Papa Celestino I: differenze tra le versioni
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{{Papa della Chiesa cattolica
|nome = Papa Celestino I
|immagine = Coelestinus I.png
|titolo = 43º papa della Chiesa cattolica
|elezione = 10 settembre [[422]]
|insediamento = 3 novembre [[422]] (?)
|fine pontificato = 27 luglio [[432]]<br>({{Età e giorni|422|9|10|432|7|27}})
|predecessore = [[papa Bonifacio I]]
|successore = [[papa Sisto III]]
|data di nascita = [[
|luogo di nascita = [[Roma]]
|data di morte = 27 luglio [[432]]
|luogo di morte = [[Roma]]
|sepoltura = [[Catacombe di Priscilla]] poi traslato presso [[Basilica di Santa Prassede]]
}}
{{Santo
|nome = San Celestino I
|immagine = Celestine-Dedek.TIF
|didascalia =
|note = Papa
|nato = [[Roma]], [[
|morto = [[Roma]], 27 luglio [[432]]
|venerato da = Chiesa cattolica, Chiese ortodosse
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|canonizzazione =
|santuario principale =
|ricorrenza =
|attributi = colomba, drago, fiamma
|patrono =
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|LuogoNascita = Roma
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita =
|LuogoMorte = Roma
|GiornoMeseMorte = 27 luglio
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|Attività3 = santo
|Nazionalità = romano
|FineIncipit = è stato il 43º [[vescovo di Roma]] e [[
}}
== Biografia ==
Nulla è conosciuto della sua giovinezza, tranne che era romano e che il nome di suo padre era Prisco ([[Liber pontificalis|Liber Pontificalis]])<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://fontistoriche.org/liber-pontificalis/|titolo=Liber Pontificalis - In formato testo|sito=Fontistoriche|accesso=2025-05-03}}</ref>. Si dice che abbia vissuto per un certo periodo a [[Milano]] con [[sant'Ambrogio]]; comunque, la prima notizia conosciuta che lo riguarda si trova in un documento di [[papa Innocenzo I]] risalente al [[416]], dove viene individuato come Celestino il [[Diacono]]. Nel [[418]], a dimostrazione del suo crescente prestigio, [[sant'Agostino d'Ippona]], suo caro amico, gli scrisse una lettera (''Epist.'' LXII) con un linguaggio molto reverente.
=== Il soglio pontificio ===
Celestino succedette a [[papa Bonifacio I]] il 10 settembre 422 (secondo [[Louis-Sébastien Le Nain de Tillemont|Tillemont]], sebbene i [[Jean Bolland|Bollandisti]] sostengano che la data esatta sia il 3 novembre) e morì
Sembra che Celestino e Agostino fossero legati da una forte amicizia e che, per tale motivo, dopo la morte di quest'ultimo nel [[430]], Celestino scrisse una lunga lettera ai vescovi di [[Gallia]] sulla santità, la cultura e lo zelo del santo nella quale vietava tutti gli attacchi alla sua memoria da parte dei [[Semipelagianesimo|Semipelagiani]] che, sotto la guida di [[Giovanni Cassiano]], stavano iniziando a guadagnare sempre più influenza.
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Ma Nestorio godeva delle simpatie dell'imperatore che, non convinto delle decisioni prese a Roma, indisse un concilio generale da tenersi a Efeso (7 giugno [[431]]). Celestino inviò quali [[Legato pontificio|legati]] i vescovi Arcadio e Proietto ed il presbitero Filippo, che avrebbero dovuto appoggiare Cirillo pur non partecipando alla discussione, ma con il solo compito di valutare le opposte opinioni, riservandosi il papa di emettere la decisione finale. Approfittando delle assenze, a vario titolo, di molti rappresentanti delle Chiese d'Oriente e d'Africa, nella seduta del 22 giugno Cirillo chiuse in tutta fretta i lavori, confermando la condanna di Nestorio. L'imperatore accolse il reclamo di quest'ultimo e convocò una nuova assemblea generale nei primi giorni di luglio, che però di nuovo confermò la sentenza già emessa in precedenza. [[Teodosio II]] non poté opporsi, ma chiese ed ottenne la deposizione anche di Cirillo, che però fu presto riabilitato, mentre Nestorio si ritirò in un convento e morì poco dopo in Egitto.
=== San Patrizio ===
[[File:Lá Fhéile Pádraig Sona Duit - Happy Saint Patrick's Day (16766126215).jpg|thumb|Papa Celestino I invia san Patrizio in Irlanda]]
L'ultimo atto ufficiale di Celestino, l'invio di [[san Patrizio]] in [[Irlanda]], forse superò tutti gli altri per le conseguenze di vasta portata che ebbe. Aveva già inviato l'anno prima (431) [[san Palladio]] come vescovo agli "[[Scoti|Scotti]] [irlandesi] che credevano in [[Cristo]]". Ma Palladio presto abbandonò l'Irlanda e morì l'anno seguente in [[Britannia romana|Britannia]]. San Patrizio, a cui prima era stato rifiutato dal Papa, ricevette l'incarico a lungo desiderato solamente alcuni giorni prima della morte di Celestino, che così divenne partecipe della conversione degli irlandesi.
=== Affari interni ===
Negli affari locali della Chiesa romana, Celestino manifestò grande zelo. Restaurò ed abbellì la [[Basilica di Santa Maria in Trastevere|chiesa di Santa Maria in Trastevere]], che aveva subito il saccheggio da parte dei [[Goti]], la [[Basilica di Santa Sabina|chiesa di Santa Sabina]] e fece abbellire le [[Catacombe di Priscilla|Catacombe di Santa Priscilla]] con dipinti del Concilio di Efeso. [[Anastasio Bibliotecario]] gli attribuì diverse parti della [[liturgia]], ma senza alcuna certezza sull'oggetto. Da mettere in dubbio è anche l'asserzione del ''[[Liber
I ''Capitula Coelestini'', le dieci proposizioni sulla [[Grazia divina|grazia]] che hanno giocato tale parte nella storia dell'agostinianesimo, non gli sono più attribuiti. Per secoli furono creduti parte integrante alla sua lettera ai Vescovi di Gallia, ma attualmente sono considerati essere opera di [[Prospero d'Aquitania]].
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In [[Campitello (Marcaria)|Campitello]] e Castelnuovo Rangone papa Celestino è effigiato in due belle tele rispettivamente di Giovanni Bottani (seconda metà del '700) e di [[Adeodato Malatesta]] (1873) che alludono al suo contrasto con Nestorio.
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
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* Cesare Chizzoni, La pieve di Campitello intitolata a S.Celestino I Papa, in Postumia anno 25º tomo/2-3, 2014
== Altri progetti ==
{{interprogetto|s=la:Scriptor:Caelestinus I}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
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