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== Descrizione ==
È molto conosciuto non solo per le sue acque, tinte di un particolare colore tra il verde e il celeste, ma anche come importante centro per gli [[sport lacustri]], ad esempio [[windsurf]], [[Vela (sport)|vela]], [[motonautica]], [[pesca sportiva]].
Il lago, comunemente chiamato "lago di Barcis", è in realtà intitolato a [[Napoleone Aprilis]], presidente del [[Consorzio di bonifica Cellina-Meduna|Consorzio di Bonifica Cellina-Meduna]] all'epoca della realizzazione dell'invaso.
Dal 2020 fino al 2021 il lago è stato oggetto di costruzione di un nuovo ponte per il transito dei mezzi pesanti, a causa della modesta portata del coronamento della diga, che serviranno per opere di sghiaiamento del lago<ref>{{cita web|url=https://www.ilfriuli.it/articolo/cronaca/via-libera-all-abbassamento-del-livello-del-lago-di-barcis/2/242523|titolo=Via libera all'abbassamento del livello del lago di Barcis|accesso=2 luglio 2021}}</ref><ref>{{cita web|url=https://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2021/06/30/news/rispettati-i-termini-dei-lavori-sul-lago-si-riempie-l-invaso-1.40448030|titolo=Rispettati i termini dei lavori sul lago: si riempie l'invaso|data=30 giugno 2021|accesso=2 luglio 2021}}</ref>.▼
== Storia<ref>{{Cita libro|autore=AA.VV|titolo=Il programma e l'opera del Consorzio di Bonifica Cellina-Meduna|anno=1938|città=Roma}}</ref> ==
Il 25 marzo 1939 fu
Il serbatoio di Barcis, una volta entrato in funzione, avrebbe permesso di irrigare un'ulteriore superficie di 9.300 ettari di comprensorio alla destra del Cellina, e di produrre 160 milioni di kWh all'anno.
[[File:Lago di Barcis 01.jpg|thumb|left|Il lago visto dalla [[Strada statale 251 della Val di Zoldo e Val Cellina|SS 251]] a monte del paese di Barcis]]
Fra 1937 e il 1939 il Consorzio dette attuazione al progetto elaborato già nel 1935, che prevedeva l'utilizzo delle acque della roggia di [[Aviano]]. Il 5 ottobre dello stesso anno, la terza Sezione del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici approvò il progetto esecutivo elaborato dal Consorzio in stretta collaborazione con i tecnici della S.A.D.E, riconoscendo la massima ammissibilità della domanda di contributo, ma con la richiesta di presentare i progetti esecutivi per la distribuzione irrigua delle acque, e per la loro utilizzazione industriale, al fine di poter giudicare sulla misura del contributo statale in base al disavanzo economico dell'impresa.
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Alla fine del conflitto SADE e Consorzio ripresero in mano i progetti per dar loro seguito in base ad un'ulteriore convenzione stipulata nel luglio 1951.
Il paese di Barcis, che rimase quasi totalmente distrutto dall'incendio, era stato in gran parte ricostruito nell'immediato dopoguerra con grande sacrificio della popolazione. Tenuto anche conto della difficoltà, sul piano sentimentale e sociale, di imporre un nuovo forzato esodo agli abitanti trasferendoli in un nuovo paese da costruire di sana pianta, e con i valligiani, legati al loro paese, non volendo abbandonarlo soprattutto dopo l'oltraggio subìto dai Nazisti, fece riesaminare i progetti precedentemente approvati anteguerra. Inoltre i prezzi dei materiali e della manodopera, erano enormemente aumentati, e
Restava solo di ridimensionare il progetto a cui provvide la S.A.D.E. con "''magnifica efficienza e rapidità''".
Perciò Consorzio e SADE, decisero di costruire la diga alla stretta di Ponte Antoi alla limitata altezza di 50 metri fino alla quota di 402 s.l.m. creando un invaso di soli 20 milioni di metri cubi, senza provocare la sommersione del paese.
▲Dal 2020 fino al 2021 il lago è stato oggetto di costruzione di un nuovo ponte per il transito dei mezzi pesanti, a causa della modesta portata del coronamento della diga, che serviranno per opere di sghiaiamento del lago<ref>{{cita web|url=https://www.ilfriuli.it/articolo/cronaca/via-libera-all-abbassamento-del-livello-del-lago-di-barcis/2/242523|titolo=Via libera all'abbassamento del livello del lago di Barcis|accesso=2 luglio 2021}}</ref><ref>{{cita web|url=https://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2021/06/30/news/rispettati-i-termini-dei-lavori-sul-lago-si-riempie-l-invaso-1.40448030|titolo=Rispettati i termini dei lavori sul lago: si riempie l'invaso|data=30 giugno 2021|accesso=2 luglio 2021}}</ref>.
==Caratteristiche tecniche==
* Tipologia diga: a volta a doppia curvatura
* Altezza dal punto più represso delle fondazioni: 50,15 m
* Sviluppo del coronamento: 83,70 m
* Volume della diga: 9.000 m³
* Livello di massima piena: 404 m
* Capacita d'invaso complessiva: 22 milioni di m³
* Capacita d'invaso utile: 20 milioni di m³
* Corso d'acqua: Cellina
== La diga<ref>{{Cita libro|curatore=G. Forlì, Egidio Idri|titolo=BARCIS DAM ON THE RIVER CELLINA Sixth Congress on Large Dams, New York 1958|dataoriginale=5 luglio 1962|annooriginale=|editore=Società Adriatica di Elettricità|città=Venezia|lingua=Inglese|p=425|opera=Scritti di Carlo Semenza}}</ref> ==
{{Vedi anche|Diga di Barcis}}
La diga di Ponte Antoi sul torrente Cellina è stata costruita negli anni 1952-1953 progettata dall'Ing. [[Carlo Semenza]], è situata in una gola di erosione nel calcare del [[Cretacico superiore|Cretaceo superiore]], composto da spessi strati inclinati verso il bacino. A causa della forma piuttosto irregolare della gola che si allarga sensibilmente sul lato destro, molti progetti alternativi sono stati studiati per questa diga.
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La diga è dotata di tre scarichi, per una portata complessiva di 1412 m³/h che si compongono:
*
* Uno scarico di superficie a calice in destra orografica, testato su una serie di modelli presso il Laboratorio di Idraulica dell'Università di Padova, è un pozzo con imbocco a soglia anulare sormontato da una paratoia cilindrica in acciaio. Lo scarico
* Uno scarico di fondo in sinistra orografica, a quota 360,18 m. è costituito da una galleria con sezione policentrica delle dimensioni di 3,75 m per 4,00 m e con uno sviluppo di 156,50 m. A circa 84 m dall’imbocco sono presenti due paratoie piane a strisciamento in serie di dimensioni 3,00 metri per 3,80. La portata
=== La centrale idroelettrica ===
Il lago alimenta anche una centrale idroelettrica, anch’essa entrata in servizio nel 1954 producendo una potenza complessiva pari a 26 MVA.
La sala macchine è ricavata in caverna, a quota 350 m
Mediante una galleria di derivazione in pressione lunga circa 2 km, a sezione circolare, di 3,90 m di diametro rivestita in calcestruzzo armato, si collega tramite il pozzo piezometrico, a due condotte forzate metalliche che
Il potenziamento, effettuato a metà degli [[Anni 1990|anni 90]], venne realizzato con l'aggiunta di una seconda turbina Kaplan ad asse verticale, 15 metri più profonda dell'iniziale predisposizione.
▲* Superficie del bacino imbrifero 392 km<sup>2</sup>
▲* Altitudine al massimo invaso 402 m s.l.m.
== Note ==
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