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La città alta di Bergamo nel [[XIV secolo]], era molto abitata, e suddivisa in [[Vicinia|vicinie]], ognuna di queste aveva una fontana<ref>{{cita|Piga|p. 93}}.</ref>. Il fontanone fu eretto nel [[1342]], dal Podestà Gabrio Pozzobonelli e da [[Giovanni Visconti (arcivescovo)|Giovanni]] e [[Luchino Visconti (signore di Milano)|Luchino Visconti]], da qui il nome ''viscontea'', allora signori di [[Milano]] inglobando la fontana ''Berlina''<ref>{{cita web|url=http://www.albertogalmozzi.com/undici/ateneo.pdf|titolo=“L’elegante e ben inteso edifizio…”
sopra il Fontanone Visconteo|editore=alberto galmozzi|accesso=2 settembre 2016}}</ref>, il termine fontanone le viene dalla grande cisterna che aveva la capacità fino a 43800 brente bergamasche, pari a circa 3000&nbsp;m³. I documenti rogati negli anni successivi al 1342 in prossimità della fontana, la indicano come nuova fonte, più antica [[Fontana di Antescolis|quella]] che da il nome alla [[vicinia]]{{citazione|...in vicinia de Antescolis iuxta porticum sive fontem novum comunis Pergani in via publica|notaio Giovanni Parvis, 4 luglio 1343}}
[[File:Fontanone visconteo- Epigrafe.jpg|sinistra|thumb|Epigrafe del fontanone visconteo]]
[[File:Fontanone visconteo.jpg|thumb|Piccola fontana posta sul lato più breve del fontanone, dove era possibile recuperare l'acqua a mezzo di una pompa idraulica.]] I Visconti l'avevano costruita, non solo per aver più acqua in città, ma anche per assicurarsi il rifornimento idrico in caso di assedio<ref>{{cita web|url=http://www.bergamopost.it/vivabergamo/storia-della-cittadella-la-corte-dingresso-e-di-quel-che-han-fatto-i-visconti-in-citta-alta/|titolo=Storia della Cittadella e di quello che hanno fatto i Visconti in città Alta|editore=Vergamopost|accesso=| settembre 2016}}</ref>.<br />
Due acquedotti sotterranei provvedevano a fornire l'acqua alle fontane, il fontanone era alimentato dall'acquedotto ''dei Vasi'' o di Castagneta<ref>{{cita|Piga|p. 95}}.</ref>, acquedotto di origine romana, che era lungo 3.5&nbsp;km., prendeva le acque dei colli a nord della città. Le acque convogliavano in una grande vasca che poi si diramava in canali per servire le diverse fontane<ref>{{cita|Piga|p. 96}}.</ref>.<br />Questo sistema, modificato in parte, dopo la costruzione delle [[Mura veneteveneziane di Bergamo|mura veneteveneziane]] fu funzionale fino al [[1892]] quando venne costruito un nuovo impianto che rispondesse alle nuove esigenze<ref>{{cita|Piga|p. 98}}.</ref>, con la costruzione di nuovi lavatoi quello in via della Boccola, in Borgo canale e il [[Lavatoio pubblico (Bergamo)|lavatoio in via Lupo]].
 
Nel 1743 il comune di Bergamo decide di raccogliere tutti i reperti archeologici sparsi nella città per farne un museo, la raccolta ebbe la durata di dieci anni, al termine dei quali il materiale era talmente tanto da necessitare di una [[___location]] adatta; inizialmente la parte superiore del fontanone venne usata come deposito di questa archeologia, che era di proprietà di Costantino Gallizioli, il quale diede incarico all'architetto [[Verona|veronese]] [[Alessandro Pompei]] di progettare la costruzione di un palazzo da adibire a museo, che venne ultimato nel [[1768]]<ref>{{cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/BG020-00082/|titolo=Palazzo dell'Ateneo, Bergamo|editore=LombardiaBeniCulturali|accesso02accesso=2 settembre 2016}}</ref>, mettendo fine alla parte superiore del fontanone, anche se il bacino risulterà carico delle sue acque fino alla metà del [[XX secolo]].<br />
La grande cisterna, vuota dall'acqua che conteneva, divenne nel 2012 locazione per una mostra di Arte povera, esponendo un'opera dell'artista [[Gilberto Zorio]]<ref>{{cita web|url=http://www.gamec.it/it/mostre/arte-povera-citta|titolo=Arte povera in città|editore=GAMeC|accesso=2 settembre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160911163457/http://www.gamec.it/it/mostre/arte-povera-citta|dataarchivio=11 settembre 2016|urlmorto=sì}}</ref>.
 
== Descrizione ==
{{citazione|ANNO DOMINI MCCCXLII INDICTIONE X ET TEMPORE / DOMINATIONS ONOR. JOHANNIS DEI GRATIA ARCHIPISCOPI MEDIOLANI / ET LUCHINI FRATRUM VICECOMITIUM DE MEDIOLANO / PERGAMI ONOR. … GENERALIUM ET TEMPORE REGIMNIS NOBILIS / VIRI DOMINI GABRI DE PUTEO BONELLIO DE MEDIOLANO HONOR. POT / ESTATIS ET CAPIT. PERGAMI ET EXISTENTE TUNC TEUSERERIO / DOMINO BONDIROLO DE ZERBIS DE MEDIOLAN ACTU FUIT HOC QUOD SU / PSTATUM FUIT PER JOHANNES … DECURTEREGIA ET JACOBO DE CORREGIS}}
Il fabbricato ha la forma neoclassica con uno scalone a due rampe contrapposte, che conduce al piano rialzato sede dell'ateneo.
<br>La grande cisterna può essere vista attraverso una grata posta sul lato più corto del fabbricato, dove una pompa, ora non funzionante, riportava l'acqua ad una piccola fontana laterale. Il fontanone, era composto da conci bicromi in marmo scuri e chiari, che si possono ancora osservare alla base del fabbricato, era quindi simile alle altre fontane cittadine, posta nella sua [[fornice]], ma con un serbatoio maggiore delle altre, serbatoio che era accessibile per ogni tipo di riparazione e manutenzione.
Internamente il fontanone era formato da un alto piano a volta, a crociera ogivale, le cinque campate in cui era divisa, non corrispondono a quelle presenti nel fabbricato sovrastante composto da nove campate.
 
Sotto lo scalone di ingresso è locato il cartiglio in caratteri [[Onciale|onciali]] che riporta il nome dei due costruttori con gli stemmi e lo scudo della città<ref>{{cita|Piga|p. 94}}.</ref> che viene iscritta con il nome ''[[Pergamo|Pergamum]]'' come la famosa città della [[Misia]] famosa per l'invenzione della [[pergamena]]. La scritta ancora visibile ''AQ'' veniva incisa dove passava l'acquedotto cittadino.
 
==Note==
<references/>