Baihua: differenze tra le versioni

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Il '''baihua''' ([[Cinese semplificato]] : 白话文 ; [[Cinese tradizionale]] : 白話文 ; [[pinyin]] : báihuà wèn ; letteralmente, (scrittura vernacolare) o il '''cinese vernacolare''' è uno stile [[Registro (linguistica)|linguistico o registro]] della lingua cinese scritta basato principalmente sul mandarino parlato e associato al [[Lingua cinese standard|mandarino standard]]. Il Baihua non deve essere confuso con le diverse varietà di cinese parlate oggi. Dall'inizio [[Anni 1920|degli anni '20]], il baihua è stato lo stile di scrittura più comune in Cina, succedendo al cinese letterario, l'antico uso scritto di espressione della lingua cinese dalla fine della [[dinastia Han]], succedendo al cinese classico dal tempo di [[Confucio]]. Un vernacolo scritto basato sul cinese mandarino fu usato nei romanzi delle dinastie Ming e Qing, e successivamente perfezionato dagli intellettuali associati al Movimento del 4 maggio. Dall'inizio degli anni, questa forma vernacolare moderna è stata lo stile di scrittura standard per gli oratori di tutte le varietà di cinese in Cina continentale.
 
Dagli anni '20 in poi, il [[Caratteri cinesi|cinese letterario]] lasciò finalmente il posto al volgare, che è lo stile di scrittura usato oggi in [[Cina]]. Questo era il risultato delle arie modernizzanti degli intellettuali della fine del XIX e dell'inizio del [[XX secolo]]. La maggior parte dei giornali, libri, pubblicazioni e testi giuridici dell'Amministrazione erano scritti in cinese vernacolare. Il governo l'ha imposto alle scuole primarie (mentre per le università ci è voluto più tempo).
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== Scritto per la prima volta in volgare in Cina ==
Secondo [[Paul Demiéville]], un cinese volgare e vernacolare era stato comunque utilizzato per iscritto almeno dall'[[VIII secolo]], sotto la [[dinastia Tang]], in particolare dai monaci buddisti, in particolare con riferimento ai manoscritti scoperti a [[Dunhuang]], nelle [[grotte di Mogao]] all'inizio. del [[XX secolo]]<ref>'''''FR''''' Paul Demiéville, « », ''Comptes rendus des séances de l'Académie des Inscriptions et Belles-Lettres'', <abbr>vol.</abbr> 96, <abbr>n<sup>o</sup></abbr> 4, 1962, <abbr>p.</abbr> 563-571</ref>. Gli huaben sono anche un genere speciale di racconti in [[lingua volgare]], apparso durante la [[dinastia Song]] (960-1279).
Jin Shengtan (1610-1661, fine della dinastia Ming, inizio della dinastia Qing), che scrisse diversi racconti in cinese vernacolare.
Tuttavia, fu solo con il [[movimento del 4 maggio 1919]] e la diffusione da parte di scuole e intellettuali come [[Hu Shi]], Chinese [[Lu Xun]], fondatore del [[Partito Comunista Cinese]] Chen Duxiu e Qian Xuantong, che il baihua , ha acquisito importanza. Il cinese letterario ha perso il suo prestigio, ed è stato quindi considerato invecchiato e vestigia di un'educazione elitaria d'altri tempi, e denigrato dai progressisti che ora avevano la cittadinanza in Cina. Le opere di Lu Xun e di altri scrittori, di fantasia e non, hanno fatto molto per la promozione del baihua. Il cinese vernacolare era ormai considerato lo standard dalla maggior parte delle persone. Parallelamente al progresso del baihua, la punteggiatura cinese, fino ad allora relativamente ridotta, si sviluppò ulteriormente sotto l'influenza delle lingue occidentali, così come i numeri arabo-indiani nella loro variante usata in Europa.
Dalla fine degli anni '20, quasi tutti i giornali, i libri e le pubblicazioni ufficiali e legali in Cina sono stati scritti in cinese vernacolare. Tuttavia, a seconda del tono o del registro che vogliamo dare alla scrittura, possiamo per stile o vocabolario avvicinarci al cinese letterario, come faremmo in francese usando un vecchio vocabolario o citazioni. Latino. Per cento anni, tuttavia, è diventato raro vedere scritti in uno stile vicino al cinese letterario. Le persone in grado di leggere e soprattutto di esprimersi in cinese letterario sono ormai poche e limitate a studiosi e specialisti di lingua o storia.
Il cinese letterario è ancora insegnato nella [[Cina|Repubblica popolare cinese]], [[Taiwan]], [[Hong Kong]] e [[Macao]], nonostante la natura molto diversa dei sistemi educativi. Il successo di questo insegnamento varia molto da luogo a luogo, ma rimane popolare soprattutto a Taiwan.
 
Vedere [[Grammatica cinese]] per la grammatica del cinese scritto standard (cinese vernacolare).<ref>{{Cita web|url=http://www.chinaknowledge.de/Literature/Script/wenyan.html|titolo=Classical Chinese (wenyan 文言)}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://zhuanlan.zhihu.com/p/36378663|titolo=《中庸》白话文}}</ref>
 
Altre varianti vernacolari del cinese, tra cui [[Lingua cantonese|cantonese]], [[Lingua wu|shanghainese]] e [[Lingua min nan|minnan]] (incluso [[Lingua taiwanese|taiwanese]]) ([[Lingua min nan|min nan]]), includono caratteri specifici e adattati, per scrivere in modo simile a come parlano le persone. Alcuni hanno persino adottato la romanizzazione, interrompendo una volta per tutte il legame con il cinese letterario. A differenza del baihua, queste forme scritte non sono state formalizzate e codificate e sono ampiamente utilizzate negli annunci commerciali e nelle comunicazioni ufficiali.<ref>{{Cita web|url=http://www.acmuller.net/con-dao/docofmean.html|titolo=Doctrine of the Mean, Translated by A. Charles Muller}}</ref>
 
== Bibliografia ==
“La lingua cinese: storia, segno e contesto. Un approccio socioculturale ”(in catalano), David Martínez Robles. di UOC.Barcelona. Gennaio 2008. {{ISBN|978-84-9788-678-9}} (Pagina. 96 e ss.).
 
<ref>{{Cita web|url=http://www.chinaknowledge.de/Literature/Script/wenyan.html|titolo=Classical Chinese (wenyan 文言)}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://zhuanlan.zhihu.com/p/36378663|titolo=《中庸》白话文}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.acmuller.net/con-dao/docofmean.html|titolo=Doctrine of the Mean, Translated by A. Charles Muller}}</ref>
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
“La* {{cita libro|titolo=La lingua cinese: storia, segno e contesto. Un approccio socioculturale ”(in catalano), |autore=David Martínez Robles. di |editore=UOC.Barcelona. Gennaio |anno=2008. {{ISBN|isbn=978-84-9788-678-9|lingua=catalano}} (Pagina. 96 e ss.).
 
== Collegamenti esterni ==