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|Didascalia =
|Soprannome =
|Data_di_nascita = 12
|Nato_a = [[Ferrara]]
|Data_di_morte = 11 novembre 1988
|Morto_a = [[Roma]]
|Cause_della_morte =
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Nell'aprile 1941, con l'approssimarsi della caduta dell'[[Impero italiano]] il [[viceré d'Etiopia]], [[Amedeo di Savoia-Aosta (1898)|Amedeo di Savoia Aosta]], dietro richiesta del suo aiutante di volo capitano [[Aldo Tait]], autorizzò l'evacuazione in Italia dei tre superstiti velivoli da trasporto [[Savoia-Marchetti S.M.83]] ( I-ARCO, I-VADO, e I-NOVI) originariamente dell'Ala Littoria, e inquadrati nel Nucleo Trasporti A.O.I..<ref name=R0p70>{{Cita|Robinson 2020|p. 70}}.</ref> Egli era uno dei sei piloti, gli altri erano Alberto Agostinelli (suo secondo), Giulio Cazzaniga e Rinaldo Pretti, e Ludovico Riva Romano e Guido Girassetti.<ref name=Br5p32>{{Cita|Brotzu, Caso, Cosolo 1975|p. 32}}.</ref> I tre aerei, che trasportavano 6 specialisti e 30 passeggeri, decollarono da [[Addis Abeba]] alle 16:15 del 3 aprile 1941, raggiunsero [[Gedda]], in [[Arabia Saudita]], e poi singolarmente [[Bengasi]], [[Tripoli]] e da lì Roma.<ref name=Br5p32/>
Per questa azione fu decorato di [[Medaglia al valore aeronautico|Medaglia d'oro al valore aeronautico]] e promosso al grado di [[capitano]] pilota per merito di guerra. Dopo il suo rientro in Italia riprese subito i voli di collegamento con l'A.O.I., volando sui Savoia Marchetti S.M.75. Effettuò cinque missioni di collegamento con l'[[Aeroporto di Gondar]], trasportando rifornimenti e al ritorno passeggeri che dovevano essere evacuati, effettuando uno scalo intermedio a [[Gibuti]], nella [[Somalia francese]], prima del volo diretto su Bengasi.<ref name=B5p65>{{Cita|Brotzu, Caso 1975|p. 65}}.</ref> Il 6 ottobre 1941 decollò da Gondar sullo S.M.75 I-LUNO (607-10) atterrando a Gibuti alle 10:30 dove iniziò a scaricare le merci prima di ripartire per Bengasi.<ref name=B5p65/> L'aereo portava le insegne della [[Croce Rossa]], ma fu ugualmente distrutto in una incursione effettuata da caccia [[Curtiss P-36 Hawk|Curtiss P-36 Mohawk]] del No.3 Squadron della [[South African Air Force]], colpito dall'aereo del
All'inizio del 1942 il prototipo del [[Piaggio P.23R]], che giaceva inutilizzato, fu da lui preso in considerazione per il volo di collegamento da Roma a [[Tokio]], e il 26 febbraio 1942 egli scrisse una lettera alla segreteria del Capo del Governo [[Benito Mussolini]] suggerendo che l'aereo fosse utilizzato a questo scopo, ma a causa di un incidente in fase di atterraggio che danneggiò l'aereo non se ne fece più nulla.<ref name=S9p16>{{cita|Sgarlato 2009|p. 16}}.</ref>
Nella primavera del 1943, in base ad alcune informazioni giunte dai connazionali ancora residenti in [[Eritrea]], lo [[Stato maggiore]] della Regia Aeronautica progettò il bombardamento dell'aeroporto di [[Gura (Eritrea)]], che si trovava a circa 30
Dopo la firma dell'[[armistizio di Cassibile|armistizio]] dell'8 settembre 1943 scelse di aderire alla [[Repubblica Sociale Italiana]], per entrare nella neocostituita [[Aeronautica Nazionale Repubblicana]], ma dovette rinunciare a svolgere incarichi militari poiché [[Mussolini]], nel tentativo di salvare l'aviazione civile italiana dalla completa sparizione a favore di quella tedesca lo nominò curatore degli interessi della compagnia aerea [[Ala Littoria]].<ref name="as">{{Cita|Italia rsi||as}}.</ref> Nel contempo il [[generale]] [[Aurelio Liotta]] fu nominato presidente delle [[Linee Aeree Transcontinentali Italiane]] e il generale Giuseppe Biondi della [[Avio Linee Italiane]].<ref name="as"/>
Nei successivi colloqui con i responsabili tedeschi civili e militari, avvenuti il 29 novembre 1943, il 10 luglio, il 29 agosto e il 26 ottobre 1944 fu gradualmente recuperata la fiducia dell'[[Germania nazista|alleato tedesco]], che riconobbe il diritto italiano a partecipare, a parità di condizioni, alla regolamentazione dei problemi inerenti l'aviazione civile in [[Europa]] e il posto di prestigio e responsabilità spettante per diritto alle compagnie aeree italiane.<ref name="as"/> Con decreto n. 1039 del Capo della R.S.I. del 26 novembre 1944 le compagnie LATI e ALI furono assorbite nell'Ala Littoria che divenne la [[Compagnia aerea di bandiera|compagnia nazionale di
Nel 1953, insieme al giornalista Maner Lualdi, fu protagonista su un aereo da turismo [[SAI Ambrosini S.1002 Trasimeno|Ambrosini S.1002R Girifalco]] (Immatricolato I-LUAD) di un volo al [[Polo
Si spense a Roma l'11 novembre 1988, e la salma venne tumulata nel [[cimitero del Verano]]
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|collegamento_onorificenza =Medaglia al valore aeronautico
|motivazione = ''Pilota e navigatore di eccezionale perizia, già distintosi in precedenti rischiose missioni nelle quali aveva dovuto effettuare fortunosi scali in località sconosciute e desertiche, in un momento particolarmente critico per le terre dell'Impero, si offriva due volte ancora per trasportare materiali necessari ad alimentare la strenua resistenza delle nostre truppe. Nei magnifici voli attraverso territori controllati dal nemico, su rotte lunghissime ed estremamente difficili, vincendo le avverse condizioni atmosferiche, le deficienze dell'assistenza radio-elettrica e la sempre vigile insidia nemica forniva una splendida prova di cosciente rendimento, di ferrea volontà, e di magnifica capacità professionale. Cielo del Mediterraneo e dell'Impero, aprile-luglio 1941''.
|data = Regio Decreto 26 settembre
}}
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;Periodici
* {{cita pubblicazione|autore=Carlo de Risio|anno=1999|titolo= L’aviazione in Africa Orientale|rivista=Rivista Aeronautica |editore=Ministero della Difesa|città=Roma|numero=3|pp=90-93|cid=de Risio 1999}}
* {{cita pubblicazione|autore=Nico Sgarlato|anno=2009|mese=ottobre-novembre|titolo=Piaggio P.23R: Racer o Bombardiere|rivista=Aerei nella Storia|editore=West-Ward Edizioni|città=Parma|numero=68|lingua=|issn=1591-1071|
==Voci correlate==
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*{{cita web|autore=Nino Arena|url=http://www.italia-rsi.it/vitacivile/aviazionecivile.htm|titolo=L'aviazione civile italiana nella R.S.I. |accesso=|editore=|sito=Italia rsi|cid=as}}
*{{cita web|autore=Vincenzo Meleca|url=https://www.ilcornodafrica.it/st-melecagura.pdf|titolo=Gli ultimi due voli della Regia Aeronautica sull’Eritrea |accesso=|editore=|sito=Il Corno d'Africa|cid=aw}}
*{{cita web|autore=Lorenzo Viganò|url=https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/13_agosto_23/maler-volo-giornalista-aviatore-mostra-2222724181959.shtml|titolo=Il volo di Maner al Polo
{{Portale|aviazione|biografie|seconda guerra mondiale}}
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