Stepan Bandera: differenze tra le versioni

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<noinclude>{{Protetta}}</noinclude>
{{militare
|Nome = Stepan Andrijovič Bandera
|Immagine = SBanderaStepan Bandera photo.jpg
|Didascalia =
|Soprannome =
|Data_di_nascita = 1º gennaio 1909
|Nato_a = [[Staryj Uhryniv]]
|Data_di_morte = 15 ottobre 1959
|Morto_a = [[Monaco di Baviera]]
|Cause_della_morte = [[Avvelenamento da cianuro]]
|Luogo_di_sepoltura =
|Etnia = [[Ucraini|Ucraino]]
|Religione = [[Chiesa greco-cattolica ucraina|Cattolico di rito orientale]]
|Nazione_servita = {{Bandiera|DEU 1933-1945}} [[Germania nazista]]<br /> {{Bandiera|UKR}} [[Governo Nazionale Ucraino (1941)|Governo Nazionale Ucraino]]
|Forza_armata = {{simbolo|OUN-r Flag 1941of the Ukrainian Insurgent Army.svg|20|bordo}} [[Esercito Insurrezionale Ucraino]]
|Arma =
|Corpo =
|Unità =
|Reparto =
|Anni_di_servizio = 1929 - 1959
|Grado =
|Comandanti =
|Guerre = [[Seconda guerra mondiale]]
|Campagne =
|Comandante_di = {{simbolo|OUN-r Flag 1941of the Ukrainian Insurgent Army.svg|20|bordo}} [[Esercito Insurrezionale Ucraino]]
|Decorazioni = [[Eroe dell'Ucraina]] (revocata nel 2011)
|Pubblicazioni =
|Altro_lavoro = [[Politico]], [[militare]]
|Note =
|Ref =
|Ref = "fonti citate nel corpo del testo"
}}
{{Carica pubblica
|nome = Stepan Andrijovič Bandera
|immagine = Stamp of Ukraine Stepan Bandera 100 years cropped.jpg
|didascalia = Francobollo commemorativo ucraino per il centenario della nascita.
|carica = Leader dell'[[Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini]]
|partito = [[Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini]]
}}
[[File:Stepan Bandera signature.png|thumb|220px|Firma di Bandera]]
{{Bio
|Nome = Stepan Andrijovič
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|Epoca = 1900
|Attività = politico
|Attività2 = militare
|Nazionalità = ucraino
|PostNazionalità = , figura di [[estrema destra]] e leader dell'OUN-B, fazione radicale militante dell'[[Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini]] (OUN),<ref>{{cita|Rossoliński|p. 97|Rossolinski}}.</ref><ref>{{Cita web|cognome=McBride |nome=Jared |data=21 luglio 2016 |titolo=Ukrainian Holocaust Perpetrators Are Being Honored in Place of Their Victims |url=https://www.tabletmag.com/sections/news/articles/holocaust-perpetrators-honored |accesso=15 ottobre 2022 |sito=Tablet Magazine |citazione=..Kyiv city government just voted to name a street after far right-wing nationalist leader, Stepan Bandera..}}</ref><ref>{{Cita libro|cognome1=Kuzio |nome1=Taras |url=https://books.google.com/books?id=PbDPjfU-pZ8C&dq=OUN-B+radical&pg=PA166 |titolo=Dilemmas of State-led Nation Building in Ukraine |cognome2=D'Anieri |nome2=Paul J. |data=2002 |editore=Greenwood Publishing Group |isbn=978-0-275-97786-3 |p= 166 |lingua=en |citazione=The OUN divided in 1940 into a radical wing under Bandera and a more conservative one under Melnyk&nbsp;...}}</ref><ref name="marples2006">{{Cita pubblicazione|cognome=Marples |nome=David R. |data=2006 |titolo=Stepan Bandera: The Resurrection of a Ukrainian National Hero |url=https://www.jstor.org/stable/20451225 |rivista=Europe-Asia Studies |volume=58 |numero=4 |pp. 555–566 |issn=0966-8136| doi=10.1080/09668130600652118|jstor=20451225 }}</ref><ref name="goda_hnn">{{Cita web|cognome=Goda |nome=Norman J. W. |wkautore4=Norman J. W. Goda |titolo=Who Was Stepan Bandera? |sito=History News Network |url=https://historynewsnetwork.org/article/122778 |accesso=24 settembre 2022|data=22 gennaio 2010}}</ref><ref name=":7">{{Cita libro|cognome=Reid |nome=Anna |url=https://books.google.com/books?id=sqGFEAAAQBAJ |titolo=Borderland: A Journey Through the History of Ukraine |data=29 settembre 2022 |editore=Orion |isbn=978-1-3996-0918-0 |lingua=en |citazione=Stepan Bandera, leader of the Nazi-sponsored terrorist group OUN. }}</ref><ref name=":6">{{Cita libro|cognome=Winstone |nome=Martin |url=https://books.google.com/books?id=-GGJDwAAQBAJ |titolo=The Dark Heart of Hitler's Europe: Nazi Rule in Poland Under the General Government |data=30 ottobre 2014 |editore=Bloomsbury Publishing |isbn=978-0-85772-519-6 |pp. 104 |lingua=en |citazione=.. who followed the terrorist Stepan Bandera (page 104) .. These hopes were almost immediately dashed and many leaders (including Bandera in Krakow) were arrested by the Germans. Nonetheless, both wings of the OUN largely continued to work with the Nazis (page 104) .. Stepan Bandera, the leader and ideological mentor of the nationalist murderers of Poles and Jews (page 249)}}</ref> e comandante dell'[[Esercito Insurrezionale Ucraino]] (UPA)
|PostNazionalità = , leader dell'[[Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini]] (OUN) e fondatore dell'[[Esercito Insurrezionale Ucraino]] (UPA)
}}
 
Attivo nelle organizzazioni nazionaliste ucraine sin da giovane, nel 1936 fu [[condannato a morte]] in [[Seconda Repubblica di Polonia|Polonia]] per il suo coinvolgimento nell'assassinio (nel 1934) del ministro dell'interno polacco [[Bronisław Pieracki]]; la pena fu poi commutata in [[ergastolo]]. Evaso dal carcere nel 1939 a seguito dell'[[campagna di Polonia|invasione e conquista della Polonia]] da parte della [[Germania nazista]], si trasferì a [[Cracovia]], capoluogo del [[Governatorato Generale]].
La sua figura è controversa<ref>{{Cita web|url=https://www.thestar.com/news/world/2014/04/06/ukraine_vs_russia_inside_the_divisive_myth_of_stepan_bandera.html|titolo=Ukraine vs. Russia: inside the divisive myth of Stepan Bandera|accesso=2022-05-06|lingua=en}}</ref>: è giudicato eroe dagli ucraini nazionalisti. Fu un [[Crimine di guerra|criminale di guerra]]<ref>{{Cita web|url=https://www.timesofisrael.com/ukraines-new-memory-czar-tones-down-glorification-of-war-criminals/|titolo=Ukraine’s new memory czar tones down glorification of war criminals|sito=timesofisrael.com|data=23 giugno 2020}}</ref> e [[terrorista]],<ref name="Snyder">{{Cita web|url=https://www.nybooks.com/daily/2010/02/24/a-fascist-hero-in-democratic-kiev/|titolo=A Fascist Hero in Democratic Kiev|sito=nybooks.com|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210225151907/https://www.nybooks.com/daily/2010/02/24/a-fascist-hero-in-democratic-kiev/}}</ref> nazista <ref>{{Cita web|url=https://www.washingtonpost.com/world/a-ghost-of-world-war-ii-history-haunts-ukraines-standoff-with-russia/2014/03/25/18d4b1e0-a503-4f73-aaa7-5dd5d6a1c665_story.html|titolo=A ghost of World War II history haunts Ukraine’s standoff with Russia|accesso=19 dicembre 2019|citazione=''But if Bandera is idolized by some in the capital and western Ukraine, he is reviled as a fascist in much of the heavily ethnic-Russian east and south as well as in Russia itself''}}></ref><ref name="Snyder"/> dato che [[Collaborazionismo|collaborò]] con la [[Germania nazista]] durante la [[seconda guerra mondiale]] per combattere contro i [[Repubblica Socialista Sovietica Ucraina|sovietici in Ucraina]] e per la purificazione razziale dell'Ucraina.<ref>{{Cita web|url=https://www.corriere.it/esteri/22_febbraio_24/putin-denazificare-ucraina-7c5cef5a-954a-11ec-ae45-371c99bdba95.shtml|titolo=Cosa intende Putin quando parla di «denazificare» l’Ucraina|autore=Fabrizio Dragosei|sito=Corriere della Sera|data=2022-02-24|lingua=it-IT|accesso=2022-05-07}}</ref> Quando le truppe [[sovietiche]] si ritirarono da [[Leopoli]], con l'[[atto di restaurazione dello Stato ucraino]] Bandera annunciò l'istituzione di uno Stato ucraino indipendente governato dall'[[Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini]] e dichiarò di voler sostenere i piani espansionistici nazisti, giurando fedeltà ad [[Adolf Hitler]].<ref>{{Cita web|url=http://www.archivelviv.gov.ua/materials/exhibitions/do-21-richchja-vidnovlennja-nezalezhnosti-ukrajini/1146/ |titolo=Державний архів Львівської області |accesso=19 dicembre 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170105084537/http://www.archivelviv.gov.ua/materials/exhibitions/do-21-richchja-vidnovlennja-nezalezhnosti-ukrajini/1146/ |urlmorto=sì}}</ref> La Germania nazista reagì negativamente alle richieste dei nazionalisti ucraini e invase la regione.
 
Pur in seno ad una politica [[Collaborazione ucraina con la Germania nazista|collaborazionista]]<ref>{{Cita web|url=https://ilmanifesto.it/stepan-bandera-la-lunga-vita-di-una-reliquia-filonazista/|titolo=Stepan Bandera, l’uso improprio di una «reliquia» filonazista|autore=giovanna branca|sito=il manifesto|data=9 gennaio 2023|lingua=en|accesso=4 febbraio 2023}}</ref>, per Bandera fu imprescindibile l'indipendenza dell'[[Ucraina]], per proclamare la quale parve occasione propizia l'[[Operazione Barbarossa|invasione tedesca]] dell'[[Unione Sovietica]] nel 1941. La [[Germania nazista]] risultò invece infastidita dal [[Atto di restaurazione dello Stato ucraino|tentativo di restaurazione]], nel territorio appena occupato, di uno [[Governo Nazionale Ucraino (1941)|Stato ucraino indipendente]] con a capo [[Jaroslav Stec'ko]], anche se dichiaratamente allineato al progetto nazista. Il rapporto con i tedeschi fu perciò complicato e segnato da arresti che costarono a Bandera anche l'internamento nel [[Campo di concentramento di Sachsenhausen|lager di Sachsenhausen]]. Nel 1944 fu liberato affinché conducesse azioni di sabotaggio contro l'[[Armata Rossa]].
Bandera venne internato come [[prigioniero politico]] nel [[campo di concentramento di Sachsenhausen]] nel 1942, ma in seguito liberato nel 1944 perché dirigesse azioni di resistenza all'[[Armata Rossa]].<ref>http://www.history.org.ua/?termin=Bandera_S</ref> Alla fine della guerra Bandera si rifugiò in [[Germania Ovest]] con la moglie e i figli, sotto la protezione degli alleati, ma fu assassinato a [[Monaco di Baviera]] da un agente del [[KGB]] nel 1959.
 
A guerra finita, riparò in [[Germania Ovest]] con moglie e figli, sotto protezione [[Alleati della seconda guerra mondiale|alleata]]. Fu assassinato a [[Monaco di Baviera]] da un agente del [[KGB]] nel 1959.
Nonostante sia ritenuto, insieme ai suoi seguaci, in gran parte responsabile del [[Massacri di polacchi in Volinia e Galizia orientale|massacro di civili polacchi]]<ref>{{Cita libro|titolo=Wołyń'43 Ludobójcza czystka - fakty, analogie, polityka historyczna|autore=Grzegorz Motyka|anno=2016|editore=Wydawnictwo Literackie|città=Cracovia|p=83|ISBN=978-83-08-06207-4}}</ref> e in parte dell'[[Olocausto in Ucraina]],<ref>{{Cita libro|titolo=Holocaust in the Soviet Union|autore=Arad Yitzhak|anno=2009|editore=University of Nebraska Press|p=89|ISBN=978-0-8032-2270-0}}</ref> tuttora si tratta di una figura centrale del nazionalismo ucraino. Successivamente alla [[Rivoluzione arancione]] è stato insignito dell'onorificenza di [[Eroe dell'Ucraina]] dal presidente [[Viktor Juščenko]] con una decisione "profondamente deplorata” dall’Unione Europea la quale auspicava la revisione di questa decisione affinché l'Ucraina mantenesse il suo impegno nei confronti dei valori europei.<ref>{{Cita web|url=https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/B-7-2010-0120_IT.html|titolo=PROPOSTA DI RISOLUZIONE sull’Ucraina|sito=www.europarl.europa.eu|lingua=it|accesso=2022-05-07}}</ref> Tale nomina fu poi revocata dalla Corte amministrativa distrettuale di [[Donec'k]], nel 2011, con il supporto del nuovo presidente [[Viktor Janukovyč]].<ref name="hero"/>
 
Figura controversa della [[Storia dell'Ucraina|storia ucraina]] contemporanea, nell'ovest del paese Bandera è esaltato da alcuni come [[eroe nazionale]], mentre a sud-est, tra la minoranza russa, è ricordato come traditore [[fascista]] e alleato di [[Hitler]].<ref>{{Cita web|url=https://www.thestar.com/news/world/2014/04/06/ukraine_vs_russia_inside_the_divisive_myth_of_stepan_bandera.html|titolo=Ukraine vs. Russia: inside the divisive myth of Stepan Bandera|lingua=en|citazione=To Russians and ethnic Russians in eastern Ukraine, Bandera is a villain, a vile betrayer who allied himself with Adolf Hitler in the worst years of the Second World War.|accesso=6 maggio 2022}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.washingtonpost.com/world/a-ghost-of-world-war-ii-history-haunts-ukraines-standoff-with-russia/2014/03/25/18d4b1e0-a503-4f73-aaa7-5dd5d6a1c665_story.html|titolo=A ghost of World War II history haunts Ukraine’s standoff with Russia|citazione=But if Bandera is idolized by some in the capital and western Ukraine, he is reviled as a fascist in much of the heavily ethnic-Russian east and south as well as in Russia itself|accesso=19 dicembre 2019}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.nybooks.com/daily/2010/02/24/a-fascist-hero-in-democratic-kiev/|titolo=A Fascist Hero in Democratic Kiev|sito=nybooks.com|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210225151907/https://www.nybooks.com/daily/2010/02/24/a-fascist-hero-in-democratic-kiev/}}</ref>
La sua famiglia subì pesanti ritorsioni dai sovietici e dai polacchi, oltre che dagli stessi tedeschi.
Nel 2010, il presidente ucraino [[Viktor Juščenko]] gli conferì l'onorificenza postuma di [[Eroe dell'Ucraina]], revocata nel 2011 sulla base di una sentenza della Corte amministrativa distrettuale di [[Donec'k]].
 
Nonostante si ritenga che, insieme ai suoi seguaci, abbia forti responsabilità nel [[Massacri di polacchi in Volinia e Galizia orientale|massacro di civili polacchi]]<ref>{{Cita libro|titolo=Wołyń'43 Ludobójcza czystka - fakty, analogie, polityka historyczna|url=https://archive.org/details/woyn43ludobojcza0000moty|autore=Grzegorz Motyka|anno=2016|editore=Wydawnictwo Literackie|città=Cracovia|p={{cita testo|url=https://archive.org/details/woyn43ludobojcza0000moty/page/83|titolo=83}}|ISBN=978-83-08-06207-4}}</ref> e nell'[[Olocausto in Ucraina]],<ref>{{Cita libro|titolo=Holocaust in the Soviet Union|autore=Arad Yitzhak|anno=2009|editore=University of Nebraska Press|p=89|ISBN=978-0-8032-2270-0}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/esteri/2022/07/02/news/bandera_nazista_olocausto_ambasciatore_ucraino_in_germania-356283416/|titolo=Nega le responsabilità di Stepan Bandera nell'Olocausto, bufera sull'ambasciatore ucraino in Germania|sito=la Repubblica|data=2 luglio 2022|lingua=it|accesso=4 febbraio 2023}}</ref> si tratta di una figura centrale del [[nazionalismo ucraino]]. La sua famiglia subì pesanti ritorsioni dai sovietici e dai polacchi, oltre che dagli stessi tedeschi.<ref name=riformista>{{cita web|url=http://www.gk-press.if.ua/node/512|titolo=Бандерштадт: місто Бандер|urlmorto=sì|accesso=19 settembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111105165638/http://www.gk-press.if.ua/node/512}}</ref>
 
== Biografia ==
{{sf|Nacque il 1º gennaio 1909 a [[Staryj Uhryniv|Staryi Uhryniv]], un villaggio nell'allora [[provincia di Kaluš]], nella [[Galizia (Europa centrale)|Galizia]] (ora nell'[[oblast' di Ivano-Frankivs'k]]), che allora apparteneva all'[[Impero austro-ungarico|Austria-Ungheria]]. Suo padre, [[Andrij Bandera]], era un sacerdote di rito [[Chiese di Rito orientale|uniate cattolico]] nel villaggio, mentre sua madre, Myroslava Bandera, proveniva da un'antica famiglia di sacerdoti [[Chiesa greco-cattolica ucraina|cattolici di rito bizantino]] ed era la figlia del [[sacerdote]] di Staryi Uhryniv.}}
[[File:Bandera plast 1923.jpg|thumb|Il giovane Bandera nel 1923]]
Stepan trascorse la sua infanzia in questo villaggio, nella casa dei suoi genitori e dei nonni, che lo crebbero in un clima di patriottismo e cultura nazionale ucraina, ed ebbe un forte interesse personale per la politica sociale.
 
=== Infanzia e adolescenza ===
Nella primavera del 1922, sua madre morì di [[tubercolosi]].
{{dx|[[File:Bandera plast 1923.jpg|thumb|left|Il giovane Bandera nel 1923, in divisa scout]]}}
Nel 1931 divenne vice-direttore delle guide regionali, amministratore delegato regionale e comandante dell'[[Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini|OUN]]/UVO.
Nacque nel 1909 nel villaggio [[Galizia (Europa centrale)|galiziano]] di [[Staryj Uhryniv]], nell'allora [[Regno di Galizia e Lodomiria]], in [[Austria-Ungheria]], figlio di [[Andrij Bandera|Andrij]] e di Myroslava Glodzins'ka. A Staryj Uhryniv il padre, sacerdote [[Chiese di Rito orientale|uniate cattolico]], esercitava le funzioni di parroco, nelle quali era succeduto al suocero Volodymyr Glodzins'kyj.<ref>{{cita libro|autore-capitolo=Galina Hordasevyč|url=http://lib.oun-upa.org.ua/bandera/r03.html|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110927133929/http://lib.oun-upa.org.ua/bandera/r03.html|titolo=Stepan Bandera: ljudyna i mif|capitolo=Dytynstvo Stepana Bandery|lingua=uk|citazione=Батько його, Андрій Бандера, був одружений з Мирославою Глодзінською, батько якої, Володимир Глодзінський, був священиком у вже згаданому Старому Угринові, де потім його змінив зять.|accesso=28 maggio 2022}}</ref>
 
Cresciuto in una famiglia patriottica e religiosa, Bandera non frequentò la scuola elementare a causa dello scoppio della [[prima guerra mondiale]] e fu educato a casa dai suoi genitori. Dopo la [[Dissoluzione dell'Impero austro-ungarico|dissoluzione dell'Austria-Ungheria]] a fine ottobre 1918, la Galizia finì per breve tempo sotto il controllo delle autorità dell'autoproclamata [[Repubblica Popolare dell'Ucraina Occidentale]]. Il padre di Bandera, che si unì all'esercito galiziano ucraino come cappellano, fu attivo nel movimento nazionalista precedente alla [[guerra polacco-ucraina]], che fu combattuta tra il novembre 1918 e il luglio 1919 e si concluse con la sconfitta dell'Ucraina e la conquista polacca della Galizia.
Nel 1934 fu condannato a morte per aver organizzato con altre undici persone l'omicidio del ministro dell'interno polacco [[Bronisław Pieracki]],<ref name="hero"/> ma la sentenza fu commutata in ergastolo, e venne imprigionato nella prigione polacca di [[Wronki]]; fu liberato dal carcere nel settembre del 1939, sebbene non sia chiaro chi fu l'autore materiale della sua scarcerazione, se siano stati i suoi connazionali ucraini o i nazisti dopo l'[[campagna di Polonia|invasione della Polonia]].<ref>The Lemberg Mosaic, Jakob Weiss, Alderbrook Press NY (2011)</ref>
 
La madre si trasferì con i suoi figli nel villaggio di Jahilnycja, nel distretto di Čortkiv, mentre suo marito Andrij era lontano. L'offensiva di Čortkiv nel giugno 1919 vide inizialmente l'esercito galiziano ucraino avanzare con successo nell'area, ma, a causa dell'inferiorità numerica, furono ben presto respinto dai polacchi oltre il fiume [[Zbruč]]. Con l'arrivo dei polacchi e suo marito lontano, Myroslava e i suoi figli iniziarono il viaggio di quasi 100 miglia verso ovest fino a Staryj Uhryniv. Lungo il cammino Myroslava si ammalò e non si riprese mai del tutto. Morì di tubercolosi all'età di 31 anni.
=== Il collaborazionismo con i nazisti ===
[[File:UNRA_sl.jpg|thumb|sinistra|"Gloria a Hitler! Gloria a Bandera! Lunga vita allo Stato Indipendente ucraino! Lunga vita al nostro leader S. Bandera", Castello Zhovkva nell'Ucraina occidentale luglio-agosto 1941.]]
Dopo la sua liberazione si spostò a [[Cracovia]], sede del [[Governatorato Generale]] tedesco. Lì, entrò in contatto con il leader del movimento dell'[[Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini|OUN]], [[Andriy Melnyk]], ma la divergenza di idee e strategie portò i due ad un aperto conflitto, che ebbe come conseguenza la spaccatura all'interno del movimento indipendentista, con una fazione denominata ''OUN-M'', di indirizzo più conservatore e capitanata da Melnyk, ed una più rivoluzionaria, capitanata da Bandera, e denominata ''OUN-B''.<ref>[https://www.britannica.com/EBchecked/topic/612921/Ukraine#ref=ref404610 Enciclopedia Britannica Online]</ref>
 
La pubblicazione di Mykola Michnov'skyj del 1900, ''L'Ucraina indipendente'', influenzò notevolmente il giovane Bandera. Dal 1919 al 1927 studiò al ginnasio di [[Stryj]] e nel 1922 divenne un membro di [[Plast]], un'organizzazione ucraina giovanile di ispirazione [[scautismo|scautistica]], diventando poi un affiliato ad una organizzazione studentesca giovanile clandestina; proseguì quindi gli studi presso il [[Politecnico di Leopoli]] dal 1928 al 1932, in questo periodo nel 1928 divenne un membro della sezione propaganda e spionaggio dell'[[Organizzazione Militare Ucraina]].<ref name="ReferenceA">{{Cita|Historical dictionary of Ukraine|p. 37}}.</ref>
{{sf|Prima della proclamazione dell'indipendenza del 30 giugno 1941, Bandera organizzò e supervisionò i cosiddetti ''Gruppi Mobili'' (in [[lingua ucraina|ucraino]] мобільні групи), ovvero piccoli gruppi di 5-15 persone, che avrebbero avuto il compito di seguire l'avanzata tedesca verso l'Ucraina orientale in cerca di supporto per le attività dell'OUN-B e per fare in modo che le nuove autorità locali fossero composte da loro attivisti. Il numero complessivo di coloro che parteciparono a questi gruppi di propaganda fu di circa 7.000 persone, reclutate anche nei circoli intellettuali, e tra questi ultimi troviamo lo scrittore [[Ivan Bahrianyi]] ed il poeta [[Vasyl Barka]].}}
 
=== Adesione all'OUN e carriera ===
Il 30 giugno 1941 Bandera emanò l{{'}}''[[Atto di restaurazione dello Stato ucraino]]'', nel quale, oltre a proclamare la nascita di uno Stato Ucraino Indipendente, dichiarò che quest'ultimo avrebbe collaborato con la [[Germania nazionalsocialista]], che stava creando un nuovo ordine europeo e collaborava alla liberazione degli ucraini dal giogo di Mosca. Bandera e i suoi seguaci, analogamente ai nazisti, sostenevano una riproduzione selettiva volta alla creazione di una razza ucraina "pura",<ref name=washington/> e volevano creare uno Stato monoetnico gestito da una dittatura dai leader dell'OUN.<ref name="katch"/>
Nel 1931 entrò nell'[[Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini]] (OUN) e vi fece rapidamente carriera, diventando capo-propaganda nel 1931 nella divisione territoriale occidentale e vicecomandante. Nella conferenza dello OUN a Berlino, avvenuta nel giugno 1933, venne confermato al comando dell'Organizzazione per l'Ucraina Occidentale; nello stesso anno organizzò una campagna studentesca antipolacca. Venne arrestato numerose volte dalla polizia polacca. Per protesta contro l'[[Holodomor]], che aveva stremato la [[Repubblica Popolare Ucraina]], pianificò l'assassinio del console sovietico a Leopoli e nel 1934, a seguito di una risoluzione della conferenza berlinese, programmò l'assassinio del ministro degli interni polacco [[Bronisław Pieracki]], incaricato della campagna di "pacificazione della Galizia",<ref name="ReferenceA"/> provocando la risposta governativa polacca con arresti di massa del 1934, tra cui lo stesso Bandera,<ref>{{cita|Rossoliński|pp. 70-71|Rossolinski}}.</ref> e la sua condanna a morte (13 gennaio 1936), con pena poi convertita in [[ergastolo]] in una seconda sentenza a [[Leopoli]].<ref name="ReferenceA"/> In prigione Bandera tenne diversi scioperi della fame per protestare contro il duro regime carcerario, e finì in isolamento.<ref>{{cita web|url=https://www.istpravda.com.ua/articles/2011/03/9/29017/|titolo=Stepan Bandera nelle carceri polacche}}</ref> Fu imprigionato in Polonia nel carcere della Santa Croce di [[Wronki]] e poi a [[Brėst]], da cui evase il 13 settembre 1939, poco dopo l'[[Campagna di Polonia|invasione tedesca della Polonia]].<ref>{{cita|Rossoliński|p. 147|Rossolinski}}.</ref>
 
=== Collaborazione con i nazisti ===
===Deportazione a Sachsenhausen===
Dopo l'evasione, si spostò a [[Cracovia]], sede del [[Governatorato Generale]] tedesco; lì entrò in contatto con [[Andrij Mel'nyk (politico)|Andrij Mel'nyk]], leader dell'OUN. La divergenza di idee e strategie portò però i due ad un aperto conflitto, che ebbe come conseguenza la spaccatura all'interno del movimento indipendentista, con una fazione denominata OUN-M (capitanata da Mel'nyk e di indirizzo più conservatore) ed una denominata OUN-B (capitanata da Bandera e più rivoluzionaria).<ref>{{cita testo|url=https://www.britannica.com/EBchecked/topic/612921/Ukraine#ref=ref404610|titolo=Enciclopedia Britannica Online}}</ref>
Tuttavia le relazioni tra il movimento di Bandera e le autorità naziste in Polonia divennero subito conflittuali, dal momento che i nazisti non avevano alcuna fiducia nella reale volontà di collaborazione dell'OUN. Temendo che Bandera e l'OUN avessero intenzione di autoproclamare un'Ucraina indipendente per mezzo di una rivolta armata, i responsabili del ''Reichskommissariat'' ne ordinarono l'arresto il 5 luglio 1941; Bandera venne condotto a [[Berlino]], mentre il 12 luglio il presidente della nuova realtà ucraina, [[Jaroslav Stec'ko]], collaboratore di Bandera, venne anch'egli arrestato e condotto in Germania. Dopo un breve periodo di interrogatori, il 14 luglio 1941, sia Bandera sia Stec'ko furono rilasciati, con l'obbligo di risiedere a Berlino.
Nel gennaio 1942 Bandera fu nuovamente arrestato e condotto nel [[campo di concentramento di Sachsenhausen]], per essere detenuto nella sezione speciale per detenuti politici<ref>Berkhoff, K.C. and M. Carynnyk 'The Organization of Ukrainian Nationalists and Its Attitude toward Germans and Jews: Iaroslav Stets'ko's 1941 Zhyttiepys' in: Harvard Ukrainian Studies, vol. 23 (1999), nr. 3/4, pp. 149—18</ref> ''Zellenbau''.
 
Prima della proclamazione dell'indipendenza del 30 giugno 1941, Bandera organizzò e supervisionò i cosiddetti "Gruppi Mobili" (in [[lingua ucraina|ucraino]], мобільні групи), piccoli gruppi di 5-15 persone che avrebbero avuto il compito di seguire l'avanzata tedesca verso l'Ucraina Orientale, cercare supporto per le attività dell'OUN-B e collocare propri militanti fra le nuove autorità locali.<ref>{{Cita libro|titolo=ОУН в 1941 році: документи : в 2-х ч. Ч. 2|autore=Oleksandra Mykhaĭlivna Veselova|url=https://books.google.it/books/about/%D0%9E%D0%A3%D0%9D_%D0%B2_1941_%D1%80%D0%BE%D1%86%D1%96.html|ISBN=9660241364}}</ref> {{sf|Il numero complessivo di coloro che parteciparono a questi gruppi di propaganda fu di circa 7.000 persone, reclutate anche nei circoli intellettuali; tra questi ultimi troviamo lo scrittore [[Ivan Bahrianyi]] ed il poeta [[Vasyl Barka]].}}
===Resistenza all'Armata Rossa e nuova collaborazione con i nazisti===
{{C|La fonte "Julija Tymoshenko. La conquista dell'Ucraina" e il suo autore Ulderico Rinaldini sono autorevoli? Sembra aver pubblicato solo questo libro.|militari|febbraio 2022|argomento2=Ucraina}}
Nell'aprile 1944 Bandera e Stetsko furono contattati da un ufficiale della ''[[Reichssicherheitshauptamt]]'' per l'organizzazione di attività diversive e di sabotaggio ai danni dell'[[Armata Rossa]].<ref>D.Vyedeneyev O.Lysenko OUN and foreign intelligence services 1920s-1950s Ukrainian Historical Magazine 3, 2009 p.137– Institute of History National Academy of Sciences of Ukraine</ref> {{sf|Nel settembre di quello stesso anno, Bandera venne nuovamente rilasciato dalle autorità tedesche, le quali nutrivano la speranza di poter incitare le popolazioni locali ucraine a schierarsi con l'esercito tedesco contro l'avanzata sovietica. Per guidare e sovrintendere a queste nuove attività di propaganda e sabotaggio, Bandera ottenne il permesso di stabilire il suo quartier generale a Berlino.
I tedeschi sovvenzionarono sia l'OUN-B di Bandera sia l'[[Esercito insurrezionale ucraino]] con armi e munizioni, inviando agenti addestrati ad azioni di sabotaggio per agire con l'OUN-B dietro le linee sovietiche.}}
 
=== Dichiarazione d'indipendenza e arresto ===
Bandera, a causa delle sue posizioni razziste e nettamente antisemite, è stato associato anche ai crimini compiuti dall'OUN-B e dall'UPA ai danni di polacchi ed ebrei, molti dei quali deportati o fucilati. Tuttavia la maggior parte di essi avvenne mentre Bandera era impossibilitato a partecipare e a dirigere i due gruppi, in quanto si trovava prigioniero a Berlino e a Sachsenhausen.<ref>Ulderico Rinaldini, ''Julija Tymošenko, la conquista dell'Ucraina'', pag. 43</ref>
[[File:SBandera.jpg|thumb|200px|Stepan Bandera]]
Nell'imminenza dell'[[Operazione Barbarossa]], i tedeschi, diffidando della lealtà di Bandera e preferendogli il capo del Comitato centrale, [[Volodymyr Kubijovyč]],<ref>{{cita|Rossoliński|p. 194|Rossolinski}}.</ref> ne prevennero l'ingresso in Ucraina da [[Cracovia]].<ref>{{cita|Rossoliński|p. 198|Rossolinski}}.</ref> Il capo dell'OUN-B perse così la possibilità di effettuare di persona la [[Atto di restaurazione dello Stato ucraino|proclamazione]] con cui, la sera del 30 giugno 1941, a [[Leopoli]], l'organizzazione dichiarò la nascita di un'Ucraina indipendente e apertamente impegnata a collaborare con la Germania.<ref>{{Cita web|url=http://www.archivelviv.gov.ua/materials/exhibitions/do-21-richchja-vidnovlennja-nezalezhnosti-ukrajini/1146/|titolo=Державний архів Львівської області|accesso=19 dicembre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170105084537/http://www.archivelviv.gov.ua/materials/exhibitions/do-21-richchja-vidnovlennja-nezalezhnosti-ukrajini/1146/|urlmorto=sì}}</ref> Con l'ingresso a Leopoli, i tedeschi e la [[Milizia Popolare Ucraina|milizia ucraina]] organizzata dall'OUN-B diedero avvio al primo dei due violenti [[Pogrom di Leopoli|pogrom del luglio 1941]].<ref>{{cita|Rossoliński|p. 200|Rossolinski}}.</ref>
 
Il 3 luglio 1941 il sottosegretario di stato al Governatorato Generale Ernst Kundt incontrò a Cracovia Bandera e altri quattro esponenti del governo ucraino autoproclamato. I tedeschi si imposero come "conquistatori", intimarono di desistere dall'iniziativa di instaurazione dello Stato e, pur riconoscendo la legittimità delle aspirazioni ucraine, negarono la loro approvazione da parte di [[Adolf Hitler|Hitler]]. Bandera tentò invano di sostenere l'esistenza di un qualche benestare tedesco, finché riconobbe di aver agito senza di esso e, in un tentativo di conciliazione, si adeguò verbalmente alla pretesa tedesca.<ref>{{cita|Rossoliński|pp. 246-247|Rossolinski}}.</ref> Il 5 luglio fu comunque arrestato e tradotto a [[Berlino]] in ''Ehrenhaft'' ("prigionia onorevole"). L'11-12 luglio lo raggiunse [[Jaroslav Stec'ko]], autoproclamato capo del governo ucraino; entrambi furono poi rilasciati con obbligo di presentazione alla polizia. Bandera tornò libero il 14 luglio.<ref>{{cita|Rossoliński|p. 247|Rossolinski}}.</ref>
===Le ritorsioni tedesche e sovietiche sulla famiglia===
Bandera aderiva all'ideologia fascista<ref name=washington>{{Cita web|url=https://www.washingtonpost.com/world/a-ghost-of-world-war-ii-history-haunts-ukraines-standoff-with-russia/2014/03/25/18d4b1e0-a503-4f73-aaa7-5dd5d6a1c665_story.html|titolo=A ghost of World War II history haunts Ukraine’s standoff with Russia|accesso=19 dicembre 2019|citazione=An adherent of fascist ideology [...] “He and his followers, similarly to the Nazis, advocated selective breeding to create ‘pure’ Ukrainians.”}}</ref>, antisemita e anti-polacca, ed era sostenitore della superiorità della razza ucraina, ma si opponeva anche all'occupazione dell'Ucraina da parte della Germania nazista, collaborando però con i tedeschi per combattere i sovietici.<ref name=band/>
 
Nel corso del mese, il rapporto tra i tedeschi e l'Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini fu segnato dall'insanabilità del dissidio sull'indipendenza, che frustrò le reciproche offerte di cooperazione e produsse in settori dell'OUN-B la tentazione di resistere agli occupanti in nome dello stesso Bandera. I vertici restavano però collaborativi, nonostante l'irriducibile pretesa di sovranità. Il 19 luglio Bandera e Stec'ko, di fronte allo smembramento dell'Ucraina tra [[Governatorato Generale]] e [[Reichskommissariat Ukraine|Commissariato del Reich]], indirizzarono garbate lettere di protesta a Hitler.<ref name=":0" />
Questo gli fruttò sia accuse di collaborazionismo da parte dei sovietici, sia di ambiguità da parte dei tedeschi. Oltre al suo arresto, la famiglia di Bandera subì diverse e pesanti ritorsioni da tedeschi, polacchi e sovietici, durante e dopo la guerra. Nel 1941, suo padre, il reverendo Andrij, è condannato a morte da un tribunale militare sovietico e fucilato; dei sei fratelli e sorelle, Marta-Maria e Oksana vengono arrestate e imprigionate in un [[gulag]] sempre nel 1941, per essersi rifiutate di fornire informazioni sul fratello e di cooperare con i sovietici (furono poi liberate nel 1960 ma non poterono ritornare, Marta morì in Siberia nel 1962, Oksana poté tornare in Ucraina solo nel 1989), Aleksandr e Vasilij muoiono invece nel lager di [[Auschwitz]] nel 1942, assassinati da prigionieri polacchi nel reparto dei prigionieri di guerra, mentre Bogdan muore al fronte combattendo contro i tedeschi; nel 1946, con l'annessione piena dell'Ucraina all'URSS, Volodymyra, altra sorella, e suo marito, il reverendo Volodymyr Davydjuk, sono arrestati dalle autorità sovietiche e imprigionati in un gulag (Volodymyra fu liberata nel 1956 e tornò nel suo Paese).<ref>The Frankfurt Auschwitz trial, 1963–1965: genocide, history, and the limits Devin Owen Pendas Cambridge University Press, p.190</ref>
 
A sciogliere l'ambiguità di queste relazioni, scatenando la reazione tedesca, fu a fine agosto l'assassinio di [[Mykola Scibors'kij]] dell'OUN-M. Bandera, Stec'ko e altri esponenti di spicco dell'OUN-B, previo ordine di [[Reinhard Heydrich|Heydrich]], furono arrestati il 15 settembre 1941.<ref name=":0">{{cita|Rossoliński|pp. 248-249|Rossolinski}}.</ref> Da questo momento, e fino all'autunno 1944, Bandera restò prigioniero dei tedeschi, a Berlino e nella prigione (''Zellenbau'') del [[Campo di concentramento di Sachsenhausen|campo di Sachsenhausen]]. Vi sono in proposito testimonianze discordi su quando e quante volte sia transitato da Berlino al lager.<ref>{{cita|Rossoliński|p. 285|Rossolinski}}.</ref>
 
Bandera, a causa delle sue posizioni razziste e nettamente antisemite, è stato associato anche ai [[Olocausto in Ucraina|compiuti dall'OUN-B e dall'UPA]] ai [[Massacri di polacchi in Volinia e Galizia orientale|danni di polacchi]] ed ebrei, molti dei quali deportati o fucilati. La maggior parte di essi avvenne mentre Bandera era impossibilitato a parteciparvi personalmente, in quanto si trovava prigioniero a Berlino ed a [[Campo di concentramento di Sachsenhausen|Sachsenhausen]]; esaminando la questione del coinvolgimento di Bandera nei [[pogrom]] antiebraici nell'Ucraina occidentale avvenuti nei primi giorni dell'occupazione, lo storico [[Grzegorz Rossoliński-Liebe]] scrive che non è noto se Bandera abbia personalmente impartito ordini diretti dopo il 22 giugno 1941 in merito all'uso della violenza contro gli ebrei, né in che misura fosse a conoscenza dei pogrom ebraici in Ucraina. Si sa solo che il 25 giugno ricevette un telegramma da Stec'ko, che segnalava la creazione di unità di milizia ucraine sotto la guida dell'OUN-B, che avrebbero dovuto fornire assistenza nell'"eliminazione degli ebrei"; la corrispondenza in risposta di Bandera non è stata conservata negli archivi. Allo stesso tempo, lo status di "guida" (nella leadership dell'OUN) e il mantenimento dei contatti da parte di Bandera con le unità sul territorio dell'Ucraina danno motivo di credere che i suoi subordinati dovessero coordinare le loro azioni con lui, anche se dopo la detenzione del 29 giugno e soprattutto l'arresto del 5 luglio, e in seguito la detenzione nel lager in Germania da settembre 1941 al 1944, la libertà di comunicazione di Bandera potrebbe essere stata in qualche modo limitata. Secondo Rossolinski-Liebe, Bandera porta comunque, se non la responsabilità legale, perlomeno responsabilità politica, etica e morale dei pogrom del 1941. Gli ultimi massacri di polacchi avvennero invece da parte dell'UPA dopo la liberazione di Bandera.<ref>{{cita|Rossoliński|p. 238-283|Rossolinski}}.</ref> Gli storici aderenti al moderno nazionalismo ucraino come [[Volodymyr V"jatrovyč]] sono stati accusati di [[Banalizzazione dell'Olocausto|sminuire]] o [[Negazionismo dell'Olocausto|negare]] l'Olocausto in Ucraina, o di [[negazionismo]] verso i massacri di polacchi, onde presentare un'immagine più accettabile o favorevole di Bandera e delle sue organizzazioni.<ref>Grzegorz Rossoliński-Liebe, "Debating, obfuscating and disciplining the Holocaust: post-Soviet historical discourses on the OUN–UPA and other nationalist movements", ''East European Jewish Affairs'', 42:3, pp. 207-208</ref> Già nel 1943 l'OUN cominciò ad eliminare i riferimenti antisemiti nelle proprie pubblicazioni e ad accusare tedeschi e polacchi del pogrom di Leopoli.<ref>Jeffrey S. Kopstein e Jason Wittenberg, Intimate Violence: Anti-Jewish Pogroms on the Eve of the Holocaust, Itaca, Cornell University Press, 2018, ISBN 978-1-5017-1527-3., p.92</ref>
 
=== Rilascio e nuova collaborazione con i nazisti ===
Nell'aprile 1944 Bandera e Stec'ko furono avvicinati da un funzionario del [[Reichssicherheitshauptamt|RSHA]], l'ufficiale delle [[SS]] [[Otto Skorzeny]], per discutere di attività di sabotaggio ai danni dell'[[Armata Rossa]].<ref>{{cita pubblicazione|autore=D. V. Vjedjenjejev|autore2=O. Je. Lysenko|titolo=Organizacija Ukraïns'kych Nacionalistiv i zarubižni specslužby (1920-1950-ti rr.)|url=http://www.history.org.ua/JournALL/journal/2009/3/11.pdf|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120302234135/http://www.history.org.ua/JournALL/journal/2009/3/11.pdf|lingua=uk|citazione=Завдання підривної діяльності проти Червоної армії обговорювалися на нараді під Берліном у квітні того ж року між керівником таємних операцій вермахту О. Скорцені й лідерами Організації української націоналістів С. Бандерою та Я. Стецьком.|p=137|accesso=29 maggio 2022}}</ref> Il 28 settembre Bandera uscì dallo ''Zellenbau'' e fu messo agli arresti domiciliari a Berlino, ma ebbe libertà di movimento e contatti in città. Il 14 novembre l'OUN annunciò ufficialmente la sua liberazione. Con il rilascio del capo dell'OUN e di altri prigionieri politici, il regime nazista, di fronte alla sconfitta imminente, sperava di sollevare le popolazioni dell'[[Europa orientale]] contro i sovietici in avanzata.<ref>{{cita|Rossoliński|p. 286|Rossolinski}}.</ref> Il 5 ottobre 1944 Bandera incontrò il capo dell'Ufficio Centrale delle [[SS]], il generale [[Gottlob Berger]]. Questa "conversazione" discusse dela "comprensione" dei nazisti con l'OUN: "Bandera è uno slavo scomodo, testardo e fanatico", scrisse Berger nel suo rapporto. "È devoto alla sua idea fino all'ultimo. In questa fase, è estremamente prezioso per noi, dopodiché, è pericoloso. Odia i russi tanto quanto odia i tedeschi".<ref>{{cita web|url=https://www.istpravda.com.ua/articles/2018/12/31/153492/}}</ref> Bandera fu quindi trasportato a [[Berlino]], presso il quartier generale centrale della [[Gestapo]]. Lì gli fu offerto di guidare il [[Comitato Nazionale Ucraino]], che avrebbe dovuto essere creato in Germania, simile al [[Comitato di liberazione dei popoli della Russia]] del generale [[Andrej Andreevič Vlasov]], comandante dell'[[Esercito russo di liberazione]]. Tutti i gruppi nazionalisti ucraini e persino l'[[Esercito Insurrezionale Ucraino]] fondato nel 1942 dovevano essere subordinati a questo comitato. Secondo alcuni storici ucraini, in risposta all'offerta di cooperazione dei tedeschi, Bandera pose una condizione: riconoscere l'Atto di Restaurazione dello Stato Ucraino e garantire la creazione dell'esercito ucraino come forza armata di uno stato separato, indipendente dalla Germania nazista. È noto che Bandera si rifiutò anche di guidare l'UNC e di partecipare alla sua creazione, citando il fatto che non voleva essere subordinato a Vlasov, che i nazisti volevano mettere a capo dei comitati uniti dei rappresentanti dei popoli dell'URSS. La parte tedesca non acconsentì a riconoscere l'indipendenza dell'Ucraina e non si raggiunse quindi un accordo con Bandera. Il 17 novembre 1944, la dirigenza dell'OUN(b) informò [[Alfred Rosenberg]] della creazione, avvenuta a luglio, del Consiglio di Liberazione Ucraino (UGVR), un parlamento clandestino guidato da [[Kyrylo Osmak]]. Bandera ritornò poi in Ucraina ponendosi alla guida dell'UPA, mentre l'UNC costituì invece un altro esercito, l'[[Ukraïns'ka Nacional'na Armija]].<ref>Kentiy A.V. Zbroiny Il rango dei nazionalisti ucraini. 1920-1956. Disegni storici e d'archivio. T. 2. L'esercito insurrezionale ucraino e la distruzione dell'Organizzazione dei nazionalisti ucraini 1942-1956. - Kiev, 2008. - P. 221.</ref><ref>Organizzazioni nazionaliste ucraine durante la seconda guerra mondiale. Vol. 2, 1944-1945, Mosca. ROSSPEN 2012, pp. 397-398; L'Ucraina nell'altra guerra mondiale nei documenti, 1997-2000, Vol. 4, pp. 239-240.</ref>
 
{{sf|I tedeschi sovvenzionarono sia l'OUN-B di Bandera sia l'[[Esercito insurrezionale ucraino]] (UPA) con armi e munizioni, inviando agenti addestrati ad azioni di sabotaggio per agire con l'OUN-B dietro le linee sovietiche.}}
 
L'UPA continuò la politica dell'OUN-B. Viste solo successivamente le vere finalità annessioniste di Hitler, si rivolsero anche contro la [[Wehrmacht]] [[Germani|tedesca]], combattendo al contempo l'[[Armata Rossa]] e l'[[Armia Krajowa]] polacca. A Kiev decine di membri dell'OUN vennero uccisi dai nazisti e lo stesso accadde in molte altre città ucraine e si ebbero diverse rappresaglie.<ref>{{Cita libro|autore=Sherii Plokhy|titolo=Le porte dell'epoca. Storia dell'Ucraina|p=360}}</ref>
 
Con l'avanzata dei sovietici e lo sfaldalmento del fronte, Bandera fuggì in [[Germania]], a [[Innsbruck]] (passando per [[Vienna]] e [[Praga]]) con l'aiuto dei servizi segreti tedeschi, dove rimase nascosto fino alla fine della guerra, vivendo in seguito in [[Germania Ovest]]. Partecipò con Jaroslav Stec'ko alla nascita del Blocco Anti-Bolscevico delle Nazioni. Nel 1955 fu rieletto a capo della OUN-B in esilio, dopo essersi precedentemente dimesso.
 
=== Ritorsioni tedesche e sovietiche sulla famiglia ===
Bandera aderiva a un'ideologia fascista<ref name=washington>{{Cita web|url=https://www.washingtonpost.com/world/a-ghost-of-world-war-ii-history-haunts-ukraines-standoff-with-russia/2014/03/25/18d4b1e0-a503-4f73-aaa7-5dd5d6a1c665_story.html|titolo=A ghost of World War II history haunts Ukraine’s standoff with Russia|accesso=19 dicembre 2019|citazione=An adherent of fascist ideology [...] “He and his followers, similarly to the Nazis, advocated selective breeding to create ‘pure’ Ukrainians.”}}</ref>, antisemita e antipolacca ed era sostenitore della superiorità della razza ucraina, ma si opponeva anche all'occupazione dell'Ucraina da parte della Germania nazista, collaborando però con i tedeschi per combattere i sovietici.<ref name=band/>
 
Questo gli fruttò sia accuse di collaborazionismo da parte dei sovietici, sia di ambiguità da parte dei tedeschi. Oltre al suo arresto, la famiglia di Bandera subì diverse e pesanti ritorsioni da tedeschi, polacchi e sovietici, durante e dopo la guerra. Nel 1941 suo padre, il reverendo Andrij, fu condannato a morte da un tribunale militare sovietico e fucilato; dei sei fratelli e sorelle, Marta-Maria e Oksana vengono arrestate e imprigionate in un [[gulag]], sempre nel 1941, per essersi rifiutate di fornire informazioni sul fratello e di cooperare con i sovietici (furono poi liberate nel 1960, ma non poterono ritornare, avendo un divieto di trasferimento; Marta morì in Siberia nel 1982, Oksana poté tornare in Ucraina solo nel 1989, e morì nel 2008), Aleksandr e Vasilij muoiono invece nel lager di [[Auschwitz]] nel 1942, assassinati da prigionieri polacchi nel reparto dei prigionieri di guerra, mentre Bogdan morì al fronte combattendo contro i tedeschi; nel 1946, con l'annessione piena dell'Ucraina all'URSS, Volodymyra, altra sorella, e suo marito, il reverendo Volodymyr Davydjuk, furono arrestati dalle autorità sovietiche e imprigionati in un gulag (Volodymyra fu liberata nel 1956 e tornò nel suo Paese).<ref>The Frankfurt Auschwitz trial, 1963–1965: genocide, history, and the limits Devin Owen Pendas Cambridge University Press, p.190</ref>
<ref>Бандерштадт: місто Бандер №4 (231) 28 січня 2010р. http://www.gk-press.if.ua/node/512 {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20111105165638/http://www.gk-press.if.ua/node/512 |data=5 novembre 2011 }} http://www.gk-press.if.ua/node/512 {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20111105165638/http://www.gk-press.if.ua/node/512 |data=5 novembre 2011 }}</ref>
 
{{sf|Stepan Bandera, che dal 1945 risiedette in Germania, cambiando numerose residenze fino a stabilirsi a [[Monaco di Baviera]] con la moglie ed ili figliofigli, fu invece oggetto di una lunga serie di intimidazioni e attentati di matrice sovietica, fino a quelloall'attentato fatale del 1959. Viveva sotto falso nome, e la figlia intuì solo da adolescente la vera identità del padre.<ref>{{cita web |url=http://www.umoloda.kiev.ua/number/1204/222/42750/|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110521220557/http://www.umoloda.kiev.ua/number/1204/222/42750/|urlmorto=sì}}</ref>
 
=== Morte e indagini ===
[[File:Stepan Bandera’s grave.jpg|thumb|left|upright=0.8|La tomba di Bandera a [[Monaco di Baviera]]]]
{{sf|Il 15 ottobre 1959, all'ingresso della casa in Kreittmayrstraße n. 7 a Monaco di Baviera, fu trovato in una pozza di sangue, caduto dalle scale, ma ancora vivo; morì poco dopo. In seguito all'autopsia fu comunicato che la sua morte era dovuta ad avvelenamento, causato dal colpo di una pistola particolare (in dotazione ai servizi segreti sovietici), caricata con fiale di vetro contenenti [[cianuro di potassio]], che gli venne abbondantemente spruzzato addosso. Bandera, che per prudenza aveva sei appartamenti a disposizione e li cambiava quasi ogni giorno, aveva una guardia del corpo che era appena andata via dopo la fine del turno ed era armato. Tuttavia l'assassino lo attese proprio sul pianerottolo e non ebbe tempo di estrarre la pistola per difendersi. Il 20 ottobre 1959 Stepan Bandera fu sepolto nel cimitero di [[Waldfriedhof (Monaco di Baviera)|Waldfriedhof]] a Monaco di Baviera.}}
Il 15 ottobre 1959, all'ingresso della casa in Kreittmayrstraße n. 7 a [[Monaco di Baviera]], fu trovato in una pozza di sangue, caduto dalle scale, ma ancora vivo; morì poco dopo. Dopo l'autopsia fu comunicato che la sua morte era dovuta ad avvelenamento da [[cianuro di potassio]], di cui tenui tracce erano state rinvenute nel corpo. Bandera, che per prudenza aveva sei appartamenti a disposizione e li cambiava quasi ogni giorno, aveva una guardia del corpo, che era appena andata via dopo la fine del turno, ed era armato. Tuttavia l'assassino lo attese proprio sul pianerottolo e non ebbe tempo di estrarre la pistola per difendersi. Il 20 ottobre 1959 fu sepolto nel cimitero di [[Waldfriedhof (Monaco di Baviera)|Waldfriedhof]] a Monaco di Baviera. Sul luogo dell'omicidio non furono trovate tracce dell'assassino e si arrivò perfino a ipotizzare che Bandera fosse stato avvelenato con una capsula ingerita col cibo dell'ultimo pranzo o che si fosse suicidato, mentre la stampa sovietica suggerì che fosse stato assassinato da Theodor Oberländer, che era il ministro per le persone espulse, i rifugiati e le vittime di guerra del governo [[Konrad Adenauer|Adenauer]] della [[Repubblica Federale di Germania|Repubblica Federale Tedesca]], insinuando che Bandera fosse a conoscenza di presunte responsabilità di Oberländer nel pogrom di Leopoli del 1941.
 
Due anni più tardi, [[Bohdan Stachynskyi]], agente del [[KGB]], di origine polacco-ucraina, disertò mentre era nella [[DDR]] e si consegnò alle autorità della [[Germania Ovest]], confessando di essere sia l'assassino di Bandera, sia di [[Lev Rebet]], un altro nazionalista ucraino ucciso due anni prima, entrambi ammazzati con la stessa modalità: spruzzo del veleno sul viso tramite una pistola particolare (in dotazione ai servizi segreti sovietici), caricata con due fiale di vetro contenenti [[cianuro di potassio]]. Stachynskyi, nato nel 1931 nel villaggio di Borshchovychi, a circa 20&nbsp;km da Leopoli, aveva accettato da giovane, nel 1948, di essere reclutato dai servizi segreti russi dopo esser stato arrestato, temendo altrimenti conseguenze per la sua famiglia, che era simpatizzante con il movimento nazionalista ucraino clandestino, ed ebbe come primo incarico quello di scoprire l'assassino dello scrittore comunista Iaroslav Halan, ucciso nel 1949 a [[Leopoli]]. Stachynskyi fu premiato a Mosca nel dicembre 1959 con l'[[Ordine della Bandiera Rossa]] per l'assassinio di Bandera, ottenendo anche il permesso di sposare una ragazza conosciuta a [[Berlino]], permesso difficilmente ottenibile per un agente segreto<ref name="ReferenceB">{{Cita|Rossoliński|Cap 7. Paragrafo Stashyns’kyi, Oberländer, Lippolz, and the Assassination of Bandera|Rossolinski}}.</ref>.
{{sf|Due anni più tardi, il 17 novembre 1961, venne individuato, come assassino di Stepan Bandera, il sovietico di origine polacco-ucraina [[Bohdan Stachynskyi]] (conoscente di Bandera poiché ex membro dell'Esercito Insurrezionale), ex agente del [[KGB]] che confessò anche l'avvelenamento di un altro nazionalista ucraino, [[Lev Rebet]], attuato con le stesse modalità. Avrebbe eseguito gli ordini del leader sovietico [[Nikita Chruščëv]] e di [[Aleksandr Nikolaevič Šelepin|Aleksandr Šelepin]], il direttore della polizia politica russa.}}
 
Tuttavia i frequenti viaggi in Germania Ovest di Stachynskyi, durante le preparazioni degli attentati, gli fecero sorgere dubbi sulla validità della sua scelta e lo convinsero a disertare assieme alla moglie. Mentre Stachynskyi era trattenuto e interrogato dai servizi segreti occidentali, il suo ex superiore nella [[DDR]] organizzò a [[Berlino Est]] una conferenza stampa con 130 giornalisti, durante la quale Gerhard Kehl, tenente colonnello della [[STASI]], spiegò che Bandera era stato ucciso non in conseguenza dei suoi crimini, ma per impedire che venissero resi noti i crimini del generale Gehlen, capo dei servizi di controspionaggio della Germania Ovest [[Bundesnachrichtendienst|(BND]]), che secondo Kehl era il mero successore dello spionaggio nazista; Bandera sarebbe stato ucciso da un membro del OUN, obbligato a ciò dal BND e poi deceduto per cause naturali.<ref name="ReferenceB"/>
{{sf|Dopo un'indagine approfondita da parte delle autorità tedesco-occidentali, si svolse un processo tra l'8 e il 15 ottobre 1962. Il 19 ottobre Stachynskyi fu condannato a soli 8 anni di reclusione, in quanto rese piena confessione e rivelò i mandanti, per l'imputazione di omicidio colposo. La Corte suprema tedesca di [[Karlsruhe]] confermò anche che il governo di [[Mosca (Russia)|Mosca]] era il principale responsabile dell'omicidio di Bandera.}}
[[File:Марш УПА, Київ, 2009-10-14.jpg|thumb|Manifestanti di [[Svoboda (partito politico)|Svoboda]], partito che con [[Pravyj Sektor]] si rifà all'ideologia del politico nazionalista, con l'immagine di Bandera ([[Kiev]], 2009)]]
La moglie e i figli di Bandera poco dopo emigrarono in [[Canada]], a [[Toronto]], dove oggi vivono ancora i discendenti.
Il 17 novembre, dietro richiesta di [[John Fitzgerald Kennedy|Kennedy]], il cancelliere tedesco Adenauer formalmente annunciò la diserzione in agosto di Stachynskyi e la sua responsabilità nei due omicidi, a cui immediatamente seguirono le contestazioni da parte sovietica, con l'accusa che in realtà si intendesse coprire il passato nazista di Theodor Oberländer; ne seguì un'accesa campagna contro il ministro, accusato di un passato di crimini nazisti. Dopo un'indagine approfondita da parte delle autorità tedesco-occidentali, si svolse il processo a Stachynskyi tra l'8 e il 15 ottobre 1962 a [[Karlsruhe]] e il 19 ottobre costui fu condannato a soli 8 anni di reclusione, in quanto rese una piena confessione ricca di dettagli e rivelò i mandanti, per l'imputazione di omicidio colposo. La Corte suprema tedesca di Karlsruhe affermò inoltre che [[Aleksandr Nikolaevič Šelepin|Shelepin]], capo del KGB, e [[Nikita Sergeevič Chruščëv|Chruščëv]] fossero i principali responsabili dell'omicidio di Bandera, pur senza esprimere parole di condanna nei loro confronti e in accordo alla retorica della [[guerra fredda]]: l'URSS fu paragonata alla Germania nazista e Stachynskyi ad [[Adolf Eichmann]]. Stachynskyi scontò due terzi della pena prima di essere liberato<ref name="ReferenceB"/>.
[[File:Марш УПА, Київ, 2009-10-14.jpg|thumb|Manifestanti di [[Svoboda (partito politico)|Svoboda]], partito che con [[Settore Destro]] si rifà all'ideologia del politico nazionalista, con immagine di Bandera ([[Kiev]], 2009)]]
[[File:Stepan Bandera’s grave.jpg|thumb|left|upright=0.8|Sepoltura di Bandera a [[Monaco di Baviera|Monaco]], aprile 2014]]
 
La moglie e i figli di Bandera, poco dopo, emigrarono in [[Canada]], a [[Toronto]], dove oggi vivono ancora i discendenti.
===Eredità politica===
Nel gennaio 2010 Stepan Bandera fu insignito, postumo, dell'onorificenza di [[Eroe dell'Ucraina]] dal presidente [[Viktor Juščenko]],<ref name="hero">{{Cita web|url=https://www.euronews.com/my-europe/2021/03/19/in-ukraine-stepan-bandera-s-legacy-becomes-a-political-football-again|titolo=In Ukraine, Stepan Bandera’s legacy becomes a political football... again|sito=euronews.com}}</ref> alla presenza del nipote Stepan Bandera jr, con la condanna del [[Parlamento europeo]],<ref>{{Cita web|url=http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+TA+P7-TA-2010-0035+0+DOC+XML+V0//EN|titolo=European Parliament resolution of 25 February 2010 on the situation in Ukraine|sito=europarl.europa.eu|data=25 febbraio 2010}}</ref> dell'organizzazione ebraica per la memoria dell'Olocausto [[Simon Wiesenthal Center]],<ref name="katch">{{cita web|autore=Ivan Katchanovski |titolo=Terrorists or National Heroes? Politics of the OUN and the UPA in Ukraine|url=http://www.cpsa-acsp.ca/papers-2010/Katchanovski.pdf|sito=Cpsa-acsp.ca|citazione=The Simon Wiesenthal Center, a leading US-based Jewish organization, expressed its “deepest revulsion at the recent honor
awarded to Stepan Bandera, who collaborated with the Nazis in the early stages of World War II, and whose followers were linked to the murders of thousands of Jews and others.”}}</ref> e le proteste del governo russo. Il [[Consiglio di Stato della Repubblica di Crimea]] ha annunciato ricorso alla [[Corte costituzionale dell'Ucraina]] contro la decisione, ma tale ricorso è stato dichiarato inammisibile il 5 aprile 2010.<ref>{{Cita web|url=https://www.kyivpost.com/article/content/ukraine-politics/constitutional-court-refuses-to-consider-case-on-b-63715.html|titolo=Constitutional Court refuses to consider case on Bandera's title of Hero of Ukraine|sito=Kyiv Post|data=2010-04-12|accesso=}}</ref>
 
==Ideologia==
Il 2 aprile 2010, la Corte amministrativa distrettuale di Donec'k ha dichiarato nullo il decreto d'intitolazione, in quanto Bandera non ebbe mai ufficialmente la cittadinanza ucraina poiché fu un cittadino dell'[[Impero austro-ungarico|Impero Austro-Ungarico]], della [[Seconda Repubblica di Polonia|Seconda Repubblica Polacca]] e poi un [[Apolidia|apolide]], ma non ebbe mai la cittadinanza della [[Repubblica Socialista Sovietica Ucraina]], predecessore legale dell'attuale Stato Ucraino; un ricorso contro questa sentenza è stato respinto dal Tribunale Amministrativo Superiore dell'Ucraina nel gennaio 2011, rendendo la decisione definitiva.<ref>{{Cita web|url=https://www.kyivpost.com/article/content/ukraine-politics/court-ruling-on-bandera-legal-94611.html|titolo=Court: Ruling on Bandera legal|sito=Kyiv Post|data=2011-01-12|accesso=}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.kyivpost.com/article/content/ukraine-politics/update-stepan-bandera-is-no-longer-a-hero-of-ukrai-94584.html|titolo=Update: Stepan Bandera is no longer a Hero of Ukraine|sito=Kyiv Post|data=2011-01-12|accesso=2022-03-07}}</ref> La sentenza fu supportata dal presidente ucraino di allora [[Viktor Janukovyč]].<ref>{{Cita web|url=https://www.kyivpost.com/article/content/ukraine-politics/yanukovych-to-strip-nationalists-of-hero-status-61110.html|titolo=Yanukovych to strip nationalists of hero status|sito=Kyiv Post|data=2010-03-05|accesso=2022-03-07}}</ref><ref name="hero"/>
[[File:Тернопіль - Пам'ятник Степанові Бандері - 17017439.jpg|thumb|Monumento a Stepan Bandera a [[Ternopil']]]]
Bandera e l'OUN, analogamente ai nazisti, sostenevano pratiche di [[Eugenetica|riproduzione selettiva]] volte alla creazione di una razza ucraina "pura"<ref name=washington/> e, tramite operazioni di [[pulizia etnica]] ai danni di ebrei, polacchi, russi e ungheresi,<ref name="Morning">{{cita news|url=https://morningstaronline.co.uk/article/ukraine-celebrates-nazi-collaborator-stepan-banderas-birthday|titolo=Ukraine celebrates nazi collaborator Stepan Bandera's birthday|citazione=Though Bandera demanded the “destruction” of Jews, Poles, “Moskali” — as he termed Russians in Ukraine — and Hungarians and the OUN’s programme pledged to “combat the Jews as the prop of the Muscovite-Bolshevik regime,” Kiev now states he was “an outstanding figure and theorist of the Ukrainian national liberation movement.”|sito=morningstaronline.co.uk|lingua=en}}</ref> volevano creare uno Stato monoetnico gestito da una dittatura dei leader dell'OUN.<ref name="katch">{{cita web|autore=Ivan Katchanovski|titolo=Terrorists or National Heroes? Politics of the OUN and the UPA in Ukraine|url=http://www.cpsa-acsp.ca/papers-2010/Katchanovski.pdf|sito=Cpsa-acsp.ca|citazione=The Simon Wiesenthal Center, a leading US-based Jewish organization, expressed its “deepest revulsion at the recent honor awarded to Stepan Bandera, who collaborated with the Nazis in the early stages of World War II, and whose followers were linked to the murders of thousands of Jews and others.” [...] The OUN envisioned a creation of an independent Ukrainian state that was allied with Nazi Germany and
run as a dictatorship by OUN leaders. This monoethnic state, similar in many ways to Ustashi Croatia, was supposed to include parts of modern day Russia, Poland, and Byelorussia. The OUN regarded such minorities in Ukraine as Jews, Poles, and Russians, as hostile|lingua=en}}</ref> Nel documento del Secondo Grande Congresso dei Nazionalisti Ucraini, l'OUN dichiarava di lottare ''"per un'organizzazione sistematica della salvezza nazionale da parte dell'autorità statale ucraina e per la crescita e la forza della razza ucraina [...] per la distruzione della schiavitù, per la rovina della prigione moscovita delle nazioni, per la rovina dell'intero sistema comunista"''.<ref>{{citazione|"The OUN struggles for a systematic organization of the national health by the Ukrainian state authority, and the growth and strength of the Ukrainian race." [...] The OUN claimed to struggle "for a destruction of the slavery, for the decay of the Moscow prison of nations, for the decay of the entire communist system"|{{cita|Rossoliński||Rossolinski|titolo=Stepan Bandera: The Life and Afterlife of a Ukrainian Nationalist: Fascism, Genocide, and Cult}}}}</ref> Nel Terzo Congresso, tenuto mentre Bandera era in prigionia, l'OUN proclamò formalmente la libertà di parola e "il pieno diritto delle minoranze nazionali a coltivare la propria cultura nazionale nella forma e nel contenuto" nonché "l'uguaglianza di tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro nazionalità, nei diritti e nei doveri statali e pubblici"; secondo Igor Losev, Bandera non accettò pienamente le decisioni dell'Assemblea, temendo l'erosione della "monoliticità ideologica e organizzativa del movimento", di cui era diventato il simbolo. Ciò portò a nuovi scontri ideologici nel dopoguerra, quando le pratiche di lotta della OUN clandestina sotto il governo sovietico erano molto più inclini alle decisioni della Terzo Congresso, rispetto alla parte emigrata dell'organizzazione di cui lui faceva parte.<ref>{{cita web|url=https://www.radiosvoboda.org/a/1365214.html|titolo=Stepan Bandera nel contesto del suo e del nostro tempo}}</ref>
 
Secondo [[Grzegorz Rossoliński-Liebe]] l'OUN sentiva un'affinità ideologica con il [[fascismo italiano]] e il [[nazionalsocialismo]]. La visione del mondo di Bandera sarebbe stata "plasmata da numerosi valori e concetti di estrema destra tra cui l'[[ultranazionalismo]], il [[fascismo]], il [[razzismo]] e l'[[antisemitismo]]; dal fascino per la violenza; dalla convinzione che solo la guerra potesse stabilire uno Stato ucraino; e dall'ostilità nei confronti di democrazia, comunismo e socialismo. Come altri giovani nazionalisti ucraini, ha combinato l'estremismo con la religione e ha usato la religione per sacralizzare la politica e la violenza".<ref>{{citazione|The OUN especially in the 1930s and earlym 1940s, had felt an idelogical affinity with Italian Fascism, National Socialism [...] Bandera's worldview was shaped by numerous far-right values and concepts including ultranationalism, fascism, racism, and antisemitism; by fascination with violence; by the belief that only war could establish a Ukrainian state; and by hostility to democracy, communism, and socialism. Like other young Ukrainian nationalists he combined extremism with religion and used religion to sacralize politics and violence.|{{cita|Rossoliński||Rossolinski|titolo=Stepan Bandera: The Life and Afterlife of a Ukrainian Nationalist: Fascism, Genocide, and Cult}}}}</ref> [[Volodymyr V"jatrovyč]] e altri storici ucraini hanno invece sostenuto che Bandera avesse preso nei suoi scritti e discorsi le distanze dal nazionalsocialismo e dal fascismo.<ref>[https://web.archive.org/web/20190105110852/https://forpost.lviv.ua/history/17341-vjatrovych-stereotypy-pro-bandery V. Vjatrovich, ''Stereotipi su Bandera'']</ref>
Numerose piazze e vie sono a lui intitolate in Ucraina, inoltre sono state innalzate anche delle statue che lo ritraggono. Oltre i monumenti nell'Ucraina occidentale, a Bandera è anche dedicato un piccolo museo a [[Londra]].<ref name=band>[http://www.secoloditalia.it/2015/10/russia-ucraina-non-potranno-mai-amarsi-insegna-storia-bandera/ Russia e Ucraina non potranno mai amarsi: lo insegna la storia di Bandera]</ref> {{sf|Nonostante sia una figura rimasta controversa e la minoranza russo-polacca lo consideri un [[criminale di guerra]], dopo l'indipendenza ucraina del 1991 e, in particolar modo, dopo la [[rivoluzione arancione]] del 2004 e la [[guerra dell'Ucraina orientale]], conseguenza della [[crisi della Crimea del 2014]], Bandera è assurto a livello di [[eroe nazionale]], sulla spinta del movimento [[Euromaidan]], dei movimenti di [[destra (politica)|destra]] e anti-russi, che si oppongono all'influenza della Russia di [[Putin]] sull'Ucraina.}}
 
Secondo [[Per Anders Rudling]] "L'OUN condivideva gli attributi fascisti dell'anti-[[liberalismo]], dell'anti-[[conservatorismo]] e dell'[[anticomunismo]], del partito armato, il [[totalitarismo]], l'antisemitismo, il [[Führerprinzip]] e l'adozione dei [[Saluto romano|saluti fascisti]]. I suoi leader hanno sottolineato con entusiasmo a [[Hitler]] e [[Joachim von Ribbentrop|Ribbentrop]] di condividere la [[Weltanschauung]] nazista e l'impegno per una Nuova Europa fascista."<ref>{{Cita web|url=http://carlbeckpapers.pitt.edu/ojs/index.php/cbp/article/viewFile/164/160|titolo=The OUN, the UPA and the Holocaust: A Study in the Manufacturing of Historical Myths|citazione=The OUN shared the fascist attributes of antiliberalism, anticonservatism, and anticommunism, an armed party, totalitarianism, anti-Semitism, Führerprinzip, and an adoption of fascist greetings. Its leaders eagerly emphasized to Hitler and Ribbentrop that they shared the Nazi Weltanschauung and a commitment to a fascist New Europe.|lingua=en}}</ref>
Nel marzo 2019 il Presidente ucraino [[Petro Porošenko]] ha ufficialmente riconosciuto ai volontari dell'[[Esercito insurrezionale ucraino|Esercito Insurrezionale Ucraino]] lo status di veterani di guerra, al pari dei veterani dell'[[Armata Rossa]].<ref>{{Cita web|url=https://www.kyivpost.com/ukraine-politics/former-wwii-nationalist-guerrillas-granted-veteran-status-in-ukraine.html|titolo=Former WWII nationalist guerrillas granted veteran status in Ukraine|sito=Kyiv Post|data=2019-03-26|accesso=}}</ref>
 
Lo storico statunitense [[Timothy D. Snyder]] ha descritto Bandera come un fascista che "mirava a fare dell'Ucraina una dittatura fascista a partito unico senza minoranze nazionali" e che "terroristi come Stepan Bandera furono formati non dagli imperi prebellici, ma dall'ideologia fascista e dall'[[Guerra polacco-ucraina#Conseguenze|esperienza della discriminazione nazionale in Polonia]]".<ref>{{Cita web|url=https://www.nybooks.com/online/2010/02/24/a-fascist-hero-in-democratic-kiev/|titolo=A Fascist Hero in Democratic Kiev|pubblicazione=The New York Review|citazione=Bandera aimed to make of Ukraine a one-party fascist dictatorship without national minorities. […] Young terrorists such as Stepan Bandera were formed not by the prewar empires, but by fascist ideology and the experience of national discrimination in Poland.|data=24 febbraio 2010|lingua=en}}</ref> Tuttavia nel suo testo ''Prospettive della rivoluzione ucraina'', Bandera si espresse contro il [[monopartitismo]] e il [[totalitarismo]]: {{quote|Un sistema monopartitico totalitario è dannoso per lo sviluppo della nazione, e sempre dannoso per il partito politico unico dominante e le sue idee. Sia per l'intera nazione che per ogni movimento politico sano, il migliore è un sistema in cui regna la vera libertà, in cui idee, programmi e concetti politici si sviluppano e competono liberamente tra loro, in cui le organizzazioni politiche si nutrono, si diffondono e svolgono liberamente le loro attività. [...] In un tale ordine, in una tale atmosfera di libertà, il movimento nazionalista ha maggiori possibilità di riflettere l'anima del popolo ucraino e di rendergli i migliori servizi. [...] Nel sistema di vera libertà, la rivalità tra diverse tendenze e organizzazioni ideologiche, socio-politiche viene risolta secondo i criteri dell'ordine ideologico e morale, e non con la coercizione e la violenza. Noi combattiamo per un tale ordine di vera libertà e lo metteremo in pratica.<ref>Bandera, Stepan (1998). Prospettive della rivoluzione ucraina: edizione ristampata. Drohobych: Casa editrice "Vidrodzhennia". p. 125 {{citazione|Un sistema monopartitico totalitario è dannoso per lo sviluppo della nazione, e sempre dannoso per il partito politico unico dominante e le sue idee. Sia per l'intera nazione che per ogni movimento politico sano, il migliore è un sistema in cui regna la vera libertà, in cui idee, programmi e concetti politici si sviluppano e competono liberamente tra loro, in cui le organizzazioni politiche si nutrono, si diffondono e svolgono liberamente le loro attività. Allo stesso tempo, vi è libera concorrenza, confronto, influenza reciproca, crescita e diffusione di ciò che meglio si giustifica, la scomparsa di tutto ciò che è inadatto, meno prezioso, debole o obsoleto. In un tale ordine, in una tale atmosfera di libertà, il movimento nazionalista ha maggiori possibilità di riflettere l'anima del popolo ucraino e di rendergli i migliori servizi. Ed è proprio di questo che si tratta. Nel sistema di vera libertà, la rivalità tra diverse tendenze e organizzazioni ideologiche, socio-politiche viene risolta secondo i criteri dell'ordine ideologico e morale, e non con la coercizione e la violenza. Noi combattiamo per un tale ordine di vera libertà e lo metteremo in pratica. L'albero si riconosce dai suoi frutti, e i protagonisti della vita politica dalle loro azioni.|Stepan Bandera|Монопартійно-тоталітарна система шкідлива для розвитку нації, завжди згубна для панівної політичної моно партії і її ідей. Як для цілої нації, так і для кожного здорового політичного руху найсприятливішим є такий лад, в якому панує справжня свобода, в якому ідеї, політичні програми й концепції вільно розвиваються й змагаються між собою, політичні організації вільно плекають, поширюють і ведуть свою діяльність. При цьому є свобідна конкуренція, порівняння, взаємний вплив, ріст і поширення того, що найкраще себе виправдує, зникання всього непридатного, менше вартісного, слабого чи віджилого. В такому ладі, в такій атмосфері свободи націоналістичний рух має більше шансів піддзеркалити душу українського народу й зробити йому найкращі послуги. А про те ж ідеться. В системі справжньої свободи суперництво між різними ідеологічними, суспільно-політичними течіями й організаціями розв'язується критеріями ідейно-морального порядку, а не примусом і насильством. Ми боремося за такий лад справжньої свободи і будемо його реалізувати. По овочах пізнається дерево, а чинники політичного життя — по ділах|lingua=ukr}}</ref>}}
In polemica con questi riconoscimenti, il [[Senato (Polonia)|Senato polacco]] nel 2016 ha definito “genocidio” i massacri dei polacchi di Volynija, sterminati dall'OUN-UPA, fondato da Bandera, nel 1943-1944 e ha invitato la [[Sejm]], la camera bassa, a stabilire l'11 luglio quale ricorrenza nazionale in ricordo delle “vittime del genocidio”.<ref>[http://contropiano.org/news/internazionale-news/2016/07/09/lo-schiaffo-dei-nazionalisti-polacchi-ai-neonazisti-ucraini-081495 Lo schiaffo dei nazionalisti polacchi ai neonazisti ucraini]</ref>
 
===Antisemitismo===
Nell'agosto 2019 la [[Verchovna Rada]] ha respinto una mozione che chiedeva d'insignire nuovamente Bandera del titolo di Eroe dell'Ucraina.<ref>{{Cita web|url=http://w1.c1.rada.gov.ua/pls/zweb2/webproc4_1?pf3511=65070|titolo=Офіційний портал Верховної Ради України|sito=w1.c1.rada.gov.ua|accesso=2022-03-09}}</ref>
Il 10 agosto 1940, Bandera scrisse una lettera ad [[Andrij Mel'nyk (politico)|Andrij Mel'nyk]] dicendo che avrebbe accettato la guida dell'OUN da parte di Mel'nyk, a patto che espellesse i "traditori" presenti nella leadership. Uno di questi era Mykola Stsibors'kyi, che Bandera accusava di assenza di "moralità ed etica nella vita familiare" per aver sposato una donna ebrea, e in particolare una "sospetta" ebrea russa.<ref>{{Cita web |titolo=Foes of our rebirth: Ukrainian nationalist discussions about Jews, 1929–1947 |url=https://www.researchgate.net/publication/233467822 |autore=Marco Carynnyk}}</ref> Nel giugno 1941, [[Jaroslav Stec'ko]] inviò a Bandera un rapporto in cui affermava: "Stiamo creando una milizia che aiuterà a rimuovere gli ebrei e a proteggere la popolazione".<ref>Bruder, Franziska (giugno 2008). "Radicalization of the Ukrainian Nationalist Policy in the context of the Holocaust". The International Institute for Holocaust Research, No. 12, p. 37. {{ISSN|1565-8643}}</ref> "Deporremo le vostre teste ai piedi di Hitler", proclamava un pamphlet banderista agli ebrei ucraini.<ref>{{Cita web|url=https://declassifiedaus.org/2024/01/01/there-is-a-war-coming-shrouded-in-propaganda/|titolo=THERE IS A WAR COMING, SHROUDED IN PROPAGANDA|autore=John Pilger}}</ref>
 
==Eredità politica==
[[File:Stamp of Ukraine ua1020.jpg|thumb|200px|Bandera su un francobollo ucraino del 2009]]
Nel gennaio 2010 Bandera fu insignito, postumo, dell'onorificenza di [[Eroe dell'Ucraina]] dal presidente [[Viktor Juščenko]],<ref name="hero">{{Cita web|url=https://www.reuters.com/article/us-ukraine-bandera-idUSTRE62I32J20100319|titolo=Ukraine's Yanukovich to repeal Bandera hero decree}}</ref> esponente di [[Ucraina Nostra]], alla presenza del nipote Stepan Bandera jr. Questa decisione fu criticata dall'[[Unione europea]],<ref>{{Cita web|url=http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+TA+P7-TA-2010-0035+0+DOC+XML+V0//EN|titolo=European Parliament resolution of 25 February 2010 on the situation in Ukraine|sito=europarl.europa.eu|data=25 febbraio 2010}}</ref> che ne auspicava una revisione affinché l'Ucraina mantenesse il suo impegno nei confronti dei valori europei,<ref>{{Cita web|url=https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/B-7-2010-0120_IT.html|titolo=PROPOSTA DI RISOLUZIONE sull’Ucraina|lingua=it|accesso=7 maggio 2022|citazione= deplora profondamente la decisione del Presidente uscente dell'Ucraina, Viktor Yushchenko, di attribuire a Stepan Bandera, uno dei leader dell'[[Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini]] (OUN), che ha collaborato con la [[Germania nazista]], il titolo postumo di "Eroe nazionale dell'Ucraina"; auspica, a questo proposito, che la nuova dirigenza ucraina riveda tali decisioni e mantenga il suo impegno nei confronti dei valori europei}}</ref> dall'organizzazione ebraica per la memoria dell'[[Olocausto]] [[Simon Wiesenthal Center]],<ref name="katch"/> e dal governo russo. Il [[Consiglio di Stato della Repubblica di Crimea]] annunciò ricorso alla [[Corte costituzionale dell'Ucraina]] contro la decisione, ma tale ricorso fu dichiarato inammissibile il 5 aprile 2010.<ref>{{Cita web|url=https://www.kyivpost.com/article/content/ukraine-politics/constitutional-court-refuses-to-consider-case-on-b-63715.html|titolo=Constitutional Court refuses to consider case on Bandera's title of Hero of Ukraine|sito=Kyiv Post|data=12 aprile 2010|accesso=}}</ref> Nell'aprile dello stesso anno, la Corte amministrativa distrettuale di Donec'k dichiarò nullo il decreto d'intitolazione, in quanto Bandera non ebbe mai ufficialmente la cittadinanza ucraina poiché fu un cittadino dell'[[Impero austro-ungarico]], della [[Seconda Repubblica di Polonia]] e poi un [[Apolidia|apolide]], ma non ebbe mai la cittadinanza della [[Repubblica Socialista Sovietica Ucraina]], predecessore legale dello Stato ucraino attuale; un ricorso contro questa sentenza fu respinto dal Tribunale Amministrativo Superiore dell'Ucraina nel gennaio 2011, rendendo la decisione definitiva.<ref>{{Cita web|url=https://www.kyivpost.com/article/content/ukraine-politics/court-ruling-on-bandera-legal-94611.html|titolo=Court: Ruling on Bandera legal|sito=Kyiv Post|data=12 gennaio 2011|accesso=}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.kyivpost.com/article/content/ukraine-politics/update-stepan-bandera-is-no-longer-a-hero-of-ukrai-94584.html|titolo=Update: Stepan Bandera is no longer a Hero of Ukraine|sito=Kyiv Post|data=12 gennaio 2011|accesso=7 marzo 2022}}</ref> La sentenza fu sostenuta dal nuovo presidente [[Viktor Janukovyč]].<ref name="hero"/><ref>{{Cita web|url=https://www.kyivpost.com/article/content/ukraine-politics/yanukovych-to-strip-nationalists-of-hero-status-61110.html|titolo=Yanukovych to strip nationalists of hero status|sito=Kyiv Post|data=5 marzo 2010|accesso=7 marzo 2022}}</ref>
 
Secondo ''[[The Jerusalem Post]]'', a seguito della [[rivoluzione ucraina del 2014]] l'opinione pubblica nei riguardi di Stepan Bandera e altri collaborazionisti è stata sempre più positiva.<ref name="jpost"/> Nell'autunno del 2014, sulla stessa linea di "riabilitazione" di Bandera, il presidente [[Petro Porošenko]], esponente di [[Solidarietà Europea]], sostituì il [[Giorno dei difensori della Patria]] del 23 febbraio con la "Giornata dei difensori dell'Ucraina" che si festeggia il 14 ottobre, data anniversario della fondazione dell'[[Esercito insurrezionale ucraino]] (UPA).<ref name=Courrier>{{Cita web|url=https://www.courrierinternational.com/article/2014/10/15/que-faire-des-nationalistes-apres-la-guerre|titolo=Ukraine-russie.Que faire des nationalistes après la guerre ?|sito=courrierinternational.com|data=15 ottobre 2014|accesso=9 maggio 2022}}</ref> Nel 2015 il [[Parlamento ucraino]] riabilitava l'operato dell'OUN e dell'UPA, definendolo "lotta per l'indipendenza ucraina" e istituendo due giorni di festa nazionale: il 1º gennaio e il 14 ottobre, rispettivamente la data di nascita di Stepan Bandera e della formazione dell'UPA. In polemica con questi riconoscimenti, il [[Senato (Polonia)|Senato polacco]] nel 2016 ha definito “genocidio” i [[Massacri di polacchi in Volinia e Galizia orientale|massacri dei polacchi di Volinia]], sterminati dall'OUN-UPA, fondato da Bandera, nel 1943-1944 e ha invitato la [[Sejm]], la camera bassa, a stabilire l'11 luglio quale ricorrenza nazionale in ricordo delle “vittime del genocidio”.<ref>{{cita web|url=http://contropiano.org/news/internazionale-news/2016/07/09/lo-schiaffo-dei-nazionalisti-polacchi-ai-neonazisti-ucraini-081495|titolo=Lo schiaffo dei nazionalisti polacchi ai neonazisti ucraini}}</ref>
 
Nel marzo 2019 il presidente Porošenko ha ufficialmente riconosciuto ai volontari dell'UPA lo status di veterani di guerra, al pari dei veterani dell'[[Armata Rossa]].<ref>{{Cita web|url=https://www.kyivpost.com/ukraine-politics/former-wwii-nationalist-guerrillas-granted-veteran-status-in-ukraine.html|titolo=Former WWII nationalist guerrillas granted veteran status in Ukraine|sito=Kyiv Post|data=26 marzo 2019|accesso=}}</ref>
 
Nell'agosto 2019 il Parlamento ucraino ha respinto una mozione che chiedeva d'insignire nuovamente Bandera del titolo di Eroe dell'Ucraina.<ref>{{Cita web|url=http://w1.c1.rada.gov.ua/pls/zweb2/webproc4_1?pf3511=65070|titolo=Офіційний портал Верховної Ради України|sito=w1.c1.rada.gov.ua|accesso=9 marzo 2022}}</ref>
 
Il presidente [[Volodymyr Zelens'kyj]], di origine ebraica e i cui bisnonni furono vittime dell'Olocausto, in un'intervista a RBC Ucraina dell'aprile 2019, ha affermato che: "Ci sono eroi indiscussi. Stepan Bandera è un eroe per una parte degli ucraini, è normale, benissimo. È una di quelle persone che hanno difeso la libertà dell'Ucraina". Al contempo sostiene però che gli sono già intitolate abbastanza opere pubbliche a suo avviso e che preferirebbe commemorare anche eroi più vicini al nostro tempo ("eroi di oggi", "eroi che uniscono l'Ucraina oggi").<ref>{{Cita web|url=https://www.euronews.com/my-europe/2021/08/04/controversy-as-ukraine-mulls-giving-hero-status-to-alleged-war-criminals|titolo=Ukraine mulls giving hero status to alleged war criminals|autore=Emil Filtenborg|autore2=Stefan Weichert|sito=[[Euronews]]|data=4 agosto 2021|lingua=en|accesso=}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://styler.rbc.ua/ukr/zhizn/zelenskiy-rasskazal-otnositsya-bandere-1591714106.html|titolo=Ми там не жили: Зеленський розповів, як ставиться до Бандери|sito=RBC Ukraini|data=9 giugno 2019|lingua=ru|accesso=}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://espreso.tv/news/2019/04/18/ya_povazhayu_banderu_ale_treba_pamyataty_pro_sogodnishnikh_geroyiv_zelenskyy|titolo=Я поважаю Бандеру, але треба пам'ятати про сьогоднішніх героїв, - Зеленський|sito=espreso.tv|data=18 aprile 2019|lingua=uk|accesso=}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.archives.gov/files/iwg/reports/hitlers-shadow.pdf|titolo=Hitler's Shadows - Nazi War Criminals, U.S. Intelligence, and the Cold War|lingua=en|accesso=22 maggio 2022}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-7-2010-0035_EN.html|titolo=Texts adopted - Situation in Ukraine - Thursday, 25 February 2010|lingua=en|accesso=22 maggio 2022}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.unian.info/politics/10521105-zelensky-on-bandera-ukrainians-should-also-praise-modern-day-heroes.html|titolo=Zelensky su Bandera: anche gli ucraini dovrebbero elogiare gli eroi dei giorni nostri|accesso=16 febbraio 2022}}</ref>
 
A Kiev, ogni 1º gennaio, viene organizzata una fiaccolata in onore di Bandera. Nel 2021, in relazione a questo evento, l'ambasciatore israeliano ha dichiarato: "Condanniamo fermamente qualsiasi glorificazione dei collaboratori del regime nazista".<ref name="jpost">{{Cita web|url=https://www.jpost.com/diaspora/antisemitism/hundreds-march-with-torches-in-tribute-to-nazi-collaborator-in-ukraine-654187|titolo=Hundreds march with torches in tribute to Nazi collaborator in Ukraine|citazione=Hundreds of people marched bearing torches in the capital city of Ukraine Friday in an annual tribute to a leader who collaborated with Nazi Germany. [...] Expressions of admiration for Bandera and other collaborators have increased in scope and status following the 2014 revolution in Ukraine}}</ref>
 
Il 1º gennaio 2022 il Parlamento ucraino, citando una dichiarazione di Bandera, affermò che: ''"la vittoria completa e suprema del nazionalismo ucraino avverrà quando l'Impero russo cesserà di esistere"'', e che il comandante in capo delle Forze armate ucraine [[Valerij Zalužnyj]] "aveva ben presenti" queste raccomandazioni di Bandera.<ref name="haaretz">{{Cita web|url=https://www.haaretz.com/world-news/europe/2023-01-02/ty-article/.premium/victory-to-come-when-russia-ceases-to-exist-ukraine-parliament-quotes-nazi-collaborator/00000185-71dc-de47-afdf-f3fdb3410000|titolo=Victory to Come When Russian Empire 'Ceases to Exist': Ukraine Parliament Quotes Nazi Collaborator|citazione=Quoting Ukrainian ultra-nationalist and antisemite Stepan Bandera, the Ukrainian parliament on Monday declared that “the complete and supreme victory of Ukrainian nationalism will be when the Russian Empire ceases to exist.” “Currently, the struggle with the Russian Empire continues,” the Verkhovna Rada posted on its official Twitter account, stating that Ukrainian Army Chief of Staff Valerii Zaluzhnyi was “well aware” of “these instructions of Stepan Bandera.”|urlarchivio=https://archive.is/20230102142051/https://www.haaretz.com/world-news/europe/2023-01-02/ty-article/.premium/victory-to-come-when-russia-ceases-to-exist-ukraine-parliament-quotes-nazi-collaborator/00000185-71dc-de47-afdf-f3fdb3410000}}</ref>
 
Numerose piazze e vie sono a lui intitolate in Ucraina, inoltre sono state innalzate anche delle statue che lo ritraggono. Oltre ai monumenti nell'Ucraina occidentale, a Bandera è anche dedicato un piccolo museo a [[Londra]].<ref name=band>{{cita web|url=http://www.secoloditalia.it/2015/10/russia-ucraina-non-potranno-mai-amarsi-insegna-storia-bandera/|titolo=Russia e Ucraina non potranno mai amarsi: lo insegna la storia di Bandera}}</ref> Nel settembre 2022 una strada che era stata intitolata a [[Otto Schmidt]] a [[Dnipro]] è stata rinominata in onore di Bandera.<ref>{{cita web|autore=|titolo=In the center of Dnipro, the street of Stepan Bandera appeared - the mayor|url=https://www.pravda.com.ua/news/2022/09/21/7368431/|sito=[[Ukrayinska Pravda]] |data=21 settembre 2022|accesso=18 ottobre 2022|lingua=uk}}</ref> Nel dicembre 2022 a seguito della controffensiva ucraina su [[Izjum]], in questa città "via [[Alexander Pushkin|Pushkin]]" è stata rinominata "via Stepan Bandera".<ref>{{cita web|autore=|titolo=Bandera Street appeared in the liberated Izium|url=https://www.pravda.com.ua/news/2022/12/3/7379110/|sito=[[Ukrayinska Pravda]] |data=3 dicembre 2022|accesso=3 dicembre 2022|lingua=uk}}</ref>
 
==Onorificenze==
[[File:Тернопіль - Пам'ятник Степанові Бандері - 17017439.jpg|thumb|Monumento a Stepan Bandera in [[Ternopil']]]]
{{Onorificenze
|immagine = Order of the Gold Star of Ukraine.png
|nome_onorificenza = Eroe dell'Ucraina - Ordine della Stella d'Oro
|collegamento_onorificenza = Eroe dell'Ucraina
|motivazione = per aver difeso le idee nazionali e combattuto per uno statoStato ucraino indipendente; concessione postuma per iniziativa del presidente dell'Ucraina [[Viktor Juščenko]]<ref>[{{cita testo|url=https://www.kyivpost.com/news/nation/detail/57781/ |titolo=Stepan Bandera becomes Ukrainian hero, Kyiv Post (22 January 2010)]}}</ref>
|luogo = Ucraina, 1939-1945, 2010 (annullata dalla Corte Amministrativa Distrettuale di Donetsk nello stesso anno)
}}
{{clear}}
 
== Note ==
<references />
 
==Bibliografia==
*{{Cita libro|titolo=Stepan Bandera: The Life and Afterlife of a Ukrainian Nationalist: Fascism, Genocide, and Cult|url=https://www.google.it/books/edition/Stepan_Bandera_The_Life_and_Afterlife_of/SFH_BgAAQBAJ|autore=Grzegorz Rossoliński-Liebe|accesso=2 giugno 2022|dataoriginale=|anno=2014|editore=ibidem-Verlag|città=Stuttgart|lingua=en|cid=Rossolinski|ISBN=9783838206042}}
*{{Cita libro|titolo=Historical dictionary of Ukraine|url=https://archive.org/details/historicaldictio0000kohu|autore=Ivan Katchanovski|autore2=Zenon E. Kohut|autore3=Bohdan Y. Nebesio, Myroslav Yurkevich|edizione=II|collana=Historical dictionaries of Europe|annooriginale=2013|editore=Scarecrow Press, Inc.|città=Lanham,|pp=|ISBN=978-0-8108-7847-1|cid=Historical dictionary of Ukraine}}
* [[Volodymyr V"jatrovyč]], ''Atteggiamenti dell'OUN nei confronti degli ebrei: formulazione di una posizione sullo sfondo di una catastrofe'' (Stavlennja OUN do jevreïv: formuvannja pozyciï na tli katastrofi - Ставлення ОУН до євреїв: формування позиції на тлі катастрофи.), Lviv, 2006.
*{{Cita libro|autore=Marco Fraquelli|titolo=''L'eroe criminale: Stepan Bandera e il nazionalismo ucraino''|editore=Rubbettino|anno=2023}}
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
*{{Collegamenti esterni}}
*{{Cita testo|lingua=en}}[|url=https://www.youtube.com/watch?v=dxG7_qzlPbg&index=1&list=PL69LZ_bOUE4CWx-mYNCZdIBhLxe5ndO5w |titolo=Audiolibro di Stepan Bandera «Prospettive della rivoluzione ucraina» (sottotitoli in italiano)]}}
*{{en}} [[iarchive:Stepan-Bandera|Audiolibro di Stepan Bandera «Prospettive della rivoluzione ucraina»]]
*{{en}} Audiobook [[Symon Petliura]], [[Yevhen Konovalets]], Stepan Bandera - {{cita [testo|url=https://archive.org/details/qatal |titolo=Three Leaders of Ukrainian Liberation Movement murdered by the Order of Moscow]}}
*{{cita web|url=http://exlibris.org.ua/murders/r04.html|titolo=Biografia|lingua=en}}
 
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