That Model from Paris: differenze tra le versioni

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{{Film
|titolo italiano = That Model from Paris
|immagine= Poster for That Model from Paris (1926).jpg
|didascalia=
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|genere = commedia
|genere2 = drammatico
|regista = [[Louis J. Gasnier]]
|soggetto = Gouverneur Morris (racconto)
|sceneggiatore = [[Frederica Sagor Maas]]
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|attori =
* [[Marceline Day]]: Jane Miller
* [[Eileen Percy]]: Mamie La Rue, sua collega
* [[Ward Crane]]: Morgan Grant, fidanzato di Mamie
* [[Bert Lytell]]: Robert (Bob) Richmond
* [[Arthur Hoyt]]: Martel Richmond, direttore della casa di moda, padre di Robert
* [[Miss DuPont]]: Lila
* Crauford Kent: Henry Marsh
* [[Otto Lederer]]: signor Katz
* Nellie Bly Baker
* Leon Holmes: impiegato
* Sabel Johnson: modella
* [[George Kuwa]]: maggiordomo di Grant
|fotografo = Milton Moore, Mack Stengler
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'''''That Model from Paris''''' è un [[film]] del [[1926]], diretto da [[Louis J. Gasnier]], basato sul racconto ''The Right to Live'' di Gouverneur Morris IV<ref>{{cita web|url= https://www.silenthollywood.com/thatmodelfromparis.html|titolo= That Model from Paris|sito= Silent Hollywood|lingua= en|accesso=23 ottobre 2021}}</ref>.
 
==Trama==
Quella sera il signor Katz, della Katz & Katz, negozio newyorkese di abbigliamento femminile, offre a tutti i clienti presenti, e a tutti i dipendenti, biglietti gratis per il debutto teatrale di sua nipote. La cassiera Jane Miller, dall'aspetto dimesso, viene convinta dalla collega Mamie La Rue a "prendere in prestito" dal negozio un bell'abito col quale recarsi a teatro insieme a lei e al fidanzato Morgan Grant. Ma fra le poltrone di platea siede anche il signor Katz. Egli nota la dipendente col vestito sottratto, e la licenzia.
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In seguito ad una serie di circostanze Bob viene a sapere che quella che lui conosce come Lucille è in realtà un'altra persona: il padre gli mostra la lettera di raccomandazione di Morgan, il cui post-scriptum ("pagherò io il suo stipendio") gli fa pensare che Jane e Morgan siano amanti. Bob mostra la lettera a Jane (che per la prima volta la legge nella sua interezza): a nulla servono i tentativi di spiegazione della giovane, che gli dice di non aver mai saputo nulla di tale stipulazione fra Morgan e Martel, e di essere completamente estranea ad ogni rapporto con Morgan; Bob non le crede, e i due interrompono il rapporto, con grande rammarico di Jane (e, sottotraccia, anche di Bob).
 
Morgan tenta un'ulteriore volta di trarre da Jane – che si era recata da lui per convincerlo a dire a Bob la verità sulla lettera - la soddisfazione che è convinto gli si debba: in tale occasione egli insinua agli orecchi della ragazza che Bob non l'amerebbe veramente, altrimenti avrebbe creduto alle sue spiegazioni. L'incontro è interrotto dall'arrivo dell'arrabbiatissima Mamie.
 
Jane, date le circostanze, ha deciso di interrompere il rapporto di collaborazione con La Salle Frères. Mentre sta consultando gli annunci lavorativi sul giornale, Bob gli si presenta, introdotto dalla padrona di casa (o madre). Jane, convinta del fatto che Bob non avrebbe avuto fiducia in lei – così come aveva insinuato Morgan – lo mette alla porta. La sensibile signora, però, lo intruduce di nuovo nella stanzetta di Jane, che è accasciata a piangere. Fra i due si verifica, alla fine, il chiarimento e la riconciliazione. Bob, davanti a lei, scrive su un pezzo di carta: "Je vous adore".
 
== Produzione ==
La [[Pellicola cinematografica|pellicola]], per l'uscita statunitense, consisteva di 7 [[Rullo (cinema)|rulli]] per una lunghezza totale di 1889 metri.
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== Accoglienza ==
Il [[The Film Daily|Film Daily]] del17 ottobre 1926 riporta: "Storia piacevole, ben raccontata. Una favola spensierata che offre diversi lati attraenti adatti ad intrattenere un pubblico generale. Marceline Day svolge un buon lavoro nei panni della modella. Bert Lytell, come sempre, soddisfacente come protagonista maschile. (…) Classici ingredienti che rendono bene al botteghino, ben miscelati da Bert Lytell e Marceline Day. La sfilata di moda non mancherà di attrarre il pubblico femminile.<ref>{{cita pubblicazione|titolo= That Model from Paris|rivista= [[The Film Daily]]|città= New York|volume= XXXVIII|numero= 14|data= 17 ottobre 1926|p= 17|lingua= en|accesso=23 ottobre 2021}}</ref>"
 
Su [[Variety (periodico)|Variety]] del 27 ottobre 1926 si può leggere: "Commedia sentimentale decisamente interessante, con una casa di moda e i suoi lavoranti, e la deliziosa Marceline Day nei panni di indossatrice. (…) La storia è mantenuta in una vena comica leggera in assenza di momenti drammatici. (…) Questo trattamento della trama offre l'opportunità alla signorina Day di interpretare con molta naturalezza un'importante scena piena di emozione. In tal modo il film basa i propri motivi d'interesse essenzialmente in una avvincente storia d'amore sostenuta dall'eccellente interpretazione della protagonista. (…) La scenografia e la qualità artistica dell'intero lavoro sono mantenuti sugli alti standard che la casa di produzione ha rivelato nel corso dell'ultimo anno.<ref>{{cita pubblicazione|titolo= That Model from Paris|rivista= [[Variety (periodico)|Variety]]|città= New York|volume= LXXXV|numero= 2|data= 27 ottobre 1926|p= 68|lingua= en|accesso=23 ottobre 2021|url= https://archive.org/details/variety84-1926-10/page/n339/mode/2up?view=theater}}</ref>"
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* {{cita pubblicazione|curatore= Bob King|rivista= Classic Images|editore= Lee Enterprises|città= Muscatine, Iowa|numero= 301|anno= 2000|mese= luglio|p= 47|pp=|lingua= en|issn= 0275-8423}}
* {{cita libro|titolo= The American Film Institute Catalog of Motion Pictures Produced in the United States: Feature Films, 1921-1930|curatore= Kenneth White Munden|anno= 1997|editore= University of California Press|lingua= en|volume= 1|p= 795|ISBN = 9780520209695}}
 
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
 
==Collegamenti esterni==
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{{Controllo di autorità}}
 
{{portale|cinema}}