref> dei suoi antenati (la [[Bandelli (famiglia)|famiglia Bandelli]], di origine ostrogota), che sarebbe risalita all'anno [[962]], quando l'imperatore [[Ottone I di Sassonia|Ottone I]] avrebbe accordato loro il feudo di Castelnuovo, perduto però nel [[1277]] nelle lotte tra i [[Della Torre|Torriani]] e i [[Visconti]].<ref>M. Bandello, ''Novelle'', I, XXIII.</ref> Del resto, i Bandello intrapresero spesso carriere di qualche prestigio, come lo stesso zio [[Vincenzo Bandello|Vincenzo]], priore del convento milanese di [[Chiesa di Santa Maria delle Grazie (Milano)|Santa Maria delle Grazie]] e dal [[1501]] generale dell'[[Ordine domenicano]], l'altro zio paterno Cristoforo, [[teologo]] [[francescano]], o i cugini Antonio, «dottissimo filosofo e poeta soavissimo»<ref>M. Bandello, ''Novelle'', I, LVI.</ref> e [[Girolamo Bandello|Girolamo]], «uomo ne le lettere greche e latine dottissimo e medico eccellente».<ref>M. Bandello, ''Novelle'', III, I.</ref>
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In [[Calabria]], nel convento di [[Altomonte]], il 27 agosto [[1506]] morì improvvisamente [[Vincenzo Bandello]] e il nipote ne accompagnò la salma per la sepoltura in [[Chiesa di San Domenico Maggiore (Napoli)|San Domenico Maggiore]] a Napoli. Matteo, depresso anche per la notizia della morte di Violante, si ammalò gravemente - di «mal d'amore», disse<ref>M. Bandello, ''Canti XI'', VI, 60.</ref> - e si ebbe l'affettuosa e protettiva vicinanza di [[Beatrice d'Aragona]], la vedova dell'ex-[[re d'Ungheria]] [[Mattia Corvino]], alla quale dedicherà dei versi.<ref>M. Bandello, ''Canti XI'', XI, 127-128, e quattro sonetti.</ref> Ristabilitosi, ai primi mesi del [[1507]] Matteo Bandello fece ritorno al [[Chiesa di Santa Maria delle Grazie (Milano)|convento di Santa Maria delle Grazie di Milano]], dove soggiornerà, salvo qualche interruzione, fino al [[1526]].
 
A Milano, in quegli anni in mano [[Luigi XII di Francia|francese]] (1506-1512), Bandello continuò lo studio delle lettere e dell'esercizio del latino, proponendosi in un'intensa attività mondana e cortigiana nei circoli umanistici collegati ai salotti delle famiglie aristocratiche e borghesi della città. Nelle case degli [[Archinto]], degli [[Atellani (famiglia)|Atellani]], dei [[Borromeo]], dei [[Paleari]], dei [[Sanseverino (famiglia)|Sanseverino]], dei [[Della Torre]] e dei [[Bentivoglio (famiglia)|Bentivoglio]], trasferitisi a Milano in seguito alla perdita della signoria bolognese, conobbe e frequentò poeti e poetesse, [[Lancino Curzio]], [[Stefano Dolcino]], [[Antonio Fregoso]], e [[Cecilia Gallerani]], [[Margherita Pelletta Tizzone]], [[Camilla Scarampa]]. Dei letterati conobbe [[Leandro Alberti]], [[Niccolò Amanio]], [[Jacopo Antiquari|Jacopo Antiquario]]o, [[Tommaso Castellano]], [[Girolamo Cittadino]], [[Marcantonio Sabino]], [[Tommaso Radini Tedeschi]] e [[Girolamo Tizzone]], e degli storici e cronachisti [[Marco Burigozzo]], [[Bernardino Corio]], [[Antonio Grumello]] e [[Giovanni Andrea Prato]].
[[File:Castel Goffredo Palazzo Gonzaga-Acerbi.jpg|upright=1.1|thumb|[[Castel Goffredo]], [[Palazzo Gonzaga-Acerbi]], corte di [[Aloisio Gonzaga]]]]
 
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Fuoriuscito da Milano dopo la [[Battaglia di Marignano]] del 14 settembre [[1515]], chiese protezione ai [[Gonzaga]] di [[Mantova]] dei marchesi [[Francesco II Gonzaga]] e [[Isabella d'Este]]. A Mantova si innamorò di una certa "Mencia" (forse da [[Mincio]]), donna rimasta sconosciuta, che venne citata in alcune rime.<ref>[https://books.google.it/books?id=GVxHAAAAYAAJ&pg=PA274&lpg=PA274&dq=mencia%2Bmatteo+bandello&source=bl&ots=-tJWykJW83&sig=ACfU3U21_Fj5gZSnE_-IsOmGp1yMZ6UnaA&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiuuI_etMvlAhXoN-wKHbnsAJE4ChDoATACegQICBAB#v=onepage&q=mencia%2Bmatteo%20bandello&f=false Elogio dei Cronisti Piemontesi. Elogio di Matteo Bandello.]</ref> Frequentò anche altre corti gonzaghesche, tra cui [[Castello di Gazzuolo|Gazzuolo]], ospite di [[Antonia del Balzo (1461-1538)|Antonia del Balzo]]<ref>{{cita libro|||I Gonzaga di Bozzolo|2011||Mantova|curatore=Clifford M. Brown;Paola Tosetti Grandi}}</ref> e [[Castel Goffredo]],<ref>{{Cita libro|titolo = Aloisio Gonzaga. Un principe nella Castel Goffredo del '500 |autore = |curatore =Massimo Telò |editore =PressUp |città =Roma |anno =2021|cid=|ISBN =}}</ref> dove giungendo nel marzo [[1538]] scrisse: {{Citazione|… giunsi al castel c'ha di Gioffredo il nome.|Matteo Bandello, ''III parche'', V<ref>Per la prima volta il nome del borgo veniva citato in un'opera letteraria: Matteo Bandello, ''Canti XI de le lodi de la signora Lucretia Gonzaga de Gazuolo, e del vero amore, col tempio di pudicizia, e con altre cose per dentro poeticamente descritte'' - Le III parche, canto V (1554 circa) [http://www.liberliber.it/mediateca/libri/b/bandello/canti_xi_de_le_lodi_de_la_s_lucretia_gonzaga_le_iii_parche/pdf/canti__p.pdf].</ref><ref name="ReferenceA">{{cita libro|Piero|Gualtierotti|Matteo Bandello alla corte di Luigi Gonzaga|1978||Mantova}}</ref>
}}
Qui soggiornò dal 1538 al [[1541]], con il [[condottiero]] [[Cesare Fregoso]] suo protettore, [[Costanza Rangoni]] e i loro figli, alla sfarzosa corte del [[Marchesato di Castel Goffredo|marchese]] [[Aloisio Gonzaga]],<ref>{{cita libro|AA.|VV.|Le tradizioni popolari. Itinerari padani. L'inverno|1994|p. 167|Milano}}</ref> didel cuiquale divenne segretario. eA doveCastel Goffredo incontrò [[Lucrezia Gonzaga]], che divenne sua discepola<ref name="ReferenceA"/><ref>{{cita web|url=http://www.matteobandello.it/MatteoBandello/bio.html|titolo=Centro Studi Matteo Bandello e la Cultura Rinascimentale|3=|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110719055733/http://www.matteobandello.it/MatteoBandello/bio.html|dataarchivio=19 luglio 2011}}</ref> e della quale si innamorò, e; per la qualeessa scrisse ''I canti[[Canti XI, poemadelle inlodi ottavedella in lode disignora Lucrezia Gonzaga di GazzuoloGazuolo]]''<ref>{{Cita web |url=http://www.iperteca.it/download.php?id=191 |titolo=''I canti XI, poema in ottave in lode di Lucrezia Gonzaga di Gazzuolo''. |accesso=20 febbraio 2015 |dataarchivio=20 febbraio 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150220172926/http://www.iperteca.it/download.php?id=191 |urlmorto=sì }}</ref>. Il Bandello fu in contatto epistolare con la [[Re di Navarra|regina di Navarra]] [[Margherita d'Angoulême]]. Mentre ile poetamentre si trovava a Castel Goffredo, scrisse a Margherita una lettera, datata 20 luglio [[1538]], dedicandole la traduzione dell'[[Ecuba (Euripide)|Ecuba]] di [[Euripide]].<ref name="ReferenceA"/>.
[[File:Château de Bazens -1.JPG|thumb|[[Castello di Bazens]]]]
 
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Invece [[Lope de Vega]] si servì per la maggior parte dei testi originali italiani delle ''Novelle'' - anche se già nel 1589 era stata pubblicata a Salamanca da Pedro Lasso e Juan de Millis Godínez una traduzione spagnola (eseguita da Vicente de Millis Godínez, fratello del precedente, a partire da quella francese di Boaistuau e [[Belleforest]] del [[1559]]) contenente, però, solo 14 novelle - come fonte d'ispirazione per almeno sedici delle sue commedie, tra le quali si conta anche una versione a lieto fine della stessa storia dei due sfortunati amanti di Verona, dal titolo ''Castelvines y Monteses''.
La novella 4 della parte II servì da spunto invece a [[Miguel de Cervantes]] per alcuni degli elementi della storia della sua novella ''ejemplar'' ''La española inglesa; ''e molti altri autori spagnoli del Cinquecento e del Seicento, da Joan de Timoneda a [[María de Zayas]], si servirono delle novelle del vescovo di Agen come materiale diegetico per le loro novelle e per le loro commedie.
 
== Opere ==
* ''Religiosissimi Beati Fratis Joannis Baptistae Cattanei Genuensis, Ordinis Praedicatoris novitii Vita'', 1505.
* ''[[Canti XI delle lodi della signora Lucrezia Gonzaga di Gazuolo|Canti XI composti dal Bandello de le lodi de la s. Lucretia Gonzaga di Gazuolo, e del vero amore, col tempio di pudicitia, e con altre cose per dentro poeticamente descritte. Le 3 Parche da esso Bandello cantate ne' la natiuità del s. Giano primogenito del s. Cesare Fregoso, e de la s. Gostanza Rangona sua consorte'', poema in ottave, 1545]].
* ''I canti XI, poema in ottave in lode di Lucrezia Gonzaga di Gazzuolo''
 
== Edizioni ==
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*Gian Francesco Galeani Napione, ''Piemontesi illustri'', V, Torino, Briolo, 1787
*Girolamo Tiraboschi, ''Storia della letteratura italiana'', VII, Venezia, s.i.t., 1796
*[https://warburg.sas.ac.uk/pdf/enc1435b2450645.pdf Ernesto Masi, ''Matteo Bandello o vita italiana di un novelliere del Cinquecento'', Bologna, Zanichelli, 1900] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20201121180343/https://warburg.sas.ac.uk/pdf/enc1435b2450645.pdf |date=21 novembre 2020 }}
*Elisabetta Menetti, ''Enormi e disoneste: le novelle di Matteo Bandello'', Roma, Carocci, 2005
*Elisabetta Menetti, ''Novelle'', Milano, BUR Rizzoli, 2011
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* {{cita libro|||I Gonzaga di Bozzolo|2011||Mantova|curatore=Clifford M. Brown;Paola Tosetti Grandi}} ISBN 978-88-95490-11-3.
* S. Carapezza, ''Novelle e novellieri. Forme della narrazione breve nel Cinquecento'', Milano, Edizioni Universitarie di Lettere Economia Diritto, 2011.
*{{Cita libro
|editore=Laterza
|cognome=Matteo Bandello
|titolo=Novelle. 1
|città=Bari
|data=1910
|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=1741994&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL4&pds_handle=}}
|urlmorto=sì
}}
*{{Cita libro|editore=Laterza
|cognome=Matteo Bandello
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|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=1745592&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL4&pds_handle=}}
*Danio Asinari, ''Lo sguardo riscoperto di Cecilia Gallerani,'' Nel borgo della Dama con l'ermellino'', 2020,'' ISBN 978-88-31949-36-1
*D. Maestri, A. Vecchi, ''Matteo Bandello. Studi di letteratura rinascimentale'', Joker edizioni, Novi Ligure, 2005. https://core.ac.uk/reader/52569225
 
== Voci correlate ==
* [[Novelle (Bandello)]]
* [[Canti XI delle lodi della signora Lucrezia Gonzaga di Gazuolo]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{collegamentiCollegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.intratext.com/Catalogo/Autori/Aut753.htm|M. Bandello, ''Opere'', in IntraText}}
* {{cita web|https://www.archive.org/stream/matteobandelloov00masiuoft#page/n5/mode/2up|E. Masi, ''Matteo Bandello'', 1900}}
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[[Categoria:Matteo Bandello| ]]
[[Categoria:Domenicani italiani|Bandello]]
[[Categoria:Umanisti alla corte dei Gonzaga|Bandello]]
[[Categoria:Vescovi di Agen|Bandello]]