Lingua ladina: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua|la lingua della [[Diaspora ebraica|diaspora]] degli [[ebrei sefarditi]]|[[Lingua giudeo-spagnola]]|Ladino}}
{{U|pagina=Dialetto livinallese|verso=da|argomento=linguistica|data=marzo 2022}}
{{Lingua
|colore = #ABCDEF
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|nomenativo = ''Ladin''
|stati = {{ITA}}
|regione = {{Bandiera|Trentino-Alto Adige|nome}}<br/>{{Bandiera|Veneto|nome}}<br/>{{Bandiera|FriuliTrentino-VeneziaAlto GiuliaAdige|nome}}<ref>[[Val Cimoliana]] e [[Valle del Vajont]].</ref>
|persone = 41.165+ (2006 – 2011) <small>([[#Diffusione|diffusione]])</small>
|classifica =
|scrittura = [[Alfabeto latino]]
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|iso3 = lld
|iso5 =
|mappa = Lingaz_ladinIdioma ladino.pngPNG
|didascalia = Distribuzione della lingua ladina
|didascalia = {{Legenda|#003399|Dialetti ladini del Sella}} {{Legenda|#ABCDEF|Altri dialetti ladini (solandro, noneso, cadorino e ladino-veneti)}}
|estratto = Duta la jent é nasciuda ledia y à la medema dignité y i medemi derc. Ei à na ment y na coscienza y dess conviver coche fredesc.
|traslitterazione =
|sil = lld
}}
[[File:Flag of Ladinia.svg|miniatura|Bandiera non ufficiale della [[Ladinia]]|223x223px]]
 
La '''lingua ladina dolomitica''' (in ladino ''lingaz ladin dolomitan''; {{IPA|[liŋ'gat͡sliŋˈɡat͡s la'dinlaˈdiŋ dolomi'tandolomiˈtaŋ]}}), nota semplicemente come '''lingua ladina'''{{ISO 639}} (''lingaz ladin''<ref>{{Cita web|url=http://www.museumladin.it/la/lingaz-ladin.asp|titolo=Lingaz Ladin {{!}} Museumladin|sito=www.museumladin.it|lingua=lld|accesso=27 luglio 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.uniunladins.it/storia-di-ladins/|titolo=Storia di ladins|sito=Uniun Ladins Val Badia|lingua=lld|accesso=27 luglio 2018}}</ref>; {{IPA|[liŋ'gat͡s la'din]}}), è ununa [[lingua retoromanza|idioma retoromanzo]] parlatoparlata in [[Trentino-Alto Adige]], [[Veneto]] e [[Friuli-Venezia GiuliaLadinia]].
 
==Origini==
L'origine del ladino, nella sua componente non latina non, è tuttora chiaraincerta. Nella prima età del ferro la [[Culturacultura di Luco-Meluno|cultura di Luco-Melluno]] è predominante in gran parte dell'arco alpino centrale, ma nella seconda etàEtà del Ferro viene sostituita man mano dalla [[cultura di Fritzens-Sanzeno]]. Se a essa sia associabile un popolo (come quello dei [[Reti]]) è tuttora da determinare. Un'ulteriore questione riguarda invece la composizione etnica dei Reti; se essi fossero un popolo ben definito o piuttosto un insieme eterogeneo di popoli. La scoperta nel [[Afrodisia (Caria)#Sebasteion|Sebasteion]] di Afrodisia in Turchia di un’iscrizione che menziona chiaramente un ''ethnos'' dei Reti, assieme ad altri popoli alpini, suggerirebbe un loro riconoscimento come popolo.<ref name=FM>{{Cita pubblicazione|autore = Franco Marzatico|titolo = I Reti e i popoli delle Alpi orientali|rivista = Preistoria Alpina|volume = 2019|numero = 49bis|pagine 73-82}}</ref>
 
L’alfabeto retico, detto anche reto-etrusco, è distinto in quattro varianti: di Lugano, di Sondrio-Valcamonica, di Magré e di Bolzano. Se la scrittura presenta dellesimilitudini chiarecon influenze etruschel'etrusco, non-indoeuropee quindi, l’arte invece, come ad esempio le fibule e le armi, denunciano influenze transalpine, [[Cultura di Hallstatt|hallstattiane]] e della [[cultura di La Tène]], culture che confluiscono poi direttamente nella più generica dicitura di [[Celti]].<ref name=FM/>
 
Le evidenze archeologiche, comunque, smentiscono una diretta discendenza dei Reti dagli Etruschi<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Franco Marzatico|anno=2019|titolo=I Reti e i popoli delle Alpi orientali|rivista=Preistoria Alpina|editore=Museo delle Scienze, Trento|città=Trento|curatore=Michele Lanzinger|volume=49bis|pp=73-82|lingua=it|url=http://www.muse.it/it/Editoria-Muse/Preistoria-Alpina/Documents/PA_49bis-2019/06%20Marzatico.pdf|citazione=Se le evidenze archeologiche smentiscono decisamente tale rapporto di discendenza, in base agli studi più recenti la lingua retica mostra corrispondenze con quella etrusca e in questo senso si può ipotizzare che la percezione in antico di tale relazione abbia dato luogo alla ricostruzione erudita della discendenza dei Reti dagli Etruschi.|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200714160629/http://www.muse.it/it/Editoria-Muse/Preistoria-Alpina/Documents/PA_49bis-2019/06%20Marzatico.pdf|dataarchivio=14 luglio 2020|urlmorto=sì|ISSN=2035-7699}}</ref>.
 
La romanizzazione dell'arco alpino centrale fu nelle sue prime battute lenta e graduale. L’elevazione della città di Trento a [[Municipio (storia romana)|''municipium'']] fra il 50 e il 40 a.C. conferma che già nel corso del I secolo a.C. l'avanzata romana si era insinuata ben oltre Verona, ma il controllo del valichi alpini richiese un'invasione militare. In seguito alla conquista romana il territorio di origine della lingua ladina si trovò diviso in tre parti: [[Regio X Venetia et Histria]], il [[Norico]] e la [[Rezia (provincia romana)|Rezia]]. Nel territorio vennero tracciate importanti vie di comunicazione, ma oltre ad alcune aree delle vallate principali, la romanizzazione delle vallate secondarie fu limitata<ref>{{Cita pubblicazione|autore = Erika Kustatscher e Carlo Romeo|titolo = Paesaggi e prospettive, lineamenti di storia locale|volume = 1|anno = 2010}}</ref>.
Questa situazione permise pertanto alla popolazione di lingua latina di assorbire nella propria parlata elementi celtici (cosa che colloca il ladino fra le [[lingue galloromanze]]), come pure elementi della [[lingua retica]], facente parte del gruppo non-indoeuropeo delle [[lingue tirreniche]], e non riconducibili pertanto né al ceppo celtico, né al latino; come ad esempio: ''barantl'' (pino mugo), ''roa'' (frana), ''crëp'' (montagna), ''dascia'' (frasca)<ref>[https://www.micura.it/it/incontro/cultura-ladina/origini-del-ladino Origini del Ladino]</ref>.
 
Tali popoli, parlanti una forma ormai non più pura del latino, erano indicati dalle popolazioni di [[lingua tedesca]], in seguito alla penetrazione di questi durante le invasioni barbariche, come ''[[Welsche|Welsch]]'' (opponendoli a se stessi e ai ''Windisch'', gli Slavi)<ref>{{Cita testo|autore=Werner Pescosta |curatore1=[[Ulrike Kindl]]|curatore2= [[Hannes Obermair]] |titolo=La “questione ladina”. Strumento di espansione e di giustificazione delle ambizioni nazionalistiche italiane e tedesche |opera= Die Zeit dazwischen: Südtirol 1918–1922. Vom Ende des Ersten Weltkrieges bis zum faschistischen Regime / Il tempo sospeso: L’Alto Adige tra la fine della Grande Guerra e l’ascesa del fascismo (1918-1922) |editore=Edizioni alphabeta Verlag |città=Merano |anno=2020 |isbn=978-88-7223-365-8 |pp=164ss. }}</ref>; mentre essi stessi si definivano ''latini'' (da cui il termine dialettale ''ladin''). Il termine si diffuse a partire dal [[XVIII secolo]] anche negli ambienti tedeschi (''Ladinisch'') per designare le popolazioni in via di germanizzazione soggette al [[Tirolo]].

Alcune delle popolazioni soggette storicamente alla [[Repubblica di Venezia]] non compresero subito l'importanza di salvaguardare il proprio bagaglio storico-culturale per i significati sottesi di filo-asburgicismo, {{chiarire|per cui negli ambienti italiani si era giunti al compromesso di Ladino-Dolomitici.}} Ora però una nuova consapevolezza e sensibilità sta prendendo piede anche in tali popolazioni e una maggiore attenzione è rivolta alle proprie origini, al di là dei confini.
 
[[File:Rhaeto-Romance languages.png|miniatura|[[Lingue retoromanze]] {{Legenda|4040ff|Lingua ladina}} {{Legenda|40c040|[[Lingua romancia]]}} {{Legenda|ff0000|[[Lingua friulana]]}}]]
Il ladino ha tratti in comune con le [[lingue romanze]] occidentali, per esempio la [[lenizione]] - talvolta fino alla scomparsa - delle intervocaliche (''latinu'' > ''ladin'') e il plurale in ''-s'' anziché in ''-i'', ''-e'', ma a volte se ne discosta (la ''c'' dinanzi a ''e'' e ''i'' non passa a [ʦ] > [s] ma diventa [ʧ] come nel gruppo orientale - i casi di aspirazione di [k], come nella parola ''l sak'', sembrano invece essere un caso di germanizzazione<ref>{{Cita web|url=https://www.dh-lehre.gwi.uni-muenchen.de/?p=29474|titolo=Der ’sprechende‘ ALD-I {{!}} Lehre in den Digital Humanities|sito=www.dh-lehre.gwi.uni-muenchen.de|accesso=21 giugno 2016}}</ref>).
[[File:Ethnographic map of austrian monarchy czoernig 1855.jpg|miniatura|La lingua ladina nei territori asburgici, 1851.]].
 
==Varianti==
[[File:Vocabolardlladinleterar.pdf|thumb]]
Molte sono state le classificheclassificazioni proposte negli anni. Da quellaQuella di [[Graziadio Isaia Ascoli]] che ne contemplava solo tre varianti (grigione, ladino, friulano) escludendoe completamentene idefiniva dialettigradi ladinidiversi delladi Provinciapersistenza didei caratteri Bellunodistintivi<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Graziadio Ascoli|anno=1873|titolo=Saggi ladini|rivista=Archivio Glottologico Italiano|volume=1|pp=1-556}}</ref>. Più complessa fu la classificazione diproposta da [[Giovan Battista Pellegrini]], che inizialmente considerava il ladino centrale diviso in due gruppi: "area ladina dolomitica del Sella" e "ladino cadorino", per ampliare la seconda area successivamente in "ladino bellunese-cadorino", facendo combaciare il limite fra le due aree agli attuali confini amministrativi fra le regioni [[Trentino-Alto Adige]] e [[Veneto]].<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Giovan Battista Pellegrini|anno=1970|titolo=La classificazione delle lingue romanze e i dialetti italiani|rivista=Forum Italicum|volume=4|numero=2|pp=211-237}}</ref> Le posizioni di Pellegrini, notevole accademico, sono state tuttavia ampiamente criticate e riviste. In particolare, secondo il [[glottologo]] Dieter Kattenbusch, la posizione di Pellegrini è estremamente imprecisa e generica. Ciò si può notare nel suo accostamento forzato del dialetto di Fodom ([[Livinallongo del Col di Lana]]) ai dialetti della valle del [[Piave]], piuttosto che al molto più vicino, sia geograficamente che linguisticamente, [[dialetto badioto]]. Inoltre il Pellegrini definisce ladini“ladini” dialetti pesantemente "venetizzati".<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Dieter Kattenbusch|anno=1988|titolo=Rätoromanisch oder ladinisch? Dolomitenladinisch=Sellaladinisch=Zentralladinisch=Zentralrätoromanisch? Einige Bemerkungen zu einem terminologischen Streit|rivista=Ladinia|numero=XII|pp=5-16}}</ref> Una classificazione più articolata e comprensiva degli studi precedenti è proposta dal linguista brasiliano Mário Eduardo Viaro:<ref name=":1">Mário Eduardo Viaro, ''O reto-românico: unidade e fragmentação. Caligrama. Belo Horizonte, 14: 101-156'', dicembre 2009.</ref>
 
===Gruppo atesinoaltoatesino del Sella===
{{Multimedia
|file =Adele_Moroder_Lenert.ogg
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}}
 
TrattasiVarianti deiladine dialetti parlatiparlate nella provincia autonoma di Bolzano:
*[[ladino badioto|Badiotobadioto-marebbano]], diffuso in [[Val Badia]] (nel recente passato anche in Val di [[Luson]] e in Val di [[Funes (Italia)|Funes]]), 10.632{{formatnum:10632}} abitanti, 94,05% come lingua madre.
*[[dialetto gardenese|Gardenesegardenese]], parlato in [[Val Gardena]] (''Gherdëina''), 9.196{{formatnum:9196}} abitanti, 88,44% come lingua madre;
*[[Dialetto livinallese|fodom]] o ladino livinallese, parlato nei comuni di [[Livinallongo del Col di Lana]] e [[Colle Santa Lucia]]. Questa variante, pur essendo parlata in paesi appartenenti territorialmente al Veneto, fa parte dei ladini del Sella, di origine tirolese.
I dialetti atesini del Sella hanno conservato meglio degli altri i tratti originari del ladino.
*
I ladini atesini del Sella hanno conservato meglio degli altri i tratti originari del ladino.
 
===Gruppo trentino del Sella===
Trattasi del [[dialetto fassano|fassano]], parlato in [[Val di Fassa]] nella provincia autonoma di Trento nelle tre3 varianti:
*Moenatmoenat, a [[Moena]];
*Brachbrach, a [[Soraga di Fassa]], [[Pozza di Fassa]] e [[Vigo di Fassa]];
*Cazetcazet, a [[Mazzin]], [[Campitello di Fassa]] e [[Canazei]].
Nel censimento della popolazione del 2001 si contavano 7.553{{formatnum:7553}} abitanti di madrelingua ladina su complessivi 9.125{{formatnum:9125}} abitanti in Val di Fassa, pari all'82,8% della popolazione locale nella valle.<ref>{{cita pubblicazione|url=http://www.minoranzelinguistiche.provincia.tn.it/binary/pat_minoranze/minoranze/ladini_mocheni_cimbri_pop_2001_x_comune_e_residenza.1205943234.pdf|titolo=Tav. I.5 appartenenza alla popolazione di lingua ladina (censimento 2001)|opera=Annuario statistico della provincia autonoma di Trento 2006 - Tav. I.5}}</ref>
=== Gruppo agordino ===
 
=== Gruppo agordino del Sella ===
{{Approfondimento
|allineamento = destracentro
|larghezza = 300px
|titolo = I dialetti ''semiladini'' o ''ladino-veneti'' agordini
|dim-testo = 85%
|contenuto = I dialetti ''semiladini'' o ''ladino-veneti'' agordini rappresentano un ampio dibattito per quanto riguarda la classificazione dei dialetti ladini. A partire dall'alta valle del Cordevole (FodomRocia) i tratti [[Lingua veneta|veneti]] si accentuano scendendo lungo la valle, in particolare nella conca agordina. Dei tratti indicati dall'Ascoli come ''ladini'', l'Agordino non ne presenta compiutamente nessuno: la palatalizzazione /ka/>/tʃa/ è presente parzialmente nella Valle del Biois (falcadino ''cian'', ''ciasa'' ma ''cantà''), ma è totalmente assente nel Basso Agordino (''can, casa'' come nel bellunese); la desinenza finale latina ''-s'' è conservata solo nelle forme interrogative di seconda persona dei verbi monosillabi (agordino ''as-tu, (s)es-tu, fas-tu, das-tu, (v)os-tu'' per contro al bellunese ''a-tu, se-tu, fa-tu, da-tu, u-tu'') e, nella Val del Biois, nella forma ''t'es'' (ma nella conca d'Agordo è ''te (s)é''), ma in nessun plurale; non v'è conservazione dei nessi latini ''cl, pl'' sviluppatisi come nel veneto in /tʃ/ e /pj/ (''pian, ciaf'' in agordino come nel bellunese ''pian, ciave'', per contro al livinese ''plan'', ''claf''). Nel basso Agordino, inoltre, la desinenza della seconda persona del verbo è sempre uguale a quella delle terze persone, come in tutto l'alto veneto (agordino ''te canta, el canta'', ''te vet, el vet'', ''te va, el va''; per contro a Falcade ''te cante, el canta'', ''te vede, el vez'', ''te vade, el va''), e anche le desinenze dell'imperfetto indicativo sono uguali a quelle del bellunese (agordino/lavallese e bellunese ''cantée, te cantéa, el cantéa, cantión, cantié, i cantéa'', diverse dal falcadino ''cantéi, te cantéi, el cantéa, cantiàne, cantià, i cantéa''). Alcuni verbi monosillabi al presente mostrano alla prima persona un'identità tra forma bellunese e forma basso-agordina (''vae, fae, dae'') mentre si discosta quella del Biois (''vade'', ''faze'', ''daghe''); le forme bassoagordine ''hè'' ''sè'' e il futuro (''magnarè''), invece, si discostano sia dalle forme del Biois ''hai, sai'', ''magnarài'' (e nota il taibonese ''sèi''), sia da quelle bellunesi (''ho, so, magnarò'', frequenti anche ad Agordo). L'agordino ha una tendenza alla caduta delle vocali finali ancora più accentuata che nel bellunese, tanto che coinvolge non solo le forme nominali (''fóc, pés, fraðèl'' sia nella conca agordina sia a Belluno) ma anche alcune verbali (agordino ''te pianž, te liéž, te vét, te finìs, te tas, el piàs'' etc., mentre bellunese ''te piande, te lède, te véde, te finisse, te tase, el piase''); tuttavia i plurali dei nomi in ''-ón'' hanno ''-ói'' nel basso agordino come nel bellunese, mentre hanno ''-ógn'' /oɲ/ in altre parlate dell'alto Cordevole (''balcói'' in bassoagordino come nel bellunese, ''balcógn'' in Val del Biois).
Da queste considerazioni è ormai ampiamente diffusa in letteratura la dicitura di dialetti ''semiladini'' o ''ladino-veneti'' in quanto rappresentano una transizione linguistica fra questi due ceppi linguistici delle lingue [[Lingue galloromanze|galloromanze]] e quella [[lingua veneta|veneta]].<ref name=":1" /><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Luigi Guglielmi|anno=2010|titolo=I ladini e gli altri parlanti ladino. È possibile un percorso comune?|rivista=Ladin!|numero=5}}</ref>
}}Ne fanno parte i seguenti dialetti della provincia di Belluno:
}}
* ladin de La Ròcia, distinto in rocchesano e lastesano. Tali varianti risultano più conservative nelle aree di [[Laste]], [[Sottoguda]] (lad. ''Stagùda'') e [[Rocca Pietore]] (lad. ''La Ròcia''), dove le parlate sono affini a quelle di Livinallongo del Col di Lana e Colle Santa Lucia.<ref>Il lessico è di tipo Ladino Atesino come originariamente tramandato dai colonizzatori. Nella zona di [[Calloneghe]], invece, questa variante è meno conservativa confinando con [[Alleghe]] (''Àlie''), San Tomaso, [[Falcade]], ecc.
 
Ne fanno parte i seguenti dialetti della provincia di Belluno:
* [[Dialetto livinallese|Fodom]] o ladino dell'[[Val Cordevole|Alta Val Cordevole]] o Livinallese, parlato nei comuni di [[Livinallongo del Col di Lana]] e [[Colle Santa Lucia]], da circa il 50-60% della popolazione come lingua madre;
* Ladin de La Ròcia, distinto in rocchesano e lastesano. Tali varianti risultano più conservative nelle aree di [[Laste]], [[Sottoguda]] (lad. ''Stagùda'') e [[Rocca Pietore]] (lad. ''La Ròcia''), dove le parlate sono affini a quelle di Livinallongo del Col di Lana e Colle Santa Lucia.<ref>Il lessico è di tipo Ladino Atesino come originariamente tramandato dai colonizzatori. Nella zona di [[Calloneghe]], invece, questa variante è meno conservativa confinando con [[Alleghe]] (''Àlie''), San Tomaso, [[Falcade]], ecc.
Ernesto Majoni e Luigi Guglielmi, ''Ladinia bellunese: storia, identità, lingua, cultura. Manuale informativo'', Tipografia Ghedina, Cortina 2003, p. 15.</ref>
*Secondosecondo la presente classificazione fanno anche parte di questo gruppo, i dialetti ''semiladini'' o ''ladino-veneti'' agordini:<ref name=":1" />
**[[Dialetto agordino|Ladinladin-agordin]] dell'[[Agordino]] e della [[Valle del Biois]] (da [[Falcade|Falcade-Falciade]] fino a [[Cencenighe Agordino|Cencenighe-Zenzenighe]]),
**Zoldanzoldan: variante ladino-veneta parlata nella sola [[Val di Zoldo|Valle di Zoldo]], affine ai dialetti agordini.<ref>Presenta caratteristiche fonetiche e lessicali maggiormente conservative rispetto alle parlate agordine centromeridionali, pur presentando influssi veneti (più marcati nella parte alta della valle, esempio: verbo andare "dzì" a [[Forno di Zoldo]], "andà" a [[ZoldoFusine Alto(Val di Zoldo)|Fusine]]). Le caratteristiche fonetiche tipicamente ladine sono presenti in parte (manca in particolare la caratteristica [[palatalizzazione]] di ''ca, ga).''
{{Cita pubblicazione|autore=Luigi Guglielmi|titolo=I ladini e gli altri parlanti ladino. È possibile un percorso comune?|rivista=Ladin!|volume=2010|numero=5}}</ref>
 
===Gruppo ampezzano===
Si tratta dell'[[Dialetto ampezzano|ampezzano]] (''anpezàn''), parlato a [[Cortina d'Ampezzo]] (''Anpézo''), da circa 3.000{{formatnum:3000}} persone. Vi sono forti somiglianze con il [[dialetto cadorino]], che a sua volta risente degli influssi deldella dialettolingua venetoveneta, ma da essoessa si distingue conservando più abbondantemente i caratteri più arcaici (quindi più ladini).<ref name=":1" />
 
===Gruppo cadorino===
In provincia di Belluno la lingua ladina è parlata nel [[Cadore]] e nel [[Comelico]] in forma di ''[[ladino cadorino]]'', normalmente ascritto alla lingua ladina e politicamente riconosciuto come tale,<ref>L. Renzi e A. Andreose, ''Manuale di linguistica e filologia romanza'', il Mulino, pag. 56-57.</ref> quantunque per ragioni storiche e politiche questo territorio talvolta venga ignorato in riferimento all'adiacente territorio ladino ex-austroungarico, in cui la spinta al riconoscimento di minoranza etnico-linguistica è stato storicamente più forte. Si distinguono pertanto le seguenti varianti:
* [[ladino cadorino|Cadorino]], parlato in tutto il [[Cadore]], ad eccezione del [[Comelico]] e di [[Sappada]], con influenze più o meno sentite del [[lingua veneta|veneto]];
* Comeliano, diffuso nel [[Comelico]], è il più conservativo tra i dialetti orientali;<ref>[{{Cita pubblicazione|cognome=Pino Bertorelli|data=2012-02-05|titolo=Proverbi ladini: le stagioni|accesso=2025-05-05|url=https://www.youtube.com/watch?v=9JQbAeeE_bU Proverbi ladini: le stagioni in lingua ladina]}}</ref>
* Vajontino, isolato, ex idioma di transizione con il [[lingua friulana|friulano]], nell'area di [[Erto]] e [[Cimolais]] in [[Friuli]], più spesso considerato una variante del [[friulano occidentale]].
 
===Gruppo solandro e nones===
In Trentino occidentale, in [[Val di Non]], [[Val di Sole]], [[Val di Peio]], [[Val di Rabbi]] e piccola parte della [[Val Rendena]] separati dall'area dolomitica, sono diffusi dialetti di chiara origine ladina, attualmente non riconosciuti politicamente come tali, che presentano uno sviluppo proprio e qualche influsso del [[dialetto trentino|trentino]] e del [[lingua lombarda|lombardo]]. Per alcuni studiosi questi dialetti rappresentano una variante del [[Romancioromancio]] con influssi da parte del Ladino (per via dell'antica continuità fra le parlate ladino-friulane e quelle Retoromanzeretoromanze grigionesi). Alcune comparazioni dimostrano inoltre una grande arcaicità nel lessico, dovuta al pocomodesto influsso di altre lingue (slavo, tedesco, francese ed italiano), almeno fino ad uno o due decenni fa, sulla parlata reto-romanza.<ref>G. Zanella, ''Dizionario Italianoitaliano Solandrosolandro'', pag. 198.</ref> Tali dialetti vengono anche definiti ''ladino anaunico''. Si distinguono in:
* [[Dialetto noneso|Nonesononeso]], parlato in [[Val di Non]], bassa [[Val di Sole]] e [[Val di Rabbi]] con varianti nelle diverse zone;
* [[Dialetto solandro|Solandrosolandro]], parlato in [[Val di Sole]],|media e alta [[Val di PeioSole]] e, [[Val di RabbiPeio]] e nelle sue varianti, conservatore di termini e toponimi con caratteri di certa derivazione retica.
In occasione dei censimenti linguistici del 2001 e del 2011 circa {{formatnum:9000}} trentini al di fuori dell'area ufficialmente ladina si dichiararono ladini, prevalentemente in [[Val di Non]] (circa il 25% della popolazione) e in misura minore in [[Val di Sole]] (meno del 5% della popolazione)<ref name=":2" />.
 
== Fonologia ==
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|
|}
== Ortografia ==
 
{| class="wikitable"
|-
! colspan="2" | [[International Phonetic Alphabet|[IPA]]]
! Ortografia
! Esempio
|-
| colspan="2" |{{IPA|/b/}}
|b
|'''b'''el (bello)
|-
| rowspan="2" |{{IPA|/k/}}
| + a \ o \ u \ y \ ø
|c
|'''c'''un (con)
|-
|&nbsp; + i \ e \ ɜ \ ∅
|ch
|'''ch'''ësc (questo)
|-
|-
| rowspan="2" |{{IPA|/tʃ/}}
| + a \ o \ u \ y \ ø
|ci
|'''ci'''üf (fiore)
|-
|&nbsp; + i \ e \ ɜ \ ∅
|c
|dü'''c''' (tutti)
|-
| rowspan="4" |{{IPA|/s/}}
|(prima di una vocale)
| rowspan="2" |s
|'''s'''o (sorella)
|-
|(davanti a consonante sorda)
|e'''s'''ter (essere)
|-
|(intervocalica)
| rowspan="2" |ss
|me'''ss'''ëi (dovere)
|-
|(fine di parola)
|e'''ss''' (avrei)
|-
| rowspan="3" |{{IPA|/z/}}
|(prima di una vocale)
|'''ś'''ën (ora) [Gardena]
|-
|(intervocalica)
| rowspan="2" |s
|cia'''s'''a (casa)
|-
|(davanti a consonante sonora)
|'''s'''garé (sgarrare)
|-
| rowspan="2" |{{IPA|/sk/}}
| + a \ o \ u \ y \ ø
|sc
|'''sc'''ür (buio)
|-
|&nbsp; + i \ e \ ɜ \ ∅
|sch
|'''sch'''eda (scheda)
|-
| rowspan="2" |{{IPA|/ʃ/}}
| + a \ o \ u \ y \ ø
|sci
|malei'''sci'''un (maledizione)
|-
|&nbsp; + i \ e \ ɜ \ ∅
|sc
|o'''sc''' (vostro)
|-
| colspan="2" |{{IPA|/ʒ/}}
|j
|'''j'''í (andare)
|-
| colspan="2" |{{IPA|/ts/}}
|z
|deme'''z''' (via)
|-
| rowspan="2" |{{IPA|/ɡ/}}
| + a \ o \ u \ y \ ø
|g
|ma'''g'''ari (forse)
|-
| + i \ e \ ɜ \ ∅
|gh
|'''gh'''est (ospite)
|-
| rowspan="2" |{{IPA|/dʒ/}}
| + a \ o \ u \ y \ ø
|gi
|lun'''gi'''a (lunga)
|-
|&nbsp; + i \ e \ ɜ \ ∅
|g
|man'''g'''é (mangiare)
|-
| colspan="2" |{{IPA|/d/}}
|d
|'''d'''ilan (grazie)
|-
| colspan="2" |{{IPA|/f/}}
|f
|'''f'''lama (fiamma)
|-
| colspan="2" |{{IPA|/l/}}
|l
|t'''l'''erëza (chiarezza)
|-
| colspan="2" |{{IPA|/m/}}
|m
|'''m'''öta (bambina)
|-
| rowspan="2" |{{IPA|/n/}}
| –
|n
|'''n'''öt (notte)
|-
|(coda)
|nn
|mo'''nn''' (mondo)
|-
|{{IPA|/ŋ/}}
|(coda)
|n
|e'''n''' (in)
|-
| colspan="2" |{{IPA|/ɲ/}}
|gn
|së'''gn''' (ora)
|-
| colspan="2" |{{IPA|/p/}}
|p
|'''p'''üch (poco)
|-
| colspan="2" |{{IPA|/r/}}
|r
|a'''r'''agn (ragno)
|-
| colspan="2" |{{IPA|/t/}}
|t
|'''t'''omé (cadere)
|-
| colspan="2" |{{IPA|/v/}}
|v
|as'''v'''elt (rapido)
|-
| colspan="2" | {{IPA|/ˈa/}}
|a
|p'''a''' [interrogativo]
|-
| colspan="2" |{{IPA|/ˈɛ/}}
|port'''é''' (portare)
|-
| colspan="2" |{{IPA|/ˈe/}}
|e
|ch'''e''' (che)
|-
| colspan="2" |{{IPA|/ˈi/}}
|i
|c'''i'''l (cielo)
|-
| colspan="2" |{{IPA|/ˈɔ/}}
|chil'''ó''' (qui)
|-
| colspan="2" |{{IPA|/ˈo/}}
|o
|'''o'''lá (dove)
|-
| colspan="2" |{{IPA|/ˈu/}}
|u
|'''u'''ma (madre)
|-
| colspan="2" |{{IPA|/ˈɜ/}}
|'''ë'''ra (lei)
|-
| rowspan="2" |(Val Badia)
|{{IPA|/ˈø/}}
|t'''ö''' (tu)
|-
|{{IPA|/ˈy/}}
|pl'''ü''' (più)
|}
 
==Standardizzazione==
Nel 1988, le due maggiori istituzioni culturali ladine in Italia, l’[[Istitut Cultural Ladin "Majon di Fascegn"]] e l'[[Istituto Ladino "Micurà de Rü"]] diedero a [[Heinrich Schmid]] l'incarico di creare anche per loro una lingua scritta comune<ref>[{{Cita web|lingua=it-IT|autore=Pietro Cociancich|url=https://patrimonilinguistici.it/leggere-scrivere-ladino/ ''|titolo=Leggere e scrivere in ladino''.]|sito=Patrimoni Linguistici|data=2017-12-14|accesso=2025-05-05}}</ref>. Egli accettò questa nuova sfida e scrisse l'opera dal titolo ''Begleitung für den Aufbau einer gemeinsamen Schriftsprache der Dolomitenladiner'' («Orientamenti per lo sviluppo di una lingua scritta comune per i dialetti ladini delle Dolomiti»)<ref>{{Cita [web|url=http://www.vejin.com/lingaz.html]|titolo=vejin - unbekannter nachbar - vicino sconosciuto|sito=www.vejin.com|accesso=2025-05-05}}</ref> unificando le diverse parlate locali in un'unica variante intradialettale unitaria. Schmid non vide la pubblicazione in lingua italiana di questa opera fondamentale, perché morì nel febbraio 1999.
 
Recentemente (attorno all'anno 2000) è stato concluso il progetto [[SPELL]] che mira alla creazione di una lingua ladina standard. Dapprima si è realizzata una grande ricognizione sulla realtà linguistica delle valli ladine con l'informatizzazione del completo patrimonio lessicale, dopodiché si è passati alla redazione di un dizionario e di una grammatica di base curata dalla [[Union Generela di Ladins dla Dolomites]] però non ancora approvata ufficialmente dalle province autonome e dalle regioni interessate.<ref>[{{Cita web|url=http://www.uniongenerela.it/it/storia-della-lingua ''|titolo=Storia della lingua'' in- Union Generela di Ladins dladles Dolomites|sito=www.]uniongenerela.it|accesso=2025-05-05}}</ref>
 
==Diffusione==
{{Vedi anche|Comuni italiani di lingua ladina}}
[[File:Ladin_Language_distribution.png|miniatura|{{legend|#229944|Aree dove il ladino è parlato}}
La lingua ladina è riconosciuta come lingua minoritaria in 51 comuni del Trentino-Alto Adige e del Veneto.<ref>[https://www.coe.int/t/dghl/monitoring/minorities/3_fcnmdocs/PDF_2nd_SR_Italy_en.pdf SECOND REPORT SUBMITTED BY ITALY PURSUANT TO ARTICLE 25, PARAGRAPH 2 OF THE FRAMEWORK CONVENTION FOR THE PROTECTION OF NATIONAL MINORITIES (received on 14 May 2004), APPROPRIATELY IDENTIFIED TERRITORIAL AREAS Decisions adopted by provincial councils], [[Consiglio d'Europa]]; il comune di Calalzo di Cadore è stato incluso nell'area ladina con delibera del Consiglio Provinciale di Belluno del 25 giugno 2003.</ref> L'area ufficialmente ladina conta circa 92.000 abitanti, ma non è possibile indicare con esattezza il numero dei parlanti la lingua ladina, dal momento che solo in Trentino-Alto Adige è prevista la dichiarazione di appartenenza linguistica in occasione del censimento decennale della popolazione. Solo in provincia di Bolzano il censimento rileva ai fini della [[proporzionale etnica]].
{{legend|#38d264|Aree dove il ladino coesiste con altre lingue ([[lingua lombarda|lombardo]] e [[lingua bavarese|bavarese]])}}
{{legend|#bcf0cb|Aree d'influenza del ladino (dialetto ladino-agordino e dialetti ladino-friulani di [[Erto]] e [[Cimolais]])}}
'''?''' Aree di diffusione incerta del ladino]]
La lingua ladina è riconosciuta come lingua minoritaria in 51 comuni del Trentino-Alto Adige e del Veneto.<ref>[https://www.coe.int/t/dghl/monitoring/minorities/3_fcnmdocs/PDF_2nd_SR_Italy_en.pdf SECOND REPORT SUBMITTED BY ITALY PURSUANT TO ARTICLE 25, PARAGRAPH 2 OF THE FRAMEWORK CONVENTION FOR THE PROTECTION OF NATIONAL MINORITIES (received on 14 May 2004), APPROPRIATELY IDENTIFIED TERRITORIAL AREAS Decisions adopted by provincial councils], [[Consiglio d'Europa]]; il comune di Calalzo di Cadore è stato incluso nell'area ladina con delibera del Consiglio Provinciale di Belluno del 25 giugno 2003.</ref> L'area ufficialmente ladina conta circa {{formatnum:92000}} abitanti, ma non è possibile indicare con esattezza il numero dei parlanti la lingua ladina, dal momento che solo in Trentino-Alto Adige è prevista la dichiarazione di appartenenza linguistica in occasione del censimento decennale della popolazione. Solo in provincia di Bolzano il censimento rileva ai fini della [[proporzionale etnica]].
 
AlIn [[Val di Non]] in Trentino, al di fuori dell'area ufficialmente riconosciuta, inal particolarecensimento in [[Val di Non]] in Trentino,2011 il 23,19% si è dichiarato ladino, rispetto al 17,54 % nel 2001.
 
{| class="wikitable"
Riga 223 ⟶ 425:
! 2001
! 2011
! 2021
|-
| Bolzano
| align="right" | 18.736{{formatnum:18736}}<ref>{{cita web|url=http://www.provincia.bz.it/ASTAT/downloads/mit17_02.pdf|titolo=Censimento 2001 Alto Adige |lingua= |data= |accesso= }}</ref>
| align="right" | 20.548{{formatnum:20548}}<ref>{{cita web|url=http://www.provinz.bz.it/astat/de/bevoelkerung/458.asp?aktuelles_action=300&aktuelles_image_id=563169|titolo=Censimento 2011 Alto Adige |lingua= |data= |accesso= }}</ref>
| align="right" |
|-
| Trento
| align="right" | 16.462{{formatnum:16462}}<ref>[http://www.minoranzelinguistiche.provincia.tn.it/binary/pat_minoranze/minoranze/ladini_mocheni_cimbri_pop_2001_x_comune_e_residenza.1205943234.pdf Appartenenza alla popolazione di lingua ladina, mochena e cimbra, per comune ed area di residenza (censimento 2001)], Servizio Statistica della Provincia autonoma di Trento</ref>
| align="right" | 18.550{{formatnum:18550}}<ref name=":2">[http://www.statistica.provincia.tn.it/binary/pat_statistica/demografia/15CensGenPopolazione.1340956277.pdf 15º Censimento della popolazione e delle abitazioni. Rilevazione sulla consistenza e la dislocazione territoriale degli appartenenti alle popolazioni di lingua ladina, mòchena e cimbra (dati provvisori)], Servizio Statistica della Provincia Autonoma di Trento</ref>
| align="right" |{{formatnum:15775}}
|}
 
===Provincia autonoma di Bolzano===
Al censimento del 2011, 20.548{{formatnum:20548}} altoatesini si sono dichiarati ladini, vale a dire il 4,53% della popolazione. In 8 dei 116 comuni altoatesini la lingua ladina è maggioritaria.
 
{| class="wikitable sortable"
! Nome italiano || Nome ladino || Abitanti || Percentuale di ladini
|-
| [[Badia (Italia)|Badia]] || ''Badia'' || 3.3663366 || 94,07%
|-
| [[Corvara in Badia]] || ''Corvara'' || 1.3201320 || 89,70%
|-
| [[La Valle]] || ''La Val'' || 1.2991299 || 97,66%
|-
| [[Marebbe]] || ''Mareo'' || 2.9142914 || 92,09%
|-
| [[Ortisei]] || ''Urtijëi'' || 4.6594659 || 84,19%
|-
| [[San Martino in Badia]] || ''San Martin de Tor'' || 1.7331733 || 96,71%
|-
| [[Santa Cristina Valgardena]] || ''Santa Cristina Gherdëina'' || 1.8731873 || 91.,40%
|-
| [[Selva di Val Gardena]] || ''Sëlva'' ||2.6642664 || 89,74%
|-
! Provincia autonoma di Bolzano || ''Provinzia de Bulsan'' || || 4,53%
Riga 261 ⟶ 466:
 
=== Provincia autonoma di Trento ===
Al censimento del 2011, 18.550{{formatnum:18550}} trentini si sono dichiarati ladini. I ladini sono concentrati in Val di Fassa, dove sono una minoranza riconosciuta, e nelle Valli del Noce, dove il ladino non è però riconosciuto, pur essendo i ladini nonesi e solandri più numerosi dei ladini fassani.<ref>[http://trentinocorrierealpi.gelocal.it/cronaca/2012/06/30/news/ladini-i-nonesi-superano-i-fassani-1.5342702 Ladini: i nonesi superano i fassani] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140203034410/http://trentinocorrierealpi.gelocal.it/cronaca/2012/06/30/news/ladini-i-nonesi-superano-i-fassani-1.5342702 |data=3 febbraio 2014 }}, Trentino Corriere delle Alpi, 30 giugno 2012.</ref>
 
{| class="wikitable sortable"
Riga 268 ⟶ 473:
|[[Campitello di Fassa]] || ''Ciampedèl'' || 740 || 608 || 82,2%
|-
|[[Canazei]] || ''Cianacèi'' || 1.9111911 || 1.5241524 || 79,7%
|-
|[[Mazzin]] || ''Mazìn'' || 493 || 381 || 77,3%
|-
|[[Moena]] || ''Moena'' || 2.6982698 || 2.1262126 || 78,8%
|-
|[[Pozza di Fassa]] || ''Poza'' || 2.1382138 || 1.7651765 || 82,6%
|-
|[[Soraga di Fassa]] || ''Soraga'' || 736 || 629 || 85,5%
|-
|[[Vigo di Fassa]] || ''Vich'' || 1.2071207 || 1.0591059 || 87,7%
|-
! ProvinciaArea autonoma di Trentoladina || ''Provinzia de Trent'' || 526.5109923 || 18.5508092 || 381,5%
|-
! Provincia autonoma di Trento || ''Provinzia de Trent'' || {{formatnum:526510}} || {{formatnum:18550}} || 3,5%
|}
 
Nel censimento effettuato negli ultimi mesi del 2021, a fronte di un generale aumento della popolazione provinciale, il numero dei ladini è diminuito.<ref>{{cita news|titolo=I MOCHENI SONO 713, LO DICONO I RISULTATI DELLA RILEVAZIONE SULLA CONSISTENZA DELLE POPOLAZIONI DI MINORANZA|sito=RTTR|data=3 maggio 2022|url=https://www.radioetv.it/2022/05/03/i-mocheni-sono-713-lo-dicono-i-risultati-della-rilevazione-sulla-consistenza-delle-popolazioni-di-minoranza/}}</ref>
 
{| class="wikitable sortable"
! Nome italiano || Nome ladino || Abitanti || Numero di ladini || Percentuale di ladini
|-
|[[Campitello di Fassa]] || ''Ciampedèl'' || 709 || 392 || 55,3%
|-
|[[Canazei]] || ''Cianacèi'' || 2015 || 1092 || 54,2%
|-
|[[Mazzin]] || ''Mazìn'' || 598 || 315 || 52,7%
|-
|[[Moena]] || ''Moena'' || 2682 || 1364 || 50,9%
|-
|[[San Giovanni di Fassa]] || ''Sèn Jan'' || 3698 || 2443 || 66,1%
|-
|[[Soraga di Fassa]] || ''Soraga'' || 691 || 460 || 66,6%
|-
! Area ladina || || {{formatnum:10393}} || 6066 || 58,4%
|-
! Provincia autonoma di Trento || ''Provinzia de Trent'' || {{formatnum:531733}} || {{formatnum:15775}} || 2,9%
|}
 
Riga 294 ⟶ 523:
|[[Cortina d'Ampezzo]]
|''Anpezo''
|6630
|6&nbsp;630
|1034
|1,034
|15,6%
|-
Riga 306 ⟶ 535:
|[[Livinallongo del Col di Lana]]
|''Fodóm''
|1431
|1&nbsp;431
|777
|54,3%
Riga 312 ⟶ 541:
!Totale area
!
!8495
!8&nbsp;495
!2031
!2&nbsp;031
!23,9%
|}
Riga 332 ⟶ 561:
Recentemente anche in [[Provincia di Belluno]] (''Belun''), grazie alla normativa sulle minoranze linguistiche storiche (legge 482/1999), sono stati riconosciuti ladini i comuni del [[Cadore]], del [[Comelico]], dell'[[Agordino]], della [[Valle del Biois]], dell'alta val [[Cordevole]] e della [[Val di Zoldo]].
 
È attivo l'Istituto Ladin de la Dolomites (Istituto Culturale delle Comunità dei Ladini Storici delle Dolomiti Bellunesi), con sede a [[Borca di Cadore|Borca]].<ref>{{Cita web |url=http://www.istitutoladino.it/ |titolo=Istituto Ladin de la Dolomites |accesso=11 aprile 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080922014832/http://www.istitutoladino.it/ |dataarchivio=22 settembre 2008 |urlmorto=sì }}</ref> Attualmente tale istituto è chiuso e non più operativo.
 
Esiste pure l'Istitut Cultural Ladin Cesa de Jan a Colle S. Lucia che fa riferimento ai ladini storici presenti in Provincia di Belluno dei tre comuni di Livinallongo, Colle e Ampezzo, appartenuti alla provincia di Trento fino al 1926. Nell'associazione, è presente anche il comune di [[Rocca Pietore]] di cui con i primi due (Livinallongo e Colle) ne condivide il tratto Ladino Atesino.
Riga 343 ⟶ 572:
Due emittenti radiofoniche, ''[[Radio Gherdëina Dolomites]]'' e ''Radio Studio Record'' di [[Canazei]], trasmettono in lingua ladina.<ref>https://www.istladin.net/it/mass-media</ref>
Un discreto successo, soprattutto in Germania, è stato inoltre riscosso dal trio musicale pop [[Ganes]], le cui canzoni sono cantate prevalentemente in [[dialetto badioto|ladino badioto]].
Radio Cortina trasmette tre volte alla settimana una rubrica in ladino ampezzano.
 
== Esempi ==
Riga 349 ⟶ 579:
{| class="wikitable"
! Italiano
! [[Dialetto noneso|Noneso]]
! [[Dialetto solandro|Solandro]]
! [[Dialetto gardenese|Gardenese]]
!Marô ([[Marebbe|Mareo]])
! [[Dialetto badioto|Badioto]]
! [[Dialetto fassano|Fassano]]
![[Livinallongo del Col di Lana|Fodom]]
!Fodom
! [[Dialetto ampezzano|Anpezan]]
! [[Val di Zoldo#Lingua|Zoldan]]
! [[Alleghe|Alie]]
! Basso [[Agordo|Agordino]]
! [[Dialetto noneso|Noneso]]
! [[Dialetto solandro|Solandro]]
! Basso Agordino
|-
| Come ti chiami?
| Come te clames po?<br />(Che gias nom po?)
| Come te ciames po?<br />(Che/Chje gh'às/jas nòm po?)
| Co es'a inuem?
|Co astepa ennom?
Riga 370 ⟶ 602:
| Come te ciameto?
| Ke inom asto?
| Come te clames po?<br />(Che gias nom po?)
| Come te ciames po?<br />(Che/Chje gh'às/jas nòm po?)
| Come fàśtu de gnòm? (Come te ciàmetu?)
|-
| Quanti anni hai?
| Canti ani gias po?
| Quanti àni gh'às/jas po?
| Tan d'ani es'a?
|Tan de agn astepa?
Riga 383 ⟶ 615:
| Quainc agn asto?
| Cotanc agn asto?
| Canti ani gias po?
| Quanti àni gh'às/jas po?
| Quanti àni àśtu?
|-
| Vado a casa.
| Von a ciasa.
| Von a chjasa / casa.
| Vedi a cësa.
|I va a ciasa
Riga 396 ⟶ 628:
| Vade a casa.
| Vade a ciesa.
| Von a ciasa.
| Von a chjasa / casa.
| Vade / Vàe a casa.
|-
| Dove abiti?
| En do abites po?
| 'Ndo abites po?
| Ulà stessa?
|Ola virestepa?
Riga 409 ⟶ 641:
| An do stasto?
| Ulà stasto?
| En do abites?
| 'Ndo abites po?
| Ónde śtàśtu?
|-
| Vivo a Trento.
| Vivi a Trent. (Ston a Trent)
| Vivi a Trent. (Ston a Trent)
| Stei a Trent.
|I viri a Tront
Riga 422 ⟶ 654:
| Staghe a Trent.
| Stae a Trient.
| Vivi a Trent. (Ston a Trent)
| Vivi a Trent. (Ston a Trent)
| Śtàe a Trent.
|-
Riga 431 ⟶ 661:
Un esempio di una leggenda in ladino dolomitico / ladin dolomitan standard:
 
:''Duc i Ladins sá che l lé (o lech) dl Ergabuan è l Lé de Careza. Chest è conesciú lonc y lerch per si biei colours che muda demeztroi dal vert-fresch al cuecen-scarlat, y dal blé dl ciel al ghel-aur; per chesta mudazion de colours él vegnú batié "Lé dl Ergabuan", dai colours dla irida/cogola dl uedl. An conta che chel lé fova n iade abité da na "gana" che ova l corp da pesc y l cef da persona, desche an se imaginova da zacan na ninfa. N salvan che abitova te cheles selves, che scluj ite chest pice lé desche na perla, se ova inamoré da perde l cef te chesta bela muta-ninfa; ma dut debant! Per la tré a se, se ova l salvan pensé de fé n gran ergabuan con i colours plu biei che se destenova fora da la piza dl Latemar enfin ju tl lech; ma la ninfa ne se ova empone lascé pié. Dal gran senn, l Salvan, che ova fat con tant de fadia sie beliscim laour, ova n dí tout l ergabuan, l ova desfat en tant de fruzies y l ova spo sciulé tl lech. Da chel moment á l lé giaté duc chi biei colours che al à enfin aldidancuei.''
 
Traduzione:
Riga 437 ⟶ 667:
Tutti i ladini sanno che il luogo dell'arcobaleno è il [[lago di Carezza]]. Questo è conosciuto tra i laghi per i suoi bei colori che cambiano dal verde fresco allo scarlatto e dal blu cielo all'oro; per questo cambiamento dei colori viene chiamato "lago arcobaleno", dai colori...
 
=== Numeri in Ladinoladino ===
{| class="wikitable"
|+
Riga 443 ⟶ 673:
! colspan="10" |Ladino
|-
!badiot
!Badiot
!gherdëina
!Gherdëina
!fascia
!Fascia
!Fodomfodom e Rocchesànrocchesàn
!anpezan
!Anpezan
!zoldan
!Zoldan
!agordin
!Agordin
!nones
!Nones
!rabiés
!Rabiés
!solander
!Solander
|-
|'''Unouno'''
| colspan="8" |un
| colspan="2" |ün
Riga 620 ⟶ 850:
* [http://www.gemeinde.wolkensteiningroeden.bz.it/gemeindeamt/download/cc070011_statuto-in.pdf Selva di Val Gardena], italiano, tedesco, dialetto gardenese
* [http://incomune.interno.it/statuti/statuti/corvara_in_badia.pdf Corvara in Badia], italiano, tedesco, dialetto badioto-marebbano
* [https://web.archive.org/web/20140911002831/http://www.comune.moena.tn.it/public/files/3.pdf Moena], italiano, dialetto fassano
 
=== Fiabe, romanzi, testi vari ===
Riga 630 ⟶ 860:
 
==Bibliografia==
* {{Cita libro |curatore1=[[Rut Bernardi]]|curatore2= [[Paul Videsott]]|opera= Geschichte der ladinischen Literatur. Ein bio-bibliografisches Autorenkompendium von den Anfängen des ladinischen Schrifttums bis zum Literaturschaffen des frühen 21. Jahrhunderts (2012). Bd. I: 1800-1945: Gröden, Gadertal, Fassa, Buchenstein und Ampezzo. Bd. II/1: Ab 1945: Gröden und Gadertal. Bd. II/2: Ab 1945: Fassa, Buchenstein und Ampezzo. Scripta Ladina Brinensia III |editore=Bolzano/Bozen University Press |città=Bozen/Bolzano|anno=2012 |isbn=978-88-6046-063-9}}
* {{lingue|lld}} Marco Forni, ''Gramatica Ladin Gherdëina'', Istitut Ladin Micurá de Rü, San Martin de Tor, 2019, ISBN 978-88-8171-132-1.
* {{lingue|lld}} Marco Forni, ''La ortografia dl ladin de Gherdëina'', Istitut Ladin Micurá de Rü, San Martin de Tor, 2019, ISBN 978-88-8171-113-0.
* {{lingue|lld|de|it}} Hans Goebl (ed.), ''ALD: Atlant linguistich dl ladin dolomitich y di dialec vejins / Sprachatlas des Dolomitenladinischen und angrenzender Dialekte / Atlante linguistico del ladino dolomitico e dei dialetti limitrofi'', 8 voll., Wiesbaden, Reichert, 1998-2006. ISBN 3-89500-071-X
* [[Luigi Heilmann]], ''La parlata di Moena nei suoi rapporti con Fiemme e con Fassa'', Zanichelli, Bologna 1955.
* Giovanni Mischí: ''Dizionar Ladin (Val Badia) – Deutsch = Wörterbuch Deutsch – Ladin (Val Badia)'', 2 Bd., Verlag A. Weger, Brixen 2021, ISBN 978-88-6563-291-8.
* {{Cita libro |autore = Werner Pescosta |titolo = Storia dei ladini delle Dolomiti |città = San Martino in Badia |editore = Istitut Ladin Micurà de Rü |anno = 2010 |isbn=978-88-8171-090-4}}
* {{Cita testo|autore=Werner Pescosta |curatore1=[[Ulrike Kindl]]|curatore2= [[Hannes Obermair]] |titolo=La “questione ladina”. Strumento di espansione e di giustificazione delle ambizioni nazionalistiche italiane e tedesche |opera= Die Zeit dazwischen: Südtirol 1918–1922. Vom Ende des Ersten Weltkrieges bis zum faschistischen Regime / Il tempo sospeso: L’Alto Adige tra la fine della Grande Guerra e l’ascesa del fascismo (1918-1922) |editore=Edizioni alphabeta Verlag |città=Merano |anno=2020 |isbn=978-88-7223-365-8 |pp=157–218157-218 }}
* {{Cita libro |curatore1=[[Paul Videsott]]|curatore2= [[Ruth Videsott]]|curatore3= [[Jan Casalicchio]]altri|opera= Manuale di linguistica ladina |editore=De GRuyterGruyter |città=Berlino|anno=2020 |isbn=978-31-1051-962-43110519624}}
* {{Cita libro |curatore1=Paul Videsott|curatore2= altri|opera= Vocabolar dl ladin leterar / Vocabolario del ladino letterario / Wörterbuch des literarischen Ladinischen. Vol. 1: Lessich documenté fin al 1879 / Lessico documentato fino al 1879 / Bis 1879 belegter Wortschatz |editore=Bolzano/Bozen University Press |città=Bozen-Bolzano|anno=2020 |isbn=978-88-6046-169-8}}
* {{Cita libro |curatore1=Paul Videsott|opera= Zwei neue Hilfsmittel für die Erforschung des Dolomitenladinischen: Das Corpus dl ladin leterar und das Vocabolar dl ladin leterar |editore=Zeitschrift für Romanische Philologie 133 |anno=2017 |pp=212-244 }}
* [http://vll.ladintal.it/applications/textanalysis/writingList.jsp TALL Vocabolar dl ladin leterar]
 
Riga 653 ⟶ 889:
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [[:lld:Plata prinzipala|Wikipedia in ladino dolomitico]]
* {{cita web | 1 = http://www.vejin.com/ | 2 = Sito sui ladini e sul loro territorio | accesso = 18 febbraio 2007 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20191115145046/http://www.vejin.com/ | dataarchivio = 15 novembre 2019 | urlmorto = sì }}
Riga 659 ⟶ 895:
* {{cita web|http://www.istladin.net/|Istituto Culturale Ladino e Museo Ladino di Fassa}}
* {{cita web|http://www.vejin.com/language.html#formazione|Lingua ladina e varianti}}
* {{cita web | 1 = http://ald.sbg.ac.at/ald/default%20ald%201%202_i.htm | 2 = Atlante linguistico del ladino dolomitico e dei dialetti limitrofi I + II | accesso = 1 aprile 2020 | dataarchivio = 10 agosto 2020 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20200810092232/http://ald.sbg.ac.at/ALD/default%20ald%201%202_i.htm | urlmorto = sì }}
* [[Giovan Battista Pellegrini]], [https://web.archive.org/web/20121003072247/http://www.italica.rai.it/principali/lingua/bruni/mappe/flash/regionalok.htm ''La carta dei Dialetti d'Italia''], Pacini editore, Pisa, 1977.
* {{cita web|https://www.academia.edu/1621339/Servey_Ladins._Usi_linguistici_nelle_valli_ladine|Survey Ladins}}