Partito Ba'th (Iraq): differenze tra le versioni

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{{F|partiti politici|ottobre 2020|gran parte del testo è completamente sprovvisto di fonti a supporto.|arg2=Iraq}}
{{Partito politico
|nome = Partito Baʿth Socialista Arabo
|nome2 = {{ar}}''حزب البعث العربي الاشتراكي''<br />(''Ḥizb al-Baʿth al-ʿArabī al-Ishtirākī'')
|logo = Coat of arms of Iraq (1991–2004).svg
|colore = black
|segretario = [[Mohammed Younis al-Ahmed]]<ref>{{cita web|url=https://www.theguardian.com/world/2007/jan/01/iraq.michaelhoward|titolo=Battle for new leader likely|editore=theguardian.com|data=2007-01-02|accesso=2024-01-07}}</ref>
|logo = no
|segretario = sconosciuto
|stato = IRQ 1991-2004
|fondazione = 23 febbraio [[1966]]
|dissoluzione = 1º maggio [[2003]] <small>(non ha più una leadership nazionale, ma i suoi partiti-satelliti sostenitori arabi sono attivi)</small>
|sede = [[Baghdad]] (''de iure'')<br/>In esilio (''de facto'')
|abbreviazione =
|collocazione = [[Trasversalismo|Trasversale]]
|ideologia = [[Ba'thismo]]<ref name="Ideologia">{{cita web |url=http://www.nuvole.it/arretrati/Numero%2023/pdf/04-Di%20Motoli-Baat.pdf |titolo=Copia archiviata |accesso=8 agosto 2013 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131202224116/http://www.nuvole.it/arretrati/Numero%2023/pdf/04-Di%20Motoli-Baat.pdf |dataarchivio=2 dicembre 2013 }}</ref><br />[[Nazionalismo arabo]]<br />[[Saddamismo]]<br />• [[Nazionalismo]] [[Iraq|iracheno]]<br/>• [[Socialismo arabo]]<br/>• [[Panarabismo]]<br/>• [[Militarismo]]<br />• [[Statalismo]]<br />• [[Anticapitalismo]]<br/>• [[Anticomunismo]]<br />• [[Antioccidentalismo]]<br />• [[Antisionismo]]<br />• [[Socialismo nazionale]]
|testata = ''[[Al-Thawra]]''
|giovanile =
|iscritti =
|slogan = ''Unione, Libertà, Socialismo''
|colori = {{color box|black}} [[Nero]]<br/>{{color box|white}} [[Bianco]]<br/>{{color box|#007A3D}} [[Verde]]<br/>{{color box|#CE1126}} [[Rosso]]
|sito =
|bandiera = Flag of the Ba'ath Party.svg
}}
 
Il '''Partito Ba'th<ref>Talvolta stilizzato in ''Baath'' o meno frequentemente e scorrettamente ''Ba'ath''.</ref> Arabo Socialista''' o '''Partito del Risorgimento Arabo Socialista''' ({{lang-ar|حزب البعث العربي الاشتراك|Ḥizb al-Baʿth al-ʿArabī al-Ishtirākī}}), noto anche come il '''Movimento Ba'th pro-iracheno''', eraè stato un [[partito politico]] [[ba'thismo|ba'thista]] con sede a [[Baghdad]], in [[Iraq]]. È una delle due fazioni (con nomi identici) sorte nel 1966 dalla scissione del [[Partito Ba'th|Partito Ba'th Unito]].
 
==Storia==
===Nascita===
{{Vedi anche|Partito Ba'th}}
Quando dalla [[Siria]] si allargò all'Iraq, la prima base del partito fu Baghdad, nel suburbio di Aˁdhamiyya ma presto l'azione si allargò a [[Nasiriyya|Nāṣiriyya]], Ramādī, [[Bassora|Basra]], [[Najaf]] e altrove. Molti aderenti della prima ora provenivano dall’''Istiqlāl'' ("Indipendenza"), un partito politico di un certo seguito che riuniva convinti assertori degli ideali panarabi e anti-britannici e che, in alcuni casi, avevano flirtato con l'Asse quando nel corso della seconda guerra mondiale era sembrato possibile scrollarsi il dominio di [[Londra]] in conseguenza della vittoria della [[Germania nazista]] e dell'[[Italia fascista]]. Fra i primi organizzatori destinati ad assolvere dal 1951 un compito assai rilevante per circa otto anni all'interno del nuovo partito del ''Baʿth'', ricordiamo proprio un “istiqlaliano”, [[Fu'ad Rikabi|Fuʾād Rikābī]], studente d'ingegneria [[Sciismo|sciita]] di 20 anni, essendo nato nel 1931 a Nāsiriyya. Anche in Iraq non furono particolarmente numerose le leve che raggiunsero il ''Baʿth'' se nel 1955 il partito contava appena 289 membri (284 musulmani e cinque cristiani) e 25 addirittura di essi non erano neppure nativi dell'Iraq (quindici giordani e [[Palestina|palestinesi]], cinque del [[Bahrain|Bahrayn]], un [[Libia|libico]], un [[Tunisia|tunisino]], un [[Arabia Saudita|saudita]], uno del [[Hadramawt]] e un [[Libano|libanese]]).
Quando dalla [[Siria]] si allargò all'Iraq, la prima base del partito fu Baghdad, nel suburbio di Aˁdhamiyya ma presto l'azione si allargò a [[Nasiriyya|Nāṣiriyya]], Ramādī, [[Bassora|Basra]], [[Najaf]] e altrove.
 
Il primo Comando Nazionale del ''Baʿth'' fu votato nel marzo 1954 e l'Iraq, il Libano, la Giordania e la Siria furono rappresentati rispettivamente in base a un rapporto 1:1:2:3. Varrà la pena vedere più da vicino alcuni dati assai eloquenti sulla realtà dinamica di questo partito, proprio relativamente a questo Comando Nazionale che rimase in forza fra il 1954 e il 1970: un lungo periodo che vide il progressivo rafforzamento del ''Baʿth'' e la sua lenta ma costante penetrazione nei gangli politici e decisionali di Siria e Iraq. Intanto la composizione religiosa: solo il 48,9% di [[Sunnismo|sunniti]], il 27,3% di sciiti, il 6,8% di [[Drusi]] e il 17% di cristiani, dato già di enorme interesse in un contesto culturale che privilegiava negli stessi partiti politici le sole componenti islamiche tradizionali. Di non minore interesse è poi notare come fossero già presenti le due anime “militari” e “civili”, le due strategie cioè votate a condurre al successo il ''Baʿth'' (sei alti ufficiali delle forze armate su 45), mentre quanto al livello d'istruzione notiamo una spiccata presenza di diplomati e laureati e laureandi universitari (45 su 46).
Molti aderenti della prima ora provenivano dall’''Istiqlāl'' ("Indipendenza"), un partito politico di un certo seguito che riuniva convinti assertori degli ideali panarabi e anti-britannici e che, in alcuni casi, avevano flirtato con l'Asse quando nel corso della seconda guerra mondiale era sembrato possibile scrollarsi il dominio di [[Londra]] in conseguenza della vittoria della [[Germania nazista]] e dell'[[Italia fascista]].<br />
Fra i primi organizzatori destinati ad assolvere dal 1951 un compito assai rilevante per circa otto anni all'interno del nuovo partito del ''Baʿth'', ricordiamo proprio un “istiqlaliano”, [[Fu'ad Rikabi|Fuʾād Rikābī]], studente d'ingegneria [[Sciismo|sciita]] di 20 anni, essendo nato nel 1931 a Nāsiriyya.
 
Negli anni 1952-1963 i [[musulmani]] [[Sciismo|sciiti]] erano il 53,8%, gli [[arabi]] [[Sunnismo|sunniti]] il 38,5%, i [[Curdi]] il 7,7%, laddove nel periodo 1963-1970 gli spostamenti sono invece massicci, segno di profondi mutamenti all'interno dell'esperienza irachena. I sunniti crescono in modo abnorme fino a raggiungere l'84,9% dei membri, gli sciiti crollano al 14,2%, i Curdi rimangono stabili e si assiste all'ingresso di un componente del Comando Iracheno di religione cristiana (che costituiva l'1,9%, essendo 53 i componenti complessivi di quell'organismo).
Anche in Iraq non furono particolarmente numerose le leve che raggiunsero il ''Baʿth'' se nel 1955 il partito contava appena 289 membri (284 musulmani e cinque cristiani) e 25 addirittura di essi non erano neppure nativi dell'Iraq (quindici giordani e [[Palestina|palestinesi]], cinque del [[Bahrain|Bahrayn]], un [[Libia|libico]], un [[Tunisia|tunisino]], un [[Arabia Saudita|saudita]], uno del [[Hadramawt]] e un [[Libano|libanese]]).
 
Il primo Comando Nazionale del ''Baʿth'' fu votato nel marzo 1954 e l'Iraq, il Libano, la Giordania e la Siria furono rappresentati rispettivamente in base a un rapporto 1:1:2:3.<br />
Varrà la pena vedere più da vicino alcuni dati assai eloquenti sulla realtà dinamica di questo partito, proprio relativamente a questo Comando Nazionale che rimase in forza fra il 1954 e il 1970: un lungo periodo che vide il progressivo rafforzamento del ''Baʿth'' e la sua lenta ma costante penetrazione nei gangli politici e decisionali di Siria e Iraq.<br />
Intanto la composizione religiosa: solo il 48,9% di [[Sunnismo|sunniti]], il 27,3% di sciiti, il 6,8% di [[Drusi]] e il 17% di cristiani, dato già di enorme interesse in un contesto culturale che privilegiava negli stessi partiti politici le sole componenti islamiche tradizionali.<br />
Di non minore interesse è poi notare come fossero già presenti le due anime “militari” e “civili”, le due strategie cioè votate a condurre al successo il ''Baʿth'' (sei alti ufficiali delle forze armate su 45), mentre quanto al livello d'istruzione notiamo una spiccata presenza di diplomati e laureati e laureandi universitari (45 su 46).
 
Negli anni 1952-1963 i [[musulmani]] [[Sciismo|sciiti]] erano il 53,8%, gli [[arabi]] [[Sunnismo|sunniti]] il 38,5%, i [[Curdi]] il 7,7%, laddove nel periodo 1963-1970 gli spostamenti sono invece massicci, segno di profondi mutamenti all'interno dell'esperienza irachena.<br />
I sunniti crescono in modo abnorme fino a raggiungere l'84,9% dei membri, gli sciiti crollano al 14,2%, i Curdi rimangono stabili e si assiste all'ingresso di un componente del Comando Iracheno di religione cristiana (che costituiva l'1,9%, essendo 53 i componenti complessivi di quell'organismo).
 
Se consideriamo che gli Arabi sunniti nel paese costituivano già all'epoca una minoranza relativamente agli Arabi sciiti (28,6% e 44,9% rispettivamente), con un 12,7% di Curdi e un 6,4% di cristiani, ci rendiamo subito conto che qualcosa di profondo è successo a livello delle strutture di partito in Iraq, paese in cui si assiste a un brusco innalzamento dei livelli d'istruzione, con un'età media dei membri del Comitato Regionale che si pone all'interno della fascia d'età che va dai 20-24 anni.
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===I fatti del 1958 e del 1963===
In occasione dei fatti del 1958 le parole d'ordine del ''Baʿth'' erano indistinguibili da quelle dei filo-nasseriani e si ricorda ancora lo slogan gridato dai loro sostenitori: “''al-waḥdat bākir bākir maʿa l-asmar ʿAbd al-Nāṣir''” (Unità domani domani col castano ʿAbd al-Nāṣir). Il partito svolse un ruolo tutto sommato minimo nel periodo di presidenza del gen. [[Abd al-Karim Qāsim|ʿAbd al-Karīm Qāsim]], stretto fra l'ideale di un neutralismo [[Socialismo|socialisteggiante]] (tanto da godere dell'iniziale supporto del Partito [[Comunismo|Comunista]] Iracheno) e quello di un gruppo di politici, usciti vittoriosi con il colpo di Stato del 1958, favorevole a un neutralismo isolazionista (Partito Nazional Democratico e il gen. [[Abd al-Salam 'Arif|ʿAbd al-Salām ʿĀrif]]).
 
Il partito svolse un ruolo tutto sommato minimo nel periodo di presidenza del gen. [[Abd al-Karim Qāsim|ʿAbd al-Karīm Qāsim]], stretto fra l'ideale di un neutralismo [[Socialismo|socialisteggiante]] (tanto da godere dell'iniziale supporto del Partito [[Comunismo|Comunista]] Iracheno) e quello di un gruppo di politici, usciti vittoriosi con il colpo di Stato del 1958, favorevole a un neutralismo isolazionista (Partito Nazional Democratico e il gen. [[Abd al-Salam 'Arif|ʿAbd al-Salām ʿĀrif]]).
 
I baathisti presero il potere in [[Iraq]] per la prima volta nel 1963, venendo però deposti pochi mesi dopo.
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Nel [[1966]], il partito Baʿth originale si divise in due fazioni: una metà era guidata dai [[siria]]ni, che rappresentavano la [[sinistra (politica)|sinistra]] interna, favorevoli al [[socialismo arabo]]; un'altra metà era guidata dagli [[iraq|iracheni]], che rappresentavano la [[destra (politica)|destra]] interna e che erano più improntati su una forma araba di [[fascismo]].
 
Entrambe le fazioni del Ba'athBaʿth mantennero (e mantengono tuttora) lo stesso nome, ma con un'accanita rivalità, tanto che la fazione siriana sostenne la [[teocrazia]] [[iran]]iana nella [[guerra Iran-Iraq]]<ref name="GuerraII">[{{cita testo|url=http://www.iran.it/it/informazioni-sull-iran/storia-iran/la-guerra-iran-iraq.shtml |titolo=La guerra Iran-Iraq | Portale iran.it] {{webarchive|urlurlarchivio=https://web.archive.org/web/20151211112345/http://www.iran.it/it/informazioni-sull-iran/storia-iran/la-guerra-iran-iraq.shtml |data=11 dicembre 2015 }}</ref>.
 
=== Il regime dei fratelli ʿĀrif e il colpo di Stato del 1968 ===
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=== La ''purga'' del 1979 ===
 
Il 22 luglio 1979 [[Saddam Hussein]] orchestrò un'epurazione che coinvolse i massimi collaboratori del presidente iracheno del Consiglio del comando rivoluzionario (RCC) [[Ahmed HassanHasan al-Bakr]]: la linea di quest'ultimo, volta a stipulare trattati con [[Siria]] per la riunificazione dei due ''Baʿth'', era stata appena sconfitta da Saddam (che vi vedeva il pericolo di un allentamento della sua presa sul potere)<ref>Philippe RONDOT, ''L'IRAK : UNE PUISSANCE RÉGIONALE EN DIVENIR'', Politique étrangère, Vol. 45, No. 3 (Septembre 1980), pp. 637-651, p. 645.</ref>, e il malato al-Bakr si era dimesso il 16 luglio (quando, sotto la minaccia della forza, aveva trasferito formalmente la presidenza e la presidenza del RCC al "caro compagno Saddam Hussein").
 
Fu allora che Saddam convocò un'assemblea di partito, per sancire la sua prevalenza sul segretario del RCC Muhyi Abdel-Hussein, che si era opposto al trasferimento di potere. Abdel-Hussein, piegato da giorni di torture fisiche e sotto la minaccia dell'esecuzione della sua famiglia, aveva confessato un ruolo da protagonista in un complotto appoggiato dalla Siria contro il governo iracheno e aveva dato i nomi di 68 presunti co-cospiratori; tra di essi vi era il vice-primo ministro Adnan Hussein, nonché vari ministri e responsabili di partito e sindacato.
 
Il 22 luglio 1979 l'assemblea, di cui aveva ordinato la videoregistrazione poi mandata in onda<ref>[{{cita testo|url=https://www.bbc.com/news/av/world-middle-east-25363857/saddam-s-1979-baath-party-purge |titolo="Saddam's 1979 Baath Party purge"]}}</ref>, si aprì con l'annuncio di Saddam, di aver scoperto ununa quinta colonna all'interno del partito. Sotto l'obiettivo delle telecamere, i sessantotto cospiratori furono rimossi dalla sala uno per uno, quando i loro nomi furono chiamati ed essi furono fatti alzare e furono portati via. Dopo che la lista fu letta, Saddam si congratulò con coloro che erano ancora seduti nella stanza per la loro lealtà passata e futura.
 
Gli arrestati furono successivamente processati insieme e giudicati colpevoli di tradimento: 22 di essi furono condannati all'esecuzione il 1º agosto [[1979]], mentre centinaia di membri di alto livello del partito Ba'ath in tutto il Paese venivano rimossi o giustiziati<ref>[{{cita testo|url=https://www.nytimes.com/1979/08/09/archives/baghdad-executes-21-officials-for-an-alleged-plot-no-details-given.html |titolo=''Baghdad Executes 21 Officials for an Alleged Plot'', By MARVINE HOWE, AUG. 9, 1979].}}</ref>. L'annuncio fu dato dallo stesso Saddam, dal balcone del palazzo presidenziale, dinanzi a una folla acclamante di cinquantamila persone<ref>''BEHIND IRAQ'S BOLD BID'', by Claudia Wright, 26 October 1980, The New York Times.</ref>, mentre un nastro registrato dell'assemblea e delle esecuzioni fu distribuito in tutto il Paese.
 
Il saggista [[Christopher Hitchens]] sostiene che l'epurazione fu il momento-spartiacque, in cui Saddam divenne il padrone assoluto dell'Iraq, paragonabile alla [[notte dei lunghi coltelli]] nella [[Germania nazista]] o all'omicidio di [[Sergej Mironovič Kirov]] che diede luogo alle [[Grandi Purghepurghe]] in [[Unione Sovietica]]<ref>Christopher Hitchens, ''A Long Short War: The Postponed Liberation of Iraq'', Penguin, 2003.</ref>.
 
Con il rafforzamento personale del potere di [[Saddam Hussein]] (1979) in Iraq e di [[Hafiz al-Asad|Hāfiz al-Asad]] in Siria, il ''Baʿth'' perse del tutto qualsiasi significato propositivo di tipo [[Panarabismo|panarabo]]: incapace di incidere nella realtà del mondo arabo, perse anche la sua natura di partito pluralista, riducendosi al ruolo di acritico sanzionatore delle autocratiche decisioni prese dai due dittatori nazionali.
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Con la caduta di [[Saddam Hussein]] il partito di Ba'ath iracheno venne quindi bandito, e opera tuttora in esilio, sostenuto da altri partiti-satelliti affiliati alla sua fazione, allineati con il socialismo arabo.
Nel periodo successivo alla caduta di Saddam e soprattutto, con l'avventoazione destabilizzante dell'[[Stato Islamico (organizzazione)|ISIS]], dell'[[Iran]] e degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], sta aumentando la nostalgia della popolazione irachena verso Saddam<ref name="Saddamismo">[{{cita testo|url=http://www.cesnur.org/2004/am_iraq.htm |titolo=L'Iraq del dopo-Saddam: guerra, religioni e politica internazionale, di Andrea Menegotto]}}</ref>, tanto che alcuni dei suoi più accaniti lealisti lo definiscono "il nostro [[Charles de Gaulle]]"<ref name=autogenerato1>[{{cita testo|url=http://it.notizie.yahoo.com/video/nelliraq-lacerato-dalle-tensioni-cresce-155700550.html |titolo=Nell'Iraq lacerato dalle tensioni cresce la nostalgia di Saddam | Guarda il video - Notizie Italia<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|urlurlarchivio=https://web.archive.org/web/20150611035603/https://it.notizie.yahoo.com/video/nelliraq-lacerato-dalle-tensioni-cresce-155700550.html |data=11 giugno 2015 }}</ref>.
 
==Segretari regionali del Comando regionale==
* 1951-1959 - [[Fuad al-Rikabi]]
* 1959-1962 - [[Talib Hussein ash-Shabibi]]
* 1962-1963 - [[Ali Salih al-Sadi]]
* 1963 - [[Hamdi Abd al-Majid]]
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* [[Ba'thismo]]
* [[Partito Ba'th]]
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Ba'thismo}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{portale|politica}}
 
[[Categoria:Ba'th]]