Andronico I Comneno: differenze tra le versioni
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{{Monarca
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{{Bio
|Nome = Andronico I Comneno
|Cognome =
|ForzaOrdinamento = Andronico di Bisanzio 01
|PreData =
|Sesso = M
|LuogoNascita = Costantinopoli
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Figlio del [[porfirogenito]] [[Isacco Comneno (figlio di Alessio I)|Isacco Comneno]] e di [[Kata di Georgia]], Andronico nacque nel [[1118]] a [[Costantinopoli]], nello stesso anno in cui lo zio [[Giovanni II Comneno]] saliva al trono, conferendo ad Isacco il titolo di [[sebastocratore]].
Nel [[1130]] il padre, accusato di cospirare contro il ''[[basileus]]'', fu costretto a fuggire in [[esilio]], rifugiandosi presso i [[Danishmendidi]] e quindi a [[Gerusalemme]]. Nel [[1136]] Isacco ritornò a Costantinopoli e si riconciliò pacificamente con il fratello, ma nel [[1137]] fu il figlio maggiore, [[Giovanni Comneno (XII secolo)|Giovanni]] a [[diserzione|disertare]] dall'[[esercito dei Comneni|esercito imperiale]], rifugiandosi presso i [[popoli turchi|Turchi]] e [[conversione religiosa|convertendosi]] all'[[Islam]].
Andronico, allevato alla corte imperiale, familiarizzò in questo periodo con il cugino [[Manuele I Comneno|Manuele]], il più giovane tra i principi imperiali e suo coetaneo. Nel [[1141]] tuttavia Andronico venne catturato dai [[Selgiuchidi]] durante una battuta di caccia e condotto a [[Iconio]], presso il fratello Giovanni. Durante la sua prigionia la morte dei cugini [[Alessio Comneno (coimperatore)|Alessio]] e [[Andronico Comneno (figlio di Giovanni II)|Andronico]], portò inaspettatamente Manuele ad essere incoronato [[coimperatore]], nel novembre [[1143]].
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Gli accordi stretti dal nuovo imperatore con i Turchi garantirono la liberazione di Andronico, che rientrò a corte come parente favorito, nonostante che il padre Isacco, asserragliatosi ad [[Eraclea Pontica]], tentasse tra il [[1145]] e il [[1146]] di usurpare il trono del nipote finché, catturato, venne relegato nel [[1152]] nel [[monastero]] di [[Ainos]]. Nel [[1145]]-[[1446]] Andronico prese parte a una campagna di Manuele, che era volta contro i Turchi Selgiuchidi in [[Anatolia]]. {{Senza fonte|Una sera mentre era a tavola dell'imperatore scoppiò un acceso dibattito, in cui si confrontavano le qualità marziali di Manuele e di suo padre.}}
Andronico, divenuto governatore nelle [[
Tutti questi fatti provocarono l'ira dell'imperatore il quale, avutane occasione, fece catturare la nipote Teodora. Temendo per la vita di lei e per quella dei suoi figli a Costantinopoli, Andronico si risolse infine nel [[1180]] a sottomettersi a Manuele, ricevendone in cambio nuovamente il perdono.
Andronico venne dunque inviato a governare il [[Ponto]]. Frattanto l'improvvisa morte di [[Manuele]], avvenuta in quello stesso anno, lasciò l'impero nelle mani del piccolo figlio di Manuele, [[Alessio II Comneno]] che, data la sua minore età, dovette governare attraverso un [[consiglio di reggenza]] controllato dalla madre, [[Maria Xene]], e dall'amante di questa, il protosebasto [[Alessio Comneno (
== L'ascesa al trono ==
Ambizioso e scaltro, per salire al trono Andronico si atteggiò a salvatore di [[Alessio II Comneno|Alessio II]], dicendo che questi veniva soggiogato dalla madre e dal di lei amante, il protosebasto [[Alessio Comneno (protosebastos)|Alessio Comneno]]. Dopo di che cominciò a muoversi in direzione di [[Costantinopoli]], sicuro dell'appoggio popolare. La Paflagonia ben prestò passò dalla sua parte e, nella capitale, Andronico trovò subito due alleati nelle persone della [[Cesare (titolo)#Impero bizantino|kaisarissa]] Maria, sorellastra di Alessio II, e del marito, il cesare [[Ranieri del Monferrato (1162-1183)|Ranieri di Monferrato]], esclusi dal Consiglio di reggenza. Costoro risposero agli appelli di Andronico e, sempre atteggiandosi a salvatori del [[basileus]], tentarono una congiura ai danni del protosebasto Alessio. I loro piani vennero scoperti e la congiura fallì: a Maria, Ranieri ed ai loro fidi toccò rifugiarsi a [[Hagia Sophia|Santa Sofia]], da dove lanciarono appelli alla rivolta. La ribellione popolare scoppiò veramente e, vista l'impossibilità di pervenire ad una risoluzione pacifica, il protosebasto lanciò l'attacco nel maggio del [[1181]]: si combatté edificio per edificio, financo sulle soglie della Chiesa grande, ma alla fine gli Imperiali prevalsero. Al fine di evitare ulteriori orrori in [[Hagia Sophia|Santa Sofia]], già profanata, il patriarca [[Teodosio I Borradiote|Teodosio]] si propose come arbitro, così Maria e Ranieri poterono uscire dalla chiesa in sicurezza ed essere amnistiati.
[[File:
Tali notizie ovviamente non potevano che rallegrare Andronico nella sua avanzata verso [[Costantinopoli]], così come la notizia delle tensioni tra il Patriarca ed il protosebasto, ed infatti la sua marcia si fece più rapida: la reggenza gli inviò contro un esercito, comandato da [[Andronico Angelo]], ma costui si fece battere a [[Charax]], in [[Bitinia]]. Temendo per la propria vita, Angelo passerà in seguito dalla parte di Andronico che intanto si era accampato nei pressi di [[Calcedonia]], di fronte a [[Costantinopoli]]. Il protosebasto decise a questo punto di attaccare la flotta ribelle ma [[Andronico Contostefano]] decise di passare, con tutte le sue navi, dalla parte di Andronico, che ora aveva davvero vinto e da [[Calcedonia]] si preparò la strada per il Palazzo imperiale.
Il protosebasto Alessio venne arrestato ed imprigionato, per esser poi accecato -un vezzo molto caro ad Andronico- e venne scatenata la popolazione, ben fomentata ed appoggiata da mercenari paflagoni, [[Massacro dei Latini|contro tutti i Latini]] presenti in città, soprattutto [[Repubblica di Pisa|Pisa]]ni e [[Repubblica di Genova|Genovesi]], accusati d'esser la rovina del popolo e d'appoggiare il regime dell'imperatrice madre e del protosebasto. Ora Andronico poteva entrare nella città. [[Maria d'Antiochia]] e Alessio II vennero trasferiti dal Palazzo imperiale in un palazzo più sicuro e guardati a vista. Nessuno poteva incontrare il giovane imperatore.
La situazione per Andronico I era comunque tutt'altro che tranquilla. [[Qilij Arslan II]] d'[[Iconio]], "saputo che era passato nell'Ade colui che egli temeva come un masso incombente sulla sua testa", dice [[Niceta Coniata]]<ref>''Nicetae Choniatae Historia'', recensuit Ioannes Aloysius van Dieten. Berolini : Novi Eboraci, 1975, ISBN 3-11-004528-1, pp. 260-274</ref>, era all'attacco e all'interno delle frontiere molti non accettarono il rivolgimento nella capitale, principalmente il
Intanto costui, pur impadronendosi delle leve del potere, desiderava porsi come campione della legittimità imperiale e a maggio del [[1182]] fece nuovamente incoronare [[Alessio II Comneno|Alessio II]] a [[Hagia Sophia|Santa Sofia]]. Inoltre, al fine di liberarsi dell'ultimo ostacolo alla sua corsa al potere supremo, allontanò Maria d'Antiochia dal figlio e cominciò contro di lei una campagna persecutoria, accusandola presso il popolo di voler sottomettere l'Impero ai propri voleri. Questo fu il pretesto che permise ad Andronico I di far imprigionare l'Imperatrice madre con l'accusa di alto tradimento e di farla condannare a morte da giudici. La condanna venne fatta controfirmare dall'Imperatore suo figlio (c'è da chiedersi a quali e quante pressioni fosse sottoposto il ragazzo). Ad Andronico toccò cambiare l'originaria squadra d'esecutori, poiché ci fu chi si rifiutò di portare a termine l'assassinio, ma alla fine, nel settembre [[1182]], Maria fu uccisa.
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== Il regno ==
Andronico I fu un valoroso condottiero, intelligente ma anche senza scrupoli. Durante il suo Impero gli [[ungheresi]] e i [[normanni]] si allearono e sbarcarono a [[Durazzo]], [[Sacco di Tessalonica (1185)|raggiunsero
che non ebbe un particolare riguardo verso il vecchio Basileus: gli fu tagliata la mano destra, gli furono
strappati i denti e i capelli, gli fu cavato uno degli occhi e, tra molte altre sofferenze, gli fu gettata acqua bollente in faccia, punizione probabilmente associata alla sua bellezza e alla sua vita di licenziosità. Alla fine
fu condotto all'[[Ippodromo di Costantinopoli]] in groppa a
un cammello e appeso per i piedi tra due pilastri. Due soldati latini gareggiarono su quale spada avrebbe
penetrato più profondamente il suo corpo, ed egli fu, secondo la rappresentazione della sua morte, fatto a pezzi; i suoi resti furono lasciati insepolti e furono
visibili per diversi anni dopo. Morì il 12 settembre 1185.
Così finì il regno della dinastia Comneno sul trono di
Costantinopoli. <ref>Ad Andronico I si attribuisce la nascita del modo di dire "avere le corna" in quanto egli aveva l'abitudine di sedurre e frequentare donne sposate, facendo poi appendere sulla facciata delle loro case una testa di cervo. [http://www.placidasignora.com/2012/08/01/perche-si-dice-agosto-moglie-mia-non-ti-conosco-canicola-e-mettere-le-cornaessere-cornuto/ ''Perché si dice “Agosto Moglie Mia Non Ti Conosco”, “Canicola” e “Mettere Le Corna/Essere Cornuto”''] di [[Mitì Vigliero]]</ref>
== Famiglia ==
Andronico I Comneno si sposò due volte ed ebbe numerose amanti; dalla sua prima moglie, il cui nome non è noto, ebbe tre figli, due maschi e una femmina:
* [[Manuele Comneno (figlio di Andronico I)|Manuele Comneno]], che sposò la georgiana [[Rusudan
* [[Giovanni Comneno (coimperatore)|Giovanni Comneno]] (nato nel [[1159]] o nel [[1160]]), fu co-imperatore dal [[1183]] al [[1185]], fu ucciso nello stesso anno;
* Maria Comnena.
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* [[Alessio Comneno (Andronikashvili)|Alessio Comneno]], è un presunto antenato della famiglia nobile [[georgia]]na degli [[Andronikashvili]].
* [[Irene Comnena]], che fu brevemente sposata con [[Alessio Comneno (da Maria Taronitissa)|Alessio Comneno]], figlio dell'imperatore [[Manuele I Comneno]].
== Ascendenza ==
{{Ascendenza
|1=Andronico I Comneno
|4=[[Alessio I Comneno]]
|3=[[Kata di Georgia]]
|2=[[Isacco Comneno (figlio di Alessio I)|Isacco Comneno]]
|5=[[Irene Ducaena]]
|6=[[Davide IV di Georgia]]
|8=[[Giovanni Comneno (XI secolo)|Giovanni Comneno]]
|9=[[Anna Dalassena]]
|10=[[Andronico Ducas]]
|11=[[Maria di Bulgaria]]
|12=[[Giorgio II di Georgia]]
|13=[[Elene di Georgia]]
|16=[[Manuele Comneno Erotico]]
|18=[[Alessio Caronte]]
|19=[[Adriana Dalassena]]
|20=[[Giovanni Ducas (Cesare)|Giovanni Ducas]]
|21=[[Irene Pegonitissa]]
|22=[[Troian di Bulgaria]]
|24=[[Bagrat IV di Georgia]]
|25=[[Borena d'Alania]]
}}
== Note ==
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* Charles Diehl, ''La civiltà bizantina'', 1962, Garzanti, Milano.
* {{cita libro|
* {{cita libro| Gerhard |Herm | I bizantini| 1985| Garzanti| Milano }}
* {{cita libro|
* {{cita libro|
* {{cita libro|
* [[Silvia Ronchey]], ''Lo stato bizantino'', Torino, Einaudi, 2002, ISBN 88-06-16255-1
* [[Aleksandr Petrovič Každan]], ''Bisanzio e la sua civiltà'' Bari, Laterza (2ª edizione), 2004, ISBN 88-420-4691-4
* {{cita libro| Giorgio |Ravegnani| La storia di Bisanzio |2004| Jouvence | Roma|isbn=88-7801-353-6}}
* {{cita libro|
* {{cita libro| Alain|Ducellier | Bisanzio (IV-XV secolo) | 2005| San Paolo| Milano|coautori= Michel Kapla |isbn= 88-215-5366-3}}
* {{cita libro| [[Steven Runciman]]| Storia delle crociate | 2006|BUR | Milano|isbn= 88-17-11767-6}}
Riga 109 ⟶ 141:
* {{cita libro| Giorgio |Ravegnani| Introduzione alla storia bizantina |2006| il Mulino | Bologna }}
* {{cita libro| Paolo|Cesaretti| L'impero perduto. Vita di Anna di Bisanzio, una sovrana tra Oriente e Occidente |2006| Mondadori| Milano|isbn=88-04-52672-6}}
* {{Cita libro|autore=[[Charles Diehl
* {{cita libro| Giorgio|Ravegnani | Imperatori di Bisanzio | 2008| Il Mulino | Bologna|isbn= 978-88-15-12174-5}}
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