Canto di Natale: differenze tra le versioni

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{{Nota disambigua}}
{{Nota disambigua|descrizione=altri significati di ''Canto di Natale''|titolo=[[Canto di Natale (disambigua)]]}}
{{Libro
|tipo =
|titolo = Canto di Natale
|titoloalfa =
|titoloorig = A Christmas Carol, in Prose. Being a Ghost-Story of Christmas
|titolialt = Cantico di Natale, Ballata di Natale, Racconto di Natale
|immagine = Charles Dickens-A Christmas Carol-Title page-First edition 1843.jpg
|didascalia = Il frontespizio della prima edizione inglese del ''Canto di Natale'' del 1843
|autore = Charles Dickens
|annoorig = 1843
|periodo =
|annoita = 1852
|editioprinceps =
|genere = [[racconto]]
|lingua = en
|ambientazione =
|personaggi =
|protagonista = [[Ebenezer Scrooge]]
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|altri_personaggi = [[Bob Cratchit]], [[Jacob Marley]], [[Tim (Canto di Natale)|Tiny Tim]], [[Spirito del Natale Passato]], [[Spirito del Natale Presente]], [[Spirito del Natale Futuro]], Dick Wilkins, Fezziwig, Belle, 2 bambini rappresentanti l'ignoranza e la miseria, Mrs. Dillbert (domestica di Scrooge)
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|preceduto =
}}
 
Il '''''Canto di Natale''''' (titolo orig. ''A Christmas Carol. In Prose. Being a Ghost-Story of Christmas''), noto in Italia anche come '''''Cantico di Natale''''', '''''Ballata di Natale''''' o '''''Racconto di Natale''''', è una novella o racconto di fantasmi scritta da [[Charles Dickens]] (1812-1870) e pubblicata a Londra nel 1843 per ''Champman & Hall'' e illustrata da [[John Leech]]. Una delle sue opere più famose, commoventi e popolari, racconta la storia di [[Ebenezer Scrooge]], un banchiere anziano, avarissimo e crudele che odia il Natale, il quale riceve la visita di una serie di fantasmi che cercano di convertirlo: il primo ad ammonirlo è [[Jacob Marley]], il suo defunto amico e socio in affari, seguito dagli spiriti del Natale passato, del Natale presente e del Natale futuro. Dopo le loro apparizioni, Scrooge cambia e diventa molto più gentile e generoso ed inizia ad apprezzare il Natale.
Il '''''Canto di Natale''''' (''A Christmas Carol'') è una delle opere più famose e popolari di [[Charles Dickens]] ([[1812]]-[[1870]]). È il più importante della serie dei ''[[Libri di Natale]]'' (''The Christmas Books''), una collezione di racconti che include oltre al ''Canto'' ([[1843]]), ''Campane a Festa'' (''The Chimes'', [[1845]]), ''L'uomo visitato dagli spettri'' (''The Haunted Man'', [[1848]]), ''Il grillo sul caminetto'' (''The Cricket on the Hearth'', [[1845]] e ''La lotta per la vita'' (''The Battle for Life'').
 
== Storia ==
Racconto fantastico sulla conversione dell'arido e tirchio Scrooge visitato nella notte di [[Natale]] da tre spettri preceduti da un'ammonizione del defunto amico e collega Marley, il ''Canto'' unisce al gusto del [[Romanzo gotico|racconto gotico]] l'impegno nella lotta alla povertà e allo sfruttamento minorile, attaccando l'[[analfabetismo]]: problemi esasperati apparentemente proprio dalla ''Poverty Law'' (''Legge contro la povertà''), comodo tappabuchi tanto inefficace quanto dannoso ideato dalle classi abbienti.
Scritto nel periodo in cui i Britannici stavano esplorando e rivalutando le tradizioni natalizie, inclusi racconti, cartoline e alberi di Natale, Dickens fu influenzato dalle proprie esperienze durante l'infanzia e dai racconti di altri autori, come [[Washington Irving]] e Douglas Jerrold. Aveva già scritto tre storie di Natale. D'ispirazione alla ''Christmas Carol'' vi fu la sua visita alla ''Field Lane Ragged School'', una delle diverse istituzioni esistenti allora per i bambini di strada di Londra. Il trattamento verso i poveri e l'abilità di un individuo di redimersi operando una trasformazione di sé in persona più empatica sono le chiavi della storia.
<!--[[Image:A_Christmas_Carol_frontpiece.jpg|thumb|200px|right|Il frontespizio della prima edizione del ''Canto di Natale''del 1843]]-->
[[Immagine:Christmas_carol_Dickens.jpg|thumb|300px|Lo zio Scrooge parla al fantasma di Marley]]
[[Immagine:A Christmas Carol - Ghosts of Departed Usurers.jpg|thumb|<center>I fantasmi degli usurai morti (illustrazione di John Leech)]]
 
Pubblicata il 19 dicembre, la prima edizione andò esaurita il giorno di Natale; alla fine del 1844, già tredici edizioni erano andate a stampa. Accolta favorevolmente dalla critica, copie pirata apparvero nel gennaio 1844, contro la cui pubblicazione Dickens agì per le vie legali, ma che abbassarono ulteriormente i magri guadagni dell'autore sul libro. L'autore scrisse altre storie di Natale negli anni successivi: la serie di ''Christmas Books'' include ''[[Le campane]]'' (''The Chimes'', 1845); ''[[Il grillo del focolare]]'' (''The Cricket on the Hearth'', 1845); ''[[La battaglia della vita]]'' (''The Battle for Life'', 1846); ''[[Il patto col fantasma]]'' (''The Haunted Man'', 1848).
==Trama==
{{trama}}
Il ''Canto'' è suddiviso in cinque che puzzano parti: nella prima si descrive il personaggio di Ebenezer Scrooge (in inglese: "tirchio"), ricco e gretto finanziere, un [[Utilitarismo|utilitarista]] della City per il quale il [[Natale]] è una perdita di tempo e un danno agli affari (rimprovera Dio stesso per la chiusura dei negozi di domenica : proprio perché banche e negozi chiudono non gli permettono di guadagnare di più delle grandi ricchezze che possiede già: vestiti scarpe ...
Talmente infastidito dagli scioperi, costringe il suo contabile Popo Cratchitt, cui dà uno stipendio da fame, a presentarsi al lavoro anche il giorno dopo quello di Natale molto presto per rifarsi del tempo perduto il giorno prima. Per strada risponde male a tutti coloro che gli fanno gli auguri, incluso l'affettuoso nipote Fred, figlio della defunta sorella che invano lo prega di pranzare con la sua famiglia: l'unica compagnia che conta per Scrooge è quella della sua cassaforte.
 
Nel 1849 Dickens iniziò la lettura pubblica della storia, un successo così dirompente che fino alla sua morte conta 127 acclamate apparizioni. Mai passata di moda, sempre ristampata e ritradotta in tutto il mondo, il ''Canto di Natale'' conta moltissimi adattamenti cinematografici, televisivi, d'animazione, teatrali. Inoltre, cogliendo una serie di aspetti del Natale, quali le riunioni familiari, il cibo e le bevande, i giochi e lo spirito di festa e generosità che presiedono all'evento nel moderno Occidente, ha catturato per sempre la moderna celebrazione dei valori cristiani.
ndjhfjdhfhdufyuyfudhfdhfjdh dufyufydfyydyufdhufy e fhfhjhdfudhf<nowiki>'''Inserisci qui il testo non formattato'''''Corsivo''</nowiki>
A questo punto si apre una porta, e compare il cadavere di Marley: una visione tremenda, tanto più terrificante in quanto, scoperte le bende per mostrare il volto, cade la mascella dal viso. Intorno alla vita, una catena forgiata di lucchetti, timbri, assegni, e tutto quel materiale che, secondo l'ammissione di Marley, lo ha distolto dal fare del bene agli altri accumulando denaro tutto per se: il rimpianto per aver vissuto chiuso nel proprio [[egoismo]] lontano dalle persone che amava e che lo amavano costituisce la sua pena eterna, una dannazione che lo costringe a vagare per il mondo senza potere vedere la luce di [[Dio]].
 
== Trama ==
Il solo sollievo è ammonire Scrooge, perché la catena che si sta forgiando è ben più lunga e pesante della sua. Se andrà avanti così, anche lui subirà la stessa sorte: Marley gli annuncia allora la visita imminente di tre spiriti: uno che incarna i Natali passati, un altro quello presente, l'ultimo il Natale futuro.
[[File:Marley's Ghost-John Leech, 1843.jpg|thumb|Ebenezer Scrooge parla con il fantasma di Marley|sinistra]][[File:A Christmas Carol - Ghosts of Departed Usurers.jpg|thumb|I fantasmi degli usurai morti (illustrazione di John Leech)]]
Il ''Canto di Natale'' è suddiviso in cinque parti, con il protagonista che viene portato a un profondo cambiamento da tre spiriti.
 
=== Il ritratto del protagonista e l’avvertimento di Marley ===
===Lo spirito del Natale Passato===
[[Londra]], [[vigilia di Natale]] 1843. [[Ebenezer Scrooge]] è un anziano banchiere, molto ricco ma estremamente avaro, egoista e crudele, che non spende nulla nemmeno per sé, al punto che, nonostante la sua ricchezza, veste di stracci e fa una vita da nullatenente. Odia fortemente il [[Natale]], in quanto lo ritiene soltanto una perdita di tempo e un giorno in cui, per la festività, non si può lavorare e guadagnare (rimprovera Dio stesso per il riposo domenicale che intralcia il [[commercio]] e il guadagno). Scrooge lavora ogni giorno con orari più lunghi di quelli degli operai nelle fabbriche e costringe il suo umile impiegato contabile [[Bob Cratchit]], al quale dà uno stipendio da fame, a fare altrettanto, obbligandolo a presentarsi al lavoro rimanendo in ufficio fino a tardi anche il giorno della Vigilia di Natale e il giorno di Santo Stefano e concedendogli con enorme risentimento di non lavorare il giorno di Natale. Per questo suo insano attaccamento al lavoro e al denaro, Scrooge è odiato da molti cittadini.
Un fantasma circondato da una corona di luce e con un copricapo da pompiere che tiene sul fianco lo riporta indietro nel passato a rivisitare la propria infanzia dimenticata: in una scena è bambino sui banchi di scuola, mandato a studiare in collegio dal padre che lo ha voluto allontanare dalla famiglia: era solo, triste, senza amici, studia in un'aula buia. In un'altra scena, qualche tempo più tardi arriva la sua sorellina, tornata per riportarlo a casa, dopo avere convinto il padre a riprenderlo in famiglia.
 
Il giorno della vigilia di Natale, uscito dall'ufficio, Scrooge guarda storto e risponde male a tutti coloro che intonano canzoni natalizie o che gli fanno gli auguri; tratta con disprezzo anche l'affettuoso nipote Fred, suo unico parente in vita, figlio della defunta sorella Fanny, che gli fa visita in ufficio, gli fa gli auguri e tenta di invitarlo a cena insieme alla sua famiglia. Nell'ufficio entrano anche due benefattori che chiedono a Scrooge di fare una donazione in denaro per i poveri, ma il protagonista rifiuta, affermando che chi non lavora non dovrebbe avere diritto a nulla in quanto non si guadagna da vivere personalmente e che non servirebbe fare donazioni per i poveri in quanto, per loro, esistono le prigioni e gli ospizi; quando i benefattori insistono affermando che la povera gente preferirebbe morire piuttosto che finire in luoghi del genere, Scrooge per tutta risposta afferma con crudeltà che secondo lui sarebbe meglio in quanto in tale modo diminuirebbe la popolazione in eccesso, per poi scacciare i due benefattori dall'ufficio.
È un momento felice, un abbraccio tra i due stretti da un affetto immenso, con il piccolo Scrooge che salta di gioia: è il momento in cui le ruvide labbra del vecchio Scrooge abbozzano un sorriso. Qualche anno dopo è ammesso a fare l'apprendista contabile presso l'anziano e benevolo Fezziwig. Anche qui è Natale, ma Fezziwig fa chiudere l'ufficio prima del tempo e invita i ragazzi a seguirlo a casa sua dove fa una festa sontuosa: nelle piccole follie natalizie dell'allegra compagnia cadono le differenze di classe, si canta e si gioca tutti quanti, bambini, giovani e anziani. Fezziwig e la moglie sono degli anfitrioni imbattibili, scherzano e fanno i pagliacci.
 
Alla fine del lavoro Scrooge rincasa e gli sembra di vedere, specchiato nel [[picchiotto]] del suo portone, il volto del defunto socio in affari [[Jacob Marley]], morto esattamente sette Vigilie di Natale prima, cosa che lo lascia profondamente turbato. Entrato in casa, mentre cena seduto vicino al camino, comincia a percepire strani fenomeni: sente il rumore di un carro funebre che si trascina invisibile sulle scale avvolte nel buio e un rumore di catene nella cantina e vede oscillare e suonare da soli tutti i campanelli di casa.
Durante il ballo Scrooge conosce quella che diventerà la sua ragazza. Le promette di sposarla: ma solo qualche anno dopo, già ricco, teme di mantenere la promessa perché lei è povera e non gli porterebbe dote. Lei lo lascia andare distrutta, ma da quel giorno Scrooge resterà solo e il suo cuore diventerà sempre più arido. Scrooge grida davanti alla visione di sé stesso in preda all'egoismo, sa che sta commettendo l'errore fatale della sua vita e implora l'ombra del giovane Ebenezer di non lasciarla, di correrle dietro, ma invano: il suo alter ego non lo può udire.
 
A questo punto si apre una porta e compare il fantasma di Marley: una visione tremenda, resa ancora più terrificante quando, scoperte le bende per mostrare il volto, gli cade la mandibola dal viso. Il fantasma, intorno alla vita, porta una catena forgiata di lucchetti, timbri, portamonete, assegni e banconote; tutto ciò è dovuto, secondo l'ammissione dello stesso Jacob, all'aver accumulato denaro unicamente per sé ed al non aver mai voluto fare del bene agli altri, comportamento che lo ha condannato, da morto, a portare su di sé la catena dell'avidità, destinata a tutti quelli che vivono in tale maniera. Il rimpianto per avere vissuto chiuso nel proprio [[egoismo]] lontano dalle persone che amava e che lo amavano costituisce la sua pena eterna, una dannazione che lo costringe a vagare per il mondo senza potere vedere la luce di [[Dio]]. Il suo unico sollievo è potere ammonire Scrooge, perché la catena che egli si sta forgiando è ben più lunga e pesante della sua e se andrà avanti così anche lui subirà la stessa sorte, come testimonia il fatto che nel mentre sono comparsi anche i fantasmi degli usurai, peggiori anche degli avari. Marley annuncia allora al protagonista la visita imminente di tre spiriti; Scrooge non ne rimane però troppo turbato e, quando tutti i fantasmi scompaiono, si corica.
Il passato non si può cambiare. Scrooge è disperato, implora il fantasma di non tormentarlo. Molto più tardi, Scrooge assiste a una cena di Natale: riconosce la sua ex ragazza ormai sposata da anni, con tanti figli. Fa un sarcastico commento su Scrooge al marito. È appena arrivata la notizia che Marley è abbandonato sul letto di morte, neanche il suo amico è lì per confortarlo. Preso dal rimorso, Scrooge schiaccia il copricapo sulla testa del fantasma fino a farlo scomparire: ma la luce chiusa nel cappello inonda tutto il pavimento come un diluvio terrorizzando il vecchio.'''
 
=== Lo Spiritospirito del Natale Presentepassato ===
[[File:A Christmas Carol - Scrooge Extinguishes the First of the Three Spirits.jpg|thumb|left|Scrooge tenta di scacciare lo spirito del Natale passato]]
Il secondo spirito, la notte successiva, appare sotto forma di un grasso gigante sornione: è lo spirito del Natale Presente. Con lui vola fuori dalla finestra, sorvolando Londra; avventurandosi nelle brughiere del Nord fino a volare in mare aperto. Dalle scene a cui assiste emana sempre, qualunque sia l'ambiente che visita o le difficoltà dei suoi poveri, una profonda gioia conviviale. Visita la casa del nipote, dove ormai il pranzo di Natale è cominciato senza di lui: circolano altre parole di scherno per Scrooge, temperate però dall'affetto del nipote e dalla famiglia, che tutto sommato sente la sua mancanza, addolorato dal fatto che non riesca a vivere gioiosamente il Natale: ogni necessità di condannare Scrooge è inutile, perché in effetti sa che si sta facendo abbastanza male lo zio con le proprie mani. Si raccontano storie intorno al caminetto o si gioca a moscacieca, momento esilarante in cui l'amico del nipote di Scrooge ne approfitta per perseguitare dolcemente la sorella della moglie. Il gioco si chiude con un'anello di fidanzamento infilato sul dito di lei dietro le tende. Invano Scrooge vorrebbe unirsi alla comitiva, ma nessuno può sentirlo. A questa scena di felicità domestica fa riscontro un'altra per molti aspetti speculare: il contabile di Scrooge rientra a casa: è un interno misero e spoglio. Ma la famiglia è forte nelle avversità e unita negli affetti: sulla tavola c'è pochissimo da mangiare, ma nessuno si lamenta. Anzi, il minuscolo Tiny Tim, di pochi anni di vita, già colpito da una malattia e da grave malnutrizione, costretto alle stampelle è quello che incoraggia tutti portando allegria tra i fratelli maggiori. C'è però preoccupazione per il futuro di Tim e lo stesso fantasma annuncia di vedere un posto vuoto a quella tavola il prossimo Natale. Altre scene minori ritraggono una famiglia di minatori in una capanna, due guardiani di un faro, dei marinai lontani da casa, tutti muoiono dal freddo ma sulle labbra di tutti c'è sempre un caloroso "Buon Natale". La disperazione è vinta dalla fede e dal grande senso della famiglia che li unisce. Alla fine delle apparizioni, il gigante appare notevolmente invecchiato: il Natale Presente si è infatti concluso ed è prossimo alla fine: il suo ampio ventre allora si squarcia partorendo due mostruose creature dal vago aspetto di bambini, ma invecchiati precocemente dagli stenti, deformati e incattiviti dalla fame: la prima, la bambina, è l'Ignoranza, il bambino è il Bisogno (cioè la [[povertà]]). Il gigante vede in loro i due grandi flagelli che si abbatteranno sul mondo a meno che chi può non faccia qualcosa al più presto.
All'una di notte di Natale appare lo [[Spirito del Natale Passato]], un fantasma bianco circondato da una corona di luce che si sprigiona dal capo, simile a una candela, con in mano un cappello a forma di spegnitoio e un ramo di agrifoglio.
 
Lo spirito sveglia Scrooge e lo porta indietro nel tempo, a rivivere la propria infanzia dimenticata, nel suo paese d'origine. In una scena Ebenezer è bambino sui banchi di scuola, mandato a studiare in collegio dal padre; è solo, triste e senza amici e studia in un'aula buia e fredda, ma ama ancora il Natale. In un'altra scena, ambientata qualche tempo più tardi, arriva la sua sorellina Fanny, tornata per riportarlo a casa, dopo avere convinto il padre a riprenderlo in famiglia. È un momento felice, un abbraccio tra i due, stretti da un affetto immenso, con il giovane Ebenezer che salta di gioia. Il fantasma ricorda a Scrooge l'affetto che lo legava alla famiglia e che il figlio di Fanny, il nipote Fred, rappresenta l'unico parente. Ricordando la sgarbatezza con la quale lo ha trattato, Scrooge comincia a provare rimorso.
===Lo Spirito del Natale Futuro===
Il terzo spirito (il Natale Futuro) si presenta come una figura altissima, avvolta da un nero mantello e un cappuccio da cui nulla traspare se non una mano che sporge da una manica. Invano Scrooge chiede che parli, la figura è silenziosa, e lo guida solo con un dito. Siamo ancora a Londra, e Scrooge assiste a diverse scene il cui argomento è la morte di un vecchio tirchio, deriso da tutti. Due banchieri della city parlano del suo prossimo funerale: mentre uno afferma di andarvi per puro dovere, l'altro, schernendo la tirchieria del defunto, è interessato soltanto a rifarsi a sue spese con la cena gratis del funerale. Un povero padre che era debitore al vecchio non nasconde alla famiglia il sollievo per la sua morte perché a chiunque saranno trasferiti i debiti, il futuro creditore sarà sempre più buono di lui. In un negozio di rigattiere, i servi del defunto si dividono tutto quello che hanno potuto rubare in casa sua, incluse le tende del baldacchino che ne proteggevano il corpo e la camicia sottratta dal suo abito funebre: l'ammontare totale è venduto al rigattiere tra le risate di tutti. Intanto un profondo dolore ha colpito i Cratchitt e Tiny Tim è morto di stenti. È lutto profondo, dolore immenso. Scrooge vorrebbe sapere chi è il vecchio tanto odiato da tutti, ma quando il fantasma lo porta davanti al capezzale non osa scoprire il lenzuolo che ne ricopre interamente la salma. Scrooge vede che la sua casa è stata venduta, e pure la sua ditta, vorrebbe entrare, ma il fantasma indica invece un'altra direzione: Scrooge entra nel cimitero, dove la mano dello spettro indica una lapide con scritto: Ebenezer Scrooge! Il pentimento è completo, il messaggio è andato fino in fondo al cuore di Scrooge.
 
Qualche anno dopo, Ebenezer e l'amico Dick Wilkins sono apprendisti contabili presso l'anziano e benevolo Fezziwig: anche in questo ricordo è Natale e Fezziwig fa allestire l'ufficio per adibirlo a sala da ballo e tenervi una festa sontuosa. Nelle piccole follie natalizie dell'allegra compagnia, le differenze di classe cadono e tutti, bambini, giovani e anziani, giocano, cantano e ballano, con Fezziwig e la moglie che scherzano con tutti. Scrooge è messo di fronte con imbarazzo al ricordo di come lui, quando lavorava come impiegato, si trovasse così bene e provasse così tanta gioia con così poco sforzo grazie a Fezziwig, in contrasto con i suoi abituali comportamenti nei confronti del suo impiegato Cratchit.
===Il ravvedimento===
Scrooge si ritrova nel letto e scopre che è mattina presto, il Natale ha fatto il suo ingresso:corre allora in ufficio dove, visto arrivare Bob Cratchitt gli dà un notevole aumento di stipendio e le vacanze tanto meritate scusandosi con lui. Si prende cura della sua famiglia e soprattutto di Tiny Tim, che guarisce. Con i Cratchitt si instaura un profondo legame di amicizia. Si riconcilia anche con il nipote e accetta l'invito a cena per giocare e cantare con tutti i parenti. Da allora Scrooge diventa una delle persone più amate, e trova finalmente la pace dell'anima.
 
La scena cambia ancora e appare uno Scrooge adulto, ormai ricco, trasferitosi con Marley come capo-finanziere nel suo nuovo studio omonimo. Scrooge è di fronte a Belle, la sua fidanzata, una ragazza povera e senza dote dopo la morte dei genitori: anni prima, quando entrambi erano poveri e giovani, si erano promessi di sposarsi, ma adesso Ebenezer è molto cambiato, probabilmente anche per l'influenza di Marley, e Belle, vedendo che la promessa non può essere mantenuta, vuole lasciarlo libero; Scrooge si rivede accettare con malcelato sollievo l'offerta della ragazza, e da quel giorno sarà solo e gelido a crogiolarsi nel suo denaro.
{{finetrama}}
 
Scrooge è disperato e implora il fantasma di non tormentarlo più. Lo spirito però porta Scrooge ad assistere a una cena di Natale, dove si riconosce proprio Belle, ormai sposata da anni e con tanti figli, ancora povera ma felice, mentre dialoga col marito. Quest'ultimo le racconta che Marley è abbandonato sul letto di morte e neanche il suo vecchio amico Scrooge è lì per confortarlo. Impaurito e preso dal rimorso, Scrooge schiaccia il copricapo-spegnitoio sulla testa del fantasma-candela fino a farlo scomparire, ma la luce chiusa nel cappello inonda tutto il pavimento, terrorizzando il vecchio, che si ritrova nella sua camera da letto a dormire e riposarsi.
==La critica==
===Le tematiche sociali===
"Mi chiedo se per caso hai letto ''I Libri di Natale'' di Dickens? Chiese [[Robert Louis Stevenson]] a un amico(...) io ne ho letti due, e ho pianto come un bambino, ho fatto uno sforzo impossibile per smettere. Quanto è vero Dio, sono tanto belli - e mi sento così bene dopo averli letti. Voglio uscire a fare del bene a qualcuno (...). Oh come è bello che un uomo abbia potuto scrivere libri come questi riempendo di compassione il cuore della gente."
 
=== Lo spirito del Natale presente ===
Se i primi due libri della raccolta dovevano avere colpito Stevenson, è sicuramente sul primo che si concentrò la sua attenzione. La sua commozione e lo stato di esaltazione da lui espresso rappresentano il trionfo unanime da parte della critica e del pubblico di allora: il [[24 dicembre]] del [[1843]], poco dopo la sua prima apparizione nelle librerie, Il ''Canto di Natale'' aveva infatti raggiunto quota 6000 copie, cifra eccezionale data l'epoca e l'edizione ''deluxe'' del libro; la rilegatura rigida con velluto rosso a bordi dorati voluta dalla [[Chapman and Hall]] lo rendevano costoso. Conteneva anche le preziose illustrazioni del celeberrimo [[John Leech]], vignettista della rivista satirica ''Punch''. Leech, a differenza di Dickens, era dichiaratamente radicale e rivoluzionario, non un vittoriano nell'accezione comune del termine. In questa occasione speciale, però, anche la penna di Dickens, che era stata in passato più accomodante non risparmiò attacchi sarcastici alle classi alte.
[[File:Scrooges third visitor-John Leech,1843.jpg|thumb|Lo spirito del Natale presente (John Leech)]]
[[File:A Christmas Carol - Ignorance and Want.jpg|thumb|L'ignoranza e la miseria (John Leech)]]
Scrooge viene svegliato nel cuore della notte dal secondo spirito, quello del [[Spirito del Natale Presente|Natale Presente]], molto simile alla figura di [[Father Christmas|Babbo Natale]]: appare come un gigante dall'aria gioviale e allegra, con un viso sorridente adornato da lunghi capelli ricci e barba rosso-castani, che indossa una veste di colore verde orlata di pelliccia bianca, una corona di agrifogli sul capo e porta una torcia-cornucopia nella mano, si presenta seduto sopra un trono formato da cibi e piatti natalizi e dice di avere oltre 1800 fratelli, i Natali presenti precedenti (facendo capire che il romanzo è dunque ambientato nel XIX secolo). Lo spettro conduce Scrooge dalla famiglia di Bob Cratchit, che sta consumando la sua povera cena di Natale: sono tutti felici, anche e soprattutto il piccolo [[Tim (Canto di Natale)|Tim]], il minore dei figli di Bob, storpio e molto malato, sebbene siano così poveri da non poter comprare nemmeno le medicine per Tim e da dover rinunciare anche al gustare un tacchino a Natale, ritrovandosi costretti a ripiegare su una misera oca che non basta per tutti. Tutti cenano augurandosi a vicenda un buon Natale e un buon anno nuovo e brindando a Scrooge, in quanto, nonstante la sua cattiveria, permette loro di vivere; la moglie di Cratchit brinda invece al marito, che sopporta la crudeltà del suo capo per cercare di mantenere la famiglia. Nel sentire ciò, Scrooge è costretto a fare i conti con sé stesso, in quanto la sua avidità è la causa del disprezzo che gli altri provano per lui. Impietosito, Scrooge implora lo spirito di dirgli se il piccolo Tim vivrà. Lo spirito risponde con voce severa e triste: "''Io vedo un posto vuoto nel povero focolare e, accanto al camino, una gruccetta senza proprietario e gelosamente custodita''", per poi dire esplicitamente che, se le cose non cambieranno, Tim morirà in breve tempo. Scrooge è sconvolto e rattristato, e lo spirito gli dice le stesse parole che Scrooge stesso, come già accennato, aveva detto ai due benefattori che erano passati nel suo studio: "''Così diminuisce la popolazione in eccesso''" (frase che espone la teoria sostenuta dall’economista e demografo [[Thomas Robert Malthus]], ritenuto "l’uomo più odiato del suo tempo").
 
Il fantasma mostra poi a Scrooge altre persone che passano il Natale nei modi più vari: un gruppo di minatori che intonano tutti insieme un canto di Natale attorno a un focolare, due guardiani di un faro che, brindando e cantando, si scambiano un ''Buon Natale'', e infine dei marinai su un bastimento in mezzo all'oceano che si scambiano gli auguri e dedicano un pensiero ai loro cari. Scrooge è molto stupito da ciò che vede. Lo spettro lo riporta a Londra e lo conduce alla casa di suo nipote Fred, che sta passando il Natale in allegria con i suoi amici e i suoi parenti e ride con i suoi invitati delle grottesche manie dello zio, ma pronuncia comunque parole di affetto per lui e brinda alla sua salute insieme a tutti, così come aveva voluto fare anche Cratchit. Prima di congedarsi, lo spettro porta Scrooge all'interno di una torre campanaria, annunciandogli la propria immininente morte a mezzanotte, poiché la sua vita dura solo una notte: effettivamente, Scrooge si accorge di qualcosa di bizzarro che sporge dalla veste dello spirito, i cui capelli stanno ingrigendo, e lo spirito gli dice che esso potrebbe essere un artiglio, data la modesta quantità di carne da cui esso è ricoperto. Lo spettro apre quindi la veste e mostra che ai suoi piedi si trovano due bambini laceri, amareggiati e miserabili: essi rappresentano l'Ignoranza e la Miseria, a cui i poveri sono condannati dalla classe dirigente della quale Scrooge fa parte.
Il [[5 ottobre]] dello stesso anno egli aveva presieduto una serata di gala al [[Manchester]] Athaeneum, e prendendo la parola aveva denunciato la ''Poverty Law'', che invece di combattere la povertà la accentuava sanzionando lo sfuttamento minorile nelle fabbriche. Pesava nella memoria dello scrittore l'esperienza degradante vissuta nell'infanzia, quando per pagare i debiti del padre fu mandato a lavorare in una fabbrica di lucido da scarpe, dove subì per sei mesi i maltrattamenti del padrone. Nonostante questo, a una prima espulsione del ragazzo dalla fabrica la mamma insistette perché il proprietario se lo riprendesse ancora per un po': cosa che Dickens non riuscì mai a perdonarle per il resto della vita.
 
Allo scoccare della mezzanotte, lo spirito del Natale Presente inizia a morire, con il suo cuore che si disintegra man mano che le campane (che sono quelle della [[Cattedrale di San Paolo (Londra)|cattedrale di San Paolo]]) suonano i dodici rintocchi della mezzanotte: lo spirito cade a terra ed assume un aspetto scheletrico e la torcia che reggeva si spegne. Sconvolto, Scrooge domanda se i due bambini abbiano un rifugio o del cibo o delle risorse, ma sono essi a rispondergli: il bambino che rappresenta l'Ignoranza si trasforma in un adulto maleducato e pericoloso che finisce per essere arrestato e chiuso in una prigione, mentre la bambina che rappresenta la Miseria diventa una prostituta con problemi mentali che in seguito invecchia e viene rinchiusa con una camicia di forza in un asilo mentale. Entrambi rivolgono a Scrooge le sue stesse parole, che egli aveva pronunciato sempre ai due benefattori riguardo al problema della povertà e della criminalità, ovvero "''Non ci sono le prigioni?''" e "''Non sono in funzione gli ospizi?''".
Nel ''Blue Book'' di una commissione parlamentare dell'epoca e in particolare nel ''Second Report'' (''Seconda Relazione'') uscita solo qualche mese prima Dickens stesso aveva letto statistiche allarmanti sulla povertà in [[Inghilterra]] e sugli abusi, tanto più scioccanti in quanto le vittime erano soprattutto bambini. Statistiche toccabili con mano girando per i quartieri poveri (Dickens era solito farvi lunghe passeggiate a piedi ogni giorno) che spinsero [[Elizabeth Barrett Browning]], poetessa e moglie dell'[[Robert Browning|omonimo poeta]] a scrivere la celebre poesia 'Pianto dei bambini' ('Cry of the Children). Gli "Hungry Forties" (gli anni '40 della fame) furono un periodo molto difficile per le classi meno abbienti, e il malcontento popolare verso il governo dovette crescere tanto da risvegliare gli intenti filantropici dei [[Età vittoriana|vittoriani]], talora sinceri, talora motivati dalla paura della [[rivoluzione]], che scoppiò un po' dappertutto nell' [[Europa]] continentale.
 
Scrooge si ritrova quindi solo e sperduto nella nebbia, ad attendere l'arrivo del terzo e ultimo spirito.
Non furono solo le cause indipendentistiche, ma anche la fame dei popoli oppressi dallo sfuttamento feudale a fomentare ribellioni e conflitti, provocando la caduta di [[Luigi Filippo di Francia|Luigi Filippo]] in [[Francia]] e i celebri moti [[Giuseppe Mazzini|mazziniani]] culminati con la fondazione della [[Repubblica Romana]] di [[Giuseppe Garibaldi]]: il [[1848]] fu, non a caso l'anno che vide la pubblicazione del ''Capitale'' di [[Karl Marx]]. L'Inghilterra impedì però che questo malcontento fosse esasperato oltre il limite di guardia e per quanto questi segnali d'allarme non valsero a cambiare radicalmente la società, furono almeno presi i primi provvedimenti concreti, furono inoltre istituite diverse società filantropiche e movimenti di volontariato che dettero tra l'altro l'opportunità alle donne di uscire dalle mure domestiche dandole per la prima volta una relativa indipendenza: ([[Florence Nightingale]] nel 1858 fu la prima donna medico), la prima di una lunga serie di professioniste che entrarono a pieno titolo nella società inglese.
 
=== Lo spirito del Natale futuro ===
===Critica testuale===
[[File:The Last of the Spirits-John Leech, 1843.jpg|thumb|left|Lo spirito del Natale futuro mostra a Scrooge la sua tomba ([[John Leech]])]]
Considerata una ''morality'' sulla falsariga delle sacre rappresentazioni [[Medioevo|medievali]] per la semplice simbolicità [[Religione|religiosa]] e l'aspetto melodrammatico, Il ''Canto di Natale'' è effettivamente un dramma in cinque atti, in cui le apparizioni che si presentano a Scrooge si aprono e si chiudono tra un sipario e l'altro, anche se le cortine del baldacchino dove dorme l'avaro rimpiazzano alla buona il sipario teatrale. Ma il ''Canto'' non è solo una parabola: rappresenta infatti lo sviluppo in chiave satirica e impegnata dei comici bozzetti dei ''Pickwick Papers'', scenette umoristiche in cui compaiono quelle allegre e bonarie caricature destinate più tardi a trasformarsi nei mostri grotteschi del ''Canto'' e più avanti in quelli dei grandi romanzi. Mentre la figura del vecchio zio scapolone appare tratteggiata nel bonario Pickwick (affiancato nelle sue peripezie da Sam Weller (rivisitazione moderna in versione Cockney di [[Don Chisciotte]] e Sancio Panza), l'io cattivo di Scrooge appare nella breve storia di Gabriel Grub, avaro sagrestano rapito da un gruppo di malvagi spiritelli: essi gli fanno assistere a delle scene terribili il cui frutto finale sarà la conversione dell'avaro. Ma si tratta sempre dell'ennesimo bozzetto comico i cui personaggi sono ancora schizzati a matita: è solo con il ''Carol'' che Dickens acquisisce il successo e la capacità tecnica del romanziere. I Canti di Natale sviluppano il suo talento drammatico: a quessto si unisce l'influenza del [[Romanzo picaresco|picaresco]] ereditato da [[Henry Fielding]] di cui era lettore appassionato, mentre il senso del macabro cresce dalla passione per il [[romanzo gotico]]. Raramente però, qualunque sia il tema trattato da Dickens, si può parlare di realismo, se non nel senso che i personaggi da lui creati sono "vivi" nel loro mondo fiabesco: Praz fa notare che si tratta di maschere in cui i tratti umani sono deformati come nelle vignette satiriche. I ''Canti di Natale'' sono dunque racconti fantastici, ma che racchiudono delle verità profonde. Vivono in una dimensione tutta loro come in Shakespeare a cui Dickens è non a caso paragonato per il forte e colorito linguaggio poetico appena mascherato dall'apparenza di prosa. PER ME NN é UN GRAN CHE !!! avete visto la trama ?
Appare dunque lo [[Spirito del Natale Futuro]], che si presenta come una figura altissima, avvolta da un mantello e da un cappuccio nero e con una mano scheletrica che sporge da una manica del mantello. Scrooge gli chiede di dirgli qualcosa, ma egli, per rappresentare su di lui la paura del futuro e per fargli capire che deve essere gentile, rimane in silenzio per tutto il suo tempo e lo guida solo con il dito indice della mano.
 
La scena si sposta ancora a Londra, ma nel Natale successivo, nel 1844. Ebenezer assiste a diverse scene, tutte accomunate dalla presenza di discussioni sulla morte di un anziano uomo molto tirchio e dal pessimo carattere, deriso e odiato da tutti. Due banchieri della City parlano del suo ormai prossimo funerale: mentre uno afferma di andarvi solo per puro dovere morale, l'altro, schernendo la tirchieria del defunto, è interessato soltanto a rifarsi a sue spese con la cena gratis del funerale. Un povero uomo, che era debitore del vecchio defunto, non nasconde alla moglie il sollievo per la sua morte ed il fatto che non gli interessa a chi verranno trasferiti i suoi debiti, in quanto il futuro creditore sarà comunque più buono di Scrooge. In una sudicia baracca di rigattiere, il protagonista osserva disgustato la sua anziana domestica, la signora Dillbert, insieme ad altri loschi individui, vendere a un misero ricettatore, il vecchio Joe, tutti i beni del defunto che hanno potuto rubare in casa sua, incluse le tende del baldacchino che ne proteggeva il corpo e la camicia sottratta dal suo abito funebre, commentando come la sua avarizia abbia finito per portare beneficio a loro.
==Bibliografia==
===Testi===
* Charles Dickens, ''The Christmas Books'', ed. M.Slater. Penguin, 1971, 2vols.
 
Alla fine Scrooge comprende che, se non cambierà, davanti a lui troverà solo una dolorosa e solitaria morte. Lo spirito infatti mostra all'uomo un letto di morte, con sopra un cadavere coperto dalle lenzuola. Nella casa di Bob, intanto, la famiglia Cratchit sta piangendo la morte del piccolo Tim, deceduto per non avere avuto le medicine che la famiglia non poteva permettersi per il basso stipendio del padre che Scrooge sfruttava. Il protagonista non può far altro che guardare il povero Bob piangere disperato insieme alla moglie.
===Critica===
 
Lo spirito conduce poi Scrooge in un cimitero; gli viene mostrata la sua tomba, visitata unicamente dal nipote Fred, che è comunque felice di poter ereditare il suo patrimonio. Improvvisamente si apre una voragine sotto la tomba di Scrooge. Chiedendo perdono a Dio e allo spirito, il vecchio viene trascinato nella voragine, dove riesce ad aggrapparsi disperatamente ad una piccola radice. Sul fondo della voragine Scrooge vede inorridito una bara vuota, dalla quale escono fuori le fiamme dell'inferno e i volti dei dannati. Giurando di cambiare, chiede perdono, ma precipita giù per la profondissima buca finendo dentro la bara.
 
=== Il ravvedimento ===
[[File:A Christmas Carol - Scrooge and Bob Cratchit.jpg|thumb|Scrooge e Bob Cratchit, ormai amici, discutono del loro rapporto professionale brindando con un bicchiere di punch, alla fine del romanzo]]
Scrooge si risveglia nel suo letto, scoprendo di essere di nuovo a casa sua. Affacciandosi alla finestra vede che è mattina, chiede a un ragazzo di passaggio che giorno sia ed egli risponde che è Natale. Il vecchio manda quindi il ragazzo a comprare il più grosso tacchino in vendita presso un negozio lì vicino, gli dà una grossa ricompensa in denaro e glielo fa caricare su una carrozza per farlo portare a casa di Bob Cratchit. Dopo essersi sistemato fisicamente, esce per [[strada]] salutando tutti con calorosa affabilità e augurando a tutti un buon Natale. Sulla strada incontra uno dei due uomini che gli avevano chiesto un contributo per i poveri, si scusa con lui per il suo comportamento del giorno prima e gli dona una grossa cifra di denaro. Trova poi la forza di presentarsi a casa di suo nipote, che lo aveva invitato per Natale: accolto con calore, passa il più bel Natale della sua vita.
 
La mattina dopo, nel suo ufficio, aspetta l'arrivo di Cratchit. Egli, ignaro del cambiamento del suo datore di lavoro, arriva con affanno in ritardo: Scrooge lo affronta con il vecchio cupo cipiglio, gli dice che non è disposto a tollerare ancora questi comportamenti e che pertanto, aprendosi in un sorriso mai visto prima, gli augura un felice Natale e gli comunica di aver deciso di dargli un generoso aumento di stipendio; poi, prima di fargli iniziare il lavoro in ufficio, lo manda a comprare del carbone per accendere i fuochi e lo invita a parlare della sua situazione familiare e lavorativa nel corso della stessa giornata bevendo insieme un bicchiere di buon [[Punch (bevanda)|punch]]. Da allora Scrooge, buon amico di Cratchit e un secondo padre per il piccolo Tim (il quale, grazie all'aiuto dato alla famiglia Cratchit da parte di Scrooge, guarirà dopo avere avuto i farmaci che gli servono), diventa una persona molto amata e trova finalmente la pace nell'anima.
 
== La critica ==
=== Le tematiche sociali ===
[[File:Charles Dickens by Rockwood.jpeg|miniatura|Charles Dickens|sinistra]]
- Mi chiedo se per caso hai letto “I Libri di Natale” di Dickens - chiese [[Robert Louis Stevenson]] a un amico [...] - Io ne ho letti due, e ho pianto come un bambino, ho fatto uno sforzo impossibile per smettere. Quanto è vero Dio, sono tanto belli, e mi sento così bene dopo averli letti. Voglio uscire a fare del bene a qualcuno [...] Oh, come è bello che un uomo abbia potuto scrivere libri come questi riempiendo di compassione il cuore della gente! -.
 
Se i primi due libri della raccolta dovevano avere colpito Stevenson, è sicuramente sul primo che si concentrò la sua attenzione. La sua commozione e lo stato di esaltazione da lui espresso rappresentano il trionfo unanime da parte della critica e del pubblico di allora: il 24 dicembre del [[1843]], poco dopo la sua prima apparizione nelle librerie, il ''Canto di Natale'' aveva infatti raggiunto quota 6000 copie, cifra eccezionale data l'epoca e l'edizione ''deluxe'' del libro; la rilegatura rigida con velluto rosso a bordi dorati voluta dalla Chapman and Hall lo rendevano costoso. Conteneva anche le preziose illustrazioni del celeberrimo [[John Leech]], vignettista della rivista satirica ''Punch''. Leech, a differenza di Dickens, era dichiaratamente radicale e rivoluzionario, non un vittoriano nell'accezione comune del termine. In questa occasione speciale, però, anche la penna di Dickens, che era stata in passato più accomodante non risparmiò attacchi sarcastici alle classi alte.
 
Il 5 ottobre dello stesso anno egli aveva presieduto una serata di gala al [[Manchester]] Athaeneum e prendendo la parola aveva denunciato la [[Poor Law]], che invece di combattere la povertà l'accentuava sanzionando lo sfruttamento minorile nelle fabbriche. Pesava nella memoria dello scrittore l'esperienza degradante vissuta nell'infanzia, quando per pagare i debiti del padre fu mandato a lavorare in una fabbrica di lucido da scarpe, dove subì per sei mesi i maltrattamenti del padrone. Nonostante questo, a una prima espulsione del ragazzo dalla fabbrica la mamma insistette perché il proprietario se lo riprendesse ancora per un po': cosa che Dickens non riuscì mai a perdonarle per il resto della vita.
 
Nel ''Blue Book'' di una commissione parlamentare dell'epoca e in particolare nel ''Second Report'' (''Seconda Relazione'') uscita solo qualche mese prima Dickens stesso aveva letto statistiche allarmanti sulla povertà in [[Inghilterra]] e sugli abusi, tanto più scioccanti in quanto le vittime erano soprattutto bambini. Statistiche toccabili con mano girando per i quartieri poveri (Dickens era solito farvi lunghe passeggiate a piedi ogni giorno) che spinsero [[Elizabeth Barrett Browning]], poetessa e moglie dell'[[Robert Browning|omonimo poeta]] a scrivere la celebre poesia ''Pianto dei bambini'' (''Cry of the Children''). Gli "Hungry Forties" (gli anni '40 della fame) furono un periodo molto difficile per le classi meno abbienti e il malcontento popolare verso il governo dovette crescere tanto da risvegliare gli intenti filantropici dei [[Età vittoriana|vittoriani]], talora sinceri, talora motivati dalla paura della [[Primavera dei popoli|rivoluzione]], che scoppiò un po' dappertutto nell'[[Europa]] continentale.
 
Non furono solo le cause indipendentistiche, ma anche la fame dei popoli oppressi dallo sfruttamento capitalistico a fomentare ribellioni e conflitti, provocando la caduta di [[Luigi Filippo di Francia|Luigi Filippo]] in [[Francia]] e i celebri moti [[Giuseppe Mazzini|mazziniani]] culminati con la fondazione della [[Repubblica Romana (1849)|Repubblica Romana]] di [[Giuseppe Mazzini]]: il [[1848]] fu, non a caso l'anno che vide la pubblicazione de ''Il Manifesto del Partito Comunista'' di [[Karl Marx]] e [[Friedrich Engels]]. L'Inghilterra impedì però che questo malcontento fosse esasperato oltre il limite di guardia e per quanto questi segnali d'allarme non valsero a cambiare radicalmente la società, furono almeno presi i primi provvedimenti concreti, furono inoltre istituite diverse società filantropiche e movimenti di volontariato che dettero tra l'altro l'opportunità alle donne di uscire dalle mura domestiche dando loro per la prima volta una relativa indipendenza: per esempio [[Florence Nightingale]], grazie allo straordinario successo ottenuto con il suo intervento a favore dei feriti della [[Guerra di Crimea]], riuscì a muoversi con grande autorevolezza nella società inglese riuscendo a organizzare, a partire dal 1860, la prima scuola per la formazione professionale delle infermiere.
 
=== Critica testuale ===
[[File:Carl Barks signing autographs in Finland in 1994.jpg|miniatura|left|Carl Barks|216x216px]]
 
Nel corso del Novecento, il ''Canto di Natale'' ispirerà alcuni simboli tradizionalmente legati al mondo del capitalismo anglosassone, come [[Paperon de' Paperoni|Zio Paperone]] (disegnato per Disney da [[Carl Barks]] con il nome di ''[[Uncle Scrooge]]'') ispirandosi per i mustacchi al piumaggio del suo pappagallo Cacatua Alba <ref>Il canto i Natale e i suoi segreti, a cura di Rossana Cancellieri, in 'Chi è di scena' Rai3 [https://www.youtube.com/watch?v=f9yngJGORZU&list=PLPYEAhXhF49n2zXbG4nsz2oq2kCIKmzMS&index=6&t=2s ''YouTube ipodplays'']</ref>.
 
Scrooge ispirerà anche il personaggio dell'avaro Mr. Potter nel capolavoro cinematografico ''[[La vita è meravigliosa]]'', oltre ad altri film natalizi dove il "cattivo" di turno viene miracolato e guidato sulla via dell'amore. Considerata una ''morality'' sulla falsariga delle sacre rappresentazioni [[Medioevo|medievali]] per la semplice simbolicità [[Religione|religiosa]] e l'aspetto melodrammatico, il ''Canto di Natale'' è effettivamente un dramma in cinque atti, in cui le apparizioni che si presentano a Scrooge si aprono e si chiudono tra un sipario e l'altro, anche se le cortine del baldacchino dove dorme l'avaro rimpiazzano alla buona il sipario teatrale. Ma il ''Canto'' non è solo una parabola: rappresenta infatti lo sviluppo in chiave satirica e impegnata dei comici bozzetti dei ''Pickwick Papers'', scenette umoristiche in cui compaiono quelle allegre e bonarie caricature destinate più tardi a trasformarsi nei mostri grotteschi del ''Canto'' e più avanti in quelli dei grandi romanzi. Mentre la figura del vecchio zio scapolone appare tratteggiata nel bonario Pickwick (affiancato nelle sue peripezie da Sam Weller, rivisitazione moderna in versione Cockney di [[Don Chisciotte della Mancia|Don Chisciotte]] e Sancio Panza), l'io cattivo di Scrooge appare nella breve storia di Gabriel Grub, avaro sagrestano rapito da un gruppo di malvagi spiritelli: essi gli fanno assistere a delle scene terribili il cui frutto finale sarà la conversione dell'avaro. Ma si tratta sempre dell'ennesimo bozzetto comico i cui personaggi sono ancora schizzati a matita: è solo con il ''Carol'' che Dickens acquisisce il successo e la capacità tecnica del romanziere, sviluppando il suo talento drammatico: a questo si unisce l'influenza del [[Romanzo picaresco|picaresco]] ereditato da [[Henry Fielding]] di cui era lettore appassionato, mentre il senso del macabro deriva dalla passione per il [[romanzo gotico]]. Raramente però, qualunque sia il tema trattato da Dickens, si può parlare di realismo, se non nel senso che i personaggi da lui creati sono "vivi" nel loro mondo fiabesco: Praz fa notare che si tratta di maschere in cui i tratti umani sono deformati come nelle vignette satiriche. Il ''Canto'' è dunque un racconto fantastico ma che racchiude verità profonde. Vive in una dimensione tutta sua come in Shakespeare, a cui Dickens è paragonato per il linguaggio poetico appena mascherato dalla prosa.
 
==Adattamenti==
[[File:Dickens - A Christmas carol in prose, 1843.djvu|page=5|thumb|Frontespizio del ''Canto di Natale in prosa''|link=File:Dickens_-_A_Christmas_carol_in_prose,_1843.djvu%3Fpage=5]]
 
=== Adattamenti teatrali ===
[[File:Patrick Stewart by Gage Skidmore.jpg|miniatura|left|Patrick Stewart|220x220px]]
Il Canto di Natale ha ispirato centinaia di versioni teatrali, filodrammatiche e professionali, in tutto il mondo anche in forma di music-hall, balletti e opere liriche.
 
Il primo a creare una riduzione teatrale del racconto fu Dickens stesso all'età di 45 anni, in seguito a una crisi personale e professionale che lo portò a salire sul palcoscenico conquistando così un nuovo spazio creativo e una nuova fonte di guadagni<ref>Malcolm Andrews, ''Charles Dickens and his Performing Selves'', Oxford University Press, 2006</ref>. Lo scrittore rappresentò il Canto di Natale in forma di ''one man show'', nell’ambito delle [[letture teatrali di Charles Dickens]], in numerose città inglesi e nella sua seconda tornée in America<ref>Charles Dickens, ''Readings: Il Circolo Pickwick, Dombey e Figlio, Un canto di Natale, David Copperfield, Oliver Twist a teatro'' a cura di Marisa Sestito, Marsilio, 2016, ISBN 978-88-317-1336-8</ref>. Nel corso degli anni la durata del Canto di Natale, con la platea affollata di spettatori entusiasti e commossi, scende da tre ore a ottanta minuti. Dickens utilizza solo un fondale chiaro e un tavolino per appoggiare il copione con ampi margini su cui annota, come in una partitura, pause, tempi e timbri di voce di tutti i personaggi. L’impegno emotivo nel corso degli anni creò a Dickens problemi nervosi e fisici. L'ultimo spettacolo va in scena il 15 Marzo del 1870.
 
Nel 1993 [[Patrick Stewart]], che nel 1999 sarà Scrooge in un film di David Hugh Jones, prodotto dalla Turner Network Television, porta in teatro la versione ''one man show'' di Dickens per tre stagioni a New York e Londra. Il reading di Stewart vince l'Oliver Award per Best Actor Drama e torna in scena con enorme successo nel 2005 all'Albey Theatre di Londra. Nel 1991 Stewart aveva prodotto in California con Kate Elliott due CD audio del reading in cui interpreta tutti i personaggi del racconto<ref>Patrick Stewart Performs Charles Dickens Christmas Carol [https://www.amazon.com/Patrick-Stewart-Performs-Christmas-Unabridged/dp/B002WVGFDG CD audio]</ref>.
 
In Italia [[Massimo Popolizio]] nel dicembre del 2008 mette in scena il reading di Dickens all'[[Auditorium Parco della Musica]] con musiche di [[Enrico Melozzi]] eseguite dal vivo da Jean Pierre Drouet, Michael Riessler, Stefano De Angelis<ref>''Massimo Popolizio in Canto di Natale'' [https://www.auditorium.com/evento/massimo_popolizio_canto_di_natale-12975.html Auditorium Roma] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20210202085513/https://www.auditorium.com/evento/massimo_popolizio_canto_di_natale-12975.html |data=2 febbraio 2021 }}</ref>.
 
Nel 2017 un [[A Christmas Carol (opera teatrale)|nuovo adattamento del romanzo]] ha avuto la sua prima all'[[Old Vic]] di Londra. Da allora l'adattamento, scritto da Jack Thorne, è stato riproposto all'Old Vic ogni Natale ed è stato portato in scena anche a Broadway e in Irlanda.<ref>{{Cita web|url=http://www.playbill.com/article/check-out-photos-of-bradley-whitford-kate-burton-alex-newell-more-in-a-christmas-carol-tour|titolo=Check Out Photos of Bradley Whitford, Kate Burton, Alex Newell, More in A Christmas Carol Tour|autore=Andrew Gans|sito=Playbill|data=Thu Nov 18 15:38:17 EST 2021|lingua=en|accesso=2021-11-20}}</ref>
 
=== Adattamenti cinematografici ===
*''[[Scrooge, or, Marley's Ghost]]'', regia di [[Walter R. Booth]] (1901), cortometraggio muto britannico.
*''[[A Christmas Carol (film 1908)|A Christmas Carol]]'' (1908), cortometraggio muto statunitense, perduto.
*''[[A Christmas Carol (film 1910)|A Christmas Carol]]'', regia di [[J. Searle Dawley]], [[Charles Kent]] e [[Ashley Miller (regista)|Ashley Miller]] (1910), cortometraggio muto statunitense.
*''[[Il sogno dell'usuraio]]'' (1910), cortometraggio muto italiano, perduto.
*''[[The Virtue of Rags]]'' (1912), cortometraggio statunitense, libero adattamento con [[Francis X. Bushman]].
*''[[Scrooge (film 1913)|Scrooge]]'', regia di [[Leedham Bantock]] (1913), film muto britannico con [[Seymour Hicks]].
*''[[A Christmas Carol (film 1914)|A Christmas Carol]],'' diretto da [[Harold M. Shaw]] (1914), cortometraggio muto britannico.
*''[[The Right to Be Happy]]'', regia di [[Rupert Julian]] (1916), film muto statunitense, perduto.
*''[[Scrooge (film 1922)|Scrooge]]'', regia di George Wynn (1922), film muto britannico.
*''[[Scrooge (film 1923)|Scrooge]]'', regia di Edwin Greenwood (1923), film muto britannico.
*''[[Scrooge (film 1928)|Scrooge]]'', regia di Hugh Croise (1928), cortometraggio britannico.
*''[[Scrooge (film 1935)|Scrooge]]'' (1935), produzione britannica con [[Seymour Hicks]].
*''[[A Christmas Carol (film 1938)|A Christmas Carol]]'' (1938), produzione statunitense con [[Reginald Owen]].
*''[[Leyenda de Navidad (film 1947)|Leyenda de Navidad]]'', regia di Manuel Tamayo (1947), produzione spagnola.
*''[[Lo schiavo dell'oro]]'' (''Scrooge''), regia di [[Brian Desmond Hurst]] (1951), produzione britannica con [[Alastair Sim]].
*''[[Non è mai troppo tardi (film 1953)|Non è mai troppo tardi]]'', regia di [[Filippo Walter Ratti]] (1953), produzione italiana con [[Paolo Stoppa]] e [[Marcello Mastroianni]].
*''A Christmas Carol'', regia di Robert Hartford-Davis (1960), cortometraggio britannico con John Hayter.
*''[[La più bella storia di Dickens]]'' (''Scrooge''), regia di [[Ronald Neame]] (1970). Film britannico con [[Albert Finney]].
*''[[A Christmas Carol (film 1971)|A Christmas Carol]]'', regia di [[Richard Williams]] (1971). Cortometraggio d'animazione statunitense.
*''[[Canto di Natale di Topolino]]'' (''Mickey's Christmas Carol''), regia di Burny Mattinson (1983). Cortometraggio d'animazione statunitense con [[Topolino]].
*''[[S.O.S. fantasmi]]'' (''Scrooged''), regia di [[Richard Donner]] (1988). Produzione statunitense con [[Bill Murray]].
*''[[Festa in casa Muppet]]'', (''The Muppet Christmas Carol'') (1992) con i [[Muppet]].
*''[[Canto di Natale (film 1997)|Canto di Natale]]'', regia di Stan Phillips (1997), film d'animazione musicale.
*''[[Canto di Natale - Il film]]'' (2001), film d'animazione.
*''[[Natale a casa Deejay]]'', regia di Lorenzo Bassano (2004).
*''Karroll's Christmas'' (''A Christmas Carol'') (2004). Ambientato negli [[Stati Uniti d'America|USA]], con i fantasmi tonti che sbagliano indirizzo.
*''[[Canto di Natale - Il film natalizio dei Looney Tunes]] (Bah, Humduck! A Looney Tunes Christmas),'' (2006). Mediometraggio d'animazione statunitense con protagonisti i [[Looney Tunes]].
*''[[Barbie e il canto di Natale]]'' ''(Barbie in a Christmas Carol) (2008)''. Film d'animazione statunitense del franchise di [[Barbie (serie di film)|Barbie]].
*''[[La rivolta delle ex]]'' (2009). Liberamente ispirato alla storia di Dickens, con un donnaiolo come protagonista al posto dell'avaro Scrooge.
*''[[A Christmas Carol (film 2009)|A Christmas Carol]]'' (2009), realizzato in animazione digitalizzata in 3D, con l'ausilio di attori in carne e ossa; con [[Jim Carrey]] nei ruoli di Scrooge e dei tre fantasmi.
*''[[Cupido a Natale]]'' (2010). Versione moderna del ''Canto di Natale''.
*''[[I Puffi - A Christmas Carol]]'' (''The Smurfs: A Christmas Carol'') (2011).
*''[[Dickens - L'uomo che inventò il Natale]]'' (''The Man Who Invented Christmas''), regia di [[Bharat Nalluri]] (2017).
*''[[Scrooge - Canto di Natale]]'' (''Scrooge: A Christmas Carol'') (2022). Versione musicale in animazione digitalizzata.
*''[[Spirited - Magia di Natale]]'' (''Spirited'') (2022).
*''[[Il principe di Roma]]'', film diretto da [[Edoardo Falcone]] e ispirato al Canto di Natale (2022).
 
=== Adattamenti televisivi ===
I primi adattamenti televisivi del ''Canto di Natale'' di [[Charles Dickens]] furono trasmessi alla televisione americana a partire già dal 1943. Si tratta di brevi filmati, della lunghezza massima di 60 minuti. La prima produzione ad ampio respiro della durata di 120 minuti fu prodotta della BBC nel 1950.
 
====Film per la televisione====
* 1943: ''[[A Christmas Carol (film 1943)|A Christmas Carol]]'', film TV (USA), con William Podmore.
* 1944: ''[[A Christmas Carol (film 1944)|A Christmas Carol]]'', film TV (USA).
* 1945: ''[[A Christmas Carol (film 1945)|A Christmas Carol]]'', film TV (USA), con Norman Pellegrini.
* 1947: ''[[A Christmas Carol (film 1947)|A Christmas Carol]]'', film TV (USA), con [[John Carradine]].
* 1948: ''[[A Christmas Carol (film 1948)|A Christmas Carol]]'', film TV (USA), con [[Dennis King (attore)|Dennis King]].
* 1949: ''[[The Christmas Carol]]'', film TV (USA), con [[Taylor Holmes]].
* 1950: ''A Christmas Carol'', film TV (UK), con Bransby Williams.
* 1951: ''[[A Christmas Carol (film 1951)|A Christmas Carol]]'', film TV (USA), con [[Ralph Richardson]].
* 1952: ''[[A Christmas Carol (film 1952)|A Christmas Carol]]'', film TV (USA), con [[Malcolm Keen]].
* 1953: ''[[A Christmas Carol (film 1953)|A Christmas Carol]]'', film TV (USA), con Noel Leslie.
* 1954: ''[[A Christmas Carol (film 1954)|A Christmas Carol]]'', film TV (USA), con [[Fredric March]].
* 1955: ''The Merry Christmas'', film TV (UK), con Hugo Griffith.
* 1955: ''Story of the Christmas Carol'', film TV (USA), con Norman Gottschalk.
* 1955: ''A Christmas Carol'', film TV (USA), con [[Jonathan Harris]].
* 1956: ''The Stingiest Man in Town'', film TV (USA), con [[Basil Rathbone]].
* 1957: ''[[The Trail to Christmas]]'', film TV (USA), con [[John McIntire]].
* 1958: ''The Merry Christmas'', film TV (UK), con Stephen Murray.
* 1962: ''Mister Magoo's Christmas Carol'', film d'animazione TV (USA).
* 1962: ''A Christmas Carol'', film TV (UK), con Stephen Manton.
* 1964: ''A Christmas Carol'', film TV (USA), con John Monestero.
* 1966: ''Leyenda de Navidad'', film TV (Spagna), con Luis Prendes.
* ''A Christmas Carol'', regia di Jean Tych (1982), film TV d'animazione australiano.
* ''[[Una favola fantastica]]'' (''A Christmas Carol''), regia di [[Clive Donner]] (1984), film TV.
* ''[[Concerto di Natale con i Flintstones]]'' (''A Flintstones Christmas Carol''), regia di Joanna Romersa (1994), film TV d'animazione
* 1999: ''[[Canto di Natale (film 1999)|Canto di Natale]]'', film TV con [[Patrick Stewart]] nei panni di Ebenezer Scrooge
* 2004: ''[[A Christmas Carol (film 2004)|A Christmas Carol]]'', film per la TV con [[Kelsey Grammer]] e [[Jennifer Love Hewitt]]
 
====Serie televisive====
 
* ''A Christmas Carol'', episodio della serie [[anime]] ''[[Funky Fables]]''.
*L'episodio ''Ebenezer Morloch'' della quinta edizione della serie televisiva ''[[Saranno famosi (serie televisiva)|Saranno famosi]]'' riprende la trama del romanzo di Dickens, assegnando ciascuna parte agli studenti e ai professori della scuola d'arte.
*L'episodio ''Il Natale di London'' della serie televisiva ''[[Zack e Cody sul ponte di comando]]'' è basato sul romanzo, dove London è la ragazza ricca e avara, che si redime per evitare di rimanere triste e sola.
*In un episodio della serie ''[[Widget: un alieno per amico]]'' il simpatico alieno utilizza la strategia dei tre fantasmi per convincere un industriale senza scrupoli ad abbandonare i suoi progetti inquinanti.
*Lo speciale di Natale del 2010 di ''[[Doctor Who]]'' è intitolato ''A Christmas Carol'' ed è basato sul romanzo. Il Dottore interpreta il ruolo dei tre fantasmi per convincere il ricco e avaro Kazran Sardick a fare opere di bene e a disattivare lo scudo che circonda il pianeta, in modo da permettere l'atterraggio sicuro di una nave da crociera con oltre 4000 passeggeri a bordo.
* In alcuni episodi di diverse serie tv, come ''[[Hazzard]]'', ''[[I Jefferson]]'' e ''[[Quantum Leap]]'', viene usata dai protagonisti l'idea dei tre fantasmi per fare ravvedere un cattivo.
* Nell'episodio ''La festa dell'amicizia'' della serie televisiva animata ''[[My Little Pony - L'amicizia è magica]],'' Twilight Sparkle racconta a Starlight Glimmer un adattamento pony del romanzo (qui chiamato ''La Storia del Focolare dell'Amicizia'').
 
=== Adattamenti radiofonici ===
La [[RSI (azienda)|RSI]] ha realizzato nel 2004 per la rete culturale Rete 2 un adattamento radiofonico in forma ibrida di lettura scenica dal vivo con pubblico, per la regia di [[Marco Rampoldi]], interpretato da [[Antonio Ballerio]], [[Luca Bottale]], Maurizio Dosi, [[Claudio Moneta]], [[Elda Olivieri]], Roberta Petrozzi, Carmen Piga e con le musiche di Alessandro Carlà. Il particolare gradimento della trasmissione ne ha decretato il successo come "cult" e la rituale trasmissione in replica ogni anno all'avvicinarsi del Natale, arrivata senza soste nel 2021 alla 17ª annualità di programmazione.<ref>{{Cita web|url=https://www.rsi.ch/rete-due/speciali/Un-canto-di-Natale-di-Charles-Dickens-13679374.html|titolo=Un canto di Natale di Charles Dickens|autore=RSI Radiotelevisione svizzera|sito=rsi|lingua=it|accesso=2022-07-08}}</ref>
 
=== Adattamenti fumettistici ===
[[File:Dickens - Christmas Carol editions - 2020-01-03 - Andy Mabbett - 04.jpg|miniatura|Edizioni del Canto di Natale]]
 
* Una storia a fumetti di ''[[Lupo Alberto]]'' è intitolata ''Canto di Ferragosto'' e mostra la coscienza di [[Mosè (Lupo Alberto)|Mosè]] fare pentire quest'ultimo per avere rovinato il Ferragosto ai suoi amici, mostrandogli un Ferragosto del passato, quello del presente e uno del futuro. L'episodio è quindi una chiara parodia di ''Canto di Natale''.
*Anche su ''[[Topolino (libretto)|Topolino]]'' è apparsa una storia intitolata ''Canto di Natale'', la cui trama riprende fedelmente il romanzo di Dickens. La storia omonima, adattata con la sceneggiatura di [[Guido Martina]] e i disegni di José Colomer Fonts, è uscita per la prima volta su ''Topolino'' n. 1412 il 19 dicembre 1982 e vede Zio Paperone nei panni di Ebenezer Scrooge<ref>{{cita libro|titolo = [[I classici della letteratura Disney]] - Canto di Natale|curatore = Gianni Bono|editore = [[Corriere della Sera]]|anno = 2006}}</ref><ref>{{cita web|url=https://inducks.org/story.php?c=I+TL+1412-A|titolo=Canto di Natale}}</ref>.
*Per la [[DC Comics]] è uscita nel 2011 la [[Romanzo a fumetti|graphic novel]] ''Batman: Natale'' (''Batman: Noël''), indipendente dalla continuity DC. Scritta e disegnata da [[Lee Bermejo]], è liberamente ispirato al ''Canto di Natale'' di Dickens. I fantasmi del passato presente e futuro sono rispettivamente Catwoman, Superman e Joker.
*Il tema del ''Canto di Natale'' è ripreso nel numero 112 di ''[[Fables (fumetto)|Fables]]'', "''All in a single night''", dove la sorella di ''[[Biancaneve]]'' incontra i tre agenti della Speranza. Il racconto è disponibile in italiano sotto il nome ''L'eredità del vento''.
 
=== Riduzioni italiane, edizioni critiche e gli altri racconti di Natale ===
La prima riduzione italiana del romanzo apparve nel 1934 con il titolo ''Storia di un vecchio avaro, di tre fantasmi e un lieto Natale'' (insieme a ''Trottino e le campane'' e ''Il grillo del focolare'') nel libro ''I racconti di Natale'' nella collana per bambini e ragazzi ''[[La Scala d'oro]]'' della [[UTET]], serie 3, volume 3: il volume era adattato e narrato da Eugenio Treves e illustrato da Carlo Nicco.
 
La più ricca edizione critica del ''Canto di Natale'' è ''The Annotated Christmas Carol'' a cura di Michael Patrick Bearn con i disegni di John Leech, pubblicata nel 2004 da W. W. Norton & Company, New York.
 
Tra le edizioni italiane con testo a fronte quella del 2001 tradotta e introdotta da Marisa Sestito (2001, Marsilio) che nel 2005 ha pure curato, per Marsilio, un'edizione di ''[[Il patto col fantasma]]'' (1848).
 
Gli altri tre racconti di Natale di Dickens, meno noti del ''Canto'', sono ''[[Le Campane]]'' (1844), ''[[Il grillo del focolare]]'' (1845), ''[[La battaglia della vita]]'' (1846).
 
=== Adattamenti su internet ===
[[James Rolfe]] ha realizzato una puntata di ''[[The Angry Video Game Nerd]]'' per lo speciale di Natale 2007, che è una parodia di questo racconto, recensendo 2 giochi, la versione [[Nintendo Entertainment System|NES]] di ''[[Mamma, ho riperso l'aereo: mi sono smarrito a New York]]'' e ''[[Shaq Fu]]''. Questo è il penultimo episodio della stagione 2 della sua webserie.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
=== Critica ===
* Introduction to ''The Christmas Books''. Penguin, 1971, 1st vol.
* Introduction to ''The Christmas Carol''. Penguin, 1971, 1st vol.
* M.{{Cita libro|autore=[[Mario Praz, '']]|titolo=Storia della letteratura inglese''. |città=Firenze, |editore=Sansoni, |anno=1978.}}
* ''The annotated Christmas Carol'' illustrated by John Leech, edited by Michael Patrick Hearn, 2004, Norton and Company inc., New York
 
=== Traduzioni italiane ===
==Voci correlate==
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* [[Charles Dickens]]
* ''Le apparizioni di Natale'', trad. di Paolo Bettoni, Milano, Borroni e Scotti, 1852.
* ''Cantico di Natale in prosa'', trad. di F.G. ed E.D., Torino, Tipografia Franchini, 1863.
* ''Una Canzone del Natale in prosa'', trad. Eugenio De Benedetti, Tipografia ed. milanese, Milano, 1873.
* ''Cantico di Natale in prosa. Racconto di spiriti'', trad. [[Federigo Verdinois]], Hoepli, Milano, 1888; Ist. Edit. Italiano, Milano, 1913.
* ''Lo spettro di Marley'', trad. Carlo Laguna, Società Editoriale Milanese, Milano, 1908.
* ''Cantico di Natale'', trad. Maria Ettlinger Fano, G. B. Paravia, Torino, 1921.
* ''La canzone del Natale. Storia di spiriti'', trad. Maria Vanni, Signorelli, Milano, 1927.
* ''Racconto di Natale'', trad. A. Serafini, Sonzogno, Milano, 1927.
* ''Racconto di Natale'', trad. Diego Angeli, illustrazioni di [[Arthur Rackham]], Bergamo, Istituto Italiano d'Arti Grafiche, 1929.
* ''Racconti di Natale'', trad. Tullio e Mignonne Marchesi, La Nuova Italia, Firenze, 1932.
* in ''I Racconti di Natale'', trad. E. Treves, UTET, Torino, 1934.
* in ''Scrooge e il grillo del focolare'', trad. D. Carter, Sonzogno, Milano, 1937.
* ''Racconti di Natale'', trad. di Mara Fabietti, Sesto San Giovanni (Milano), Barion, 1937.
* ''Racconti di Natale'', trad. di Maria Zucco, Torino, Andrea Viglongo, 1944.
* ''La canzone di Natale'', trad. di Pia di Valmarana, Venezia, A. Depoli, 1946.
* ''Canto di Natale in prosa'', trad. Maria Luisa Fehr, Collana [[Biblioteca Universale Rizzoli|BUR]], Rizzoli, Milano, 1950.
* ''Racconto di Natale'', trad. di Mina Doro, Torino, Ramella, 1950.
* ''Racconto di Natale. Ballata in prosa, ossia storia natalizia di spiriti'', trad. Sergio Ferrero, Garzanti, Milano, 1950; ora col titolo ''Canto di Natale'', Garzanti, 2012.
* ''Una canzone di Natale'', trad. L. Renzi, Salani, Firenze, 1950.
* ''Il Cantico di Natale e altri racconti'', trad. Maria Longi, Franceschini & Figlio, Firenze, 1951.
* ''Canto di Natale'', trad. Frida Ballini, Fratelli Fabbri Editori, Milano, 1953; Edizioni San Paolo (Paoline), Cinisello Balsamo, 1970.
* ''Canto di Natale'', trad. Marta Cagnoni, Editrice Società Apostolato Stampa (SAS), Torino, 1954.
* ''Il canto di Natale'', a cura di Raul Pra, Bologna, Carroccio-Aldebaran, 1958.
* ''Ballata di Natale'', in ''Racconti di Natale'', trad. [[Emanuele Grazzi]], Gherardo Casini Editore, Roma, 1959; Collana Oscar Classici n.191, Mondadori, Milano, 1990 - con un saggio di G.K. Chesterton, Mondadori, 2001; trad. riveduta, Newton Compton, Roma, 1993-2021; De Agostini, Novara, 1984-2003; Collana Oscar junior, Mondadori, 2017; Liberamente, 2018.
* ''Racconto di Natale'', a cura di Bruno Paltrinieri, Milano, Editrice Piccoli, 1960.
* ''Un canto di Natale'', a cura di F. La Polla, Bologna, Malipiero, 1966.
* ''Racconto di Natale (Scrooge)'', trad. Adele Levi, Mursia, Milano, 1970.
*in ''Un albero di Natale'', trad. di Valentina Poggi Bonsi, Introduzione di Ada Nisbet, con le incisioni e uno scritto di [[Mirando Haz]], Milano, [[All'insegna del pesce d'oro]], 1981.
* ''Canto di Natale'', in ''Racconti di fantasmi'', trad. Michela Amendolea, Introduzione di [[Vincenzo Cerami]], a cura di [[Malcolm Skey]], Theoria, Roma, 1982; Milano, Bompiani, 1990.
* ''Canto di Natale'', in ''I racconti di fantasmi'', trad. Emanuela Turchetti, Roma, Theoria, 1989-1991.
* ''Racconto di Natale'', trad. Donatella Mazza, Mursia, Milano, 1989.
* ''Un Canto di Natale'', trad. Luigina Battistutta, C'era una volta, Pordenone, 1989; Illustrazioni di Lisbeth Zwerger, Nord-Sud Edizioni, 1998.
* ''Canto di Natale'', trad. Valeria Lalli, Capriccio, Bologna, 1990.
* ''Racconto di Natale'', trad. Adele Ricci, Mursia, Milano, 1993.
* ''Storia di Natale. Aspettando il miracolo della solidarietà fra gli uomini'', trad. e Presentazione di Davide Sala, Bussolengo, Demetra, 1994; col titolo ''Canto di Natale'', a cura di Lucia Fiorella, Firenze, Giunti, 2000-2012.
* ''Racconto di Natale'', trad. di Mauro Rossi, Trieste, E. Elle, 1994.
* trad. di Anonimo riveduta da M. R. Cimnaghi, Introduzione di Paolo Pinto, Collana Compagni di Viaggio n.7, Roma, Viviani Editore, 1994, ISBN 88-7993-026-5.
* in ''Racconti di fantasmi'', a cura di Daniela Jannelli, Collezione Segnalibro, Napoli, Morano Editore, 1995.
* ''Canto di Natale in prosa, ovvero Storia di fantasmi per Natale'', trad. e cura di Milli Graffi, Milano, La Vita Felice, 1995.
* ''Canto di Natale'', trad. di [[Roberto Mussapi]], Collana Fenice contemporanea, Parma, Guanda, 1995.
* ''Canto di Natale'', trad. di Anonimo, a cura di Anna Pellizzi, Milano, La Spiga, 1995.
* ''Canto di Natale e altri racconti'', trad. Bruna Scornito, a cura di Franca Torchia, Principato, Milano, 1998, ISBN 978-88-416-1964-3.
* ''Canto di Natale'', trad. Alessandra De Vizzi, Piemme, Casale Monferrato, 1999.
* ''Canto di Natale'', trad. Marisa Sestito, Marsilio, Venezia, 2001, ISBN 88-317-7837-4.
* ''Canto di Natale'', trad. Emanuela Tarascio, Raffaello, Monte San Vito, 2002.
* ''Canto di Natale e altri racconti'', trad. Bianca Tarozzi, Prefazione di Alessandra Orsi, La Biblioteca dell'Ottocento, La Repubblica, Roma, 2004.
* ''Canto di Natale'', trad. Floriana Pagano, Edizioni EL, 2007.
* ''Canto di Natale'', in ''Canti di Natale'', trad. Luca Lamberti<ref>cioè Anonima redazionale</ref>, Einaudi, Torino, 2007.
* ''A Christmas Carol'', trad. Enrico De Luca, Caravaggio Editore, Vasto, 2009.
* ''Un canto di Natale'', trad. Marina Vaggi, con le illustrazioni originali di [[John Leach]] del 1843, Interlinea, Novara, 2009.
* ''Canto di Natale'', trad. Guglielmo Carlesi, B. C. Dalai, Milano, 2010.
* ''Canto di Natale'', trad. Tommaso Gurrieri, Barbès, Firenze, 2010.
* ''Canto di Natale'', trad. Fabrizio Bagatti, Clichy, Firenze, 2014.
* ''Canto di Natale'', trad. Silvio Scorsi, Alter Ego, Viterbo, 2014.
* ''Canto di Natale'', trad. Bruno Amato, Collana UE.I Classici, Feltrinelli, Milano, 2016; Gribaudo, 2017.
* ''Canto di Natale'', trad. [[Sergio Claudio Perroni]], Bompiani, Milano, 2017; Introduzione di [[Mario Baudino]], Giunti-Barbèra, 2021, ISBN 978-88-099-1175-8.
* {{Cita libro|titolo=Canto di Natale|trad=Giuseppe Iacobaci|altri=illustrazioni di Elisa Paganelli|editore=De Agostini|città=Novara|anno=2017|isbn=978-88-511-5023-5}}
* ''Canto di Natale'', trad. Riccardo Mainetti, flower-ed, Roma, 2018. ISBN 978-88-85628-45-8; ISBN ebook 978-88-85628-44-1.
* {{Cita libro|titolo=Canto di Natale|trad=Giulia Baiocchi|altri=illustrazioni di Maria Toesca|edizione=Collana Star|editore=Crealibri|città=Legnano (Milano)|anno=2018|isbn=978-88-683-7563-8}}
* {{Cita libro|titolo=Canto di Natale|trad=[[Beatrice Masini]]|edizione=Collana grandi classici|editore=BUR Rizzoli|città=Milano|anno=2019|isbn=978-88-171-4222-9}} - con le illustrazioni di Iacopo Bruno, BUR, 2020.
* {{Cita libro|titolo=Canto di Natale|trad=[[Pierdomenico Baccalario]]|altri=illustrazioni di Mayumi Oono|editore=Einaudi Ragazzi|città=San Dorligo della Valle (Trieste)|anno=2020|isbn=978-88-665-6644-1}}
* {{Cita libro|titolo=Canto di Natale|trad=Stella Sacchini|altri=illutrazioni di Luca Caimmi|edizione=Collana Oscar Classici Baobab|editore=Mondadori|città=Milano|anno=2020|isbn=978-88-047-3036-1}}
* {{Cita libro|titolo=Canto di Natale|trad=Massimo Ortelio|altri=illustrazioni di [[Manuele Fior]]|edizione=Collana Spleen|editore=Neri Pozza|città=Vicenza|anno=2022|isbn= 978-88-545-2388-3}}
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== Voci correlate ==
* [[Letteratura inglese]]
* [[EtàStoria vittorianadi fantasmi]]
* [[Viaggio nel tempo]]
* [[God Rest You Merry, Gentlemen]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commonsq=ACharles Christmas Carol|commons_etichetta=le illustrazioniDickens#Cantico di John LeechNatale|commons_preposizione=sul|testo=Cantico di Natale|testo_preposizione=della traduzione italiana del|etichetta=''Canto di Natale''}}
== Collegamenti esterni ==
 
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.liberliber.it/audioteca/d/dickens/canticodi_natale/mp3/dickens_cantico_di.m3u Audiobook - Lettura integrale] MP3 Creative Commons - a cura di [http://www.liberliber.it/progetti/libroparlato/ Liber Liber, progetto Libro parlato]. Voce di Silvia Cecchini
* {{cita web|https://www.liberliber.it/online/autori/autori-d/charles-dickens/cantico-di-natale-audiolibro/|Audiobook - Lettura integrale MP3 di Pubblico Dominio della versione italiana}} MP3 Creative Commons - a cura di [https://web.archive.org/web/20080616131918/http://www.liberliber.it/progetti/libroparlato/ Liber Liber, progetto Libro parlato]. Voce di Silvia Cecchini
* [http://www.plays.it/index.php?option=com_content&task=view&id=337&Itemid=32 Sito di Psicodramma che tratta di un progetto dedicato al "canto di Natale di Dickens" ]
* {{cita web|url=http://www.plays.it/index.php?option=com_content&task=view&id=337&Itemid=32|titolo=Sito di Psicodramma che tratta di socioplay dedicati al "canto di Natale di Dickens"|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080414192746/http://www.plays.it/index.php?option=com_content&task=view&id=337&Itemid=32|accesso=24 novembre 2007|dataarchivio=14 aprile 2008|urlmorto=sì}}
 
*{{cita web|http://www.classicistranieri.com/charles-dickens-a-christmas-carol-audiobook-mp3-edizione-gutenberg-project.html|Audiobook - Lettura integrale MP3 di Pubblico Dominio della versione originale inglese}}
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