Grammelot: differenze tra le versioni
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Il '''grammelot''' o '''gramelot'''<ref>
*Il [[vocabolario Treccani]] riporta {{IPA|/ɡrameˈlɔ/}}<ref>{{Treccani
|grammelot
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|vocabolo = grammelot
|titolo = Grammelot
}}</ref> indicano tutti il termine come "voce pseudofrancese", ma non danno alcuna indicazione di pronuncia.}}
== Etimologia ==
La voce probabilmente deriva dal francese ''grommeler'' ("borbottare")<ref name="etimologia">{{Cita web|url=https://unaparolaalgiorno.it/significato/grammelot|titolo=Grammelot, etimologia e significato|sito=Una parola al giorno|lingua=it|accesso=18 ottobre 2022}}</ref>; per altri sarebbe d'origine imitativa e forse derivata dal [[dialetto veneziano|veneziano]] ''gramolàr'' ("masticare")<ref>{{cita libro|curatore=Angelo Gianni|titolo=Dizionario italiano ragionato|città=Firenze|editore=D'Anna-Sintesi|anno=1988|sbn=BVE0306759|p=800}}</ref>.
== Storia ==
Gli attori utilizzavano e utilizzano il grammelot con il fine di farsi comprendere anche senza saper articolare frasi di senso compiuto in una lingua straniera, oppure per mettere in parodia parlate o personaggi stranieri; perciò questo linguaggio ricorda un po' quello utilizzato dai bambini. Ciò che ne risulta è una recitazione fortemente espressiva e iperbolica. Il [[linguaggio]] usato acquisisce inoltre un surplus di espressività musicale, in grado di comunicare emozioni e suggestioni.<ref>
Pare che questo artificio recitativo fosse utilizzato da [[giullari]], attori itineranti e compagnie di comici della [[commedia dell'arte]]. Questi artisti pare recitassero usando intrecci di lingue e [[dialetti]] diversi miste a parole inventate, affidando alla [[Gesto|gestualità]] e alla [[mimica]] quel tessuto connettivo che rendeva la comunicazione possibile a prescindere dalla lingua parlata dall'uditorio.<ref name=etimologia />
== Utilizzi ==
Esempio di grammelot [[cinema]]tografico sono la canzone cantata da Charlot nel film ''[[Tempi moderni]]'' e il [[monologo]] di Adenoid Hynkel,
Fra i più noti, quelli in [[Lingua inglese|inglese]] ed in [[Lingua napoletana|napoletano]]<ref name="corrieredelmezzogiorno">{{cita web|url=https://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/arte_e_cultura/20_novembre_02/addio-gigi-proietti-grande-mattatore-suo-amore-napoli-un-antica-profonda-venerazione-86586042-1cde-11eb-838a-b23c555734a2.shtml|titolo=Addio a Gigi Proietti. Il grande mattatore e il suo amore per Napoli: «Un’antica e profonda venerazione»|autore=Natascia Festa|data=2 novembre 2020|sito=[[Corriere della Sera]]|urlmorto=no|accesso=3 novembre 2020}}</ref>, ed un suo cavallo di battaglia è stato "Il Lonfo", composto da [[Fosco Maraini]] (Firenze 1912- 2004), i cui versi sono: «Il lonfo non vaterca né gluisce / e molto raramente barigatta, / ma quando soffia il bego a bisce bisce / sdilenca un poco, e gnagio s’archipatta / È frusco il Lonfo! È pieno di lupigna / arrafferia malversa e sofolenta! / Se cionfi ti sbiduglia e ti arrupigna / se lugri ti botalla e ti criventa».▼
In epoca successiva questo filone è stato recuperato dall'attore [[Dario Fo]], che lo ha valorizzato nuovamente, come ad esempio nell'opera ''[[Mistero buffo]]'', definito da Gianfranco Folena «una lingua individuale, extragrammaticale [...] dotata di fortissima capacità comunicativa orale»<ref>{{cita libro |cognome=Folena |nome=Gianfranco |wkautore=Gianfranco Folena |titolo=Il linguaggio del caos: studi sul plurilinguismo rinascimentale |città=Torino |editore=Bollati-Boringhieri |anno=1991 |isbn=88-339-0594-2 |p=121}}</ref>.
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In poesia, da citare le poesie della raccolta ''[[Gnòsi delle fànfole (libro)|Gnòsi delle fànfole]]'' di [[Fosco Maraini]].
Anche nel panorama musicale esistono esempi di grammelot, come la canzone ''[[Prisencolinensinainciusol/Disc Jockey|Prisencolinensinainciusol]]'' di [[Adriano Celentano]], dove l'ascoltatore è portato a credere di essere all'ascolto di una canzone in inglese.
Il cantautore italiano che più ha utilizzato il grammelot nei suoi testi è stato sicuramente [[Lucio Dalla]], peraltro ottimamente imitato, tra gli altri, dal comico [[Max Tortora]].
Nel campo pubblicitario un esempio celebre del grammelot è quello presente nel cartone animato [[La Linea (cartone animato)|''La Linea'']], creato da [[Osvaldo Cavandoli]] e doppiato da [[Carlo Bonomi]] per il [[Carosello]] della ditta [[Lagostina]]; lo stesso Bonomi doppia anche i personaggi del cartone animato ''[[Pingu]]'', nel quale, allo scopo di favorire la capacità di intuito dei bambini spettatori, tutti i dialoghi sono in una fantomatica lingua "pinguinese", un grammelot totalmente incomprensibile (eccetto alcune parole casuali), rendendo possibile solo ipotizzare cosa venga detto attraverso lo scorrimento delle immagini.▼
▲Nel campo pubblicitario un esempio celebre del grammelot è quello presente nel cartone animato ''[[La Linea (
Una forma moderna di Grammelot si può sentire nel franchise ''[[Cattivissimo me (franchise)|Cattivissimo Me]]'': i [[Minion (Cattivissimo me)|Minions]] parlano una lingua inventata, composta di parole prese in prestito da diverse lingue che non formano un senso compiuto. Il senso del discorso è invece veicolato principalmente tramite il tono di voce e la mimica, nonostante si trovino alcune espressioni riconoscibili.<ref>{{Cita web|url=https://www.terminologiaetc.it/2015/10/07/linguaggio-minion/|titolo=I Minion parlano minionese – Terminologia etc.|sito=www.terminologiaetc.it|accesso=13 marzo 2024}}</ref>
== Note ==
;Annotazioni
{{Gruppo di note}}
;Fonti
<references/>
== Bibliografia ==
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== Altri progetti ==▼
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== Voci correlate ==
* [[Gibberish]]
* [[Glossolalia]]
▲== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Controllo di autorità}}
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