Pink Floyd: differenze tra le versioni
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|tipo artista = Gruppo
|nazione = GBR
|immagine = Pink Floyd, 1971.jpg
|didascalia = I Pink Floyd nel 1971. Da sinistra: [[Roger Waters]], [[Nick Mason]], [[David Gilmour]] e [[Richard Wright (musicista)|Richard Wright]].
|genere = Rock progressivo
|genere2 = Art rock
|genere3 = Rock psichedelico
|genere4 = Space rock
|genere5 = Rock sperimentale
|nota genere = <ref name=AMG>{{Allmusic}}</ref><ref name=OndaProg>{{cita web|https://www.ondarock.it/speciali/progressive.htm|Progressive Rock|18 marzo 2021|autore=Michele Chiusi|sito=Ondarock|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20211116225701/https://www.ondarock.it/speciali/progressive.htm|urlmorto=no}}</ref>
|nota genere2 = <ref name=AMG/><ref name=Ray>{{cita|Ray|pp. 105-106}}.</ref>
|nota genere3 = <ref name=AMG/><ref name=Scaruffi>{{cita web|https://www.scaruffi.com/vol2/pinkfloy.html|Pink Floyd|18 marzo 2021|autore=Piero Scaruffi|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20211110153718/https://www.scaruffi.com/vol2/pinkfloy.html|urlmorto=no}}</ref>
|nota genere4 = <ref>di Perna, Alan (2002). "Mysterious Ways". In Kitts, Jeff; Tolinski, Brad (eds.). ''Guitar World Presents: Pink Floyd''. Hal Leonard. p. 29. ISBN 978-0-7546-6708-7.</ref>
|nota genere5 = <ref name=Sperimentale>{{cita libro|autore=Carlos Pasceri|titolo=Pink Floyd 1967-1972: Gli anni sperimentali|url=https://books.google.com.pe/books?id=oTJPDQAAQBAJ|data=gennaio 1987|editore=Carlo Pasceri|accesso=15 dicembre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161220182943/https://books.google.com.pe/books?id=oTJPDQAAQBAJ}}</ref>
|anno inizio attività = 1965
|anno fine attività = 1995
|anno inizio attività 2 = 2005
|anno fine attività 2 = 2005
|anno inizio attività 3 = 2007
|totale album = 31<ref group="N">Nel conteggio sono considerati una volta sola sia il doppio ''Ummagumma'' (che comprende un album dal vivo e uno in studio), sia ''More'' e ''Obscured by Clouds'', presenti sia tra gli album in studio sia tra le colonne sonore.</ref>▼
|anno fine attività 3 = 2007
|note periodo attività 3 = <ref>{{Cita web|url=https://www.rollingstone.it/musica/la-storia-del-concerto-impossibile-dei-pink-floyd-al-live-8/523176/|titolo=La storia del concerto impossibile dei Pink Floyd al Live 8 {{!}} Rolling Stone Italia|data=2020-07-02|lingua=it-IT|accesso=2024-07-20|dataarchivio=8 dicembre 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20211208060912/https://www.rollingstone.it/musica/la-storia-del-concerto-impossibile-dei-pink-floyd-al-live-8/523176/|urlmorto=no}}</ref>
|anno inizio attività 4 = 2013
|anno fine attività 4 = 2014
|anno inizio attività 5 = 2022
|anno fine attività 5 = 2022
|etichetta = [[Columbia Records|Columbia]], [[EMI]]
▲|totale album =
|album studio = 15
|album live =
|raccolte = 9
|colonne sonore = 5
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|logo = Pink Floyd logo.png
}}
I '''Pink Floyd''' sono stati un [[gruppo musicale]] [[rock]] [[Regno Unito|britannico]]
Nel corso di una carriera trentennale
Alla guida della formazione si avvicendarono tre diversi membri, dapprima Barrett, poi Waters e infine Gilmour, ognuno dei quali ne influenzò in modo sostanziale il percorso artistico dando una personale impronta alla cifra stilistica. Il primo periodo fu contraddistinto dal genere psichedelico e dalla direzione di Barrett, principale autore dei brani del lavoro d'esordio, intitolato ''[[The Piper at the Gates of Dawn]]''; la seconda fase vide la preminenza di Waters, con la pubblicazione di ''[[The Dark Side of the Moon]]'' (l'album con il maggior numero di settimane in classifica ''[[Billboard 200]]''),<ref>{{Cita web|url=https://www.r3m.it/2020/05/14/the-dark-side-of-the-moon-pink-floyd-billboard-200-950-settimane/|titolo=''PINK FLOYD, IL NUOVO RECORD MONDIALE RAGGIUNTO DA THE DARK SIDE OF THE MOON''|accesso=1 dicembre 2023|dataarchivio=11 dicembre 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20231211175328/https://www.r3m.it/2020/05/14/the-dark-side-of-the-moon-pink-floyd-billboard-200-950-settimane/|urlmorto=no}}</ref> ''[[Wish You Were Here (album Pink Floyd)|Wish You Were Here]]'', ''[[Animals (Pink Floyd)|Animals]]'', ''[[The Wall]]'' e ''[[The Final Cut (album)|The Final Cut]]''; l'ultimo frangente corrisponde agli album ''[[A Momentary Lapse of Reason]]'', ''[[The Division Bell]]'' e ''[[The Endless River]]'', firmati prevalentemente da Gilmour.
Dopo l'allontanamento di Barrett, la formazione conobbe un nuovo cambiamento nel 1979, durante la lavorazione di ''The Wall'', allorché Wright fu estromesso dal gruppo per poi prendere parte alla [[The Wall Tour|successiva tournée]] solo in veste di [[turnista]].<ref>{{cita|Schaffner 1993|p. 243}}.</ref> Nel 1985 anche Waters abbandonò la band; a seguito di un contenzioso legale sull'uso del nome del gruppo, Gilmour e Mason furono autorizzati a proseguire l'attività dei Pink Floyd, riunendosi successivamente a Wright.<ref>{{cita|Schaffner 1993|pp. 271, 296-301}}.</ref><ref name=Jones230>{{cita|Jones|p. 230}}.</ref> I componenti della band cessarono la collaborazione nel
Si stima che fino al 2008 i Pink Floyd abbiano venduto circa 250 milioni di dischi in tutto il mondo,<ref name=fresco>{{cita news|autore=Adam Fresco|url=https://www.thetimes.co.uk/article/pink-floyd-founder-syd-barrett-dies-at-home-lqh7hckmjq2|titolo=Pink Floyd founder Syd Barrett dies at home|pubblicazione=The Times|editore=Times Newspapers Limited|data=11 luglio 2006|accesso=19 novembre 2021|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171111041636/https://www.thetimes.co.uk/article/pink-floyd-founder-syd-barrett-dies-at-home-lqh7hckmjq2|urlmorto=no}}</ref><ref>{{cita news|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/entertainment/5170644.stm|titolo=Floyd 'true to Barrett's legacy'|data=11 luglio 2006|editore=[[BBC]]|accesso=15 novembre 2008|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101220083226/http://news.bbc.co.uk/2/hi/entertainment/5170644.stm}}</ref> di cui 74,5 milioni negli Stati Uniti d'America.<ref name=RIAA>{{RIAA|Pink Floyd|accesso=15 novembre 2008}}</ref>
== Storia
=== Origini e fondazione (1963-1965) ===
[[File:BarrettHarmonyGuitar.jpg|thumb|La chitarra di [[Syd Barrett]], una [[Harmony Company|Harmony]] Sovereign del 1963, usata all'epoca dei Tea Set e della registrazione del primo album dei Pink Floyd]]
Numerosi protagonisti del rock inglese degli [[anni
Liverpool School of Arts|sito=Liverpool John Moores University|lingua=en|url=https://www.ljmu.ac.uk/about-us/about-liverpool-john-moores-university/history/1825-liverpool-college-of-arts|accesso=11 novembre 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210620120110/https://www.ljmu.ac.uk/about-us/about-liverpool-john-moores-university/history/1825-liverpool-college-of-arts|urlmorto=no}}</ref><ref name=Clapton>{{cita libro|autore=Dave Thompson|titolo=Cream. How Eric Clapton Took the World by Storm|url=https://archive.org/details/creamhowericclap0000thom|editore=Virgin Books|città=Londra|anno=2006|p=[https://archive.org/details/creamhowericclap0000thom/page/31 31]|lingua=en|isbn=978-0-7535-1132-9}}</ref><ref name=Townshend>{{cita libro|autore=Mark Wilkerson|titolo=Who Are You: The Life Of Pete Townshend|editore=Omnibus Press|città=Londra|anno=2009|posizione=Chapter One|lingua=en|isbn=978-0-85712-008-3}}</ref><ref name=Wood>{{cita libro|cognome=Richards|nome=Matt|cognome2=Langthorne|nome2=Mark|titolo=Somebody to Love. The Life, Death and Legacy of Freddie Mercury|anno=2016|url=https://archive.org/details/somebodytoloveli0000rich|data=2016|editore=Simon and Schuster|città=New York|isbn=978-1-68188-188-1|p=[https://archive.org/details/somebodytoloveli0000rich/page/151 151]|lingua=en}}</ref> Fu in una di queste ''art school'' che si formò il primo nucleo dei futuri Pink Floyd, grazie all'incontro tra [[Roger Waters]], [[Nick Mason]] e [[Richard Wright (musicista)|Richard Wright]], tre allievi della facoltà di architettura del Politecnico di [[Regent Street]] a Londra, divenuto in seguito l'[[Università di Westminster]]; questo gruppo di amici si sovrappose a un altro proveniente da [[Cambridge]].<ref>{{cita|Mason|p. 8}}.</ref><ref name=SchaffnerI2-a>{{cita|Schaffner 1993|p. 29}}.</ref> Waters, che abitava
A partire dal 1963, negli anni dell'università Waters, Mason e Wright diedero vita a diversi gruppi musicali studenteschi. Insieme a Clive Metcalf, Keith Noble e alla sorella Sheilagh, fondarono i [[Sigma 6]], gruppo che in seguito, dopo diverse modifiche alla formazione, assunse svariate ed effimere denominazioni tra cui Screaming Abdabs, Leonard's Lodgers e Spectrum Five per diventare infine, all'inizio del 1965, Tea Set. Alla fine il gruppo era composto, oltre che da Waters, Wright e Mason, dal chitarrista Bob Klose, dal cantante [[Chris Dennis (cantante)|Chris Dennis]] e da Syd Barrett che, dopo aver frequentato per due anni l'Istituto d'Arte del Technical College di Cambridge, in cui studiava anche il suo amico David Gilmour,<ref>{{cita|Watkinson e Anderson|p. 23|cidWat}}.</ref> nel 1964 si era trasferito a Londra per iscriversi al [[Camberwell College of Arts]] forte di una borsa di studio e con l'idea di diventare pittore.<ref>{{cita|Watkinson e Anderson|p. 26|cidWat}}.</ref>
Il repertorio dei Sigma 6 e dei gruppi successivi consisteva perlopiù nella semplice reinterpretazione dei brani più in voga nel periodo, adatti a feste studentesche e piccoli locali, con ''[[cover]]'' dei [[The Rolling Stones|Rolling Stones]] e di artisti [[rhythm and blues]]
Il gruppo, durante un'esibizione in una base della RAF nel gennaio 1965, scoprì che nel cartellone del giorno seguente era prevista l'esibizione di un'altra band, anch'essa denominata Tea Set. Per evitare possibili problemi legati ai diritti di utilizzo di quel nome, Syd coniò il nuovo nome della band, i Pink Floyd, composto unendo i nomi di due ''[[blues]]man''
=== L'era di Barrett (
Agli inizi del 1966 le esibizioni del gruppo suscitarono l'interessamento da parte del [[Marquee Club]], che li ingaggiò per partecipare agli ''spontaneous underground'', una sorta di [[happening]] privati organizzati da [[Bernard Stollman]], il fondatore dell'[[etichetta discografica|etichetta]] [[ESP-Disk]], eventi che si svolgevano presso il club alla domenica pomeriggio e che portarono la band dall'iniziale repertorio [[rhythm and blues]] a improvvisazioni sonore e ai primi esperimenti di ''[[light show]]''.<ref name=Rizzi9>{{cita|Rizzi|p. 9}}.</ref> Durante uno di questi spettacoli furono notati da [[Peter Jenner]], manager della [[Blackhill Enterprises]] che, colpito dalle loro sonorità e convinto di trovarsi di fronte a una band emergente, li ingaggiò nell'autunno di quell'anno e decise, assieme al suo socio, [[Andrew King]], di investire nella strumentazione professionale, rinnovandone interamente l'impianto di amplificazione. King mise la band in contatto con il nascente [[musica underground|movimento underground]],<ref>{{cita|Mason|pp. 35-37}}.</ref> sviluppatosi in un periodo di grandi cambiamenti politici e sociali di cui Londra fu uno dei luoghi simbolo, quale centro di un movimento globale di rinnovamento dei costumi e della morale, con ripercussioni nel campo della musica, della moda, delle arti figurative.<ref name=Agostinis>{{cita|Agostinis|cap. ''Londra è pop''}}.</ref> Proprio nel 1966 iniziò a diffondersi l'espressione ''[[Swinging London]]'', coniata dopo un articolo della rivista ''Time'' del 15 aprile la cui copertina che definiva Londra "The Swinging City". La capitale inglese veniva identificata come la città più rappresentativa degli
Il 15 ottobre i Pink Floyd Sound, che a fine mese si accordarono con Jenner e King per acquisire la comproprietà della Blackhill, parteciparono alla festa di inaugurazione della rivista ''[[International Times]]'' che si svolse presso la [[The Roundhouse|Roundhouse]], e nel mese di dicembre suonarono dapprima alla [[Royal Albert Hall]] a una festa di beneficenza della [[Oxfam]] e poi si esibirono in uno dei locali più all'avanguardia della ribalta londinese, lo ''[[UFO Club]]''. È in questo periodo che all'originale repertorio che si richiama al blues, come ''Let's Roll Another One''<ref group="N">Il titolo, che accenna agli spinelli (come pure alcuni passi del testo che alludono all'uso di droga), viene modificato per volere dei discografici in un più anonimo ''[[Arnold Layne/Candy and a Currant Bun|Candy and a Currant Bun]]'', che diverrà il lato B di ''[[Arnold Layne/Candy and a Currant Bun|Arnold Layne]]'' (cfr. {{cita|Rizzi|p. 29}} e {{cita|Mason|p. 53}}).</ref> e ''Lucy Leave'', che verrà incluso tra i brani dell'EP ''[[1965: Their First Recordings]]'', pubblicato nel 2015, si andarono sostituendo brani strumentali spazio-psichedelici quali ''[[Astronomy Domine]]'' e ''[[Interstellar Overdrive]]'',<ref>{{cita|Rizzi|p. 28}}.</ref> che indirizzarono il gruppo verso le nuove sonorità barrettiane.<ref>{{cita|Schaffner 1993|pp. 50-51}}.</ref>
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Dopo aver registrato due album come solista nel 1970, ''[[The Madcap Laughs]]'' e ''[[Barrett (album)|Barrett]]'', prodotti da Norman Smith, co-prodotti e saltuariamente suonati da Gilmour, Waters e Wright, Barrett si ritirò nella sua città natale, [[Cambridge]], dove condusse una vita tranquilla e appartata fino al giorno della sua morte, avvenuta il 7 luglio 2006.<ref name=fresco/>
=== Formazione storica (1968-
==== Post-psichedelia e ricerca ====
[[File:Roger waters leeds 1970.jpg|miniatura|Roger Waters a Leeds nel 1970]]
Priva della guida di Barrett, dopo un iniziale momento di sbandamento la band si riassestò, dandosi una struttura e degli obiettivi condivisi: anche l'arrivo di Gilmour, abile chitarrista di buona inventiva, che portava le proprie idee e un approccio ponderato, concorse a rinvigorire il gruppo.<ref>{{cita|Mason|pp. 102-103}}.</ref> Wright e Waters si cimentarono nella composizione di nuovi brani, ma neppure il nuovo singolo pubblicato il 19 aprile, ''[[It Would Be So Nice/Julia Dream]]'', ottenne buoni riscontri.<ref name=PFTimeline1968>{{cita web|1=https://www.pinkfloyd.com/history/timeline_1968.php|2=Pink Floyd - Timeline 1968|3=8 luglio 2020|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200712072243/http://www.pinkfloyd.com/history/timeline_1968.php|urlmorto=no}}</ref> Alle serate nei club londinesi si aggiunsero quelle nel nascente circuito delle università e un numero crescente di tour europei, dove il pubblico si mostrava ben disposto verso la band.<ref>{{cita|Mason|pp. 104, 107, 118}}.</ref> Il 18 e il 19 aprile i Pink Floyd tennero quattro concerti al [[Piper Club]]<ref>{{cita|Rizza|pp. 200-209}}.</ref> di Roma e si esibirono il 6 maggio, sempre a Roma, al [[Palazzetto dello Sport (Roma)|Palazzetto dello Sport]] nel "[[First International European Pop Festival]]".<ref>{{cita web|1=https://www.spettakolo.it/2017/08/08/1968-pink-floyd-roma-la-volta-italia|2=1968, la prima volta dei Pink Floyd in Italia|3=25 maggio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20211110133052/https://www.spettakolo.it/2017/08/08/1968-pink-floyd-roma-la-volta-italia|urlmorto=no}}</ref> Alla troupe venne aggregato [[Peter Watts]], un esperto [[road manager]], che in pochi anni portò importanti innovazioni tecnologiche nelle attrezzature usate durante i tour.<ref>{{cita|Mason|p. 105}}.</ref>
Nel frattempo la band lavorava negli [[Abbey Road Studios]] al suo secondo album, ''[[A Saucerful of Secrets]]'', il lavoro in cui è presente la maggior quantità di esperimenti sonori nella discografia dei Pink Floyd: rumori elettronici, ''[[Effetto Larsen|feedback]]'', oscillatori e urli primitivi di Waters caratterizzano le tracce dell'album.<ref name=autogenerated1>{{cita|Povey, Russell|p. 47}}.</ref> Nel disco erano presenti gli ultimi contributi di Barrett, autore di ''[[Jugband Blues]]'' e chitarrista in ''[[Let There Be More Light/Remember a Day|Remember a Day]]'', registrata durante le sessioni di ''The Piper at the Gates of Dawn'', e in ''[[Set the Controls for the Heart of the Sun]]'', sostituito da quel momento in poi da David Gilmour. Wright contribuì con ''[[Remember a Day]]'' e ''[[See-Saw]]'' mentre Waters, che compiva i primi passi verso la leadership,<ref name=Rizzi36>{{cita|Rizzi|p. 36}}.</ref> ne firmò tre, ''[[Corporal Clegg]]'', ''[[Let There Be More Light/Remember a Day|Let There Be More Light]]'' e ''[[Set the Controls for the Heart of the Sun]]''.<ref>{{cita|Mason|pp. 110-111}}.</ref> Il brano più interessante dell'album, un rilevante contributo al [[rock psichedelico]],<ref>{{cita web|1=https://www.scaruffi.com/vol2/pinkfloy.html#title|2=Pink Floyd|3=31 maggio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200626183558/https://www.scaruffi.com/vol2/pinkfloy.html#title|urlmorto=no}}</ref> è la ''[[A Saucerful of Secrets (brano musicale)|title track]]'', una suite scritta a quattro mani, primo passo del percorso della band verso il ''[[rock progressivo|progressive]]''.<ref name=p37>{{cita|Rizzi|p. 37}}.</ref> L'album, che vide l'inizio della pluridecennale collaborazione con lo studio fotografico [[Hipgnosis]] e con il designer [[Storm Thorgerson]],<ref name=Rizzi36/> fu pubblicato il 28 giugno<ref name=PFTimeline1968/> e poche settimane dopo i Pink Floyd inaugurarono il loro secondo tour in terra americana, più riuscito del precedente, con date in comune con i [[Soft Machine]] e gli [[The Who|Who]].<ref>{{cita|Mason|pp. 114-117}}.</ref> Al discreto successo commerciale dell'album, che raggiunse la nona posizione nel Regno Unito, fece da contraltare l'ennesimo fiasco del loro nuovo singolo, ''[[Point Me at the Sky/Careful with That Axe, Eugene]]'', pubblicato poco prima di Natale,<ref name=PFTimeline1968/> tale da indurre i Pink Floyd a dedicarsi al solo mercato degli album.<ref>{{cita|Rizzi|pp. 38-39}}.</ref> Nello stesso anno il gruppo scrisse anche alcuni pezzi per la colonna sonora del film ''[[The Committee]]'' di [[Peter Sykes]], sebbene fossero più una serie di effetti sonori che vera musica.<ref name=p119>{{cita|Mason|p. 119}}.</ref>
L'album successivo, ''[[Soundtrack from the Film More]]'' (1969), vide la luce grazie al regista [[Barbet Schroeder]], il quale chiese ai Floyd di creare la colonna sonora del suo film ''[[More - Di più, ancora di più|More]]''.<ref name=p119/> Nell'album è presente un mix di canzoni e di brani strumentali, in parte ripresi dalla suite ''[[The Man and The Journey]]'',<ref group="N">La suite venne eseguita per la prima volta durante il ''concept show'' ''The Massed Gadgets of Auximenes - More Furious Madness from Pink Floyd'', tenutosi il 14 aprile 1969 alla [[Royal Festival Hall]], in {{cita|Rizzi|p. 13}}.</ref> i cui effetti sonori ben si combinano con il tema della pellicola che narra del viaggio a Ibiza di uno studente risucchiato nel vortice della droga;<ref name=
''[[Ummagumma]]'' proseguì il percorso intrapreso con il lavoro precedente, caratterizzato da esperimenti sonori in perfetto stile psichedelico. La struttura è molto particolare, in quanto si tratta di un album doppio: il primo disco venne registrato dal vivo il 27 aprile 1969 al [[Mothers Club]] di [[Birmingham]] e il 2 maggio al [[Università metropolitana di Manchester|College of Commerce di Manchester]], sovraincidendo in studio alcune parti vocali;<ref>{{cita|Rizzi|p. 43}}.</ref> il secondo, invece, contiene cinque brani, ognuno realizzato da un singolo componente del gruppo. Per quanto riguarda la prima parte, i quattro pezzi presenti erano già stati pubblicati, ma la loro inclusione nel nuovo album voleva testimoniare la loro struttura molto più complessa durante le esecuzioni dal vivo, oltre che fungere da commiato, poiché il gruppo aveva ormai deciso di abbandonare la psichedelia per altri tipi di musica. In questo senso si trattò però di un errore, perché il loro inserimento nel nuovo lavoro costrinse i Pink Floyd a mantenere quei pezzi nelle scalette dei concerti ancora per parecchio tempo.<ref>{{cita|Lunatics|pp. 113-115}}.</ref> Riguardo invece al disco in studio, accanto a due brani composti da Waters, compaiono tre suite divise in sottosezioni, quattro quelle di Wright, e tre quelle di Gilmour e Mason.<ref>{{cita|Povey, Russell|p. 52}}.</ref> Il risultato finale metteva in evidenza il valore del gruppo rispetto ai singoli talenti e gli stessi Pink Floyd non si mostrarono convinti della bontà del disco in studio.<ref>{{cita|Mason|p. 121}}.</ref> Nonostante ciò l'album, pubblicato nel [[Regno Unito]] il 7 novembre 1969 e il giorno dopo negli Stati Uniti d'America,<ref name=PFTimeline1969/> conseguì un buon riscontro dalla critica musicale<ref>{{cita web|1=https://www.ondarock.it/pietremiliari/pinkfloyd_ummagumma.htm|2=Ummagumma|3=4 giugno 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200716062513/https://www.ondarock.it/pietremiliari/pinkfloyd_ummagumma.htm|urlmorto=no}}</ref> e raggiunse la quarta posizione nel Regno Unito e la numero 74 negli Stati Uniti,<ref name=PFTimeline1969/> facendo entrare i Pink Floyd nella top 100 per la prima volta. Fu certificato disco d'oro nel febbraio del 1974 e disco di platino nel marzo del 1994.<ref>{{RIAA|Pink Floyd|opera=Ummagumma|accesso=4 giugno 2020}}</ref>
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=== Il periodo classico (1973-1977) ===
[[File:PinkFloyd1973 retouched.jpg|thumb|destra|Il gruppo in concerto a Earl's Court nel 1973]]
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Il disco è un ''[[concept album]]'' che propone una musica concettuale ed eterodossa alla quale si affiancano testi dal profondo contenuto filosofico e di riflessione sulla condizione umana, aspetto che caratterizzerà la restante carriera del gruppo. Gli argomenti trattati riguardano vari aspetti della natura umana: ''[[Speak to Me (Pink Floyd)|Speak to Me]]'' e ''[[Breathe (Pink Floyd)|Breathe]]'' parlano della nascita e dell'infanzia; ''[[Time/Us and Them|Time]]'', al cui interno è inglobata ''Breathe (Reprise)'', affronta il tema dell'invecchiamento e del soverchiante e rapido approssimarsi della morte, con la giovinezza che passa prima di quanto ci si possa rendere conto; ''[[The Great Gig in the Sky]]'', priva di testi, è una metafora della morte; ''[[Money (Pink Floyd)|Money]]'' si burla dell'avidità e del [[consumismo]]; ''[[Time/Us and Them|Us and Them]]'' si riferisce al conflitto, all'[[etnocentrismo]] e al fatto che ciascuno ritenga sé stesso sempre dalla parte della ragione; ''[[Brain Damage]]'' guarda alle malattie mentali, mostra come la follia sia solo relativa e quanto la vecchiaia porti lontano da chi si era un tempo; infine ''[[Eclipse (Pink Floyd)|Eclipse]]'', ultimo brano dell'album, afferma il libero arbitrio e la casualità degli eventi.<ref name=Povey98>{{cita|Povey, Russell|p. 98}}.</ref>
[[File:Optical-dispersion (1).png|thumb|left|upright=1.1|Schema di un prisma triangolare con la [[Dispersione ottica|dispersione della luce]], molto simile a quello della copertina di ''The Dark Side of the Moon'']]
L'esecuzione delle varie canzoni che si susseguono senza stacchi fino a formare un unico brano rappresenta l'apice creativo dei Pink Floyd,<ref name=Rizzi56/> ove all'uso di tecniche di registrazione e di effetti sonori avanzati da parte di [[Alan Parsons]], che gli varranno una ''nomination'' ai [[Grammy Awards 1974]] nella categoria miglior sonoro per un album non-classico,<ref>{{cita|Schaffner 1993|p. 163}}.</ref> si aggiunge il mixaggio finale di [[Chris Thomas]]. Inconfondibili sono i rumori di fondo, dagli orologi in ''Time'' al registratore di cassa in ''Money'', dai battiti cardiaci, alle urla e alle risate, accompagnati dalla presenza di cori femminili, dalle performance al sax di [[Dick Parry]] ai vocalizzi di [[Clare Torry]], tutti elementi distintivi che concorrono a rendere il disco un'opera diversa dalle precedenti produzioni del gruppo, sicuramente la più celebre e secondo molti la migliore dei Pink Floyd.<ref name=planet group="N">Il 21 agosto 2009 la radio britannica [[Planet Rock (stazione radio)|Planet Rock]] in seguito a un sondaggio tra gli ascoltatori, stilò una classifica dei 10 album più belli di sempre, in cui ''The Dark Side of the Moon'' figurava al primo posto, ''The Wall'' al settimo e ''Wish You Were Here'' all'ottavo: {{cita web|url=http://www.planetrock.com/music/backstage/the-rock-lists/the-greatest-album-of-all-time/|titolo=The greatest album of all time|editore=[[Planet Rock (stazione radio)|Planet Rock]]|accesso=22 novembre 2015|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151122170325/http://www.planetrock.com/music/backstage/the-rock-lists/the-greatest-album-of-all-time/}}</ref><ref>{{Allmusic|album|mw0000191308|accesso=16 settembre 2009}}</ref> ▼
[[File:David Gilmour- Lap sleel guitar (cropped).jpg|thumb|David Gilmour a Francoforte nel 1977]]▼
▲L'esecuzione delle varie canzoni che si susseguono senza stacchi fino a formare un unico brano rappresenta l'apice creativo dei Pink Floyd,<ref name=Rizzi56/> ove all'uso di tecniche di registrazione e di effetti sonori avanzati da parte di [[Alan Parsons]], che gli varranno una ''nomination'' ai [[Grammy Awards 1974]] nella categoria miglior sonoro per un album non-classico,<ref>{{cita|Schaffner 1993|p. 163}}.</ref> si aggiunge il mixaggio finale di [[Chris Thomas (produttore)|Chris Thomas]]. Inconfondibili sono i rumori di fondo, dagli orologi in ''Time'' al registratore di cassa in ''Money'', dai battiti cardiaci, alle urla e alle risate, accompagnati dalla presenza di cori femminili, dalle performance al sax di [[Dick Parry]] ai vocalizzi di [[Clare Torry]], tutti elementi distintivi che concorrono a rendere il disco un'opera diversa dalle precedenti produzioni del gruppo, sicuramente la più celebre e secondo molti la migliore dei Pink Floyd.<ref name=planet group="N">Il 21 agosto 2009 la radio britannica [[Planet Rock (stazione radio)|Planet Rock]] in seguito a un sondaggio tra gli ascoltatori, stilò una classifica dei 10 album più belli di sempre, in cui ''The Dark Side of the Moon'' figurava al primo posto, ''The Wall'' al settimo e ''Wish You Were Here'' all'ottavo: {{cita web|url=http://www.planetrock.com/music/backstage/the-rock-lists/the-greatest-album-of-all-time/|titolo=The greatest album of all time|editore=[[Planet Rock (stazione radio)|Planet Rock]]|accesso=22 novembre 2015|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151122170325/http://www.planetrock.com/music/backstage/the-rock-lists/the-greatest-album-of-all-time/}}</ref><ref>{{Allmusic|album|mw0000191308|accesso=16 settembre 2009}}</ref>
Uscito il 23 marzo del 1973 nel Regno Unito,<ref>{{cita web|1=https://www.pinkfloyd.com/history/timeline_1973.php|2=Pink Floyd - Timeline 1973|3=18 aprile 2021|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210419172457/https://www.pinkfloyd.com/history/timeline_1973.php|urlmorto=no}}</ref> ''[[The Dark Side of the Moon]]'' ha venduto 45 milioni di copie in tutto il mondo, diventando uno degli album di maggior successo e tra i più venduti di tutti i tempi.<ref>{{cita|Schaffner 1993|pp. 192-195}}.</ref><ref name=vendite>{{cita web|url=https://www.bpi.co.uk/brit-certified/|titolo=BRIT Certified|editore=[[British Phonographic Industry]]|accesso=21 maggio 2020|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171025074620/https://www.bpi.co.uk/bpi-awards/|urlmorto=no}} Digitare "Pink Floyd" in "Search BPI Awards" e premere Invio.</ref><ref>{{cita web|1=https://www.rollingstone.it/classifiche/classifiche-musica/10-cose-che-non-sapevate-su-the-dark-side-of-the-moon/404061|2=The Dark Side of the Moon: 10 cose che non sapevate sul classico dei Pink Floyd|3=18 aprile 2021|autore=Dan Epstein|data=1 marzo 2018|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210420184521/https://www.rollingstone.it/classifiche/classifiche-musica/10-cose-che-non-sapevate-su-the-dark-side-of-the-moon/404061/|urlmorto=no}}</ref> È rimasto per 741 settimane consecutive (oltre quattordici anni) nella classifica [[Billboard 200]] dell'[[Billboard|omonima rivista]] musicale statunitense dalla quale è uscito soltanto nel 1988 e detiene il record di permanenza nella classifica con un totale di 958 settimane.<ref>{{cita web|url=https://www.billboard.com/music/pink-floyd/chart-history/TLP/song/180946|titolo=Billboard 200, Pink Floyd|accesso=20 aprile 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210727201103/https://www.billboard.com/music/pink-floyd/chart-history/TLP/song/180946|urlmorto=si}}</ref> È stato il primo album dei Pink Floyd a raggiungere la prima posizione della classifica statunitense, sebbene vi sia rimasto per una sola settimana, il 28 aprile del 1973, mentre non ha superato la seconda in quella britannica, pur rimanendovi per oltre 530 settimane.<ref>{{cita web|titolo=The Dark Side of the Moon|url=https://www.officialcharts.com/artist/28142/pink%20floyd/|lingua=en|accesso=18 aprile 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170726183626/http://www.officialcharts.com/artist/28142/pink%20floyd/|urlmorto=no}}</ref> La copertina, creata da [[Storm Thorgerson]] dello studio [[Hipgnosis]], è una delle più conosciute della storia del rock: essa raffigura, su di uno sfondo completamente nero, un [[Prisma triangolare|prisma]] colpito da un raggio di [[luce]] bianca che si scompone, grazie al fenomeno della [[dispersione ottica]], nello [[Spettro elettromagnetico|spettro]] visibile della [[radiazione elettromagnetica]].<ref name=Povey98/>
Al fine di evitare un impegnativo paragone con ''The Dark Side of the Moon'', i Pink Floyd pensarono di produrre un album del tutto diverso dal precedente: nacque così ''[[Household Objects]]'', "oggetti domestici", un progetto musicale che prevedeva l'utilizzo di oggetti comuni, per esempio elastici e bicchieri, come se fossero strumenti musicali ma che, vista l'assenza di risultati apprezzabili, venne accantonato dopo poche settimane.<ref>{{cita|Mason|pp. 173-174}}.</ref> L'album successivo fu elaborato sul filo conduttore individuato da Waters, il tema dell'assenza,<ref>{{cita|Mason|p. 183}}.</ref> e prese spunto da un tributo di Gilmour, ''Shine On'', alla figura di Syd Barrett. Tuttavia, era un periodo di scarsa vena compositiva,<ref name=ondarock/> di collaborazioni<ref group="N">Tra le altre, Mason produsse e si esibì in ''[[Rock Bottom (Robert Wyatt)|Rock Bottom]]'', di [[Robert Wyatt]] dei [[Soft Machine]], nonché in ''[[Ruth Is Stranger Than Richard]]'' dello stesso Wyatt; Gilmour suonò in [[HQ (album)|HQ]] di [[Roy Harper]] e in ''Reach For The Sky'' dei Sutherland Brothers & Quiver, in {{cita|Rizzi|p. 17}}.</ref> e di concerti,<ref group="N">Il 4 novembre del 1973 il gruppo si esibì al [[Rainbow Theatre]] per una raccolta fondi in favore di Wyatt, rimasto paralizzato dopo una caduta da una finestra, e l'anno successivo a un concerto da cui sarebbe stato tratto un bootleg di successo, il ''British Winter Tour '74''; pochi giorni prima furono Gilmour e Wright a partecipare a un concerto dei Sutherland Brothers & Quiver mentre Mason partecipò al concerto che celebrava il ritorno sulla scena di Wyatt al [[Theatre Royal Drury Lane|Drury Lane]] di Londra, in {{cita|Rizzi|p. 17}}.</ref> nonché di vari tour in Europa, negli Stati Uniti e in Canada<ref>{{cita|Mason|pp. 176-178, 183-184, 187-190}}.</ref> per cui, nell'attesa del nuovo album, le pressioni della EMI e, oltreoceano, della [[Columbia Records|Columbia]], che aveva da poco rilevato la [[Capitol Records|Capitol]], portarono a pubblicare ''[[A Nice Pair]]'', un cofanetto che riproponeva i primi due album, ''The Piper at the Gates of Dawn'' e ''A Saucerful of Secrets'',<ref>{{cita|Mason|p. 176}}.</ref> che raggiunse la ventunesima posizione nel Regno Unito e la numero 36 negli Stati Uniti.<ref name=PFTimeline1974>{{cita web|1=https://www.pinkfloyd.com/history/timeline_1974.php|2=Pink Floyd - Timeline 1974|3=10 luglio 2020|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200809204242/http://www.pinkfloyd.com/history/timeline_1974.php|urlmorto=no}}</ref> La band tornò a lavorare in studio solo nel gennaio 1975<ref>{{cita|Mason|p. 181}}.</ref> ripartendo dal brano ideato da Gilmour, reintitolato ''[[Shine On You Crazy Diamond]]'', che fu sviluppato e perfezionato nelle esibizioni dal vivo; il brano, suddiviso in due pezzi, di cui il primo apre l'album e il secondo lo chiude,<ref>{{cita|Povey, Russell|p. 120}}.</ref> vede nuovamente esibirsi [[Dick Parry]] al sassofono e si conclude, dopo un notevole intervento del sintetizzatore di Richard Wright, lasciando spazio al tema di ''[[See Emily Play/The Scarecrow|See Emily Play]]'', brano scritto da Barrett.<ref>{{cita|Mason|p. 186}}.</ref> L'album si completa con altri tre brani, la
Pubblicato il 12 settembre 1975, l'album raggiunse la posizione numero uno sia nel Regno Unito sia negli Stati Uniti;<ref name=PFTimeline1975>{{cita web|1=https://www.pinkfloyd.com/history/timeline_1975.php|2=Pink Floyd - Timeline 1975|3=10 luglio 2020|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200809204242/http://www.pinkfloyd.com/history/timeline_1975.php|urlmorto=no}}</ref> la critica mostrò di apprezzare l'album,<ref>{{cita|Rizzi|p. 62}}.</ref> anche se vi rimarcò l'assenza di quegli spunti innovativi costantemente presenti nella produzione della band.<ref name=ondarock/> Il 5 giugno del 1975, durante le registrazioni dell'album negli [[Abbey Road Studios]], comparve Syd Barrett, che i membri del gruppo riconobbero solo dopo diversi minuti. D'aspetto molto ingrassato, alla richiesta di spiegazioni egli rispose: «Ho acquistato un grande frigorifero in cucina, e sto mangiando molte braciole di maiale».<ref>{{cita|Palacios|pp. 407-408}}.</ref>
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Concluse le registrazioni, da un'idea di Waters si passò a progettare la copertina dell'album, nella quale doveva apparire il [[Pink Floyd pig]], un enorme pallone gonfiabile raffigurante un maiale denominato ''Algie'',<ref>{{cita|Mason|p. 200}}.</ref> ancorato sopra le ciminiere della [[Battersea Power Station|centrale elettrica di Battersea]] in dismissione.<ref name=Povey133/> La band rifiutò l'idea di una raffigurazione grafica e si orientò verso una sua rappresentazione reale,<ref>{{cita|Rizzi|p. 66}}.</ref> ma la copertina definitiva sarebbe risultata un fotomontaggio, a causa dei problemi occorsi durante l'allestimento presso la centrale.<ref group="N">Per evitare spiacevoli contrattempi, il 2 dicembre, oltre alla presenza di fotografi e cameramen, fu anche ingaggiato un cecchino incaricato di "abbattere" il maiale qualora gli ancoraggi non avessero tenuto, ma il rinvio al giorno successivo, dovuto alle avverse condizioni climatiche, e la concomitante assenza del cecchino, vanificarono la precauzione. Un'improvvisa folata di vento spezzò il cavo che ancorava il maiale a Battersea e Algie si librò in volo, invadendo pericolosamente i corridoi aerei. In seguito il pallone, sgonfiatosi, sarebbe stato ritrovato nella zona del [[Kent]] senza aver causato danni, in {{cita|Mason|pp. 200-201}}.</ref><ref group="N">Nel film ''[[I figli degli uomini]]'' (2006) di [[Alfonso Cuarón]], vi è una sequenza che si svolge nella centrale elettrica raffigurata nella copertina di ''Animals'', dove il protagonista [[Clive Owen]], affacciandosi a una vetrata, vede il celebre maiale rosa.</ref>
▲[[File:David Gilmour- Lap sleel guitar (cropped).jpg|thumb|David Gilmour a Francoforte nel 1977]]
L'album fu pubblicato il 21 gennaio del 1977 nel Regno Unito<ref name=PFTimeline1977>{{cita web|1=https://www.pinkfloyd.com/history/timeline_1977.php|2=Pink Floyd - Timeline 1977|3=11 luglio 2020|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200809204242/http://www.pinkfloyd.com/history/timeline_1977.php|urlmorto=no}}</ref> e subito dopo i Pink Floyd, partendo dal [[Westfalenhallen]] di Dortmund, inaugurarono una prolungata tournée, l'''[[In the Flesh Tour]]'', che sarebbe durata fino a luglio, con numerose tappe europee a cui fecero seguito due distinte serie di esibizioni in territorio statunitense.<ref name="Mason202">{{cita|Mason|p. 202}}.</ref> Nel corso della tournée, alla quale parteciparono Dick Parry e il chitarrista [[Snowy White]] come [[turnista|musicisti di supporto]],<ref>{{cita|Mason|p. 197}}.</ref><ref>{{cita|Schaffner 1993|p. 228}}.</ref> apparvero i primi maiali gonfiabili, fatti fluttuare sopra il palcoscenico e/o fatti esplodere durante lo spettacolo.<ref>{{cita|Mason|pp. 201-202}}.</ref> Oltre al maiale vennero introdotti nuovi effetti scenici, come riflettori dotati di fari rotanti che spuntavano da sotto il palco<ref>{{cita|Mason|p. 205}}.</ref> o esplosioni di fuochi artificiali da cui emergevano paracadute a forma di pecora,<ref name="Mason202"/> effetti accompagnati dalle animazioni curate dal fumettista [[Gerald Scarfe]].<ref name=PFTimeline1977/>▼
▲L'album fu pubblicato il 21 gennaio del 1977 nel Regno Unito<ref name=PFTimeline1977>{{cita web|1=https://www.pinkfloyd.com/history/timeline_1977.php|2=Pink Floyd - Timeline 1977|3=11 luglio 2020|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200809204242/http://www.pinkfloyd.com/history/timeline_1977.php|urlmorto=no}}</ref> e subito dopo i Pink Floyd, partendo dal [[Westfalenhallen]] di Dortmund, inaugurarono una prolungata tournée, l'''[[In the Flesh Tour]]'', che sarebbe durata fino a luglio, con numerose tappe europee a cui fecero seguito due distinte serie di esibizioni in territorio statunitense.<ref name=
Durante l'ultima data del tour, il 6 luglio a Montréal, Waters ebbe un acceso diverbio con uno spettatore, perse il controllo e gli sputò;<ref name=AnimalsAS/> questo incidente lo portò a riflettere sulle crescenti difficoltà di rapportarsi con il pubblico e ad abbozzare nella sua mente l'idea alla base dell'album successivo, il crescente "muro" di incomunicabilità tra la band e il pubblico.<ref>{{cita|Schaffner 1993|p. 230}}.</ref> ''Animals'' conseguì comunque un ottimo successo commerciale, raggiungendo la posizione numero 2 in patria e la numero 3 oltreoceano,<ref name=PFTimeline1977/> tuttavia alcuni critici lo descrissero come «noioso e cupo».<ref>{{cita web|1=https://www.rollingstone.com/music/music-album-reviews/animals-205014/|2=Animals|3=20 luglio 2020|data=24 marzo 1977|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200831050325/https://www.rollingstone.com/music/music-album-reviews/animals-205014/|urlmorto=no}}</ref>
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L'opera, ideata da Waters, tratta delle ossessioni della sua vita, esposte attraverso la metafora di una rockstar di nome Pink, nella quale si distingue chiaramente la figura di Waters, che ripercorre la propria esistenza attraverso riferimenti biografici come la morte del padre (''[[Another Brick in the Wall]]''), una madre iperprotettiva (''[[Mother (Pink Floyd)|Mother]]''), la paura del sesso (''[[Young Lust]]'')<ref name=AMWall>{{cita web|1=https://www.allmusic.com/album/the-wall-mw0000195292|2=The Wall|3=19 luglio 2020|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210405140836/https://www.allmusic.com/album/the-wall-mw0000195292|urlmorto=no}}</ref> e una generale avversione per le istituzioni<ref name=Rizzi69/> e che costruisce, mattone dopo mattone, un muro che lo separa dalle altre persone e che lo porta alla follia. Pink si libera dal muro solo dopo una sorta di processo mentale (''[[The Trial (brano musicale)|The Trial]]'') che lo condanna e che conduce all'abbattimento del muro. Alla fine dell'opera, in ''[[Outside the Wall]]'', viene lasciato spazio a un messaggio positivo e di speranza:<ref>{{cita web|1=http://www.tuttomondonews.it/il-suono-del-classico-the-wall|2=Il suono del classico: The Wall|3=19 aprile 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201204230947/http://www.tuttomondonews.it/il-suono-del-classico-the-wall/|urlmorto=no}}</ref> {{citazione|Soli o a coppie, quelli che davvero ti amano camminano su e giù fuori dal muro.}}
''[[The Wall]]'' è un'[[opera rock]] concepita, fin dalla genesi, in tre distinte fasi, l'album, il film e lo spettacolo dal vivo.<ref>{{cita|Rizzi|p. 68}}.</ref> L'album uscì il 30 novembre 1979 nel Regno Unito, dove raggiunse la posizione numero 3 in classifica, e l'8 dicembre negli Stati Uniti dove raggiunse la prima posizione della ''Top LPs & Tape'' di ''Billboard'',<ref name=PFTimeline1979>{{cita web|https://www.pinkfloyd.com/history/timeline_1979.php|Pink Floyd - Timeline 1979|20 luglio 2020|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201028234951/https://www.pinkfloyd.com/history/timeline_1979.php|urlmorto=no}}</ref> restandovi per quindici settimane.<ref name=AMWall/> Oltre ad aver ottenuto il plauso della critica,<ref>{{cita web|1=https://www.rollingstone.com/music/music-album-reviews/the-wall-188348/|2=The Wall|3=18 luglio 2020|data=7 febbraio 1980|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200808152532/https://www.rollingstone.com/music/music-album-reviews/the-wall-188348/|urlmorto=no}}</ref> è stato certificato ventitré volte disco di platino dalla [[Recording Industry Association of America|RIAA]] con oltre ventitré milioni di copie vendute nei soli Stati Uniti.<ref name=RIAA/> ''The Wall'' è risultato essere il doppio album più venduto della storia, nonché uno dei maggiori successi discografici di sempre con oltre trenta milioni di copie vendute in tutto il mondo.<ref>{{cita news|autore=Erica Manna|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2019/06/19/il-ritorno-del-muroGenova13.html|titolo=Il ritorno del Muro|data=19 giugno 2019|accesso=21 luglio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200721155428/https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2019/06/19/il-ritorno-del-muroGenova13.html|urlmorto=no}}</ref> Nel 2003 fu inserito al 129º posto tra i [[I 500 migliori album secondo Rolling Stone|500 migliori album secondo Rolling Stone]].<ref name=planet group="N"/><ref name=RSWall>{{cita web|url=https://www.rollingstone.com/music/music-lists/best-albums-of-all-time-1062063/pink-floyd-the-wall-2-1063104|titolo=500 Greatest Albums of All Time: Pink Floyd, 'The Wall'|accesso=15 aprile 2021|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210415153922/https://www.rollingstone.com/music/music-lists/best-albums-of-all-time-1062063/pink-floyd-the-wall-2-1063104|urlmorto=no}}</ref> ''[[Another Brick in the Wall#Parte II|Another Brick in the Wall (Part 2)]]'', inoltre, è stato l'unico singolo dei Pink Floyd a raggiungere la posizione numero 1 delle classifiche.<ref name=PFTimeline1979/> Dall'album sono stati tratti altri due singoli di successo: ''[[Comfortably Numb]]'' e ''[[Run Like Hell/Don't Leave Me Now]]''.
La versione cinematografica dell'opera, scritta da Waters, diretta dal regista [[Alan Parker]] e interpretata da [[Bob Geldof]] nel ruolo del protagonista, venne intitolata ''[[Pink Floyd - The Wall]]''. Il film fu presentato il 23 maggio 1982 al [[Festival di Cannes 1982|35º Festival di Cannes]]<ref name=PFTimeline1982>{{cita web|1=https://www.pinkfloyd.com/history/timeline_1982.php|2=Pink Floyd - Timeline 1982|3=21 luglio 2020|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200809204244/http://www.pinkfloyd.com/history/timeline_1982.php|urlmorto=no}}</ref> e uscì nelle sale il successivo 6 agosto, riscuotendo un notevole successo: solamente negli Stati Uniti, incassò quasi quindici milioni di dollari.<ref>{{cita web|url=https://www.the-numbers.com/movie/Pink-Floyd-The-Wall#tab=summary|titolo=The Numbers|accesso=1º ottobre 2009|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150709135603/http://www.the-numbers.com/movie/Pink-Floyd-The-Wall#tab=summary}}</ref> Il film ripercorre le tracce dell'album, differenziandosi per l'esclusione dei brani ''[[Hey You (Pink Floyd)|Hey You]]'' e ''[[The Show Must Go On (Pink Floyd)|The Show Must Go On]]'', nonché per l'aggiunta di due nuovi pezzi: ''[[What Shall We Do Now?]]'', escluso dall'album originale per motivi di spazio,<ref name=Rizzi70>{{cita|Rizzi|p. 70}}.</ref> e ''[[When the Tigers Broke Free]]''.<ref name=Rizzi72>{{cita|Rizzi|p. 72}}.</ref> La pellicola, priva di dialoghi, affianca alle scene girate delle animazioni create da [[Gerald Scarfe]].<ref>{{cita|Rizzi|pp. 71-72}}.</ref>
Date le enormi proporzioni dell'allestimento e gli inevitabili problemi organizzativi e logistici,<ref name=Rizzi69>{{cita|Rizzi|p. 69}}.</ref> la tournée itinerante fu sostituita da cicli di più concerti nello stesso luogo.<ref>{{cita|Rizzi|pp. 69-70}}.</ref> I concerti del ''[[The Wall Tour]]'' venivano solitamente aperti dalla "surrogate band", composta da [[Peter Wood]], [[Willie Wilson]] e [[Andy Bown]] insieme a [[Snowy White]], già turnista nel 1977 nel tour di ''Animals'' del 1977.<ref group="N">La "surrogate band" era un gruppo musicale fittizio composto da quattro persone, ognuna con una maschera rappresentante un rispettivo elemento del gruppo, che durante il primo brano del concerto venivano scambiate dal pubblico per i musicisti veri, i quali comparivano sul palco accompagnati dagli effetti speciali, in {{cita|Mason|
==== ''The Final Cut'' ====
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==== L'abbandono di Waters ====
{{citazione|Eravamo consapevoli che prima o poi Roger ci avrebbe comunicato che sarebbe andato via. Sia io che David Gilmour ci aspettavamo quel momento già da tempo e sapevamo che saremmo comunque andati avanti [...] Diciamo che per certi versi è come quando è morto [[Iosif Stalin|Stalin]], c'è voluto un po' di tempo per recuperare da quella situazione, un periodo che è durato tre o quattro anni.|Nick Mason<ref>{{cita web|url=http://www.virginradio.it/news/news/169510/Pink-Floyd--Nick-Mason-ricorda.html|titolo=Pink Floyd: Nick Mason ricorda l'addio di Roger Waters|accesso=8 luglio 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150710114306/http://www.virginradio.it/news/news/169510/Pink-Floyd--Nick-Mason-ricorda.html}}</ref>}}
Il titolo ''The Final Cut'' si rivelò profetico della volontà di Waters<ref name=ondarock/> che, dopo la pubblicazione del disco, lasciò la band, definita «uno spreco di energie»,<ref>{{cita web|1=https://www.agi.it/spettacolo/musica/the_wall_pink_floyd_storia_disco-6656642/news/2019-12-01|2=Così è nato "The Wall", il disco-capolavoro dei Pink Floyd|3=20 aprile 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200804114327/https://www.agi.it/spettacolo/musica/the_wall_pink_floyd_storia_disco-6656642/news/2019-12-01/|urlmorto=no}}</ref> ritenendo che il suo abbandono avrebbe portato allo scioglimento dei Pink Floyd e ad aprirgli la strada a una nuova carriera solista.<ref>{{cita|Mason|p. 255}}.</ref> Ma il suo proposito non si realizzò, sia perché la casa discografica era restia a chiudere un'esperienza tanto redditizia,<ref name=Rizzi75>{{cita|Rizzi|p. 75}}.</ref> sia perché il loro manager, [[Steve O'Rourke]], preoccupato dai possibili risvolti economico-legali della vicenda, rivelò agli altri componenti del gruppo la trattativa riservata avviata da Waters.<ref>{{cita|Mason|p. 249}}.</ref> Nel dicembre del 1985 Waters si dimise ufficialmente<ref name=Rizzi75/> ma le sue aspettative andarono deluse: nel 1986 Gilmour e Mason decisero di lavorare a un nuovo album,<ref>{{cita|Mason|p. 253}}.</ref> e questo fatto indusse Waters ad aprire una battaglia legale per stabilire a chi spettasse portare avanti il nome del gruppo
=== L'era di Gilmour (
==== ''A Momentary Lapse of Reason'' ====
[[File:Astoria (Péniche).jpg|thumb|
''A Momentary Lapse of Reason'' è il disco maggiormente influenzato da Gilmour: tutti i brani portano infatti la sua firma e due delle tracce sono strumentali. Nelle note di apertura di ''[[Signs of Life (Pink Floyd)|Signs of Life]]'' vi sono sintetizzatori d'atmosfera che emergono da un tappeto di suoni e voci.<ref>{{cita|Lunatics|pp. 282-283}}.</ref><ref>{{cita|Jones|pp. 223-225}}.</ref> Nel secondo brano, ''[[Learning to Fly (Pink Floyd)|Learning to Fly]]'', vi è la presenza di coriste, caratteristica anche di ''[[One Slip]]''.<ref>{{cita|Lunatics|pp. 283, 286}}.</ref> L'andatura marziale
[[File:Concerto dei Pink Floyd a Venezia.jpg|thumb|left|Il [[concerto dei Pink Floyd a Venezia]]]]
Alla [[A Momentary Lapse of Reason Tour|relativa tournée]], intrapresa tra il 1987 e il 1989, partecipò Richard Wright, ma solo in veste di [[turnista]],<ref name=MomentaryRep>{{cita news|url=https://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2013/03/11/news/pink_floyd_a_momentary_lapse_of_reason-54306895/|titolo=A Momentary Lapse of Reason|accesso=3 febbraio 2021|data=11 marzo 2013|autore=Federico Ballanti|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191207074840/https://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2013/03/11/news/pink_floyd_a_momentary_lapse_of_reason-54306895/|urlmorto=no}}</ref> in quanto una clausola dell'accordo di separazione sottoscritto nel 1981 gli impediva di tornare a far parte del gruppo, assieme a un nutrito gruppo di altri strumentisti: [[Jon Carin]] alle tastiere, [[Guy Pratt]] al basso, [[Gary Wallis]] alle percussioni, [[Scott Page]] al sassofono, [[Tim Renwick]] alla chitarra e alcune coriste, tra cui [[Sam Brown]], [[Durga McBroom]] e [[Carol Kenyon]].<ref>{{cita|Mason|pp. 264-266}}.</ref> La tournée fu la più riuscita nella storia dei Pink Floyd, che si esibirono in circa duecento concerti ai quali assistettero cinque milioni di spettatori, e guadagnarono sessanta milioni di sterline, al netto degli introiti derivanti dal merchandising.<ref name=MomentaryRep/> L'allestimento fu affidato a Paul Staples, progettista scenico, e a [[Marc Brickman]] come progettista delle luci: agli effetti già consolidati, come l'uso di luci laser, lo schermo circolare gigante e il maiale gonfiabile si aggiunsero giochi di luci roteanti o che correvano sui binari, i "periactoidi", prismi triangolari rotanti,<ref>{{cita|Mason|p. 263}}.</ref> e persino lo schianto di un aereo durante l'esecuzione di ''On the Run''.<ref>{{cita|Mason|p. 167}}.</ref> Gli spettacoli si svolsero in Nordamerica (due volte), in Giappone, Australia e Nuova Zelanda, per poi concludersi in Europa, toccando alcuni luoghi fuori dal comune come la [[Reggia di Versailles]] e la [[laguna di Venezia]] ove il 15 luglio 1989, in occasione della [[festa del Redentore]], su un palco galleggiante nel [[bacino San Marco]], si svolse il [[Concerto dei Pink Floyd a Venezia|concerto di Venezia]] trasmesso in diretta televisiva mondiale. Un'ultima esibizione per un evento di beneficenza ebbe luogo a [[Knebworth]] nel giugno 1990.<ref>{{cita|Povey, Russell|p. 165}}.</ref> Due singoli estratti dall'album finirono in cima alla [[Mainstream Rock Airplay]] statunitense: ''Learning to Fly'' e ''On the Turning Away''.<ref name=MRA>{{cita web|url=https://www.billboard.com/artist/pink-floyd/chart-history/RTT/song/332158|titolo=Mainstream Rock Airplay, Pink Floyd|accesso=21 aprile 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210421192010/https://www.billboard.com/music/pink-floyd/chart-history/RTT/song/332158/|urlmorto=si}}</ref>
==== ''The Division Bell'' ====
[[File:Expo Pink Floyd - Division Bell.jpg|miniatura|Le due teste create da Thorgerson esposte al ''Pink Floyd interstellar'' di Parigi nel 2004]]
All'album successivo, elaborato inizialmente nei [[Britannia Row Studios]] e perfezionato poi sull'Astoria, parteciparono [[Guy Pratt]] come bassista e Rick Wright, rientrato nella formazione, il quale diede un contributo significativo alla registrazione del disco.<ref>{{cita|Rizzi|p. 81}}.</ref> ''[[The Division Bell]]'', titolo suggerito dallo scrittore [[Douglas Adams]],<ref
All'album seguì una lunga [[The Division Bell Tour|tournée mondiale]] della quale rimane traccia in ''[[Pulse (Pink Floyd)|Pulse]]'', pubblicato l'anno seguente, che documenta le esibizioni tenute in diverse località europee con una formazione allargata, costituita da due chitarre, due tastiere, basso, batteria, percussioni, sassofono e tre coriste.<ref>{{cita|Povey, Russell|p. 181}}.</ref> Nel [[Pulse (film 1995)|film omonimo]] è possibile inoltre osservare anche la maestosità del gigantesco apparato scenografico che faceva da cornice ai concerti del tour: luci, raggi laser, fumi e fuochi d'artificio si combinavano in coreografie che accompagnavano i brani, battuta per battuta. Il manager Steve O'Rourke affermò che «il punto era unicamente dar vita al miglior show possibile».<ref name=Povey177>{{cita|Povey, Russell|p. 177}}.</ref>
=== Gli anni duemila ===
Nel 2000 fu pubblicato un altro disco dal vivo, registrato a Londra dal gruppo tra il 1980 e il 1981 durante il tour di ''The Wall'' e intitolato ''[[Is There Anybody Out There? The Wall Live 1980-
[[File:Pink floyd live 8 london.jpg|thumb|I Pink Floyd al [[Live 8]]]]
Il 2 luglio 2005, in occasione del [[Live 8]], la grande manifestazione musicale organizzata dall'amico [[Bob Geldof]] per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla povertà e sui problemi dell'Africa, i Pink Floyd tornarono a esibirsi nella loro formazione storica, Roger Waters compreso, eseguendo alcuni brani rappresentativi della loro avventura musicale: ''[[Breathe (Pink Floyd)|Breathe]]'' (a cui fu accorpato ''Breathe (Reprise)''), ''[[Money (Pink Floyd)|Money]]'', ''[[Wish You Were Here (brano musicale Pink Floyd)|Wish You Were Here]]'' e ''[[Comfortably Numb]]''. Al concerto parteciparono Tim Renwick, Jon Carin, Dick Parry e Carol Kenyon in veste di turnisti.<ref>{{cita web|1=https://www.rollingstone.it/musica/la-storia-del-concerto-impossibile-dei-pink-floyd-al-live-8/523176|2=La storia del concerto impossibile dei Pink Floyd al Live 8|3=5 maggio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210508191542/https://www.rollingstone.it/musica/la-storia-del-concerto-impossibile-dei-pink-floyd-al-live-8/523176/|urlmorto=no}}</ref> Durante l'esecuzione di ''Wish You Were Here'', Waters volle ricordare Syd Barrett, affermando:<ref>{{cita web|url=https://www.rollingstone.com/music/music-news/pink-floyd-reunited-with-roger-waters-10-years-ago-this-week-63409|titolo=Pink Floyd Reunited With Roger Waters 10 Years Ago This Week|accesso=27 febbraio 2021|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210309045912/https://www.rollingstone.com/music/music-news/pink-floyd-reunited-with-roger-waters-10-years-ago-this-week-63409/|urlmorto=no}}</ref> {{citazione|Effettivamente è emozionante stare qui con questi tre ragazzi dopo tutti questi anni. Qui per essere contati assieme a voi. Comunque, lo stiamo facendo per tutti quelli che non sono qui, in particolare, naturalmente, per Syd.|[[Roger Waters]]|It's actually quite emotional, standing up here with these three guys after all these years. Standing to be counted with the rest of you. Anyway, we're doing this for everyone who's not here, particularly, of course, for Syd.|lingua=en}}
In alcuni degli spettacoli del tour estivo di Waters dell'anno seguente Nick Mason si aggregò al gruppo per eseguire l'intera suite di ''The Dark Side of The Moon'',<ref>{{cita|Gatti, Girolami|cap. "Dopo il Live 8"}}.</ref> mentre Wright, che aveva partecipato al tour solista di David Gilmour, declinò l'offerta poiché impegnato con il nuovo album solista.<ref name=Molendini/> Lo stesso Nick Mason, in seguito, si aggiunse a David Gilmour e a Richard Wright nella terza serata conclusiva del ''On an Island Tour'' del chitarrista alla [[Royal Albert Hall]] di Londra, il 31 maggio 2006, ricomponendo i Pink Floyd per due canzoni: ''Wish You Were Here'' e ''Comfortably Numb''.<ref name=Molendini>{{cita news|autore=[[Marco Molendini]]|pubblicazione=[[Il Messaggero]]|url=http://www.ilmessaggero.it/home_blog.php?blg=P&idb=416&idaut=15|titolo=Pink Floyd: addio reunion, ma per Rick Wright c'è il disco postumo con David Gilmour. Nick Mason parla dell'amico scomparso|data=17 settembre 2008|accesso=
Waters e i Pink Floyd incrociarono nuovamente le proprie strade il 10 maggio 2007, in occasione del ''The Madcap's Last Laugh'', un concerto tributo organizzato da [[Joe Boyd]] al [[Barbican Centre]] in memoria di Syd Barrett, morto a Cambridge il 7 luglio dell'anno precedente.<ref name=
Lunedì 15 settembre 2008 fu annunciata la morte di [[Richard Wright (musicista)|Richard Wright]], avvenuta a sessantacinque anni dopo una breve lotta contro il cancro. Lo stesso giorno David Gilmour disse di Richard Wright:<ref>{{cita web|1=https://www.ilsussidiario.net/news/musica-e-concerti/2008/9/16/addio-a-wright-il-messaggio-di-david-gilmour/5455/|2=Addio a Wright, il messaggio di David Gilmour|3=14 novembre 2021|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20211113184920/https://www.ilsussidiario.net/news/musica-e-concerti/2008/9/16/addio-a-wright-il-messaggio-di-david-gilmour/5455/|urlmorto=no}}</ref>
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Il 20 novembre 2020 fu ripubblicato in versione rimasterizzata l'album dal vivo ''[[Delicate Sound of Thunder]]'' in doppio CD, triplo [[Disco in vinile|LP]] e [[DVD]] che contiene, oltre alla versione originale del 1988, la scaletta completa del concerto con l'aggiunta di otto tracce.<ref>{{cita web|1=https://www.rockol.it/recensioni-musicali/album/9625/pink-floyd-delicate-sound-of-thunder|2=Pink Floyd Tutto quello che c'è da sapere sulle nuove versioni di “Delicate Sound Of Thunder”|3=15 dicembre 2021|data=2 dicembre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20211215202343/https://www.rockol.it/recensioni-musicali/album/9625/pink-floyd-delicate-sound-of-thunder|urlmorto=no}}</ref> Il 30 aprile 2021 uscì ''[[Live at Knebworth 1990]]'', che immortala il live tenuto dal gruppo a [[Knebworth]] nel 1990 insieme ad altri artisti internazionali per beneficenza; quest'ultima pubblicazione non è inedita in quanto inclusa nel box set ''[[The Later Years 1987-2019]]''.<ref>{{cita web|1=https://www.rollingstone.it/musica/news-musica/pink-floyd-live-at-knebworth-1990-uscira-su-cd-e-doppio-vinile/553713/#Part1|2=Pink Floyd, ‘Live at Knebworth 1990’ uscirà su CD e doppio vinile|3=15 dicembre 2021|data=10 marzo 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20211215203330/https://www.rollingstone.it/musica/news-musica/pink-floyd-live-at-knebworth-1990-uscira-su-cd-e-doppio-vinile/553713/#Part1|urlmorto=no}}</ref>
In seguito all'[[Invasione russa dell'Ucraina del 2022|invasione russa dell'Ucraina]] del 24 febbraio 2022, i Pink Floyd (David Gilmour e Nick Mason) hanno attuato una reunion speciale e
Il 29 settembre 2022, tramite il loro canale YouTube, hanno annunciato l'uscita della riedizione completamente rimasterizzata dell'album ''[[Animals (Pink Floyd)|Animals]]'' per mezzo di una spettacolare proiezione di luci sulla [[Battersea Power Station]], che fa fatto da cornice per la copertina dell'album.<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Pink Floyd - Animals 2018 Remix (2022 Battersea Projection)|accesso=2022-10-05|url=https://www.youtube.com/watch?v=P0Dz6noLrw4|dataarchivio=5 ottobre 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20221005102351/https://www.youtube.com/watch?v=P0Dz6noLrw4|urlmorto=no}}</ref>
Nel 2023 è stata pubblicata una nuova versione di ''[[The Dark Side of the Moon]]'', in occasione dei cinquant'anni dell'album<ref>{{cita web|url=https://www.wired.it/article/pink-floyd-the-dark-side-of-the-moon-50-anni-analisi-cofanetto-libro/|titolo=The Dark Side Of The Moon è ancora un prisma pieno di colori|accesso=8 agosto 2024|dataarchivio=8 agosto 2024|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20240808134247/https://www.wired.it/article/pink-floyd-the-dark-side-of-the-moon-50-anni-analisi-cofanetto-libro/|urlmorto=no}}</ref> e, nel 2025, l'album dal vivo ''[[Pink Floyd at Pompeii – MCMLXXII]]'', registrato nel 1972.<ref>{{Cita web|lingua=it|autore=Sky TG24|url=https://tg24.sky.it/spettacolo/cinema/2025/02/27/pink-floyd-live-at-pompeii-cinema|titolo=Pink Floyd At Pompeii esce nei cinema in versione restaurata|sito=tg24.sky.it|data=2025-02-27|accesso=2025-04-03}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.nexostudios.it/movie/pink-floyd-at-pompeii/|titolo=Nexo Digital - Pink Floyd at Pompeii – MCMLXXII|accesso=2025-04-03}}</ref>
== Stile musicale ==
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Dopo un iniziale repertorio [[rhythm and blues]],<ref name=Rizzi9/> seguito poi dai primi album contraddistinti dal [[rock psichedelico|genere psichedelico]],<ref name=AMG/><ref name=Scaruffi/> con l'album ''[[Atom Heart Mother]]'' il gruppo entrò in più stretto contatto con il [[rock progressivo]].<ref name=Rizzi46/> Iniziarono i lavori in cui la già sperimentata tendenza dei Floyd a comporre collettivamente anche pezzi di una certa lunghezza si evolvette in vere e proprie suite, come ''[[Atom Heart Mother (brano musicale)|Atom Heart Mother]]'', ''[[Echoes (Pink Floyd)|Echoes]]'' e ''[[Shine On You Crazy Diamond]]''. Ad essi, man mano che la figura di Waters diveniva predominante, fecero seguito i ''concept album'', come ''[[Animals (Pink Floyd)|Animals]]'' e ''[[The Wall]]'', nei quali i messaggi politico-sociali veicolati dai testi avevano una parte decisamente importante.<ref>{{cita web|1=https://www.ondarock.it/rockedintorni/rogerwaters.htm|2=Roger Waters. In nome del padre|3=5 aprile 2021|autore=Valerio D'Onofrio|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210507121006/https://www.ondarock.it/rockedintorni/rogerwaters.htm|urlmorto=no}}</ref>
Gli arrangiamenti [[rumorismo|rumoristici]], l'introduzione di elementi provenienti da altre tradizioni musicali (l'orchestra di ''[[Atom Heart Mother (brano musicale)|Atom Heart Mother]]'' o il coro dei bambini in ''[[Another Brick in the Wall]]''), lo sperimentalismo, il vasto impiego di ritmi complessi e l'uso massiccio di tastiere includono i Pink Floyd tra i massimi esponenti di sempre del rock.<ref name=Scaruffi/><ref name=ondarock/> Il loro approccio compositivo è particolare: Gilmour, riferendosi a Waters e Mason, ha affermato che «compongono ''[[A Saucerful of Secrets]]'' come un grafico architettonico, in forma dinamica con depressioni e picchi. Niente a che vedere con una qualunque forma musicale».<ref>{{cita|Povey, Russell|p. 155}}.</ref> La loro musica è stata inoltre definita «sferica» o «astronomica», ed è considerata una valida sintesi di elementi provenienti da tradizioni musicali diverse.<ref>{{cita news|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/09/08/praga-concerto-dei-pink-floyd-per-110.html|titolo=Praga, concerto dei Pink Floyd per 110 mila|data=8 settembre 1994|accesso=12 febbraio 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090202193154/http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/09/08/praga-concerto-dei-pink-floyd-per-110.html}}</ref>
Nonostante il carattere eclettico e difficilmente classificabile del loro modus operandi, i Pink Floyd sono stati spesso considerati un gruppo [[art rock]].<ref name=AMG/><ref name=Ray/> Vengono anche inseriti nel novero di varie sfumature del genere rock quali [[Rock progressivo|quello progressivo]],<ref name=AMG/> classificazione che è stata però messa più volte in discussione,<ref>{{cita web|autore=Will Bryer|url=https://www.theguardian.com/music/musicblog/2008/oct/08/pink.floyd.not.prog.rock|titolo=School of rock: Why Pink Floyd were not prog|data=8 ottobre 2008|accesso=6 novembre 2017|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171107032340/https://www.theguardian.com/music/musicblog/2008/oct/08/pink.floyd.not.prog.rock}}</ref><ref>{{cita libro|titolo=Progressive Rock Reconsidered|editore=Routledge|anno=2013|pp=Introduzione|lingua=en}}</ref> il [[rock sperimentale]],<ref
''[[The Endless River]]'' del 2014 si ispira alla [[musica strumentale]] e alla [[musica d'ambiente]].
▲Nonostante il carattere eclettico e difficilmente classificabile del loro modus operandi, i Pink Floyd sono stati spesso considerati un gruppo [[art rock]].<ref name=AMG/><ref name=Ray/> Vengono anche inseriti nel novero di varie sfumature del genere rock quali quello progressivo,<ref name=AMG/> classificazione che è stata però messa più volte in discussione,<ref>{{cita web|autore=Will Bryer|url=https://www.theguardian.com/music/musicblog/2008/oct/08/pink.floyd.not.prog.rock|titolo=School of rock: Why Pink Floyd were not prog|data=8 ottobre 2008|accesso=6 novembre 2017|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171107032340/https://www.theguardian.com/music/musicblog/2008/oct/08/pink.floyd.not.prog.rock}}</ref><ref>{{cita libro|titolo=Progressive Rock Reconsidered|editore=Routledge|anno=2013|pp=Introduzione|lingua=en}}</ref> il rock sperimentale,<ref>{{cita libro|autore=Carlos Pasceri|titolo=Pink Floyd 1967-1972: Gli anni sperimentali|url=https://books.google.com.pe/books?id=oTJPDQAAQBAJ|data=gennaio 1987|editore=Carlo Pasceri|accesso=15 dicembre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161220182943/https://books.google.com.pe/books?id=oTJPDQAAQBAJ}}</ref> l'hard rock e l'album rock.<ref name=AMG/>
== Concerti ==
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Le conoscenze acquisite durante gli studi universitari furono importanti nello sviluppo degli aspetti tecnologici degli effetti scenici tipici dei loro concerti.<ref>{{cita|Mason|p. 9}}.</ref> Caratteristica peculiare delle esibizioni floydiane è stato lo schermo circolare, posto sullo sfondo dietro il palco, introdotto nel 1973 e poi divenuto parte integrante degli spettacoli dal vivo.<ref>{{cita|Mason|pp. 164-165}}.</ref> Tra gli altri elementi scenici vi sono i giganteschi pupazzi concepiti da [[Gerald Scarfe]], il professore, la madre e la moglie oltre al [[Pink Floyd pig]], una presenza costante a partire dal tour di ''Animals''.<ref name=Wall>{{cita web|1=https://www.ondarock.it/pietremiliari/pinkfloyd_thewall.htm|2=Pink Floyd: The Wall|3=1 maggio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210426025450/https://www.ondarock.it/pietremiliari/pinkfloyd_thewall.htm|urlmorto=no}}</ref> Nei concerti di ''The Wall'', a metà dello spettacolo, veniva edificato in breve tempo un muro di cartapesta alto dodici metri che separava i musicisti dal pubblico, sul quale scorrevano animazioni progettate da Scarfe,<ref name=Wall/> e che permaneva per tutta la seconda parte del concerto, per poi crollare nel finale.<ref name=Rizzi69/><ref>{{cita|Povey, Russell|p. 150}}.</ref>
L'apice della maestosità dell'allestimento, tuttavia, viene raggiunta nel ''The Division Bell'' tour del 1994,<ref>{{cita web|url=http://www.rockaction.it/e107_plugins/content/content.php?content.681|titolo=Rockaction - Pink Floyd - Pulse|accesso=22 marzo 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140808052905/http://www.rockaction.it/e107_plugins/content/content.php?content.681}}</ref> immortalato dal filmato ''[[Pulse (film 1995)|Pulse]]'', nel quale si osserva il palco circondato da alte impalcature cariche di luci, fumi e laser: [[Marc Brickman]], il designer del gruppo, utilizzò centinaia di lampade intelligenti, comandate da computer, che seguivano i brani in scaletta accompagnandoli, battuta per battuta, con giochi di luci sempre diversi, impiegando persino laser a vapori di rame, solitamente usati nella ricerca in [[fisica nucleare]].<ref>{{cita news|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2016/03/06/da-piu-di-cinquantanni-linvenzione-di-ted-maiman-ci-campi38.html|titolo=Da più di cinquant'anni l'invenzione di Ted Maiman ci accompagna in molti campi|accesso=2 maggio 2021|data=6 marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210502111952/https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2016/03/06/da-piu-di-cinquantanni-linvenzione-di-ted-maiman-ci-campi38.html|urlmorto=no}}</ref> Nel concerto del 20 ottobre 1994 all'[[Earls Court Exhibition Centre|Earl's Court]], alla fine del brano ''On The Run'' un aereo attraversò la platea schiantandosi a lato del palco, e durante l'assolo di ''[[Comfortably Numb]]'' una sfera ricoperta di specchi veniva illuminata da potenti fari mentre essa si apriva fino a formare un fiore.<ref>{{cita web|1=https://spettacolo.periodicodaily.com/pink-floyd-la-band-mette-online-i-concerti-migliori/|2=Pink Floyd: la band mette online i concerti migliori|3=1 maggio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201028171712/https://spettacolo.periodicodaily.com/pink-floyd-la-band-mette-online-i-concerti-migliori/|urlmorto=no}}</ref>
== Eredità artistica ==
La grande popolarità raggiunta dalla loro musica ha fatto sì che fin dagli anni settanta i Pink Floyd abbiano influenzato numerosi musicisti e gruppi musicali, come [[David Bowie]],<ref name=Influenze>{{cita web|1=https://www.allmusic.com/artist/pink-floyd-mn0000346336/related|2=Pink Floyd related|3=18 novembre 2021|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20211118211343/https://www.allmusic.com/artist/pink-floyd-mn0000346336/related|urlmorto=no}}</ref> [[Genesis]],<ref name=Influenze/> [[Queen]],<ref name=Influenze/> [[Yes]],<ref name=Influenze/>
Pure rilevante è l'ampia diffusione delle [[tribute band]] del gruppo (solo in Italia se ne contano oltre duecento).<ref>{{cita web|1=http://www.floydiani.it/cover-tributi|2=Cover & Tributi|3=14 aprile 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210415083735/http://www.floydiani.it/cover-tributi/|urlmorto=no}}</ref>
Numerosi sono poi i gruppi che hanno realizzato un tributo ai Pink Floyd. L'11 ottobre 2005 il gruppo [[progressive metal]] statunitense [[Dream Theater]] ha reinterpretato l'intero disco ''[[The Dark Side of the Moon]]'' ad [[Amsterdam]] ripetendolo, due settimane più tardi, a Londra.<ref>{{cita web|url=http://www.progarchives.com/album.asp?id=11474|titolo=Prog Archives - The Dark Side of the Moon|accesso=16 settembre 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111108210210/http://www.progarchives.com/album.asp?id=11474}}</ref> Da parte sua, il gruppo [[Easy Star All-Stars]] ha registrato un tributo a ''The Dark Side'', con influenze [[reggae]] e [[hip hop]], intitolato ''[[Dub Side of the Moon]]'', mentre il gruppo [[heavy metal]] [[Ministry]] ne ha seguito l'esempio intitolando ''[[Ministry#Dark Side of the Spoon|Dark Side of the Spoon]]'' un suo disco del 1999. In campo classico, i [[Vitamin String Quartet]], composti da due violini, una viola e un violoncello, hanno realizzato una propria versione di ''The Dark Side'',<ref>{{cita web|url=http://www.brain-damage.co.uk/albums/string-quartet-tribute-to-dark-side-of-the-moon.html|titolo=Brain Damage - Pink Floyd news resource|accesso=16 settembre 2009|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090115234527/http://www.brain-damage.co.uk/albums/string-quartet-tribute-to-dark-side-of-the-moon.html}}</ref> mentre la [[London Philharmonic Orchestra]] ha fatto lo stesso nel disco ''Us and Them: Symphonic Pink Floyd''.<ref>{{cita web|url=https://www.amazon.com/Us-Them-Symphonic-Pink-Floyd/dp/B0000040UZ/|titolo=Amazon - Us and Them: Symphonic Pink Floyd|accesso=16 settembre 2009|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090822075925/http://www.amazon.com/Us-Them-Symphonic-Pink-Floyd/dp/B0000040UZ}}</ref> Una menzione a parte merita lo spettacolo ''La face cachée de la lune''<ref>{{cita web|url=http://inouie94.free.fr/INOUIE/La_Face_cachee_de_la_Lune.html|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120915072646/http://inouie94.free.fr/INOUIE/La_Face_cachee_de_la_Lune.html|titolo=LA FACE CACHÉE DE LA LUNE|accesso=9 febbraio 2014}}</ref> che sotto la direzione artistica di Thierry Balasse ha messo in scena ''The Dark Side of the Moon'' utilizzando tutti gli strumenti e gli oggetti reali utilizzati nella produzione originale dell'album. Un ulteriore tributo è stato fatto nel 1991 dal gruppo [[reggae]] [[Pitura Freska]] con la canzone ''Pin Floi'', che racconta il discusso [[Concerto dei Pink Floyd a Venezia|concerto di Venezia]] del 1989.<ref>{{cita news|autore=Oliver Skardy|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2018/01/07/io-che-i-pin-floi-non-li-vidi-mai43.html|titolo=Io che i Pink Floyd non li vidi mai|accesso=22 aprile 2021|data=7 gennaio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210422080701/https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2018/01/07/io-che-i-pin-floi-non-li-vidi-mai43.html|urlmorto=no}}</ref>
== Formazione ==
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* [[Syd Barrett]] – voce, chitarra (1965-1968)
* [[Roger Waters]] – voce, [[Basso elettrico|basso]], chitarra (1965-1985, 2005)
* [[Nick Mason]] – [[Batteria (strumento musicale)|batteria]]
* [[Richard Wright (musicista)|Richard Wright]] – voce, [[Tastiera elettronica|tastiera]], [[pianoforte]], [[organo Hammond]], [[organo Farfisa]], [[sintetizzatore]], cori (1965-1979, 1987-1995, 2005)
* [[David Gilmour]] – [[Canto|voce]], [[
=== Cronologia ===
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* 1988 – ''[[Delicate Sound of Thunder]]''
* 1995 – ''[[Pulse (Pink Floyd)|Pulse]]''
* 2000 – ''[[Is There Anybody Out There? The Wall Live 1980-
* 2021 – ''[[Live at Knebworth 1990]]''
* 2023 – ''[[The Dark Side Of The Moon – Live at Wembley Empire Pool, London, 1974]]''
* 2025 – ''[[Pink Floyd at Pompeii – MCMLXXII]]''
=== Raccolte ===
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{{vedi anche|Videografia dei Pink Floyd}}
* 1972 – ''[[Pink Floyd: Live at Pompeii]]''
* 1982 – ''[[Pink Floyd - The Wall]]''
* 1989 – ''[[Delicate Sound of Thunder (film)|Delicate Sound of Thunder]]''
* 1992 – ''[[La Carrera Panamericana]]''
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* 1972 – ''[[Pink Floyd: Live at Pompeii]]'', regia di [[Adrian Maben]]
* 1975 – ''[[Crystal Voyager]]'', regia di [[David Elfick]]
* 1982 – ''[[Pink Floyd - The Wall]]'', regia di [[Alan Parker]]
* 1992 – ''[[La Carrera Panamericana]]'', regia di [[Ian McArthur]]
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* 1970 – ''[[Atom Heart Mother World Tour]]''
* 1971 – ''[[Meddle Tour]]''
* 1972
* 1974 – ''[[French Summer Tour 1974]]''
* 1974 – ''[[British Winter Tour 1974]]''
* 1975 – ''[[Wish You Were Here Tour]]''
* 1977 – ''[[In the Flesh Tour]]''
* 1980
* 1987
* 1994 – ''[[The Division Bell Tour]]''
== Premi e riconoscimenti ==
{{vedi anche|Premi e riconoscimenti dei Pink Floyd}}
I Pink Floyd hanno conseguito svariati premi e riconoscimenti, tra i quali il [[Polar Music Prize]] il 26 agosto 2008: alla cerimonia erano presenti [[Roger Waters]] e [[Nick Mason]], che hanno ricevuto il riconoscimento per mano del re [[Carlo XVI Gustavo di Svezia]] nella [[Sala dei concerti di Stoccolma]].<ref name=PMP>{{cita web|titolo=Pink Floyd. Laureate of the Polar Music Prize 2008|sito=Polar Musica Prize|url=https://www.polarmusicprize.org/laureates/pink-floyd|accesso=23 settembre 2022|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220630120723/https://www.polarmusicprize.org/laureates/pink-floyd/|urlmorto=no}}</ref> Nel 1996 sono stati inseriti nella [[Rock and Roll Hall of Fame]] statunitense e nel 2005 nella [[UK Music Hall of Fame]] britannica.<ref name=RnRHoF>{{Cita web|titolo=Pink Floyd: inducted in 1996|lingua=en|url=https://www.rockhall.com/inductees/pink-floyd|accesso=23 settembre 2022|sito=The Rock and Roll Hall of Fame|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220902053153/https://www.rockhall.com/inductees/pink-floyd|urlmorto=no}}</ref><ref name=UKMHoF>{{cita news|titolo=UK Music Hall of Fame. 2005 Inductees|pubblicazione=BBC Radio 2|url=https://www.bbc.co.uk/radio2/events/ukmusic/nominees.shtml|data=16 novembre 2005|lingua=en|accesso=22 dicembre 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220618170017/https://www.bbc.co.uk/radio2/events/ukmusic/nominees.shtml|urlmorto=no}}.</ref> Il gruppo si è aggiudicato un [[Grammy Award]] e due dei suoi album hanno ottenuto il [[Grammy Hall of Fame Award|premio Grammy Hall of Fame]], ''[[The Dark Side of the Moon]]'' nel 1999 e ''[[The Wall]]'' nel 2008.<ref name=PFGrammy>{{Cita web|titolo=Pink Floyd|sito=Grammy Awards|editore=Recording Academy|url=https://www.grammy.com/grammys/artists/pink-floyd/15905|data=23 novembre 2020|lingua=en|accesso=12 dicembre 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220626133157/https://www.grammy.com/artists/pink-floyd/15905|urlmorto=no}}</ref><ref name=GHoF>{{Cita web|titolo=Grammy Hall of Fame|url=https://www.grammy.com/awards/hall-of-fame-award|lingua=en|accesso=23 dicembre 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20221219195004/https://www.grammy.com/awards/hall-of-fame-award|urlmorto=no}}</ref> Quattro lavori dei Pink Floyd sono stati inclusi nella [[lista dei 500 migliori album secondo Rolling Stone|lista dei 500 migliori album]] secondo ''[[Rolling Stone]]'' e il gruppo è stato classificato al 51º posto nella [[I 100 migliori artisti secondo Rolling Stone|lista dei 100 migliori artisti]] stilata dalla stessa rivista.<ref name=RSAlbum2020>{{cita web|url=https://www.rollingstone.com/music/music-lists/best-albums-of-all-time-1062063/|titolo=500 Greatest Albums of All Time|sito=Rolling Stone|data=22 settembre 2020|lingua=en|accesso=23 dicembre 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20221219063318/https://www.rollingstone.com/music/music-lists/best-albums-of-all-time-1062063/|urlmorto=no}}</ref><ref name=RSArtist2010>{{cita web|url=https://www.rollingstone.com/music/music-lists/100-greatest-artists-147446|titolo=100 Greatest Artists|sito=Rolling Stone|data=3 dicembre 2010|accesso=23 dicembre 2022|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220512191619/https://www.rollingstone.com/music/music-lists/100-greatest-artists-147446|urlmorto=no}}</ref> Il film ''[[Pink Floyd - The Wall]]'' ha vinto inoltre due premi cinematografici britannici [[premi BAFTA|BAFTA]].<ref name=BAFTA83-1>{{Cita web|url=http://awards.bafta.org/award/1983/film/original-song|titolo=Film. Original Song Written for a Film in 1983|sito=BAFTA|accesso=21 dicembre 2022|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220928140154/http://awards.bafta.org/award/1983/film/original-song|urlmorto=no}}</ref><ref name=BAFTA83-2>{{cita web|url=http://awards.bafta.org/award/1983/film/sound|titolo=Film. Sound in 1983|sito=BAFTA|lingua=en|accesso=10 gennaio 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20221002192947/http://awards.bafta.org/award/1983/film/sound|urlmorto=no}}</ref> Il brano ''[[Eclipse (Pink Floyd)|Eclipse]]'' è stato suonato durante la cerimonia di apertura dei [[Giochi della XXX Olimpiade]] tenuti a [[Londra]] nel 2012, manifestazione nella quale è apparso il [[Pink Floyd pig]] nel primo filmato.<ref name=Olimpiadi>{{cita web|url=https://www.r3m.it/pink-floyd-la-storia-di-quel-brano-che-suono-ai-giochi-olimpici-di-londra-2012|autore=Claudio Pezzella|titolo=La storia di quel brano che suonò ai giochi olimpici di Londra|sito=REM|data=21 novembre 2020|accesso=23 dicembre 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201204172213/https://www.r3m.it/pink-floyd-la-storia-di-quel-brano-che-suono-ai-giochi-olimpici-di-londra-2012/|urlmorto=no}}</ref>
Sia [[David Gilmour]] sia [[Nick Mason]] sono stati nominati [[Ordine dell'Impero Britannico|Commendatore dell'Ordine dell'Impero Britannico]] (CBE, ''Commander of the Order of the British Empire'') per i loro contributi nel campo della musica.<ref name=CBE1>{{cita pubblicazione|titolo=Order of the British Empire|rivista=The London Gazette|numero=56963|volume=supplemento n. 1|p=B8|data=14 luglio 2003|url=https://www.thegazette.co.uk/London/issue/56963/supplement/8|accesso=23 settembre 2022|lingua=en}}</ref><ref name=CBE2>{{cita pubblicazione|titolo=Order of the British Empire|rivista=The London Gazette|numero=62507|volume=supplemento n. 1|p=N9|data=28 dicembre 2018|url=https://www.thegazette.co.uk/London/issue/62507/supplement/N9|accesso=23 settembre 2022|lingua=en}}</ref> In occasione dei cinquant'anni di carriera della band, nel 2016 la [[Royal Mail]] ha emesso una serie di dieci francobolli dedicati ai migliori album del gruppo e ad alcuni concerti live.<ref>{{cita web|url=http://www.musicalnews.com/archivio/www.musicalnews.com/articolo7596.html?codice=34013&sz=2|autore=Nino Gatti|titolo=Dieci francobolli sul rock psichedelico dei Pink Floyd|sito=Musicalnews|data=1 agosto 2016|accesso=16 marzo 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220117153429/http://www.musicalnews.com/archivio/www.musicalnews.com/articolo7596.html?codice=34013&sz=2|urlmorto=no}}</ref>
== Dediche scientifiche ==
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== Altri progetti ==
{{interprogetto|preposizione=sui}}
== Collegamenti esterni ==
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{{vetrina|19|10|2009|Wikipedia:Vetrina/Segnalazioni/Pink Floyd/2|arg=musica}}
[[Categoria:Gruppi e musicisti della Columbia Records]]
[[Categoria:Pink Floyd| ]]
[[Categoria:Vincitori dello YUNA]]
[[Categoria:Vincitori di Grammy]]
[[Categoria:Vincitori di MTV Video Music Award]]
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