Editoria: differenze tra le versioni
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[[File:The Caxton Celebration - William Caxton showing specimens of his printing to King Edward IV and his Queen.jpg|miniatura|362x362px|Tipografo al lavoro su uno dei primi [[torchio tipografico|torchi da stampa]] di [[Johannes Gutenberg|Gutenberg]] nel XV secolo.]]
L{{'}}'''editoria''' è l'[[Impresa|attività imprenditoriale]] di [[produzione]] e gestione di contenuti riproducibili in serie e della loro diffusione e [[Distribuzione commerciale|commercializzazione]] in forme trasmissibili attraverso i [[
Il soggetto che esercita tale attività è detto '''editore'''.
L'editoria è il processo di trasformazione delle idee di un determinato [[autore]] in contenuti accessibili e disponibili a tutti. Comprende le seguenti fasi: selezione degli originali, preparazione delle bozze, cura del progetto grafico, stampa. Se nel [[XIX secolo]] l'editoria, libreria, periodica e [[editore musicale|musicale]], proponeva al pubblico un oggetto con evidenti caratteri materiali (libro, giornale, disco), oggi, con la digitalizzazione dell'informazione, l'ambito si è ampliato per includere l'[[Desktop publishing#Editoria elettronica|editoria elettronica]] con [[CD-ROM]] ipertestuali, [[eBook]], [[videogiochi]], fino ad arrivare, con la diffusione di [[internet]], ai [[Siti web|siti]] e ai [[portale web|portali web]].▼
▲L'editoria è il processo di trasformazione delle idee di un determinato [[autore]] in contenuti accessibili e disponibili a tutti. Comprende le seguenti fasi: selezione degli originali, preparazione delle bozze, cura del progetto grafico, stampa. Se nel [[XIX secolo]] l'editoria,
== Storia dell'editoria ==
=== Veneto ===
▲L'editoria nacque come industria per la produzione in serie di libri. Si potrebbe pensare che la nascita dell'editoria corrisponda con la nascita della [[stampa a caratteri mobili]] e che, quindi, il primo editore sia stato [[Johann Gutenberg]], in realtà Gutenberg non fu un editore nel senso pieno del termine, ovvero un imprenditore, ma rimase uno stampatore.
[[File:(Venice) Biblioteca Nazionale Marciana - Interior.jpg|sinistra|miniatura|[[Biblioteca nazionale Marciana|Biblioteca nazionale marciana]], che contribuì sensibilmente alla conservazione e diffusione del sapere]]
La storia dell'editoria è legata a doppio filo alla storia della [[Veneto|regione alto-adriatica]].
[[Repubblica di Venezia|Venezia]], infatti, è stata considerata la capitale dell'editoria a partire dalla prima metà del '500. In quel periodo, la città lagunare ospitava la metà di tutte le stamperie d'Europa e produceva circa la metà dei libri pubblicati a livello continentale.<ref name="iicmosca.esteri.it">{{Cita web|lingua=it|autore=Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale|url=https://iicmosca.esteri.it/it/gli_eventi/calendario/conferenza-di-alsessandro-marzo/|titolo=“Venezia e la nascita dell’editoria moderna”|sito=iicmosca.esteri.it|accesso=2025-06-19}}</ref> Ivi non si pubblicavano soltanto libri in italiano, ma in una quantità di lingue che oggi ci appare sorprendente: a [[Repubblica di Venezia|Venezia]] sono stati pubblicati il primo libro greco (1486), il primo libro armeno (1512) e il primo libro in cirillico bosniaco (1512). Si potrebbe inoltre aggiungere che a [[Repubblica di Venezia|Venezia]] sono stati stampati il primo [[Talmud]] (1524) e il primo [[Corano]] in arabo (1538) della storia.<ref name="iicmosca.esteri.it"/>
Questo primato fu reso possibile da una combinazione di fattori, tra cui la libertà di stampa, una vasta rete commerciale, la disponibilità di carta e capitali, e un alto tasso di alfabetizzazione.<ref name="iicmosca.esteri.it"/>
[[File:Aldus_Manutius.jpg|thumb|[[Aldo Manuzio]]|250x250px]]▼
Un precursore dell'editoria così come è intesa oggi fu l'italiano [[Aldo Manuzio]] ([[1449]] - [[1515]]). Con il suo formato in ottavo, l’antenato dell’attuale tascabile, i libri diventarono un oggetto alla moda che da un [[Veneto]] colto e cosmopolita si diffusero in tutta [[Europa]] con una velocità senza precedenti.
La stampa in ottavo trasforma per sempre il libro in un oggetto alla portata, se non di tutti, almeno di molti. Dobbiamo infatti pensare che i libri, fino a quel momento, erano oggetti costosi e preziosi. Di grande formato e ingombranti, potevano essere consultati agevolmente solo su un piano d’appoggio.<ref name="avecmarisol.it">{{Cita web|lingua=it|autore=marisol|url=https://www.avecmarisol.it/aldo-manuzio-venezia-nascita-editoria/|titolo=Aldo Manuzio a Venezia e la nascita dell'editoria|sito=Avec Marisol|data=2020-12-08|accesso=2025-06-19}}</ref>
La sua felice intuizione non è l’idea della stampa in ottavo di per sé, perché era già in uso per i testi sacri, ma quella di utilizzarla su testi poetici e poi anche in prosa, per i classici latini e poi volgari, facendone il formato standard, maneggevole e facilmente trasportabile.<ref name="avecmarisol.it"/>
[[File:Manuzio Accademia Aldina.jpg|sinistra|miniatura|[[Accademia Aldina]], la prima associazione di studiosi il cui scopo era quello di promuovere l'[[edizione]]]]
Ad [[Aldo Manuzio]] si deve anche la creazione del carattere corsivo, che grazie a lui si chiama ''carattere aldino'' e che fuori dall’Italia veniva chiamato il [[Corsivo|''carattere di lettere veneziane'' oppure ''italico'']]. La sua è una scelta che risponde ad una particolare esigenza e che contribuisce in maniera decisiva al successo dei suoi libri. Consapevole che i suoi lettori colti sono abituati ai manoscritti, si concentra sulla creazione di un nuovo carattere il più possibile simile alla scrittura a mano, il ''latino corsivo''. Di grande leggibilità ed eleganza, rende i suoi libri preziosi ed esteticamente ricercati.<ref name="avecmarisol.it"/>
Consapevole del valore della sua scoperta, nel 1501 ottiene dal [[Consiglio dei Pregadi|Senato veneziano]] un privilegio per tutelare il suo nuovo carattere corsivo. A [[Repubblica di Venezia|Venezia]] a quel tempo argomenti come la tutela della proprietà intellettuale e dei brevetti industriali erano all’ordine del giorno.<ref name="avecmarisol.it"/>
Ad Aldo Manuzio va un ultimo grande merito, quello di aver codificato e attribuito un valore a molti segni di punteggiatura. Infatti se noi oggi utilizziamo il punto, la virgola, il punto e virgola, l’apostrofo e l’accento è solo grazie a lui che, più di quattro secoli fa, li impiega per la prima volta secondo un uso codificato.<ref name="avecmarisol.it"/>
Nella [[Grecia classica]] non c’erano spazi tra le parole e i pochi segni di punteggiatura erano molto diversi da quelli che conosciamo noi oggi. Con il passaggio dalla cultura del manoscritto a quella della stampa si rende necessario fare ordine anche con la punteggiatura, che è rimasta la stessa che utilizziamo ancora oggi.<ref name="avecmarisol.it"/>
Importante è, sempre nel 1494 a Venezia, l'istituzione dell'[[Accademia Aldina]], la prima associazione di studiosi che si aggregarono per promuovere l'editoria e il sapere. Oltre ad Aldo, ne fecero parte i maggiori intellettuali del suo tempo: [[Pietro Bembo]], [[Giovanni Pico della Mirandola|Pico della Mirandola]], [[Agnolo Poliziano|Poliziano]], [[Ermolao Barbaro il Giovane|Ermolao Barbaro]], [[Girolamo Fracastoro]], [[Giovanni Battista Ramusio|Giovan Battista Ramusio]], [[Erasmo da Rotterdam]] e altri.<ref name="ilbolive.unipd.it">{{Cita web|lingua=it|url=https://ilbolive.unipd.it/it/news/venezia1600-aldo-manuzio|titolo=Venezia1600: quando Aldo Manuzio inventò il libro|sito=ilbolive.unipd.it|data=2021-09-04|accesso=2025-06-19}}</ref>
Collabora inoltre con l’università di Padova, dove nel 1497 sotto l’egida della [[Repubblica di Venezia|Serenissima]] viene istituita una cattedra di Filosofia greca, in particolare con il filosofo scolastico Francesco Cavalli e con [[Thomas Linacre]], “un inglese molto dotto in latino e in greco” che porterà con sé i preziosi volumi aldini che ancora oggi sono uno dei vanti di Oxford. Caso particolare è quello di [[Erasmo da Rotterdam]], che chiede espressamente ad [[Aldo Manuzio|Aldo]] l’onore di veder stampata nella sua famosa tipografia una sua opera: una traduzione latina di Euripide la cui precedente edizione, spiega l’umanista olandese nella sua richiesta, l’anno precedente ha venduto bene a Parigi.<ref name="ilbolive.unipd.it"/>
Nel 1508 Erasmo si trasferisce per otto messi a Venezia, vivendo a pensione presso il suocero Torresani e lasciandoci un’efficace descrizione di Aldo all’opera: egli siede in un angolo della tipografia, passando i testi scritti a mano agli stampatori e correggendo le bozze subito dopo, respingendo ogni interruzione con la singola parola ''studeo'' (“sto lavorando”). Dalla permanenza in laguna nascerà una delle sue opere più diffuse di Erasmo: i celebri ''[[Adagia]]''.<ref name="ilbolive.unipd.it"/>
▲[[File:Aldus_Manutius.jpg|thumb|Aldo Manuzio|250x250px]]
▲Un precursore dell'editoria così come è intesa oggi fu l'italiano [[Aldo Manuzio]] ([[1449]] - [[1515]]). Nel [[1494]] a [[Venezia]] egli iniziò la sua attività di [[tipografo]] e [[libraio]], nel corso della quale stampò e vendette un numero considerevole di opere in [[lingua greca|greco]] e [[lingua latina|latino]]. Manuzio non esercitava solo l'attività di stampatore: egli curava il processo di preparazione del libro nel suo complesso (entità di contenuto, forma estetica e realizzazione materiale) e, nel caso di opere di autori viventi, interveniva anche sul contenuto, affiancando l'autore nella sistemazione del manoscritto.
Oltre a Manuzio, sono ben noti altri librai italiani del Cinquecento, quali [[Nicolò d'Aristotele]] detto Zoppino o [[Francesco Marcolini da Forlì]], anch'essi attivi a Venezia.
La produzione libraria veneta, quindi, non solo ebbe un impatto significativo sulla diffusione della cultura classica e rinascimentale, ma contribuì anche a definire nuovi standard per l'editoria moderna.
I primi veri editori nel senso pieno del termine apparvero in Europa in un periodo che va (a seconda delle aree geografiche) dal [[1790]], con la Rivoluzione francese, agli [[anni 1840|anni '40]] dell'Ottocento. Nello stesso periodo si assisté a un profondo mutamento nella base dei lettori. Mentre alla fine del XVIII secolo il pubblico era costituito prevalentemente dalle persone benestanti, nel corso degli anni si affacciarono alla lettura nuove fasce sociali e nacque il pubblico femminile. Gli editori colsero il cambiamento in atto e attuarono scelte imprenditoriali nuove: invece di pubblicare per un pubblico già conosciuto e stabile, iniziarono ad investire i propri capitali nella produzione di testi economicamente convenienti e per un pubblico di lettori più vasto e anonimo<ref>Alberto Cadioli, ''Dall'editoria moderna all'editoria multimediale'', Milano, Edizioni Unicopli, 1999, p. 24.</ref>.▼
▲I primi veri editori nel senso pieno del termine apparvero in Europa in un periodo che va (a seconda delle aree geografiche) dal [[1790]], con la [[Rivoluzione francese]], agli [[anni 1840|anni '40]] dell'Ottocento. Nello stesso periodo si assisté a un profondo mutamento nella base dei lettori. Mentre alla fine del XVIII secolo il pubblico era costituito prevalentemente dalle persone benestanti, nel corso degli anni si affacciarono alla lettura nuove fasce sociali e nacque il pubblico femminile. Gli editori colsero il cambiamento in atto e attuarono scelte imprenditoriali nuove: invece di pubblicare per un pubblico già conosciuto e stabile, iniziarono ad investire i propri capitali nella produzione di testi economicamente convenienti e per un pubblico di lettori più vasto e anonimo<ref>Alberto Cadioli, ''Dall'editoria moderna all'editoria multimediale'', Milano, Edizioni Unicopli, 1999, p. 24.</ref>.
== Organizzazione del processo editoriale ==
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L'editoria è, prima di tutto, un'attività culturale, basata sulla scelta e la cura dei contenuti creati da artisti, scienziati, filosofi ecc. per portarli, trasformati in oggetto fisico (il libro, appunto, ma anche l'articolo, il saggio, la recensione), fino all'utente finale: il lettore. In questo viaggio del testo dall’autore al lettore sono fondamentali i meccanismi della mediazione editoriale<ref>Roberto Cicala, ''I meccanismi dell'editoria. Il mondo dei libri dall'autore al lettore'', Bologna, Il Mulino, 2021.</ref>.
L'editore è quindi l'artefice della trasformazione
;Differenze con l'inglese ''editor''
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*'''A monte''':
▲:*''l'[[autore]]'': è colui che detiene la proprietà intellettuale del contenuto del libro o del prodotto editoriale. Può avere un contratto di esclusiva con un singolo editore ([[Diritto d'autore italiano#Il contratto di edizione|contratto di edizione]]) o lavorare in proprio per più gruppi editoriali;
▲:*''il [[traduttore]]'': potrebbe essere forse inserito nella categoria successiva visto che questo professionista si inserisce spesso nella catena di produzione del [[libro]] a valle delle decisioni prese dal consiglio direttivo. Talvolta il traduttore assume però uno specifico ruolo nell'individuazione dei testi da tradurre e in generale in tutte le fasi del progetto editoriale, in particolare quando il progetto richiede competenze specialistiche sia relativamente agli ambiti linguistico-culturali di partenza e di arrivo, sia relativamente al genere testuale e alle specifiche convenzioni letterarie a cui risponde. Questo può essere il caso di [[Poesia|testi poetici]]<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Giulia|cognome=Iannuzzi|titolo=La poesia straniera in Italia / Foreign Poetry in Italy|lingua=en|accesso=2019-04-25|url=https://www.academia.edu/25393880/La_poesia_straniera_in_Italia_Foreign_Poetry_in_Italy}}</ref> o di generi narrativi dotati di una forte enciclopedia di temi e [[Tropo (retorica)|tropi]] condivisi da autori e lettori a cavallo tra due generi geografico-linguistici, come la [[fantascienza]];<ref>{{Cita libro|cognome=Iannuzzi, Giulia,|titolo=Un laboratorio di fantastici libri : Riccardo Valla intellettuale, editore, traduttore|url=https://www.worldcat.org/oclc/1096438236|accesso=2019-04-25|OCLC=1096438236|ISBN=9788833051031}}</ref>
▲:*''l'[[agente letterario]]'': rappresenta gli interessi dell'autore o comunque del proprietario dei diritti. Il suo compito è trovare una collocazione ideale dell'opera valutando il profilo della produzione degli editori nel Paese in cui opera e le loro potenzialità e capacità culturali e commerciali per meglio diffondere il lavoro dell'autore. Collocata l'opera e negoziati, per conto dei proprietari dei diritti, i termini contrattuali con l'editore, l'agente deve vegliare sino alla scadenza del contratto affinché il contratto stesso venga rispettato e l'opera trovi la miglior diffusione possibile. L'agente letterario deve quindi disporre di sufficienti conoscenze in campo giuridico, letterario ed economico.
*'''Chi trova, giudica e decide il destino del libro''':
*'''Chi rende il libro ciò che poi il lettore acquisterà''':
*'''Chi realizza concretamente il libro''':
*'''Chi fa giungere il libro nelle nostre mani''':
==Tipologie di prodotti venduti==
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*[[Fioritura (editoria)]]
*[[Indice (editoria)]]
*[[Editio princeps]]
*[[Editore puro]]
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*[[Libro di testo]]
*[[Menabò]]
*[[Mezzi di comunicazione di massa]]
*[[Microeditoria]]
*[[Nota (editoria)]]
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== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
*{{cita web|http://www.letteratura.rai.it/articoli/editoria-ecosostenibile/16646/default.aspx|Editoria ecosostenibile, sul portale RAI Letteratura}}
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