Fabianesimo: differenze tra le versioni

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Il '''fabianesimo''' (detto anche '''fabianismo'''), è un movimento politico e sociale [[Regno Unito|britannico]] di ispirazione [[socialdemocrazia|socialdemocratica]], e facente capo alla ''[[Fabian Society]]'', associazione londinese di fine Ottocento, che si proponeva come scopo istituzionale l'elevazione delle classi lavoratrici, per renderle idonee ad assumere il controllo dei mezzi di produzione.
Il '''fabianesimo''' (detto anche '''fabianismo''') è un movimento politico e sociale [[Regno Unito|britannico]] di ispirazione [[socialdemocrazia|socialdemocratica]]. Il movimento fa capo alla ''Fabian Society'', un'associazione istituita a [[Londra]] nel 1883 con lo scopo di elevare le classi lavoratrici per renderle idonee ad assumere il controllo dei mezzi di produzione.
 
== La Società fabianaGeneralità ==
La Società fabiana, o ''Fabian Society'' in lingua inglese, nacque nel 1884 a Londra, con l’obiettivo di mettere in pratica le teorie del filosofo Thomas Davidson. Questi sosteneva che il progresso sociale dipendesse dalla rigenerazione individuale e che, per portare il mondo verso un sistema di vita migliore, occorresse che gruppi di individui si impegnassero a vivere un alto ideale di amore e fratellanza. Il fine dell’associazione era quindi quello di studiare quali fossero le condizioni per un’esistenza felice all'interno di un sistema di vita comunitario.<ref name="Pench" /> <br>
 
Tuttavia, i primi dodici membri della Società si mostrarono scettici verso le idee di Davidson e desiderarono un più preciso programma di riforme sociali. Pertanto, dichiararono di aver bisogno di tempo prima di enunciare una linea d’azione. Di qui, su proposta di Frank Podmore, co-fondatore del movimento, assunsero il nome di “Fabiani” per indicare il loro desiderio di esaminare i fatti più a fondo prima di agire, come si legge in uno dei loro primi opuscoli. Il nome della Società, del resto, deriva da quello del generale romano [[Quinto Fabio Massimo Verrucoso|Quinto Fabio Massimo]], detto il Temporeggiatore, che evitava le battaglie campali per poi gradualmente logorare le forze nemiche., come si legge in uno dei primi opuscoli fabiani:<ref name="Pench" /> <brref name="viola"/>
{{citazione|Per il momento giusto devi attendere, così come fece Fabio con pazienza, mentre fronteggiava Annibale, anche se molti lo criticarono per questo. Quando il momento giunge devi però batterti duramente, così come fece Fabio, o la tua attesa sarà stata vana e infruttuosa.|''Saggi fabiani'', I|For the right moment you must wait, as Fabius did most patiently, when warring against Hannibal, though many censured his delays; but when the time comes you must strike hard, as Fabius did, or your waiting will be in vain, and fruitless|lingua=en}}
 
Proprio il concetto di gradualismo è la chiave di volta di tutto ildel pensiero politico dei Fabiani, i quali credevano nel graduale affermarsi del socialismo., Untramite riforme incipienti, a differenza del ideale[[marxismo]] che inpredicava realtàun cambiamento rivoluzionario.<ref name="viola">{{cita libro | nome= Paolo | cognome= Viola | titolo= Storia Moderna e contemporanea, L'Ottocento | anno= 2000 | editore= Piccola biblioteca Einaudi | città= Torino }}</ref> Tale principio però si affermò solo molto tempo dopo la fondazione della Società, grazie al contributo di [[Sidney James Webb|Sidney Webb]], altra figura illustre del Fabianesimo.<ref name="Pench" /><br>
[[File:Sidney Webb.jpg|thumb|upright|Sidney Webb]]
 
Oltre a Sidney Webb e sua moglie [[Beatrice Webb]], tra i membri più eminenti della ''Fabian Society'' vi erano gli scrittori [[George Bernard Shaw]], [[H. G. Wells]], [[Annie Besant]], [[Leonard Woolf]] e la coniuge [[Virginia Woolf]]; l'[[anarchismo|anarchica]] [[Charlotte Wilson]], la [[femminismo|femminista]] [[Emmeline Pankhurst]], il sessuologo [[Havelock Ellis]], il militante [[Edward Carpenter]], il fisico [[Oliver Joseph Lodge]], il politico [[Ramsay MacDonald]]. Per un periodo anche [[Bertrand Russell]], [[John Maynard Keynes]] e [[George Orwell]] frequentarono i Fabiani.<ref name="viola"/>
Sebbene anche al suo apice, nel 1946, avesse solo 8.400 membri, non bisogna sminuire l'importanza di questo movimento.<ref>{{Cita web|https://www.britannica.com/topic/Fabian-Society}}</ref> Accanto al gradualismo, l’altra tattica vincente dei Fabiani consisteva nel fatto che essi preferirono esercitare una certa influenza, o meglio, “permeare” i partiti con idee socialiste, invece che formare il proprio partito politico o lavorare attraverso i sindacati. “Permeazione” significava infatti, per i Fabiani, aggregarsi a tutte quelle organizzazioni politiche dove fosse possibile attuare un progetto di indirizzo socialista e influenzarle dal loro interno, una volta entrati negli organi direttivi delle organizzazioni politiche stesse. <ref name="Pench" /> La Società fabiana, in particolare, permeò il Comitato di rappresentanza laburista separato, che divenne il Partito laburista, nei primi anni del Novecento, e da allora la Società fu affiliata a tale partito. <ref>{{Cita web|https://www.britannica.com/topic/Fabian-Society}}</ref> <br>
 
Sebbene anche al suo apice, nel 1946, avesse solo 8.400 membri, il movimento ha svolto un ruolo importante all'interno della politica britannica.<ref name="ref_A">{{Britannica|id=topic/Fabian-Society|nome=Fabian Society|access=3 giugno 2022}}</ref> Il Fabianesimo era caratterizzato principalmente dal pragmatismo e rifiutava tanto le idee utopiche quanto la rivoluzione. Il suo concetto di socialismo, come quello di Saint-Simon, implicava il controllo sociale della proprietà attraverso uno Stato amministrato in modo efficace e imparziale da un governo di esperti illuminati.<ref>{{Britannica|id=topic/socialism/Socialism-after-Marx|nome=Socialism after Marx|access=3 giugno 2022}}</ref> Pertanto, scopo principale del movimento era far sì che le istituzioni esistenti si evolvessero in senso socialista.<ref name=viola/>
== Origini del pensiero fabiano ==
Il Fabianesimo è però il frutto di un’evoluzione storica del pensiero filosofico e politico britannico, che mette radici negli anni della prima rivoluzione del mondo moderno, ossia la Rivoluzione puritana del 1642. In quel periodo, infatti, vennero discussi i fondamenti dell’autorità religiosa e politica e cominciarono ad emergere nuovi ceti sociali e gruppi politici decisi ad ottenere un peso essenziale negli equilibri di potere. Tra questi si distinsero i Livellatori, che costituiscono l’antecedente storico-filosofico del socialismo britannico, nonché del Fabianesimo.<ref name="Pench">{{cita libro | nome=Lucio | cognome=Pench | titolo= Il socialismo fabiano: un collettivismo non marxista | anno=1988 | editore=Edizioni Scientifiche Italiane | città= Napoli }}</ref> <br>
 
I Fabiani erano inoltre a favore di un'alternativa alla proprietà privata dei mezzi di produzione, per porre fine al disordine economico e agli abusi provocati dal [[capitalismo]]. Pretesero inoltre l'estensione delle cure sanitarie e l'istruzione gratuita per tutti i cittadini, come pure una normativa dettagliata delle condizioni di lavoro per porre fine alla piaga dello sfruttamento dei bambini e degli incidenti.<ref name="viola" />
Secondo il laburista Tony Benn, in ''Arguments for Socialism'', fonte di ispirazione per il pensiero fabiano furono proprio le tesi di quel partito politico, esposte durante i Dibattiti d Putney del 1647 nel manifesto ''Agreement of the People'', le quali, per la prima volta, proponevano come principi fondamentali di uno Stato la libertà e l’uguaglianza, che dovevano però convivere con la proprietà privata. <ref name="Pench" /> <br>
 
Accanto al gradualismo, un altro principio guida dei Fabiani consisteva nel fatto che essi preferirono esercitare una certa influenza, o meglio, permeare i partiti con idee socialiste, invece che formare il proprio partito politico o lavorare attraverso i sindacati. “Permeazione” significava infatti, per i Fabiani, aggregarsi a tutte le organizzazioni politiche in cui fosse possibile attuare un progetto di indirizzo socialista e influenzarle dal loro interno.<ref name="Pench" />
Da tali rivendicazioni prenderà forma nel corso del Settecento il partito radicale, che, nonostante la scarsa rappresentanza ai Comuni, svolse il ruolo di terza forza politica accanto ai Whigs e Tories. La nota dominante di questo atteggiamento politico è d’altra parte l’avversione al privilegio, identificato nel monopolio del re e dell’aristocrazia terriera, nel vasto apparato clientelare della Camera dei Lord, della Chiesa Anglicana e delle compagnie commerciali. Tuttavia, negli anni della Rivoluzione francese, tale partito subì una profonda crisi, dalla quale uscì totalmente rinnovato a livello ideologico grazie all’opera di grandi intellettuali come Jeremy Bentham, Tom Paine e William Godwin. <ref name="Pench" /> <br>
 
La Società fabiana, in particolare, permeò il Comitato di rappresentanza laburista separato, che divenne il [[Partito Laburista (Regno Unito)|Partito laburista]] nel 1906, e da allora la Società fu affiliata a tale partito<ref name="ref_A" />, il quale nel [[1922]] divenne la seconda forza politica britannica, battendo i [[Partito Liberale (Regno Unito)|liberali]]. Il legame tra la ''Fabian Society'' e il Partito laburista è rimasto stretto durante la prima metà del [[XX secolo]]. In realtà, la maggior parte dei ministri del Lavoro che si sono avvicendati nei successivi governi erano o erano stati membri della ''Fabian Society''.<ref name="viola" />
Il primo, infatti, sviluppò una filosofia giusnaturalista che faceva dei diritti naturali e inalienabili dell’uomo il presupposto della rivendicazione di una forma democratica di governo, facendo della rivoluzione lo strumento necessario per il perseguimento di tale rivendicazione. <ref name="Pench" /> <br>
 
== Origini del pensiero fabiano ==
Il secondo sosteneva la rivoluzione istituzionale, ma in termini decisamente meno agguerriti. Infatti, più che una violenta presa di potere Paine preferiva che il popolo prendesse coscienza di quali fossero i diritti inalienabili dell’essere umano di modo che attraverso una conseguente azione popolare venissero recuperati tali diritti, negati dalla tirannia e, così facendo, tutti i membri della società sarebbero stati messi su un perfetto piede di parità.<ref name="Pench" /><br>
Il Fabianesimo è il frutto di un’evoluzione storica del pensiero filosofico e politico britannico, che mette radici negli anni della [[Guerra civile inglese|Rivoluzione puritana del 1642]]. In quel periodo, infatti, vennero discussi i fondamenti dell’autorità religiosa e politica e cominciarono ad emergere nuovi ceti sociali e gruppi politici decisi ad ottenere un peso essenziale negli equilibri di potere. Tra questi si distinsero i [[Livellatori]], che costituiscono l’antecedente storico-filosofico del socialismo britannico, nonché del Fabianesimo.<ref name="Pench">{{cita libro | nome=Lucio | cognome=Pench | titolo= Il socialismo fabiano: un collettivismo non marxista | anno=1988 | editore=Edizioni Scientifiche Italiane | città= Napoli }}</ref>
 
Secondo il laburista [[Tony Benn]], in ''Arguments for Socialism'', fonte di ispirazione per il pensiero fabiano furono proprio le tesi di quel partito politico, esposte durante i [[Dibattiti di Putney]] del 1647 nel manifesto ''[[Patto del popolo|Agreement of the People]].'' Tali tesi, per la prima volta, proponevano come principi fondamentali di uno Stato la libertà e l’uguaglianza, che dovevano però convivere con la proprietà privata.<ref name="Pench" />
Accanto all’opinione di Paine, si affermò l’ideale di una “società senza governo”, promosso da Godwin. Tutte le istituzioni sono infatti per Godwin “i grandi mali morali che ci sono al mondo”, di cui l’umanità potrà fare a meno in futuro. Inoltre, sebbene giustificò la resistenza all’autorità in caso di oppressione, condannò la violenza rivoluzionaria ed identificò le armi della critica come le sole capaci di demolire gli ''arcana imperii''. <ref name="Pench" /> <br>
 
Da tali rivendicazioni prenderà forma nel corso del Settecento il partito radicale, che, nonostante la scarsa rappresentanza ai Comuni, svolse il ruolo di terza forza politica accanto ai [[Whigs|Whig]] e ai [[Tory]]. La nota dominante di questo atteggiamento politico è d’altra parte l’avversione al privilegio, identificato nel monopolio del re e dell’aristocrazia terriera, nel vasto apparato clientelare della [[Camera dei lord|Camera dei Lord]], della [[Chiesa anglicana|Chiesa Anglicana]] e delle compagnie commerciali. Tuttavia, negli anni della [[Rivoluzione francese]], il partito subì una profonda crisi, dalla quale uscì totalmente rinnovato a livello ideologico grazie all’opera di grandi intellettuali come [[Jeremy Bentham]], [[Thomas Paine|Tom Paine]] e [[William Godwin]].<ref name="Pench" />
Tuttavia, fu soprattutto la filosofia di Bentham ad influenzare notevolmente il pensiero del partito radicale. Le sue teorie cercarono, d'altronde, di adeguare il sistema legislativo inglese ai nuovi rapporti sociali delineatisi nel corso della Rivoluzione industriale. <ref>{{Cita web|https://www.filosofico.net/bentham.htm#n2}}</ref> Egli, inoltre, mostrava avversione verso qualsiasi tipo di privilegio accordato dalla legge ai ceti o verso interessi particolari, da lui stesso chiamati ''sinister interests''. <ref name="Pench" /> Di qui, ritenne opportuno, dunque, rifondare la legislazione dello Stato secondo tre principi etici fondamentali: l’utilità, il benessere e la libertà individuali. In particolare, vedeva nell’utilità il criterio dell’azione morale, il benessere come il fine ultimo di ogni azione e la libertà il mezzo per perseguire tale fine. In questo modo, pervenne alla giustificazione dell'altruismo partendo da presupposti egoistici: «la maggiore felicità del maggior numero di individui». <ref>{{Cita web|https://www.treccani.it/enciclopedia/jeremy-bentham/}}</ref> A Bentham risale la teoria, infatti, del calcolo sull’utilità immediata e futura delle proprie azioni e della conseguente estensione del piacere cosicché i piaceri ricercati dal singolo possano promuovere la felicità generale. <ref>{{Cita web|https://www.treccani.it/enciclopedia/utilitarismo/}}</ref> La funzione della sua filosofia fu quindi duplice: da un lato critica, dall'altro orientativa per la condotta individuale: cerca di fornire gli strumenti adeguati per aiutare gli uomini a scegliere secondo la loro natura. <ref>{{Cita web|https://www.filosofico.net/bentham.htm#n2}}</ref> <br>
 
Bentham, sviluppò una filosofia [[Giusnaturalismo|giusnaturalista]] che faceva dei diritti naturali e inalienabili dell’uomo il presupposto della rivendicazione di una forma democratica di governo, facendo della rivoluzione lo strumento necessario per il perseguimento di tale rivendicazione.<ref name="Pench" />
In politica tale pensiero tendeva ad identificarsi con una riforma parlamentare, che promuovesse una legislazione e un'amministrazione efficienti e trasparenti. Bentham e i suoi seguaci attribuirono così la massima importanza alla pubblicità degli atti di governo e alla diffusione dell'istruzione, da cui sarebbe derivato un progressivo aumento dell'interesse per la cosa pubblica e quindi un più efficace controllo dei governati sui governanti. Ne consegue che la dottrina utilitaristica di Bentham veniva incontro soprattutto alle aspirazioni dei ceti emergenti, e cioè ai massimi artefici e beneficiari del nuovo assetto industriale e commerciale dell'Inghilterra. <ref name="Pench" /> <br>
 
Paine sosteneva la rivoluzione istituzionale, ma in termini decisamente meno agguerriti: più che una violenta presa di potere Paine preferiva che il popolo prendesse coscienza di quali fossero i diritti inalienabili dell’essere umano di modo che attraverso una conseguente azione popolare venissero recuperati tali diritti, negati dalla tirannia. Così facendo, tutti i membri della società sarebbero stati messi su un perfetto piede di parità.<ref name="Pench" />
Gli stessi Fabiani si proclamarono eredi di questa tradizione facente capo a Bentham, ma il pensatore che più di altri fu d’ispirazione primaria per loro fu John Stuart Mill. Questi era allievo dello stesso Bentham, ma presto prese le distanze dai suoi insegnamenti, sviluppando una filosofia del tutto autonoma, ma anche ambigua, specie nelle questioni riguardanti la natura dell’uomo e il suo posto nella società. Mill in effetti è apparso sia come anticipatore del collettivismo sia come difensore della libertà individuale, minacciata, secondo lui, non tanto dagli abusi dei potenti, quanto dagli eccessi della democrazia. Il pensiero di Mill, rispetto a quello del maestro, si fondava sul “libero sviluppo dell’individualità”, in modo da perseguire il “bene più grande costituito dalla libertà umana”. La libertà è proprio il punto di discordia tra Bentham e Mill: mentre il primo la considerava un elemento subordinato e strumentale, l’altro la vedeva come “fine in sé”. Si tratta insomma di conclusioni inconciliabili con l’utilitarismo di Bentham e che però esaltano la libertà individuale: intesa come un mezzo ordinato al conseguimento del benessere, una condizione necessaria al progresso dell’umanità ed un elemento costitutivo di quel benessere e di quel progresso. A livello politico, il socialismo di Mill consisteva in una rigenerazione morale della società più che in una sua riorganizzazione economica. Sulla scia di tutte le altre filosofie socialiste inglesi della prima metà dell’Ottocento, escludeva la componente rivoluzionaria violenta. Inoltre, il pensiero socialista di Mill non è stato intaccato minimamente dal socialismo scientifico di Marx, come si può intuire dall’analisi dei ''Principles'' e dei ''Chapters on Socialism'', dove non risulta un consenso verso il socialismo marxista, in quanto la stessa libertà individuale in un “sistema comunista” appare incerta agli occhi di Mill perché sotto il dominio dell’autorità pubblica. L’alternativa non è dunque tra il socialismo nelle sue varie forme e il caos, ma tra il socialismo e il sistema della società privata riformato in modo da garantire agli individui il frutto del lavoro. La chiave di lettura di molte idee di Mill è anti-interventista con il “Laissez - faire” che fa da regola generale di condotta. Mill appare quindi colui che vorrebbe credere nel socialismo, o almeno, in una versione conciliabile con il valore supremo della libertà individuale, ma non si sente in grado di superare i suoi dubbi, che però scompariranno del tutto con i suoi discepoli degli anni Ottanta dell’Ottocento, i Fabiani, i quali in seguito diverranno indipendenti nella loro ricerca della soluzione della questione sociale. <ref name="Pench" /> <br>
 
Accanto all’opinione di Paine, si affermò l’ideale di una “società senza governo”, promosso da Godwin. Tutte le istituzioni sono infatti per Godwin “i grandi mali morali che ci sono al mondo”, di cui l’umanità potrà fare a meno in futuro. Inoltre, anche se giustificò la resistenza all’autorità in caso di oppressione, Godwin condannò la violenza rivoluzionaria e identificò le armi della critica come le sole capaci di indebolire le istituzioni.<ref name="Pench" />
== Il Fabianesimo maturo ==
I primi aderenti alla Società fabiana erano giovani borghesi, di buona formazione e impiegati in vari campi: dal giornalismo all'istruzione fino all'amministrazione statale. Tutti per lo più intellettuali accumunati da un senso di insoddisfazione verso la propria esistenza e la società in generale a tal punto che per descrivere questo stato d'animo di crescente disagio, Beatrice Webb, una delle figure più importanti del Fabianesimo, usò l'espressione ''consciousness of sin'' (in italiano ''coscienza del peccato'') al fine di indicare il progressivo manifestarsi della questione sociale agli occhi non solo delle classi più abbienti, ma soprattutto degli intellettuali dell'Inghilterra vittoriana. D'altra parte fu in quel periodo che la povertà cominciò ad essere considerata non più come una realtà di fatto, e per questo immutabile, ma come un problema vero e proprio da affrontare e risolvere. A pesare furono, oltre le denunce sulle intollerabili condizioni di vita degli ''slums'', l'impossibilità ormai per un giovane della classe media di godere della propria condizione senza provare un senso di colpa. Non deve stupire, pertanto, che lo scopo del neo movimento fosse quello di "concorrere alla ricostruzione della società in armonia con le più elevate possibilità morali", né il fatto che la parola "socialismo" non circolasse all'interno delle discussioni dei primi membri.<ref name="Pench" /><br>
L’orientamento politico autentico dei Fabiani emerge in uno dei loro primi opuscoli, intitolato ''Facts of Socialists'', che consiste in una raccolta di dati statistici e citazioni di economisti autorevoli, tra cui alcune di Mill stesso, tesa a dimostrare le disuguaglianze nella distribuzione del reddito nazionale e le gravi conseguenze che ciò comporta a livello sociale come la povertà e la mortalità infantile. La soluzione proposta non è assolutamente la rivoluzione alla francese. Anzi, si ripone una certa fiducia nelle amministrazioni, in primis locali, che gradualmente devono cercare di promuovere riforme di tendenza socialista a livello nazionale. A ciò si affiancava anche il progetto di una politica nazionale di graduale soppressione della rendita in tutte le sue forme, nonché di un'imposizione fiscale differenziata. Allo stesso tempo, a prescindere dai contenuti, emerge in questo documento anche lo stile della letteratura fabiana, tendente sempre a trasmettere un’apparente neutralità invece che una posizione ideologica vera e propria. Le risoluzioni dei vari problemi, infatti, appaiono sempre come una naturale soluzione ai problemi stessi dal momento che, a monte, è stata presentata una serie di dati ufficiali, che descrivono in maniera oggettiva la realtà. La Società fabiana d’altronde non volle e non fece mai dichiarazioni espressamente politiche proprio perché la neutralità rappresentava quella qualità che l'aveva distinta sin dai suoi esordi all'interno del panorama politico dell'epoca. Tuttavia, l'importanza di questo opuscolo dipende non solo dalle statistiche raccolte, ma anche dal tentativo di propagandare i principi socialisti attraverso citazioni tratte da fonti non socialiste, e di presentare il socialismo non come un movimento rivoluzionario mirante a sovvertire la società esistente, ma piuttosto come uno sviluppo logico e necessario di tendenze già operanti nel capitalismo stesso. <ref name="Pench" /><br>
 
Tuttavia, fu soprattutto la filosofia di Bentham ad influenzare notevolmente il pensiero del partito radicale. Le sue teorie cercarono, d'altronde, di adeguare il sistema legislativo inglese ai nuovi rapporti sociali delineatisi nel corso della [[Rivoluzione industriale]].<ref name="filosofico.net">{{Cita web|https://www.filosofico.net/bentham.htm#n2|JEREMY BENTHAM}}</ref> Egli, inoltre, mostrava avversione verso qualsiasi tipo di privilegio accordato dalla legge ai ceti più abbienti o verso interessi particolari, da lui stesso chiamati ''sinister interests''.<ref name="Pench" /> Bentham ritenne opportuno, dunque, rifondare la legislazione dello Stato secondo tre principi etici fondamentali: l’utilità, il benessere e la libertà individuali. In particolare, vedeva nell’utilità il criterio dell’azione morale, il benessere come il fine ultimo di ogni azione e la libertà il mezzo per perseguire tale fine. In questo modo, pervenne alla giustificazione dell'altruismo partendo da presupposti egoistici: "la maggiore felicità del maggior numero di individui".<ref>{{Treccani|jeremy-bentham|Jeremy Bentham}}</ref> A Bentham risale la teoria, infatti, del calcolo sull’utilità immediata e futura delle proprie azioni e della conseguente estensione del piacere cosicché i piaceri ricercati dal singolo possano promuovere la felicità generale.<ref>{{Treccani| utilitarismo | utilitarismo}}</ref> La funzione della sua filosofia fu quindi duplice: da un lato critica, dall'altro orientativa per la condotta individuale: cerca di fornire gli strumenti adeguati per aiutare gli uomini a scegliere secondo la loro natura.<ref name="filosofico.net" />
Tuttavia, i membri della Società avevano opinioni che riflettevano l'epoca in cui vivevano: i fabiani più illustri avevano pregiudizi e opinioni razziste che non erano in linea con l'impegno della Società per l'uguaglianza di tutti. Anche le opinioni sul ruolo dell'Impero variavano tra i membri: alcuni sostenevano una rapida decolonizzazione e altri vedevano l'Impero britannico come una forza potenzialmente progressista nel mondo. L'inizio delle divisioni interne arrivò con lo scoppio della Guerra Boera (1899-1902). Sebbene infatti molti membri della Società si dichiarano contrari al momento della dichiarazione di guerra, ci fu chi invece propose di stilare una risoluzione a favore del partito dei Boeri. Solo dopo la fine del conflitto le due ali del movimento si riappacificarono, ma alla fine sarà proprio l’assenza di una linea comune che porterà allo scioglimento della Società stessa nel corso del primo Novecento.<ref name="Pench" /><br>
 
In politica tale pensiero tendeva ad identificarsi con una riforma parlamentare, che promuovesse una legislazione e un'amministrazione efficienti e trasparenti. Bentham e i suoi seguaci attribuirono così la massima importanza alla pubblicità degli atti di governo e alla diffusione dell'istruzione, da cui sarebbe derivato un progressivo aumento dell'interesse per la cosa pubblica e quindi un più efficace controllo dei governati sui governanti. Ne consegue che la dottrina utilitaristica di Bentham veniva incontro soprattutto alle aspirazioni dei ceti emergenti, e cioè ai massimi artefici e beneficiari del nuovo assetto industriale e commerciale dell'Inghilterra.<ref name="Pench" />
== Tattica ==
Prese tale nome in quanto si avvalse sempre di una tattica gradualistica e temporeggiatrice che ricordava, sotto alcuni aspetti, la strategia militare di [[Quinto Fabio Massimo Verrucoso|Quinto Fabio Massimo]] il ''Temporeggiatore'', che nella lotta contro [[Annibale]] e i suoi [[cartagine]]si si avvalse di una strategia attendista di lento logoramento, che permise a Roma di resistere ad Annibale nonostante le molte sconfitte subite ed infine grazie a [[Scipione l'Africano]] di battere il nemico nella battaglia decisiva.<ref name=viola>Paolo Viola, ''Storia Moderna e contemporanea, L'Ottocento'', Piccola biblioteca Einaudi, Torino, 2000, p. 264: "... ritenevano che contro lo sfruttamento bisognasse prendere tempo, come aveva fatto Quinto Fabio Massimo "il temporeggiatore" contro i nemici dell'[[antica Roma]], e per questo chiamarono la loro organizzazione ''Fabian Society''"</ref>
{{citazione|Per il momento giusto devi attendere, così come fece Fabio con pazienza, mentre fronteggiava Annibale, anche se molti lo criticarono per questo. Quando il momento giunge devi però batterti duramente, così come fece Fabio, o la tua attesa sarà stata vana e infruttuosa.|''Saggi fabiani'', I|For the right moment you must wait, as Fabius did most patiently, when warring against Hannibal, though many censured his delays; but when the time comes you must strike hard, as Fabius did, or your waiting will be in vain, and fruitless|lingua=en}}
 
I Fabiani si proclamarono eredi di questa tradizione facente capo a Bentham, ma il pensatore che più di altri fu d’ispirazione primaria per loro fu [[John Stuart Mill]]. A livello politico, questi credeva che la società avesse bisogno di una rigenerazione morale piuttosto che di una riorganizzazione economica e, sulla scia di tutte le altre filosofie socialiste inglesi della prima metà dell’Ottocento, escludeva la componente rivoluzionaria violenta. Di qui, ideò una politica economica non-interventista, dove il "[[Laissez-faire]]" fa da regola generale di condotta in modo tale da garantire agli individui il frutto del lavoro: una via di mezzo tra il socialismo e il sistema della proprietà privata. Mill appare colui che vorrebbe credere nel socialismo, o almeno, in una versione conciliabile con il valore supremo della libertà individuale, ma non si sente in grado di superare i suoi dubbi, che però scompariranno del tutto con i suoi discepoli, i Fabiani, i quali, fedeli al gradualismo delle origini, mireranno a riprendere la sua idea del compromesso tra socialismo e proprietà privata, elaborando in maniera indipendente una loro soluzione per la questione sociale.<ref name="Pench" />
Il fabianesimo, difatti, crede nella graduale evoluzione della società, tramite riforme incipienti che portino gradualmente al [[socialismo]], a differenza del [[marxismo]] che predica un cambiamento rivoluzionario.<ref name=viola/>
 
== Il fabianesimo maturo ==
Nel [[1889]] furono pubblicati i ''"Saggi Fabiani"'', contenenti il programma della ''Fabian Society''.
I primi aderenti alla Società fabiana erano giovani borghesi, di buona formazione e impiegati in vari campi: dal giornalismo all'istruzione fino all'amministrazione statale. Erano per lo più intellettuali accomunati da un senso di insoddisfazione verso la propria esistenza e la società in generale. Per descrivere questo stato d'animo Beatrice Webb, una delle figure più importanti del Fabianesimo, usò l'espressione ''consciousness of sin'' (in italiano ''coscienza del peccato'') al fine di indicare il progressivo manifestarsi della questione sociale agli occhi non solo delle classi più abbienti, ma soprattutto degli intellettuali dell'Inghilterra vittoriana. D'altra parte fu in quel periodo che la povertà cominciò ad essere considerata non più come una realtà di fatto, e per questo immutabile, ma come un problema vero e proprio da affrontare e risolvere. A pesare era, oltre le denunce sulle intollerabili condizioni di vita degli ''slums'', l'impossibilità per un giovane della classe media di godere della propria condizione senza provare un senso di colpa. Ne consegue che argomento di discussione primario del neo movimento non era tanto il socialismo in sé quanto il tentativo di "concorrere alla ricostruzione della società in armonia con le più elevate possibilità morali".<ref name="Pench" />
 
Nel [[1889]] furono pubblicati i ''Saggi Fabiani'', contenenti il programma della ''Fabian Society''. Tuttavia, l’orientamento politico autentico dei Fabiani era emerso già qualche anno prima nell'opuscolo intitolato ''Facts for Socialists''. L'opuscolo consiste in una raccolta di dati statistici e citazioni di economisti autorevoli, tra cui alcune di Mill stesso, tesa a dimostrare le disuguaglianze nella distribuzione del reddito nazionale e le gravi conseguenze che queste comportano a livello sociale come la povertà e la mortalità infantile. La soluzione proposta non è la rivoluzione alla francese. Anzi, si ripone una certa fiducia nelle amministrazioni, a partire da quelle locali, che gradualmente devono cercare di promuovere riforme di tendenza socialista a livello nazionale. A ciò si affianca anche il progetto di una politica nazionale di graduale soppressione della rendita in tutte le sue forme, nonché di un'imposizione fiscale differenziata. Allo stesso tempo, a prescindere dai contenuti, emerge nell'opuscolo anche lo stile della letteratura fabiana, tendente sempre a trasmettere un’apparente neutralità invece che una posizione ideologica vera e propria. Le risoluzioni dei vari problemi, infatti, appaiono sempre come naturali dal momento che, a monte, è stata presentata una serie di dati ufficiali, che descrivono in maniera oggettiva la realtà. La Società fabiana d’altronde non volle e non fece mai dichiarazioni espressamente politiche proprio perché la neutralità rappresentava la qualità che l'aveva distinta sin dai suoi esordi all'interno del panorama politico dell'epoca. Tuttavia, l'importanza di questo opuscolo dipende non solo dalle statistiche raccolte, ma anche dal tentativo di propagandare i principi socialisti attraverso citazioni tratte da fonti non socialiste, e di presentare il socialismo non come un movimento rivoluzionario mirante a sovvertire la società esistente, ma piuttosto come uno sviluppo logico e necessario di tendenze già operanti nel capitalismo stesso.<ref name="Pench" />
Tra i più eminenti membri della ''Fabian Society'' vi sono gli scrittori [[George Bernard Shaw]], [[Leonard Woolf]] e sua moglie [[Virginia Woolf]]; l'[[anarchismo|anarchica]] [[Charlotte Wilson]], la [[femminismo|femminista]] [[Emmeline Pankhurst]], il sessuologo [[Havelock Ellis]], lo scrittore [[H. G. Wells]], il militante [[Edward Carpenter]], la scrittrice [[Annie Besant]], il fisico [[Oliver Joseph Lodge]], il politico [[Ramsay MacDonald]]. I fondatori sono stati i coniugi [[Sidney Webb]] e [[Beatrice Webb]].<ref name="viola" /> Per un periodo anche [[Bertrand Russell]] e [[John Maynard Keynes]] frequentarono i fabiani.
 
Nonostante ciò, i membri della Società avevano opinioni che riflettevano l'epoca in cui vivevano: i Fabiani più illustri avevano pregiudizi e opinioni razziste che non erano in linea con l'impegno della Società per l'uguaglianza di tutti. Anche le opinioni sul ruolo dell'Impero variavano tra i componenti: alcuni sostenevano una rapida decolonizzazione e altri vedevano l'[[Impero britannico]] come una forza potenzialmente progressista nel mondo.<ref>{{Cita web|https://fabians.org.uk/about-us/our-history/|OUR HISTORY}}</ref> L'assenza di una linea comune portò anche a scontri ideologici tra i Fabiani.
Il fabianesimo era caratterizzato principalmente dal pragmatismo e rifiutava le idee utopiche. Il suo socialismo non è stato un movimento rivoluzionario, ma finalizzato allo sviluppo e all'evoluzione in senso socialista delle istituzioni esistenti.<ref name=viola/>
 
== Declino ==
Il fabianesimo era in favore di un'alternativa alla proprietà privata dei mezzi di produzione, per porre fine al disordine economico e agli abusi provocati dal [[capitalismo]]. I fabiani hanno inoltre voluto l'estensione delle cure sanitarie e l'istruzione gratuita per tutti i cittadini, come pure una normativa dettagliata delle condizioni di lavoro per porre fine alla piaga dello sfruttamento dei bambini e degli incidenti.<ref name=viola/>
L'inizio delle divisioni interne arrivò con lo scoppio della [[Guerre boere|Guerra Boera]] (1899-1902). Sebbene infatti molti Fabiani si dichiarassero contrari al momento della dichiarazione di guerra, alcuni si rivelarono favorevoli al conflitto. Solo dopo la fine dei combattimenti le due ali del movimento si rappacificarono.<ref>{{cita libro | nome= Andrew | cognome= Mcbriar | titolo= Fabian Socialism and English Politics 1884-1914 | anno=1986 | editore= Fratelli Angeli | città= Milano }}</ref>
 
Tuttavia, a metà degli anni trenta del Novecento, iniziò il declino della Fabian Society, motivato da una serie di fattori che includono le diverse posizioni per quanto riguarda l'esperienza dell'[[Unione Sovietica]], in secondo luogo la perdita di influenza nel partito laburista, spiazzata da elementi provenienti dal sindacalismo e dalla classe operaia, e in terzo luogo l'adesione di molti suoi militanti all'[[Unione Britannica dei Fascisti]] di [[Oswald Mosley]] (un altro ex-fabianista). La Fabian Society continua comunque la sua attività fino a oggi, anche se senza il suo antico rilievo.<ref name="viola"/>
La ''Fabian Society'' è stata una componente essenziale nella creazione del [[Partito Laburista (Regno Unito)|Partito Laburista]], fondato nel [[1906]], e che nel [[1922]] è diventato la seconda forza politica del paese, battendo i [[Partito Liberale (Regno Unito)|liberali]]. Il legame tra la ''Fabian Society'' e il partito laburista è stato in piedi durante la prima metà del [[XX secolo]]. In realtà, la maggior parte dei ministri del Lavoro che si sono avvicendati nei successivi governi erano o erano stati membri della ''Fabian Society''.<ref name=viola/>
[[File:Sidney Webb.jpg|thumb|upright=0.8|Sidney Webb]]
Il declino della Fabian Society è iniziato a metà degli anni '30, motivato da una serie di fattori che includono le diverse posizioni per quanto riguarda l'esperienza dell'[[Unione Sovietica]], in secondo luogo la perdita di influenza nel partito laburista, spiazzata da elementi provenienti dal sindacalismo e dalla classe operaia, e in terzo luogo l'adesione di molti suoi militanti all'[[Unione Britannica dei Fascisti]] di [[Oswald Mosley]] (anche lui ex-fabianista). Tuttavia, la Fabian Society ha continuato la sua attività fino ad oggi, anche se senza il suo antico rilievo.<ref name=viola/>
 
== Il fabianesimo contemporaneo ==
Ma in realtà alla Fabian Society si riconosce di aver conseguito la maggior parte dei suoi obiettivi, dal momento che molte delle riforme proposte sono state attuate durante e dopo la [[Grande depressione]]. L'emergere del [[Stato sociale|welfare state]] deve molto agli sforzi e al [[lavoro intellettuale]] della ''Fabian Society''.<ref name=viola/>
Alla Fabian Society si riconosce di aver conseguito la maggior parte dei suoi obiettivi, dal momento che molte delle riforme proposte sono state attuate durante e dopo la [[Grande depressione]]. L'emergere del [[Stato sociale|welfare state]] deve molto agli sforzi e al [[lavoro intellettuale]] della ''Fabian Society''.<ref name="viola" />
 
A partire dalla fine del Novecento, la Società ha vissuto una rinascita, con una adesione che è andata aumentando dal [[1997]]. Nel parlamento britannico per il primo decennio del XXI secolo vi sono più membri del [[Partito Laburista (Regno Unito)|Partito Laburista]] (al quale la Società è oggi affiliata) che appartengano alla ''Fabian Society'', che deputati [[Partito Conservatore (Regno Unito)|conservatori]] e [[Liberal Democratici (Regno Unito)|liberaldemocratici]] insieme. La [[terza via]] del Labour ha anch'essa delle radici fabiane.<ref name="fabiani">{{cita libro|titolo=I pensatori fabiani: 120 anni di pensiero progressista|url=https://archive.org/details/fabianthinkers120000unse|anno=2004|editore=Fabian Society|ISBN=0-7163-0612-3}}</ref><ref>{{cita web|https://churchmousec.wordpress.com/2010/05/27/the-fabian-society-the-third-way-and-modern-british-thought/|The Fabian Society, the Third Way and modern British thought}}</ref>
 
[[Tony Blair]] ha promosso il restauro della cosiddetta "Finestra fabiana", ideata da [[George Bernard Shaw]], riconoscendo il debito della sua ideologia agli intellettuali di provenienza fabiana (difatti la Società si è spostata in gran parte dal gradualismo che conduce al socialismo al [[riformismo]] che accetta il sistema capitalistico).<ref>{{Cita web|http://news.bbc.co.uk/2/hi/uk_news/magazine/4944100.stm|Wit, wisdom and windows|23 February 2007}}</ref>
 
Si può dire che molti partiti socialdemocratici abbiano tratto ispirazione dalla Fabian Society; tuttavia molti altri partiti che propugnano l'azione parlamentare richiamandosi al socialismo si definiscono "gradualisti".<ref name="fabiani" />
 
==Il fabianesimo fuori dal Regno Unito==
La grande influenza sul [[laburismo]] britannico e anglofono del movimento ha fatto sì che esso divenisse uno dei principali ispiratori della [[socialdemocrazia]] internazionale. Un'influenza diretta o indiretta dei fabiani si ebbe su molti movimenti; adper esempio sul [[socialismo liberale]] di [[Carlo Rosselli]] (fondatore, col fratello [[Nello Rosselli|Nello]], del gruppo [[antifascista]] [[Giustizia e Libertà]]), e tutte le sue derivazioni, come il [[Partito d'Azione]].<ref>{{Cita web|url=http://www.criticasociale.net/|titolo=http://www.criticasociale.net/|sito=CriticaSociale.netCritica Sociale|accesso=2021-12-03}}</ref>
 
In [[Italia]], il teorico della [[socializzazione dell'economia]] dell'ultimo [[fascismo]], [[Nicola Bombacci]], si ispirò ad alcune idee della Fabian Society.<ref>{{Cita web|url=http://www.mirorenzaglia.org/2008/11/bombacci-nicola-rivoluzionario/|titolo=Bombacci Nicola…|autore=miro|lingua=it-IT|accesso=2021-12-03}}</ref>
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Il [[Movimento Comunità]] di [[Adriano Olivetti]] fu in seguito l'unico partito italiano che si rifece esplicitamente al fabianesimo, tra le sue ispirazioni principali assieme al [[federalismo]], al [[liberalismo sociale]] e alla [[socialdemocrazia]].<ref>{{Cita web |url=http://www.millennivm.org/millennivm/?p=601|titolo=''Olivetti: comunitarismo e sovranità industriale nell'Italia postbellica''|accesso=28 maggio 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140529085914/http://www.millennivm.org/millennivm/?p=601|dataarchivio=29 maggio 2014|urlmorto=sì}}</ref>
 
All'inizio del [[XX secolo]] il fabianesimo raggiunse il [[Canada]]. Fu uno dei principi centrali per la [[Federazione del Commonwealth Cooperativo]], partito socialista e socialdemocratico fondato nel 1932.<ref>{{Cita|Young|pp. 36, 40, 287}}.</ref><ref name="fcc">{{Cita web|lingua=fr|url=https://thecanadianencyclopedia.ca/fr/article/co-operative-commonwealth-federation|titolo=Fédération du Commonwealth coopératif (FCC)|sito=[[Enciclopedia canadese]]|accesso=6 settembre 2025}}</ref> La filosofia del movimento era molto diffusa tra i dirigenti e gli intellettuali della FCC, e fu centrale nella fondazione del partito e nella stesura del suo testo centrale.<ref>{{Cita|Young|pp. 44-46}}.</ref> La FCC attinse ai principi della società nel radicamento in un Canada sempre più industrializzato, ed espanse lo [[stato sociale]] canadese.<ref name="fcc" /><ref>{{Cita|Young|p. 76}}.</ref> Nel 1961 il partito maturò un'ulteriore spinta moderata e socialdemocratica costituendo l'odierno [[Nuovo Partito Democratico]].<ref name="fcc" />
Negli anni 2000 nacque la ''Società Fabiana Siciliana'', tuttora esistente.<ref>{{Cita web|url=http://www.fabiana.it/|titolo=Società Fabiana Siciliana - Associazione dei Socialisti Riformisti della Sicilia - Sedi regionali a Messina e Palermo|sito=www.fabiana.it|accesso=2021-12-03}}</ref>
 
== Il fabianesimo oggiCritica ==
I Fabiani non furono esenti da critiche da parte dei loro contemporanei e non solo. Tra i loro critici spicca lo storico [[Eric Hobsbawm]], il quale basò i suoi giudizi nei confronti della Società sul fatto che i membri di questa non provenissero dalla classe operaia; al contrario, il gruppo era anomalo in quanto si trattava di un'organizzazione socialista della classe media e in Gran Bretagna non era consuetudine avere dei giovani intellettuali che simpatizzavano per gli ideali socialdemocratici. Di qui, ecco alcune delle "mitologiche pretese", come le definisce Hobsbawm stesso, dei Fabiani:
[[File:Fabian Society Logo CMYK.JPG|thumb|upright|Logo moderno della Fabian Society]]
* I Fabiani non sono stati gli ispiratori, né i pionieri del [[Partito Laburista (Regno Unito)|Labour Party]], come hanno più volte essi stessi asserito. Pare certo che l'ILP (Partito Laburista Indipendente) e il Labour Party sarebbero sorti senza la loro assistenza<ref name="Hobsbawm">{{cita libro | nome= E. J. | cognome= Hobsbawm | titolo= Labouring Men. Studies in the History of Labour | url= https://archive.org/details/labouringmenstud0000unse_u3p1 | anno=1964 | editore= Weidefeld & Nicholson | città= Londra }}</ref>
Attualmente la Società ha vissuto una rinascita, con una adesione che è andata aumentando dal [[1997]]. Nel parlamento britannico per il primo decennio del XXI secolo vi sono più membri del [[Partito Laburista (Regno Unito)|Partito Laburista]] (al quale la Società è oggi affiliata) che appartengano alla ''Fabian Society'', che deputati [[Partito Conservatore (Regno Unito)|conservatori]] e [[Liberal Democratici (Regno Unito)|liberaldemocratici]] insieme. La [[terza via]] del Labour ha anch'essa delle radici fabiane.<ref name="fabiani">I pensatori fabiani: 120 anni di pensiero progressista - Fabian Society edizioni (2004) ISBN 0-7163-0612-3</ref><ref>[https://churchmousec.wordpress.com/2010/05/27/the-fabian-society-the-third-way-and-modern-british-thought/ ''The Fabian Society, the Third Way and modern British thought'']</ref>
* Il loro fallimento è mitigato dalla loro attività indefessa, dalla loro abilità di redattori di opuscoli e progetti amministrativi<ref name="Hobsbawm" />
 
* In realtà quel fallimento fu dovuto alla loro atipicità: non appartenevano né alla corrente liberale, né a quella operaia della politica inglese<ref name="Hobsbawm" />
[[Tony Blair]] ha promosso il restauro della cosiddetta "Finestra fabiana", ideata da [[George Bernard Shaw]], riconoscendo il debito della sua ideologia agli intellettuali di provenienza fabiana (difatti la Società si è spostata in gran parte dal gradualismo che conduce al socialismo al [[riformismo]] che accetta il sistema capitalistico).<ref>Andrew Walker, "Wit, wisdom and windows", BBC News, Last accessed 23 February 2007</ref>
* Non rientravano nella tradizione politica inglese e, per quanto si vantassero del loro realismo politico, non si rendevano conto di tale stato di cose<ref name="Hobsbawm" />
 
Si può dire che molti partiti socialdemocratici abbiano tratto ispirazione dalla Fabian Society; tuttavia molti altri partiti che propugnano l'azione parlamentare richiamandosi al socialismo si definiscono "gradualisti".<ref name="fabiani" />
 
== Critica ==
I Fabiani però non furono esenti da critiche da parte dei loro contemporanei. Tra questi è bene ricordare la figura dello storico Eric J. Hobsbawm, il quale basò i suoi giudizi nei confronti della Società sul fatto che i membri di questa non provenissero dalla classe operaia, ma al contrario il gruppo era un'organizzazione socialista della classe media, del tutto anomalo visto che in Gran Bretagna non era consuetudine avere dei giovani intellettuali che simpatizzavano per gli ideali socialdemocratici. Di qui, ecco alcune delle "mitologiche pretese", come le definisce Hobsbawm stesso, dei Fabiani:
* I Fabiani non sono stati gli ispiratori, né i pionieri del Labour Party, come hanno più volte essi stessi asserito. Pare certo che l'ILP (Partito Laburista Indipendente) e il Labour Party sarebbero sorti senza la loro assistenza
* Il loro fallimento è mitigato dalla loro attività indefessa, dalla loro abilità di redattori di opuscoli e progetti amministrativi
* In realtà quel fallimento fu dovuto alla loro atipicità: non appartenevano né alla corrente liberale, né a quella operaia della politica inglese
* Non rientravano nella tradizione politica inglese, e per quanto si vantassero del loro realismo politico non si rendevano conto di tale stato di cose
 
[[Lev Trotsky]] pensava che il fabianesimo fosse un subdolo tentativo di salvare il capitalismo dalla furia della classe operaia. Ha scritto: {{Citazione|in tutta la storia del movimento laburista britannico vi è stata pressione da parte della [[borghesia]] sul [[proletariato]] attraverso l'uso di radicali, intellettuali, salotto e chiesa socialisti, e ''[[Robert Owen|owenisti]]'', che respingono la lotta di classe, difendono i principi di solidarietà sociale, predicano la collaborazione con la borghesia, imbrigliano, e indeboliscono politicamente l'avvilito proletariato.<ref>{{Cita libro|autore=Lev Trotsky|titolo=Scritti sulla Gran Bretagna|volume=2|città=Londra|editore=New Park|anno=1974|pagina=48}}</ref>}}
 
Altre critiche {{senza fonte|vennero per il sostegno di Shaw e altri membri all'[[eugenetica]] (peraltro diffusa in molti ambienti scientifici, per influsso dei [[Cesare Lombroso|lombrosiani]])}} e all'[[Unione Sovietica]] negli anni '30. Tali critiche si levavano da vari ambienti, spesso [[teoria del complotto|complottistici]] o [[tradizionalismo cattolico|fondamentalisti cattolici]], ostili al concetto di [[internazionalismo]] socialista sostenuto da alcuni esponenti del fabianesimo.<ref>[{{Cita web | http://www.alleanzacattolica.org/idis_dpf/voci/f_fabianesimo.htm | Fabianesimo su Alleanza cattolica]}}</ref> Spesso tali ambienti conservatori abbracciavano teorie cospirazioniste e contestavano ai fabiani di essere membri di una società segreta e manipolatrice, talvolta travisando gli stessi loro scritti.<ref>{{Cita web|url=https://rantasipi.wordpress.com/2008/10/27/la-finestra-dellinganno/|titolo=La finestra dell’inganno|data=2008-10-27|lingua=it-IT|accesso=2021-12-03}}</ref>
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{cita libro | nome=AA. Eric JVV. | cognome= Hobsbawm | titolo= LabouringSaggi Men. Studies in the History of Labourfabiani | anno=19641990 | editore=Editori Weidefeld & NicholsonRiuniti | città= LondraRoma }}
* {{cita libro | nome= Andrew | cognome= Mcbriar | titolo= Fabian Socialism and English Politics 1884-1914 | anno=1986 | editore= Fratelli Angeli | città= Milano }}
* {{cita libro | nome= E. J. | cognome= Hobsbawm | titolo= Labouring Men. Studies in the History of Labour | url= https://archive.org/details/labouringmenstud0000unse_u3p1 | anno=1964 | editore= Weidefeld & Nicholson | città= Londra }}
* {{cita libro | titolo=I pensatori fabiani: 120 anni di pensiero progressista | url=https://archive.org/details/fabianthinkers120000unse | editore=Fabian Society | anno=2004| ISBN=0-7163-0612-3}}
* {{Cita libro|autore=Lev Trotsky|titolo=Scritti sulla Gran Bretagna|volume=2|città=Londra|editore=New Park|anno=1974|pagina=48}}
* {{cita libro | nome=Lucio | cognome=Pench | titolo= Il socialismo fabiano: un collettivismo non marxista | anno=1988 | editore=Edizioni Scientifiche Italiane | città= Napoli }}
*{{cita libro | nome= Paolo | cognome= Viola | titolo= Storia Moderna e contemporanea, L'Ottocento | anno= 2000 | editore= Piccola biblioteca Einaudi | città= Torino }}
* AA. VV., ''Saggi fabiani'', Editori Riuniti, 1990
* {{Treccani| jeremy-bentham | Bentham, Jeremy}}
* {{Cita web|https://www.britannica.com/topic/Fabian-Society}}
* {{Cita web|url=http://www.mirorenzaglia.org/2008/11/bombacci-nicola-rivoluzionario/|titolo=Bombacci Nicola…|autore=miro|lingua=it-IT|accesso=2021-12-03}}
* {{Cita web|https://fabians.org.uk/about-us/our-history/}}
* {{Cita web|httpsurl=http://www.filosoficocriticasociale.net/bentham.htm#n2|titolo= Critica Sociale |accesso=2021-12-03}}
* {{Cita web | http://www.alleanzacattolica.org/idis_dpf/voci/f_fabianesimo.htm | Fabianesimo su Alleanza cattolica}}
* {{Cita web|https://www.treccani.it/enciclopedia/jeremy-bentham/}}
* {{Britannica|id=topic/Fabian-Society|nome=Fabian Society|access=3 giugno 2022}}
* {{Cita web|https://www.treccani.it/enciclopedia/utilitarismo/}}
* {{Cita web|https://www.filosofico.net/bentham.htm#n2|JEREMY BENTHAM}}
*{{Cita web|url=https://rantasipi.wordpress.com/2008/10/27/la-finestra-dellinganno/|titolo=La finestra dell’inganno|data=2008-10-27|lingua=it-IT|accesso=2021-12-03}}
*{{Cita web |url=http://www.millennivm.org/millennivm/?p=601|titolo=''Olivetti: comunitarismo e sovranità industriale nell'Italia postbellica''|accesso=28 maggio 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140529085914/http://www.millennivm.org/millennivm/?p=601|dataarchivio=29 maggio 2014|urlmorto=sì}}
* {{Cita web|https://fabians.org.uk/about-us/our-history/|OUR HISTORY}}
* {{Cita web|url=http://www.fabiana.it/|titolo=Società Fabiana Siciliana - Associazione dei Socialisti Riformisti della Sicilia - Sedi regionali a Messina e Palermo|accesso=2021-12-03}}
* {{Britannica|id=topic/socialism/Socialism-after-Marx|nome=Socialism after Marx|access=3 giugno 2022}}
* {{cita web|https://churchmousec.wordpress.com/2010/05/27/the-fabian-society-the-third-way-and-modern-british-thought/|The Fabian Society, the Third Way and modern British thought}}
* {{Treccani| utilitarismo | utilitarismo}}
* {{Cita web | http://news.bbc.co.uk/2/hi/uk_news/magazine/4944100.stm|Wit, wisdom and windows|23 February 2007}}
* {{Cita libro|nome=Walter D. Young|titolo=The anatomy of a party: the national CCF, 1932-1961|url=http://archive.org/details/anatomyofpartyna0000youn|anno=1969|editore=[[University of Toronto Press]]|ISBN=978-0-8020-5221-6|cid=Young}}
 
==Voci correlate==
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* [[Riformismo]]
* [[Progressismo]]
 
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
 
==Collegamenti esterni==