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{{Azienda
|nome = Acciaieria Arvedi Spa
|forma societaria = Società per azioni
|data fondazione = 1963
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|settore = [[Siderurgia]], [[Metallurgia]], [[Informatica]], [[Ingegneria]]
|prodotti = [[Acciaio inossidabile]], [[Acciai legati]]
|fatturato =
|anno fatturato =
|utile netto = 640,00 milioni di €
|anno utile netto = 2022
|dipendenti =
|anno dipendenti =
|note =
}}
▲}}{{Organizzare|La voce risulta molto ingarbugliata dal punto di vista della ridondanza e organicità. Nel paragrafo relativo alla storia sono presenti interi paragrafi copiati dalla voce [[Giovanni Arvedi]] che risultano privi di fonti a supporto e non coerenti con quanto si afferma a proposito del core business del gruppo (es. salvataggio della Rizzoli).}}
'''Arvedi SpA''' è una società italiana operante nel settore della [[metallurgia]], [[siderurgia]], [[informatica]] e [[ingegneria]].<ref>{{Cita web|url=https://www.corriere.it/economia/finanza/19_ottobre_14/arvedi-re-dell-acciaio-passa-testimone-nipote-manager-banchieri-5a4d2830-ee67-11e9-9f60-b6a35d70d218.shtml|titolo=Arvedi, il re dell’acciaio passa il testimone al nipote manager e ai banchieri|autore=Paola Pica|sito=Corriere della Sera|data=2019-10-14|lingua=it|accesso=2022-02-07}}</ref>
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== Storia ==
[[Giovanni Arvedi]] nasce in una famiglia attiva nel commercio e nella lavorazione dei metalli originaria di [[Celentino]], in [[Trentino]], e trasferitasi a [[Cremona]] nel
Impegnato in una continua ricerca nel settore dell'impiantistica legata alla produzione e alla lavorazione dell'acciaio, nel 1973 apre a Cremona l'[[Acciaieria Tubificio Arvedi]], moderna miniacciaieria dedicata alla produzione di acciaio e tubi laminati a caldo. Nei primi anni Ottanta acquista dalla [[Falck (azienda)|Falck]] la ''Celestri'', una delle principali aziende commerciali e di servizi siderurgici che in seguito cede nel 1985 nell'ambito di uno scambio di quote azionarie con la [[Dalmine (azienda)|Dalmine]] che lo porta al salvataggio dell'ex [[Fabbrica Italiana Tubi|Fit Ferrotubi]], tra cui il Tubificio Lombardo di [[Corbetta]] (poi ceduto a [[Metalfer]] nel 1996), l'Acciaieria di Trigoso e la Arinox di [[Sestri Levante]]. Inoltre acquisisce una significativa partecipazione
Nel corso della sua esperienza imprenditoriale, Giovanni Arvedi è intervenuto nel salvataggio della [[Rizzoli]] e del ''[[Corriere della Sera]]'' nel 1984, in seguito alla vicenda [[P2]] arrivando ad avere fino al 12% del capitale e l'incarico di vicepresidente sia in Rizzoli che in Gemina. È uno dei più attivi nel salvataggio della Rizzoli ed è l'unico a mettere sul piatto 140 miliardi di lire ma dirà anche nel giugno 1983 a ''L'Europeo'': "Purtroppo abbiamo scoperto che tutti hanno paura. Paura di fare cosa sgradita ai partiti, di andare incontro a qualche guaio o, peggio, di finire sulle prime pagine di qualche giornale".
Nel 1989 è per quattro anni presidente degli industriali di Cremona.
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Dopo la sua messa a punto, questa tecnologia innovativa per il processo di fabbricazione di laminati piani in acciaio, denominata Arvedi ISP (Inline Strip Production), viene brevettata in tutto il mondo. La tecnologia ISP si caratterizza per le dimensioni di ingombro significativamente inferiori a quelle della concorrenza, per una migliore qualità del prodotto finito e per una riduzione dei consumi energetici e delle emissioni.
Tra la fine degli anni '90 e l’inizio del primo decennio del 2000, a partire dai risultati operativi dell’impianto ISP, il Gruppo Arvedi sviluppa e brevetta la tecnologia ESP (Endless Strip Production) che applica alla produzione di nastri laminati a caldo il concetto di colata e laminazione completamente “in endless”, ovvero senza soluzione di continuità. Questo consente di produrre direttamente a caldo nastri di [[acciaio]] ultrasottili, fino a 0,8
Il nuovo impianto ESP viene avviato a Cremona nel 2008 e nel e febbraio 2009 viene prodotto il primo coil di acciaio proveniente da un impianto endless.
Il 31 gennaio 2022 il gruppo italiano Arvedi SpA ha acquisito la società [[Acciai Speciali Terni]] e le controllate commerciali in Germania, Italia e Turchia (il gruppo tedesco Thyssen Krupp mantiene una quota del 15% delle azioni).
== Consiglio d'amministrazione ==
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*
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|aziende}}
[[Categoria:Acciaierie]]
[[Categoria:Aziende della
[[Categoria:Aziende siderurgiche italiane]]
[[Categoria:Arvedi]]
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