Monteleone d'Orvieto: differenze tra le versioni

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{{Divisione amministrativa
{{Controlcopy|motivo=testo inserito da utente che aveva già inserito copyviol in questa voce, la forma mi sembra copiata...|firma=[[Utente:Centrifuga|Centrifuga]] - <small>[[Discussioni_utente:Centrifuga|Messaggi]]</small>|argomento=geografia|mese=agosto 2007}}
|Nome=Monteleone d'Orvieto
{{Comune
|Panorama=MonteleoneDOrvietoMar302024.jpg
|nomeComune = Monteleone d'Orvieto
|Didascalia=
|linkStemma = Monteleone d'Orvieto-Stemma.png
|Bandiera=Monteleone_d'Orvieto-Gonfalone.png
|siglaRegione = UMB
|Voce bandiera=
|siglaProvincia = TR
|Stemma=Monteleone d'Orvieto-Stemma.png
|latitudineGradi = 42
|Voce stemma=
|latitudineMinuti = 55
|Stato=ITA
|latitudineSecondi = 0
|Grado amministrativo=3
|longitudineGradi = 12
|Divisione amm grado 1=Umbria
|longitudineMinuti = 3
|Divisione amm grado 2=Terni
|longitudineSecondi = 0
|Amministratore locale=Paolo Garofani
|mappaX = 135
|Partito=[[lista civica]] Monteleone attiva
|mappaY = 139
|Data elezione=10-6-2024
|altitudine = 500
|Data rielezione=
|superficie = 23,89
|Data istituzione=
|abitanti = 1.629
|Altitudine=
|anno = 2001
|Sottodivisioni=[[Colle (Monteleone d'Orvieto)|Colle]], San Lorenzo, [[Santa Maria (Monteleone d'Orvieto)|Santa Maria]], Spiazzolino, Volpara
|densita = 68
|Divisioni confinanti=[[Città della Pieve]] ([[Provincia di Perugia|PG]]), [[Fabro]], [[Montegabbione]], [[Piegaro]] (PG)
|frazioni = [[San Lorenzo (Monteleone d'Orvieto)|San Lorenzo]], [[Colle (Monteleone d'Orvieto)|Colle]], [[Spiazzolino (Monteleone d'Orvieto)|Spiazzolino]], [[Santa Maria (Monteleone d'Orvieto)|Santa Maria]]
|Zona sismica=3
|comuniLimitrofi = [[Città della Pieve]] (PG), [[Fabro]] (TR), [[Montegabbione]] (TR), [[Piegaro]] (PG)
|Gradi giorno=2275
|cap = 05017
|Nome abitanti=monteleonesi
|prefisso = 0763
|Patrono=[[Teodoro di Amasea|san Teodoro]] e santi Apostoli [[Pietro apostolo|Pietro]] e [[Paolo di Tarso|Paolo]]
|istat = 055021
|Festivo=29 giugno
|fiscale = F543
|PIL=
|nomeAbitanti = monteleonesi
|PIL procapite=
|patrono = [[San Teodoro]] e [[S.S. Apostoli Pietro e Paolo]]
|Mappa=Map of comune of Monteleone d'Orvieto (province of Terni, region Umbria, Italy).svg
|festivo = [[29 giugno]]
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Monteleone d'Orvieto all'interno della provincia di Terni
|sito = http://www.comune.monteleone.tr.it/}}
 
{{quote|'' '''MONTELEONE TERRA NON GRANDE, MA ILLUSTRE E PREGIEVOLE''' ''|Giuseppe Bolletti ''Notizie istoriche di Città della Pieve'', [[Perugia]] [[1830]]}}
 
'''Monteleone d'Orvieto''' è un comune di 1.629 abitanti della [[provincia di Terni]].
 
 
==Geografia==
 
* [[Classificazione climatica]]: zona E, 2275 GR/G
 
Monteleone d'Orvieto si trova all'estremo nord della [[provincia di Terni]], nel sub-comprensorio dell'Alto Orvietano, confina con due comuni della [[provincia di Perugia]], [[Piegaro]] e [[Città della Pieve]] e due della [[Provincia di Terni]], [[Fabro]] e [[Montegabbione]].
 
Dal paese si può ammirare la lunga e stretta valle della [[Valdichiana]] ed i monti toscani e laziali.
 
È attraversato per tutta la sua lunghezza dalla [[Strada Statale 71 Umbro Casentinese Romagnola|Umbro casentinese SR 71]].
 
Monteleone fa parte della [[Comunità Montana Monte Peglia e Selva di Meana]], del [[Patto territoriale]] [[VATO]] ([[Valdichiana]] - [[Amiata]] -[[ Trasimeno]] - [[Orvietano]]), del [[Gruppo di azione locale|GAL]] Trasimeno-Orvietano.
 
La diocesi di appartenenza è quella di Perugia pur essendo un comune della provincia di Terni
 
 
==Storia==
 
{{vedi anche|Storia di Monteleone d'Orvieto}}
 
Lo storico cinquecentesco Cipriano Manente afferma che [[Storia di Monteleone d'Orvieto|Monteleone]] viene fondato da [[Orvieto]] nel [[1052]] a guardia dei suoi confini settentrionali . Lo studioso monteleonese [[Pietro Momaroni]], sposta la data di fondazione del [[castello]] alla fine del [[1100]].
 
Fino a qualche tempo fa si poteva affermare con certezza che il primo documento ufficiale in cui si legge il nome di Monteleone è un atto di [[Federico II del Sacro Romano Impero |Federico II]] del [[1243]] (Ved. tabella a lato) dove l’imperatore fissa i nuovi confini di Castel della Pieve ([[Città della Pieve]]) a lui fedele.
 
{{Nota
|titolo=1243 l'editto di Federico II
|contenuto=L'editto di [[Federico II del Sacro Romano Impero |Federico II]] è un [[diploma]] dato a [[Città della Pieve]] perché è rimasta a lui fedele; l'Imperatore vi definisce in maniera minuziosa le zone ed i comuni limitrofi alla Città che a quel tempo ha una superficie di 10.467 ettari e confina con [[Chiusi]], [[Castiglione del Lago]], [[Paciano]], [[Panicale]],[[ Piegaro]], [[Storia di Monteleone d'Orvieto|Monteleone]], [[Ficulle]], [[Fabro]], [[San Casciano dei Bagni]], e [[Cetona]]. Deve quindi appartenere al dominio di Castel della Pieve
{{quote|''tutto il territorio coltivato e non coltivato che si stende fino alla località detta “Guado Burgo” dalla parte di [[Orvieto]], tutto il terreno coltivato e non coltivato al di là ed al di qua del fiume [[Valdichiana|Chiana]], verso Salci, Figgine, Camporsevoli e [[Cetona]], e che si stende fino alla strada maggiore, ossia vecchia, che mena dalla Città di [[Chiusi]] alla Città di Orvieto, a partire da un certo punto, denominato “Ponte Spada” nel terreno Chiusino - tutto il terreno coltivato e non coltivato fino al fiume Tresa, e ai fossi di Caioncola – e verso [[Paciano]], e [[Panicale]], tutto il terreno che si stende fino al fosso “[[Moiano]]”, alla fonte di S.Galgano, alla strada che va a Panicale, Colle di Monte S.Marcello e Strada Maggiore del [[Piegaro]] - e ancora tutto il terreno verso l’eremo di S.Giovanni e verso [[Storia di Monteleone d'Orvieto|Monteleone]], fino al [[Nestore (fiume)|Nestore]], giungendo alla località detta di “Giove” e poi discendendo all’altra località della Chiana detta “Guado Burgo” sopra nominata''}}
}}
 
'''Monteleone d'Orvieto''' è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Terni]] in [[Umbria]].
Recentemente però il Corgna afferma che, in una [[Bolla pontificia]] di [[Celestino III]] del [[1191]], la “Misurati inopiam”, vengono citate le Parrocchie dipendenti dal Vescovo di [[Chiusi]] in numero di venticinque Pievi; a confine con le Diocesi di [[Perugia]] ed [[Orvieto]] il documento richiama "[[Pozzuolo Umbro]], [[Casamaggiore]], [[Paciano]], [[Panicale]], [[Tavernelle]], [[Piegaro]], [[Città della Pieve|Castel della Pieve]], [[Storia di Monteleone d'Orvieto|Monteleone]], Salci, Camporsevoli,[[ Trevinano]], [[Santa Fiora]] ". In realtà non si cita espressamente Monteleone ma la Chiesa di S.Pietro, probabilmente riferendosi alla chiesa di S. Pietro e Paolo la collegiata di Monteleone, ma di questo non vi è certezza.
 
== Geografia fisica ==
Tale documento storico, se fosse confermato nella sostanza, sarebbe il primo in cui viene ricordato Monteleone.
Monteleone d'Orvieto si trova sulle colline all'estremo nord della [[provincia di Terni]], nel sub-comprensorio dell'Alto Orvietano, confina con due comuni della [[provincia di Perugia]], [[Piegaro]] a nord e [[Città della Pieve]] ad ovest, e due della provincia di Terni, [[Fabro]] a sud e [[Montegabbione]] ad est.
 
[[File:Il borgo di Monteleone.jpg|thumb|left|La [[Val di Chiana]] dal borgo di Monteleone]]
Nel [[1278]] il Comune di [[Orvieto]] deterrmina i confini dei propri castelli e nel relativo documento [[Storia di Monteleone d'Orvieto|Monteleone]] viene indicato come Piviere; nel [[catasto]] del contado orvietano del [[1292]] è descritto, con le relative stime anche il “Plebarium Montis Leonis”.
Dal paese la vista si estende sulla lunga e stretta [[Val di Chiana]] - quella che fu la Valdichiana Romana - e sui monti [[Toscana|toscani]] e [[Lazio|laziali]].
 
È unito per tutta la sua lunghezza dalla S.R. 71 [[Strada statale 71 Umbro Casentinese Romagnola|Umbro-casentinese]], un tempo strada di competenza statale.
Dal punto di vista ecclesiastico è assoggettato all’antichissima [[Diocesi]] di [[Chiusi]], città all'epoca controllata da [[Orvieto]]. Nel [[1600]] entra a far parte della nuova Diocesi di [[Città della Pieve]] (oggi si trova nell'[[Arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve|Diocesi di Perugia]]).
Durante la costruzione del [[Duomo di Orvieto]] sorgono a [[Storia di Monteleone d'Orvieto|Monteleone]] alcune fornaci per la costruzione di laterizi e la fabbricazione di materiale musivo e vetri; alcuni artigiani locali, primo fra tutti [[Consiglio Dardalini]], sono impegnati nell’opera di doratura delle tessere dei mosaici.
 
Le varie località e frazioni sono poste alle seguenti altezze:
Al [[XIV secolo]] risale pure la prima stesura di un antico statuto di cui si dota la Comunità per regolare la vita interna del Castello.
* Capoluogo 500 m s.l.m.
* [[Santa Maria (Monteleone d'Orvieto)|Santa Maria]] 251 m s.l.m.
* Spiazzolino: 300 m s.l.m.
* [[Colle (Monteleone d'Orvieto)|Colle Basso]] 340 m s.l.m.
* [[Colle (Monteleone d'Orvieto)|Colle Alto]] 352 m s.l.m.
* San Lorenzo 409 m s.l.m.
 
Monteleone faceva parte della [[Comunità montana Monte Peglia e Selva di Meana]], ed oggi appartiene a quella ancor più ampia del dell'Orvietano-Narnese-Amerino-Tuderte (ONAT); è all'interno del [[patto territoriale]] VATO ([[Val di Chiana]]-[[Monte Amiata]]- [[Lago Trasimeno]]-Orvietano) e del [[Gruppo di azione locale|GAL]] trasimeno-orvietano. È localizzato inoltre all'interno dello STINA, il sistema territoriale di interesse naturalistico del Monte Peglia.
Sempre in quel periodo già esistono od hanno origine alcune [[Confraternita|Confraternite]] religiose; di particolare importanza è quella della Morte, (probabilmente già esistente nei secoli precedenti) che si prefigge anche il compito del seppellimento dei defunti e quella del SS.mo Sacramento sorta sulla scia del [[Miracolo di Bolsena]] e dell’istituzione, ad [[Orvieto]], della festività del [[Corpus Domini]]. Tali istituzioni sopravvivono fino al dopo guerra, quando vengono sopprese dalla [[Curia]] per motivi politici: siamo in piena guerra fredda e si vuole evitare l'infiltrazione di elementi iscritti a [[Partito politico|partiti politici]] di ispirazione [[marxista]].
 
* [[Classificazione climatica]]: zona E, 2275 GR/G
Il [[Castello]] di [[Storia di Monteleone d'Orvieto|Monteleone]] rimane sotto il diretto controllo orvietano fino al [[1373]], poi, per volere di [[Carlo IV]] passa al Visconte di [[Turrena]], quindi viene ceduto al Conte Ugolino di Montemarte da [[Corbara (Orvieto)|Corbara]] ma è anche conteso dai Conti di [[Marsciano]] che possiedonono già il vicinissimo fortilizio denominato [[Castel Brandetto]].
 
=== Territorio ===
Nel [[1398]] [[Papa Bonifacio IX]] cede il castello al conte Francesco di Corbara al prezzo di un falcone annuo che deve essere pagato nel giorno di [[San Pietro]]. Rimasti senza prole i discendenti del conte Francesco, il castello passa sotto il dominio di Bartolomeo [[Della Rovere]], nipote di [[Sisto IV]]; nel [[1481]] viene riacquistato dal Comune di Orvieto.
{{Approfondimento
 
Nel finire del [[XV secolo]] la Contessa Manfilia, dei Conti di Montemarte da Corbara, sposatasi con un Bandini di [[Città della Pieve]], rivendica i diritti ereditari su [[Storia di Monteleone d'Orvieto|Monteleone]]; ha così inizio una causa legale che vede però i Bandini passare alle vie di fatto con l'invasione di parte del territorio orvietano: è l’origine di una di una lung guerra che si protrae per alcuni anni e si conclude l’11 luglio [[1497]] con il “Trattato di Pace di [[Storia di Monteleone d'Orvieto|Monteleone]]”, con condizioni sfavorevoli per Orvieto che perde Salci, ma riesce a mantenere il castello di Monteleone.
{{Nota
|titolo=Le probabili origini del nome
|contenuto=
Diverse sono le ipotesi che si fanno insulle meritoorigini aldel nome "Monteleone": il Pieri ipotizza una derivazione del nome da [[Leo]],dal nome proprio latino, altri da [[Papa]]Leo [[Leone IX(nome)|Leo]] che, partitoaltri da [[Worms]]papa dove è eletto Papa e recandosi a [[Roma]] per essere eletto canonicamente, nel febbraio [[1049]] passa nei pressi di Monteleone: si deve anche tener presente che [[Leone IX]], è un grande [[Pontefice]] di quegli anni (è l'artefice fra l'altro dello scisma della Chiesa d'[[Oriente]], [[Ortodossa]]), e grande amico e protettore di [[Orvieto]]. È probabile, inoltre, che gli orvietani con il nome vogliono sottolineare anche la forte funzione difensiva del castello.
[[File:popeleoIX.jpg|thumb|[[Papa Leone IX]]]]
}}
 
In questo stesso periodo il Comune di Orvieto provvede a restaurare e rinforzare le costruzioni difensive del castello: commissiona i lavori all’architetto Belforte di Jacopo da [[Como]]. In particolare è ristrutturata la porta nord del paese: viene creata una vera e propria rocca, con il [[cassero]] difeso da robuste mura e da un fossato con ponte levatoio.
Nel [[1601]] viene costituita la nuova Diocesi di [[Città della Pieve]] di cui Monteleone è uno dei principali paesi (ved. tabella "''Parrocchie, terre e ville della nuova Diocesi'')
 
Nel [[1643]], durante la Guerra per il [[Ducato di Castro]], tra il [[Papa]] ed i [[Farnese]], duchi di [[Parma]], [[Storia di Monteleone d'Orvieto|Monteleone]] è assediato, occupato, smantellato e saccheggiato da [[Firenze]], alleato dei Farnese; da quel momento cessa di essere un vero e proprio castello.
 
{{vedi anche|Ducato di Castro}}
 
A questo periodo risale la costruzione della chiesa del SS.mo [[Crocefisso]], recentemente restaurata.
Nel [[1738]] vengono traslati a [[Storia di Monteleone d'Orvieto|Monteleone]] i resti del Santo Martire [[Teodoro]] che è proclamato comprotettore del paese accanto ai titolari della chiesa principale: i SS.mi Apostoli [[San Pietro|Pietro]] e [[San Paolo|Paolo]].
{{Nota
|titolo= Terre, castelli e ville della nuova Diocesi
|contenuto=
Secondo la loro antica importanza, i luoghi della Diocesi vengono suddivisi in:
*'''5 terre''': S.Fiora, Monteleone, [[Panicale]], [[Piegaro]], e [[Paciano]];
* '''5 castelli''': [[Trevinano]] e Salci nel territorio orvietano, Mongiovino, Montalera e Colle S.Paolo nel territorio perugino;
*'''18 ville''': [[San Biagio]], [[San Donato]], [[San Bartolomeo]], ultra lanis, nel territorio di [[Città della Pieve]]; Camporsevoli e le Piazze nel territorio fiorentino; Missiano, Ceraselo, S.Bartolomeo del Piegaro nel territorio di [[Perugia]]; altre dieci situate nel così detto [[Marchesato]] di [[Castiglione del Lago]], cioè: [[Vaiano]], Strada, Porto, [[Pozzuolo (Castiglione del Lago)|Pozzuolo]], Petrignano, [[Casamaggiore]], Gioiella, [[Badia]], Sanfatucchio, e [[Panicarola]] con Macchie.
}}
 
A questo stesso periodo risale anche l’origine delle prime [[rappresentazioni teatrali]] organizzate da alcuni giovani monteleonesi; vengono realizzate nei locali comunali che, con varie trasformazioni nel tempo, si sono trasformati nell’odierno “[[Teatro dei Rustici]]”.
 
Nel [[1778]] la chiesa parrocchiale è eretta in [[Collegiata]] insigne e conserva tale titolo fino all'[[unità d'Italia]].
 
Nel corso dell’[[ottocento]] il paese è assoggettato per alcuni anni alla dominazione francese; torna subito dopo a far parte di nuovo dei territori dello [[Stato Pontificio]].
 
Nel [[1848]] viene costituito il primo nucleo della [[Banda musicale]] con il nome di “I dilettanti del suono e del canto”, associazione ancora oggi esistente e funzionante.
 
Nel [[1864]] nasce a [[Storia di Monteleone d'Orvieto|Monteleone]] il poeta e critico letterario [[Pietro Bilancini]].
 
Nel[[ 1888]] viene costruita la torre dell'orologio sulle macerie di un'altra torre.
 
 
Tra i resti più antichi sono da annoverare la porta nord, costruita alla base di una delle torri di pietra della cinta muraria. Alcuni brandelli delle antiche mura difensive sono poi ancora visibili in varie zone del centro storico
 
 
==Monumenti e luoghi d'interesse==
{{Nota
|titolo=Beato Angiolo da Monteleone
|contenuto=Non si conosce la data di nascita e morte di Beato Angiolo da Monteleone, probabilmente vissuto nel XIV secolo; ma cio' che piu' conta non vi e' certezza neanche in merito alla sua provenienza: Monteleone d'Orvieto, [[Monteleone di Spoleto|di Spoleto]] o [[Monteleone Sabino|Sabino]]. Secondo Giuseppe Bolletti Angiolo, religioso francescano, proviene proprio da Monteleone d’Orvieto.
 
Il Tossignano di lui scrive: "''Pauperrimus et despectus homo obiit miraculis clarus apud Montem Compatrium in Campaniam''".
 
Tale pontefice, dopo essere stato eletto nella città tedesca di [[Worms]], si reca a [[Roma]] per ricevere l'elezione canonica; nel viaggio, durante il febbraio del [[1049]], passa anche nel luogo dove sorgerà di lì a poco Monteleone.
Esistono del Beato due effigi: una a Monteleone d’Orvieto nella [[Collegiata]] SS. Pietro e Paolo all’interno della [[cripta]] di [[San Teodoro]] dipinta da Guglielmo Ascanio nei primi anni del novecento, l’altra antica a [[Città della Pieve]] nel muro nel Convento dei PP. Minori Osservanti con l’iscrizione: <<''Beato Angelo da M.Leone. Il suo cordone si conserva in Fiesole, e si tiene in particolar devozione''>>.
 
Leone IX è un grande [[Papa|capo della cristianità]] di quegli anni, amico e protettore di [[Orvieto]].
Nel [[1830]] il Bolletti ricorda:
 
È anche probabile che gli orvietani, con questo nome, vogliano sottolineare la forte funzione difensiva del castello.
{{quote|''Tra gli illustri suoi conterranei vanta M.Leone il Beato Angiolo religioso francescano, già lettore in sacra teologia fra i PP.[[ Conventuali]], indi passato fra i [[Minori Osservanti]] allettato dalle virtù di Frate Paoluccio da[[ Foligno]], ed ambedue di poi impegnati a far rifiorire la religione nel suo primiero stato. Questo servo del Signore fu assiduo nell’Orazione, e contemplazione delle Cose Celesti, per cui fu fatto degno di singolari, e Celesti Visioni. In [[Firenze]] con il suo Compagno furono ambedue di esempio con le loro virtuose azioni, di sommo vantaggio con il Loro Evangelico Zelo, e di grande Edificazione a quella città. Fondò il Beato Angelo un Convento di Osservanza sulla Cima del Monte vicino a Fiesole per soddisfare alla devozione, e alle istanze di detta Città, e di Firenze istessa. Passò alla Celeste patria il dì 2 di Dicembre [[1399]], nel Convento di San Processo vicino al [[Monte Comprate]] in [[Toscana]]. Nel [[martirologio]] [[Francescano]] sotto il dì 2 Dicembre si legge: <<Apud Montem Compatrium in Aetruria B. Angeli a M. Leone Confessoris, virtude patiente, et poenitentia insignis, qui miro Spiritus fervore Verbum Dei praedicans, atque Orationi, et Contemplationi instantius vacans, quamplurimis post obitum illustratus est miraculis>> <<Beato Angelo da M.Leone. Il suo cordone si conserva in [[Fiesole]], e si tiene in particolar devozione>>''.|Giuseppe Bolletti “''Notizie istoriche''” [[1830]], [[Città della Pieve]]}}
}}
 
Monteleone d'Orvieto è attraversato dai fiumi [[Chiani]], dai torrenti ''Ripignolo'' e ''Fossalta''; non lontano dal capoluogo, alla Fonte del Ss. Crocifisso, nasce il fiume [[Nestore (fiume)|Nestore]], importante affluente di destra del [[Tevere]].
* Porta Nord
* [[Borgo]] Medievale dalla caratteristica forma allungata
* Chiesa SS. Apostoli Pietro e Paolo; custodisce una tavola pregevoli: [[Madonna con Bambino tra i santi Pietro e Paolo]]. L'opera è da ascriversi a un allievo del [[Perugino]] ([[Pietro Vannucci]]). Sempre all'interno della Collegiata si può ammirare la [[cripta]] di [[San Teodoro]]
* Chiesa del SS. Crocifisso del[[ 1600]]; ha un'altare [[Barocco]]: recentemente ristrutturata
* Chiesa dalla SS.ma Anunziata
* "[[Teatro dei Rustici]]" del [[1700]]
* Torrione (belvedere su [[Umbria]],[[ Toscana]] e [[Lazio]] e [[Valdichiana]])
* Centro documentazione musicale [[Attilio Parelli]]
* Torre dell’orologio in laterizi del [[1888]]
* Piazza [[Pietro Bilancini]]
* Pozzo Medievale
{{vedi anche|Teatro dei Rustici}}
{{Vedi anche|Madonna con Bambino tra i santi Pietro e Paolo}}
 
Il paese è all'interno della [[Val di Chiana]] romana, indicando con tale termine la parte della valle che nel Medioevo apparteneva allo Stato Pontificio e distinguendola così dalla Valdichiana aretina e senese un tempo ricompresa nel [[Granducato di Toscana]]; [[Fabro]] e Monteleone d'Orvieto sono i due ultimi comuni della lunga e stretta valle del fiume [[Chiani]] che inizia nella [[provincia di Arezzo]], attraversa la [[provincia di Siena]] e finisce con le due province Umbre di [[Provincia di Perugia|Perugia]] e [[Provincia di Terni|Terni]].
 
L'assetto geologico del territorio in cui si trova la dorsale collinare di Monteleone d'Orvieto è il risultato delle vicende [[Tettonica|tettoniche]] che hanno interessato la zona fra il [[miocene]] ed il [[Pliocene|plio]]-[[pleistocene]].
===Il borgo medievale===
 
Il Cattuto nel [[1988]] propone una ricostruzione [[paleogeografia|paleogeografica]] per un'area ricomprendente anche Monteleone. Da tale studio si desume che durante il [[pliocene]] medio-superiore, la linea di costa del mare era orientata in direzione Nord/Ovest-Sud/Est ed occupava le attuali valli dei fiumi [[Chiani]] e [[Paglia (fiume)|Paglia]].
Il centro storico di Monteleone d'Orvieto ha una '''pavimentazione''' nelle vie in sampietrini ed in basole di [[basalto]] nelle piazze, materiale quest’ultimo ripreso dalla pavimentazione del secondo dopoguerra, che ando' a sostituire le vecchie basole di fine '800, friabili e rovinate.
 
In questo mare del [[pliocene]], in corrispondenza del territorio compreso fra [[Città della Pieve]] e Monteleone, si depositarono ampie zone di sedimenti trasportati poi dal paleo [[Nestore (fiume)|fiume Nestore]] che, defluendo verso Sud-Ovest, portò il suo carico solido in corrispondenza dell'antica linea di costa.
Le abitazioni sono collocate lungo la via principale centrale, chiamata fino ai primi del '900 ''Via Dritta'', oggi ''Corso Vittorio Emanuele II°'' e la parallela ''Via Torta'' oggi ''Via Mazzini''. Le altre strade del centro storico sono le panoramiche: ''Via Uscidietro'' e ''Via degli Orti'', che guardano il Monte Arale e [[Montegabbione]], mentre ''Via della Ripa'' ha come sfondo il versante della [[Valdichiana|Val di Chiana]] ed [[ Monte Cetona]].
Appena entrati nella ''Porta nord'' si trova '''Piazza [[Garibaldi]]''': sotto il suo pavimento vi e' '''cisterna medievale''', che rappresentava una sicura scorta d’acqua per il castello. La cisterna e' ancora esistente, ma dagli anni 50/60 l'antico pozzo e' stato rimosso.
 
Il materiale risulta oggi distribuito in maniera regolare, presentando una classificazione molto tipica, su un'ampia superficie, i cui insiemi di strati orizzontali più alti ed interni del materiale depositato (caratterizzato dai sedimenti più grossolani), è oggi ben evidenziato dalla formazione del conglomerato di [[Città della Pieve]], cittadina situata a pochi chilometri da Monteleone.
Anticamente in piazza Garibaldi vi erano anche due Chiese oggi distrutte; la "''Chiesa della Madonna della Torre''", così chiamata per il campanile posto sulla torre sopra la porta nord: tale edificio di culto apparteneva al comune. La demolizione avvenne nei primi anni dell'800 per motivi legati alla sicurezza essendo la chiesa pericolante.
 
La struttura della dorsale collinare è quindi costituita in alto da [[sedimenti]] fini, medi e grossolani.
Sempre in piazza Garibaldi si poteva trovare anche una seconda chiesa quella di ''[[ San Giovanni Decollato]],'' dove aveva sede la [[Confraternita]] piu' antica di Monteleone: quella della morte; l'edificio religioso fu distrutto quando tale Confraternita decise di trasferire la sede nella ''Chiesa di [[San Antonio]]''.
 
Procedendo dall'alto verso il basso della serie si ritrovano le seguenti sequenze:
Un tempo nella piazzetta vi era anche uno dei forni del castello.
 
# sabbie e sabbie limose
Lungo il corso, nell’antica “Via dritta” a sinistra si trova la ''Chiesa della SS.ma Annunziata'', la cui facciata risale al [[1779]]; al suo interno viene conservata la statua della [[Madonna Assunta]]; anticamente era anche la sede dell’omonima Confraternita, poi trasformata in [[oratorio]] della [[Confraternita]] del SS.mo Sacramento.
# deposito di conglomerato
# sabbie limose argillosea
# sabbie gialle
 
I versanti che definiscono la dorsale collinare su cui si erge l'abitato del capoluogo sono interessati da fenomeni di dissesto attivi e/o quiescenti. I fossi si trovano in fase di scalzamento dell'[[alveo]] e ciò crea valli incassate fra pareti anche a strapiombo. Non a caso fra il novembre [[2012]] ed i primi mesi del [[2013]], il clima particolarmente piovoso<ref>Secondo le serie storiche a disposizione dei meteorologi che iniziano dal [[1811]], solo nel [[1876]] un vi fu un inverno similare, ma in quel caso le punte di maggiore piovosità ebbero una minore consistenza</ref>, ha creato gravi [[dissesto idrogeologico|dissesti idrogeologici]] alcuni dei quali - in particolare ad ovest del capoluogo - hanno dato vita a modificazioni significative della morfologia dei luoghi, con lo scivolamento, orizzontale e verticale, di ampie zone adiacenti all'abitato.
Attigua alla chiesa si trova la casa del [[Cappellano]], sede per molti anni del Presepe Vivente, recentemente riacquisita alla Parrocchia.
 
== Storia ==
Proseguendo lungo il corso, poco più avanti a destra, si puo' vedere la ''casa'' che dette i natali al compositore e direttore d’orchestra ''[[Attilio Parelli]]'', dove e’ apposta una lapide in suo ricordo.
{{vedi anche|Storia di Monteleone d'Orvieto}}
{{Approfondimento
Poco piu' avanti, sempre a destra, si può ammirare la '''Chiesa parrocchiale''', centro della vita del castello sin dai primi anni della sua esistenza; aveva portici di fronte e di lato: la testimonianza di questo si puo' vedere ancora oggi nel muro a nord. Accanto sorgeva anche il cimitero.
|larghezza= 300px
 
|titolo=1243 - l'editto di Federico II
Quando venne costruito l’edificio di culto aveva una sola navata e quattro cappelle; dietro l’altare principale vi era anche un coro. Durante i secoli la chiesa ha conosciuto ampliamenti e varie modificazioni; tra il [[1815]] ed il [[1821]] vennero costruiti la facciata ed il ''[[campanile]]'' in [[laterizi]] provenienti dalle fornaci che all'epoca erano fiorenti a Monteleone.
|contenuto=L'editto di [[Federico II di Svevia|Federico II]] è un [[diploma]] dato a Città della Pieve perché rimasta a lui fedele; l'Imperatore vi definisce in maniera minuziosa le zone ed i comuni limitrofi alla Città, che a quel tempo ha una superficie di
{{Nota
10.467 ettari e confina con Chiusi, [[Castiglione del Lago]], [[Paciano]], [[Panicale]], [[Piegaro]], Monteleone, Ficulle, Fabro, [[San Casciano dei Bagni]] e [[Cetona]]. Deve quindi appartenere al dominio di Castel della Pieve
|titolo=La via Cassia
{{citazione|tutto il territorio coltivato e non coltivato che si stende fino alla località detta “Guado Burgo” dalla parte di Orvieto, tutto il terreno coltivato e non coltivato al di là ed al di qua del fiume [[Val di Chiana|Chiana]], verso Salci, Figgine, Camporsevoli e Cetona, e che si stende fino alla strada maggiore, ossia vecchia, che mena dalla Città di Chiusi alla Città di Orvieto, a partire da un certo punto, denominato “Ponte Spada” nel terreno Chiusino - tutto il terreno coltivato e non coltivato fino al fiume Tresa, e ai fossi di Caioncola – e verso Paciano, e Panicale, tutto il terreno che si stende fino al fosso “[[Moiano]]”, alla fonte di S.Galgano, alla strada che va a Panicale, Colle di Monte S.Marcello e Strada Maggiore del Piegaro - e ancora tutto il terreno verso l'eremo di S.Giovanni e verso Monteleone, fino al [[Nestore (fiume)|Nestore]], giungendo alla località detta di “Giove” e poi discendendo all'altra località della Chiana detta “Guado Burgo” sopra nominata}}
|contenuto=E' molto probabile che per Monteleone passi l'antica [[Via Cassia]]. Non ultima prova ne e' il concordato del 26 gennaio [[1828]] fra la [[Santa Sede]] ed il [[Granducato di Toscana]], in cui viene decisa la riapertura di tale importantissima via.
 
Riporta il Bolletti:
 
{{quote|''...A confermare definitivamente...la mia proposizione, che per Città della Pieve passava la [[Via Cassia]], serva il Concordato del di 26. Gennajo 1828, fatto tra i Commissarj della S. Sede, e del Governo Toscano, in cui fu decretato il ristabilimento dell' antica Via Cassia, la quale da [[Arezzo]], e [[Chiusi]] passa per [[Città della Pieve]], e quindi passando sotto [[Monteleone d'Orvieto|Monte Leone]], e [[Ficulle]] per [[Orvieto]], entra nella strada Romana che conduce alla Metropoli della Chiesa, la quale strada incominciata sin dal Giugno 1828. prosegue ad effettuarsi''.
|Giuseppe Bolletti ''Notizie istoriche di Città della Pieve'', [[Perugia]] [[1830]]
}}
}}
La prima testimonianza storica del territorio comunale di Monteleone d'Orvieto fu rinvenuta nel [[1878]], quando venne scoperta, nelle vicinanze del capoluogo, una tomba a camera contenente alcune urne appartenenti al periodo [[etruschi|etrusco]]; su di esse sono presenti iscrizioni in latino e tirreno.
 
La circostanza fa presupporre una comunità etrusca nel territorio, risalente al [[II secolo a.C.|II]]-[[III secolo a.C.]], soggetta alla lucumonia<ref>Territorio sottoposto al [[lucumone]], magistrato supremo che detiene il potere politico, militare e religioso presso gli [[Etruschi]].</ref> di [[Chiusi]], [[dodecapoli etrusca]] molto vicina.
Le campane sono quattro: a nord vi e’ il '' “Campanone”,'' la campana maggiore, dal forte timbro armonico ed un tono maestoso.
Lo storico cinquecentesco Cipriano Manente afferma che il castello di [[Storia di Monteleone d'Orvieto|Monteleone]] viene fondato da [[Orvieto]] nel [[1052]] a guardia dei suoi confini settentrionali. Lo studioso monteleonese [[Pietro Momaroni]], sposta la data di fondazione del ''[[castrum]]'' alla fine del [[1100]].
 
Fino a qualche tempo fa si poteva affermare con certezza che il primo documento ufficiale in cui si legge il nome di Monteleone è un atto di [[Federico II di Svevia|Federico II]] del [[1243]] (vedi tabella a lato) dove l'imperatore fissa i nuovi confini di Castel della Pieve ([[Città della Pieve]]) a lui fedele. Contrariamente a tale tesi il Corgna scrive nel 2004 che, in una [[Bolla pontificia]] di [[Papa Celestino III|Celestino III]] del [[1191]], la ''Misurati inopiam'', vengono citate le parrocchie dipendenti dal Vescovo di [[Chiusi]] in numero di venticinque Pievi; al confine con le Diocesi di [[Perugia]] ed [[Orvieto]] il documento richiama "''[[Pozzuolo (Castiglione del Lago)|Pozzuolo Umbro]], [[Casamaggiore]], [[Paciano]], [[Panicale]], [[Tavernelle (Panicale)|Tavernelle]], [[Piegaro]], [[Città della Pieve|Castel della Pieve]], [[Storia di Monteleone d'Orvieto|Monteleone]], Salci, Camporsevoli, [[Trevinano]], [[Santa Fiora]]"''. In realtà, in tale documento, non si cita espressamente Monteleone ma la ''Chiesa di S. Pietro'', probabilmente riferendosi alla chiesa di S. Pietro e Paolo la collegiata di Monteleone, ma di questa circostanza, al momento, non vi è certezza.
Le [[Cappella|cappelle]] laterali sono state tolte e la chiesa oggi ha tre navate.
La ''pala d’altare'' appartiene alla scuola di del Perugino ( [[Pietro Vannucci]], [[Città della Pieve]] [[1445]] – [[Fontignano]] [[1523]]). La tavola rappresenta la ''[[Madonna con Bambino tra i santi Pietro e Paolo|Madonna con il Bambino, con ai lati gli Apostoli San Pietro e San Paolo]].''
Oggi al posto del [[coro]] vi e’ l’[[abside]] e sotto la ''[[cripta]] del corpo di [[San Teodoro ]] Martire'', decorata negli anni trenta dal prof. Guglielmo Ascanio.
Negli anni ‘50 la chiesa assunse l’aspetto definitivo che vediamo ancora oggi: fu innalzata, vennero aperte delle finestre in alto per una migliore illuminazione e venne interamente decorata: la pavimentazione, invece, è stata realizzata più recentemente.
A sinistra dell’altare maggiore si trova l’altare dedicato all’Annunciazione ed a destra trova posto la cappella del Sacro Cuore, realizzata dai monteleonesi per celebrare la fine della seconda guerra mondiale.
 
Nel [[1278]] il Comune di [[Orvieto]] determina i confini dei propri castelli e nel relativo documento [[Storia di Monteleone d'Orvieto|Monteleone]] viene indicato come Piviere; nel [[catasto]] del contado orvietano del [[1292]] è descritto, con le relative stime anche il ''“Plebarium Montis Leonis''.
Uscendo dalla Chiesa di San Pietro e Paolo e proseguendo nella passeggiata lungo il corso, a pochi metri sulla sinistra vi e’ ''Piazza Cavour'' <ref>Anticamente Piazza della cisterna</ref>, con il caratteristico ''“Pozzo”,'' una antica cisterna a servizio della comunità. E’ una costruzione del [[XIX secolo]] in laterizi a copertura di un altro più antico deposito d’acqua medievale.
 
Dal punto di vista ecclesiastico è assoggettato all'antichissima [[Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza|Diocesi di Chiusi]], città all'epoca controllata da [[Orvieto]]; nel Seicento entra a far parte della Diocesi di [[Città della Pieve]].<ref>Oggi si trova nell'[[arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve]] dopo che nel 1977 [[Ferdinando Lambruschini]], già arcivescovo di Perugia, diviene anche vescovo di Città della Pieve, unendo così ''[[in persona episcopi]]'' le due sedi.</ref>
Il pozzo e’ stato ricostruito negli anni ’80 su disegni originali: la grata, il braccio della carrucola e le pietre della base e bordatura sono autentiche.
 
Durante la costruzione del [[duomo di Orvieto]], nella prima metà del XIV secolo, sorgono a [[Storia di Monteleone d'Orvieto|Monteleone]] alcune fornaci per la costruzione di laterizi e la fabbricazione di materiale musivo e vetri; alcuni artigiani locali, primo fra tutti [[Consiglio Dardalini]], ma non solo, sono impegnati nell'opera di [[doratura]] delle [[Tessera (mosaico)|tessere]] dei [[mosaici]].
Appena si lascia piazza [[Cavour]] si trova subito Piazza ''[[Pietro Bilancini]],'' la principale del paese, fino ai primi anni del '900 denominata ''Piazza dell’Orologio'' e successivamente ''Piazza Umberto I''; solo nel [[1956]] prende l'attuale denominazione in ricordo del poeta e critico letterario ''' [[Pietro Bilancini]] ''' (''1864 – 1895''), che nella Piazza ha la sua casa natale in cui è apposta la lapide in suo ricordo.
 
Al [[XIV secolo]] risale pure la prima stesura di un antico statuto di cui si dota la Comunità per regolare la vita interna del Castello.
Nella parte alta della piazza vi è la Chiesa di [[Sant'Antonio di Padova|Sant’Antonio da Padova]], oratorio della [[Confraternita]] della Morte: la facciata è del [[1700]]. A nord si trova la torre dell’orologio, costruita nel [[1888]] su progetto di Filidio Lemmi, in fondo i locali della Parrocchia e la Biblioteca Comunale.
 
Sempre in quel periodo già esistono od hanno origine alcune [[Confraternita (Chiesa cattolica)|Confraternite]] religiose:
{{Nota
* la ''[[Confraternita (Chiesa cattolica)|Confraternita]] del SS.mo Sacramento'' sorge sulla scia del [[miracolo eucaristico di Bolsena]] ([[1263]]), dell'istituzione, ad [[Orvieto]], della festività del [[Corpus Domini]], e alla traslazione del Sacro Corporale; tale culto viene alimentato dalla predicazione di [[Bernardino da Siena]] e successivamente il [[Concilio di Trento]] ([[1545]]-[[1563]]) stimola una capillare diffusione delle Confraternite del Sacramento.
|titolo= Il "Croco" di Monteleone
* la ''Confraternita della Morte'', che si prefigge il compito del seppellimento dei defunti, ha una origine anteriore, legata forse alla costruzione del castello.
|contenuto= In poche zone d’Italia si produce lo [[Crocus sativus|zafferano]] e Monteleone è fra queste. Come recentemente scrive Livia di Schino in un articolo le “''Terre dello zafferano…(sono) [[Città della Pieve]], [[Paciano]], [[Panicale]], [[Piegaro]], [[Castiglione del Lago]], [[Monteleone d'Orvieto]] e [[Montegabbione]]''”
[[File:Sorgente Nestore.jpg|miniatura|verticale|La Fonte del SS. Crocifisso, dove nasce il Nestore.]]
Tali istituzioni religiose sopravvivono per molti secoli fino agli [[anni 1950|anni cinquanta]], quando vengono sciolte dalle autorità ecclesiastiche per motivi politici legati alla presenza di elementi iscritti a partiti di matrice [[marxismo|marxista]] ([[Partito Comunista Italiano|PCI]] e [[Partito Socialista Italiano|PSI]]) all'interno delle stesse, cosa che la Chiesa non può, in quel periodo di guerra fredda, evidentemente sopportare.<ref>In diverse parti d'Italia il decreto del [[Sant'€Uffizio]] viene reso pubblico attraverso la stampa e l'affissione di manifesti (vedi [[Scomunica ai comunisti]])</ref>
 
Il [[Castello]] di [[Storia di Monteleone d'Orvieto|Monteleone]] rimane sotto il diretto controllo orvietano fino al [[1373]], poi, per volere di [[Carlo IV di Lussemburgo|Carlo IV]] passa al Visconte di Turrena, quindi viene ceduto al Conte Ugolino di Montemarte da [[Corbara (Orvieto)|Corbara]] ma è anche conteso dai [[di Marsciano|Conti di Marsciano]] che possiedono già il vicinissimo fortilizio denominato Castel Brandetto<ref>Se il passaggio di Monteleone ai Montemarte in quel periodo è un fatto certo, della vicenda vi sono discordanti versioni, quella appena prospettata è solo l'ipotesi più attendibile, ma dai documenti si ricavano almeno quattro tesi alternative su come avviene effettivamente l'acquisizione:
In Italia il [[Crocus sativus|croco]] si produce solo in alcune zone dell’[[Umbria]], dell’[[Abruzzo]] della [[Sardegna]] e del [[provincia di Siena|senese]].
* Ugolino acquista nel gennaio [[1369]] i castelli dall'Imperatore [[Carlo IV di Lussemburgo|Carlo di Boemia]] e nel [[1375]] ne acquista i diritti anche dal Signore di [[Chiusi]].
 
* [[Guglielmo di Beaufort]], sempre nel gennaio [[1369]], muove lite sopra i castelli di Monteleone e Montegabbione e li vende ad Ugolino di Montemarte; la tesi è sostenuta da Filippo Antonio Gualterio.
Questa specificità è già ricordata nello [[Statuto]] medievale del [[1600]] (ripreso a sua volta dallo statuto del [[1407]]): ben due suoi articoli sono dedicati alla coltura dello zafferano, uno ha il titolo “''Della Pena di chi darrà danno in orto croco o robba di altri''” che così statuisce:
* Nel [[1370]] Monteleone, insieme al castello di Montegabbione, viene donato dall'Imperatore a Guglielmo di Beaufort che usa il castello nella sua guerra contro Orvieto; nel [[1373]] Monteleone passa ad Orvieto ed è affidato ad Ugolino che però non può entrarvi perché contrastato dai Bulgarelli conti di Marsciano.
 
* Nel [[1373]] il Visconte di [[Turenna]] ([[Ducato di Lorena|Lorena]]) conquista Monteleone appartenente a [[Chiusi]]; l'anno successivo lo vende ai Montemarte ai quali lo riprende nel [[1377]]; infatti come ricorda il ''[[Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica]] da S. Pietro sino ai nostri giorni'' del [[1848]]
{{quote|'' ...et se alcuna bestia entrarà nel croco di altro paghi il padrone di quello per ogni bestia come nella vegnia piena, et si creda al giuramento del P(ad)rone di detto Croco, se havrà il croco per o non per qualsivoglia porco paghi venti 20 soldi''…|Trascrizione di Sergio Giovannini dell’''Antico Statuto di Monteleone del [[1600]] '' ripreso dal analogo documento del [[1407]] – Archivio Comunale di Monteleone d’Orvieto}}
{{citazione|MONTE LEONE. Surse il paese verso il [[1052]], e nel [[1373]] il visconte di Lorena lo prese a forza, supponendolo appartenente al Chiusino, e nel [[1374]] lo vendè alla famiglia Montemarte, alla quale lo riprese nel [[1377]]. Ha territorio in colle e piano: il paese ha molti fabbricati, circondati di mura, e la collegiata de' ss. Pietro e Paolo apostoli.|"[[Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica]] da [[San Pietro|S. Pietro]] sino ai nostri giorni" compilato dal cavaliere [[Gaetano Moroni]] Romano secondo [[Cameriere pontificio|Aiutante di Camera]] di Sua Santità [[Papa Pio IX|Pio IX]] - Vol. XLIX, in [[Venezia]] dalla tipografia emiliana [[1848]]}}</ref>.
 
{{Approfondimento
L’altra norma statutaria tratta “''Di quello che meterà erba nelle, biade, legumi, Vignie, Are, Prati, di altri''”
|larghezza=320px
 
|titolo= Terre, castelli e ville della nuova Diocesi
{{quote|''Quello il quale mieterà erba di notte in biade et legume di altri paghi doi 2 libre, et il giorno venti 20 soldi, et se lo farrà manualmente paghi di notte venti 20 soldi, et di giorni cinq(ue) 5 soldi, et se in Croco venti 20 soldi…''|Trascrizione di Sergio Giovannini dell’''Antico Statuto di Monteleone del [[1600]] '' ripreso dal analogo documento del [[1407]] – Archivio Comunale di Monteleone d’Orvieto}} }}
|contenuto=
 
Secondo la loro antica importanza, i luoghi della Diocesi vengono suddivisi in:
La piazza è sostenuta da un robusto muro che la separa dalla ''strada del Sassone'', che parte dal paese, attraversa l'antica porta Sud e scende verso la campagna; sopra la muraglia, tra i palazzi si può ammirare un bellissimo panorama verso la [[Valdichiana]].
 
Più avanti si trova Piazza del Municipio, con l'edificio comunale anticamente sede della Congregazione di Carità <ref>''Istituzione di beneficenza che gestiva un presidio di pronto soccorso''</ref>; nello stesso palazzo erano collocate le scuole. Attualmente sotto il comune è stato ricavato il ''Centro di documentazione Attilio Parelli''.
 
Di fronte si trova il '''“[[Teatro dei Rustici|Teatro comunale dei Rustici]]”,''' e dietro, alle sue spalle, si possono ammirare i resti delle antiche mura; dalla parte opposta, si giunge alla Via del Muro dove si trovano anche quì vecchie mura ed un ampio panorama sulla vallata del [[Chiani]].
 
 
==Le frazioni==
 
Le frazione del comune di Monteleone d'Orvieto sono 4: [[Santa Maria (frazione)|Santa Maria]] , Spiazzolino,[[ Colle (Monteleone d'Orvieto)|Colle]] , San Lorenzo; sono tutte poste tutte lungo la [[Strada Statale 71 Umbro Casentinese Romagnola|Umbro casentinese SR 71]].
 
Il primo nucleo abitato esistente a sud del paese, provenendo da [[Fabro]], è [[Santa Maria (frazione)|Santa Maria]] la più grande frazione del comune; a poca distanza si incontra il piccolo abitato dello Spiazzolino. Ancora proseguendo per la [[Strada Statale 71 Umbro Casentinese Romagnola|SR 71]] si incontra [[ Colle (Monteleone d'Orvieto)|Colle]], diviso in Colle Alto e Colle Basso; infine, a circa due Km vi è San Lorenzo l'ultima frazione prima del capoluogo.
 
 
==Cultura e strutture culturali==
 
{{vedi anche|Pietro Bilancini}}
{{vedi anche|Attilio Parelli}}
 
*Biblioteca nel capoluogo
*Centro di documentazione [[Attilio Parelli|A.Parelli]]
*[[Teatro dei Rustici]]
 
 
==Impianti sportivi==
 
*'''Palazzetto dello sport''' nel capoluogo con campo da tennis, calcetto, wolley e basket
*'''Campo sportivo''' nel capoluogo
*'''Campo di calcetto''' nella frazione di [[Santa Maria (frazione)|Santa Maria]]
*'''Campo di calcetto''' nella frazione di San Lorenzo
*'''Campo tennis''' in terra battuta nel capoluogo
 
 
==Eventi==
 
{{Nota
|titolo= La Banda partigiana "Monteleone"
|contenuto=Nell'aprile [[1944]] si forma il ''gruppo partigiano "Banda di Monteleone d'Orvieto",'' aggregato alla '' "[[Brigata Risorgimento]]"''.
 
La Brigata opera prevalentemente in [[provincia di Perugia]], nel pievese e nel castiglionese: solo il gruppo "Monteleone" agisce in [[provincia di Terni]] (in quel periodo altre formazioni partigiane sono in gestazione nell'orvietano).
 
La banda è comandata dal '''Ten. Angeli Aldo di Matteo''', conta 16 uomini ed opera a cavallo delle due province, nella strada Città della Pieve-Monteleone-Ficulle ed in quella di Monteleone-Piegaro. Dopo un primo periodo si unisce al ''I° gruppo Moiano-Monte Pausillo'', sempre componente la "''Brigata Risorgimento" '' e comandato da '''Romeo Ceccarini'''.
 
Oltre alle normali azioni partigiane, fa attività informativa trasmettendo ad agenti alleati le coordinate del grande deposito di munizioni tedesco in località Montagnola nelle adiacenze di Monteleone; il deposito viene bombardato insieme a quelli di Panicarola, Montallese e Torricella in provincia di Perugia.
 
La "''Brigata Risorgimento"'', inquadrata nelle ''"[[Brigate Garibaldi]]"'', è formata dalle seguenti bande e gruppi:
 
*5 terre: [[Santa Fiora]], Monteleone, [[Panicale]], [[Piegaro]], e [[Paciano]];
*''Banda "Monteleone d'Orvieto"
* 5 castelli: [[Trevinano]] e Salci nel territorio orvietano, Mongiovino, Montalera e Colle S.Paolo nel territorio perugino;
*''Banda "Moiano Monte Pausillo"
*18 ville: San Biagio, San Donato, San Bartolomeo, ultra lanis, nel territorio di [[Città della Pieve]]; Camporsevoli e le Piazze nel territorio fiorentino; Missiano, Ceraselo, S.Bartolomeo del Piegaro nel territorio di [[Perugia]]; altre dieci situate nel cosiddetto [[Marchesato]] di [[Castiglione del Lago]], cioè: [[Vaiano]], Strada, Porto, [[Pozzuolo (Castiglione del Lago)|Pozzuolo]], Petrignano, [[Casamaggiore]], Gioiella, [[Badia (Castiglione del Lago)|Badia]], Sanfatucchio, e [[Panicarola]] con Macchie.
:*insieme formano il ''"Gruppo Risorgimento" ''
*''Banda "Paciano"
*''Banda "Panicale"
*''Sottogruppo "Sanfatucchio-Macchie"''
:*Insieme formano ''Gruppo "Battaglione Gesmundo" <ref>''Notizie tratte da "La resistenza nella zona operativa della "Brigata Risorgimento", curata da Solismo Sacco, commissario politico della Brigata'' </ref>
}}
Nel [[1398]] [[Papa Bonifacio IX]] cede il castello al conte Francesco di Corbara al prezzo di un falcone annuo che deve essere pagato nel giorno di [[San Pietro]]. I discendenti del conte [http://www.treccani.it/enciclopedia/francesco-montemarte_(Dizionario-Biografico)/ Francesco di Montemarte] rimangono senza prole e il castello passa sotto il dominio di Bartolomeo [[Della Rovere]], nipote di [[Papa Sisto IV]]; nel [[1481]] il Comune di Orvieto riacquista il castrum.
 
Nel finire del [[XV secolo]] la Contessa Manfilia, dei Conti di Montemarte da Corbara, sposatasi con un Bandini di [[Città della Pieve]], rivendica i diritti ereditari su [[Storia di Monteleone d'Orvieto|Monteleone]]; ha così inizio una causa legale che vede però i Bandini passare alle vie di fatto con l'invasione di parte del territorio orvietano: è l'origine di una lunga guerra che si protrae per alcuni anni e si conclude l'11 luglio [[1497]] con il Trattato di Pace di [[Storia di Monteleone d'Orvieto|Monteleone]]; le condizioni sono sfavorevoli ad Orvieto che perde Salci, ma riesce a mantenere il castello di Monteleone.
{{Vedi anche|Corteo storico di Monteleone d'Orvieto}}
{{Vedi anche|folklore in Umbria}}
 
In questo stesso periodo il Comune di Orvieto provvede a restaurare e rinforzare le costruzioni difensive del castello: commissiona i lavori all'architetto Belforte di Jacopo da [[Como]]. In particolare viene ristrutturata la porta nord del paese con la creazione di una vera e propria rocca, il [[cassero (architettura)|cassero]] difeso da robuste mura e da un fossato con ponte levatoio.
* '''Sagra degli [[gnocchi]]:''' fine giugno, frazione di [[Santa Maria (frazione)|Santa Maria]]
* '''La notte dei "Luminari":''' [[28 giugno]], capoluogo centro storico
* '''Sagra della [[Pizza]]:''' fine luglio, frazione di San Lorenzo
* '''Rimpatriata e Sagra degli [[Strozzapreti|Umbrichelli]]:''' prime due settimane di agosto, capoluogo
* '''[[Corteo storico di Monteleone d'Orvieto|Corteo storico]] e [[Corteo storico di Monteleone d'Orvieto|Giostra (Palio) del giglio]]:''' [[16 agosto]], capoluogo
* '''Festa del [[volontariato]]:''' prima settimana di settembre, S. Lorenzo
* '''Alla scoperta dell'[[Ambrosia]]''': 4° fine settimana di ottobre, capoluogo
* '''[[Presepe]] vivente''': notte del [[24 dicembre]], pomeriggio del 25 e pomerigio del [[ 6 gennaio]] - capoluogo (lungo le medievali vie del [[centro storico]])
 
Nel [[1601]] viene istituita la nuova Diocesi di [[Città della Pieve]] di cui Monteleone è uno dei principali paesi (ved. tabella "'' Terre, castelli e ville della nuova Diocesi '')
 
Nel [[1643]], durante la Guerra per il [[Ducato di Castro]], tra il [[Papa]] ed i [[Farnese]], duchi di [[Parma]], [[Storia di Monteleone d'Orvieto|Monteleone]] è assediato, occupato, smantellato e saccheggiato da [[Firenze]], alleato dei Farnese.
===Eventi, feste e ricorrenze della tradizionale===
 
A questo periodo risale la costruzione della chiesa del SS.mo [[Crocifisso]], recentemente restaurata.
La popolazione monteleonese è molto attaccata alle tradizioni, ma l'oblio del tempo tende a far dimenticare e la memoria popolare va lentamente perdendosi non solo nel ricordo delle giovani generazioni.
 
Nel [[1738]] vengono traslati a [[Storia di Monteleone d'Orvieto|Monteleone]] i resti del Santo Martire [[Teodoro]] che è proclamato coprotettore del paese accanto ai titolari della chiesa principale: i SS.mi Apostoli [[San Pietro|Pietro]] e [[San Paolo|Paolo]].
Molte feste e ricorrenze tradizionali si sono quindi dimenticate, alcune si tramandano (generalmente trasformate), altre se ne creano, ma troppo spesso non sono legate ai territori ma solo ad esigenze consumistiche; di seguito l'elencazione e la descrizione delle feste tradizionali che si svolgevano - o che ancora si svolgono - nel comune di Monteleone d'Orvieto.
A questo periodo risale anche l'origine delle prime [[Rappresentazione teatrale|rappresentazioni teatrali]] organizzate da alcuni giovani e realizzate nei locali comunali che, durante tutto l'arco dei tre secoli, i monteleonesi hanno trasformato nell'odierno “[[Teatro dei Rustici]]”.
 
Nel [[1778]] la chiesa parrocchiale è eretta in [[Collegiata]] insigne e conserva tale titolo fino all'[[unità d'Italia]].
 
Nel corso dell'[[XIX secolo|Ottocento]] il paese viene assoggettato per alcuni anni alla dominazione francese; torna subito dopo a far parte nuovamente dei territori dello [[Stato Pontificio]].
*31 dicembre/1 gennaio - '''[[San Silvestro]]''' / '''[[Capodanno]]'''
'''Alimenti della tradizione''': [[Uva]] e [[lenticchie]]
 
Il primo nucleo della [[Banda musicale]] viene costituito nel [[1848]] con il nome di '''“I dilettanti del suono e del canto”''', associazione ancora oggi esistente e funzionante.
 
Nel [[1864]] nasce a [[Storia di Monteleone d'Orvieto|Monteleone]] il poeta e critico letterario [[Pietro Bilancini]].
*6 gennaio - '''[[Epifania]]''' (festa liturgica) e '''[[Presepe|presepe vivente]]'''
 
Alla fine dell'Ottocento, nel [[1888]] viene costruita la torre dell'orologio sulle macerie di un'altra torre preesistente.
 
Tra i resti più antichi sono da annoverare la porta nord, costruita alla base di una delle torri di pietra della cinta muraria; alcuni brandelli delle antiche mura difensive sono poi ancora visibili in varie zone del centro storico
*17 gennaio -''' [[Sant'Antonio Abate]]''' ''(non più festeggato)''
 
=== Simboli ===
Nel medioevo San Antonio Abate venne scelto quale protettore degli animali ed a Monteleone gli fu dedicata anche una chiesetta in loc. Tarlara.
[[File:Monteleone d'Orvieto-Stemma.png|thumb|upright|Lo stemma di Monteleone d'Orvieto]]
==== Lo stemma comunale ====
 
Sono di fine [[XV secolo]] i primi documenti d'archivio in cui si può ammirare su [[sigillo reale|sigilli]] di [[ceralacca]] — e successivamente anche nei primi [[Timbro (araldica)|timbri]] — lo [[stemma]] comunale ancora oggi usato: il ''"[[leone (araldica)|leone]] rampante su un [[Monte (araldica)|monte all'italiana]] di tre colli, con [[Corona (araldica)|corona signorile]] in capo, circondato da due rami di [[Olivo (araldica)|ulivo]] e [[Quercia (araldica)|quercia]]"''.
La ricorrenza si è festeggiata fino agli anni ‘60.
 
Il leone sui colli raffigura il nome stesso del comune ed in [[araldica]] simboleggia la forza, il coraggio, la grandezza, il comando, la magnanimità.
Nella giornata dedicata a sant'Antonio i contadini erano soliti portare i loro migliori animali nel sagrato delle chiese del contado per ricevere la benedizione.
 
Tale simbologia risulta già esistente dai più antichi documenti d'archivio risalenti alla fine del Quattrocento, in [[sigillo reale|sigilli]] di [[ceralacca]], successivamente nei primi [[timbro (attrezzo)|timbri]] ed infine nelle carte intestate del comune.
Si riteneva inoltre che il 17 gennaio avesse inizio il Carnevale, per cui la sera si ballava e si faceva festa.
 
La corona è simbolo di dominio feudale e di nobile [[signore (titolo nobiliare)|signoria]].
 
I rami di quercia e di ulivo sono gli ornamenti esteriori che contraddistinguono gli emblemi civici dei comuni italiani e rappresentano rispettivamente, fin dall'antica Roma, l'uno forza, potenza, virtù, coraggio, dignità e perseveranza, l'altro è segno di pace.
*Gennaio/Febbraio - '''[[Carnevale]]''' ''(non più festeggiate come nella tradizione)''
 
Nella chiesa del SS. Crocifisso il leone rampante su tre colli si può osservare sia dipinto all'interno in una delle porte laterali dell'altare maggiore, sia all'esterno, scolpito su una pietra datata [[1636]] sopra la porta d'ingresso.<ref name="ilds">{{cita web|url= https://m.iluoghidelsilenzio.it/articolo.html?id=chiesa-del-crocefisso-monteleone-dorvieto-tr |titolo= Chiesa del Crocefisso – Monteleone d'Orvieto (TR) }}</ref> Lo stemma è anche visibile in un grande riquadro in cotto nella torre dell'orologio.
'''Alimenti della tradizione''': [[Dolci carnevaleschi|castagnole]] e [[frappe]]
 
Il gonfalone è un drappo partito di giallo e d'azzurro.
 
=== Ricorrenze ===
I giorni in cui il Carnevale si festeggiava, erano il giovedì grasso e il martedì del Carnevale.
* 9 settembre [[1860]] - Unificazione risorgimentale al resto dell'Italia.
* giugno 1944 - Liberazione dalle truppe tedesche
* 4 ottobre 1964 - Apertura del tratto autostradale Chiusi-Orvieto, con conseguente esclusione del paese dalla principale direttrice nazionale.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
==== Chiese del capoluogo ====
* Chiesa SS. Apostoli Pietro e Paolo, collegiata insigne, sita nel centro storico in corso Vittorio Emanuele II; custodisce la pregevole tavola della [[Madonna col Bambino tra i santi Pietro e Paolo]]. L'opera è da ascriversi alla bottega del [[Perugino]]. Sempre all'interno della Collegiata vi è la [[cripta]] di [[Teodoro di Amasea|San Teodoro]];
* Chiesa del SS. Crocifisso ([[1600]]), appena fuori dalle mura, ha al suo interno un altare [[barocco]], è stata recentemente ristrutturata<ref name="ilds"/>;
* Chiesina di Pian Pistolla, fuori dal paese lungo la strada che conduce a Città della Pieve;
* Chiesa dalla SS.ma Annunziata lungo la via principale del borgo in corso Vittorio Emanuele II;
* Chiesa di Sant'Antonio oggi adibita a museo parrocchiale;
* Cimitero monumentale di fine [[XVIII secolo]], con annessa una chiesa.
 
==== Chiese del territorio ====
'''Giovedì grasso''': oltre alla mascherata, nella tradizione popolare monteleonese, i giovani si guadagnavano anche la cena: infatti con uno spiedo usavano presentarsi alle casalinghe augurando loro il buon carnevale con questa formula
[[File:Chiesa di sant'Antonio.png|thumb|La Chiesa di Sant'Antonio nel centro storico oggi museo parrocchiale]]
{{quote|''Dio vi salvi il marito, ci untate lo spito?''}}
* Chiesa di Santa Maria Maddalena, in frazione [[Santa Maria (Monteleone d'Orvieto)|Santa Maria]];
la massaia si vedeva così costretta a mettere nello spiedo una salsiccia od un pezzetto di ventresca.
* Chiesa della Madonna del Soccorso (fine [[1700]]), in frazione [[Colle (Monteleone d'Orvieto)|Colle]], di proprietà privata;
* Chiesa di San Cristoforo ([[1758]]), nella frazione di [[Colle (Monteleone d'Orvieto)|Colle]], è anch'essa di proprietà privata;
* Chiesa di San Lorenzo in frazione San Lorenzo;
 
==== Chiese scomparse ====
* Chiesa della Madonna della Torre
* Chiesa di San Giovanni decollato o della Morte
* Chiesa di San Rocco
* Chiesa di Sant'Angelo o San Michele Arcangelo
* Chiesa di Pineto
* Chiesa di Corciano
* Chiesa di Sant'Antonino
* Chiesa di San Biagio
 
==== Chiesa esistente ma trasformata nell'uso ====
'''Martedì del carnevale''': anticamente, durante questi giorni di allegria, la ''Compagnia della Buona Morte'' organizzava la "''Festa della Palazzina''" in ricordo dei defunti; in tale circostanza la Confraternita preparava notevoli quantità di ''“cialde”'' (grosse ostie di farina e anice) che venivano distribuite alla cittadinanza con il vino: le offerte raccolte erano destinate alle messe in onore dei defunti durante il periodo della Quaresima.
* Chiesa dell'Immacolata Concezione di Perumpetto
 
=== Monumenti ===
Durante queste giornate di festa, specialmente nella campagna monteleonese, si rappresentava ''"[[Sega la vecchia]] ''" e l'ultimo giorno di Carnevale, nella frazione di [[Colle (Monteleone d'Orvieto)|Colle]], veniva bruciato il "''Carnevalaccio''”.
* Porta Nord (di origine medievale e ricostruita nel [[1848]]) detta anche torre mozza; è sita all'entrata del borgo;
* Torrione, di origine medievale, è un belvedere su [[Umbria]], [[Toscana]] e [[Lazio]] e [[Valdichiana]], posto in fondo al paese;
Oggi della maggior parte delle tradizioni carnevalesche si è persa qualsiasi traccia, permanendo solo la ''mascherata per le strade'' ed il ''"Carnevale dei bambini"'' organizzato dalla Pro-loco all'interno del palazzetto comunale dello sport.
* Torre dell'orologio (1888) in laterizi, sita in piazza Bilancini: nelle intenzioni dei progettisti doveva divenire la sede del comune di Monteleone,<ref>I lavori terminarono prima per mancanza di fondi: i problemi dei comuni sono sempre gli stessi</ref>;
* Piazza [[Pietro Bilancini]];
* Pozzo Medievale, ricostruito prima degli anni ottanta su disegno originale;
* Fonte del capoluogo (basso medioevo), è un complesso unico, recentemente oggetto di un lavoro di restauro. La fonte è situata poco fuori dalle mura del paese, laddove nasce il fiume Nestore affluente destro del Tevere; serviva per l'approvvigionamento idrico e per dissetare gli animali. Vi è un ampio lavatoio un tempo usato dalle donne del castello;
* Osteria (XIV secolo) edificio fuori dalle mura, era una stazione di cambio dei cavalli;
* Castel Brandetto o Berneto, castello costruito nell'XI secolo, distrutto nel 1350, poi ricostruito: oggi è un casale privato di cui rimangono poche vestigia dell'antica costruzione difensiva;
* "[[Teatro dei Rustici]]" ([[1700]]), ricavato dal palazzo signorile sede del Podestà o del Vicario che nel Medioevo veniva generalmente inviato da Orvieto.
 
==== Il borgo medievale ====
[[File:Antica pianta di parte del centro storico.jpg|thumb|[[Castrum]] Montis Leonis: antica pianta della parte iniziale del centro storico]]
Il centro storico di Monteleone d'orvieto ha una pavimentazione nelle vie costituita di sampietrini e nelle piazze vi sono basole di [[basalto]], materiale quest'ultimo ripreso dalla pavimentazione del secondo dopoguerra, che andò a sostituire le vecchie basole di fine Ottocento, friabili e deteriorate.
 
Le abitazioni sono collocate lungo la via principale centrale, chiamata fino ai primi del Novecento ''Via Dritta'', oggi '' Corso [[Vittorio Emanuele II]] '' e la parallela ''Via Torta'' oggi ''Via [[Mazzini]] ''. Le altre strade del centro storico sono le panoramiche: ''Via Uscidietro'' e ''Via degli Orti'', che guardano il Monte Arale e [[Montegabbione]], mentre ''Via della Ripa'' ha come sfondo il versante della [[Valdichiana|Val di Chiana]] ed il monte [[Monte Cetona]].
*2 febbraio - '''[[Candelora|Candelora o festa della Purificazione della Madonna]]''' ''(non più festeggiata)''
 
Entrati dalla "Porta nord", porta principale di accesso al paese, si può subito ammirare "Piazza [[Garibaldi]]": sotto il suo pavimento vi è la "cisterna medievale", che rappresentava una sicura scorta d'acqua per il castello. La cisterna è ancora esistente, ma tra gli [[anni 1950|anni cinquanta]] e [[anni 1960|sessanta]] l'antico pozzo è stato rimosso.
La festività deriva dal rito ebraico della “''Purificazione''” e presentazione al tempio del bambino dopo 40 giorni dalla nascita.
 
Anticamente in piazza Garibaldi vi erano anche due Chiese oggi distrutte; la "''Chiesa della Madonna della Torre''", così chiamata per il campanile posto sulla torre sopra la porta nord: tale edificio di culto apparteneva al comune. La demolizione avvenne nei primi anni dell'Ottocento per motivi legati alla sicurezza essendo la chiesa pericolante.
Fin dal medioevo, nel giorno della “''Candelora''”, venivano benedette in chiesa le candeline che, conservate in casa, erano poste nelle croci dei campi nella ''Festa di Santa Croce'' il 3 maggio perchè ad esse si attribuiva un potere propiziatorio per i raccolti; venivano anche accese al capezzale dei moribondi per invocarne una “''Buona morte''”
 
Sempre in piazza Garibaldi si poteva trovare anche una seconda chiesa quella di ''[[Giovanni Battista|San Giovanni Decollato]],'' dove aveva sede la [[Confraternita (Chiesa cattolica)|Confraternita]] più antica di Monteleone: quella della morte; l'edificio religioso fu distrutto quando tale Confraternita decise di trasferire la sede nella "Chiesa di [[San Antonio]]".
Il giorno della Candelora serviva anche a far capire ai contadini se la stagione invernale era terminata o meno, da qui il proverbio popolare:
{{quote|''Candelora dall’inverno semo fora, ma se piove e tira vento, dell’inverno semo dentro''}}
 
Un tempo nella piazzetta vi era anche uno dei forni del castello.
 
Lungo il corso, nell'antica "Via dritta", a sinistra si trova la ''Chiesa della SS.ma Annunziata'', con la sua facciata risalente al [[1779]] e ristrutturata nel [[2004]]; al suo interno è conservata la statua della [[Madonna Assunta]]; anticamente era anche la sede dell'omonima Confraternita, poi trasformata in [[Oratorio (architettura)|oratorio]] della Confraternita del SS.mo Sacramento.
*3 febbraio - '''[[San Biagio]]''' ''(non più festeggiato)''
 
Attigua alla chiesa si trova la casa del [[Cappellano]], sede per molti anni del Presepe Vivente, recentemente riacquisita alla Parrocchia.
Un tempo in tale data si celebrava la messa in onore di San Biagio nella quale il sacerdote toccava la gola dei fedeli in forma di croce per invocare la protezione del santo contro i mali della gola di ogni tipo.
 
Proseguendo lungo il corso, a destra vi è la ''casa'' che dette i natali al compositore e direttore d'orchestra ''[[Attilio Parelli]]'': una lapide in suo ricordo rammenta questa geniale personalità.
La formula usata per la benedizione era:
{{quote|''Per intercessione di San Biagio, ti liberi Dio da ogni male della gola.Amen''}}
 
Poco più avanti, sempre a destra, si può ammirare la ''Chiesa parrocchiale'', centro della vita del castello sin dai primi anni della sua esistenza. Aveva - un tempo molto lontano - portici di fronte e di lato: la testimonianza di ciò è facilmente rinvenibile ancora oggi nel muro a nord. Accanto sorgeva anche il cimitero.
 
Quando venne costruito l'edificio di culto aveva una sola navata e quattro cappelle; dietro l'altare principale vi era anche un coro. Durante i secoli la chiesa ha conosciuto ampliamenti e varie modificazioni; tra il [[1815]] ed il [[1821]] vennero costruiti la facciata ed il ''[[campanile]]'' in [[laterizi]] provenienti dalle fornaci che all'epoca erano fiorenti a Monteleone.
*febbraio / marzo - '''[[Quaresima]]''' ''(non più festeggiata come nella tradizione)''
 
Le campane sono quattro: a nord vi è il '' “Campanone”,'' la campana maggiore, dal forte timbro armonico ed un tono maestoso.
Nel periodo di Quaresima si teneva una [[Via Crucis]]; la processione era organizzata dai componenti le Confraternite del Sacramento e dell'Annunziata e dalle Sorelle della Pia Unione del Sacramento: si svolgeva di notte nella chiesa dell'Annunziata.
 
Le [[Cappella|cappelle]] laterali sono state tolte e la chiesa oggi ha tre navate.
Una gioco tradizionale di questo periodo era "''Fuori il verde"''; quando si incontravano due bambini uno chiedeva all'altro ''"Fuori il verde"'' e l'altro rispondeva ''"Fuori il tuo che il mio non perde"'': chi non aveva con se un legnetto da far vedere all'amico era quindi costretto a pagare una penitenza durante la festa di Pianpistolla il martedì di [[Pasqua]].
 
La ''pala d'altare'' appartiene alla scuola del [[Perugino]] e rappresenta la ''[[Madonna con Bambino tra i santi Pietro e Paolo|Madonna con il Bambino, con ai lati gli Apostoli San Pietro e San Paolo]].''
 
Oggi al posto del [[Coro (architettura)|coro]] vi è l'[[abside]] e ancor sotto si trova la ''[[cripta]] del corpo di San Teodoro Martire'', decorata negli anni trenta dal prof. Guglielmo Ascanio.
*19 marzo - '''[[San Giuseppe]]''' ''(Non più festeggiata come nella tradizione)''
 
Negli anni cinquanta la chiesa assunse l'aspetto definitivo che ha ancora oggi: fu innalzata, vennero aperte delle finestre in alto per una migliore illuminazione e venne interamente decorata; più recentemente è stata realizzata la nuova pavimentazione.
A Monteleone il 19 marzo era una ricorrenza religiosa con messa non legata ad una vera e propria festa popolare.
 
A sinistra dell'altare maggiore si trova l'altare dedicato all'Annunciazione ed a destra trova posto la cappella del Sacro Cuore, realizzata dai monteleonesi per celebrare la fine della seconda guerra mondiale.
{{Approfondimento
|titolo=La via Cassia
|contenuto=È molto probabile che per Monteleone passi l'antica [[Via Cassia]]. Non ultima prova ne è il concordato del 26 gennaio [[1828]] fra la [[Santa Sede]] ed il [[Granducato di Toscana]], in cui viene decisa la riapertura di tale importantissima via.
 
Riporta il Bolletti nel 1830
*marzo / aprile - ''' [[Pasqua|Pasqua e feste pasquali]] ''': ''(parti importanti delle antiche tradizioni del periodo pasquale sono andate perse)''
{{citazione|''... A confermare definitivamente... la mia proposizione, che per Città della Pieve passava la [[Via Cassia]], serva il Concordato del di 26. Gennajo 1828, fatto tra i Commissarj della S. Sede, e del Governo Toscano, in cui fu decretato il ristabilimento dell'antica Via Cassia, la quale da [[Arezzo]], e [[Chiusi]] passa per [[Città della Pieve]], e quindi passando sotto Monte Leone, e [[Ficulle]] per [[Orvieto]], entra nella strada Romana che conduce alla Metropoli della Chiesa, la quale strada incominciata sin dal Giugno 1828. prosegue ad effettuarsi''.|Giuseppe Bolletti ''Notizie istoriche di Città della Pieve'', [[Perugia]] [[1830]]}}
}}
Proseguendo nella passeggiata lungo il corso, a pochi metri sulla sinistra vi è ''Piazza Cavour'',<ref>Anticamente Piazza della cisterna</ref> con il caratteristico ''“Pozzo”,'' un'antica cisterna a servizio della comunità; si tratta di una costruzione del [[XIX secolo]] in laterizi - a copertura di un altro deposito d'acqua medievale - ancor più antica.
 
Il pozzo è stato ricostruito negli anni ottanta su disegni originali: la grata, il braccio della carrucola e le pietre della base e bordatura sono autentiche.
'''Alimenti della tradizione''': '''Vigilia''', cena di magro a base di [[baccalà]] e minestra di [[ceci]] - '''Prima colazione e pranzo di Pasqua''', [[agnello]], coratella, [[pizza di Pasqua|torta di Pasqua]] e [[vino]].
 
Appena si lasciata piazza [[Camillo Benso, conte di Cavour|Cavour]] si trova subito Piazza ''[[Pietro Bilancini]],'' la principale del paese, fino ai primi anni del Novecento denominata ''Piazza dell'Orologio'' e successivamente ''Piazza Umberto I''; solo nel [[1956]] prende l'attuale denominazione in ricordo del poeta e critico letterario monteleonese ''[[Pietro Bilancini]]'' ([[1864]] – [[1895]]), che nella Piazza ha la sua casa natale in cui, anche in questo caso, è apposta la lapide in suo ricordo.
 
Nella parte alta della piazza vi è la Chiesa di sant'[[Antonio di Padova]], oratorio della [[Confraternita (Chiesa cattolica)|Confraternita]] della Morte: la facciata è del [[1700]]. A nord si trova la torre dell'orologio, costruita nel [[1888]] su progetto di Filidio Lemmi<ref>Patriota e Primo sindaco del paese dal [[1860]]</ref>, ed in fondo alla piazza vi sono i locali della Parrocchia e la Biblioteca Comunale.
'''[[Domenica delle palme]]''': come ancora si usa fare, si benedivano i ramoscelli d'ulivo da custorire e si teneva una processione durante la quale avveniva la benedizione.
 
La piazza è sostenuta da un robusto muro che la separa dalla ''strada del Sassone'', che parte dal paese, attraversa l'antica porta Sud e scende verso la campagna; sopra la muraglia, tra i palazzi, si può ammirare il panorama della [[Valdichiana]] Romana<ref>Così chiamata perché è la parte della vallata appartenente allo stato Pontificio, per distinguerla dalla Valdichiana Senese ed Aretina appartenente al Granducato di Toscana</ref>.
Gli ulivi benedetti erano messi nelle cucine, nelle stanze, nelle finestre (per allontanare i temporali dalla casa e dal raccolto) e nelle stalle insieme al quadretto di Sant'Antonio Abate a protezione degli animali; con le candeline della ''"Candelora"'' gli ulivi venivano posti anche nelle croci dei campi per la Festa di santa Croce.
{{Approfondimento
|titolo= Il "Croco" di Monteleone
|contenuto= In poche zone d'Italia si produce lo [[Crocus sativus|zafferano]] e Monteleone d'Orvieto è fra queste.
 
Come infatti ha scritto Livia di Schino in un articolo le “''Terre dello zafferano…(sono) [[Città della Pieve]], [[Paciano]], [[Panicale]], [[Piegaro]], [[Castiglione del Lago]], Monteleone d'Orvieto e [[Montegabbione]]''”
 
In Italia il [[Crocus sativus|croco]] si produce solo in alcune limitate zone dell'[[Umbria]], dell'[[Abruzzo]] della [[Sardegna]] e del [[provincia di Siena|senese]].
''' [[Benedizione|Benedizione delle famiglie]] ''': ancora oggi, nel periodo pre pasquale, il parroco impartisce la benedizione a tutte le famiglie, ma un tempo tale rito assumeva un significato simbolico piu' forte: tutta la famiglia riunita attendeva il sacerdote che spargeva con l'aspersorio l'acqua santa non solo in ogni locale della casa ma anche nelle stalle degli animali.
 
Questa specificità è già ricordata nello [[Statuto (diritto)|Statuto]] medievale del [[1600]] (ripreso a sua volta dallo statuto del [[1407]]): due dei suoi articoli sono dedicati alla coltura dello zafferano, uno ha il titolo “''Della Pena di chi darrà danno in orto croco o robba di altri''” che così statuisce:
Il parroco, almeno in quell'occasione, era il "consulente" delle famiglie più umili e povere a cui poter rivolgere tutte le proprie problematiche non solo di tipo religioso.
 
{{citazione|...et se alcuna bestia entrarà nel croco di altro paghi il padrone di quello per ogni bestia come nella vegnia piena, et si creda al giuramento del P(ad)rone di detto Croco, se havrà il croco per o non per qualsivoglia porco paghi venti 20 soldi…|Trascrizione di Sergio Giovannini dell{{'}}''Antico Statuto di Monteleone'' del [[1600]], ripreso dal analogo documento del [[1407]] – Archivio Comunale di Monteleone d'Orvieto}}
''' [[Settimana Santa]] e [[ Pasqua]]''': il giovedì, venerdì e sabato santo mattina le campane erano ''legate'' - ancora lo si fa oggi - in segno di lutto, ma un tempo i chierichetti andavano annunciando l'ora lungo le strade paesane, iniziando a mezzogiorno fino a notte, gridando:
 
L'altra norma statutaria tratta “''Di quello che meterà erba nelle, biade, legumi, Vignie, Are, Prati, di altri''”
{{Quote|''Ecco mezzogiorno suonato! Ecco l'ora della buona morte!''}}
 
{{citazione|''Quello il quale mieterà erba di notte in biade et legume di altri paghi doi 2 libre, et il giorno venti 20 soldi, et se lo farrà manualmente paghi di notte venti 20 soldi, et di giorni cinq(ue) 5 soldi, et se in Croco venti 20 soldi...''|Trascrizione di Sergio Giovannini dell'''Antico Statuto di Monteleone del [[1600]] ''ripreso dal analogo documento del [[1407]] – Archivio Comunale di Monteleone d'Orvieto}}
Il giovedì mattina si celebrava anche la messa della ''Cena del Signore'' con la lavanda dei piedi a dodici vecchietti; poi si riponeva il sacramento nel ''sepolcro'', ossia la cappella del sacramento ornata con ''"veccia"''.
}}
Ancor più avanti si trova Piazza del Municipio, con l'edificio comunale anticamente sede della Congregazione di Carità;<ref>''Istituzione di beneficenza che gestiva un presidio di pronto soccorso''</ref> nello stesso palazzo erano collocate le scuole.
 
Nella stessa piazza, di fronte al Municipio, vi è il ''“[[Teatro dei Rustici|Teatro comunale dei Rustici]]”,'' e alle sue spalle, si possono ammirare i resti delle antiche mura; dalla parte opposta, si giunge alla Via del Muro dove si trovano anche qui vecchie mura ed un ampio panorama sulla vallata del [[Chiani]].
L' ''allestimento dei sepolcri'' era compito dei ragazzi che, fin dal primo giorno di Carnevale, procuravano dei vasi in cui mettere i semi di grano da far germogliare ''(la "veccia")''; tali vasi venivano poi riposti in cantina al buio per far nascere i germogli completamente bianchi.
 
Dal teatro, proseguendo attraverso un'antica via dove è posto un vecchio forno della Comunità rimasto fino ai nostri giorni, si giunge alla Piazza del Torrione, così denominata perché è delimitata da un muraglione costruito alla fine dell'Ottocento a sostegno del terreno scosceso sopra al quale anticamente esistevano le mura del castello.
Il sepolcro era solitamente preparato in un altare minore le cui immagini sacre venivano ricoperte; il giovedì e venerdì mattina si organizzavano turni di preghiera (le cosiddette ''"ore"'') durante le quali la cappella del sacramento non era mai abbandonata dalla Confraternita omonima.
 
Tale piazza, che chiude l'estremo lato sud del paese, è una terrazza che si affaccia su un amplissimo panorama che spazia dalla montagna di [[Cetona]] a Monte Arale, scoprendo tutta la vallata del [[Chiani]] fino al monte Amiata ed ai monti Cimini, quindi le dolci colline umbre fino al monte Peglia, punteggiate da antichi borghi: a Sud [[Fabro]], mentre tra gli ulivi, stretto da due alti cipressi si scorge un [[tabernacolo]], è il [[Crocifisso]] posto all'incrocio dove la strada del Sassone si divide a destra verso la località detta [[San Biagio]] e a sinistra verso quella denominata Pineto; in entrambi i luoghi anticamente esistevano due chiese di campagna di cui oggi non resta più traccia.
Nella mattinata di venerdì si teneva l' ''adorazione alla Croce'' e nel pomerigio la ''[[via Crucis]]'' con l' ''esposizione del [[Cristo morto]]''
 
Verso est, vi è l'abitato di [[Montegabbione]] e vicino, circondato da alti cipressi il cimitero, costruito nella seconda metà dell'Ottocento, anch'esso con mattoni cotti nelle fornaci locali; ancor più vicino, sopra un aspro burrone, si può ammirare Castel Brandetto, oggi un elegante casale, ma, come attestano i documenti, antichissimo fortilizio di proprietà dei [[di Marsciano|Conti di Marsciano]], fondato prima dello stesso Monteleone e distrutto dai [[Monaldeschi]] nel [[1350]], per ritorsione contro il conte Bulgaro, appartenente ad una famiglia collaterale dei Bulgarelli.
Il venerdì sera vi era la solenne e partecipatissima ''processione notturna'', durante la quale sfilavano il ''Cireneo scalzo'', la ''Croce illuminata'', gli'' Incappucciati'' ''"Neri" e "Bianchi"'' (che portavano i ''"tronchi",'' le grandi croci delle Confraternite) il ''Volto Santo'', la ''statua della Madonna Addolorata'', il ''Cristo morto'' sulla sua bara (il cosiddetto ''"catafalco"'') in legno scolpito, il ''parroco'' ed infine sfilava il numeroso ''popolo'' accorso.
 
Al Torrione, ammirando il dolce panorama, che ricorda gli ampi paesaggi dei dipinti del [[Perugino]] ci si può sedere e concedere un momento di riposo e di meditazione!
La ''processione del venerdì santo'' ha subito nel tempo molte modifiche: oggi non sfilano tutte le parti citate, non si tiene la predica dei frati e non vi, come un tempo, la distribuzione di alcuni particolari biscotti detti ''"torcoli"''.
 
=== Luoghi naturali ===
Una tradizione - solo in parte rimasta - era quella della ''benedizione delle uova, delle pizze pasquali'' (dolci e al formaggio), ''dei "galletti" e delle "pupe",'' (dolci fatti con la pasta delle torte dolci e regalati dalle mamme ai bambini ed alle bambine).
==== Il parco dello S.T.I.N.A. ====
 
Monteleone ricade nel parco dello S.T.I.N.A.
La mattina del sabato santo a mezzogiorno, ancora oggi, vengono sciolte le campane ed un tempo si celebrava anche la messa della Vigilia - oggi spostata a mezzanotte dalla riforma liturgica - con l'esposizione della statua del '' [[Resurrezione|Cristo risorto]] ''.
La mattina di Pasqua si era soliti fare la prima colazione con ''torta di Pasqua, capocollo, uova benedette, coratella e si beveva il vino migliore''.
 
L'acronimo S.T.I.N.A. sta per sistema territoriale di interesse naturalistico del Monte Peglia e Selva di Meana; il parco, istituito nel [[2000]], interessa l'area alto-collinare e montana di cui Monteleone d'Orvieto è parte integrante, insieme ai comuni di [[Allerona]], [[Castel Viscardo]], [[Fabro]], [[Ficulle]], [[Montegabbione]], [[Orvieto]], [[Parrano]], [[San Venanzo]] e [[Todi]] (unico comune della [[provincia di Perugia]]). Complessivamente lo S.T.I.N.A. si estende su una superficie di 47.159 ha di cui 4.535 di area protetta.
Essendo festa di prima classe la solenne messa di Pasqua era celebrata solo nella Collegiata.
 
Comprende al suo interno tre aree naturali, centri medievali ben conservati, siti paesaggistici di particolare interesse naturalistico, faunistico, paleontologico.
Il '''pranzo pasquale''' era particolarmente ricco a base di ''agnello e - di nuovo - torta pasquale''.
 
* Aree protette
** della Selva di Meana, la più grande, che diverrà un parco interregionale di 6.000 ettari insieme la vicina riserva naturale del Monte Rufeno nel [[Lazio]];
** dell'Elmo Melonta che interessa la [[Valdichiana]] umbra ed ha quale caratteristica una natura selvaggia poco accessibile;
** di [[San Venanzo]], che con i suoi 120 ha è la più piccola, ma caratterizzata dalla presenza originale di una zona vulcanica con alcuni minerali e rocce uniche al mondo.
 
== Società ==
*Martedì di Pasqua - '''Festa di Pianpistolla''' ''(non si tiene più)''
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Monteleone d'Orvieto}}
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
A Monteleone non si festeggiava il lunedì dell'Angelo bensì il ''martedì'' con la ''festa di Pianpistolla'', località dove ancora si trova una piccola chiesetta.
Circa il 10% della popolazione è immigrata. Si tratta di rumeni e albanesi, ma sono presenti molte altre nazionalità. Il dato della popolazione scolastica è ancora maggiormente influenzato dai nuovi italiani.
 
=== Lingue e dialetti ===
Appuntamento tradizionale era una piccola fiera e la festa con giochi popolari quali: [[l'albero della cuccagna]], la corsa dei sacchi, il tiro alle pignatte...
Il dialetto, pur marcato, non fa riferimento a particolari influssi umbri, poiché il paese di Monteleone si trova a cavallo fra 3 province ([[Terni]], [[Perugia]], [[Siena]]) e 2 regioni ([[Umbria]] e [[Toscana]]); esso risente maggiormente di alcune accentature toscane.
 
L'intero ambito dell'Alto Orvietano ha tale dialetto, pur con significative variazioni, che non ha legami particolari con i territori circostanti.<ref>Vedere a tal proposito: [http://www.monteleoneonline.com/voxpopuli.htm www.monteleoneonline.com] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20081014042404/http://www.monteleoneonline.com/voxpopuli.htm |data=14 ottobre 2008 }}</ref>
I ragazzi, inoltre, concludevano un gioco iniziato a Quaresima, ''"Fuori il verde"'', con il pagamento delle penitenze o la riscossione delle vincite.
*Tre giorni prima dell'Ascensione - '''[[Rogazioni|Rogazioni (processioni)]]''' ''(non vengono più fatte)''
 
=== Religione ===
Le rogazioni (dal latino ''rogatio, preghiera'') erano le processioni di supplica, che si tenevano per propiziare il raccolto. Praticate anche dai primi cristiani, la loro origine è molto lontana e risale ai pagani che li chiamavano ''"Ambarvalia"''.
Per la giurisdizione ecclesiastica [[Chiesa cattolica|cattolica]] Monteleone appartiene all'[[arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve]], pur trovandosi in provincia di Terni; è una particolarità unica rispetto ai comuni del proprio ambito, che fanno tutti riferimento alla [[diocesi di Orvieto-Todi]].
 
Tale diversità dipende dall'erezione nel [[1600]] della diocesi di [[Città della Pieve]]: il solo comune attualmente appartenente alla provincia di Terni che vi entra a far parte è proprio Monteleone d'Orvieto; nel [[1986]], con l'unione di tale diocesi all'arcidiocesi di Perugia, anche Monteleone segue la stessa sorte di Città della Pieve.
Anche a Monteleone venivano effettuate al sorgere del sole, partendo dalla collegiata, nei tre giorni antecedenti l'Ascensione, verso tre diverse direzioni, per invocare la benedizione sui prodotti della terra:
 
== Cultura ==
*il primo giorno - verso la porta sud fino al piccolo crocefisso della ''strada del Sassone'';
=== Istruzione ===
*il secondo giorno - dalla porta nord fino all'edicola della Madonna che si trova al bivio per [[Montegabbione]];
*il terzo giorno - verso [[Città della Pieve]] fino alla chiesetta di Piampistolla per ritornare alla chiesa del Crocefisso.
 
==== Biblioteche ====
Raggiunte le immagini sacre si pregava, si cantava, si benediva la campagna in quattro direzioni e venivano fatte le quattro principali invocazioni che il Corgna ci ha tradotto dal latino per meglio capire le ragioni delle rogazioni:
{{quote|''dai fulmini e dalle tempeste, liberaci o Signore;
:''dal flagello del terremoto, liberaci o Signore;
:''dalla peste, dalla fame e dalla guerra, liberaci o Signore;
:''per il mistero della tua santaIncarnazione, liberaci o Signore.''|Fernando Corgna, Traduzione dal latino delle ''quattro principali invocazioni delle rogazioni''}}
 
* Biblioteca comunale nel capoluogo
Al termine della terza rogazione i contadini piantavano nei campi le croci di canna benedette il giorno di santa Croce con la candelina della Candelora e la palma benedetta la domenica della palme.
 
==== Scuole ====
Le scuole monteleonesi appartengono all'Istituto comprensivo ICAO che ricomprende 5 cinque comuni dell'Alto Orvietano.
 
Nel comune vi sono tutti i livelli della scuola primaria: dell'infanzia, con due sezioni; elementari e medie, con una sezione ciascuno.
*aprile / maggio -''' [[Ascensione]]'''
 
L'asilo nido è presente come servizio associato insieme ai comuni di [[Fabro]], [[Ficulle]], [[Parrano]] e [[Montegabbione]]; la sede in questo caso è Fabro.
*Maggio - '''[[Rosario|Sacro Rosario]]'''
 
==== Musei ====
*3 maggio - '''[[Santa Croce]]''' ''(non più festeggiata)''
[[File:Il maestro Paparella.jpg|thumb|Il maestro [[Attilio Parelli]]]]
* Centro documentazione musicale [[Attilio Parelli]], in Piazza [[Pietro Bilancini|Bilancini]];
* Museo parrocchiale all'interno della chiesa di Sant'Antonio. La collezione è composta da dipinti ed oggetti sacri di pregio e di importante valore storico.<ref>Dalla chiesa di '''[[Sant'Antonio di Padova]]''' provengono la ''[[Giovanni Battista#Morte|Decollazione di San Giovanni Battista]]'' e due tele raffiguranti ''[[l'Annunciazione]]''. I dipinti hanno uno stile accademico tipico degli anni a cavallo tra il [[XVII|XVII secolo]] e [[XVIII secolo]]. A destra dell'altare si trova un altro quadro che rappresenta ''Sant'Antonio che fa inginocchiare un mulo'' ricorrente nella iconografia antoniana. La tela risente di influssi caravaggeschi, e non è in buone condizioni di mantenimento.
 
Dalla chiesa della [[Annunciazione|Santissima Annunziata]] e [[Santissimo Sacramento]] provengono il ''diploma di aggregazione dell'[[Arciconfraternita]] del Santissimo Sacramento di Roma'' restaurato nel [[2012]] e il dipinto ''dell'[[Immacolata Concezione]]'' di soggetto [[Controriforma|controriformista]]; alla tela la popolazione di Monteleone d'Orvieto era particolarmente legata, tanto che nel [[1817]] la Confraternita ottenne dal Papa [[Indulgenza|indulgenze]] legate alla pratica di esercizi spirituali di fronte all'immagine. I ricchi [[paramenti sacri]] e [[Ostensorio|l'ostensorio]], esposti nelle teche, testimoniano l'importanza che la confraternita della Santissima Annunziata e Santissimo Sacramento aveva nel tessuto religioso e sociale monteleonese.
*9 maggio - '''[[Sant'Emidio]]''' ''(non più festeggiato)''
 
Dalla sacrestia della '''chiesa del [[Santissimo Crocifisso|SS.mo Crocefisso]]''' provengono due ''[[ex voto]]'' di particolare interesse del [[1645]] e [[1667]]; il loro oggetto era strettamente legato all'evento miracoloso: il primo rappresenta la scampata uccisione di alcuni monteleonesi da parte di ''sbirri senesi'' e il secondo, la grazia ricevuta da abitanti del paese sopravvissuti a un crollo, grazie all'intercessione di tre santi. Di un certo rilievo è il ritratto di [[papa Pio V|Pio V]] ([[1566]]-[[1572]]), papa che si impegnò molto alla riedificazione spirituale della Chiesa e impose l'applicazione dei decreti emanati dal [[Concilio di Trento]]: la datazione del dipinto si può collocare dopo il [[1712]], anno della sua [[canonizzazione]].
*Ultima domenica di maggio a [[Colle (Monteleone d'Orvieto)|Colle]] Alto - '''[[San Cristoforo|Festa di San Cristoforo]] ''' ''(non più festeggiata)''
 
Presente nel museo parrocchiale una piccola tela che raffigura la ''[[Madre del Buon Consiglio]]'', datata [[1755]], legata agli anni in cui nella chiesa del Santissimo Crocifisso - da cui proviene - viene intitolata una cappella a tale culto.
*24 giugno - '''[[San Giovanni Battista|Festa di San Giovanni Battista]]''' - ''(non più festeggiato)''
 
Dalla [[chiesa parrocchiale]] dei Santi apostoli Pietro e Paolo proviene il grande dipinto che raffigura ''[[Crocifisso|Gesù crocifisso]], [[Santa Maria Maddalena]], la Madonna dei dolori e altri due Santi.''
*29 maggio - '''[[San Teodoro|San Teodoro (tradizionale patrono)]]''' ''(non più festeggiato)''
 
<small>Notizie tratte dall'opuscolo ''Chiese nel territorio monteleonese - Il museo parrocchiale'' Testi di Sergio Giovannini, [[2004]]</small></ref>
*giugno - '''[[Corpus Domini]]'''
 
=== Cinema ===
*29 giugno - ''' [[San Pietro|Santi Pietro]] e [[San Paolo|Paolo]]''' (Patroni)
Negli anni [[2005]] e [[2006]] Monteleone è stato usato come set per alcune scene di due serie di "[[Carabinieri]]" fiction trasmessa da [[canale 5]].
 
=== Teatro ===
*29 giugno -''' Festa "delli Luminari"''' (di tradizione medievale ed ancora rispettata)
* Monteleone possiede il "[[Teatro dei Rustici]]" del [[1700]] che prende il nome dalla compagnia Filodrammatica dei Rustici, presente ed attiva dal [[1800]] fino a dopo il [[1950]].
 
=== Eventi ===
*Fine giugno, frazione di [[Santa Maria (frazione)|Santa Maria]] - '''[[Gnocchi|Sagra degli gnocchi]]'''
* Il 16 agosto si svolgono il Corteo storico di Monteleone d'Orvieto e la Giostra del giglio
*Luglio - '''[[Trebbiatura]]''' ''(non si tiene più)''
 
== Geografia antropica ==
*26 luglio - '''[[Festa di Sant'Anna]]''' - ''(non si tiene più)''
=== Frazioni ===
 
Le frazioni del comune di Monteleone - [[Santa Maria (Monteleone d'Orvieto)|Santa Maria]], Spiazzolino, [[Colle (Monteleone d'Orvieto)|Colle]], San Lorenzo - sono tutte poste tutte lungo la [[Strada statale 71 Umbro Casentinese Romagnola|Umbro casentinese SR 71]].
*Fine luglio, frazione di San Lorenzo - '''[[Pizza|Sagra della Pizza]]'''
*5 agosto - '''Grande fiera di merci e bestiame''' ''(oggi si tiene una fiera, ma non del bestiame)''
 
==== Santa Maria ====
*15 agosto - '''[[Assunzione]]'''
[[Santa Maria (Monteleone d'Orvieto)|Santa Maria]] è la frazione più popolosa del comune di Monteleone d'Orvieto: secondo i dati del censimento Istat [[2001]], gli abitanti sono 606.
 
L'abitato si trova a 254 m s.l.m., è posto nella parte a sud del comune, confina con [[Fabro]], è attraversato dalla [[Strada statale 71 Umbro Casentinese Romagnola]] (oggi SR 71) ed è diviso dal fosso omonimo. La frazione è adagiata nella lunga e stretta [[Val di Chiana]], non molto distante dal fiume [[Chiani]].
*16 agosto - ''' [[Corteo storico di Monteleone d'Orvieto|Giostra del Giglio]] ''' (ha sostituito la tradizionale '''Gara del carro)''' e '''[[Corteo storico di Monteleone d'Orvieto|Corteo storico]]'''
 
L'abitato è ubicato a circa 2&nbsp;km dalla stazione ferroviaria e dal casello autostradale dell'[[Autostrada A1 (Italia)|A1]] di [[Fabro]].
*1/16 agosto -''' Rimpatriata'''
 
Il nome della frazione deriva dalla antica chiesa di Santa Maria Maddalena risalente al [[XV secolo]].
*Ultima domenica di agosto - '''Festa di Perumpetto''' ''(non si tiene più)''
 
Negli anni novanta sono venuti alla luce degli antichi resti di una fornace e una tomba molto povera del I–II secolo d.C.: rappresentano le più antiche testimonianze storiche del comune di Monteleone d'Orvieto. Tale ritrovamento sta a significare che nella zona dove adesso sorge la frazione, vi era un abitato probabilmente rurale; a tal proposito è da tenere conto che in epoca etrusco-romana la zona era fertile, il Chiani navigabile e a poca distanza passava l'importantissima [[via Cassia]].
*2 novembre - ''' [[Commemorazione dei defunti]] '''
 
La frazione ha l'economia più florida del paese basata sulle attività commerciali, agriturismo e artigianato.
*11 novembre - '''[[San Martino]]''' ''(non più festeggiato)''
 
==== Colle ====
*22 novembre - '''[[Santa Cecilia|Festa di Santa Cecilia]]''' (Banda musicale)
Provenendo da [[Santa Maria (Monteleone d'Orvieto)|Santa Maria]] e risalendo la [[Strada statale 71 Umbro Casentinese Romagnola|SR 71]], dopo il piccolo agglomerato dello Spiazzolino si incontra la frazione di [[Colle (Monteleone d'Orvieto)|Colle]], suddivisa in due abitati distinti: Colle Basso e Colle Alto; a quest'ultimo si accede attraverso alcune strade comunali. Gli abitati si trovano rispettivamente a 340 ed a 352 m s.l.m.
 
La probabile origine del nome deriva dalla posizione del centro abitato più antico, Colle Alto, posto su una collinetta.
*25 novembre - '''[[Santa Caterina|Festa di Santa Caterina]]''' - ''(non più festeggiata)''
 
La storia della frazione è legata strettamente alle due chiese private che sono presenti nei due agglomerati che la costituiscono.
*8 dicembre - '''[[Immacolata Concezione]]'''
 
La chiesa di San Cristoforo venne costruita a Colle Alto dalla famiglia Cecchetti accanto alla loro casa; in data 4 luglio [[1758]], fu benedetta e consacrata ed eretta in Oratorio pubblico.
*10 dicembre - '''Transito (o passaggio)''' - ''(non più festeggiato)''
 
Nel campanile vi sono due campane: una piccola, dedicata all'[[Maria Addolorata|Addolorata]] ed una, più grande, dedicata al patrono [[San Cristoforo]]. L'anno di fusione di quest'ultima è il [[1706]], 52 anni prima della consacrazione della chiesa. Gli abitanti erano soliti celebrare la festa del santo nel mese di maggio.
*13 dicembre - '''[[Santa Lucia]]''' ''(non più festeggiata)''
 
L'agglomerato di Colle Basso si è formato in epoca più recente.
*Dicembre - ''' [[Natale|Feste natalizie]] ''':
:*''' [[Presepe|presepe vivente]] ''' (24 e 25 dicembre)
:*''' [[Natale|vigilia di Natale]] ''' (''generalmente rispettata ma non festeggiata come nella tradizione)''
:*'''[[Natale]]'''
 
Anche in tale luogo esiste una chiesa privata, costruita a fine Settecento, dedicata alla Madonna del Soccorso: si trova nel palazzo della famiglia Cecchini. Di essa si hanno poche notizie, perché classificata Oratorio privato; dal XX secolo assolve anche la funzione di oratorio semipubblico, contemporaneamente alla costituzione del primo nucleo di Colle Basso.
*'''Novene e tridui di preparazione alle feste''' ''(non si tengono più'')
 
Nel piccolo campanile vi sono alcune campane, di cui due dedicate al Crocefisso ed una alla Madonna del Soccorso, fuse nel 1817 da Pietro Sini di Acquapendente.
==Società==
 
===Le associazioniUrbanistica ===
I principali atti adottati in materia urbanistica nel comune di Monteleone d'Orvieto sono gli strumenti programmatori generali comunali ed in particolare:
 
* il Piano di fabbricazione la cui approvazione risale al [[1982]]; è il primo atto generale di programmazione del territorio;
Numerose sono le [[associazione|associazioni]] presenti nel territorio di Monteleone d'Orvieto e da sempre hanno rivestito un importantissimo ruolo, rilievo ed importanza per l'alto numero delle persone che esse coinvolgono e per qualita’ dell’offerta culturale e ricreativa che propongono: esse svolgono un ruolo di promozione del territorio insostituibile.
* il [[Piano regolatore generale comunale]] del [[2004]]; ha dato una definitiva sistematizzazione alla programmazione comunale in materia urbanistica, recependo gli strumenti provinciali, quali il PTCP, le norme regionali, nazionali ed i vincoli di salvaguardia territoriale.
* Il nuovo [[regolamento edilizio]] è in vigore dal 28 agosto del 2012
 
== Economia ==
Nel comune di Monteleone d'Orvieto sono presenti 151 imprese attive.<ref>Fonte [[Unioncamere]] anno 2007</ref>. Le attività prevalenti sono legate all'agricoltura (comprese le molte attività agrituristiche) come avviene anche in tutto il territorio di riferimento, l'Alto Orvietano.
 
In particolare le attività delle 151 imprese sono così suddivise:
====Pro loco====
* '''agricoltura 40%''' (Nell'area di riferimento, l'Alto Orvietano, il dato è di 39,1%)
* '''attività manifatturiere 8%''' (media dell'area 8,3%)
* '''costruzioni 14%''' (media dell'area 16,2%)
* '''commercio 23%''' (media dell'area 20,8%)
* '''alberghi e ristoranti 5 %''' (media dell'area 4,9%)
* '''altro 10 %''' (media dell'area 10,7)
 
=== Agricoltura ===
La '''[[Pro loco]]''' è il cardine delle associazioni quale coordinatrice dell'attività anche dei vari gruppi associati; da 40 anni svolge, inoltre, il ruolo di promozione che le è maggiormente proprio. La "Rimpatriata" è la sua manifestazione principale, insieme alla più recente "Sagra degli [[umbrichelli]]": si tengono nelle prime settimane di agosto.
Tale attività ha ancora una grandissima importanza rappresentando il 40% delle imprese del territorio. In esse sono racchiuse molte aziende agrituristiche che sono divenute ormai un motore dello sviluppo turistico in quanto non stanno subendo la crisi che in questi ultimi anni si abbatte in tale settore.
 
Particolari imprese si rivolgono anche nella produzione all'ingrosso di carni di coniglio e [[chianina]] e dello zafferano, in quest'ultimo caso riprendendo una tradizione locale medievale.
All'interno della "Rimpatriata si inseriscono, con autonome iniziative, altre associazioni, quali l'Ente Corteo Storico e le Casate di Montemarte e Marsciano, con il [[Corteo storico di Monteleone d'Orvieto|Corteo storico]] e la [[Giostra del giglio]], la Banda Musicale ed altri.
 
=== Turismo ===
Il paese ha una particolare vocazione turistica, dato confermato dalle moltissime attività presenti in tale settore; dall'ultime rilevazioni<ref>Fonte APTO (azienda promozione turistica dell'orvietano)</ref> risultano in forte crescita le presenze negli agriturismi, case vacanza, bed and breakfast, che in pochi anni (2005-2007) sono passate da 5000 a 9000 su base annua.
 
== Infrastrutture e trasporti ==
====Banda Musicale====
=== Strade ===
 
Nel comune di Monteleone sono presenti le seguenti strade:
La '''[[Banda musicale]]''' è un'antica associazione del paese, con quasi 160 anni di ininterrotta attività: la sua fondazione risale al turbolento [[1848]] quando si forma un gruppo denominato i "Dilettanti del suono e del canto"; il suo primo statuto è del [[1859]], l'atto originale è custodito negli archivi della banda.
 
* la parte sud del suo territorio è attraversato da un pezzo della [[Autostrada A1 (Italia)|A1]], il cui casello si trova a pochi chilometri nel comune di [[Fabro]];
Nel [[1998]] il complesso ha festeggiato il 150° anniversario con la "Festa della musica"; per tale ricorrenza è stato stampato il libro: "La musica di Monteleone" scritto da Sergio Giovannini e Carlo Carloia.
* la principale arteria di comunicazione è la [[Strada statale 71 Umbro Casentinese Romagnola]] (SR 71) che attraversa tutto il territorio comunale ed i principali centri abitati;
* è possibile che anticamente fosse attraversato dalla [[via Cassia]].
 
=== Ferrovie ===
Direttrice della Banda dal [[1994]] è il maestro Angela Ciampani; con lei l'associazione musicale è arrivata ad un buon livello qualitativo: il complesso si è "''distinto per le qualità esecutive''" a "[[Scorribanda]] 97", concorso bandistico annuale della Regione dell'[[Umbria]].
 
Parte del territorio è attraversato dalla [[Ferrovia Firenze-Roma]], le cui stazioni si trovano a pochi chilometri a [[Fabro]] e [[Chiusi]].
Il complesso e’ gemellato con la banda di [[Marzio]] ((VA); è tradizionale, durante i festeggiamenti della rimpatriata il "Concerto di Ferragosto".
 
=== Mobilità urbana ===
====Ente corteo storico e casati di Montemarte e Marsciano====
{{Vedi anche|Corteo storico di Monteleone d'Orvieto}}
L''''Ente corteo storico ed i casati di Montemarte e Marsciano''', sono associazioni che nascono per svolgere il [[Corteo storico di Monteleone d'Orvieto|corteo storico]] in costume trecentesco composto da circa 400 figuranti e la [[Giostra del giglio]].
 
Tutto il paese è collegato con due servizi autobus:
La manifestazione, ideata nel [[1980]], nasce da una reale suddivisione fra i due casati che nel [[medioevo]] si contendono il [[Castello]] di Monteleone e Castel Brandetto (fortilizio posto di fronte al castello principale)
 
* ATC di Terni, collega l'intero comune di Monteleone con [[Orvieto]] e [[Perugia]];
Le tre associazioni hanno compiti ben distinti:
* APM di Perugia, unisce il capoluogo con [[Città della Pieve]] e [[Perugia]].
L’'''Ente Corteo Storico''', coordina complessivamente la manifestazione, ne tutela l'immagine
dirime le controversie in merito allo svolgimento del palio ed organizza "l'amministrazione" all'interno del corteo.
I '''Casati dei Conti di Montemarte e Marsciano''', si contendono il "[[Giostra del giglio|Palio del Giglio]]", organizzano gran parte del corteo, oltre alla sagra degli umbrichelli (insieme alla pro-loco) ed attività culturali.
Le lavorazioni per il corteo si svolgono durante tutto l'arco dell'anno con sarte, artigiani ed artisti che svolgono, in maniera del tutto segreta, i lavori per la sfilata: i risultati potranno ammirarsi solo il giorno del corteo il 16 agosto.
La rappresentazione offre allo spettatore quadri reali della vita comunale medievale con la sfilata dei piu’ importanti personaggi del borgo.
La manifestazione culmina con la “[[Giostra del giglio|Palio del Giglio]]”, gara equestre in cui i due casati si contendono il dominio del castrum.
 
== Amministrazione ==
 
=== I sindaci di Monteleone d'Orvieto ===
====Presepe vivente====
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
 
{{ComuniAmminPrec |[[1860]] |[[1864]] |Filidio Lemmi ||[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|<ref>Quando, la notte del 9 settembre [[1860]] il paese viene liberato ed annesso al [[Regno d'Italia]], del comportamento di Filidio Lemmi questo ci racconta il Forti:
Altra associazione estremamente importante è il '''[[Presepe ]]''' '''vivente''' di Monteleone d'Orvieto ha quasi 30 anni di attività e con i suoi quasi 300 figuranti ha raggiunto una ampia visibilità e richiama ogni anno migliaia di visitatori dall'[[Umbria]] dalla [[Toscana]] ed anche da altre regioni limitrofe.
{{citazione|''A Monteleone a mezzanotte del '''9 (settembre 1860)''' entrò una colonna d'insorti in trionfo proveniente da Città della Pieve. Il paese era in festa, e sventolava la bandiera di Savoja. '''Filidio Lemmi''', primo proprietario del paese era a capo del movimento.''}}</ref>
|
Viene realizzato lungo itinerari, ogni anno diversi, che si snodano nel centro storico del paese: in tal modo vengono riscoperte piazze, piccoli locali rustici, angoli non frequentati; in tali luoghi sono ricostruite le scene tipiche di un villaggio della palestina di 2000 anni fa: lo spettacolo è suggestivo.
}}
 
{{ComuniAmminPrec |[[1864]] |febbraio [[1869]] |Lodovico Marocchi||[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
 
{{ComuniAmminPrec |Inizio [[1900]]|[[1900]]|Domenico Mancinelli ||[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|
====Polisportiva ed altre associazioni sportive====
 
L''''A.S. polisportiva ''' è nata nel [[1994]], è molto attiva puo' usufruire di un palazzetto dello sport, dedicato al ricordo di '''"Marco Barbanera"''' e costruito i primi anni '90; ha al suo interno campi da tennis, calcetto, volley, basket ecc..., gestisce anche un campo di calcio esterno '''"Giampiero Maresci",''' attualmente sede della squadra "[[Santa Maria (frazione)|Santa Maria]] Maddalena".
All'interno della moderna strutttura trova posto la '''squadra di [[calcio a 5]]''', autonoma con proprio presidente, affiliata alla [[F.I.G.C.]] e vi si svolgono anche attivita’ di [[volley]] femminile.
 
Altre attività della struttura sono legate al campo da tennis coperto.
Il palazzetto unico per genere, struttura e grandezza presente nel territorio dell'Alto Orvietano.
 
 
Come già accennato esiste anche una '''Associazione "[[Santa Maria (frazione)|Santa Maria]] Maddalena"''', creata nella frazione di [[Santa Maria (frazione)|Santa Maria]], di recente costituzione ([[2006]]), ma già conta più di 40 giocatori. È iscritta al campionato di calcio UISP.
 
 
È attivo anche il '''Circolo del Tennis "Ugo Uccellini”''' che gestisce un campo da tennis all'aperto in terra rossa battuta; l'associazione organizza ogni anno torneo estivo, corsi, affitta il campo ed organizza altre iniziative.
 
 
====Circoli Ricreativi====
 
Nel territorio comunale esistono da molti anni 3 '''circoli ricreativi nelle frazioni di S.Maria ([[ARCI]]), [[Colle (Monteleone d'Orvieto)|Colle]] e S.Lorenzo (ARCI)'''; sono molto importanti per le comunità interessate.
 
Il Circolo ARCI di S.Maria organizza ogni anno anche una grande "[[Sagra]] degli [[gnocchi]]", che attira persone da tutta Italia: è probabilmente, insieme alla sagra degli umbrichelli del capoluogo, la più importante manifestazione dell'Alto orvietano.
 
 
====Comitato festa di San Lorenzo====
 
Altra associazione è il '''Comitato della festa di San Lorenzo''', che ha una lunga tradizione, ed organizza la "Sagra della pizza".
 
 
====Corale di San Pietro e Paolo====
 
'''La Corale di San Pietro e Paolo''' è stata fondata nel[[ 2004]] e può contare su più di 30 componenti. Non è al servizio solo delle funzioni religiose della collegiata, ma tiene anche concerti, a volte insieme alla banda musicale di Monteleone.
 
 
===Il Centro Nazionale CNGEI "''ColleAlto''"===
{{vedi anche|CNGEI}}
 
Il [[CNGEI]] (Corpo Nazionale Giovani Esploratori Italiani) è l’[[associazione]] [[Scautismo|Scout]] [[Scautismo in Italia|italiana]] che propone una educazione di tipo laico, ed è affiliata ai due organismi mondiali scout: [[Organizzazione Mondiale del Movimento Scout|OMMS]] e [[Associazione Mondiale Guide ed Esploratrici|AMGE]] (o WAGGGS).
 
Questa associazione ha individuato [[Colle (Monteleone d'Orvieto)|Colle]] Alto, frazione del Comune di Monteleone d’Orvieto, quale sede della sua futura struttura nazionale.
 
L’insediamento avrà una capacità ricettiva come [[ostello]] di 200 posti letto, 400-500 attendamenti, una sala mensa di 200 posti a ed una cucina con una capacità di 500/600 coperti a pasto ed in prospettiva essa sarà dotata di una sala congressi.
 
La scelta del CNGEI è ricaduta sulla una proprietà di [[Colle (Monteleone d'Orvieto)|Colle]] Alto perché oltre ad una posizione centrale e ben raggiungibile da ogni parte d’Italia, presenta tutte la caratteristiche storiche, archeologiche, artistiche, culturali ed ambiententali indispensabili per l’educazione dei ragazzi e per una interessante offerta esterna della struttura.
 
La proprietà è costituita da tre edifici per una superficie coperta di circa 1200 mq, che insistono su un terreno di circa 8,5 ettari costituiti per una parte a bosco.
 
Le strutture saranno messe a disposizione anche dei comuni della zona e delle associazioni. A tal riguardo sono importanti le [[partnership]] e i protocolli d’intesa attuati o in via di attuazione rispetto alla struttura: [[Ministero degli Interni]]-[[Protezione Civile]], [[Ministero della Pubblica Istruzione]], [[Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio|Ministero dell'ambiente]], [[Legambiente]], [[U.I.S.P.]], [[CAI]], [[Libera]], [[Gruppo Abele]], Associazione Genitori Democratici, [[Istituto degli Innocenti]], [[UNICEF]].
 
Il centro, quando non verrà utilizzato per attività dell’associazione, potrà essere messa a disposizione del circuito extra alberghiero, potendo ospitare altre associazioni scout nazionali ed internazionali e scuole in gita. Può essere centro di incontri formativi per altre associazione di [[volontariato]] (protezione civile, [[associazioni di promozione sociale]], [[terzo settore]], ecc…), e per ospitare attività, manifestazioni, workshop, congressi, convegni, incontri, caratterizzati da una ricettività di tipo [[ostello]] e perciò ospitalità sociale.
 
 
==Amministrazione comunale==
 
<!-- per inserire i dati amministrativi del Comune bisogna modificare i parametri di questa tabella -->
<!--questa tabella memorizza solo i parametri - la struttura/layout è nel template ComuniAmministrazione-->
<!--se non si sa cosa scrivere in una riga, mettere lo spazio vuoto ( )-->
<!--NON inserire ritorni a capo e NON modificare il numero delle righe-->
{{ComuniAmministrazione|NomeSindaco= Mario Pattuglia <!--scrivere qui il NOME DEL SINDACO, inserire prima il nome e poi il cognome SENZA titoli-->
|DataElezione= 12-13/06/2004 <!--DATA DI ELEZIONE, usare il formato GG/MM/AAAA-->
|partito= [[Partito democratico|Partito democratico]] proveniente dai [[Democratici di sinistra|DS]]
|TelefonoComune= 0763 834021 <!--TELEFONO DEL CENTRALINO, usare il formato 02 12345678 cioè prefisso spazio numero telefonico-->
|EmailComune= comune@comune.monteleone.tr.it|
|EmailSindaco= sindaco@comune.monteleone.tr.it|
}}
{{ComuniAmminPrec |[[1900]] |febbraio [[1920]] |Pier Damiano Muziarelli||[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec |dicembre [[1920]] |maggio [[1921]] |Origene Ubaldi ||[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec |Marzo [[1923]] |luglio [[1926]] |Enrico Marocchi | [[Partito Nazionale Fascista|PNF]]|[[Podestà (fascismo)|Podestà]] |}}
{{ComuniAmminPrec |luglio [[1926]] |novembre [[1928]] |Umberto Cricchi|[[Partito Nazionale Fascista|PNF]]|[[Podestà (fascismo)|Podestà]]| |}}
{{ComuniAmminPrec |gennaio [[1930]] |giugno [[1933]] |Enrico Marocchi |[[Partito Nazionale Fascista|PNF]]|[[Podestà (fascismo)|Podestà]] |}}
{{ComuniAmminPrec |giugno [[1933]] |dicembre [[1937]] |Ludovico Marocchi |[[Partito Nazionale Fascista|PNF]]|[[Podestà (fascismo)|Podestà]] |}}
{{ComuniAmminPrec |marzo [[1938]] |febbraio [[1943]] |Arnaldo Chiatti |[[Partito Nazionale Fascista|PNF]]|[[Podestà (fascismo)|Podestà]] |}}
{{ComuniAmminPrec |febbraio [[1943]] |giugno [[1944]] |Enrico Marocchi |[[Partito Nazionale Fascista|PNF]]|[[Podestà (fascismo)|Podestà]] |}}
{{ComuniAmminPrec |giugno [[1944]] |dicembre [[1944]] |Marco Angeli||[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec |dicembre [[1944]] |aprile [[1946]] |Rodolfo Prudenzi ||[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec |aprile [[1946]] |aprile [[1965]] |Giuseppe Cesaroni |[[Partito Socialista Italiano#Nascita_del_Partito_Socialista_Italiano_di_Unità_Proletaria|PSIUP]] poi [[Partito Socialista Italiano|PSI]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec |aprile [[1965]] |aprile [[1980]] |Enrico Paoletti |[[Partito Socialista Italiano|PSI]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec |aprile [[1980]] |aprile [[1986]] |Paolo Moretti |[[Partito Socialista Italiano|PSI]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec |aprile [[1986]] |aprile [[1995]] |Piero Timitilli |[[Partito Comunista Italiano|PCI]] poi [[Partito Democratico della Sinistra|PDS]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec |aprile [[1995]] |giugno [[2004]] |Aldo Sorci |indipendente di sinistra |[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec |giugno [[2004]] |giugno [[2009]] |Mario Pattuglia |[[Democratici di Sinistra|DS]] poi [[Partito Democratico (Italia)|PD]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec |giugno [[2009]] |maggio [[2014]] |Mario Pattuglia | [[Partito Democratico (Italia)|PD]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec |maggio [[2014]] |maggio [[2019]] |Angelo Larocca | [[Lista civica]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec |maggio [[2019]] |giugno [[2024]] |Angelo Larocca| [[Lista civica]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec |giugno [[2024]] |''in carica'' |Paolo Garofani| [[Lista civica]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
=== I commissari prefettizi dal 1900 ===
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec |febbraio [[1920]]|dicembre [[1920]]|Sertorio Ceccantoni ||[[Commissario prefettizio]] |}}
{{ComuniAmminPrec |maggio [[1921]]|marzo [[1923]]|Pietro Romano||[[Commissario prefettizio]] |}}
{{ComuniAmminPrec |novembre [[1928]]|dicembre [[1929]]|Alberto Graziani ||[[Commissario prefettizio]] |}}
{{ComuniAmminPrec |gennaio [[1929]]|dicembre [[1929]]|Attilio Baldoni ||[[Commissario prefettizio]] |}}
{{ComuniAmminPrec |dicembre [[1937]]|marzo [[1938]]|Argante Bosa ||[[Commissario prefettizio]] |}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
''Fonte dati elettorali: Ministero dell'Interno. Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali.''<ref>[https://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?tpel=G Governo italiano. Ministero dell'Interno. Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali. Archivio storico delle elezioni]</ref><ref>{{Cita web |url=https://amministratori.interno.gov.it/amministratori/CC_dataRicercaC |titolo=Governo italiano. Ministero dell'Interno. Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali. Anagrafe degli Amministratori Locali e Regionali |accesso=19 giugno 2020 |dataarchivio=19 aprile 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210419015713/https://amministratori.interno.gov.it/amministratori/CC_dataRicercaC |urlmorto=sì }}</ref>
===I sindaci di Monteleone d'Orvieto===
 
== Sport ==
* [[Felidio]] Lemmi, dal [[1860]] al [[1864]] <ref>Quando, la notte del 9 settembre [[1860]] il paese viene liberato ed annesso al [[Regno d'Italia]], del comportamento di Filidio Lemmi questo ci racconta il Forti:
=== Impianti sportivi ===
* Palazzetto dello sport, nel capoluogo, con campo da [[tennis]], [[calcio a 5|calcetto]], [[volley]] e [[Pallacanestro]]
* [[Campo da calcio]], nel capoluogo
* Campo di calcetto, nella [[Santa Maria (frazione)|frazione di Santa Maria]]
* Campo di calcetto, nella frazione di [[San Lorenzo in Banale|San Lorenzo]]
* Campo tennis, in terra battuta nel capoluogo
 
=== Polisportiva ed altre associazioni sportive ===
{{quote|''A Monteleone a mezzanotte del '''9 (settembre 1860)''' entrò una colonna d'insorti in trionfo proveniente da Città della Pieve. Il paese era in festa, e sventolava la bandiera di Savoja. '''Filidio Lemmi''', primo proprietario del paese era a capo del movimento.''}}</ref>
L'''A.S. polisportiva'' è nata nel [[1994]], è molto attiva può usufruire di un palazzetto dello sport, dedicato al ricordo di ''"Marco Barbanera"'' e costruito i primi [[anni 1990|anni novanta]]; ha al suo interno campi da [[tennis]], [[calcio a 5|calcetto]], [[pallavolo]], [[pallacanestro]] ecc. e gestisce anche un campo di calcio esterno (intitolato a Giampiero Maresci), attualmente sede della squadra "[[Santa Maria (frazione)|Santa Maria]] Maddalena".
* Mancinelli [[Domenico]], [[sindaco]] agli inizi del [[1900]]
* Muziarelli [[Pier Damiano]], dal 1900 al Febbraio [[1920]]
* Ubaldi Origene, dal Dicembre 1920 al Maggio [[1921]]
* Marocchi [[Enrico]], dal Marzo [[1923]] al Luglio [[1926]]
* Cricchi [[Umberto]] ([[podestà]]), dal Luglio 1926 al Novembre [[1928]]
* Marocchi Enrico (podestà), dal [[1930]] al [[1933]]
* Marocchi [[Ludovico]] (podestà), dal Giugno 1933 al Dicembre [[1937]]
* Chiatti [[Arnaldo]] (podestà), dal Marzo [[1938]] al Febbraio [[1943]]
* Marocchi Enrico (podestà), dal Febbraio 1943 al Giugno [[1944]]
* Angeli [[Marco]], dal Giugno 1944 al Dicembre 1944
* Prudenzi [[Rodolfo]], dal Dicembre 1944 all'Aprile [[1946]]
* Cesaroni [[Giuseppe]] ([[PSI]]), dall'Aprile 1946 all'Aprile [[1965]]
* Paoletti Enrico (PSI), dall'Aprile 1965 all'Aprile [[1980]]
* Moretti [[Paolo]] (PSI), dall'Aprile 1980 all'Aprile [[1986]]
* Timitilli [[Piero]] ([[PCI]]-[[PDS]]), dall'Aprile 1986 all'Aprile [[1995]]
* Sorci [[Aldo]] (Indipendente di sinistra), dall'Aprile 1995 al Giugno [[2004]]
* Pattuglia [[Mario]] ([[Partito democratico]], ex [[DS]]), dal Giugno 2004. Attualmente in [[carica]].
 
All'interno della moderna struttura trova posto la ''squadra di [[calcio a 5]]'', autonoma con proprio presidente, affiliata alla [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]] e vi si svolgono anche attività di [[volley]] femminile.
 
Altre attività della struttura sono legate al campo da tennis coperto.
===I commissari prefettizi dal 1900===
 
Il palazzetto unico per genere, struttura e grandezza presente nel territorio dell'Alto Orvietano.
* Ceccantoni Sertorio, [[commissario prefettizio]] dal febbraio al dicembre [[1920]]
* [[Pietro]] Romano, commissario prefettizio dal maggio [[1921]] al marzo [[1923]]
* Graziani [[Alberto]], commissario prefettizio dal novembre [[1928]] al dicembre [[1929]]
* Baldoni [[Attilio]], commissario prefettizio dal gennaio 1929 al dicembre 1929
* Bosa Argante, commissario prefettizio dal dicembre [[1937]] al marzo [[1938]]
 
Come già accennato esiste anche una ''Associazione "[[Santa Maria (frazione)|Santa Maria]] Maddalena"'', creata nella [[Santa Maria (frazione)|frazione di Santa Maria]], di recente costituzione ([[2006]]), ma già conta più di 40 giocatori. È iscritta al campionato di calcio UISP.
===Lo stemma comunale===
 
È attivo anche il ''Circolo del Tennis "Ugo Uccellini”'' che gestisce un campo da tennis all'aperto in terra rossa battuta; l'associazione organizza ogni anno torneo estivo, corsi, affitta il campo ed organizza altre iniziative.
Lo [[stemma]] di Monteleone d'Orvieto è "'' [[Leone araldico|leone]] rampante su [[Colle (araldica)|tre colli]] (Vedere anche [[Monte (araldica)|Monte in araldica]]), con [[Corona (araldica)|corona signorile]] in capo, circondato da due rami di[[ ulivo]] e [[quercia]]''".
 
== Note ==
'''Il leone''' sui colli raffigura il nome stesso del comune ed in [[araldica]] simboleggia la forza, il coraggio, la grandezza, il comando, la magnanimità.
<references />
 
== Bibliografia ==
'''La corona''' è invece simbolo di dominio feudale e di nobile [[signoria]].
* Mons. Fiorenzo Canuti, ''Nella patria del [[Perugino]]'', 1926.
* [[Fernando Corgna]], ''Monteleone d'Orvieto: Storia del paese, delle Chiese e della vita sociale e religiosa'', comune di Monteleone d'Orvieto, 2004
* [[Ferdinando Ughelli]], a cura di Maria Grazia Ottavini, ''Albero et Istoria della famiglia de' [[di Marsciano|Conti di Marsciano]]'', nella stampa camerale, Roma 1667, Marsciano 2003.
* Francesco di Montemarte Conte di Corbara, ''Cronaca inedita degli avvenimenti d'Orvieto e d'altre parte d'Italia dall'anno 1333 all'anno 1400'', corredata di note storiche e d'inediti documenti dal [[Filippo Antonio Gualterio (senatore)|Marchese Filippo Antonio Gualterio]] stamperia Reale 1846 [[Torino]]
* Monaldo [[Monaldeschi]], ''Commentarii historici'', stampati in [[Venezia]] nel 1684
* Sergio Giovannini, ''Il [[teatro dei Rustici]]'', Comune di Monteleone d'Orvieto, 1990
* Emma Gobbini, ''[[Diocesi]] di [[Città della Pieve]] e le sue [[Confraternita (Chiesa cattolica)|Confraternite]]: Monteleone tra istituti di [[culto]] e di assistenza'', [[Assisi]] 1993/1994
* Biancamaria Brumana, ''"Il fondo musicale [[Attilio Parelli]]"'' Catalogo [[Perugia]]
* [[Pietro Bilancini]], a cura di Pasquale Tuscano, Roberto Cherubini e Nicolo' Paraciani, ''Poesie e Saggi Critici'', [[Perugia]] 2004
* Luigi Lemmi, ''"La storia di Monteleone"''
* Antonio Baglioni ''[[Città della Pieve]] Illustrata - Lettere Storiche'' Volume Unico - Tipografia del Seminario di [[Montefiascone]] 1845
* Angela Ciampani ''"[[Attilio Parelli|Parelli]]"'' - Tesi, [[Terni]] 2007
* Sergio Giovannini, ''Il Torrione'', opuscolo Rimpatriata 1990
* Augusto Ciuffetti Mauro Caporali ''Una dinastia feudale dell'Italia centrale: i [[di Marsciano|Conti di Marsciano]]'', Marsciano 2006
* Giuseppe Bolletti ''Notizie istoriche di Città della Pieve'', [[Perugia]] 1830
* [[Giorgio Vasari]], ''Vite de' più eccellenti pittori scultori e architetti'' ristampa [[Milano]] Società Tipografica de' classici italiani, 1808
* Gaetano Milanesi, ''Documenti per la storia dell'arte senese raccolti ed illustrati'' tomo III secolo XVI, [[Siena]] tipografia Onorato Porri 1856
* ''Cronache e storie inedite della Città di [[Perugia]] dal MCL al MDLXIII seguite da inediti documenti tratti dagli archivi di Perugia, di [[Firenze]] e di [[Siena]].'', Annali attribuiti a uno di casa Oddi - ''Cronaca detta "Diario del Graziani"'' con supplementi d'altro Cronache inedite (1150-1491)- Firenze 1850 - supplemento IV
* '' [[Pio IX|Pio nono]] ed i suoi popoli nel MDCCCLVI, ossia memorie intorno al viaggio della Santità di N.S. Papa Pio IX per l'Italia centrale'' [[Roma]] Tip. dei SS. palazzi apostolici 1861
* R. Forti ''Storia d'Italia dal 27 aprile 1859 al 27 aprile 1861'' [[Firenze]] 1861
* Solismo Sacco, ''La [[Resistenza italiana|resistenza]] nella zona operativa della "[[Brigata Risorgimento]]"'', Editoriale Umbra 1986
* ''Saltando sui fuochi, volando sui fiori - Feste e usanze tradizionali in provincia di Terni'', [[provincia di Terni]] 1999
* Giuliana Pesca e Giovanni Ruggiero, ''La Brigata Risorgimento - Storia della [[Resistenza italiana|resistenza]] nelle zone del pievese e del [[lago Trasimeno]]'', comune di [[Città della Pieve]] e [[provincia di Perugia]] marzo 2001 centro stampa provincia di Perugia
* ''Il cappellano di Monteleone'' 1998
 
== Voci correlate ==
'''Il ramo di quercia e di ulivo''' rappresentano rispettivamente, fin dall'antica Roma, l'uno forza, potenza, virtù, coraggio, dignità e perseveranza, l'altro è segno di pace.
* [[Storia di Monteleone d'Orvieto]]
 
* [[Santa Maria (Monteleone d'Orvieto)]]
Tale simbologia risulta dai più antichi documenti d'archivio risalenti alla fine del[[ 1400|'400]], in [[sigillo reale|sigilli]] di [[cera lacca]] e, successivamente, nei primi [[Timbro|timbri]] ed infine nelle carte intestate del comune.
* [[Colle (Monteleone d'Orvieto)]]
 
* [[Teatro dei Rustici]]
Nella chiesa del SS. Crocifisso il leone rampante su tre colli si può osservare sia dipinto all'interno in una delle porte laterali dell'altare maggiore, sia all'esterno scolpito in una pietra datata [[1636]] sopra la porta d'ingresso. Lo stemma è anche visibile in un grande riquadro in cotto nella torre dell'orologio.
* [[Madonna con Bambino tra i santi Pietro e Paolo]]
 
* [[Nestore (fiume)]]
 
* [[Città della Pieve]]
===Organismi sovraccomunali ed aziende partecipate===
* [[Orvieto]]
 
* [[Ducato di Castro]]
Il comue di Monteleone d'Orvieto fa parte dei seguenti organismi sovraccomunali ed aziende partecipate:
* [[Valdichiana]]
 
* [[Strada statale 71 Umbro Casentinese Romagnola]]
*[[Comunità Montana Monte Peglia e Selva di Meana]]
* [[Brigata Risorgimento]]
*Patto territoriale VATO ([[Valdichiana]] - [[Amiata]] - [[Trasimeno]] - Orvietano)
* [[Comunità montana Monte Peglia e Selva di Meana]]
*GAL [[GAL|Gruppo Azione Locale]] Trasimeno - Orvietano.
* [[Aree naturali protette dell'Umbria]]
*[[ATO]] [[Umbria]] 2 (idrico) Ternano-Orvietano
* [[Valle del Nestore]]
*SII Servizio Idrico Integrato (gestore idrico)
*ATO 4 dei rifiuti Ternano-Orvietano
*ATC Azienda Trasporti Consorziati
*Consorzio Crescendo
*SIR Servizio Informatico Regionale
*[[USL]] Terni
 
==Evoluzione demografica==
{{Demografia/Monteleone d'Orvieto}}
 
 
==Voci correlate==
 
*[[Storia di Monteleone d'Orvieto]]
*[[Santa Maria (Monteleone d'Orvieto)]]
*[[Colle (Monteleone d'Orvieto)]]
*[[Corteo storico di Monteleone d'Orvieto]]
*[[Teatro dei Rustici]]
*[[Pietro Bilancini]]
*[[Attilio Parelli]]
*[[Madonna con Bambino tra i santi Pietro e Paolo ]]
*[[Nestore (fiume)|Nestore]]
*[[Città della Pieve]]
*[[Orvieto]]
*[[folklore in Umbria]]
*[[Ducato di Castro]]
*[[Odoardo I Farnese]]
*[[Leone IX]]
*[[Valdichiana]]
*[[Strada Statale 71 Umbro Casentinese Romagnola]]
*[[Brigata Risorgimento]]
 
 
==Note==
 
<references/>
 
 
==Bibliografia==
 
*Mons. Fiorenzo Canuti, ''Nella patria del [[Perugino]]'', [[1926]].
*Fernando Corgna, ''Monteleone d'Orvieto: Storia del paese, delle Chiese e della vita sociale e religiosa'', comune di Monteleone d'Orvieto, [[2004]]
*[[Ferdinando Ughelli]], a cura di Maria Grazia Ottavini, ''Albero et Istoria della famiglia de' Conti di [[Marsciano]]'', nella stampa camerale, Roma [[1667]], Marsciano [[2003]].
*Francesco di Montemarte Conte di Corbara, ''Cronaca inedita degli avvenimenti d’Orvieto e d’altre parte d’Italia dall’anno [[1333]] all’anno [[1400]]'', corredata di note storiche e d’inediti documenti dal [[Filippo Antonio Gualterio (senatore)|Marchese Filippo Antonio Gualterio]] stamperia Reale [[1846]] [[Torino]]
*Monaldo [[Monaldeschi]], ''Commentarii historici'', stampati in [[Venezia]] nel [[1684]]
*Sergio Giovannini , ''Il [[teatro dei Rustici]]'', Comune di Monteleone d'Orvieto, [[1990]]
*Emma Gobbini, ''[[Diocesi]] di [[Città della Pieve]] e le sue [[Confraternita|Confraternite]]: Monteleone tra istituti di [[culto]] e di [[assistenza]]'', [[Assisi]] [[1993]]/[[1994]]
*Biancamaria Brumana, ''"Il fondo musicale [[Attilio Parelli]]"'' Catalogo [[Perugia]]
*[[Pietro Bilancini]], a cura di Pasquale Tuscano, Roberto Cherubini e Nicolo' Paraciani, ''Poesie e Saggi Critici'', [[Perugia]] [[2004]]
*Luigi Lemmi, ''"La storia di Monteleone"''
*Antonio [[Baglioni]] ''[[Città della Pieve]] Illustrata - Lettere Storiche'' Volume Unico - Tipografia del Seminario di [[Montefiascone]] [[1845]]
*Angela Ciampani ''"[[Attilio Parelli|Parelli]]"'' - Tesi, [[Terni]] 2007
*Sergio Giovannini, ''Il Torrione'', opuscolo Rimpatriata [[1990]]
*Augusto Ciuffetti Mauro Caporali ''Una dinastia feudale dell'Italia centrale: i conti di Marsciano'', Marsciano 2006
*Giuseppe Bolletti ''Notizie istoriche di Città della Pieve'', [[Perugia]] [[1830]]
*[[Giorgio Vasari]], ''Vite de' piu' eccellenti pittori scultori e architetti'' ristampa [[Milano]] Società Tipografica de' classici italiani, [[1808]]
*Gaetano Milanesi, ''Documenti per la storia dell'arte senese raccolti ed illustrati'' tomo III secolo XVI, [[Siena]] tipografia Onorato Porri [[1856]]
* ''Cronache e storie inedite della Città di [[Perugia]] dal MCL al MDLXIII seguite da inediti documenti tratti dagli archivi di Perugia, di [[Firenze]] e di [[Siena]].'', Annali attribuiti a uno di casa Oddi - ''Cronaca detta "Diario del Graziani"'' con supplementi d'altro Cronache inedite ([[1150]]-[[1491]])- Firenze [[1850]] - supplemento IV
*'' [[Pio IX|Pio nono]] ed i suoi popoli nel MDCCCLVI, ossia memorie intorno al viaggio della Santità di N.S. Papa Pio IX per l'Italia centrale'' [[Roma]] Tip. dei SS. palazzi apostolici [[1861]]
*R.Forti ''Storia d'Italia dal 27 aprile [[1859]] al 27 aprile [[1861]]'' [[Firenze]] [[1861]]
*Solismo Sacco, ''La [[Resistenza italiana|resistenza]] nella zona operativa della "[[Brigata Risorgimento]]"'', Editoriale Umbra 1986
*''Saltando sui fuochi, volando sui fiori - Feste e usanze tradizionali in provincia di Terni'', [[provincia di Terni]] [[1999]]
 
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{{Comuni della provincia di Terni}}
*[http://www.comune.monteleone.tr.it/ www.comune.monteleone.tr.it]
{{Comuni della Val di Chiana}}
*[http://www.monteleoneonline.com www.monteleoneonline.com]
*[http://www.comuni-italiani.it/055/021/ www.comuni-italiani.it]
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