Castevoli: differenze tra le versioni
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Aveva sposato Bianca, figlia di Niccolò Secca d'Aragona capitano generale di giustizia nello stato di Milano, e si era giovato della ricca dote della moglie anche per riattare e in parte trasformare il castello di Castevoli rendendolo più conforme alla funzione dí sede di feudo. All'ingresso aveva collocato una scritta che diceva del suo retto modo di condursi:
{{cit|DEUM COLE<br />TEMPUS NOSCE<br />ML IMPROVISO<br />NEC CUM IRA JUDICES<br />T. MALASPINA ARAGONIUS A.D. MDLXIII}}
Dopo la sua morte, avvenuta nel 1603, il figlio Francesco terminò l'opera che fece di Castevoli un complesso borgo feudale pianificato, con un
Il ramo castevolese della famiglia Malaspina si estingue con la morte di Niccolò di Tommaso II nel 1676 senza lasciare eredi, il feudo viene quindi reclamato ed ottenuto da Alfonso Malaspina di Villafranca nel settembre 1678.
Nel 1678 Alfonso II diviene così marchese di Castevoli, Cavanella, Stadomelli ed ha in comunione col ramo di Villafranca il castello di Malnido dal quale governano ad anni alterni col ramo di Villafranca. Questa linea si estingue direttamente nel 1744, con Scipione II che lascia il feudo al fratello minore Opizzone Paolo, il quale cede una porzione del feudo ai marchesi di Mulazzo e a quelli di Tresana. Nel 1757 cede parte del marchesato alla linea di Mulazzo e parte alla linea di Villafranca.
Gli succede nel 1759 Tommaso III, sotto la reggenza della madre Edvige e di Annibale Malaspina fino al 1774. Rientrato da Roma per prendere il governo del feudo, dapprima crea gravi contrasti con la linea di Mulazzo per questioni di confini e di pedaggi e con la Toscana per i confini tra Lusuolo e Canossa (1763), poi dal 1791-94 iniziano una serie di rivolte contro il suo governo autoritario e dispotico per l'imposizione di lavori e tasse gravose.
Tommaso, che risiede spesso a Roma, governa il feudo fino al 1797, ereditando nel 1796 dalla linea maggiore della Virgoletta l'intero marchesato di Villafranca.
Il popolo, dopo aver goduto da più di un secolo di relativa libertà, si trova oppresso dalle richieste dei Malaspina di Villafranca, così nel 1791 inizia una sommossa popolare che terminerà nel 1795.
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