Radiohead: differenze tra le versioni
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I '''Radiohead''' sono un [[gruppo musicale]] [[rock alternativo]]
La band è formata da [[Thom Yorke]] (voce, chitarra, pianoforte), [[Jonny Greenwood]] (chitarra solista, tastiere, sintetizzatore, pianoforte, [[Onde Martenot]]), [[Ed O'Brien]] (chitarra, percussioni, voce di supporto), [[Colin Greenwood]] (basso elettrico, sintetizzatori) e [[Philip Selway]] (batteria, percussioni).<ref name=bu>{{cita|
I Radiohead pubblicarono il loro primo [[Singolo (musica)|singolo]], ''[[Creep (Radiohead)|Creep]]'', nel 1992. La canzone fu inizialmente un insuccesso, ma dopo la pubblicazione dell'album di debutto ''[[Pablo Honey]]'', il singolo ebbe un inaspettato successo mondiale. L'album, seppur ben accolto negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], passò quasi inosservato in Inghilterra. Il successo in patria arrivò solo con il secondo album, ''[[The Bends]]'' (1995), che fece guadagnare al gruppo numerosi
Con i loro successivi album ''[[Kid A]]'' (2000) e ''[[Amnesiac (album)|Amnesiac]]'' (2001), la popolarità dei Radiohead arrivò ai massimi livelli.<ref name=BBCUS>{{cita web|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/entertainment/1389135.stm|titolo=US success for Radiohead|editore=[[BBC]]|data=14 giugno 2001|accesso=30 maggio 2010|lingua=en}}</ref> Con questi dischi la band conobbe un'ulteriore evoluzione del proprio stile musicale, fortemente influenzato dalla [[musica classica]] contemporanea, dal [[free jazz]] e dall'[[musica elettronica|elettronica]]. Il loro sesto album, ''[[Hail to the Thief]]'' (2003), caratterizzato da testi maggiormente rivolti all'attualità, è sembrato mescolare influenze da tutta la carriera della band.<ref name=META>{{cita web|lingua = en|url = http://www.metacritic.com/music/artists/radiohead/hailtothethief?q=hail%20to%20the%20thief|titolo = Hail to the Thief by Radiohead|editore = [[Metacritic]]|accesso = 30 maggio 2010|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20070926234534/http://www.metacritic.com/music/artists/radiohead/hailtothethief?q=hail%20to%20the%20thief|urlmorto = sì}}</ref> I Radiohead, dopo quattro anni di assenza dalle scene, nel 2007, completarono le registrazioni del loro settimo album, intitolato ''[[In Rainbows]]'', disponibile per il download digitale a partire dal 10 ottobre 2007.<ref name="LAREP">{{Cita web|url = http://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/spettacoli_e_cultura/radiohead-download/radiohead-download/radiohead-download.html|titolo = Radiohead, addio alle major del disco CD in vendita online col prezzo fai-da-te|autore = Giovanni Gagliardi|editore = [[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data = 1º ottobre 2007|accesso = 30 maggio 2010}}</ref> Il 18 febbraio 2011 il gruppo ha pubblicato il suo ottavo album in studio, ''[[The King of Limbs]]'', scaricabile anch'esso dal loro sito.<ref>{{Cita web|lingua = en|url = http://www.radiohead.com/deadairspace/110218/the-king-of-limbs|titolo = The King of Limbs - Radiohead|editore = Radiohead|accesso = 25 febbraio 2011|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110224172900/http://www.radiohead.com/deadairspace/110218/the-king-of-limbs|urlmorto = sì}}</ref> Nel 2016 ogni informazione presente sulle pagine ufficiali del gruppo nei più famosi [[Rete sociale|social network]] viene cancellata, mentre il sito ufficiale si tinge interamente di bianco.<ref>{{Cita web|url = http://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/musica/2016/05/02/i-radiohead-spariscono-dai-social_0f824fdd-ca50-409e-9889-8c386bb799ee.html|titolo = I Radiohead spariscono dai social|editore = [[ANSA]]|data = 3 maggio 2016|accesso = 23 aprile 2017}}</ref> È l'inizio della campagna che annuncia il ritorno della band con il suo nono lavoro in studio, ''[[A Moon Shaped Pool]]'', anticipato dai singoli ''[[Burn the Witch (Radiohead)|Burn the Witch]]'' e ''[[Daydreaming (Radiohead)|Daydreaming]]''.
La rivista [[Stati Uniti d'America|statunitense]] ''[[Rolling Stone]]'' ha incluso
== Storia del gruppo ==
{{citazione|Nella storia dei Radiohead, ogni disco rappresenta un'impresa. Per costruire e andare avanti, abbiamo ogni volta demolito tutto quello che avevamo fatto fino a quel momento. Il processo creativo è sempre stato penoso, tormentato, laborioso.|Thom Yorke<ref>{{cita news|url=http://xl.repubblica.it/dettaglio/62866ead3.html?speciale=62823|titolo=Radiohead - Ecco perché abbiamo messo il nostro album su internet|autore=Giuseppe Videtti|accesso=30 maggio 2015|pubblicazione=laRepubblicaXL}}</ref>}}
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[[File:Abingdonschool.jpg|thumb|La ''Abingdon School'' di [[Oxford]], dove i futuri membri della band si incontrarono per la prima volta.]]
Poco tempo dopo entrò nel gruppo anche [[Jonny Greenwood]], fratello minore di Colin, come [[tastiera elettronica|tastierista]], ma in seguito diventò la [[chitarra solista]] della band.<ref name=RANDALL/><ref name=Doheny8>{{cita|Doheny
A differenza di molti altri gruppi formatisi nei college, scioltisi con la fine del periodo scolastico (tutti, tranne Jonny Greenwood, avevano lasciato [[Abingdon-on-Thames|Abingdon]] nel 1988 per frequentare l'università<ref name="Ondarock">{{cita web|url=http://www.ondarock.it/popmuzik/radiohead.htm|titolo=Radiohead: gli alfieri del pop futurista|autore=Dario Ingiusto, Claudio Fabretti, Filippo Rizzi|sito=[[Ondarock]]|accesso=28 luglio 2010}}</ref>), gli On a Friday decisero di continuare a suonare insieme.<ref name=Doheny8/>
Nel 1991, quando tutti i membri tranne Jonny avevano completato i corsi universitari, il gruppo si ricompose e, anche se per un breve periodo, il loro nome cambiò in ''Shindig''.<ref>{{cita web|url=http://www.musicactu.com/actualite-musique/52980/le-passe-de-radiohead-refait-surface-en-ligne/|titolo=Le passé de Radiohead refait surface en ligne|autore=Pauline Leroy|data=5 gennaio 2006|accesso=28 luglio 2010|lingua=fr|urlmorto=sì}}</ref>
La band in seguito registrò dei [[demo]] con il nome di ''[[Manic Hedgehog]]''<ref name="Ondarock"/><ref>{{cita|Doheny
Con l'aumento del numero di concerti, [[casa discografica|case discografiche]] e [[Produttore discografico|produttori]] incominciarono a manifestare interesse su di loro. Nel 1991, dopo che Yorke si laureò, il gruppo registrò un nuovo demo, omonimo, con tre brani nuovi; tra coloro che lo ascoltarono ci fu anche il produttore Chris Hufford, comproprietario dei ''Courtyard Studios'' di [[Oxford]], che assistette ad uno dei primi concerti della band alla taverna ''Jericho''. Impressionato dalla band, produsse, insieme al suo partner Bryce Edge, dei nuovi demo e divenne con quest'ultimo manager degli Shindig.<ref name=tny>{{Cita web|lingua = en|url = http://www.therestisnoise.com/2004/04/mahler_1.html|titolo = The Searchers: Radiohead's unquiet revolution|autore = Alex Ross|editore = The New Yorker|data = 20 agosto 2001|accesso = 28 luglio 2010|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20080214053947/http://www.therestisnoise.com/2004/04/mahler_1.html|urlmorto = sì}}</ref> Ancora oggi, sono i manager dei Radiohead.
Nel frattempo, grazie alla diffusione di ''Manic Hedgehog'', la fama degli Shindig si era diffusa, così ad un concerto tenutosi a novembre furono numerosi i discografici presenti, e nei giorni successivi all'esibizione il gruppo ricevette numerose offerte di contratti. L'ebbe vinta la [[EMI]], con cui la band siglò nell'inverno del 1991 un contratto per la registrazione di sei album, nato dall'incontro fortuito fra Colin Greenwood e Keith Wozencroft, il rappresentante della casa discografica, al negozio di dischi dove il bassista della band lavorava.<ref name=tny/> Su richiesta della EMI la band cambiò il nome in ''Radiohead'', ispirata dal titolo della canzone Radio Head dei [[Talking Heads]] presente nell'album ''[[True Stories (album)|True Stories]]''.<ref name=Doheny13>{{cita|Doheny
=== 1992-1994: ''Pablo Honey'', l'esordio ===
''[[Drill (EP)|Drill]]'', l'[[Extended play|EP]] di debutto dei Radiohead, fu prodotto da Edge e Hufford ai ''Courtyard Studios''<ref name=Doheny13/> e uscì il 5 maggio del 1992.<ref>{{cita web|url=http://www.phonoemergencytool.it/BIOGRAFIE.ASP|titolo=Biografia dei Radiohead|accesso=28 luglio 2010|urlmorto=sì}}</ref> Nonostante le aspettative, non ebbe molto successo nelle classifiche inglesi (la più alta posizione raggiunta fu la 101<ref name=Doheny13/>) e, poco dopo, la band assunse come produttori Paul Q. Kolderie e Sean Slade ([[Pixies]], [[Dinosaur Jr.]]) per il loro album di debutto, ''[[Pablo Honey]]'', che fu registrato in tre settimane ad Oxford nell'autunno del 1992.<ref name=RANDALL/><ref name=Doheny14>{{cita|Doheny
In questo disco, imperniato su tematiche adolescenziali e decisamente influenzato dall'[[indie rock]] ([[R.E.M. (gruppo musicale)|R.E.M.]], [[Pixies]], [[U2]], [[Nirvana (gruppo musicale)|Nirvana]], [[Joy Division]] e [[The Smiths]]),<ref name=Doheny13/> comparve il famoso singolo ''[[Creep (Radiohead)|Creep]]'', grazie al quale la band attirò su di sé le attenzioni della stampa musicale britannica, anche se non sempre i commenti furono positivi. La rivista ''[[NME]]'' li bocciò molto pesantemente,<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/entertainment/1182725.stm|titolo=Radiohead: The right frequency|sito=[[BBC]]|data=22 gennaio 2001|accesso=30 maggio 2010}}</ref> inoltre la canzone non venne messa in onda su ''[[BBC Radio 1]]'' perché ritenuta «troppo deprimente».<ref>{{cita web|lingua=en|url=https://www.bbc.co.uk/music/artist/bj63/|titolo=Music Profiles: Radiohead|sito=[[BBC]]|accesso=30 maggio 2010}}</ref> In seguito
[[File:CGreenwood2006-06Radiohead.jpg|thumb|[[Colin Greenwood]].]]
Senza aver sfondato nelle classifiche del [[Regno Unito]], la band iniziò nella primavera del 1993 il suo primo tour negli Stati Uniti, dove ''Creep'' aveva riscosso un inaspettato successo.<ref>{{cita|Tate
I Radiohead arrivarono ad un passo dallo scioglimento a causa della pressione generatasi dall'improvviso successo.<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.followmearound.com/presscuttings.php?year=1995&cutting=34|titolo=Boom! Shake The Gloom!|data=9 dicembre 1995|accesso=30 maggio 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101020062235/http://followmearound.com/presscuttings.php?year=1995&cutting=34|urlmorto=sì}}</ref> Il tour di supporto a ''Pablo Honey'' venne prolungato per un secondo anno e l'album continuò a guadagnare popolarità internazionale grazie anche a ''Creep'', che rimane il più grande successo della band.<ref>{{Cita web|lingua = en|url = http://www.followmearound.com/presscuttings.php?year=1995&cutting=28|titolo=Runaway hit a mixed-blessing for U.K.'s Radiohead|data = 1º giugno 1995|accesso = 30 maggio 2010|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20101124145409/http://followmearound.com/presscuttings.php?year=1995&cutting=28|urlmorto = sì}}</ref> La canzone divenne una vera e propria ossessione per il gruppo, che per molti anni si rifiutò di suonarla dal vivo per evitare che fossero identificati come «il gruppo di ''Creep''».<ref name=Doheny22/>
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=== 1995-1996: ''The Bends'', il successo in patria ===
Dopo la fine del tour americano, i Radiohead incominciarono a lavorare al loro secondo album, assumendo John Leckie,<ref>{{cita|
La tensione era alta a causa delle crescenti aspettative che la band lanciasse un nuovo album tale da eguagliare o superare il successo di ''Creep''.<ref>{{cita web|url=http://www.blender.com/guide/articles.aspx?id=824|autore=Jonny Black|titolo=The Greatest Songs Ever! Fake Plastic Trees|editore=[[Blender (periodico)|Blender]]|data=1º giugno 2003|lingua=en|accesso=30 maggio 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070409000921/http://blender.com/guide/articles.aspx?id=824|urlmorto=sì}}</ref>
Leckie disse di quel periodo: «[Alle nuove canzoni] erano rivolte tutte le nostre attenzioni; cercavamo di renderle magnifiche, successi immediati da primo posto in America. Tutti si strappavano i capelli e dicevano "Queste canzoni non sono abbastanza buone!". Stavamo lavorando troppo duramente».<ref>{{cita web|url=http://www.nepasavaler.net/songs/sulk.htm|titolo=John Leckie sulla produzione di The Bends|editore=nepasavaler.net|accesso=29 luglio 2010|lingua=fr}}</ref>
Tutto questo sfociò in una forte tensione e Yorke in particolare entrò in crisi. La band cercò allora di cambiare aria, e andò in tour in Estremo Oriente e in [[Australasia]].<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.ateaseweb.com/biography/|titolo=Radiohead: biography|autore=Adrian Peels|editore=AtEaseWeb|accesso=6 settembre 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070617130713/http://www.ateaseweb.com/biography/|urlmorto=sì}}</ref> Nel 1994 venne pubblicato l'EP ''[[My Iron Lung]]'', che segnò il passaggio fra lo stile di ''Pablo Honey'' e quello del loro album successivo.<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.followmearound.com/presscuttings.php?year=1995&cutting=26|titolo=Scuba Do|autore=Steve Mallins|data=1º aprile 1995|accesso=30 maggio 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101020072457/http://followmearound.com/presscuttings.php?year=1995&cutting=26|urlmorto=sì}}</ref> Il singolo omonimo fu un insuccesso nelle radio commerciali, ma attraverso la promozione nei canali ''underground'', vendette meglio delle aspettative, portando alla formazione di un consistente numero di loro fan.<ref>{{cita|Randall
Al ritorno dal tour in Asia (alla fine del 1994), iniziarono le registrazioni del nuovo album in un deposito di frutta nello Oxfordshire, proseguite poi ai ''Rak Studios''. ''[[The Bends]]'' uscì il 25 marzo del 1995.
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Mentre la scena [[britpop]] dominava l'attenzione dei media, i Radiohead erano considerati ''outsider'', ma il successo in patria arrivò proprio con ''The Bends''.<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.followmearound.com/presscuttings.php?year=2001&cutting=121|titolo=Happy Now?|autore=Nick Kent|data=1º giugno 2001|accesso=30 maggio 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120206154836/https://www.followmearound.com/presscuttings.php?year=2001&cutting=121|urlmorto=sì}}</ref> L'album era caratterizzato dai ''[[riff]]'' creati dai tre chitarristi e da atmosfere meno pesanti, venne inoltre accresciuto l'utilizzo delle tastiere.<ref name=RANDALL/> I singoli ''[[Fake Plastic Trees]]'', ''[[Just (singolo)|Just]]'' e ''[[High and Dry]]'' ottennero un buon successo nelle classifiche.<ref name=buk/> Ripensando a quegli anni, Jonny Greenwood disse, nel 1998: «Penso che la svolta per noi venne circa 9 o 12 mesi dopo l'uscita di ''The Bends'', quando entrò nei sondaggi e nelle classifiche di fine anno come miglior album. Da quel momento avemmo la certezza di aver fatto bene a divenire una band».<ref name=LAUNCH>{{cita web|lingua=en|url=http://www.followmearound.com/presscuttings.php?year=1998&cutting=60|titolo=Give Radiohead To Your Computer|autore=Dave Di Martino|data=2 maggio 1998|accesso=30 maggio 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101020081354/http://followmearound.com/presscuttings.php?year=1998&cutting=60|urlmorto=sì}}</ref> Arrivò, infine, un successo ancora maggiore con l'uscita dell'ultimo singolo, ''[[Street Spirit (Fade Out)]]'', che arrivò alla posizione numero 5 nel Regno Unito.<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://minitrue.co.uk/wordpress/tag/music/|titolo=Street Spirit (Fade Out)|accesso=29 luglio 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110207091108/http://minitrue.co.uk/wordpress/tag/music/|urlmorto=sì}}</ref> Fu, fino al 1997, la più alta posizione di classifica raggiunta dalla band.
Nell'estate del 1995 i Radiohead andarono in tour come [[gruppo spalla]] dei [[R.E.M. (gruppo musicale)|R.E.M.]] (ci fu anche una data [[italia]]na a [[Catania]] il 6 agosto), una delle band che li aveva maggiormente influenzati e, all'epoca, una fra le più importanti al mondo.<ref>{{cita web|url=http://arts.guardian.co.uk/fridayreview/story/0,,947286,00.html|autore=Jon Dennis|titolo=Radio Days|editore=''The Guardian'', guardian.co.uk|data=2 maggio 2003|lingua=en|accesso=30 maggio 2010}}</ref> Presentandoli, [[Michael Stipe]] disse: «I Radiohead sono così bravi che mi fanno paura».<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.followmearound.com/presscuttings.php?year=2000&cutting=78|autore=Stewe Lowe|titolo=Tivoli, Barcelona|data=1º agosto 2000|accesso=30 maggio 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101020122054/http://followmearound.com/presscuttings.php?year=2000&cutting=78|urlmorto=sì}}</ref> Il clamore generato da fan così importanti, insieme ad una serie di celebri [[videoclip|video musicali]] come quelli di ''Just'' e ''Street Spirit (Fade Out)'', aiutarono ad accrescere la popolarità del gruppo all'estero.
Il batterista Philip Selway disse dell'album: «Quando uscì ''The Bends'', tutti affermavano che fosse poco commerciale. Dodici mesi dopo era considerato come un classico del pop. La casa discografica era preoccupata dal fatto che non ci fossero singoli estratti, e finimmo con cinque canzoni entrate nella top 30!».<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.greenplastic.com/coldstorage/articles/melodymaker052497.html|autore=Mark Sutherland|titolo=Rounding the Bends|data=24 maggio 1997|accesso=30 maggio 2010}}</ref> Nonostante tutto, l'album e i singoli non riuscirono a sovrastare il successo commerciale di ''Creep''.
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''[[OK Computer]]'' venne pubblicato il 16 giugno del 1997, ottenendo un vasto consenso dalla critica.<ref name=ACMUS/><ref name=RANDALL/>
Il nuovo album vide i Radiohead spingersi verso generi più sperimentali, come il [[rock progressivo]] e l'[[Musica elettronica|elettronica]].<ref name="AM"/> I singoli pubblicati furono ''[[Paranoid Android]]'', ''[[Karma Police]]'' e ''[[No Surprises]]''. La prima scelta fu volutamente anticommerciale a causa della durata del pezzo (6 minuti e mezzo). Se le radio non lo trasmisero abbastanza, ''[[MTV]]'' lo mandò a ripetizione insieme al video a cartoni animati, disegnato da [[Magnus Carlsson (illustratore)|Magnus Carlsson]].<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.greenplastic.com/coldstorage/articles/jam6297.html|titolo=Radiohead talk about their new video|autore=John Sakamoto|data=2 giugno 1997|accesso=30 luglio 2010}}</ref> Questa scelta fu solo la prima delle tante con cui i Radiohead si sarebbero posti in aperta critica nei confronti dell'[[industria musicale]].<ref name="Ondarock"/> Il singolo raggiunse immediatamente la terza posizione della classifica britannica.<ref>{{cita|
Il terzo disco dei Radiohead si impose appena uscito come uno dei più influenti album della storia del rock.<ref name=SDMOC>{{cita web|url=http://www.storiadellamusica.it/Radiohead_-_Ok_Computer_%28Capitol,_1997%29.p0-r174|titolo=Radiohead: OK Computer|autore=Alessandro Pascale|editore=Storia della musica|accesso=31 luglio 2010}}</ref> ''OK Computer'' ottenne grandi lodi riguardanti in particolare i testi, che affrontano tematiche come la spersonalizzazione dell'individuo, il desiderio di fuga e il perdere se stessi, condite dal punto di vista musicale con immagini futuribili in un clima oscillante tra il surreale, la malinconia e l'isteria, il visionario e il paranoico.<ref>{{cita|Tate
''OK Computer'' fu il primo album della band a debuttare in testa alle classifiche nel Regno Unito, accompagnato anche da un gran successo commerciale in tutto il mondo.<ref name=SDMOC /> La band ricevette, fra gli altri riconoscimenti, un [[Grammy Award|Grammy]] come [[Grammy Award al miglior album di musica alternativa|miglior album ''alternative'']], una [[candidatura]] nella categoria [[Grammy Award all'album dell'anno|album dell'anno]]<ref>{{cita|
L'uscita di ''OK Computer'' fu seguita dall'interminabile ''Against Demons World Tour'', che si concluse all'inizio del 1998. [[Grant Gee]], il regista del video di ''No Surprises'', accompagnò la band nel tour e filmò i concerti, ricavandone il documentario ''[[Meeting People Is Easy]]''.<ref>{{cita|Tate
Si susseguirono numerosi impegni
=== 1999-2001: ''Kid A'' e ''Amnesiac'', la sperimentazione ===
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Altro fatto che caratterizzava le canzoni era la presenza di una maggiore gamma di strumenti, come l'[[onde Martenot]], ritmi [[Musica elettronica|elettronici]] programmati via computer e diversi strumenti usati nel [[jazz]].<ref name=ECCLES/> Le registrazioni furono completate nell'aprile del 2000, dopo quasi 18 mesi.<ref name=ECCLES/>
''[[Kid A]]'', uscito il 2 ottobre 2000,<ref name=idioteque3/> fu il primo dei due album nati da queste sessioni.<ref name="Ondarock"/> Pervaso da un'atmosfera criptica e claustrofobica, l'album stordì l'industria musicale e gran parte dei fan della band, a causa del completo abbandono delle composizioni passate e delle convenzioni pop. Anche se la band non produsse nessun singolo, ''[[Optimistic]]'' ed ''[[Idioteque]]'' furono trasmessi a lungo nelle radio commerciali.<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.ateaseweb.com/archive/2000/2000-12.php|titolo=Atease.com Radiohead news Archive|accesso=15 agosto 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110716161230/http://www.ateaseweb.com/archive/2000/2000-12.php|urlmorto=sì}}</ref> Invece dei singoli, fu creata una serie di [[videoclip|video musicali]] non commerciali (in inglese ''blips'') dal regista Chris Bran, dal collettivo Shynola e dal collaboratore artistico di lunga data della band [[Stanley Donwood]] (curatore dell{{'}}''artwork'' di tutti gli album della band), che furono distribuiti gratuitamente via [[Internet]].<ref>{{cita web|url=http://www3.iath.virginia.edu/pmc/issue.502/12.3tate.html
''Kid A'' costituisce il più grande successo mondiale (a livello di album) del gruppo, essendo riuscito a debuttare in prima posizione nelle classifiche dei dischi più venduti in diversi paesi, inclusi gli Stati Uniti.<ref>{{cita web|url=http://www.indyrock.es/newalbum.htm|titolo=Radiohead, new album 2000|editore=indyrock.es|accesso=1º agosto 2010|lingua=en}}</ref> Il suo debutto in cima alle classifiche di ''[[Billboard]]'' – dove il celebratissimo ''OK Computer'' era arrivato alla posizione numero 21 – fu una novità per i Radiohead, che furono identificati come una delle poche realtà britanniche riuscite a penetrare nel mercato statunitense.<ref>{{cita|Tate
Ciononostante, l'album non ottenne solo lodi. A detta di Jonny Greenwood, le maggiori critiche all'album furono fatte da chi «[All'uscita di ''Kid A''] si aspettasse un album che combinasse ''OK Computer'' e ''The Bends''».<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.ateaseweb.com/discography/kida/index.php|titolo=Radiohead discography: Kid A|accesso=28 marzo 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070207063447/http://www.ateaseweb.com/discography/kida/index.php|urlmorto=sì}}</ref> Altri criticarono i Radiohead per essersi fatti portavoce di stili musicali ''[[Musica underground|underground]]'' ed essersene presi tutti i meriti. Similmente, i fan della band si divisero: da una parte, coloro che dall'ascolto dell'album erano rimasti sconcertati o disorientati, dall'altra, coloro che ritenevano ''Kid A'' il miglior disco del gruppo.<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.metacritic.com/music/artists/radiohead/kida|titolo=''Kid A'': Reviews|editore=[[Metacritic]]|accesso=24 giugno 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070609160948/http://www.metacritic.com/music/artists/radiohead/kida|urlmorto=sì}}</ref>
[[File:Ed-obrien2006-05Radiohead.jpg|left|thumb|[[Ed O'Brien]] contestò all'inizio il cambiamento di sonorità intrapreso con ''[[Kid A]]''.]]
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''[[Amnesiac (album)|Amnesiac]]'', uscito il 4 giugno 2001, comprendeva queste tracce aggiuntive. L'album era concepito dalla band come una sequenza di canzoni complementare ma distinta da quella di ''Kid A'', tanto che il collegamento fra i due fu reso esplicito dalla presenza, in entrambe le ''tracklist'', di due differenti versioni della traccia ''Morning Bell''. ''Amnesiac'' vide la fusione del sound della band in un ibrido formato dall'elettronica d'avanguardia e l'''[[art rock]]'', mentre ''Kid A'' conteneva maggiori influenze dal [[jazz]] e canzoni leggermente più orecchiabili. La ballata ''[[Pyramid Song]]'', primo singolo estratto dall'album, arrivò alla top 5 nel Regno Unito; fu seguito da ''[[Knives Out]]''.<ref name=amne>{{Allmusic|album|r534306|Amnesiac|autore=[[Stephen Thomas Erlewine]]|accesso=9 luglio 2010}}</ref> Diverse furono le critiche rivolte ad ''Amnesiac'', soprattutto per la mancanza di coesione fra le canzoni;<ref>{{cita web|url=http://www.ondarock.it/recensioni/2001_radiohead.htm|titolo=Amnesiac|autore=Lorenzo Brutti|sito=[[Ondarock]]|accesso=9 luglio 2010}}</ref> ciononostante, l'album ottenne diverse lodi ed anche un ampio successo commerciale.<ref name=amne/>
Dopo l'uscita dell'ultimo album, i Radiohead intrapresero un nuovo tour mondiale, che toccò il Nord America, l'[[Europa]] e il [[Giappone]].<ref>{{cita|Tate
Parteciparono inoltre ad un mini-festival estivo al ''South Park'' di Oxford, il loro primo concerto nella città natale da diversi anni, insieme a [[Beck (cantante)|Beck]], [[Sigur Rós]], [[Supergrass]] e [[Humphrey Lyttelton]],<ref>{{cita news|url=http://www.musicomh.com/music/gigs/radiohead-4.htm|titolo=Radiohead, Beck, Supergrass, Sigur Ros, Humphrey Lytteltone|editore=musicOHM|data=7 luglio 2001|autore=Michael Hubbard|accesso=1º agosto 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101118100752/http://www.musicomh.com/music/gigs/radiohead-4.htm|urlmorto=sì}}</ref> che aveva suonato la [[tromba]] nell'ultima traccia di ''Amnesiac'', ''Life in a Glasshouse''.
Nel novembre del 2001, uscì l'[[Extended play|EP]] ''[[I Might Be Wrong: Live Recordings]]'' (contenente otto tracce live registrate durante il tour europeo, tra cui l'apprezzato lato-B ''True Love Waits'' risalente al 1995 e presentato per la prima volta quell'anno durante il concerto al ''Luna Theatre'' di [[Bruxelles]]), che chiuse simbolicamente questo periodo di sperimentazione.
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=== 2005-2008: ''In Rainbows'', "paghi quanto vuoi" ===
[[File:Radiohead Berkeley, California 23-6-2006.jpg|thumb|I Radiohead dal vivo al ''Greek Theatre'' di [[Berkeley (California)|Berkeley]] il 23 giugno 2006. Da sinistra: [[Colin Greenwood]], [[Thom Yorke]] e [[Philip Selway]].]]
I Radiohead cominciarono a lavorare al loro settimo album nel febbraio 2005.<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.radiohead.com/deadairspace/index.php?a=65|titolo=Here we go|autore=Ed O' Brien|editore=Radiohead|data=21 agosto 2005|accesso=30 maggio 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20051031112530/http://www.radiohead.com/deadairspace/index.php?a=65|urlmorto=sì}}</ref> A settembre registrarono l'inedito ''I Want None of This'', incluso nel secondo album dell'organizzazione di beneficenza ''[[War Child (beneficenza)|War Child]]'', ''[[Help!: A Day in the Life]]''. L'album fu venduto online e ''I Want None of This'' fu la traccia più scaricata.<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.radiohead.com/deadairspace/index.php?a=65|titolo=Rush to download War Child album|editore=Radiohead|data=12 settembre 2005|accesso=30 maggio 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20051031112530/http://www.radiohead.com/deadairspace/index.php?a=65|urlmorto=sì}}</ref> A metà del 2006 I Radiohead organizzarono un tour in Europa e Nord America. Nella scaletta dei concerti figuravano tredici nuove canzoni alle quali il gruppo stava lavorando, ma sebbene le sessioni di registrazione fossero iniziate sotto la supervisione del produttore [[Mark Stent|Mark "Spike" Stent]],<ref name=XL>Julian Marshall (traduzione di Emilia Benghi). ''Radiohead. Questa band è un figlio di un mostro che ha cercato di divorarci''. «XL Repubblica», 2006, 10, 76-81.</ref> dall'autunno del 2006 la produzione passò sotto quella egida di Nigel Godrich. Dopo che ebbero completato le registrazioni dell'album, i Radiohead, nel luglio del 2007, si trasferirono a [[New York]] per le operazioni di masterizzazione dell'album.<ref name=idioteque4/>
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Questa dichiarazione di Yorke lasciava intendere che la band avrebbe intrapreso una nuova strada per la distribuzione del settimo album. A tale proposito, già dall'estate del 2006 circolavano alcune voci su una probabile uscita di una raccolta di EP in sostituzione del nuovo lavoro. Tuttavia, la strategia adottata dai Radiohead si rivelò differente.
A partire dal settembre del 2007 i visitatori del sito ufficiale della band venivano reindirizzati ad un nuovo sito creato per ricevere prenotazioni per l'album, intitolato ''[[In Rainbows]]'', che sarebbe stato pubblicato in due formati. Il primo consisteva in un download digitale di tutte le tracce dell'album in formato [[MP3]], per il quale il consumatore poteva liberamente decidere il prezzo, secondo il sistema del ''[[pay what you want]]''.<ref name=LUCA>{{cita web|url=http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2078077|autore=Luca Annunziata|titolo=Radiohead: major, ciucciateci il calzino|data=12 settembre 2005|accesso=30 maggio 2010}}</ref> L'album in versione scaricabile consisteva in file MP3 con [[bitrate]] costante di 160 kbit/s, senza ''[[Digital rights management|DRM]]'' né ''[[Watermark (informatica)|watermarking]]''.<ref>{{cita web|url=http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2085341|titolo=Radiohead: no DRM, grazie|data=10 ottobre 2007|accesso=30 maggio 2010}}</ref> Il secondo formato consisteva invece in una versione più completa del disco, chiamata ''discbox'', che includeva il CD di ''In Rainbows'', una sua edizione in vinile contenuta in due dischi, un bonus CD contenente altre 8 canzoni e un ''artbook''. Questa edizione ''discbox'' era disponibile per la prenotazione dal sito web "''In Rainbows''" per 40 [[Sterlina britannica|sterline]], ed è stata pubblicata in Gran Bretagna per la [[XL Recordings]] all'inizio del mese di dicembre 2007 e in Nordamerica per la [[TBD Records]] nel gennaio successivo.<ref name=LAREP/> È stato affermato che nel giorno della sua uscita, l'album sia stato scaricato da 1.2 milioni di persone,<ref>{{Cita web|lingua = en|url = http://leisureblogs.chicagotribune.com/turn_it_up/2007/10/12-million-down.html|titolo = 1.2 million downloads reported for Radiohead's 'In Rainbows'|editore = The Chicago Tribune|data = 12 ottobre 2007|accesso = 30 maggio 2010}}</ref> mentre le prenotazioni sarebbero ammontate a tre milioni.<ref>{{Cita news|url = http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/tecnologia/grubrica.asp?ID_blog=30&ID_articolo=5233&ID_sezione=38&sezione=|titolo = Radiohead in Rete: tre milioni di copie e incasso record|autore = Luca Castelli|editore = [[La Stampa]]|data = 16 ottobre 2008|accesso = 25 febbraio 2011|urlmorto = sì}}</ref> La band, comunque, non ha pubblicato una cifra ufficiale del numero di download e prenotazioni di ''In Rainbows'', affermando che la distribuzione via Internet era un espediente per fare incrementare le vendite del disco.<ref name="Billboard">{{Cita web|lingua = en|url = https://www.billboard.com/bbcom/news/article_display.jsp?vnu_content_id=1003660154|titolo = Radiohead Returning To The Road In 2008|autore = Lars Brandle|editore = [[Billboard]]|accesso = 30 maggio 2010}}</ref><ref>Andrew Edgecliffe-Johnson. (11-10-2007), "Radiohead MP3 release a tactic to lift CD sales". ''[[Financial Times]]'', 11-10-2007</ref>
L'album raggiunse la posizione numero uno sia nella classifica britannica sia in quella di ''[[Billboard]]'',<ref>{{cita web|lingua=en|url=https://www.billboard.com/bbcom/news/article_display.jsp?vnu_content_id=1003694375|titolo=Radiohead Nudges Blige From Atop Album Chart|autore=Jonathan Cohen|editore=[[Billboard]]|data=9 gennaio 2008|accesso=24 febbraio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080212015339/http://www.billboard.com/bbcom/news/article_display.jsp?vnu_content_id=1003694375|urlmorto=sì}}</ref> diventando il più grande successo dei Radiohead negli [[Stati Uniti d'America]] dopo ''Kid A''. Il disco ricevette molte critiche positive e venne acclamato come il migliore del gruppo, poiché presentava delle sonorità più accessibili rispetto ai precedenti. I singoli estratti dall'album furono ''[[Jigsaw Falling into Place]]'', ''[[Nude (Radiohead)|Nude]]'', ''[[House of Cards (Radiohead)|House of Cards]]'', ''[[Bodysnatchers]]'' e ''[[Reckoner]]''. L'album venne candidato al [[Premio Mercury]]<ref>{{cita news|autore=Anita Singh|url=https://www.telegraph.co.uk/news/newstopics/celebritynews/2444708/Radiohead-and-Robert-Plant-announced-as-Mercury-Prize-nominees.html|titolo=Radiohead and Robert Plant announced as Mercury Prize nominees|pubblicazione=The Telegraph|data=22 luglio 2008|accesso=25 febbraio 2011|lingua=en}}</ref> e vinse un [[Grammy Award]] come miglior album ''alternative'' dell'anno.<ref name=grammyinrai>{{cita web|lingua=en|url=https://www2.grammy.com/grammy_awards/51st_show/list.aspx#31|titolo=The 51st Annual Grammy Awards Winners|accesso=27 febbraio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101220105729/http://www2.grammy.com/GRAMMY_Awards/51st_show/list.aspx#31|urlmorto=sì}}</ref> Inoltre, il team di produzione vinse un Grammy al ''Best Boxed or Special Limited Edition Package'',<ref name=grammyinrai/> il produttore [[Nigel Godrich]] ottenne una candidatura come miglior produttore dell'anno e i Radiohead ricevettero la terza nomination per il miglior album dell'anno.<ref name=grammyinrai/> Anche il singolo ''House of Cards'' e il suo video musicale ottennero diverse candidature, tra le quali quella per la ''Best Rock Performance by a Duo or Group with Vocals'', per la [[Grammy Award alla miglior canzone rock|miglior canzone rock]] e per il ''Best Short Form Music Video''.<ref name=grammyinrai/>
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== Stile e influenze ==
[[File:Radiohead Coachella 2004.jpg|upright=1.3|thumb|left|I Radiohead nel 2004 al Coachella Valley Music and Arts Festival a Indio in [[California]]]]
I Radiohead furono inizialmente influenzati da artisti come [[Scott Walker (cantante)|Scott Walker]], [[Elvis Costello]] e [[U2]] e band [[post-punk]] quali [[Joy Division]],<ref name="lmag">{{Cita web|lingua = en|url = http://www.thelmagazine.com/2013/07/10-bullet-points-from-the-thom-yorke-interview-on-wtf-with-marc-maron/|titolo = 10 Bullet Points From The Thom Yorke Interview with Marc Baron|editore = The Lmag Magazine|data = 10 luglio 2013|accesso = 16 maggio 2016|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20180629212349/http://www.thelmagazine.com/2013/07/10-bullet-points-from-the-thom-yorke-interview-on-wtf-with-marc-maron/|urlmorto = sì}}</ref> [[Siouxsie and the Banshees]]<ref name="lmag"/> [[New Order]], [[R.E.M. (gruppo musicale)|R.E.M.]], [[Pixies]], [[The Smiths]], [[My Bloody Valentine]] e [[Sonic Youth]].<ref name="AM"/><ref name="Doheny8"/><ref name="Ondarock"/><ref name=tourd>{{cita web|lingua=en|url=http://www.tourdates.co.uk/radiohead|titolo=Radiohead. "Alternative progressive rock that incorporates electronic sounds"|data=14 gennaio 2010|accesso=31 maggio 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121226015744/http://www.tourdates.co.uk/radiohead|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2001/05/31/radiohead-caos-sonoro-nellarena.html?ref=search|titolo=Radiohead, caos sonoro nell'Arena|autore=Giuseppe Videtti|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=31 maggio 2001|accesso=26 settembre 2014}}</ref> Dalla seconda metà degli [[Anni 1990|anni novanta]], i Radiohead cominciarono a coltivare un certo interesse per la [[musica elettronica]] e in particolare quella di DJ Shadow, che influenzò significativamente parte dell'album ''OK Computer''. Altre importanti influenze provengono da gruppi e artisti come [[Pink Floyd]], [[The Beatles]], [[King Crimson]], [[Queen]], [[Jeff Buckley]] e [[Nirvana (gruppo musicale)|Nirvana]].<ref name=tourd/>
Lo stile di ''[[Kid A]]'' e ''[[Amnesiac (album)|Amnesiac]]'' fu invece il risultato di un forte apprezzamento verso la musica elettronica<ref name="tourd" /> di artisti come [[Autechre]], [[Aphex Twin]] e [[Boards of Canada]], verso il [[jazz]] di [[Charles Mingus]], [[Alice Coltrane]] e [[Miles Davis]], e verso il [[krautrock]] di [[Can (gruppo musicale)|Can]] e [[Neu!]].<ref name=Doheny22/><ref name=tourd/>
L'interesse di Jonny Greenwood per la [[musica classica]] del [[XX secolo]] ha avuto un ruolo fondamentale per la formazione dello stile della band da ''Kid A'' in poi (ad esempio l'influenza dei compositori classici [[Olivier Messiaen]] e [[Krzysztof Penderecki]] è molto evidente in alcune canzoni del gruppo).<ref>{{cita web|lingua=en|url=https://www.newyorker.com/arts/critics/musical/2008/02/04/080204crmu_music_ross|titolo=Welling up|editore=The New Yorker|accesso=28 giugno 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090627111625/http://www.newyorker.com/arts/critics/musical/2008/02/04/080204crmu_music_ross|urlmorto=sì}}</ref> Questi due album hanno anche cambiato il metodo di lavoro della band e ne hanno modificato la strumentazione: il gruppo, infatti, ha cominciato a lavorare di più negli studi di registrazione e ha abbandonato la strumentazione base della musica rock, incorporando strumenti provenienti da altre tradizioni musicali come le [[Onde Martenot]], gli [[ottoni (musica)|ottoni]] e gli [[Strumenti ad arco|archi]].
Dopo le divagazioni elettroniche di questi due album, i Radiohead ritornarono ad uno stile più rock con il loro sesto album, ''[[Hail to the Thief]]'', caratterizzato da un uso più massiccio delle chitarre elettriche.<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.metacritic.com/music/artists/radiohead/hailtothethief?q=hail%20to%20the%20thief|editore=Metacritic|titolo=Hail to the Thief|accesso=31 maggio 2010|
La musica dei [[The Beatles|Beatles]], dei [[The Rolling Stones|Rolling Stones]] e in particolare di [[Neil Young]] fu la più importante fonte d'ispirazione per la band durante questo periodo.<ref>{{Cita album|titolo=Hail to the Thief|artista=Radiohead|anno=2003|formato=CD|etichetta=Parlophone|distributore=EMI|catalogo=724358454321}}</ref> Il loro settimo album, ''In Rainbows'', venne influenzato, invece, dai più disparati generi musicali: il [[rock]], l'[[musica elettronica|elettronica]], l'[[Hip hop (genere musicale)|hip hop]] e la [[musica sperimentale]].<ref>{{cita web|lingua=en|url=https://www.rollingstone.com/news/story/18060334/radioheads_secret_influences_from_fleetwood_mac_to_thomas_pynchon|titolo=Radiohead's Secret Influences, From Fleetwood Mac to Thomas Pynchon|sito=[[Rolling Stone]]|data=24 gennaio 2008|accesso=31 maggio 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080208075110/http://www.rollingstone.com/news/story/18060334/radioheads_secret_influences_from_fleetwood_mac_to_thomas_pynchon|urlmorto=sì}}</ref>
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== Progetti solisti ==
* Nel 1998 [[Thom Yorke]] collaborò con i [[Drugstore]] nel singolo ''El President'' e con gli [[Unkle]] nella canzone ''Rabbit in Your Headlights'', in collaborazione con [[DJ Shadow]]. Sempre nello stesso anno, partecipò alla colonna sonora del film ''[[Velvet Goldmine]]'' come parte della finta band "Venus in Furs" cantando [[cover]] dei [[Roxy Music]]. Nel 2000, si esibì in due [[Duetto|duetti]] con [[Björk]] (''I've seen it all'') e [[PJ Harvey]] (''This Mess We're In'') nei loro rispettivi album ''[[SelmaSongs]]'' e ''[[Stories from the City, Stories from the Sea]]''. Alla fine del 2004 Thom contribuì, con Jonny, al progetto ''[[Band Aid 20]]'' supervisionato da Nigel Godrich. L'album del debutto solista di Yorke, ''[[The Eraser]]'', uscì il 7 luglio 2006 per l'etichetta [[XL Recordings]], debuttando in seconda posizione negli Stati Uniti. Il disco fu nominato per il [[Premio Mercury]] e per il ''[[Grammy Award]]'' come "miglior album alternative dell'anno". Nel 2018, ha composto le musiche per il remake dell'horror ''[[Suspiria (film 2018)|Suspiria]]'', diretto da [[Luca Guadagnino]], aggiudicandosi una candidatura al [[Premio Oscar]] come miglior colonna sonora. Nell'estate del 2019 fece uscire l'album ''[[Anima (Thom Yorke)|Anima]]'', in linea con il precedente lavoro solista ma ancor più improntato sull'elettronica. La promozione dell'album fu accompagnata da un cortometraggio diretto da [[Paul Thomas Anderson]] su [[Netflix]].
* [[Jonny Greenwood]] suonò l'armonica e la chitarra nell'album ''[[Terror Twilight]]'' dei [[Pavement]] nel 1999. Nel 2003 uscì ''[[Bodysong]]'', una colonna sonora strumentale che scrisse per l'omonimo documentario. Suo fratello [[Colin Greenwood|Colin]] suonò le parti di basso. Da quell'anno Jonny ha composto ''Smear'', ''Popcorn Superhet Receiver'' e ''Piano for Children'' per ''[[BBC Radio 3]]''. Nel 2005, assieme al batterista Philip Selway, apparve nel film ''[[Harry Potter e il calice di fuoco (film)|Harry Potter e il calice di fuoco]]'' come membro di una band inventata il cui leader era [[Jarvis Cocker]] dei [[Pulp (gruppo musicale)|Pulp]]; con lui compose diverse canzoni disponibili nella colonna sonora del film. Nel 2006 fu votato come "Compositore dell'anno" ai ''British Composer Awards'' dagli ascoltatori di ''BBC Radio 3'', per ''Popcorn Superhet Receiver''.<ref>{{cita web|url=http://www.nme.com/news/radiohead/25203|titolo=Radiohead win composer award|editore=NME|data=25 novembre 2006|accesso=2 ottobre 2007|lingua=en}}</ref> Nel 2007 Jonny compose la colonna sonora del film ''[[Il petroliere]]'' (''There Will Be Blood''), ricevendo diversi premi e nomination,<ref>{{cita web|url=https://www.imdb.com/title/tt0469494/awards|titolo=Lista premi e nomination per ''Il Petroliere''|editore=[[Internet Movie Database]]|accesso=25 aprile 2008|lingua=en}}</ref> fra cui un "Orso d'Argento" al [[Festival internazionale del cinema di Berlino|Festival del Cinema di Berlino]] del 2008.<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.berlinale.de/en/das_festival/preise_und_juries/preise_internationale_jury/index.html|titolo=I premi ed i riconoscimenti della Berlinale 2008|sito=Berlinale|accesso=26 aprile 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170301075104/https://www.berlinale.de/en/das_festival/preise_und_juries/preise_internationale_jury/index.html|urlmorto=sì}}</ref> Dopo ''Il petroliere'' Greenwood compose tutti i successivi film di Paul Thomas Anderson, ossia ''[[The Master (film 2012)|The Master]]'' del 2012, ''[[Vizio di forma (film)|Vizio di forma]]'' (''Inherent Vice'') del 2014, ''[[Il filo nascosto]]'' (''Phantom Thread'') del 2017, che gli valse la sua prima candidatura all'[[Oscar alla miglior colonna sonora originale|Oscar per la miglior colonna sonora]], e ''[[Licorice Pizza]]'' del 2021. Sempre nel 2021 scrive la colonna sonora per il film di [[Jane Campion]] ''[[Il potere del cane (film)|Il potere del cane]]'' (''The Power of the Dog''), per la quale riceverà una seconda candidatura all'Oscar.
* Nell'autunno del 2000, [[Philip Selway]] suonò durante il tour del cantautore [[Nuova Zelanda|neozelandese]] [[Neil Finn]], intitolato ''7 Worlds Collide''. Nel 2005, dopo l'apparizione in ''[[Harry Potter e il calice di fuoco (film)|Harry Potter e il calice di fuoco]]'', Selway suonò dal vivo con i [[Dive Dive]], la band di [[Nigel Powell]], che aveva suonato cover di alcuni brani degli On a Friday ed era stato batterista degli [[Unbelievable Truth]], band del fratello di Thom Yorke. Nel 2010 ha intrapreso una serie di concerti insieme alla cantautrice statunitense [[Lisa Germano]]<ref>{{cita news|url=http://www.indie-rock.it/news_look.php?id=4839|titolo=Lisa Germano e Phil Selway insieme in tour|data=9 febbraio 2010|accesso=26 luglio 2010|pubblicazione=|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100212114834/http://www.indie-rock.it/news_look.php?id=4839|urlmorto=sì}}</ref> e, inoltre, il 30 agosto dello stesso anno è uscito il suo primo album da solista, ''[[Familial]]'', che ha visto la partecipazione di artisti come [[Glenn Kotche]], [[Patrick Sansone]] e la stessa [[Lisa Germano]].<ref>{{cita web|url=https://www.bbc.co.uk/music/reviews/hpvh|titolo=Phil Selway - Familial|editore=BBC|accesso=29 ottobre 2010}}</ref>
* Nel 2000 [[Ed O'Brien]] partecipò insieme a Philip Selway durante il tour ''7 Worlds Collide''. Nel 2002 suonò la chitarra in diverse canzoni dell'album ''[[Enemy of the Enemy]]'' degli [[Asian Dub Foundation]]. Nel 2020 ha pubblicato il suo primo album da solista, ''[[Earth (EOB)|Earth]]''.
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== Bibliografia ==
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* {{cita libro|autore=Peter Buckley|autore2=Jonathan Buckley|titolo=The Rough Guide to Rock|url=https://archive.org/details/roughguidetorock0003unse|editore=Rough Guides|anno=2003|lingua=en|ISBN=1-84353-105-4|cid=Buckley}}
▲*{{Bibliografia|Riccardo Bertoncelli, 1999|Riccardo Bertoncelli, ''Storia leggendaria della musica rock'', Firenze, Giunti Editore, 1999. ISBN 978-88-09-01407-7}}
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*{{Bibliografia|Martin C. Strong, 1998|Martin C. Strong, ''The great rock discography'', Firenze, Giunti Editore, 1998. ISBN 88-09-21522-2}}▼
* {{cita libro|James|Doheny|Radiohead - La storia, le canzoni|2004|Giunti editore|Firenze|ISBN=88-09-04282-4|cid=Doheny}}
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*{{Bibliografia|Patrik Wikström, 2010|Patrik Wikström, ''The Music Industry: Music in the Cloud'', Polity, 2010. ISBN 978-0-7456-4390-8}}▼
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▲* {{
▲*{{Bibliografia|Franchi, 2009|Gianfranco Franchi, ''Radiohead. A kid. Testi commentati'', Roma, Arcana editore, 2009. ISBN 978-88-6231-065-9}}
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▲*{{Bibliografia|Griffiths, 2008|Dai Griffiths, ''Radiohead: OK Computer'', Milano, No Reply, 2008. ISBN 978-88-8915-526-4}}
▲* {{
▲*{{Bibliografia|Melissano, 2003|Monica Melissano, ''Le canzoni dei Radiohead'', Roma, Editori riuniti, 2003. ISBN 88-359-5370-7}}
* {{Cita libro|autore = Luca Castelli|titolo = Nel labirinto. Thom Yorke. Storie, mito e musica|città = Milano|editore = Sperling & Kupfer|anno = 2022|isbn = 978-88-2007-309-1}}
▲*{{Bibliografia|Radiohead and philosophy, 2009|''Radiohead and philosophy'', Chicago, Open Court Publishing, 2009. ISBN 978-0-8126-9664-6}}
▲*{{Bibliografia|Clarke, 2006|Martin Clarke, ''Radiohead: hysterical & useless'', Lousville, Plexus Publishing, 2006. ISBN 0-85965-383-8}}
▲*{{Bibliografia|Footman, 2007|Tim Footman, ''Welcome to the machine: OK Computer and the death of the classic album'', Chicago, Chrome Dreams, 2007. ISBN 978-1-56025-398-3}}
▲*{{Bibliografia|Mac Randall, 2000|Mac Randall, ''Exit music: The Radiohead Story'', Londra, Omnibus Press, 2000. ISBN 0-385-33393-5}}
▲*{{Bibliografia|Paytress, 2005|Mark Paytress, ''Radiohead: the complete guide to their music'', Londra, Omnibus Press, 2005. ISBN 1-84449-507-8}}
▲*{{Bibliografia|Tate, 2005|Joseph Tate, ''The music and art of Radiohead'', Burlington, Ashgate, 2005. ISBN 0-7546-3980-0}}
== Voci correlate ==
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