L'ultimo tamoio: differenze tra le versioni
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== Storia ==
Ventisette anni prima che Rodolfo Amoedo dipingesse il quadro, il saggista [[Domingos José Gonçalves de Magalhães]] scrisse un libro intitolato ''La confederazione dei tamoi'' (''A Confederação dos Tamoyos'').<ref>{{Cita web|url=http://www.seo.org.br/images/Anais/Luana/RichardSantiagoCosta.pdf|titolo=O ÚLTIMO TAMOIO, O ÚLTIMO INDIANISMO|cognome=Costa|nome=Richard Santiago|lingua=portoghese|accesso=2 marzo 2022}}</ref> In quest'opera l'autore riconosceva la lotta degli indigeni del Brasile durante gli anni nei quali il paese era sotto il [[Brasile portoghese|dominio portoghese]]. La pubblicazione del libro fu finanziata dall'imperatore [[Pietro II del Brasile|Pietro II il Magnanimo]]. Nel racconto Aimberê e il padre gesuita sono due dei personaggi e viene narrata la lotta degli indios contro i portoghesi dell'epoca per la libertà e la sopravvivenza nella loro terra.<ref>{{Cita web|url=https://www.infoescola.com/historia-do-brasil/confederacao-dos-tamoios/|titolo=Confederação dos Tamoios|sito=InfoEscola|lingua=pt-BR|accesso=2022-03-02}}</ref> Dei versi dalla fine del libro, che raccontano gli ultimi istanti di vita dell'indio Aimberê, ispirarono Amoedo per ''L'ultimo tamoio''.<ref name=":1">{{Cita web|url=
== Descrizione ==
{{Citazione|''L'ultimo tamoio'' è, in sostanza, un'opera inquietante, una provocazione posta all'interno dell'Accademia per portare alla luce le incongruenze e le ambiguità del Brasile ottocentesco.|Richard Santiago Costa, ''Os símbolos da raça: o corpo e a questão étnica na arte acadêmica brasileira da segunda metade do século XIX'', 2013<ref>{{Cita web|url=
Il corpo dell'indio morto Aimberê giace sulla sabbia di una spiaggia deserta.<ref>{{Cita libro|nome=Darlene J.|cognome=Sadlier|titolo=Brazil Imagined: 1500 to the Present|url=https://books.google.com/books?id=Em3naMCJ2zIC&newbks=0&printsec=frontcover&pg=PA185&dq=ultimo+tamoio&hl=it|accesso=2022-03-02|data=2010-01-01|editore=University of Texas Press|lingua=en|ISBN=978-0-292-77473-5}}</ref> La sua pelle è marrone e i capelli lunghi e scuri crescono fino a raggiungere, all'incirca, le sue spalle. Il volto è segnato da un'espressione che risalta e mantiene viva la sofferenza dei suoi ultimi istanti di vita.<ref>{{Cita web|url=http://doczz.com.br/doc/96315/a-viol%C3%AAncia-como-elemento-distintivo-entre-a|titolo=A violência como elemento distintivo entre a representação do índio no Brasil e México no século XIX - México E América Central|sito=doczz.com.br|lingua=portoghese|accesso=2022-03-02}}</ref> Le palpebre sono chiuse e la bocca è semiaperta. L'intero corpo è dipinto in una maniera molto realistica, tralasciando inoltre le tecniche classiche adoperate dall'Amoedo in alcune sue opere precedenti.<ref name=":1" /> Il corpo dell'indio disteso è ritratto in una posizione orizzontale che richiama quella di [[Gesù Cristo]] in molti dipinti durante i suoi ultimi istanti di vita:<ref name=":0">{{Cita pubblicazione|nome=Ana M. T.|cognome=Cavalcanti|data=2007-11-07|titolo=O último tamoio e o último romântico|rivista=Revista de História da Biblioteca Nacional|lingua=portoghese|accesso=2022-03-02|url=https://www.academia.edu/3456944/O_%C3%BAltimo_tamoio_e_o_%C3%BAltimo_rom%C3%A2ntico}}</ref> le sue braccia sono aperte come quelle del Messia sulla croce. Gli unici indumenti che coprono il corpo di Aimberê sono costituiti da piume rosse e blu. La gonna è spezzata, e quindi aperta, e una parte delle piume si trova sulla sabbia della spiaggia. Il braccialetto, invece, che sta sul braccio sinistro, sembra integro.
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== Accoglienza ==
Il quadro fu esposto dapprima in [[Francia]] e un anno dopo in Brasile, all'esposizione nazionale di belle arti di Rio de Janeiro. Fu in Brasile che l'opera ottenne un riconoscimento maggiore di quello che aveva avuto in Francia.<ref name=":0" /> Il quadro fu lodato dal fondatore della ''[[Revista Illustrada]]'' e da Gonzaga Duque. Tuttavia, degli altri critici dell'epoca non lodarono l'opera di Amoedo, perché per loro vestire José de Anchieta come un padre francescano era un errore grossolano. Inoltre, fecero notare la mancanza della compagna di Aimberê, l'india Iguassú, che sarebbe
== Note ==
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