Lanciano: differenze tra le versioni

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{{Divisione amministrativa
|Nome = Lanciano
|Panorama = LancianoAltstadt -von Madonna del Ponte 01Lanciano.jpg
|Didascalia = Veduta della CattedraleCittà della Madonna del Ponte in Piazza del PlebiscitoVecchia
|Bandiera = Lanciano-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
|Stemma = Lanciano-Stemma.png
|Voce stemma =
|Stato = ITA
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|Divisione amm grado 2 = Chieti
|Amministratore locale = Filippo Paolini
|Partito = [[lista civica]] di [[centro-destra in Italia|centro-destra]]
|Data elezione = 18-10-2021<ref>[http://amministratori.interno.it/amministratori/ServletStoriaEnte3 Ministero dell'interno - Anagrafe degli Amministratori Locali e Regionali]</ref>
|Data istituzione =
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|Longitudine EW = E
|Altitudine =
|Abitanti = 34153
|Note abitanti = {{Istat|069|46|2021}}
|Aggiornamento abitanti = 31-12-2021
|Sottodivisioni = Vedi [[#Frazioni|sezione]]
|Divisioni confinanti = [[Atessa]], [[Castel Frentano]], [[Fossacesia]], [[Frisa]], [[Mozzagrogna]], [[Orsogna]], [[Paglieta]], [[Poggiofiorito]], [[Rocca San Giovanni]], [[San Vito Chietino]], [[Sant'Eusanio del Sangro]], [[Treglio]], [[Santa Maria Imbaro]]
|Zona sismica = 32
|Gradi giorno = 1638
|Nome abitanti = lancianesi
|Patrono = [[Maria (madre di Gesù)|Madonna del Ponte]]
|Festivo = 16 settembre
|PIL = {{formatnum:624644.89}} [[Milione|mln]] [[Euro|€]] <small>(2021)</small><ref name="PIL">{{Cita news|url=https://wwwtg24.infodatasky.ilsole24ore.comit/2021economia/052023/2704/lajatico-comune20/comuni-piu-riccoricchi-ditaliaitalia-la-mappa-dei-redditi-degli-italiani-pre-pandemia/2023|titolo=LajaticoI èComuni ilpiù Comunericchi piùd’Italia riccosulla d'Italia.base Ladelle mappadichiarazioni dei redditi degli italiani pre-pandemia|pubblicazione=IlSky Sole 24 OreTG24|data=2720 maggioaprile 20212023}}</ref>
|PIL procapite = {{formatnum:1809218885.7}} [[Euro|€]] <small>(2021)</small><ref name="PIL" />
|Mappa = Map of comune of Lanciano (province of Chieti, region Abruzzo, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Lanciano all'interno della provincia di Chieti
}}
'''Lanciano''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|[laŋ̩ˈt͡ʃaːno]}}, ''LangiàneLangiànë'' in [[Dialetti d'Abruzzo|dialetto lancianese]]<ref>{{Cita libro| AA. | VV. | Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani. | 1996 | Garzanti | Milano | isbn=88-11-30500-4 | p=342 | url=https://archive.org/details/dizionarioditopo00unse/page/342 }}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Formatnum:34153Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Chieti]], in [[Abruzzo]], centro più importante della [[Val di Sangro]] e meta di pellegrinaggi grazie al suo [[Miracolo eucaristico di Lanciano|miracolo eucaristico]].
 
Città di antica tradizione, fu capoluogo dei [[Frentani]], [[Municipio (storia romana)|municipio romano]] e successivamente [[Distretto di Lanciano|capoluogo di distretto]] durante il [[Regno delle Due Sicilie]], ebbe il [[Città d'Italia|titolo di città]] nel [[1212]] per volere di [[Federico II di Svevia]]. È inoltre insignita di [[medaglia d'oro al valor militare]].
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== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
Il territorio del comune di Lanciano si estende per {{M|66&nbsp;|u=km²}} nella fascia collinare che dalle pendici della [[Maiella]] digrada verso il mare. Esso è composto prevalentemente da colline, ma comprende anche un'importante parte pianeggiante nella [[val di Sangro]]. La sua altimetria varia dai 33&nbsp;{{mslmM|33|ul=m slm}}, in contrada Serre vicino al fiume Sangro, fino ai 410&nbsp;{{mslmM|410|ul=m slm}}, che si raggiungono nella frazione San Nicolino al confine con [[Castel Frentano]]. Il centro cittadino è situato a 265&nbsp;{{mslmM|265|ul=m slm}} (rilevati in Piazza del Plebiscito, davanti al Municipio).<ref name="googlemaps">[https://maps.google.it/ Rilevazioni da Google Maps]</ref>
 
=== Clima ===
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=== Medioevo ===
Con il [[Caduta dell'Impero romano d'Occidente|crollo dell'Impero Romanoromano]], Lanciano subì saccheggi dai [[Goti]]. In seguito, con l'invasione dell'Italia da parte dei [[Longobardi]], fu conquistata e rasa al suolo (probabilmente nel [[571]]). I nuovi dominatori si insediarono sul colle Erminio, intorno al quale cominciò a ricostituirsi un nucleo abitativo. Da questo trarrà origine il più antico quartiere medioevale: Lancianovecchia. Lanciano dovette poi subire la conquista [[Bizantini|bizantina]] nel [[610]] e, sul finire dell'[[VIII secolo]], quella dei [[Franchi]], i quali l'aggregarono prima al [[ducato di Spoleto]] e poi a [[Ducato di Benevento|quello di Benevento]].
 
Nel [[1060]] fu annessa dai [[Normanni]] all'istituendo [[Regno di Sicilia]] (che diverrà [[Regno di Napoli]] nel [[1372]]) grazie all'occupazione armata di [[Ugo Malmozzetto]], generalealla guida delle truppe del conte [[Roberto I di Loritello]] che la scelse come sede della sua contea<ref>{{Cita libro|autore=[[Anton Ludovico Antinori]]|titolo=[[Annali degli Abruzzi]]|anno=1971|editore=Forni Editore|città=Bologna|p=sub anno 1061|volume=VI}}</ref>. Di fatto, Lanciano seguì le vicende politiche e dinastiche di questo regno fino all'Unità d'Italia. Estinta che fu la dinastia Normanna, vide il susseguirsi delle dominazioni degli [[Hohenstaufen|Svevi]], degli [[Angioini]] e degli [[Aragona|Aragonesi]].
 
Superati gli anni bui, Lanciano prosperò grazie al rifiorire delle sue fiere (una in maggio ed una in settembre), {{senza fonte|tanto da diventare, nel [[XIV secolo|Trecento]], il più grande centro abitato d'Abruzzo (6500 abitanti nel [[1340]]).}}
L'incremento demografico si accompagnò all'espansione urbanistica del centro urbano: tra [[XI secolo|XI]] e [[XII secolo]] furono edificati gli altri quartieri storici e fu ultimata la nuova cinta muraria, dotata di nove porte (solo una delle quali è sopravvissuta fino ad oggi: [[#Porta San Biagio|Porta San Biagio]]). La struttura urbana di Lanciano arrivò così ad essere quella tuttora visibile nel centro storico.
 
La sua importanza come emporio fu riconosciuta conferendole lo status di [[Universitas|università demaniale]], cioè di città non sottoposta a nessun feudatario, ma amministrata direttamente dal re. Questo privilegio le fu accordato nel [[1212]] dall'[[Imperatore del Sacro Romano Impero|imperatore]] [[Federico II di Svevia]] e fu confermato e reso ''perpetuo'' nel [[1259]] da [[Manfredi di Sicilia|Manfredi]], [[re di NapoliSicilia]]. Ad esso si accompagnava l'esenzione delle merci da dazi e dogane ed il diritto di eleggere, oltre agli amministratori ordinari, un magistrato, detto ''[[Mastrogiurato]]'', che durante le fiere deteneva i poteri normalmente in mano al Giudice Regio.
[[File:Lunetta Santa Maria Maggiore, Lanciano.JPG|miniatura|Lunetta del portale della chiesa di Santa Maria Maggiore del 1317]]
Fin dal Medioevo, a Lanciano sorsero molte industrie: in primo luogo, fabbriche di tele finissime e di stoffe di lana e [[wikt:stoffe seriche|seriche]]. Nel [[XV secolo]] si affermarono molte altre produzioni: le ceramiche, la fabbricazione degli aghi, l'oreficeria e l'industria del ferro, dei bronzi, dei cuoi e delle pelli.<ref name="comune-guida">[http://www.comune.lanciano.chieti.it:8080/entra/Engine/RAServePG.php/P/27901LAN0100/M/27751LAN0728 Guida Storico-Artistica di Lanciano] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20151003123141/http://www.comune.lanciano.chieti.it:8080/entra/Engine/RAServePG.php/P/27901LAN0100/M/27751LAN0728 |data=3 ottobre 2015 }}</ref>
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Nel Cinquecento ebbe inizio una fase di declino per l'economia lancianese. Nel [[1544]] Lanciano perse molti dei suoi feudi a causa del suo sostegno a [[Francesco I di Francia|Francesco I]], [[re di Francia]], nella guerra contro l'imperatore [[Carlo V d'Asburgo]]. In quegli stessi anni, il regno di Napoli perdeva la sua autonomia, riducendosi ad una pedina di scambio nelle contese tra le grandi potenze europee. A causa della sua posizione di frontiera, l'Abruzzo soffrì particolarmente per queste contese, che videro opposti [[Spagna|spagnoli]] e [[Francia|francesi]] per tutti il [[XVI secolo|XVI]] ed il [[XVII secolo]] e sfociarono nella guerra aperta tra spagnoli ed [[Sacro Romano Impero|austriaci]] all'inizio del [[XVIII secolo]]. Anche Lanciano, nel suo piccolo, risentì di questo quadro ed andò in crisi a causa dell'incapacità amministrativa dei ''Capitani del Popolo'' spagnoli e dei forti tributi imposti.
 
Nel [[1640]] Lanciano, che fino ad allora aveva goduto dello status di [[città demaniale]], venne venduta su iniziativa del viceré di Napoli a [[Alessandro Pallavicino di Zibello]]. L'infeudazione diede inizio ad una lunga vertenza tra Alessandro Pallavicino e la città. Le autorità locali riuscirono ad impedire al signore feudale di prendere possesso della città. In seguito alla morte di Alessandro Pallavicino nel 1645, Lanciano venne tuttavia acquistata nel 1646 da Ferdinando Francesco [[d'Avalos]], marchese del Vasto. Lanciano continuò la vertenza per riacquisire la sua demanialità presso la corte di Madrid assisita dal giurista [[Costantino Cafaro]]. I rapporti estremamente conflittuali con il nuovo feudatario fecero sì che Lanciano accogliesse con favore la sollevazione di [[Masaniello]], entrando anch'essa in rivolta contro il feudatario il 20 luglio 1647 e abbattendone le insegne. In questo contesto il preside e governatore dell'armi di ambedue le provincie di Abruzzo Michele Pignatelli inviò a Lanciano il giovane avvocato fiscale [[Francesco D'Andrea]] con l'incarico di cercare una mediazione. Pignatelli entrò infine in città il 17 agosto con un forte contingente di quasi 1000 soldati, ponendo fine alla sollevazione. Anche il d'Avalos aveva radunato un numero cospicuo di milizie baronali, ma ad esse venne impedito dal Pignatelli l'ingresso a Lanciano, in quanto composte in larga parte da "pubblici delinquenti". In totale, dieci persone ritenute essere responsabili della rivolta vennero escluse dall'indulto, tra cui Carlo Mozzagrugno, che catturato poco dopo, venne ucciso segretamente nelle carceri dell'Aquila nel mese di ottobre.
Il momento peggiore fu nel [[1640]]: Lanciano perse i suoi privilegi di città demaniale, fu creata [[barone|baronia]] sotto il governo del Marchese del [[Vasto]], e passò di mano tra vari feudatari. Il vassallaggio durò più di un secolo e portò un notevole impoverimento della città, vessata dai nuovi padroni. Nonostante le numerose ribellioni, Lanciano riacquistò la sua libertà solo nel [[1778]], dopo l'ascesa al trono di Napoli dei [[Borbone]].
 
Il vassallaggio durò più di un secolo e portò un notevole impoverimento della città, vessata dai nuovi padroni. La città fu inoltre gravemente colpita dalla [[peste del 1656]]. Nonostante gli sforzi della popolazione locale, Lanciano riacquistò lo status di città demaniale solo nel [[1778]], dopo l'ascesa al trono di Napoli dei [[Borbone]].<ref>[[Vincenzo Bindi]], ''Monumenti storici e artistici degli Abruzzi'', 1889, p. 708</ref>
 
Nell'[[XIX secolo|Ottocento]] la città partecipò attivamente ai moti risorgimentali, a partire dalla [[Repubblica Partenopea]] del [[1799]] fino ad una serie di sollevazioni nel [[1848]], [[1849]] e [[1853]]. Nel [[1860]] votò l'adesione all'Italia unita.
 
NellaIl storia[[campo deldi internamento di Lanciano]] fu uno dei numerosi [[XXcampi secolo|Novecentoper l'internamento civile nell'Italia fascista]] istituiti in seguito all'entrata dell'Italia nella [[seconda guerra mondiale]]. Fu operante dal luglio [[1940]] al settembre [[1943]]. Vi passarono oltre un centinaio di Lanciano[[ebrei intenati in Italia|ebrei stranieri]] e antifascisti.<ref>[http://www.annapizzuti.it/regioni/abruzzo.php Ebrei stranieri internati in Abruzzo].</ref> Dopo l'8 settembre 1943, unacominciarono gli arresti e le deportazioni. Almeno 14 tra gli ex-internati del campo perirono nell'Olocausto, ma la gran maggioranza riuscì a sopravvivere.

Una pagina molto importante ènella storia di Lanciano fu quella della partecipazione alla [[resistenza italiana|Resistenza]] con la rivolta degli [[#Ricorrenze|Eroi Ottobrini]] (5-6 ottobre 1943), che è stata riconosciuta con la [[Valor militare|medaglia d'oro al valore militare]] dal presidente [[Luigi Einaudi|Einaudi]] nel [[1952]].<ref name="quirinale-medaglia">[http://www.quirinale.it/onorificenze/DettaglioDecorato.asp?idprogressivo=18839&iddecorato=18386 Il sito ufficiale della Presidenza della Repubblica]</ref> Lanciano nel corso dell'immediato dopoguerra, insieme ad altre città molto provate quali [[Ortona]], [[Francavilla al Mare]], [[Pescara]] e [[Avezzano]], ha avuto una veloce ripresa economica e sociale, divenendo ben presto una delle principali realtà della [[provincia di Chieti]], insieme al capoluogo ed a [[Vasto]]. Nel 1970, con l'inaugurazione del complesso industriale "Honda Sevel" della Val di Sangro, Lanciano ha beneficiato molto dello sviluppo industriale.
 
=== Simboli ===
Prima del 2012 l'emblema utilizzato dal comune di Lanciano si presentava ''d'azzurro, alla lancia d'oro posta in banda, puntante un sole figurato d'oro, nel canton destro del capo, attraversata dalla sbarra abbassata d'argento, cucita di tre stelle (6) d'oro,'' (concessione di Ferdinando, detto "Ferrante", d'Aragona-Napoli del 1464) ''accompagnata in punta da un monte di tre cime di rosso, ai due gigli d'oro,'' (concessione degli Aragona di Napoli) ''nel canton sinistro del capo e destro della punta''.<ref name="Relazione"/>
Nel [[2012]] l'Ufficio Araldico del [[Ministero dell'Interno]] ha approvato una modifica allo [[stemma]] di Lanciano, che è ora quello visibile in figura.<ref name="ilcentro.gelocal.it">[http://ilcentro.gelocal.it/chieti/cronaca/2012/06/08/news/gigli-e-lancia-nel-nuovo-stemma-della-citta-1.5246259 Gigli e lancia nel nuovo stemma della città]</ref> A seguito di approfondite ricerche da parte degli storici Domenico Maria Del Bello e Massimiliano Carabba Tettamanti, infatti, si è giunti a ricostruire l'aspetto dello stemma cittadino così come avrebbe dovuto essere nel [[1464]], anno della sua concessione da parte di [[Alfonso II di Napoli]]<ref name="ilcentro.gelocal.it"/> e si blasona:
{{Citazione| d’azzurro, alla lancia da torneo posta in banda, d’oro, con il ferro della punta di acciaio al naturale attiguo al sole orizzontale destro d’oro, essa lancia accompagnata da due gigli posti nel cantone sinistro del capo e nel cantone destro della punta dello stesso. Ornamenti esteriori da Città.<ref>{{cita web|url= http://presidenza.governo.it/onorificenze_araldica/araldica/emblemi/2012/citta/lanciano.html |titolo= Emblema della Città di Lanciano (Chieti) |accesso= 8 aprile 2020 }}</ref>|D.P.R. 7 marzo 2012}}
Lo stemma è costituito da uno scudo sannita contenente una lancia che punta verso il sole e due gigli dorati su campo azzurro. Se i gigli non pongono problemi di interpretazione, poiché sono facilmente riconducibili alla casa [[Angioini|d'Angiò]], che detenne il [[Regno di Napoli]] tra il [[XIII secolo|XIII]] ed il [[XV secolo]], più complessa da decifrare è la simbologia della lancia verso il sole: una possibile spiegazione è che possa essere un richiamo alla lancia di [[Longino]], il soldato romano che avrebbe trafitto il costato di Cristo crocefisso per constatarne il decesso, il cui culto è stato presente a Lanciano fin dall'antichità (alcuni ipotizzano la presenza di una chiesa paleocristiana a lui dedicata sul sito del Convento di San Francesco).<ref>[http://www.anxanum.net/uploads/1/4/1/2/14122470/relazione_stemma_della_citt_di_lanciano.pdf Relazione stemma della città di Lanciano]</ref>
 
Nel [[2012]] l'Ufficio Araldico del [[Ministero dell'Interno]] ha approvato una modifica allo [[stemma]] di Lanciano, che è ora quello visibile in figura.<ref name="ilcentro.gelocal.it">[{{Cita web |url=http://ilcentro.gelocal.it/chieti/cronaca/2012/06/08/news/gigli-e-lancia-nel-nuovo-stemma-della-citta-1.5246259 |titolo=Gigli e lancia nel nuovo stemma della città] |accesso=2 dicembre 2023 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20160311222203/http://ilcentro.gelocal.it/chieti/cronaca/2012/06/08/news/gigli-e-lancia-nel-nuovo-stemma-della-citta-1.5246259 |urlmorto=sì }}</ref> A seguito di approfondite ricerche da parte degli storici Domenico Maria Del Bello e Massimiliano Carabba Tettamanti<ref name="Relazione"/>, infatti, si è giunti a ricostruire l'aspetto dello stemma cittadino così come avrebbe dovuto essere nel [[1464]], anno della sua concessione da parte di [[Alfonso II di Napoli]].<ref name="ilcentro.gelocal.it"/> e si blasona:
=== Onorificenze ===
Stemma, gonfalone e bandiera attuali sono stati concessi con DPR del 7 marzo 2012.
{{Citazione| d’azzurroD'azzurro, alla lancia da torneo posta [[in banda]], d’orod'oro, con il ferro della punta di acciaio al naturale, attiguo al [[Sole (araldica)|sole]] [[orizzontale destro]] d’orod'oro, essa lancia accompagnata da due gigli posti nel cantone sinistro del capo e nel cantone destro della punta dello stesso. Ornamenti esteriori da Città.<ref name="Governo">{{cita web|url= http://presidenza.governo.it/onorificenze_araldica/araldica/emblemi/2012/citta/lanciano.html |titolo= Emblema della Città di Lanciano (Chieti) |accesso= 8 aprile 2020 }}</ref>|D.P.R.DPR 7 marzo 2012}}
Lo stemma è costituito da uno [[Scudo francese moderno|scudo sannita]] contenente una lancia che punta verso il sole e due gigli dorati su campo azzurro. Se i gigli non pongono problemi di interpretazione, poiché sono facilmente riconducibili alla casa [[Angioini|d'Angiò]], che detenne il [[Regno di Napoli]] tra il [[XIII secolo|XIII]] ed il [[XV secolo]], più complessa da decifrare è la simbologia della lancia verso il sole: una possibile spiegazione è che possa essere un richiamo alla lancia di [[Longino]], il soldato romano che avrebbe trafitto il costato di Cristo crocefisso per constatarne il decesso, il cui culto è stato presente a Lanciano fin dall'antichità (alcuni ipotizzano la presenza di una chiesa paleocristiana a lui dedicata sul sito del Conventoconvento di San Francesco).<ref name="Relazione">[{{cita testo|url= http://www.anxanum.net/uploads/1/4/1/2/14122470/relazione_stemma_della_citt_di_lanciano.pdf Relazione|titolo= Lo stemma della città di Lanciano] |curatore= Massimiliano Carabba Tettamanti |curatore2= Domenico Maria Del Bello}}</ref>
 
Il gonfalone è un drappo troncato di azzurro e di giallo.
Lanciano è tra le [[Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione|città decorate al valor militare per la guerra di Liberazione]] perché è stata insignita della [[Medaglia d'Oro al Valor Militare|medaglia d'oro al valor militare]] il 4 febbraio [[1952]] per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la [[seconda guerra mondiale]]<ref>{{Cita web|url=http://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/18386|titolo=Lanciano}}</ref>:{{Onorificenze
La bandiera è un drappo di porpora, caricato dallo stemma civico sopra descritto.<ref name="Governo"/>
 
=== Onorificenze ===
Lanciano è tra le [[Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione|città decorate al valor militare per la guerra di Liberazioneliberazione]] perché è stata insignita della [[Medaglia d'Oro al Valor Militare|medaglia d'oro al valor militare]] il 4 febbraio [[1952]] per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la [[seconda guerra mondiale]]<ref>{{Cita web|url=http://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/18386|titolo=Lanciano}}</ref>:{{Onorificenze
{{Onorificenze
|immagine= Valor militare gold medal BAR.svg
|nome_onorificenza= Medaglia d'oro al valor militare
|collegamento_onorificenza= Medaglia d'oro al valor militare
|motivazione = Forte città dell'Abruzzo, di nobili tradizioni patriottiche e guerriere, insofferente di servaggio, reagiva ai soprusi della soldataglia tedesca con l'azione armata dei suoi figli migliori. L'intera popolazione, costretta ad assistere in piazza al martirio di un cittadino, valoroso combattente, legato ad un albero, accecato e trucidato per ammonimento ai civili, sorgeva in armi. Combattevano i cittadini per molte ore, subendo perdite ed infliggendone di ben più gravi e, per aver ragione della resistenza, il nemico doveva impegnare numerosi battaglioni, mezzi corazzati, artiglierie. Esempio di civiltà al barbaro invasore che trucidava i colpiti, gli abitanti curavano con umana pietà i nemici feriti. Sottoposta prima ad atroci rappresaglie, poi alle dure azioni di fuoco degli alleati, infine ai massicci bombardamenti dei tedeschi, la Città di Lanciano, presa nella linea del fronte, subiva radicali distruzioni mentre più di 500 abitanti perdevano la vita. Per nove mesi di dure prove la popolazione di Lanciano forniva valorosi combattenti per la lotta di liberazione, sosteneva la resistenza, dava tutta nobile esempio di patriottismo e di fierezza. Lanciano, 5 ottobre 1943 - giugno 1944 |data= 4 febbraio 1952<ref>{{Cita web|url=http://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/18386|titolo= Città di Lanciano, Medaglia d'oro al valor militare }}</ref>
|luogo = Lanciano, 5 ottobre 1943 - giugno 1944
}}
{{Onorificenze
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=== Il centro storico ===
[[File:Lanciano - Chiesa di Santa Maria Maggiore, campanile.jpg|miniatura|sinistra|verticale|Campanile di Santa Maria Maggiore (rione Civitanova)]]
La parte medievale di Lanciano è suddivisa in quattro ''quartieri storici'', ognuno dei quali ha un proprio stemma ed una propria bandiera: la Lancianovecchia sul Colle Erminio, così denominata perché sorta sopra l'antico abitato romano di ''Anxanum'', la Civitanova e la Sacca sopra Colle Selva, due agglomerati urbani del [[XII secolo]] che si sono fusi nei secoli con lo sviluppo sempre maggiore del vecchio ghetto ebraico della Sacca stessa. Infine il quartiere Borgo sopra Colle Pietroso, sviluppatosi come insediamento fortificato a pianta circolare durante il dominio longobardo, che si dotò di autonomia e di una nuova parrocchia, dedicata a Santa Lucia intorno al [[1250]]. In precedenza infatti dipendeva dal monastero di San Legonziano fuori le mura, sopra cui nella metà del Duecento fu eretta la nuova chiesa dei Francescani, oggi [[chiesa di San Francesco (Lanciano)|Santuario del Miracolo Eucaristico]].<br/>Nell'insieme il centro storico di Lanciano si adagia su tre colli, e fino al 1879 circa i due nuclei maggiori di Lancianovecchia e Civitanova erano separati dal fiume Malavalle, attraversabile solo con dei ponti. Dopo le bonifiche e la demolizione parziale delle mura nel corso dell'Ottocento, al posto del fiume sono state realizzaterealizzati Largolargo Malvò a ridosso del quartiere Borgo e Piazzapiazza Garibaldi, dove si teneva lo storico mercato. Il rione Lancianovecchia invece sin dall'epoca romana dovette dotarsi di un ponte per raggiungere il Prato delle Fiere, ossia il quartiere della "città nuova" lungo il corso Trento e Trieste; sopra suddetto ponte romano nel Mille circa venne eretto il primo oratorio di Santa Maria del Ponte, notevolmente ampliato nel [[XVIII secolo]] fino a diventare la Cattedralecattedrale.
 
Il centro storico è stato sapientemente collegato alla città nuova che prese sviluppo dai primi anni del Novecento con i progetti di [[Filippo Sargiacomo]], che prevedevano lo spianamento del colle delle Fiere, con la realizzazione di un corso e dei principali edifici di rappresentanza e degli enti come le Poste, la Bancabanca, il Tribunaletribunale. Dagli anni Venti in poi il corso nuovo (Trento e Trieste) si dotò di bei palazzi in [[Eclettismo (arte)|stile eclettico]] (liberty, neogotico, decò), determinando il definitivo sviluppo della città fino alla villa pubblica dell'area conventuale di Sant'Antonio di Padova.
 
==== Quartiere Borgo ====
{{vedi anche|Quartiere Borgo (Lanciano)}}
Il nucleo esisteva già nell'epoca romana, occupa la parte a sud del centro storico, lungo la salita del Colle Pietroso. Il nuovo abitato medievale prese sviluppo durante il governo longobardo, come testimonia la presenza dell'antico convento di San Legonziano (oggi [[chiesa di San Francesco (Lanciano)|chiesa di San Francesco]]) e l'antica Porta Sant'Angelo oggi distrutta. Nel [[XIII secolo]] venne costruita la chiesa di [[Santa Lucia]] sopra il tempio romano di [[Cerere]], e nello stesso periodo anche il convento di Santa Chiara, collegato alle mura mediante Porta Reale. Nel [[1480]] circa [[Alfonso V d'Aragona]] fortificò nuovamente la cerchia muraria, ed oggi è ancora visibile il torrione cilindrico lungo le mura che circondano il convento, con torri, bastioni e un profondo fossato.<ref>{{Cita web|url=http://www.tuttolanciano.it/Quartieri/i_quartieri.htm/|titolo=Gli antichi quartieri di Lanciano|accesso=21 aprile 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151228211434/http://www.tuttolanciano.it/Quartieri/i_quartieri.htm|dataarchivio=28 dicembre 2015|urlmorto=sì}}</ref> Nel corso degli anni il quartiere ha perso gran parte dell'aspetto medievale, per via delle numerose costruzioni settecentesche che hanno preso il posto delle abitazioni medievali, visibili solo in alcune caratteristiche particolari, come i vicoli degli angiporti, o in alcune bifore o architravi rinascimentali.
 
Attraversato al centro da Corsocorso Roma e delimitato da Piazzapiazza Plebiscito, Largolargo del Malvò e Viavia dei Funai, comprende le chiese di San Francesco del [[Miracolo eucaristico]], di Santa Maria del Suffragio (o del Purgatorio), di [[Santa Lucia]] e di Santa Chiara con annesso ex convento. Sono presenti inoltre il Palazzo Carabba, Palazzo del Malvò, Palazzo Liberati edifici storici del XVIII secolo. Al quartiere sono legate anche le mura aragonesi del XV secolo e il Torrione Cilindrico, nonché una palazzina del XVII secolo in piazza Pietrosa, costruita come fabbrica di cera, e la medievale [[Fonte del Borgo]].
 
==== Quartiere Civitanova ====
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Fu realizzato sopra il Colle Selva sul lato ovest della città storica, frutto dell'ampliamento del già esistente rione Sacca ([[XIII secolo]]). Secondo gli storici il quartiere era il primo ghetto ebraico di Lanciano (il secondo sta a Lancianovecchia nel sobborgo San Lorenzo), realizzato nel 1200 dopo la cacciata di alcune famiglie ebree nel [[1191]] da [[Napoli]]. Nei registri di quegli anni la città frentana contava ben 80 famiglie.
[[File:Autumn in Lanciano.jpg|miniatura|Veduta di Lanciano]]
Si sviluppa intorno a Viavia Garibaldi ed ha per confini Largolargo del Malvò e la Salita dei Gradoni, delimitato dall'antico perimetro murario di via Ripe e via Valera-Umberto I; comprende le chiese di Santa Giovina (ex Santa Maria Nuova) e di [[Chiesa di Santa Maria Maggiore (Lanciano)|Santa Maria Maggiore]]. Si tratta di uno dei quartieri più ricchi e antichi, contenendo anche il Palazzo Arcivescovile con il [[Museo diocesano di Lanciano]], le mura Normannenormanne delle [[Torri Montanare]] (XI secolo), Palazzo Chiavaro Sabella, Palazzo Berenga, Palazzo Stella, e il ghetto ebraico del sobborgo Sacca. Vicino alla chiesa di Santa Maria Maggiore si trova anche il Palazzo di [[Federico Spoltore]] del XVIII secolo.
 
==== Quartiere Lancianovecchia ====
{{vedi anche|Quartiere Lancianovecchio}}
Si tratta del quartiere più antico, risalente alla ricostruzione sopra la città romana di [[Anxanum]] (VIII secolo a.C.) Rappresenta il primo nucleo abitativo della città, vi si trovava il castello del Tonnino, distrutto da un terremoto, e occupato dall'attuale Palazzo Vergilj. Dopo l'evento sismico del 770 circa, la città medievale venne ricostruita sopra l'antica area tardo-bizantina<ref>{{Cita web|url=http://www.lanciano.it/?p=46/|titolo=Lancianovecchia}}</ref>, come dimostrano i ritrovamenti del 1992 (materiale d'epoca italico-romana e proto-medievale), specialmente nell'area della scomparsa chiesa di [[San Giovanni Battista]]. Lancianovecchia contava 5 parrocchie, molte delle quali antichissime, fondate già dall'VIII secolo sopra antichi templi romani, come la chiesa di [[San Maurizio]], oggi demolita e quella di San Giovanni. Nell'XI secolo venne eretta la chiesa di [[San Biagio]] e nei secoli successivi le chiese di San Lorenzo, San Martino e il complesso degli Agostiniani.<br/>Le demolizioni ottocentesche interessarono assai il quartiere, al posto della chiesa di San Martino venne eretto il Palazzo del Capitano, al posto del Palazzo d'Avalos, nel XVIII secolo era stato costruito Palazzo De Crecchio, al posto delle chiese di San Maurizio e San Lorenzo vennero creati degli slarghi. Il bombardamento del 1943 inoltre devastò la chiesa di San Giovanni, che venne abbattuta, meno il campanile a torre.<br/>Era collegato a Piazza del Plebiscito mediante il complesso di San Giuseppe con le annesse Scuole Pie, trasformato completamente tra il [[1834]] e il [[1841]] nel Teatro Fenaroli (all'epoca Teatro San Francesco, poi San Ferdinando).
[[File:Lanciano - Sacca e San Nicola.jpg|miniatura|Veduta del quartiere Sacca con la chiesa di San Nicola]]
Si tratta del quartiere più antico, risalente alla ricostruzione sopra la città romana di [[Anxanum]] (VIII secolo a.C.) Rappresenta il primo nucleo abitativo della città, vi si trovava il castello del Tonnino, distrutto da un terremoto, e occupato dall'attuale Palazzo Vergilj. Dopo l'evento sismico del 770 circa, la città medievale venne ricostruita sopra l'antica area tardo-bizantina<ref>{{Cita web|url=http://www.lanciano.it/?p=46/|titolo=Lancianovecchia}}</ref>, come dimostrano i ritrovamenti del 1992 (materiale d'epoca italico-romana e proto-medievale), specialmente nell'area della scomparsa chiesa di [[San Giovanni Battista]]. Lancianovecchia contava 5cinque parrocchie, molte delle quali antichissime, fondate già dall'VIII secolo sopra antichi templi romani, come la chiesa di [[San Maurizio]], oggi demolita e quella di San Giovanni. Nell'XI secolo venne eretta la [[Chiesa di San Biagio (Lanciano)|chiesa di [[San Biagio]] e nei secoli successivi le chiese di San Lorenzo, San Martino e il complesso degli Agostiniani.<br/>Le demolizioni ottocentesche interessarono assai il quartiere, al posto della chiesa di San Martino venne eretto il Palazzo del Capitano, al posto del Palazzo d'Avalos, nel XVIII secolo era stato costruito Palazzo De Crecchio, al posto delle chiese di San Maurizio e San Lorenzo vennero creati degli slarghi. Il bombardamento del 1943 inoltre devastò la chiesa di San Giovanni, che venne abbattuta, meno il campanile a torre.<br/>Era collegato a Piazzapiazza del Plebiscito mediante il complesso di San Giuseppe con le annesse Scuole Pie, trasformato completamente tra il [[1834]] e il [[1841]] nel Teatro Fenaroli (all'epoca Teatro San Francesco, poi San Ferdinando).
La via centrale del quartiere è la Strada dei Frentani, mentre i suoi confini sono definiti da Piazzapiazza Plebiscito e da Viavia degli Agorai (la parte delle mura a ovest), e via dei Bastioni (la parte delle mura ad est, con collegamento a Porta San Biagio); comprende le chiese di [[Sant'Agostino]], di San Biagio e la [[Cattedrale della Madonna del Ponte]] sulla piazza. Tra i palazzi storici vi sono Palazzo del Capitano, Palazzo Fella, Palazzo Vergilj e Palazzo De Crecchio. Rimane, delle mura la porta urbica di [[San Biagio]] del XII secolo, mentre il perimetro antico è ancora leggibile percorrendo i camminamenti della circonvallazione. Sulla piazzetta dei Frentani, anticamente occupata dalla chiesa di San Maurizio, si affaccia una singolare casa medievale con [[Botteghe medievali|botteghe]], appartenuta a Nicola De Rubeis ([[XIV secolo]]), mentre presso il sobborgo di San Lorenzo si trovano le abitazioni del ghetto ebraico, caratterizzate da vicoli e angiporti.
 
==== Quartiere Sacca ====
Il quartiere fu realizzato nel [[XIII secolo]] circa per fortificare delle abitazioni costruite da mercanti, dalle famiglie ebree cacciate da Napoli nel 1191, e da popolazioni balcaniche che si stanziarono stabilmente nel sobborgo dal [[XIV secolo]]. Inoltre, essendo posto sul declivio del Colle Selva, il quartiere era punto d'importanza per il tratturo che da Lanciano conduceva a [[Ortona]], e già dal XII secolo esisteva una dogana composta dal Ponte Lamaccio, provvisto di due torri, come riportato anche nel disegno dello stemma, per il pagamento dei dazi.
 
Tagliato al centro dalla parte inferiore di Viavia Garibaldi, è delimitato dalla Salita dei Gradoni e da Viavia Valera; comprende la principale [[chiesa di San Nicola di Bari (Lanciano)|chiesa di San Nicola]] con la cappella di [[San Rocco]]. Nel cuore del ghetto, su strada Cavour, si trova l'ex chiesa cristiana della Madonna degli Angeli, adibita oggi al culto ortodosso. Sotto di esso, presso contrada Sant'Egidio, sorgono la Fontana di Civitanova (XVIII secolo) e la fontana della Conceria, e il Ponte medievale di Lamaccio, che collega il fosso del quartiere al colle Erminio di Lancianovecchia. Il perimetro murario è ancora in parte leggibile lungo il tratto della strada delle Ripe, con angiporti ed archi molto stretti, e case a bastioni, come il grande palazzo che ingloba Porta Noce.
 
=== Architetture religiose ===
{{vedi anche|Chiese di Lanciano}}
'''[[Basilica della Madonna del Ponte|Basilica Cattedrale di Santa Maria del Ponte]]'''
 
La storia dell'edificio sacro è strettamente legata alle fasi costruttive del ponte che lo sorregge. Essa è, infatti, costruita su un ponte a tre archi il [[Anxanum|Ponte di Diocleziano]], in [[piazza Plebiscito]].
;[[Basilica della Madonna del Ponte|Basilica Cattedrale di Santa Maria del Ponte]]: si chiama così perché è costruita su un ponte a tre archi (il Ponte di Diocleziano), in piazza Plebiscito. Nel [[1088]], restaurando il Ponte del III sec d.C. dopo un terremoto, si ritrovò un'antica statua della ''[[Maria, madre di Gesù|Madonna]] col [[Bambino Gesù|Bambino]]'': l'evento, ritenuto miracoloso, portò a ribattezzare questa icona ''Madonna del Ponte'' e fu costruita una cappella per custodirla sul ponte stesso, quella di "Santa Maria de Platea", detta anche della Madonna delle Grazie. Verosimilmente, la statua è un'antica icona [[Impero Bizantino|bizantina]], murata in un arco del ponte nell'[[VIII secolo]] per sottrarla agli [[Iconoclastia|iconoclasti]]. La crescente devozione popolare portò, sul finire del [[XIV secolo]], a costruire in luogo della cappella una chiesa che coprì interamente il ponte. Nel [[1513]] fu ampliato anche il ponte, costruendo l'attuale ''Corridoio''. La chiesa visibile oggi è stata edificata daccapo tra il [[1785]] ed il [[1788]], essendosi accresciuta la città, ed essendo investita di vari privilegi palali, compresa l'elevazione a collegiata insigne, e nuova sede diocesana. La facciata fu iniziata nel [[1800]] ed è rimasta incompiuta (1819) nella parte superiore, su progetto di [[Eugenio Michitelli]], che abbatté la vicina cappella dell'Annunziata del XIII secolo, che ostruiva il passaggio. A sinistra della chiesa sorge la Torre Campanaria, alta 37 metri, realizzata tra il [[1610]] ed il [[1614]]. La Basilica è di impianto [[neoclassicismo|neoclassico]], anche se alcune decorazioni tradiscono residui del gusto [[rococò]], costruita su progetto di Carlo Fantoni, con opere interne di affreschi e tele del napoletano [[Giacinto Diano]] (1791-94), mentre la cappella grande del Sacramento è del XVII secolo. L'interno è costituito da una sola navata, circondata da semicolonne corinzie giganti. La volta con gli ovali sono affrescate. La cupola monumentale è stata rifatta negli anni '60, determinando la perduta di un grande affresco di Giacinto Diano in onore dell'Assunzione. In una nicchia al centro dell'altare maggiore in marmo è situata la statua della Madonna del Ponte.<ref>{{cita web|url=http://www.sangroaventino.it/immagini/news/Chiesa%20di%20Santa%20Maria%20del%20Ponte.pdf|titolo=Chiesa di Santa Maria del ponte}}</ref>
 
Nel 1088, restaurando il Ponte del III sec d.C. dopo un terremoto, si ritrovò un'antica statua della ''Madonna col Bambino'': l'evento, ritenuto miracoloso, portò a ribattezzare questa icona Madonna del Ponte e fu costruita una cappella per custodirla sul ponte stesso, quella di "Santa Maria de Platea", detta anche della Madonna delle Grazie. Verosimilmente, la statua è un'antica icona bizantina, murata in un arco del ponte nell'VIII secolo per sottrarla agli iconoclasti. La crescente devozione popolare portò, sul finire del XIV secolo, a costruire in luogo della cappella una chiesa che coprì interamente il ponte.
 
Nel 1520 Lanciano fu eretta a diocesi e la sua chiesa fu fatta cattedrale. Quella che possiamo vedere oggi è stata, in realtà, edificata ex-novo tra il 1785 ed il 1788: l'interno della cattedrale fu trasformato su progetto dell'architetto [[Giovanni Antonio Fontana|Giovanni Fontana]]. Le volte, le lunette e la cupola furono dipinte dal pittore napoletano, maestro presso la Reale Accademia, [[Giacinto Diano]]. La facciata fu iniziata nel 1800 ed è rimasta incompiuta (1819) nella parte superiore, su progetto di [[Eugenio Michitelli]] il quale abbatté la vicina chiesa dell'Annunziata del XIII secolo in quanto ostruiva il passaggio alla popolazione. La basilica è di impianto neoclassico — anche se alcune decorazioni tradiscono residui del gusto rococò — costruita su progetto di [[Carlo Fantoni]], con opere interne di affreschi e tele del napoletano [[Giacinto Diano]] (1791-1794); mentre, la Cappella grande del Sacramento è del XVII secolo. L'interno è costituito da una sola navata, circondata da semicolonne corinzie mastodontiche. La volta con gli ovali sono ornate con tre grandi affreschi della volta della navata raffiguranti a sinistra ''Davide che consegna la pianta del Tempio di Gerusalemme al figlio Salomone'', al centro ''Assuero che eleva sul trono di Persia la giovinetta Ester'' e a destra ''Salomone che dedica il tempio a Dio''. I tre medaglioni sono racchiusi da cornici dorate, opera dell'artista lombardo [[Alessandro Terzini]]<ref name="academia.edu">{{Cita pubblicazione|nome=Piergiorgio|cognome=Renzetti|data=2018-01-01|titolo= Guida di Lanciano, Città della Musica delle Fiere , del Miracolo --Alla memoria In memory of Arch. Vittorio Renzetti A cura di Edited by Vittorio Renzetti Progetto grafico e impaginazione Graphic design and layout|rivista=NUOVAGUTEMBERG|accesso=2022-07-02|url=https://www.academia.edu/40626444/GUIDA_DI_LANCIANO_Citt%C3%A0_della_Musica_delle_Fiere_del_Miracolo_Alla_memoria_In_memory_of_Arch_Vittorio_Renzetti_A_cura_di_Edited_by_Vittorio_Renzetti_Progetto_grafico_e_impaginazione_Graphic_design_and_layout}}</ref>.
 
La cupola monumentale è stata restaurata negli anni '60, determinando la perdita di un grande affresco di [[Giacinto Diano]] in onore dell'Assunzione. In una nicchia al centro dell'altare maggiore in marmo è situata la statua della [[Madonna del Ponte]]<ref>{{cita web|url=http://www.sangroaventino.it/immagini/news/Chiesa%20di%20Santa%20Maria%20del%20Ponte.pdf|titolo=Chiesa di Santa Maria del ponte|accesso=5 agosto 2023|dataarchivio=24 settembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150924094150/http://www.sangroaventino.it/immagini/news/Chiesa%20di%20Santa%20Maria%20del%20Ponte.pdf|urlmorto=sì}}</ref>. A sinistra della cattedrale, inoltre, sorge la [[Torre Campanaria di Lanciano|torre campanaria]] realizzata tra il 1610 ed il 1614. In particolare, con atto del Notar Tiberio de Blasiis del 7 febbraio 1609 i Procuratori della Santa Casa del Ponte acquistarono da [[Claudio Santella]] per il prezzo di 400 ducati una bottega "''pro costrucrione et erecrione capanilis''". L'esistenza di botteghe artigianali sull'area dove fu eretto il campanile è stata confermata dagli svavi archeologici effettuati nel 1992. Il progetto dell'attuale Torre Campanaria fu redatto dall'architetto lombardo [[Tommaso Sottardo]] a seguito del quale l'arcivescovo di Lanciano di quegli anni (1610), [[Lorenzo Mongiò]], pose la prima pietra della costruzione con un cerimoniale di accoglienza. Architettonicamente parlando, la Torre è a pianta quadrata, di 10,50 metri per lato ed è alta 40,10 metri dal sottostante larghetto, mentre dal piano della piazza — dinanzi alla Cattedrale — è alta 36,80 metri.
 
[[File:Lanciano - Civitanova - S. Maria maggiore (frontone).jpg|miniatura|verticale|Facciata della [[Chiesa di Santa Maria Maggiore (Lanciano)|chiesa di Santa Maria Maggiore]]]]
;[[Chiesa di Santa Maria Maggiore (Lanciano)|Chiesa di Santa Maria Maggiore]]
:è ritenuta uno dei monumenti più importanti d'[[Abruzzo]] per la perfetta conservazione dello stile medievale. Si trova nel rione Civitanova, in corso Garibaldi. Costruita nel [[1227]] secondo i dettami dell'architettura [[Borgogna|borgognona]]-[[cistercense]], nel [[1540]]-1650 fu ampiamente rimaneggiata secondo il gusto [[barocco]] (con l'aggiunta di due navate laterali e di stucchi e decorazioni), e con la realizzazione di una seconda facciata pseudo-gotica, che accoglie un portale che probabilmente si trovava su un lato dell'antico edificio. Nel [[1968]] un restauro di Mario Moretti la riportò alla struttura originaria, con la creazione di un muro divisorio tra la parte gotica e quella barocca, che è stata sconsacrata e adibita a scarestiasacrestia, benché non manchino le opere di rilievo, come i tabernacoli lignei, le statue, e le tre grandi cappelle monumentali. Sono artisticamente notevoli la facciata, il portale principale contenuto dentro una ghimberga, con l'arco ogivale a forte strombature di colonnine tortili e non, e punte di diamante traforate; esso è stato aggiunto nel [[1317]] e firmato Francesco Petrini e ritenuto uno dei più importanti del gotico abruzzese, si conserva la sua firma nella lunetta col gruppo della ''Crocifissione'', poi il rosone a raggiera dello stesso Petrini, ed il piccolo portale laterale (via F. Spoltore) della scuola pugliese federiciana, molto simile a quello di [[Castel del Monte]]. Il campanile turrito si trova lungo via Garibaldi, accanto a un ''[[nartece'']] romanico, che si suppone fosse l'ingresso antico prima della realizzazione del nuovo accesso monumentale. L'interno è stato riportato alla semplicità delle linee del [[gotico]] borgognone, con tre navate divise da colonne agili e sormontate da volte a crociera.<ref>{{cita web|url=http://www.sangroaventino.it/immagini/news/Chiesa%20di%20Santa%20Maria%20Maggiore%204.pdf|titolo=Chiesa di Santa Maria Maggiore|accesso=5 agosto 2023|dataarchivio=24 settembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150924094143/http://www.sangroaventino.it/immagini/news/Chiesa%20di%20Santa%20Maria%20Maggiore%204.pdf|urlmorto=sì}}</ref> Di interesse vi si trovano la ''Croce'' di [[Nicola da Guardiagrele]] (1432), l'urna del [[corpo santo]] di nome Donato, detto Sansan Donato fanciullo martire, il polittico della ''Madonna col Bambino'' di Girolamo Galizzi, la tela grande d'altare dell'Assunta, opera di Giuseppangelo Ronzi, e un gruppo di statue lignee della ''Crocifissione''.
;Chiesa e convento di San Francesco d'Assisi - Miracolo Eucaristico
{{vedi anche|Chiesa di San Francesco (Lanciano)|Convento di San Francesco (Lanciano)|Miracolo eucaristico di Lanciano}}
:Questa chiesa sorge nella parte periferica del rione Borgo (anticamente fuori dalle mura) al termine del Corsocorso Roma, andando per la Piazzapiazza del Plebiscito. La chiesa fu edificata nel [[1258]] al posto di una precedente, risalente al [[VII secolo]] e dedicata ai Santisanti [[San Legonziano|Legonziano]] e [[San Domiziano|Domiziano]], gestita dai Monaci[[monaci Basilianibasiliani]] prima della loro cacciata. L'interno del XVII secolo, è stato recentemente ripulito dai rimaneggiamenti [[barocco|barocchi]] per quanto riguarda alcuni affreschi della volta, e per il [[Giubileo del 2000]] l'intero complesso è stato dotato di un percorso archeologico che dalle fondamento del convento di San Legonziano offre una lettura stratigrafica del processo evolutivo della chiesa di San Francesco, con la cappella del Miracolo, il cappellone degli affreschi rinascimentali, e il percorso sotterraneo che porta al Ponte di Diocleziano. L'impianto esterno è medievale, ad eccezione della parte superiore della facciata, che presenta elementi barocchi (finestrone centrale) misti a pezzi di recupero della cappella longobarda di Sant'Angelo, mentre il portale è tipicamente gotico (tardo XIII secolo), come medievale è anche il campanile, concluso da una cupola rinascimentale a tegole policrome. L'interno a navata unica ha volta a botte lunettata con affreschi barocchi, un prezioso organo settecentesco nella cantoria della controfacciata, e altari laterali riccamente decorati. Sull'altare maggiore realizzato nel 1907 da Filippo Sargiacomo, si possono vedere le reliquie del primo [[Miracolo eucaristico]] di Lanciano, risalente all'[[VIII secolo]]. Il racconto tradizionale narra che un monaco basiliano, mentre celebrava la [[Messamessa]] nell'antica chiesa di San Legonziano, dubitò della presenza reale di [[Gesù Cristo|Cristo]] nell'[[eucaristia]]. In quel momento l'ostia sarebbe divenuta carne ed il vino si sarebbe tramutato in sangue.<ref>{{cita web|url=http://www.lanciano.it/?p=13|titolo=San Francesco}}</ref>
;Chiesa di San Nicola di Bari e cappella San Rocco
{{vedi anche|Chiesa di San Nicola di Bari (Lanciano)}}
[[File:Lanciano - Chiesa di San Francesco interno.JPG|miniatura|verticale|Interno della chiesa di San Francesco d'Assisi]]
: quella di San Nicola è una storica parrocchia, la chiesa si affaccia sulla parte finale di via Garibaldi, annessa alla più tarda (XVIII secolo) cappella di San Rocco da Montpellier, parrocchia del rione Sacca. Fu fondata sulle rovine della chiesa di San Pellegrino, distrutta da un incendio nel XIII secolo, e ha sempre mantenuto l'originale monumentale impianto, leggermente irregolare per la parte rivolta verso le mura a strapiombo.<ref>{{Cita web|url=http://www.tuttolanciano.it/Le_chiese/S_Nicola/S_nicola.htm/|titolo=San Nicola di Bari|accesso=18 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151228211739/http://www.tuttolanciano.it/Le_chiese/S_Nicola/S_nicola.htm|dataarchivio=28 dicembre 2015|urlmorto=sì}}</ref> La chiesa di San Nicola possiede un impianto rettangolare a tre navate, in stile neoclassico, per il rifacimento del 1859 di [[Filippo Sargiacomo]]. L'esterno è prettamente gotico, con il portale di pietra dell'entrata principale laterale, e quello piccolo romanico accanto al campanile quattrocentesco, che oggi è principalmente usato per le funzioni religiose. Il portale maggiore del Trecento è decorato da una cornice gotica con la statua di San Nicola. Anche il campanile turrito è tardo gotico, con arcate a sesto acuto e la cornice dentellata tipica delle torri lancianesi. Sotto il campanile è stata trovata una cripta con degli affreschi duecenteschi della storia della ''Croce vera'', ispirata alle opere di [[Jacopo da Varagine]], riportata alla luce sotto la cantoria nel 2002. La chiesa di San Rocco è poco più che una cappella barocca annessa a sanSan Nicola, con la facciata rifatta in mattoni a vista in stile neoclassico, da Filippo Sargiacomo, ed è a pianta quadrata a navata unica. Il piccolo campanile è a torre, in origine doveva essercene uno gemello laterale.
[[File:Lanciano - San Biagio Campanile.jpg|miniatura|verticale|Chiesa romanica di San Biagio]]
[[File:Lanciano - Chiesa di Sant'Agostino 05.jpg|thumb|upright|Chiesa di Sant'Agostino]]
;Chiesa di Sant'Agostino
:Costruita nel XIV secolo, si trova nel rione Lanciano Vecchia, in via dei Frentani, ed era una delle chiese più tarde di questo quartiere, benché oggi ne sia la principale, essendo scomparse le storiche parrocchie di San Martino, San Lorenzo, San Maurizio e San Giovanni della Candelora (di quest'ultima resta la torre). La facciata gotica è stata costruita dal Petrini (1319 ca), e lo dimostra il portale gotico con lunetta molto simile a Santa Maria Maggiore. Il portale è adornato da colonne tortili e da una statua della ''Madonna col Bambino'' sulla lunetta. Altri rilievi sono l'agnello di Dio, dei leoni sulle colonne e dei grifoni che reggono le colonne del rosone senza raggi. Il campanile è a torre, gotico nello stile quattrocentesco lancianese, con arcate a sesto acuto. L'interno è stato rimodellato nel XVII-XVIII secolo da Girolamo Rizza e Carlo Piazzoli allievi del lombardo Giovan Battista Gianni attivo in Abruzzo, ed è a navata unica con volte a crociera. Vi sono molti dipinti barocchi, un altare ligneo a cassettoni, e una cappella laterale. Una storia locale vuole che vi siano conservate le reliquie degli apostoli [[Simone il Cananeo|San Simone]] e [[Giuda Taddeo]], trafugate a [[Venezia]] nel XV secolo.<ref>{{Cita web|url=http://www.cassiciaco.it/navigazione/monachesimo/chiese/italia/abruzzo/lanciano.html/|titolo=Chiesa di S. Agostino di Lanciano|accesso=21 aprile 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160418210406/http://www.cassiciaco.it/navigazione/monachesimo/chiese/italia/abruzzo/lanciano.html|dataarchivio=18 aprile 2016|urlmorto=sì}}</ref>
[[File:Lanciano - Chiesa di San Francesco 01.jpg|miniatura|Ingresso principale alla chiesa di San Francesco d'Assisi]]
;Chiesa di San Biagio Vescovo
: Chiesa più antica del centro, posta alla fine di via dei Frentani nel rione Lancianovecchio. Fu costruita nel [[1069]], probabilmente per diretto interessamento dei Conti [[normanni]] [[Roberto I di Loritello]] e suo fratello Drogone (detto Tasso, o Tassone, o Tascione), poiché sono proprio loro che nel [[1096]] la concedono al Vescovo di [[Chieti]] Rainolfo<ref>{{Cita libro|autore=[[Anton Ludovico Antinori]]|titolo=[[Annali degli Abruzzi]]|anno=1971|editore=Forni Editore|città=Bologna|ppposizione=sub anno 1090 sub voce "Chieti"|volume=VI}}</ref>. La chiesa subì rimaneggiamenti nel XIV secolo, con il consolidamento della facciata a bastioni, e la costruzione del bel campanile tardo gotico a torre.<ref>{{Cita web|url=http://www.lanciano.it/?p=12/|titolo=San Biagio}}</ref> L'interno è romanico, a navata unica, quindi assai spoglio. Sotto il campanile vi è una cripta dell'epoca romana del II secolo, con l'ara del vecchio tempio di [[Minerva]], poi cappella di San Giorgio. Comunicava con la chiesa di San Maurizio (VII secolo), che sorgeva in Piazzapiazza dei Frentani, demolita nell'Ottocento.
[[File:San Nicola di Bari, Lanciano.JPG|miniatura|Chiesa di San Nicola]]
;Torre della Candelora (Chiesa San Giovanni Battista)
:Si trova in Largolargo San Giovanni, ed è il campanile della chiesa medievale di [[San Giovanni Battista]] (XIII secolo) o "della Candelora", rimodellata nel XVII secolo e distrutta nel bombardamento del 1943. La torre è tardo quattrocentesca, seguendo lo stile lancianese per la resa delle arcate e della dentellatura della cornice marcapiano, ha pianta quadrata, suddivisa in tre livelli, con due archi a sesto acuto. Le cornici marcapiano sono tipicamente lancianesi a dentellatura regolare. La torre è stata restaurata nel 2013 e resa accessibile mediante visita a richiesta. L'interno ha dei pannelli espositivo che ricordano le campagne di scavi archeologici nel 1993-94, e del 2013, che hanno riportato alla luce una "casula" oggi conservata nel Museo civico diocesano.
;Chiesa di Santa Lucia
:La chiesa è la parrocchia principale del quartiere Borgo, situata lungo il corso Roma, fu costruita sopra il tempio di [[Giunone]] nel XIII secolo. Fu ampiamente modificata nel XVIII secolo, a causa di crolli per problemi strutturali, come ad esempio la perdita dell'antica cupola, di cui resta un contrafforte posteriore. La facciata è del [[XIII secolo]], con un portale centrale ad arco ogivale (coevo di quello di San Francesco d'Assisi), sormontato da un rosone gotico a raggiera con 12 colonnine, della scuola di Petrini. All'interno neoclassico è frutto del rifacimento dell'architetto [[Filippo Sargiacomo]], è a navata unica (in origine dovevano essere tre navate), sull'altare maggiore si erge la statua di Santa Lucia in legno. Nelle cappelle laterali si trovano le statue di ''San Raffaele'', la ''Madonna Addolorata'' e i mezzi busti di ''San Matteo'' e ''San Luca''. Ai lati dell'altare maggiore ci sono due tele settecentesche provenienti dalla chiesa di Sant'Antonio, oltre che a nicchie con reliquie della santa. Gli stucchi settecenteschi, conservati dal rifacimento neoclassico, sono del 1731, concentrati presso la cappella dell'Addolorata, realizzati da Girolamo Rizza e Carlo Piazzoli. I due stuccatori decorarono anche altre chiese del centro, come quella di Sant'Agostino.<ref>{{Cita web|url=http://www.lanciano.it/?p=14/|titolo=Santa Lucia}}</ref>
;Chiesa di Santa Chiara e San Filippo Neri
:Si trova in cima a rione Borgo del corso Roma, provenendo dal viale dei Cappuccini. La prima costruzione è del XIII secolo, ma è stata completamente trasformata nel XVIII secolo.<ref>{{Cita web|url=http://www.tuttolanciano.it/Le_chiese/S_Chiara/s_chiara.htm/|titolo=La chiesa di Santa Chiara|accesso=18 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151228223553/http://www.tuttolanciano.it/Le_chiese/S_Chiara/s_chiara.htm|dataarchivio=28 dicembre 2015|urlmorto=sì}}</ref> Oltre alla pianta rettangolare a navata unica (neoclassico - barocco) vi è il chiostro del convento, accessibile da via dell'Asilo, mentre un'altra porzione è stata nel XIX secolo adibita a caserma, e poi nel 1953 c'è stata costruita la sede del Liceo magistrale "Cesare De Titta". La facciata è sobria in stile neoclassico con architrave a timpano triangolare, in mattoni a vista, con campanile in cima al centro, il portale invece reca il simbolo della confraternita e dell'Ordine delle Clarisse. La chiesa è nota per la sede della Confraternita "San Filippo Neri - Morte e Orazione", di origine romana, che dal 1608 è a Lanciano, e dal 1954 avente sede definitiva nella chiesa. Ogni anno nella settimana santa la confraternita inscena un'originale interpretazione della Passione, con il Cireneo scalzo che porta la croce. Nella chiesa vi sono tre tele, restaurate e riportate al primitivo splendore, dipinte nel 1855 da [[Francesco Paolo Palizzi]]<ref>{{cita web|titolo=Pittori di Vasto dell'Ottocento, Francesco Paolo Palizzi |url=http://www.vastospa.it/html/personaggi/pi_palizzi_francesco_paolo.htm|accesso=28 gennaio 2017}}</ref> fratello minore di [[Giuseppe Palizzi|Giuseppe]], nato dopo il trasferimento a [[Vasto]] della loro famiglia.
;Chiesa di Santa Giovina o Santa Maria Nova
:Si staglia su Largo dell'Appello nel rione Civitanova. Fu costruita nel [[1518]] per volere di Dino Ricci sopra la vecchia chiesetta della Maddalena<ref>{{Cita web|url=http://www.tuttolanciano.it/Le_chiese/S_Giovina/s_giovina.htm/|titolo=Santa Giovina|accesso=21 aprile 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304074345/http://www.tuttolanciano.it/Le_chiese/S_Giovina/s_giovina.htm|dataarchivio=4 marzo 2016|urlmorto=sì}}</ref>, per ospitare i Padri Lateranensi. La chiesa, dopo varie vicissitudini, fu quasi completamente ricostruita nell'800, in stile neoclassico. La chiesa è a navata unica, con facciata cinquecentesca austera, con semplice paramento murario a vista, portale a lunetta a tutto sesto, sormontato da un oculo in asse, con vetrata a morivi floreali. Il piccolo campanile retrostante è a vela. L'interno è stato ricostruito in stile neoclassico, con tipici rilievi e stucchi presso le pareti. Di interesse l'organo ligneo della bottega di Di Martino (XVIII secolo), con i cassettoni dipinti da vasi e motivi floreali. Sulla parete si trova il monumento sepolcrale del patrizio Dino Ricci, il finanziatore della chiesa; l'ex convento a pianta quadrata è stato restaurato ed ospita la Cittadella della Musica e l'Istituto delle Arti "Francesco Masciangelo", compositore lancianese vissuto nell'Ottocento. Presso un sacrario si trova l'urna del [[corpo santo]] di nome Giovina, detta Santasanta Giovina vergine martire, traslata a Lanciano il 18 luglio 1850.
 
;Chiesa di Sant'Antonio di Padova
:Chiesa conventuale del XV secolo, voluta dal monaco [[San Giovanni da Capestrano]] (1430 ca) per la celebrazione della pace tra le città di Lanciano e [[Ortona]] (1427). ErettosopraEretto sopra un preesistente edificio dedicato a Santsant'Angelo, la chiesa venne dedicata a ''Santa Maria delle Grazie e della Pace'', e nei secoli successivi venne ampliata (XVIII secolo), subendo nel 1866 la soppressione del convento degli Antoniani, salvo poi essere ripristinato. L'aspetto attuale è frutto di varie manomissioni dovute ai restauri post-bellici, che hanno trasformato quasi completamente l'antico convento, dandogli un aspetto neo-medievale, modificato la facciata aggiungendo un portico e dei mosaici ritraenti ''[[Sant'Antonio di Padova]] e [[Sansan Giovanni da Capestrano]] che adorano [[Cristo]]''. Il ricordo del motivo di costruzione della chiesa è rappresentato sia sul portale di bronzo che su un dipinto moderno all'interno della chiesa. Il campanile moderno è del 1970 con la benedizione di [[Paolo VI]], alto 70 metri circa, il più elevato della città e tra i più alti d'Abruzzo, l'impianto è a basilica con pianta a croce latina e abside semicircolare. La navata ha un [[ambone]] su tre arcate e una successione di sette campate articolate da lesene binate con capitelli corinzi dorati. Il rivestimento in marmi policromi di tutte le pareti è frutto dei lavori di restauro che hanno massicciamente cambiato l'aspetto della chiesa, dandole un aspetto altalenante tra il barocco e il proto-romanico, per quanto riguarda l'altare con il coro ligneo sormontato da una volta a mosaico di lapislazzuli, con la colomba dello [[Spirito Santo]].
;Chiesa di San Pietro Apostolo
:Si tratta di una moderna parrocchia, situata nel quartiere Cappuccini. La chiesa fu aperta nel 1957, con un edificio accanto destinato all'Azione Cattolica. Nel 1965 vi si insediarono i Cappuccini, e la chiesa divenne punto di riferimento nel popoloso quartiere dei Cappuccini, con numero attività dell'Azione e degli scout. Nel 1998 fu decorato il presbiterio con un dipinto gigantesco di Gesù salvatore tra anime e santi. La chiesa ha pianta rettangolare, esternamente semplice, realizzata in calcestruzzo e muratura in laterizio. Sulla destra della facciata a timpano triangolare si erge il campanile rettangolare. La navata interna è illuminata dai finestroni policromi istoriati.
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* Chiesa di Santa Maria dei Mesi (Santa Maria dei Mesi)
* Chiesa della Madonna della Libera (Santa Liberata)
* Chiesa della Madonna del Carmine (Madonna del Carmine)
* Chiesa di Sant'Amato (Sant'Amato)
* [[Chiesa di Sant'Onofrio (Lanciano)|Chiesa di Sant'Onofrio]] (nella contrada omonima, ricostruzione degli anni '60 di un precedente romitorio in cima al colle, danneggiato nella [[seconda guerra mondiale]])
* Chiesa di Sant'Egidio nella omonima contrada, detta anche contrada degli ortolani. Nella stessa contrada c'è un'altra chiesa dedicata alla Madonna della Salette.
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[[File:Palazzo Carabba di Lanciano.jpeg|miniatura|Palazzo Carabba su Corso Roma]]
* ''Palazzo De Crecchio'' (XVIII secolo): si trova lungo via dei Frentani, all'altezza di Largo Tappia, prospettando verso la facciata del Palazzo Vergilj. Costruito nel XVIII secolo sopra l'antico palazzo marchesale d'Avalos, che ebbe il potere sulla città dal 1646, ha dato i natali al senatore [[Luigi De Crecchio]]. Oggi è usato come biblioteca e sede convegni. Ha pianta rettangolare irregolare, poiché il secondo lato maggiore non esiste, dando spazio a un giardino pensile che volge verso il fosso Pagliaro del ponte Diocleziano. La facciata è caratterizzata da due corpi collegati da un portale maggiore di accesso, e il punto di incontro è la sommità dell'edificio, decorata da architrave con orologio a meridiana.
* ''Palazzo del Capitano'' (XIX secolo): Fu costruito in epoca liberty (XIX secolo) sopra i resti della demolita chiesa di San Martino in Largolargo Tappia. Ha pianta rettangolare, con la facciata rosso scarlatto, decorata da logge in cornice bianca. Il portale ha una tettoia finemente lavorata, e ai fianchi due statue di dragoni. La sommità ha una torretta centrale di avvistamento. Oggi è usato come sede di uffici comunali aggiuntivi.
* ''Palazzo arcivescovile'' (XV secolo): si trova in largo dell'Appello, presso le Torri Montanare. Fu costruito come sede della diocesi nel XVI secolo (la diocesi di Lanciano fu istituita nel 1515), ed ospitò il seminario fino agli anni sessanta del Novecento. Oggi è sede del [[Museo diocesano di Lanciano]], altri piani contengono uffici parrocchiali, della diocesi, e del vescovo stesso. Ha una robusta struttura rettangolare intonacata in rosa, con finestre e portali gotici, quello di ingresso è stato ricavato dalla chiesa dell'Annunziata (Piazza Plebiscito), demolita nel 1819. Un portale laterale ha una tipica cornice barocca.
* ''Palazzo casa di Federico Spoltore'' (XIX secolo): il palazzo è sito in corso Garibaldi all'altezza della chiesa di Santa Maria Maggiore, ed è il frutto della fusione di due edifici medievali. Nel XX secolo vi nacque il pittore [[Federico Spoltore]]. Attualmente, oggi la struttura èospita un museo dedicato a esso,lui dedicato. ogniOgni stanza è riconducibile a precisi momenti di vita del pittore, ricca di molti affreschi a tema allegorico. Di interesse sono le finestre gotiche e la decorazione marmorea in stile classico della casella postale.
* ''Botteghe medievali'' (XIV secolo): si trovano alla fine del corso dei Frentani nel rione Lancianovecchia (sbocco su Piazzapiazza dei Frentani), e sono perfettamente conservate nella loro forma originale. Si tratta di un palazzo quadrato, la cui sommità è a uso abitativo, mentre la parte inferiore è usata per il commercio,. Si distinguono tre arcate gotiche per l'accesso alle botteghe, con i capitelli delle colonne finemente lavorati, e un'iscrizione a caratteri tardo gotici, che testimoniano la presenza nel 1412 del commerciante e proprietario Nicola De Rubeis.
* ''Palazzo Municipale'': si trova in Piazzapiazza del Plebiscito, posto accanto al Teatro comunale Fenaroli, e risale alla metà del XIX secolo, frutto di rifacimento edificatorio dell'edificio precedente delle carceri, e dell'ex convento delle Scuole Pie. La facciata nella seconda metà dell'Ottocento è stata dotata di un corpo aggettante, con portici sulla piazza, da parte dell'architetto Sargiacomo, per ospitare la "casa di Conversazione", adibita ad uso culturale e ricreativo. La facciata del palazzo oggi è un rifacimento in stile antico dell'originale, a causa dei danni bellici del 1944.
[[File:Corso Trento e Trieste (back) - Lanciano.jpg|thumb|upright=1.2|Palazzo Paolini Contento (destra) e Palazzo De Simone (sinistra), sullo sfondo il corso Trento e Trieste]]
* ''Palazzi del Corso Trento e Trieste'': il corso fu aperto nel 1904 lungo l'antico Piano della Fiera, e numerose famiglie lancianesi vi costruirono svariati palazzi in stile liberty. I palazzi sono stati edificati a partire dagli anni '20 in poi, quelli eretti sin da subito erano il Palazzo della Posta (abbattuto nel 1964 ca.), del Convitto civico "Vittorio Emanuele II" (ossia il liceo classico, mentre oggi è adibito a vari usi culturali), il Palazzo del Banco di Roma o Palazzo De Angelis, e gli edifici dell'ex complesso dei Zoccolanti di San Mauro, dove negli anni '30 fu realizzato l'ex cinema Imperiale. I palazzi che oggi si trovano sul corso Trento e Trieste, e sui relativi vicoli di via degli Abruzzi, Corsocorso Bandiera via Vittorio Veneto, via Cesare Battisti, via De Crecchio, via Dalmazia, via Rimembranze, sono stati edificati quasi tutti dall'architetto Donato Villante, e omaggiano gli stili del passato, rifacendosi alle correnti del liberty, del moresco, del neoclassico, del decò, del neo rinascimento, e sono:
* Palazzo Martelli Fantini - via De Crecchio, via degli Abruzzi e Corso Trento e Trieste
* Palazzo De Angelis - via De Crecchio e Corso Trento e Trieste
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Le porte distrutte oppure in parte modificate sono:
* Porta Sant'Angelo - via dell'Asilo e via del Torrione, rimane la base del grande torrione normanno del 1057 presso la [[fonte del Borgo]], dove sorgeva anche la chiesetta di Sant'Antonio abate. Era descritta come una delle meglio realizzate della città, fu distrutta nel 1846.
* Porta San Nicola e Porta Sant'Antonio: delimitavano l'accesso al Ponte dell'Ammazzo, ancora esistente presso la Piazzapiazza Garibaldi, ricavata dalla colmata del fiume Malavalle o Malvò. Il ponte medievale con le arcate ogivali è presente anche nello stemma del quartiere Sacca, con due grandi torri angolari, una di Sant'Antonio a sud, e l'altra di San Nicola, perché conduceva alla chiesa omonima, dove si trovava la gabella del dazio.
* Porta Santa Chiara o Ferdinandea: si trovava all'ingresso del corso Roma, presso l'ex convento delle Clarisse. Fu una delle più tarde ad essere costruita, forse addirittura fu ampliata nel primo Ottocento in onore di re [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando IV]], e fu demolita nel 1850.
* Porta Santa Maria Nuova: si trovava presso le Torri Montanare
* Porta Diocleziana: detta anche "Santa Maria del Ponte", è ancora esistente, e si trova dietro la cattedrale, all'ingresso del Ponte di Diocleziano dal Larghetto Mons. Paolo Tasso. La porta come al si vede oggi è stata rimaneggiata nel XVIII secolo, il piano di calpestio è stato notevolmente sopraelevato, e l'arco di ingresso è molto piccolo, i suoi contrafforti sono visibili anche presso il deposito dell'auditorium sottostante del ponte.
 
;Porta San Biagio: Risalerisale all'[[XI secolo]], si trova nel rione Lanciano Vecchia, deve il nome alla vicina chiesa di San Biagio, è l'ultima superstite delle nove porte che facevano parte della cinta muraria della città. Arroccata su un costone molto ripido mal termine di via dei Bastioni a nord, è dotata di una luce di dimensioni ridotte sormontata da un arco a sesto acuto.<ref>{{cita web|url=http://www.sangroaventino.it/immagini/news/Porta%20San%20Biagio.pdf|titolo=Porta di San Biagio|accesso=5 agosto 2023|dataarchivio=24 settembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150924094212/http://www.sangroaventino.it/immagini/news/Porta%20San%20Biagio.pdf|urlmorto=sì}}</ref>
 
;Porta urbica di Viavia Umberto I: Si trova all'inizio della via Umberto I venendo da Piazzapiazza Garibaldi. Trattasi di un accesso coperto mediante [[volta a botte]] introdotto da un arco a sesto acuto. La porta, verosimilmente, era collegata alla porzione delle mura cittadine site tra il quartiere Borgo ed il quartiere Sacca.<ref>{{cita web|url=http://www.sangroaventino.it/immagini/news/Porta%20Urbica.pdf|titolo=Porta urbica di Via Umberto I|accesso=5 agosto 2023|dataarchivio=7 marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160307043205/http://www.sangroaventino.it/immagini/news/Porta%20Urbica.pdf|urlmorto=sì}}</ref> L'area infatti era accessibile mediante un ponte, quello dei Calzolai, perché presso l'attuale Piazza Garibaldi completata nel 1879, vi si trovava il fiume paludoso del Malvò, non percorribile a piedi. Il ponte coevo infatti era quello dell'Ammazzo, dotato di gabella del dazio.
 
[[File:Lanciano - Torri Montanare.jpg|miniatura|verticale|Torri Montanare]]
;[[Torri Montanare]]: costituiscono la parte della cinta muraria da sud, venendo dalla montagna della [[Maiella]], da cui il nome, ed erano collegate a Porta Santa Maria Nuova, l'attuale accesso al rione Civitanova mediante via P. Harris, venendo dal viale Spaventa. Sono un residuo dell'antica cinta muraria più antica dell'epoca normanna, restaurata in epoca aragonese ([[XI secolo|XI]] - [[XV secolo]]). Si compongono di due torri vicine tra loro: una torre d'avvistamento alta e snella, interna alle mura, ed un massiccio torrione angolare esterno. La torre più alta è l'unico residuo della cinta muraria più antica, insieme a qualche tratto di mura in pietra; tutto il resto della struttura, costruito in laterizi, appartiene al rifacimento della cinta muraria avvenuto all'inizio del 1400. Il nome potrebbe derivare dalla famiglia Montanari oppure dalla posizione molto panoramica (la vista spazia dal massiccio della [[Maiella]] al [[Gran Sasso]], passando per tutte le colline vicine ed arrivando fino al mare).<ref>{{cita web|url=http://www.sangroaventino.it/immagini/news/Torri%20Montanare.pdf|titolo=Torri Montanare|accesso=5 agosto 2023|dataarchivio=30 giugno 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160630111043/http://www.sangroaventino.it/immagini/news/Torri%20Montanare.pdf|urlmorto=sì}}</ref>
 
;Torrione aragonese: si trova in via del Torrione, sotto il convento di Santa Chiara, e risale al XV secolo, quando [[Alfonso V d'Aragona|Alfonso I d'Aragona]] fece rinforzare le mura. Il torrione infatti ha il tipico aspetto con la pianta a scarpa, la costituzione cilindrica, con la sommità decorata da beccatelli, caditoie, e un camminatoio più largo della pianta della torre. L'interno è diviso in due piani, ed è raramente accessibile, se non con visite private. La parte della cinta muraria negli anni '50 è stata occupata dall'ex asilo "Maria Vittoria".
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[[File:Lanciano - Civitanova - Fontana di Civitanova.jpg|thumb|upright=1.2|Fontana Grande di Civitanova]]
[[File:Fontana del Borgo, Lanciano 4.JPG|thumb|upright=1.3|Fonte del Borgo]]
Le due fonte di maggiori interesse storico sono la Fonte del Borgo (XIII secolo), con interessante ordine di mascheroni a tema grottesco, e la Fontana di Civitanova, in elegante stile neoclassico con mattoni a vista. Una fontana monumentale si trovava sino al 1924 in Piazzapiazza del Plebiscito, sopra cui oggi il Monumento ai caduti, ed era il simbolo della modernità idrica arrivata in città con la costruzione dell'acquedotto.
 
* [[Fonte del Borgo]] (XIII secolo): posta nel piazzale Francesco Paolo Memmo, risale al Medioevo (XIII secolo). Fu restaurata nell'800, ed oggi è compresa in un complesso seicentesco usato per la produzione di candele. La fontana è scavata nella terra, essendo alla base di un fosso, e si compone della struttura principale (corpo con quattro mascheroni), e un portico per attingere l'acqua per le lavandaie.
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* Fontana di Largo Carlo Tappia: è stata realizzata nel 1921 dal finanziamento di Alfonso Cotellessa. Si trova nel cuore del rione Lancianovecchia, e mostra sopra un piedistallo quadrangolare, con due cannelle fuoriuscenti da cornici in ghisa, una scultura di fanciulla nuda in stile greco classico, che regge un'anfora. Si trova davanti al Palazzo del Capitano.
* Fontana della villa comunale: si trova all'interno del parco lungo il viale Caduti di Nassiryia, è stata realizzata nel primo Novecento, ed ha un aspetto circolare irregolare, con un ponte che conduce alla centrale idrica posta nel baricentro, in un isolotto con piante. La fontana ospita una vasca con pesci rossi e anatre, e un cigno, la balaustra del corrimano è decorata ad intervalli regolari da vasi di pietra bianca.
 
* Monumento ai Caduti della Grande Guerra: sorge in Piazza del Plebiscito, in cima alla gradinata scenografica di via Corsea e Piazza Garibaldi. Completato nel 1926 è uno dei più scenografici monumenti commemorativi dell'Abruzzo pre-guerra, e raffigura in un recinto semi circolare, con i nomi dei caduti, la dea Vittoria, che con una mano sorregge un nudo maschile, simbolo del soldato morto in guerra, e con l'altra la corona d'alloro.
[[File:Monumento ai Caduti di Lanciano.jpg|miniatura|Monumento ai Caduti della Grande Guerra]]
 
* Monumento ai Caduti della [[Prima guerra mondiale|Grande Guerra]]: l'opera dello scultore Amleto Cataldi (1882-1930) sorge sul margine ovest della piazza del Plebiscito, in cima alla gradinata scenografica di via Corsea e piazza Garibaldi. Nel 1926 è stato costruito quello che viene definito uno dei più plateali monumenti commemorativi dell'Abruzzo pre-guerra. Il monumento, in marmo bianco di Carrara, è di ispirazione romantica con riferimento al gusto Liberty. Esso - in un recinto semicircolare - raffigura la dea Vittoria che con una mano sorregge un nudo maschile, simbolo del soldato morto in guerra (in epigrafe ''"Flectitur heros"''), e con l'altra la corona d'alloro. Ai nomi dei caduti della Grande Guerra sono stati aggiunti quelli delle vittime civili e militari della [[Seconda guerra mondiale|II Guerra Mondiale]]<ref name="academia.edu" />.
* Monumento ai Martiri Lancianesi: si trova lungo via Ferro di cavallo, in prossimità del piazzale dove avvenne l'esecuzione del partigiano [[Trentino La Barba]], comandante degli "[[martiri ottobrini|eroi ottobrini]]", che il 5 ottobre 1943 si ribellò ai tedeschi. Il monumento è stato realizzato dopo il 1965, e mostra il corpo centrale con un bassorilievo bronzeo allegorico, che rappresenta il riscatto dei prigionieri giovani di Lanciano dal barbaro oppressore tedesco. Nel 2016 presso il Largo dell'Appello, è stato realizzato il Monumento a [[Trentino La Barba]], in pietra calcarea della Maiella.
* [[Monumento al Samudaripen dei Rom e Sinti]]: si trova nel quartiere dei Cappuccini, nei pressi di villa Sorge, storico campo d'internamento di prigioniere ebree durante la guerra. Il monumento raffigura una grande madre orante, la Madonna, ed è stato finanziato dal professore e cantautore d'etnia rom [[Santino Spinelli]] in arte "Alexian", inaugurato nel 2018. Rappresenta il primo monumento in Italia che commemora tale strage.
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=== Aree verdi ===
[[File:Lanciano panorama del centro 01.JPG|miniatura|Il centro storico di Lanciano, e il sottostante parco Diocleziano]]
* Parco del Ponte di Diocleziano: si trova sotto il ponte romano con la Cattedralecattedrale, accessibile da via dei Bastioni. Il parco è stato realizzato nel 2008, eliminando il bosco del "pozzo Bagnaro", dove sino al XVIII secolo si trovava una storica fontana, che accoglieva le acque del torrente della [[fonte del Borgo]]. Il parco è attrezzato con un percorso vita, attrezzi sportivi, panchine, lampioni e un chioschetto.
* Villa comunale "delle Rose": si trova compresa tra il viale Caduti di Nassiryia, viale Sant'Antonio e via Cesare Battisti. Si tratta di due parchi distinti, realizzati dal grande orto del convento di Sant'Antonio nei primi anni del Novecento, la villa ver e propria fu realizzata tra il 1927 e il 1930. La parte della villa lungo viale Cesare Battisti e viale delle Rose porta sino alla stazione, e all'ingresso del corso Trento e Trieste, nel 1929 si è dotata di un ippodromo, attivo sino agli anni 2000 per la corsa dei cavalli, mentre il prato è stato occupato di recente dal campo del velodromo, del basket, mentre un'altra porzione, a ridosso delle tribune con le casette scommesse, è stata dotata di un ampio campo comunale da calcio. La parte verso la chiesa di Sant'Antonio è la villa pubblica tipica del primo Novecento, con una fontana centrale, decorata da piedistalli con statue che ricordano i "''kuroi"'' greco classici, e la vasca grande, dove si trovano le anatre e i cigni. Si trova anche una voliera. Caratteristica di questa villa è l'ingresso, con le due colonne del cancello ancora molto ben decorate dai fasci littori, elemento simbolico del Ventennio che decora anche i principali tombini del corso Trento e Trieste, realizzati nel 1928 (con l'iscrizione Anno VI), e i fasci della facciata del teatro comunale, rimossi nel 2016 in quanto frutto di una ricostruzione nostalgica del 1996 dei preesistenti del 1939, abbattuti già nel 1943.
* Parco del quartiere Santa Rita: si trova compreso tra via Masciangelo e via De Riseis, e consta di alcuni giochi per bambini e di panchine.
* Parco giochi del quartiere Cappuccini, si trova accanto al convento di San Bartolomeo, lungo viale Cappuccini, consta di giochi attrezzati per bambini,
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=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre 20172023 gli stranieri regolarmente residenti nelerano comune{{formatnum:1489}}, dipari Lancianoal erano4,51&nbsp;% della 1434popolazione.<ref>{{cita web|url=httphttps://demo.istat.it/str2017app/index.html|2?i=Dati ISTATP03&l=it|accessotitolo=10Bilancio marzodemografico 2019}}</ref>popolazione Istraniera principalie gruppipopolazione etniciresidente presentistraniera sono:per sesso}}</ref>
 
# [[Romania]], 599
# [[Albania]], 221
 
=== Tradizioni e folclore ===
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:Le celebrazioni della [[Settimana Santa]] comprendono varie manifestazioni:
:* nella IVª Domenica di [[Quaresima]] si svolge la ''[[Via Crucis]] delle [[Confraternita (Chiesa cattolica)|confraternite]]''<ref>{{cita web|url=http://www.eventiesagre.it/Pasqua_Pasqua/331_La+Settimana+Santa+a+Lanciano.html|titolo=settimana santa}}</ref>
:* il [[Giovedì Santosanto]] si tiene la [[processione]] degli Incappucciati: i confratelli dell'Arciconfraternita Orazione e Morte di [[San Filippo Neri]], con i volti coperti da cappucci neri, percorrono le vie del centro storico in notturna, alla sola luce delle loro fiaccole, trasportando i simboli della [[Passione di Cristo]]; uno di loro, detto [[Simone di Cirene|Cireneo]], percorre tutto il cammino a piedi scalzi trasportando sulle spalle una croce di legno a grandezza naturale; la processione è accompagnata dall'esecuzione delle Marce Funebre di [[Francesco Paolo Masciangelo e Ravazzoni]], eseguite dalla Banda Musicale e dal rumore stridulo delle [[raganelle]]<ref>{{cita web|url=http://www.eventiesagre.it/Pasqua_Pasqua/15443_Processione+Degli+Incappucciati.html|titolo=Processione degli Incappucciati}}</ref>
:* il [[Venerdì Santo]] gli stessi confratelli sfilano a volto scoperto per la tradizionale processione funebre del Cristo Morto.<ref>{{cita web|url=http://www.eventiesagre.it/Pasqua_Pasqua/331_La+Settimana+Santa+a+Lanciano.html|titolo=La Settimana Santa a Lanciano}}</ref>
:* nella domenica di Pasqua si svolge ''l'incontro dei Santi'': [[sacra rappresentazione]] in cui le statue di Gesù, Maria e [[San Giovanni Apostolo|San Giovanni]] inscenano l'episodio evangelico che vede Giovanni recarsi al sepolcro, scoprire la resurrezione di Gesù ed annunciarlo a Maria; la gioia di quest'ultima viene simboleggiata dalla corsa finale della statua accompagnata da un volo di colombi; la stessa rappresentazione è ripetuta anche il martedì seguente.<ref name="visitlanciano-tradizioni">[http://www.visitlanciano.com/cosa-visitare/cosa-vedere-in-citta/le-tradizioni Le tradizioni Lancianesi]</ref>
== Cultura ==
=== Biblioteche ===
[[File:Torre campanaria vista dal ponte diocleziano.jpg|miniatura|upright|Veduta della torre civica della Cattedrale, dal Ponte di Diocleziano. In cima si trova la campanella "squilla" accanto alle due fisse per battere l'ora, che suona ogni mattina, nonché la sera del 23 dicembre per la celebrazione]]
;Biblioteca "Raffaele Liberatore"
:Nel [[1868]], quando furono soppressi i [[convento|conventi]], il comune di Lanciano entrò in possesso di due librerie di [[frate|frati]] del convento di Sant'Antonio di Padova e dei Francescani. In seguito non furono arricchite molto le collezioni librarie e la biblioteca non fu sempre aperta al pubblico. Nel [[1921]] fu intitolata a [[Raffaele Liberatore]]. Dal [[1925]] all'inizio della [[seconda guerra mondiale]] furono donati vari [[lascito|lasciti]]. Nel [[1964]] fu trasferita dalla scuola [[Vittorio Emanuele II]] (sul Corso Trento e Trieste) ad una sede più ampia. Dal [[2006]] è sita in una villa settecentesca, Villa Marciani, in Via del Mancino. La biblioteca consta di circa 80000 [[Libro|volumi]], tra cui una collezione della [[Casa editrice Rocco Carabba|casa editrice Carabba]], 80 [[periodico|periodici]], 116 [[pergamena|pergamene]], nove [[incunabolo|incunaboli]], 116 [[cinquecentina|cinquecentine]], 95 [[seicentina|seicentine]] e vari [[manoscritto|manoscritti]], inoltre, tra le donazioni sono da citare vari [[regesto|regesti]]. Le pergamene spaziano in un periodo compreso tra il [[XIII secolo|XIII]] e il [[XVI secolo]]; tra le pergamene è da citare il [[lodo]] di [[san Giovanni da Capestrano]] che narra la pace fra abitanti di Lanciano e di [[Ortona]], tra le altre pergamene vi sono delle [[bolla pontificia|bolle]] di [[Papa Bonifacio VIII]]. Tra le altre opere della biblioteca vi sono l'[[archivio storico]] delle [[Suddivisione amministrativa del Regno di Napoli|province napoletane]], il [[bollettino]] della [[deputazione abruzzese di storia patria]] e la collezione della [[Rivista Abruzzese]] dal [[1886]] sino ai giorni nostri.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.lanciano.chieti.it:8080/entra/Engine/RAServePG.php/P/35641LAN1200/M/31591LAN1233|titolo=Biblioteca Raffaele Liberatore|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151115140310/http://www.comune.lanciano.chieti.it:8080/entra/Engine/RAServePG.php/P/35641LAN1200/M/31591LAN1233|dataarchivio=15 novembre 2015}}</ref>
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=== Musei ===
[[File:Lanciano - Palazzo Arcivescovile.jpg|miniatura|Palazzo arcivescovile di Lanciano, sede del Museo diocesano]]
{{vedi anche|Museo diocesano (Lanciano)}}
[[File:Lanciano - Palazzo Arcivescovile.jpg|miniatura|Palazzo arcivescovile di Lanciano, sede del Museo diocesano]]
;Museo diocesano di Lanciano: si trova nel [[XVII secolo|seicentesco]] Palazzo del [[Seminario]] in Largo dell'Appello, aperto nel 2002. Ospita testimonianze sulla storia della [[arcidiocesi di Lanciano-Ortona|diocesi]] e oggetti provenienti dalla [[basilica della Madonna del Ponte|cattedrale]], da altre chiese diocesane e dal [[#Palazzi principali|palazzo arcivescovile]], datati dal [[XIII secolo]] ai giorni nostri (paramenti liturgici, quadri, tele, affreschi, croci astili, conocchie di statue, reliquiari, libri sacri). Si segnalano in particolare le [[oreficeria|oreficerie]], tra cui un [[crocifisso]] [[XV secolo|quattrocentesco]] opera della bottega di [[Nicola da Guardiagrele]] (dalla chiesa di Sant'Agostino). Tra i tessuti si conservano i [[Paramento liturgico|paramenti]] [[XIX secolo|ottocenteschi]] appartenuti all'[[arcivescovo]] [[Francesco Maria De Luca]], provenienti dalla Cattedrale. Vi è contenuto un quadro attribuito alla bottega del [[Giorgione]].<ref>{{cita web|url=http://www.tuttolanciano.it/Museo_dioc/museo.htm|titolo=Museo diocesano|accesso=14 aprile 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091101102853/http://www.tuttolanciano.it/Museo_dioc/museo.htm|dataarchivio=1 novembre 2009|urlmorto=sì}}</ref>
;Polo museale Santo Spirito: sito nell'[[Ex convento di Santo Spirito|ex convento omonimo]] dei Padri Celestini, il polo ospita dal 2011 il museo archeologico, due sale espositive, un'aula didattica e una sala convegni. Il museo archeologico vuole essere un lungo cammino nella storia della città e del suo territorio: partendo dal V millennio a.C. fino ad arrivare al municipio di età romana, con le successive fasi di epoca bizantina ed alto medievale. Il viaggio si conclude con l'esposizione nei raffinati vasi di maiolica arcaica realizzati dai vasai lancianesi in epoca medievale.
 
;Casa-museo di Federico Spoltore: presso la casa natale del pittore [[Federico Spoltore]] (via Garibaldi, all'altezza della chiesa di Santa Maria Maggiore), sotto tutela del [[Ministero dei Beni Culturali]] dal [[1987]], sono esposte alcune delle sue opere, l'[[archivio storico]], con i documenti che illustrano la sua attività artistica e intellettuale, una [[biblioteca]] e l'istituto fondato a nome dell'artista.<ref>{{cita web|url=http://www.tuttolanciano.it/F_Spoltore/Casa_museo.htm|titolo=Casa Museo di Federico Spoltore|accesso=12 maggio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304090528/http://www.tuttolanciano.it/F_Spoltore/Casa_museo.htm|dataarchivio=4 marzo 2016|urlmorto=sì}}</ref> Tra l'altro, all'interno è visibile una raccolta di armi, dipinti, mobili, [[maiolica|maioliche]], frantumi di edifici, [[ferro battuto|ferri battuti]] ed altri elementi secondari raccolti dai fratelli Spoltore per arredare le sale del palazzo ed esaltare le origini aristocratiche della casata<ref>{{cita web|url=http://www.sangroaventino.it/immagini/news/Palazzo%20Spoltore.pdf|titolo=Palazzo Spoltore|accesso=5 agosto 2023|dataarchivio=24 settembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150924094207/http://www.sangroaventino.it/immagini/news/Palazzo%20Spoltore.pdf|urlmorto=sì}}</ref>. La casa è visitabile su prenotazione contattando i familiari dell'artista scomparso, che ne detengono ancora la proprietà.
 
=== Media ===
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* [[Telemax]]
* [[Antenna 10]]
==== Radio ====
* [[Radio Lanciano]]
 
=== Arte ===
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=== Eventi ===
;Settembre Lancianese e feste della [[Madonna del Ponte]] e [[La Squilla]]
{{Vedi anche|Rievocazione storica dell'investitura del Mastrogiurato}}
[[File:Medaglia Commemorativa della Madonna del Ponte di Lanciano.jpg|thumb|Medaglione della Madonna del Ponte]]
Il settembre Lancianese è costituito da una serie di tradizioni e di celebrazioni che iniziano dagli ultimi giorni di agosto e si concludono il 16 settembre, giorno della festa patronale della Madonna del Ponte che comprende la rievocazione storica del [[Mastrogiurato]], al termine di una serie di eventi a tema racchiusi nella ''Settimana Medievale''.<ref>{{cita web|url=http://www.lanciano.it/?p=40|titolo=Mastrogiurato}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.lanciano.it/?p=38|titolo=Il Dono}}</ref>. Infatti, a Lanciano si celebrano molte ricorrenze, geste, rievocazioni, convegni, manifestazioni folcloristiche e sacre, sia nella città che nel territorio extraurbano. In particolare, tra le manifestazioni più importanti del capoluogo si ricordano e commemorano le tradizioni fieristiche lancianese, come quella d'eccellenza chiamata "Fiera Nazionale dell'Agricoltura"; oppure, la rassegna agroalimentare dei prodotti regionali e la "Nundinae" dell'arte sacra e dei mestieri.
 
Lanciano è caratterizzata da una festività religiosa che ne segna l'avvento: "[[Squilla lancianese|La Squilla]]" (in lancianese ''La squije de Natale'') del 23 dicembre che dà avvio alle festività natalizie.
 
== Geografia antropica ==
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{{vedi anche|Frazioni di Lanciano}}
[[File:Hinterland Lancianese (2).jpg|miniatura|Veduta della frazione di Santa Liberata, con alle spalle la montagna [[Maiella]]]]
Il centro urbano di Lanciano è circondato da trentatré contrade, disseminate su tutto il territorio comunale. Esse costituiscono dei veri e propri piccoli insediamenti, ciascuno con le sue tradizioni, una propria chiesa e un nucleo abitativo ben definito. La popolazione complessiva residente nelle contrade è stimata in {{formatnum:12682}} abitanti (dato del [[2005]]). Di queste contrade, si ricordano le ville storiche di Sant'Amato, Sant'Onofrio, Santa Liberata, Marcianese, Villa Stanazzo e Santa Giusta, esistenti sin dal Medioevo, ma accresciutesi di popolazione case coloniche in stile rurale nel XVIII secolo. Le relative parrocchie sono di interesse storico, come la chiesa della Trinità in Villa Andreoli, la chiesa della Madonna degli Angeli a Villa Stanazzo, dove si verificò un miracolo di un'icona della Madonna, e la chiesa di Santa Maria d'Iconicella, la chiesa tratturale del XVII secolo prescelta per la processione natalizia della "Squilla". Altre frazioni, come Marcianese, sono divenute dei veri e proprio quartieri a sé, ben collegati alla città, con molti servizi.<br/>Le contrade di Lanciano da almeno 200 anni sono legate profondamente alla città nel giorno del "Dono" dell'8 settembre, quando sfilano su carri dai luoghi di appartenenza, raggiungendo il centro di Lanciano, per recare i loro prodotti agricoli alla Madonna del Ponte in segno di devozione.
 
* A nord:
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Tuttora Lanciano è sede di un complesso fieristico di rilevanza nazionale, anche se ben distante dalle tradizionali fiere mercantili dei secoli passati. Si tratta del polo "Lancianofiera", situato in località Re di Coppe, lungo la strada per [[Fossacesia]], che solitamente accoglie grande affluenza per gli eventi di tecnologia oppure dell'annuale fiera dell'Agricoltura. Un'economia industriale imprenditoriale in città iniziò nel tardo Ottocento, quando fuori dalla città vennero realizzate le fornaci di mattoni per la costruzione di case, di cui resistono dei fabbricati abbandonati in contrada Santa Liberata; nel 1912 aperse lo stabilimento tessile Tinari, e una decina d'anni dopo, poco lontano la stazione ferroviaria, nel piano di Sant'Antonio di Padova, il calzificio Torrieri, ancora oggi in piedi e in parte usato, all'epoca era uno dei più importanti della provincia di Chieti per il suo stile all'avanguardia.<br/>Nel 1933 aperse lo stabilimento di Tabacchi presso il viale dei Cappuccini, allargatosi nel 1968, dopo un breve periodo di crisi che implicò anche un ricordato sciopero delle operaie donne, da parte dei cittadini locali; chiuso definitivamente negli anni '80, è stato abbattuto, e oggi vi sorge sopra un complesso residenziale a quattro torrioni, e una recente targa commemorativa con fotografie, apposta sul viale, ne ricorda la storia.
 
Il secondo periodo industriale di Lanciano è iniziato negli anni '50-'60 con l'apertura dei primi fabbricai nel quartiere dei Cappuccini, aal confine col territorio di Marcianese, di cui si ricordano stabilimenti all'ingrosso, e fabbriche varie, come l'Allegrino, la Pozzolini, la Di Donato, l'Ucci, quasi tutte andate in crisi e in conseguente fallimento, nei primi anni '90, per il rinnovamento sempre più globalizzato del mercato regionale ed europeo. Questo periodo può considerarsi quello di chiusura delle principali attività imprenditoriali autonome nella città di Lanciano, ingoiate dal grande mercato internazionale.
 
Lanciano oggi, è il punto di riferimento commerciale per tutto il suo comprensorio ([[distribuzione commerciale|ingrosso]] e [[grande distribuzione organizzata]]). Infatti il terzo polo industriale della città sorge in località Pagliaroni, a confine coi comuni di [[Rocca San Giovanni]] e [[Treglio]], dove si trovano molti stabilimenti di vari prodotti, e industrie.
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=== Area Fiera Lancianese e le "Vie del Commercio" ===
[[File:1 miracolo.jpg|miniatura|Miracolo eucaristico di Lanciano]]
Un ruolo fondamentale nello sviluppo economico di Lanciano è stato svolto dal 1961 ad oggi dal Consorzio Autonomo Ente Fiera di Lanciano<ref>{{cita web|url=http://www.lancianofiera.it/it/home-main.aspx|titolo=Consorzio Autonomo Ente Fiera di Lanciano|accesso=5 agosto 2023|dataarchivio=26 gennaio 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220126173342/https://www.lancianofiera.it/it/home-main.aspx|urlmorto=sì}}</ref>, costituito dal Comune di Lanciano, Provincia di Chieti, Regione Abruzzo, Camera di Commercio di Chieti, Banca Popolare dell'Emilia-Romagna e Consorzio Agrario d'Abruzzo. Nel 1995 il Consorzio, con una specifica legge della Regione Abruzzo è stato dichiarato polo fieristico regionale abruzzese ed ha assunto la denominazione commerciale di Lancianofiera, con cui promuove ogni anno numerose rassegne nell'area espositiva di località Iconicella. La manifestazione più importante è la Fiera Nazionale dell'Agricoltura, giunta nel 2011 alla 50ª edizione, che si svolge ogni anno nel mese di aprile. Sono circa 600 le ditte italiane ed internazionali che partecipano alla rassegna, diventata la principale dell'Italia centromeridionale. Tra le altre fiere vanno ricordate "Ruote e Motori show" sul mondo delle 2 e 4 ruote, "Abitare Oggi" sull'edilizia, arredamento e design, "Agroalimenta" sulle eccellenze agroalimentari italiane. Ad ogni fiera, da sempre, è legato un ricco programma convegnistico sulle tematiche di più stretta attualità che riguardano i settori di riferimento. Nel corso della Fiera dell'Agricoltura, ad esempio, già nei primi anni ottanta si tennero le prime conferenze sull'agricoltura biologica.
 
=== Turismo ===
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=== Strade ===
Le principali direttrici di collegamento che attraversano il territorio comunale sono l'[[Autostrada A14 (Italia)|Autostrada A14 Adriatica]], con il relativo casello di Lanciano, la [[Strada statale 84 Frentana|SS 84]], la [[Strada statale 524 Lanciano Fossacesia|SS 524]], e la strada provinciale Lanciano-Atessa e la [[Strada statale 652 di Fondo Valle Sangro]], passante per la periferia sud della città.
 
=== Ferrovie ===
Lanciano ha una [[stazione di Lanciano|sua stazione ferroviaria]] sulla [[Ferrovia Sangritana]]; un altro l'impianto, denominato [[Stazione di San Vito-Lanciano|San Vito-Lanciano]], sorge lungo la [[ferrovia Adriatica]]. La linea storica della [[Ferrovia Adriatico Sangritana (azienda)|Sangritana]], che arriva fino a [[Stazione di Castel di Sangro (FAS)|Castel di Sangro]], è interrotta per ricostruzione dal 2007<ref name="sangritana">[http://www.sangritana.it Ferrovia Adriatico Sangritana]</ref>. La stazione storica di Lanciano, che conserva ancora i caratteri stilistici storici novecenteschi, è stata realizzata tra il 1912 e il 1915, prospettante nella Piazza Camillo dell'Arciprete, all'ingresso del viale della villa pubblica, ed ancora in parte funzionante, ma molto di meno, dopo che dagli anni '90 al 2011 sono state interrotti i traffici delle storiche stazioni presso [[Stazione di Guardiagrele|Guardiagrele]]-, [[Castelfrentano]]-, [[Casoli]]-, [[Stazione di San Vito Chietino]]-Lanciano (1864)|San Vito Marina]] ecc. L'area viene usata per i servizi essenziali dei viaggiatori, locale di ristoro, e piazzale di parcheggio delle autolinee urbane ed extraurbane, nei primi anni 2000 è stata realizzata una seconda palazzina più moderna per ospitare gli uffici amministrativi e la biglietteria. Il tracciato dei binari della vecchia stazione tuttavia è ancora ben conservato, e attraversa i quartieri moderni della città di Santo Spirito e dei Cappuccini, sicché sono stati presentati vari progetti per un recupero, anche turistico, per essere usufruiti da una tranvia.
 
La nuova stazione è stata realizzata nel 2009-2011 in viale Bergamo, sotto il colle della chiesa di Sant'Antonio di Padova, dotata dei servizi essenziali, 2 coppie di binari, alcuni usati per il deposito vagoni, che successivamente si riducono a uno solo, per allacciarsi alla [[Stazione di San Vito-Lanciano|stazione di San Vito Marina]], e collegarsi allealla trattetratta della ferrovia[[Ferrovia Adriatica]] [[Stazione di Ancona|Ancona]]-Foggia[[Stazione di Lecce|Lecce]], a nord andando verso Ortona-[[Stazione di Pescara|Pescara]], [[Stazione di Teramo|Teramo]] e [[Stazione di San Benedetto del Tronto|San Benedetto del Tronto]], a sud verso Fossacesia[[Stazione di Vasto-San Salvo|Vasto]] e [[Stazione di Termoli|Termoli]].
 
=== Mobilità urbana ===
[[File:Lanciano-Gonfalone.png|thumb|100px|Il gonfalone comunale]]
La mobilità all'interno del territorio comunale è assicurata da 11 linee di autobus urbani<ref>[http://www.difonzobus.com/autolinee-locali-abruzzo.php Di Fonzo: autolinee locali Abruzzo]</ref>. Servizi interurbani collegano Lanciano con le principali località abruzzesi e italiane<ref name="sangritana" /><ref>{{cita web|url=http://www.tuabruzzo.it/|titolo=TUA Abruzzo}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.difonzobus.com|titolo=Autolinee Di Fonzo}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.arpaonlinedicarlobus.itcom|titolo=Autolinee ArpaDicarlobus}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.baltour.it/|titolo=Autolinee Baltour}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.prontobusitalia.it/|titolo=ProntoBus}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.clikbus.it/|titolo=Clikbus}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.flixbus.it/|titolo=FlixBus}}</ref>.
 
La storia della mobilità sulla strada a Lanciano principia nel 1912, quando iniziarono i lavori della [[ferrovia Sangritana]], termina nel 1915, che collegava [[San Vito Chietino]] sull'Adriatico con [[Ortona]] (lungo la strada ferrata Ancona-Foggia) con i centri della montagna dell'Alto Sangro, arrivando a [[Castel di Sangro]], per riallacciarsi alla [[Ferrovia Sulmona-Isernia|ferrovia Sulmona-Carpinone-Isernia]]. La ferrovia storica a Lanciano è stata chiusa nei primi anni 2000, con apertura di una seconda stazione sotto il colle di Sant'Antonio di Padova, per la nuova tratta San Vito-Ortona-Pescara ecc., mentre la ferrovia storica viene usata solo sporadicamente. Il piazzale della vecchia stazione viene tut'ora usato come autostazione per gli autobus della linea "[[Società Unica Abruzzese di Trasporto|Sangritana - TUA]]", mentre la linea privata DiFonzo Bus usa il Piazzale Memmo o della Pietrosa, nei pressi nel rione [[Quartiere Borgo|Borgo]].
 
== Amministrazione ==
[[File:Torre campanaria e comune - Lanciano.jpg|miniatura|Torre campanaria e municipio. Sulla torre campanaria si trova [[#La Squilla|la Squilla]], e ogni giorno da qui con un colpo di cannone a salve si segnala il mezzogiorno.]]
{{vedi anche|Sindaci di Lanciano}}
[[File:Torre campanaria e comune - Lanciano.jpg|miniatura|Torre campanaria e municipio. Sulla torre campanaria si trova [[#La Squilla|la Squilla]], e ogni giorno da qui con un colpo di cannone a salve si segnala il mezzogiorno.]]
 
=== Gemellaggi ===
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* {{Bandiera|DEU}} [[Riedenburg]], dal [[2015]]<ref>{{Cita news|url=http://www.lanciano24.it/economia/2015/05/09/lanciano-si-gemella-con-la-citta-tedesca-di-riedenburg-in-nome-delle-comuni-origini-medievali/|titolo=Lanciano si gemella con la città tedesca di Riedenburg in nome delle comuni origini medievali - Lanciano 24|pubblicazione=Lanciano 24|data=9 maggio 2015|accesso=21 maggio 2018}}</ref>
* {{Gemellaggio|Italia|Laterza|2018|link=Laterza (Italia)}}<ref>{{cita web|url=http://www.chietitoday.it/cronaca/firma-patto-gemellaggio-lanciano-laterza.html|sito= Chieti Today|titolo= Lanciano e Laterza sono gemellati: oggi la sottoscrizione del patto|data= 5 ottobre 2018 |accesso= 5 giugno 2020}}</ref>
* {{Gemellaggio|Italia|Macerata|3 giugno 2023}}
 
== Sport ==
[[File:Lanciano - Stadio Guido Biondi interno 01.JPG|thumb|upright=1.2|Stadio comunale "Guido Biondi"]]
La società di calcio [[Lanciano Calcio|Virtus Lanciano]] ha militato in [[Serie B]] dal 2012<ref>{{cita web|url=https://abruzzo.cityrumors.it/sport-abruzzo/calcio-abruzzo/48135-trapani-virtus-lanciano-1-3-serie-b.html|titolo=Trapani-Virtus Lanciano 1-3 Frentani per la prima volta in Serie B}}</ref> al 2016, anno del fallimento<ref>{{cita web|url=https://www.chietitoday.it/sport/virtus-lanciano-liquidazione-volontaria.html|titolo=Virtus Lanciano: non ci sarà l'iscrizione in Lega Pro, la società in liquidazione volontaria}}</ref>.
[[File:La formazione del Lanciano Calcio 1920 nello stadio Guido Biondi di Lanciano.jpg|miniatura|La formazione del Lanciano Calcio 1920 nello [[Stadio Guido Biondi]] di Lanciano]]
La squadra che attualmente rappresenta la città al livello più alto è il Lanciano Football Club, che partecipa al campionato di Eccellenza regionale.
La principale squadra di calcio cittadina è il [[Lanciano Calcio|Lanciano 1924 o virtus]], Dal 2012 al 2016, prima del fallimento, la Virtus ha giocato in serie B. Il principale campo comunale della città è lo [[stadio Guido Biondi]], nel quartiere Cappuccini.
 
L'Asd Lanciano Special è unaLa società di calcio a 7 compostaA.S.D. daLanciano ragazziSpecial conè disabilitàuna intellettivasquadra relazionaledi eragazzi diagnosi psichiatriche. La squadra èdisabili iscritta al campionato FIGC della ''[[Divisione calcio paralimpico e sperimentale|Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale]]''.
 
Il circolo tennis lancianoLanciano ha militato per 4 anni di fila nel campionato di A2. Ora milita in quello di serie B.
 
Nel campionato di serie C femminile di pallavolo, militasia lamaschile A.s.d.che Volleyfemminile, Ballmilita il Lanciano All Stars Volley.
 
Nel campionato di serie C di pallanuoto, milita il Lanciano<ref>{{Cita web|url=https://www.ilcentro.it/video/spareggio-serie-b-lanciano-pallanuoto-cagliari-i-frentani-cadono-a-un-passo-dal-sogno-tj84zkl3|titolo=Spareggio Serie B Lanciano Pallanuoto-Cagliari, i frentani cadono a un passo dal sogno}}</ref>.
Nel campionato di serie C2 di [[baseball]] milita la Eagles 29 Baseball Lanciano.
 
Nel campionato diC serieGold C2 di [[baseball]]Nazionale milita la Eagles 29 Baseballl'Unibasket Lanciano.
Nel campionato di serie D regionale di [[pallacanestro]] milita l'Azzurra Basket Lanciano .<ref>{{Cita web |url=https://www.azzurrabasketlanciano.it/ |titolo=Sito ufficiale dell'Azzurra Basket Lanciano |accesso=16 dicembre 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180814235258/https://www.azzurrabasketlanciano.it/ |dataarchivio=14 agosto 2018 |urlmorto=sì }}</ref>
 
Nel [[Terza Divisione (football americano)|CIF9]], campionato italiano di [[footballserie americano]]D a 9 giocatori e nella Senior League, campionato italianoregionale di [[flag footballpallacanestro]] militanomilita il'Azzurra GoblinsBasket Lanciano.<ref>{{citaCita web |url=httphttps://goblinsaftwww.altervistaazzurrabasketlanciano.orgit/ |titolo=GoblinsSito ufficiale dell'Azzurra Basket Lanciano home page|accesso=16 dicembre 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/2018032303350020180814235258/httphttps://goblinsaftwww.altervistaazzurrabasketlanciano.orgit/ |dataarchivio=2314 marzoagosto 2018 |urlmorto=sì }}</ref>
 
Lanciano è stata più volte arrivo di tappa del [[Giro d'Italia]] di ciclismo:
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=== Impianti sportivi ===
* [[Stadio]] Guido Biondi|Stadio Comunale "Guido Biondi"]] (con annesso [[velodromo]])
* [[Arena coperta|Palazzetto dello sport]]
* Pista di atletica "Stefano Orecchioni" (con annesso campo da calcio)
* Campo "Lucio Memmo"
* Campo "Marcello Di Meco"
 
== Note ==