Assassino: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua}}
{{NN|storia medievale|ottobre 2022}}
[[File:JacktheRipper1888.jpg|thumb|upright|200px|right|Illustrazione del 1888 raffigurante [[Jack lo squartatore]], un celebre assassino.]]
In [[criminologia]] il termine '''assassino''' indica colui che, volontariamente, compie un [[omicidio]].
 
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Una teoria minore identifica il nome come derivante da İstfan Muhammed Aziz (ستيفنمُحَمَّدعزيز), leader di un gruppo di mercenari Persiani ai tempi delle crociate, i cui seguaci (azizin) erano conosciuti per la loro scaltrezza e discrezione nel commettere omicidi a pagamento.
 
Vi è un'ulteriore teoria, ampiamente diffusa a partire dal 1930 negli Stati Uniti, ma che in realtà non gode del consenso da parte degli storici, secondo la quale il termine "assassino" deriverebbe da ''al-Hashīshiyyūn'', cioè "coloro che sono dediti all'[[hashish]]" (che deriva a sua volta da ''hašīš'', "erba") , di cui si sarebbe servito il ''vecchio della montagna'' per provocare l'inebriamento dei suoi fedeli.<ref>https://www.treccani.it/vocabolario/assassino/</ref><ref>https://www.sapere.it/enciclopedia/assassino.html</ref>
 
== Storia del termine ==
Il nome assassino era usato nell'Occidente cristiano per designare i seguaci del veglio della montagna o ''gran maestro degli assassini'', [[Ḥasan-i Ṣabbāḥ]], l'[[Imam]] cui dovevano cieca obbedienza. Questa organizzazione fu una diramazione degli eretici musulmani sciiti fondata dal persiano [[Ḥasan-i Ṣabbāḥ|Hasan al-Sabbah]] il quale, dapprima sostenitore dei [[Fatimidi|Fatimiti]] egiziani, divenne poi seguace di [[Nizar]], fratello e rivale del loro capo, ''musta'li'': egli, postosi alla testa degli ismailiti persiani, stabilì nel [[1090]] la propria base nella fortezza di [[Alamūt]] a Nord/Est di [[Qazwin]] ([[Persia]] orientale), organizzando rigidamente la setta e combattendo con successo i sovrani musulmani ortodossi, specialmente i [[selgiuchidi]].
 
Morto Hasan nel [[1124]], la setta perfezionò ulteriormente i suoi dogmi ereticali, perdendo, tuttavia, progressivamente potere, finché fu abbattuta dal khan mongolo [[Hulagu]] nel [[1256]] e l'ultimo degli assassini, ''Rukn ad-din'', fu condannato alla [[pena di morte]]. La setta contò fino a 60.000 membri. Uno dei suoi rami si era esteso anche in [[Siria]], dominando empori come [[Aleppo]], [[Apamea]], [[Diyarbakır|Amida]], mescolandosi alle rotte fra musulmani e [[Crociato|Crociati]], parteggiando ora per questi ora per quelli, adoperando i metodi di assassinio politico istituiti dal fondatore (da cui il nome moderno di assassino nel senso di omicida). Anche questo ramo però cadde definitivamente nel [[1273]], ad opera di [[Baybars]], [[sultano]] d'[[Egitto]]. Altri si salvarono, dando vita ai [[Khoja (ismailiti)|Khoja]], comandati nel ventunesimo secolo da [[Karim Aga Khan IV]]. Molte delle notizie sul vecchio della montagna e sui Nizariti si hanno da [[Marco Polo]]. Il primo ad usare questo termine è [[Guido delle Colonne]] nelle ''Rime''.<ref>{{Cita libro|autore=Gianfranco Contini|titolo=Poeti del Duecento|anno=1960|editore=|città=Milano-Napoli|ppp=97-110|pp=|ISBN=}}</ref>
 
== Diritto penale ==