Castello di Verrès: differenze tra le versioni

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{{struttura militare
|Nome = Castello di Verrès<br />{{fr}} ''Château de Verrès''
|Posizione geografica = Italia settentrionale
|Struttura = Castello
|Immagine = CastelloverresCastelloDiVerresJuly292023 04.jpg
|Larghezzaimmagine=280px
|Didascalia = Il castello di Verrès
|Stato attuale=ITA
|Suddivisione=[[Valle d'Aosta]]
|Città=[[Verrès]], località Château
|Nomemappa = NordItalia
|LatGradi = 45
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|Termine costruzione= XVI secolo
|Visitabile = Visitabile tramite visite guidate
|Sito web= {{lingue|it|fr}} [httphttps://www.lovevdaregione.vda.it/itcultura/banca-dati/8patrimonio/castelli-e-torri/verrescastello_verres/castello-di-verres/864default_f.asp Sito]
|Ref=fonti indicate nel testo dell'articolo
}}
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=== Le origini ===
[[File:IbletoChallant.jpg|thumb|left|upright|Ritratto di Ibleto di Challant]]
I primi documenti che attestano l'esistenza a [[Verrès]] di un castello, di proprietà della famiglia [[De Verretio]], risalgono al 1287<ref>{{cita web|titolo=Cenni storici sul castello di Verrès su regione.vda.it|url= http://www.regione.vda.it/Cultura/beni_culturali/patrimonio/castelli/castello_verres/cenni_storici_i/default_i.asp|accesso=22 agosto 2009|dataarchivio=8 gennaio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130108014712/http://www.regione.vda.it/Cultura/beni_culturali/patrimonio/castelli/castello_verres/cenni_storici_i/default_i.asp|urlmorto=sì}}</ref>. Allora il controllo della zona era conteso tra il [[vescovo di Aosta]] e alcune famiglie nobili, feudatarie dei [[Casa Savoia|conti di Savoia]]: i De Turrilia, i De Arnado ed i De Verretio<ref name="storiacomune">{{cita web|titolo=La storia del comune di Verrès su turismo.comune.verres.ao.it|url= http://turismo.comune.verres.ao.it/default.asp?cat=26|accesso=14 maggio 2011}}</ref>. Questi ultimi in particolare ebbero, nel corso degli anni, aspri dissidi con il [[prelato]], che culminarono con l'assalto alla [[casaforte]] vescovile di [[Issogne]] nel 1333<ref name="verresvarasc">{{cita web|titolo=Il castello di Verrès su varasc.it|url= http://www.varasc.it/verrès.htm|accesso=22 agosto 2009}}</ref>.
 
Verso la metà del [[XIV secolo]] i De Verretio si estinsero senza lasciare possibili [[Erede|eredi]]: in tal modo le loro terre tornarono nelle mani dei conti di Savoia, i quali le concedettero nel 1372 a [[Ibleto di Challant]], essendosi costui distinto nel ricoprire diverse cariche al loro servizio<ref name="storiacomune"/><ref>Ibleto era già divenuto proprietario per via ereditaria delle terre dei De Arnado e dei De Turrilia. I primi infatti avevano ceduto i loro diritti a [[Ebalo I di Challant]] alla fine del XIII secolo, mentre il feudo dei secondi era stato affidato dai Savoia a Pietro di Challant-Chatillon nella prima metà del XIV secolo. {{Cita|''Verrès et son château''|Omar Borettaz, pp. 24-25}}.</ref>.
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Il castello seguì quindi le vicende dei discendenti di Giacomo, passando prima a suo figlio [[Luigi di Challant|Luigi]], poi a suo nipote [[Filiberto di Challant|Filiberto]] e quindi al figlio di quest'ultimo [[Renato di Challant]], che adibirono però a residenza il vicino e più comodo [[castello di Issogne]]<ref name="Issogne"/>.
 
Dai tempi della sua costruzione da parte di Ibleto, circa centocinquanta anni prima, il castello non aveva subito particolari lavori di modifica o manutenzione. Nel 1536 Renato, con l'aiuto del capitano spagnolo [[Pietro de Valle]], famoso architetto militare, ingrandì la fortezza adattandola alle [[armi da fuoco]] dell'epoca. Fece così costruire alla base dell'edificio cubico una cinta muraria munita di [[contrafforte|contrafforti]] e di torrette poligonali, adatte all'uso dei [[cannone|cannoni]], che munì di pezzi di [[artiglieria]] provenienti dal suo feudo di [[Valangin]] in [[Svizzera]]. A Renato si devono anche l'attuale [[vestibolo (architettura)|antiporta]] accessibile tramite un [[ponte levatoio]], nuove finestre cinquecentesche a crociera e nuove porte ad [[Arco (architettura)#Arco rialzato|arco moresco]]<ref>{{cita web|titolo=La fortezza di Renato di Challant su regione.vda.it|url= http://www.regione.vda.it/Cultura/beni_culturali/patrimonio/castelli/castello_verres/cenni_storici_i/fortezza_renato_i.asp |accesso=22 agosto 2009|dataarchivio=20 novembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121120092318/http://www.regione.vda.it/Cultura/beni_culturali/patrimonio/castelli/castello_verres/cenni_storici_i/fortezza_renato_i.asp|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita|Ferrero|pp. 23-24}}.</ref>.
 
I lavori sono ricordati da una lapide in pietra situata sopra l'ingresso dell'antiporta, affiancata dagli [[stemmi]] di Renato di Challant (alla sinistra del testo) e della sua seconda moglie Mencia di Braganza (alla destra del testo):<ref>{{Cita|Ferrero|p. 39}}.</ref>
 
{{Citazione|Nell'anno di Cristo 1536, l'illustre Conte di Challant Renato, Barone di [[Beaufremont]], di [[Virieu-le-Grand]], di [[Aymavilles]] e di [[Coligny]], Signore di [[Châtillon (Italia)|Châtillon]], di [[Saint-Marcel (Italia)|Saint Marcel]], di [[Issogne]] e di [[Valangin]], di [[Montalto Dora]], di [[Castello di Graines|Graines]], di [[Verrès]] e di [[Castello di Ussel|Ussel]], cavaliere dell'[[Ordine supremo della Santissima Annunziata|Ordine dell'Annunziata]] e [[maresciallo di Savoia]], abbellì questa fortezza edificata da Ebalo di Challant e ne munì l'esterno di estensioni offensive<ref name="verresvarasc"/>.||Arcem per excellentissimum ebailum de challant editam illustris renatus challandi comes de baufremont viriaci magni ama ville et collogniaci baro. castellionis S. marcelli yssognie valangini montisalti grane verrecii usselli etc. dominus ordinis miles ac marescallus sabaudie. intus decorauit forasque structuris bellicis (muniu)it. anno Xpi. 1536<ref name="cita-Anna-Maria-Ferrero-p40">{{Cita|Ferrero|p. 40}}.</ref>.|lingua= la}}
 
=== Il declino e il recupero ottocentesco ===
[[File:Verresturletti.jpg|thumb|left|Il castello di Verrès in una incisione ottocentesca di [[Celestino Turletti]] ]]
Alla morte di Renato di Challant, senza eredi maschi, nel 1565, i suoi beni passarono al genero Giovanni Federico [[Madruzzo]], marito della figlia [[Renato di Challant#Vita familiare|Isabella]], ma nacque una lunga contesa legale con altri parenti maschi della [[Challant (famiglia)|famiglia Challant]], nuovamente a causa della [[legge salica]], che non prevedeva Isabella potesse ereditare i beni del padre<ref name="verresvarasc"/>.
 
I [[Casa Savoia|Savoia]] ripresero quindi il controllo diretto sul castello di Verrès, adibendolo a vedetta e presidio militare, ma nel 1661 il [[duca di Savoia]] [[Carlo Emanuele II di Savoia|Carlo Emanuele II]] fece smantellare gli armamenti del castello per trasferirli, insieme a quelli del [[castello di Montjovet]], al [[forte di Bard]], in una posizione più strategica per il controllo della [[Valle d'Aosta|Valle]], ed il maniero fu abbandonato<ref name="recuperoottocento">{{cita web|titolo=Il recupero ottocentesco su regione.vda.it|url= http://www.regione.vda.it/Cultura/beni_culturali/patrimonio/castelli/castello_verres/cenni_storici_i/recupero_ottocentesco_i.asp |accesso=22 agosto 2009|dataarchivio=20 novembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121120092335/http://www.regione.vda.it/Cultura/beni_culturali/patrimonio/castelli/castello_verres/cenni_storici_i/recupero_ottocentesco_i.asp|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita|Ferrero|p. 30}}.</ref><ref name="verresmontjovet">{{cita web|titolo=Il castello di Montjovet su varasc.it|url= http://www.varasc.it/montjovet.htm|accesso=17 marzo 2011}}</ref>.
 
Nel 1696 terminarono infine le dispute legali tra gli eredi di Isabella di Challant e Giovanni Federico Madruzzo e la famiglia Challant, e il castello tornò di proprietà di questi ultimi. Il castello rimase di proprietà della famiglia Challant fino all'estinzione della casata nel [[XIX secolo]], ma non fu più abitato ed andò in rovina<ref name="verresvarasc"/>. La robusta muratura esterna resistette bene ma il tetto in legno venne abbattuto per non pagare il canone erariale, lasciando i piani superiori esposti alle intemperie<ref name="recuperoottocento"/>.
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== Descrizione ==
[[File:Castello di Verrès 02.jpg|thumb|Vista generale del castello, esempio di castello monoblocco]]
Il castello, costruito per essere una fortezza militare, sorge su un promontorio roccioso a picco sul torrente [[Evançon]] che domina l'abitato di [[Verrès]]. Oltre ad essere di difficile accesso e facilmente difendibile, la sua posizione gli consentiva di controllare il paese sottostante, la valle centrale e la strada che sale lungo la [[Val d'Ayas]], all'epoca importante via di comunicazione<ref name="verrescomune"/>.
Nel [[XVIII secolo]] lo storico valdostano [[Jean-Baptiste de Tillier]] nella sua ''Historique de la Vallée d'Aoste'' descrisse il castello di Verrès come ''«Et l'on peut dire sans exagération que c'est un des plus solides et plus fameux batiments qu'un vassal ait pu faire construire dans le domaine d'un prince souverain où celluy-cy tient le rang d'un des plus renommés»'', definendolo uno dei più solidi e più famosi edifici che un vassallo abbia potuto costruite nel dominio di un principe sovrano<ref name="verresvarasc"/><ref>Liberamente traducibile come "E si può dire senza esagerazione che si tratta di uno degli edifici più solidi e famosi che un vassallo abbia potuto costruire nel dominio di un principe sovrano, dove lo stesso ha la fama di uno dei più rinomati".</ref>.
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=== L'ingresso ===
[[File:Verresingresso.jpg|thumb|left|L'ingresso in salita dell'antiporta]]
Ogni elemento del castello sembra essere stato studiato per rendere la fortezza meglio difendibile. Vi si accede a piedi tramite una [[mulattiera]] che sale lungo la montagna fino a raggiungere l'ingresso della cinta muraria, una volta accessibile tramite un [[ponte levatoio]]. Questo ingresso, così come la cinta muraria esterna, fu realizzato da [[Renato di Challant]] nel [[XVI secolo]], come indicato nell'iscrizione posta sopra il portone di ingresso<ref name="verrescomune"/><ref>{{Cita|Ferrero|pp. 39-40}}.</ref>.
 
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=== Il piano terra ===
[[File:Verres-stairway.JPG|thumb|left|La poderosa scalinata che occupa il corpo centrale del castello di Verrès (foto di inizio [[XX secolo|Novecento]])]]
Entrati nel castello ci si ritrova in un androne quadrato ricoperto da una volta a sesto acuto, ulteriore elemento di difesa del castello. Su di esso si aprono infatti diverse [[feritoia|feritoie]] ed una botola sul soffitto, dalle quali sarebbe stato possibile bersagliare eventuali invasori intrappolati all'interno<ref>{{Cita|Giacosa 1905|pp. 161-162}}.</ref><ref name="castelloverresvda-1">{{cita web|titolo=Il percorso di visita del castello regione.vda.it|url= http://www.regione.vda.it/Cultura/beni_culturali/patrimonio/castelli/castello_verres/percorso_visita/default_i.asp |accesso=17 marzo 2011|dataarchivio=8 gennaio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130108015311/http://www.regione.vda.it/Cultura/beni_culturali/patrimonio/castelli/castello_verres/percorso_visita/default_i.asp|urlmorto=sì}}</ref>.
 
Per entrare veramente nel corpo centrale del maniero bisogna ancora oltrepassare un doppio portale sormontato da un arco a tutto sesto dal lato verso l'androne e da un arco a sesto acuto dal lato che dà sul cortile interno, un tempo protetto da una [[saracinesca]] che scorreva tra i due portali<ref name="verrescomune"/><ref name="castelloverresvda-1"/><ref>{{Cita|Ferrero|pp. 40-41}}.</ref>.
 
[[File:Verresterra.gif|thumb|upright=0.85|left|La pianta del piano terra:<br />1. androne di accesso<br />2. magazzino lato ad oriente<br />3. sala d'armi ad occidente<br />4. cucina]]
Il cortile interno del castello è semplicemente uno spazio quadrato dal quale si accede ai due grandi saloni, posti ai lati orientale e occidentale del maniero. L'apertura del tetto in corrispondenza del cortile permetteva una migliore illuminazione dei locali e la raccolta dell'[[acqua piovana]] nella grande [[cisterna]] posta sotto di esso. Lo stesso pavimento del cortile è stato realizzato in pendenza in modo da convogliare tutta l'acqua verso il suo centro, dove si trova l'apertura della cisterna, in modo da poter disporre di una riserva d'acqua, preziosa in caso di assedio<ref name="verrescomune"/><ref>{{Cita|Ferrero|p. 41}}.</ref>.
 
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Dalla cucina si accede a quella che era la sala da pranzo padronale, accessibile anche dallo scalone, che occupa il resto del lato occidentale del piano. La sala era riscaldata da due grandi [[braciere|bracieri]] posti ai suoi angoli ed era collegata tramite un passavivande alla cucina sul lato sud del castello. La stanza è illuminata da [[bifora|bifore]] gotiche che danno sull'esterno e da una [[quadrifora]] [[XIV secolo|trecentesca]] che si apre sul cortile interno<ref name="verrescomune"/><ref name="annamariaferrero46" />.
 
La cucina padronale, posta sul lato meridionale del piano, è dotata di tre grandi camini, di cui quello sul lato verso lo scalone di dimensioni eccezionali ed originariamente destinato alla cottura di animali interi. La stanza è coperta da una [[volta a vela|volta a vele]] multiple risalente ai tempi di [[Renato di Challant]] e che ne riporta al centro lo stemma insieme alle lettere R e M, iniziali di Renato e della moglie Mencia<ref name="annamariaferrero45">{{Cita|Ferrero|p. 45}}.</ref>, unica copertura originale del castello, a differenza delle altre, rifatte durante i restauri del [[XX secolo]]. Il lato orientale della cucina è occupato da alcuni armadi a muro e da una grande dispensa ricavata nell'intercapedine del muro<ref name="verrescomune"/><ref name="castelloverresvda-0">{{cita web|titolo=Il percorso di visita del castello regione.vda.it|url= http://www.regione.vda.it/Cultura/beni_culturali/patrimonio/castelli/castello_verres/percorso_visita/default_i.asp |accesso=22 agosto 2009|dataarchivio=8 gennaio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130108015311/http://www.regione.vda.it/Cultura/beni_culturali/patrimonio/castelli/castello_verres/percorso_visita/default_i.asp|urlmorto=sì}}</ref>.
 
Il lato orientale del castello è occupato da quelle che erano le camere da letto dei signori, riscaldate da grandi camini in pietra e coperte da [[soffitto a cassettoni|soffitti di legno a cassettoni]], e dotate di complessivamente cinque [[latrina|latrine]] a muro che scaricavano verso l'esterno sulle rocce sottostanti<ref name="verrescomune"/><ref name="annamariaferrero45" />.
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== Il castello nella cultura di massa ==
Il castello di Verrès è uno dei monumenti più visitati della Valle d'Aosta e nel triennio 2007-2009 ha contato circa {{formatnum:20000}} ingressi ogni anno<ref name="visitatori">{{cita web|titolo=Visitatori per tipologia di biglietto d'ingresso presso alcuni castelli della Regione Autonoma Valle d'Aosta - Anni 2007-2009 |url=http://www.regione.vda.it/statistica/annuario2010/7/1.PDF|accesso=17 marzo 2011|dataarchivio=20 novembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121120092353/http://www.regione.vda.it/statistica/annuario2010/7/1.PDF|urlmorto=sì}}</ref>.
 
Nel 1884 il maniero venne utilizzato da [[Alfredo d'Andrade]] come uno dei modelli per la [[Borgo e Rocca medievali|Rocca del Borgo Medievale di Torino]], realizzata in occasione dell'Esposizione Generale Italiana Artistica e Industriale di quell'anno<ref name="borgotorino">{{cita web|titolo=I modelli del Borgo Medievale di Torino - il castello di Verrès|url=http://www.comune.torino.it/musei/civici/bm/italiano/modelli/verres.htm|accesso=22 marzo 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20050411170320/http://www.comune.torino.it/musei/civici/bm/italiano/modelli/verres.htm}}</ref>.
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== Bibliografia ==
* {{Cita libro|autore=AA.VV.|titolo=Verrès et son château: sei secoli di storia, 1390-1990: atti della tavola rotonda, Verrès 15 giugno 1991|città=Issogne|editore=imprimerie paroissiale|anno=1993| cid=''Verrès et son château''}}
* {{cita libro|cognome=Bona |nome=Enrico D. |coautori=Paola Costa Calcagno |titolo=Castelli della Valle d'Aosta|anno=1979 |editore=Istituto geografico De Agostini-Serie Görlich}}
* {{cita libro|cognome=Corni |nome=Francesco |wkautore=Francesco Corni |titolo=Segni di pietra. Torri, castelli, manieri e residenze della Valle d'Aosta |anno=2008 |editore=Associazione Forte di Bard |isbn=88-87677-33-6 | cid=Corni}}
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* {{cita libro|cognome=Giacosa |nome=Giuseppe |titolo=Castelli valdostani e canavesani |anno=1972 |editore=Edizione Piemonte in Bancarella, Torino Fiorni, Corso Siccardi 4| cid=Giacosa 1972}}
* {{cita libro|autore=Mauro Minola|autore2=Beppe Ronco|titolo=Valle d'Aosta. Castelli e fortificazioni|città=Varese|editore=Macchione ed.|anno=2002|isbn=88-8340-116-6|p=22}}
* {{cita libro|autore=Carlo| Nigra|wkautore=Carlo Nigra|titolo=Torri e castelli e case forti del Piemonte dal 1000 al secolo XVI |volume=vol. II. La Valle d'Aosta|url=http://digit.biblio.polito.it/1129|città=Quart (AO)|editore=Musumeci|anno=1974|cid=Carlo Nigra|pp=62-68}}
* {{cita libro|cognome=Zanotto |nome=Andrea |wkautore=André Zanotto|titolo=Castelli valdostani |anno=2002 |editore=Musumeci Editore |isbn=88-7032-049-9| cid=Zanotto}}
 
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.regione.vda.it/cultura/patrimonio/castelli/castello_verres/default_i.asp|Il castello di Verrès sul sito della Regione Autonoma Valle d'Aosta}}
*{{cita web|lingua=it, fr|https://www.lovevda.it/it/banca-dati/8/castelli-e-torri/verres/castello-di-verres/864|Castello di Verrès|editore=sito del Turismo della Regione autonoma Valle d'Aosta}}
* {{cita web | url = http://www.carnevaleverres.it/carnevale.asp | titolo = Sito del carnevale storico | accesso = 31 maggio 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20090211132825/http://www.carnevaleverres.it/carnevale.asp | urlmorto = sì }}
* {{cita web|httpurl=https://wwwvalledaostaheritage.varasc.itcom/chateau-de-verres/verrès.htm|titolo=Pagina dedicata aal Château de Verrès edsul alsito suoufficiale castellodei dacastelli, Varasc.itsiti archeologici e musei di proprietà della regione autonoma Valle d'Aosta}}
* {{cita web | url = httphttps://www.carnevaleverres.it/carnevale.aspla-storia/ | titolo = SitoLa delrievocazione carnevalestorica | editore= Carnevale di storicoVerrès | accesso = 3114 maggioaprile 20092023 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20090211132825/http://www.carnevaleverres.it/carnevale.asp | urlmorto = no }}
 
* {{cita web|url=http://www.varasc.it/verrès.htm|titolo=Pagina dedicata a Verrès ed al suo castello |sito= Varasc.it}}
{{Castelli e fortezze e opere difensive sabaude}}
{{Controllo di autorità}}