Lineare B: differenze tra le versioni

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[[File:NAMA Linear B tablet of Pylos.jpg|thumb|Iscrizione in Linearelineare B su una tavoletta da PylosPilo]]
La '''Linearelineare B''' fu un [[sistema di scrittura]] a carattere [[alfabetoScrittura sillabicosillabica|sillabico]] utilizzato dai [[Micenei]] per denotare graficamente la [[Lingua micenea|loro lingua]], risultata essere una forma arcaica della [[lingua greca]]. Le prime testimonianze di questa scrittura si trovano su tavolette risalenti ai secoli [[XIV secolo a.C.|XIV]] e [[XIII secolo a.C.|XIII a.C.]].
 
== Descrizione ==
Le prime testimonianze di questa scrittura si trovano su tavolette risalenti ai secoli [[XIV secolo a.C.|XIV]] e [[XIII secolo a.C.|XIII a.C.]]
 
I primi testi in lineare B furono trovati dadall'archeologo britannico [[Arthur Evans|Evans]] nel [[1900]] nel [[Palazzo di Cnosso]]; altri esemplari furono rinvenuti a [[Pilo di Messenia]], a [[Micene]] e a [[Tebe (città greca antica)|Tebe]]. La scrittura micenea derivò da quella [[civiltà minoica|minoica]], il [[lineare A]], diffusa tra il [[XVII secolo a.C.|XVII]] e il [[XV secolo a.C.]]
 
[[Alice Kober]], che dedicò anni allo studio del Lineare B, intuì che esso fosse un [[Flessione (linguistica)|linguaggio flesso]]. Gli studi della Kober furono la base per la successiva decifrazione della lineare B che si deve a [[Michael Ventris]] e [[John Chadwick]], dalla metà degli anni quaranta alle pubblicazioni del [[1953]]. La lineare B è scritta da sinistra a destra e conta circa 200 segni, dei quali una novantina sono segni sillabici con valore fonetico, mentre i rimanenti sono [[ideogramma|ideogrammi]], con valore semantico. Esiste anche un [[sistema numerico decimale]], costituito da linee verticali per le unità, orizzontali per le decine e cerchi per le centinaia. Si tratta di una scrittura arcaica e abbastanza rudimentale, che non evidenzia abbastanza bene i fenomeni fonetici del miceneo (tra l'altro, non registra la quantità vocalica).
La scrittura micenea derivò da quella [[civiltà minoica|minoica]], il [[Lineare A]], diffusa tra il [[XVII secolo a.C.|XVII]] e il [[XV secolo a.C.]]
 
Il lineare B (e presumibilmente anche il lineare A che lo precede cronologicamente) era impiegato per scrivere su tavolette, oggetti, e (poco) nella [[glittica]], ma presumibilmente questi erano solo alcuni dei suoi usi. Anzi, si può ipotizzare che fossero usi "minori", anche perché, con poche eccezioni, i documenti in lineare B sono riconducibili alla contabilità di palazzo e ad "appunti". Il supporto prediletto per la scrittura (commerciale e diplomatica) che supponiamo esistesse (oltre eventualmente alla poesia), presumibilmente non era la tavoletta d'argilla. Sappiamo che accanto a queste vi erano anche tavolette di legno cerato (probabilmente per i conti e usate come quaderni di scuola, come in epoca classica) perché alcune sono state trovate in alcuni naufragi. Alcuni studiosi (in particolare Louis Goddard e Paul Farure) notano come siano abbastanza frequenti in contesti micenei e minoici dei piccoli oggetti, simili a dei sigilli di argilla, che in Egitto si trovano associati a dei papiri, come "titoli". I papiri (o gli altri supporti deperibili) in Egitto si sono potuti conservare, in Grecia, per ragioni climatiche no. Inoltre Goddard evidenzia come il termine acheo (soprattutto nei dialetti ciprioti, più conservativi) per indicare "scrivere" non si riferisca (come, invece, in molte lingue medio-orientali, abituate a scrivere su tavolette d'argilla) all'area semantica dell'incidere o del premere, ma a quella dell'ungere e del pitturare. Il lineare, quindi, presumibilmente era soprattutto dipinto su supporti deperibili (in modo più simile alla cultura egizia che a quelle anatoliche e siraiche/cananee), e solo una piccolissima parte dei documenti scritti in Lineare B (e A) è quindi potuto sopravvivere fino a noi.<ref>{{Cita libro|titolo=Louis Godart, Da Minosse a Omero, Genesi della prima civiltà europea, Einaudi, Roma/Bari, 2020}}</ref>
La decifrazione della Lineare B si deve ad [[Alice Kober]], [[Michael Ventris]] e [[John Chadwick]], dalla metà degli anni '40 alle pubblicazioni del [[1953]].
 
Alcuni studiosi (in particolare Louis Godart e Paul Farure) notano come siano abbastanza frequenti in contesti micenei e minoici dei piccoli oggetti, simili a dei sigilli di argilla, che in Egitto si trovano associati a dei papiri, come "titoli". I papiri (o gli altri supporti deperibili) in Egitto si sono potuti conservare, in Grecia, per ragioni climatiche no. Inoltre Godart evidenzia come il termine acheo (soprattutto nei dialetti ciprioti, più conservativi) per indicare "scrivere" non si riferisca (come, invece, in molte lingue medio-orientali, abituate a scrivere su tavolette d'argilla) all'area semantica dell'incidere o del premere, ma a quella dell'ungere e del pitturare.
La Lineare B è scritta da sinistra a destra e conta circa 200 segni, dei quali una novantina sono segni sillabici con valore fonetico, mentre i rimanenti sono [[ideogramma|ideogrammi]], con valore semantico.
 
Il lineare, quindi, presumibilmente era soprattutto dipinto su supporti deperibili (in modo più simile alla cultura egizia che a quelle anatoliche e siraiche/cananee), e solo una piccolissima parte dei documenti scritti in lineare B (e A) è quindi potuto sopravvivere fino a noi.<ref>{{Cita libro|titolo=Louis Godart, Da Minosse a Omero, Genesi della prima civiltà europea, Einaudi, Roma/Bari, 2020}}</ref>
Esiste anche un [[sistema numerico decimale]], costituito da linee verticali per le unità, orizzontali per le decine e cerchi per le centinaia. Si tratta di una scrittura arcaica e abbastanza rudimentale, che non evidenzia abbastanza bene i fenomeni fonetici del miceneo (tra l'altro, non registra la quantità vocalica).
 
Il lineare B (e presumibilmente anche il lineare A che lo precede cronologicamente) era impiegato per scrivere su tavolette, oggetti, e (poco) nella glittica, ma presumibilmente questi erano solo alcuni dei suoi usi. Anzi, si può ipotizzare che fossero usi "minori", anche perché, con poche eccezioni, i documenti in lineare B sono riconducibili alla contabilità di palazzo e ad "appunti". Il supporto prediletto per la scrittura (commerciale e diplomatica) che supponiamo esistesse (oltre eventualmente alla poesia), presumibilmente non era la tavoletta d'argilla. Sappiamo che accanto a queste vi erano anche tavolette di legno cerato (probabilmente per i conti e usate come quaderni di scuola, come in epoca classica) perché alcune sono state trovate in alcuni naufragi. Alcuni studiosi (in particolare Louis Goddard e Paul Farure) notano come siano abbastanza frequenti in contesti micenei e minoici dei piccoli oggetti, simili a dei sigilli di argilla, che in Egitto si trovano associati a dei papiri, come "titoli". I papiri (o gli altri supporti deperibili) in Egitto si sono potuti conservare, in Grecia, per ragioni climatiche no. Inoltre Goddard evidenzia come il termine acheo (soprattutto nei dialetti ciprioti, più conservativi) per indicare "scrivere" non si riferisca (come, invece, in molte lingue medio-orientali, abituate a scrivere su tavolette d'argilla) all'area semantica dell'incidere o del premere, ma a quella dell'ungere e del pitturare. Il lineare, quindi, presumibilmente era soprattutto dipinto su supporti deperibili (in modo più simile alla cultura egizia che a quelle anatoliche e siraiche/cananee), e solo una piccolissima parte dei documenti scritti in Lineare B (e A) è quindi potuto sopravvivere fino a noi.<ref>{{Cita libro|titolo=Louis Godart, Da Minosse a Omero, Genesi della prima civiltà europea, Einaudi, Roma/Bari, 2020}}</ref>
 
== Caratteri ==
 
La Linearelineare B è assegnata all'[[Unicode]] [https://www.unicode.org/charts/PDF/U10000.pdf Range 10000–1007F] per i segni sillabici (60) e [https://www.unicode.org/charts/PDF/U10080.pdf 10080–100FF] per gli ideogrammi (più di 100). I 60 caratteri sillabici sono:.
 
{| class="wikitable" style="font-size:140%"
!rowspan="2"|
|
!''-a''
!''-e''
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!''-u''
|-
|
|{{unicode|&#x10000;}} ''a''
|{{unicode|&#x10001;}} ''e''
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Analizzando la ricchezza e la produzione artistica dei [[Micenei]], in assenza di risorse naturali quali miniere d'oro o argento, [[Arthur Evans]] ipotizzò l'esistenza di un sistema economico specializzato e molto ben organizzato. La conclusione a cui arrivò fu quella della necessità di una forma di scrittura, di cui cercò le tracce, nonostante nessuna iscrizione fosse stata fino a quel momento rinvenuta.
 
Nel [[1900]], alla fine del dominio [[turchia|turco]] sull'isola di [[Creta (Grecia)|Creta]], eseguì degli scavi nel sito archeologico di [[Cnosso]] (il più importante sito dell'isola), e il 30 marzo di quello stesso anno, una settimana dopo l'inizio delle ricerche, ritrovò le prime tavolette scritte.
 
Evans ipotizzò che la Linearelineare B fosse uno stile di scrittura ristretto alla corte di [[Cnosso]], utilizzata dagli scrivani del re. In seguito alle successive scoperte questa teoria è però risultata infondata. Chadwick, che contribuì in seguito a decifrare le iscrizioni, affermò che la Linearelineare B è il risultato dell'adattamento dei segni minoici alla lingua greca, aggiungendo che anche questa ipotesi è incompleta e non verificabile, almeno finché la Linearelineare A non verrà a sua volta decifrata.
 
== Decifrazione ==
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Evans aveva osservato che la stragrande maggioranza delle iscrizioni contenevano elenchi o documenti contabili.
Infatti, i testi in Linearelineare B ritrovati erano composti da gruppi variabili dai due agli otto segni, a cui spesso segue un segno isolato (raffigurante un animale o un oggetto stilizzato) seguito da un numerale. Compilò una tabella nella quale si evidenzia un sistema decimale, ma in cui non esiste lo zero, nel quale i tratti verticali indicano le unità, i tratti orizzontali le decine, cerchi per le centinaia e circoli con raggi le migliaia, circoli con raggi ma con un trattino al centro le decine di migliaia.
 
Evans non riuscì a completare la sua opera di catalogazione dei testi, né a trovare la chiave per decifrarli. Le prime pubblicazioni contenenti le iscrizioni furono disponibili dopo la [[prima guerra mondiale]], ma bisognerà attendere molti anni ancora e la fine della [[seconda guerra mondiale]] per una pubblicazione completa delle tavolette, che in parte nel frattempo andarono distrutte o furono danneggiate.
 
Nel [[1952]] il «profano» [[Michael Ventris]] (architetto e archeologo dilettante) annunciò in una trasmissione radiofonica della BBC di avere trovato la soluzione all'enigma della Linearelineare B, sostenendo che si trattava di una forma arcaica di [[sillabario]] greco arcaico:
 
{{citazione|In queste ultime settimane sono giunto alla conclusione che le tavolette di Cnosso e di Pilo debbono, malgrado tutto, essere scritte in greco; un greco arcaico e difficile, quale può essere quello scritto cinquecento anni prima di Omero, e per di più in una forma alquanto abbreviata; ma purtuttavia greco.|BBC, terzo programma, giugno 1952}}
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Recenti scoperte a [[Kafkania|Kaukania]] (1994) e a Dimini in [[Tessaglia]] retrodatano questa scrittura all'inizio del XVII secolo a.C. senza ombra di dubbio, come sottolinea Louis Godart nel suo ultimo lavoro: "Alcuni scrittori di bassa lega hanno sostenuto con insistenza e spregiudicatezza che la pietra di Kaukania fosse un falso. L'affermazione è offensiva per un'archeologa (Xeni Arapogianni) che ha sempre svolto il proprio lavoro con dedizione e somma competenza, perciò si dovrebbe rispondere a tali accuse solo con sprezzante silenzio. Tuttavia Arapogianni e io abbiamo voluto dissipare ogni dubbio circa l'autenticità dell'iscrizione inviando il reperto al laboratorio Demokritos di Atene per analisi. Al termine di un lungo e paziente lavoro Yannis Maniatis è giunto alla conclusione che non vi è dubbio circa l'autenticità del reperto". (Louis Godart, Da Minosse a Omero, Einaudi 2020 pag. 266).
 
== La proposta di Chadwick- e Ventris ==
Una proposta di decodifica fu elaborata da Michael Ventris e John Chadwick, [[Lettorato (università)#Nel Regno Unito|lettore]] all'Università di Cambridge. L'idea si sviluppò attraverso uno scambio epistolare iniziato nel 1952 e durato fino a poco prima della morte di Ventris, nel '56<ref name="classics.cam.ac.uk, gen2019">{{cita web | url = https://www.classics.cam.ac.uk/research/projects/mycep/archive/correspondence | titolo = Lo scambio epistolare fra Ventris e Chadwick | lingua = en | sito = Università di Cambridge | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20131005053200/https://www.classics.cam.ac.uk/research/projects/mycep/archive/correspondence | dataarchivio= 5 ottobre 2013 | urlmorto = no}}</ref>. Fu proposta in due pubblicazioni, a firma di entrambi<ref name="classics.cam.ac.uk, gen2019" />:
# ''Evidence for Greek Dialect in the Mycenaean Archives'' (Journal of Hellenic Studies, 1953)<ref>{{cita pubblicazione | url = https://www.scribd.com/document/132378212/Ventris-Michael-And-John-Chadwick-Evidence-for-Greek-Dialect-in-the-Mycenaean-Archives-1953-JHS-73-Pp-84-103 | sito = scribd.com | titolo = Evidence for Greek Dialect in the Mycenaean Archives | rivista = The Journal of Hellenic Studies |doi=10.2307/628239 | volume = 73 | data= novembre 1953 |pp=84-103 | lingua = en | urlarchivio = https://archive.todayis/20190204192655/https://www.scribd.com/document/132378212/Ventris-Michael-And-John-Chadwick-Evidence-for-Greek-Dialect-in-the-Mycenaean-Archives-1953-JHS-73-Pp-84-103 | dataarchivio = 4 febbraio 2019 | urlmorto = no | accesso = 4 febbraio 2019 }}</ref>,
# ''Documents in Mycenaean Greek'' (Cambridge, 1956): un'analisi di più di trecento reperti<ref>{{cita libro | autore = Michael Ventris | autore2 = John Chadwick | url = https://archive.org/details/in.ernet.dli.2015.70035/page/n7 | titolo = Documents in Mycenaean Greek | editore = Cambridge University Press | sito = [[Internet Archive|archive.org]] | lingua = en |ppp=494 | anno = 1959 (ristampa) | urlarchivio = https://archive.todayis/20190204183438/https://archive.org/stream/in.ernet.dli.2015.70035/2015.70035.Documents-In-Mycenaean-Greek_djvu.txt | dataarchivio = 4 febbraio 2019 | urlmorto = no | accesso = 4 febbraio 2019 }}; Titolo completo: "Una selezione di trecento tavole provenienti da Cnosso, Pilo e Micene, con commento critico e glossario", dedicata a [[Heinrich Schliemann]], "padre dell'archeologia micenea", e pubblicata con prefazione di Alan John Bayard Wace (1879-1957), archeologo e direttore della [[British School at Athens|British School ad Atene]]</ref>, che ebbe una ristampa nel 1959, e un'edizione riveduta e corretta nel 1973<ref>{{cita libro | autore = | url = https://archive.org/details/MichaelVentrisJohnChadwickDocumentsInMYCENAEANGREEKIlovepdfCompressed | titolo = Documents in Mycenaean Greek | lingua = en | editore = [[Cambridge University Press]] | edizione = |ppp=660 | città = Cambridge | anno = 1973 | urlarchivio = https://archive.todayis/20190204185927/https://archive.org/stream/MichaelVentrisJohnChadwickDocumentsInMYCENAEANGREEKIlovepdfCompressed/Michael_Ventris,__John_Chadwick%5D_Documents_in_MYCENAEAN%20GREEK-ilovepdf-compressed_djvu.txt | dataarchivio = 4 febbraio 2019 | urlmorto = no | accesso = 4 febbraio 2019 }}</ref>.
 
Nella seguente tavola di corrispondenza i segni sono identificati col numero (non progressivo) loro assegnato da Emmett L. Bennett Jr. (1918-2011).
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* Louis Godart, ''Da Minosse a Omero. Genesi della prima civiltà europea''. Einaudi, 2020.
* Anna Sacconi, ''Introduzione ad un corso di filologia micenea'', La Sapienza editrice, 1990.
*Simon Singh, ''Codici & Segretisegreti'', BUR Saggi, 1999.
 
== Voci correlate ==
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* [[Disco di Festo]]
* [[Alice Kober]]
* [[Michael Ventris]]
* [[John Chadwick]]
* [[Arthur Evans]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* [https://liber.cnr.it/ ''LiBER – Linear B Electronic Resources''], CNR.{{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=https://linearbknossosmycenae.wordpress.com/|titolo=Minoan Linear A, Linear B, Knossos & Mycenae|accesso=25 aprile 2017}}
*[http://mnamon.sns.it/index.php?page=Scrittura&id=20 ''Lineare B''], in [http://mnamon.sns.it/index.php?page=Home ''MNAMON. Antiche scritture del Mediterraneo'', SNS (Pisa)]
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[[Categoria:Civiltà egea]]
[[Categoria:Creta micenea]]
[[Categoria:Scoperte archeologiche nel 1900]]