Teatro Carlo Felice: differenze tra le versioni

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Il nome che dall'11 luglio 2022 è: Opera Carlo Felice Genova
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|NomeTeatro = Teatro Carlo Felice
|Tipologia = Sala rettangolare con due balconate
|Immagine = 2017-03-18 Salvetti Genova Teatro Carlo Felice, Genova, complesso 1intero.jpg
|Didascalia = L'intero complesso del teatro
|Fossa = <!-- Fossa per orchestra: presente/assente -->
|Capienza = Sala: 2000 posti, Auditorium: 200
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|Indirizzo = Passo Eugenio Montale, 4
|Paese = ITA
|Periodo = 1825-1828
|Ingegnere = <!-- Eventuale ingegnere -->
|Proprietario =
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|CittàLink =
}}
L'Opera Carlo Felice Genova è il principale teatro della città di [[Genova]] ed uno dei più noti in [[Italia]]. Vi si tengono la stagione d'[[Opera lirica]] e [[Balletto]] e la stagione [[musica sinfonica|Sinfonica]], oltre a ''[[recital]]'' e manifestazioni varie.
 
LIl 'Opera''Teatro Carlo Felice Genova''' è il principale teatro della città di [[Genova]] ede uno dei più noti in [[Italia]]. Vi si tengono la stagione d'[[Opera lirica]] e [[Ballettoballetto]] e la stagione [[musica sinfonica|Sinfonicasinfonica]], oltre a ''[[recital]]'' e manifestazioni varie.
Dal 1991 è la sede principale delle stagioni musicali della [[Giovine Orchestra Genovese]], [[ONLUS]] che organizza, produce e promuove concerti di musica classica, in particolare da camera, dal 1912, la cui sede si trova nella vicinissima [[Galleria Mazzini]].
 
Dal 1991 è la sede principale delle stagioni musicali della [[Giovine Orchestra Genovese]], [[ONLUS]] che organizza, produce e promuove concerti di musica classica, in particolare da camera, dal 1912, la cui sede si trova nella vicinissimanell'attigua [[Galleria Mazzini]].
Il teatro è posto appena a lato della centrale [[piazza De Ferrari (Genova)|piazza De Ferrari]], in pieno centro cittadino, accanto al monumento equestre a [[Giuseppe Garibaldi]] e poco distante dalla fontana che rappresenta uno dei simboli della città.
 
Il teatro è posto appena a lato della centraledi [[piazza De Ferrari (Genova)|piazza De Ferrari]], inprincipale pieno centropiazza cittadinocittadina, accanto al monumento equestre a [[Giuseppe Garibaldi]] e poco distante dalla [[Fontana di piazza De Ferrari|fontana]] di [[Giuseppe Crosa di Vergagni|Vergagni]], che rappresenta uno dei simboli della città.
 
Davanti al teatro si trova la [[De Ferrari (metropolitana di Genova)|stazione "De Ferrari"]] della [[metropolitana di Genova]].
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==Storia==
===Il progetto Barabino===
[[File:Genoa (25).jpg|left|thumb|Una delle prime immaginifotografie del teatro: visione nella struttura originale in un'immagine storica ripresa dalla prospiciente piazza De Ferrari. La statua del Gaggini sul [[pronao]] è integra, il monumento equestre a Garibaldi eretto a fine Ottocento è già in opera, i binari tramviari del primo Novecento non ancora presenti collocano questa inquadratura negli anni a cavallo tra XIX e XX secolo (foto ''Paul Trabert'', ristampa formato cartolina ''Gianinazzi'').]]
[[File:Inno a Sua Maestà Carlo Alberto, teatro Carlo Felice, Genova, 6 novembre 1847.jpg|thumb|Sera del 6 novembre 1847, inno al re [[Carlo Alberto di Savoia|Carlo Alberto]]]]
Nel [[1825]] venne indetto un concorso per il disegno di un nuovo teatro dell'opera.<ref>{{Cita web |url = https://books.google.it/books?id=nqqKGHRbuWcC&pg=PA14-IA5&lpg=PA14-IA5&dq=%22Nuovo+Teatro+da+erigersi+in+Genova%22&source=bl&ots=d6RChss80K&sig=XMmQtGRJyKCZAeNP6spooH1PxdI&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjZ_uu9j5bXAhVLthoKHU_2BAcQ6AEIJzAA#v=onepage&q=%22Nuovo%20Teatro%20da%20erigersi%20in%20Genova%22&f=false |titolo =Nuovo Teatro da erigersi in Genova sulla piazza di S. Domenico |editore =Gazzetta di Genova - stamp. dell'Istituto e della Gazzetta Nazionale |data =21 gennaio 1826 |accesso = 29 ottobre 2017}}</ref> Avevano partecipato, fra gli altri, il genovese [[Carlo Barabino]] e il [[CantoneCanton Ticino|ticinese]] [[Luigi Canonica]]. Vinse il primo e, il 21 gennaio 1826, vennero pubblicati sulla Gazzetta di Genova il progetto, le norme per l'appalto del teatro e indicazione precise sull'area che doveva occupare: l'area del convento e della [[Chiesa di San Domenico (Genova)|chiesa di San Domenico]], edifici già ridotti fin dal 1797 a magazzini e a caserma.
 
{{Citazione|L'area del convento e della [[Chiesa di San Domenico (Genova)|chiesa di San Domenico]], edifici già ridotti fin dal 1797 a magazzini e a caserma.}}
 
Canonica, comunque, fu chiamato in un secondo tempo come consulente per la realizzazione del [[palcoscenico]] e della parte interna della curva della sala. Egli, infatti, già architetto reale del cessato [[Regno d'Italia (1805-1814)]], si era largamente illustrato in grandi edifici teatrali: l'allargamento del palcoscenico della [[Teatro alla Scala|Scala]], il completamento del teatro di [[Teatro Sociale (Como)|Como]], la costruzione del [[Teatro Carcano|Carcano]] e del Teatro Fiando di [[Milano]], dei teatri di [[Teatro Ponchielli|Cremona]], [[Teatro Grande (Brescia)|Brescia]], fra le altre realizzazioni.
 
Il teatro venne inaugurato il 7 aprile 1828, alla presenza dei sovrani del [[Regno di Sardegna]], [[Carlo Felice]] e la regina [[Maria Cristina di Borbone-NapoliDue Sicilie (1779-1849)|Maria Cristina]], con la rappresentazione dell'opera di [[Vincenzo Bellini]] ''[[Bianca e Fernando]]'' su libretto del genovese [[Felice Romani]] con [[Adelaide Tosi]], [[Giovanni David]] ede [[Antonio Tamburini]].
Nella circostanza, quest'opera venne rielaborata appositamente dall'autore.
 
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Fino ad allora in Genova il teatro più frequentato era stato il Teatro di Sant'Agostino, primo teatro pubblico della città di proprietà dei [[Marchesi Durazzo]] e di una società di palchettisti: l'edificio, in legno, del secolo precedente, era ormai considerato non più adatto ai tempi e la società dei palchettisti del Sant'Agostino contribuì alla costruzione del Carlo Felice<ref>Livia Cavaglieri, ''La Primavera 1826 al Teatro da Sant’Agostino (con trascrizione del Libro dell’Impresa)'', in AA. VV., ''Teatro e teatralità a Genova e in Liguria. Drammaturghi, registi, scenografi, impresari e organizzatori'', vol. III, a cura di F. Natta, Bari, edizioni di pagina, 2014, pp. 75-106.</ref>. La costruzione avvenne su un terreno che in passato aveva ospitato il convento di San Domenico, che era stato successivamente abbattuto.
 
Il 12 maggio 1828 avviene la prima assoluta di ''[[Alina, regina di Golconda]]'' di [[Gaetano Donizetti]] con [[Giovanni Battista Verger]], Tamburini e [[Giuseppe Frezzolini]].
 
Nel Nuovo Teatro Carlo Felice nel 1852 viene inaugurata l'[[illuminazione a gas]], e nel 1892, per le celebrazioni [[Cristoforo Colombo|colombiane]], l'[[illuminazione|illuminazione elettrica]].
 
===Il bombardamento===
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Nel 1948 la stagione, sempre allestita nel "Cinema-teatro Grattacielo", comprendeva un ''[[Tristano e Isotta (opera)|Tristano e Isotta]]'' interpretato da [[Maria Callas]] e [[Max Lorenz (cantante)|Max Lorenz]]<ref name=Iovino/>: un significativo riscatto per una città senza teatro lirico.
 
Nel 1957 venne riaperto il [[San_Vincenzo_Teatro Margherita (Genova)#Teatro_Margherita|Politeama Margherita]]<ref name=Iovino/> e per diversi decenni le rappresentazioni teatrali di [[teatro di rivista|rivista]] e di lirica si tennero in questa sala di [[via XX Settembre (Genova)|via XX Settembre]], (successivamentechiusa rimpiazzataalla dafine undegli grandeanni magazzino)'90.
 
===La ricostruzione===
[[File:Teatro Carlo Felice, Genova-IMG, 2198Italy.JPGjpg|thumb|StatuaUna sovrastanteimmagine ildell'intero pronaocomplesso del teatro Carlo Felicearchitettonico, operadal lato di [[GiuseppePiazza de Gaggini]]Ferrari]]
[[File:2_facciata_con_colonne_in_marmo.JPG|thumb|left|Particolare della facciata.]]
[[File:CarloFeliceGe.JPG|thumb|Vista da largo XII Ottobre del nuovo edificio di ampliamento del teatro]]
[[File:26092015-DSCGenova 3399Teatro Carlo Felice vista generale.JPGjpg|thumb|EntrataGli interni del teatro]]
Benché alcune parti del teatro di Barabino fossero sopravvissute, era stato deciso, dalla municipalità che la città dovesse rifare in ''toto'' il suo teatro, per cui, nel 1946, venne bandito un [[concorso di architettura]]. A questo concorso parteciparono diversi architetti liguri, tra cui spiccaspiccava il nome di [[Luigi Carlo Daneri]], che vinse il secondo premio. Il primo premio fu, invece, assegnato, nel [[1950]], al progetto del gruppo di [[Paolo Antonio Chessa]]. Nel 1951 questi consegnò il [[progetto esecutivo]]. Tale progetto, tuttavia, non fu mai eseguito, e, nel 1963 fu definitivamente accantonato, affidando l'incarico a [[Carlo Scarpa]], architetto di fama internazionale.
 
Scarpa portò avanti un progetto nell'arco di molti anni, elaborando diverse soluzioni e giungendo ada un progetto definitivo nel 1977, ma morì accidentalmente nel 1978 e, anche se il suo progetto fu approvato nel 1979, nemmeno la sua idea non giunse mai alla realizzazione. Nel frattempo ciò che rimaneva dell'antico teatro venne demolito, lasciando in piedi il [[pronao]] [[Architettura neoclassica|neoclassico]] ede i [[Portico|portici]] del perimetro esterno; tali, elementi sonocol statitempo indivenuti iconici e anche seguitosuccessivamente conservati.
 
Nel 1981 fu bandito un altro [[concorso-appalto]] a due fasi. Il concorso si concluse nel 1984 e fu vinto dalla ditta ''Mario Valle s.p.a.'' di [[Arenzano]], con il progetto degli architetti [[Aldo Rossi]], [[Ignazio Gardella]], [[Fabio Reinhart]].
 
Il progetto prevedeva, come imposto dal bando di gara:
[[File:Genova Teatro Carlo Felice vista generale.jpg|thumb|left|interno]]
*il mantenimento del [[pronao]] [[Ordine dorico|dorico]] e del portico in pietra di promontorio, decorato con i [[bassorilievi]] originali;
*la trasformazione in piazza coperta della zona dietro al pronao (dove era posizionato il [[foyer]] del vecchio teatro). Tale spazio avrebbe dovuto essere il punto di continuità viaria tra la Piazza De Ferrari e la retrostante [[Galleria Mazzini (Genova)|Galleria Mazzini]].
 
Inoltre, il progetto proponeva la ricostruzione, quasi letterale, del volume esterno prospiciente la piazza, mentre ipotizzava un'immensa torre, quasi il doppio del volume barabiniano, nel lato posteriore. Tale torre doveva contenere il palco, e le relative macchine di scena, i camerini e le sale di prova. La scena era pensata per allestire quattro scenografie contemporaneamente, con una piattaforma mobile. La sala era a [[cavea]] (diversamente dal teatro barabiniano e da altri progetti di concorso). Questa volta il progetto, che venne sviluppato al livello esecutivo, prese corso e il 7 aprile 1987 fu posata la prima pietra del nuovo teatro.
Questa volta il progetto, che venne sviluppato al livello esecutivo, ebbe corso e il 7 aprile 1987 fu posata la prima pietra del nuovo teatro. Il 18 ottobre 1991 la struttura (recuperata appieno attraverso una quasi totale riedificazione) venne nuovamente inaugurata. Il nuovo teatro recuperava, come detto, ciò che rimaneva delle antiche strutture mentre risultava del tutto nuovo negli interni.
Per gli interni, furono banditi concorsi finalizzati all'apparato decorativo ed artistico del Teatro, più specificatamente per la parte relativa al Foyer, e per la zona relativa al grande sipario tagliafuoco. Dai risultati del Bando di Concorso furono premiati, [[Aurelio Caminati]], [[Raimondo Sirotti]] e [[Nerone Ceccarelli]].
 
La struttura, recuperata attraverso una quasi totale riedificazione, venne nuovamente inaugurata il 18 ottobre 1991 da una messa in scena de ''[[Il trovatore]]'' con [[Rajna Kabaivanska]] e [[Shirley Verrett]]<ref>{{Cita web|autore=Roberto Iovino|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,21/articleid,0883_01_1991_0251_0019_12298501/|titolo=Su il sipario, ecco il Carlo Felice|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=18 ottobre 1991|p=21}}</ref>.
Nelle nicchie del foyer principale, ai lati della base del “cono”, si trovano gli affreschi di 36&nbsp;m² appositamente eseguiti da [[Aurelio Caminati]] (Genova 1924-2012). L'uno rievoca la dominazione della repubblica genovese nel mare Egeo con la rappresentazione allegorica della costruzione di un fondaco nell'isola di Tabarca, l'altro raffigura Guglielmo Embriaco alla partenza dal porto di Genova per la Prima Crociata nel 1102. Gli affreschi, in posizione diametralmente opposta abbracciano idealmente l'osservatore conducendolo in un viaggio in cui le coordinate spazio-temporali e cromatiche vengono armonizzate dal mare, al quale Genova lega indissolubilmente la propria storia.
 
[[File:2_facciata_con_colonne_in_marmo.JPG|thumb|left|Particolare della facciata.]]
Come detto, il nuovo teatro recuperava ciò che rimaneva delle antiche strutture, mentre risultava del tutto nuovo negli interni. Per gli interni, furono banditi concorsi finalizzati all'apparato decorativo ede artistico del Teatroteatro, più specificatamente per la parte relativa al Foyerfoyer, e per la zona relativa al grande sipario tagliafuoco. Dai risultati del Bandobando di Concorsoconcorso furono premiati, [[Aurelio Caminati]], [[Raimondo Sirotti]] e [[Nerone Ceccarelli]].
[[Raimondo Sirotti]] ([[Bogliasco]] 1934-2017) firma gli arazzi che irrompono con forza cromatica nell'algido foyer. Eseguiti dallo storico laboratorio Pinton di Aubusson, nel cuore della Francia, gli arazzi riproducono una reinterpretazione contemporanea e suggestiva due dipinti ora custoditi nel Museo dell'[[Accademia Ligustica di Belle Arti]]: La Pastorale del [[Grechetto]] (Giovanni Benedetto Castiglione - Genova circa 1610 - Mantova 1665) e il Paradiso di [[Bernardo Strozzi]] (Genova, 1581 – Venezia 1644).
 
{{galleria
Nelle nicchie del foyer principale, ai lati della base del “cono”"cono", si trovano gli affreschi di 36&nbsp; m² appositamente eseguiti da [[Aurelio Caminati]] (Genova 1924-2012). L'unoUno rievoca la dominazione della repubblica genovese nel mare[[mar Egeomediterraneo]] con la rappresentazione allegorica della costruzione di un fondaco nell'isola di Tabarca[[Tabarka]], l'altro raffigura [[Guglielmo Embriaco]] alla partenza dal porto di Genova per la Prima[[prima Crociatacrociata]] nel 1102. Gli affreschi, in posizione diametralmente opposta, abbracciano idealmente l'osservatore conducendolo in un viaggio in cui le coordinate spazio-temporali e cromatiche vengono armonizzate dal mare, al quale Genova lega indissolubilmente la propria storia.
 
Il teatro è dotato di quattro palcoscenici: un palco principale, un palco dorsale alle spalle del primo e due palchi inferiori allineati fra loro e gestiti da impianti elettronici computerizzati. Le macchine di movimentazione scenica e le luci computerizzate come le cabine di regia per le riprese rendono, anche grazie all'acustica studiata, il ''Carlo Felice'' uno dei migliori teatri. Alcuni numeri: sala di 200 posti fornita di piccolo palcoscenico indipendente dal resto del teatro, dall'atrio si raggiungono la sala stampa e il primo foyer. Il foyer principale ha una superficie di 660mq. Il ''lanternino'' ("cono") è l'elemento caratteristico di questo teatro, si tratta di una struttura poligonale visibile nel foyer sopra l'ingresso, concepita come piramide-cono portante la luce dal tetto della piazza coperta alla statua di [[Nicolò Paganini]]
 
[[Raimondo Sirotti]] ([[Bogliasco]] 1934-2017) firma gli arazzi che irrompono con forza cromatica nell'algido foyer. Eseguiti dallo storico laboratorio Pinton di Aubusson, nel cuore della Francia, gli arazzi riproducono una reinterpretazione contemporanea e suggestiva di due dipinti ora custoditi nel Museo dell'[[Accademia Ligustica di Belle Arti]]: La Pastorale del [[Grechetto]] (Giovanni Benedetto Castiglione - Genova circa 1610 - Mantova 1665) e il Paradiso di [[Bernardo Strozzi]] (Genova, 1581 – Venezia 1644).
{{Sequenza immagini
|larghezza = 250px
|titolo = Teatro storico
|align = right|File:Genova-Teatro Carlo Felice-part.-DSCF7383.JPG|Particolare del prospetto laterale|File:Teatro Carlo Felice - Genoa, Italy.JPG|La platea|File:Genova-IMG 2199.JPG|Fermata della [[metropolitana di Genova|metro]] davanti al teatro|File:Genova-Persone.jpg|Sotto il pronao d'estate|File:Sipario del Teatro Carlo Felice di Genova.jpg|Sipario del Teatro Carlo Felice, "Viva Schönberg"|File:Teatro Carlo Felice da piazza De Ferrari 4.JPG|Il teatro visto dalla piazza
}}
 
Vincitore del concorso per il grande sipario, con l'opera "[[''Viva Schönberg]]"'' - in omaggio al compositore [[Arnold Schönberg]] - fu [[Nerone Ceccarelli|Giovanni Ceccarelli]], in arte Nerone, pisano di nascita, torinese di adozione. Scrisse Ceccarelli presentando il proprio lavoro:
“Il{{citazione|Il progetto...”, scrisse Nerone presentando il proprio lavoro, “mimi suggerisce l'idea di sopperire alla esecuzione di un'opera di pittura con tecniche tradizionali e proporre un'opera pittorica la cui realizzazione consenta di favorire la lettura, in considerazione della distanza che separa il pubblico dal palcoscenico. (...) Da un attento studio delle linee armoniche del teatro (scandito in maniera orizzontale dal rivestimento delle pareti e dai terrazzi-palco), nasce l'idea per una conclusione in verticale, quasi a rappresentare una ipotetica cattedrale gotica od anche un organo”.organo|Nerone Cecarelli}}
Il sipario misura circa duecento metri quadrati ed è articolato in centoventicinque pannelli: “Un
{{citazione|Un lavoro durato oltre due mesi fra la realizzazione dei cartoni e la messa in opera con il materiale previsto”, dichiarò Neroneprevisto. “HoHo optato per un alluminio leggero e resistente, sul tipo di quello usato in aviazione. Con l'alluminio ho impiegato anche rame, ottone, peltro, argento, oro. La scelta dei colori è stata dettata dall'ambiente in cui si colloca il sipario.|Nerone Cecarelli}}
La statua del ''Genio dell'Armonia'', posta nel 1829 alla sommità del pronao, opera del 1824 dello scultore [[Giuseppe Gaggini]], venne sostituita da un calco mentre l'originale, dopo essere stato restaurato, venne collocato all'interno della [[Chiesa di Sant'Agostino (Genova)|chiesa gotica di Sant'Agostino]] in [[Sarzano]], sconsacrata ede adibita ad auditorium, dal magnifico campanile maiolicato.
 
La statua del ''Genio dell'Armonia'', posta nel 1829 alla sommità del pronao, opera del 1824 dello scultore [[Giuseppe Gaggini]], venne sostituita da un calco mentre l'originale, dopo essere stato restaurato, venne collocato all'interno della [[Chiesa di Sant'Agostino (Genova)|chiesa gotica di Sant'Agostino]] in [[Sarzano]], sconsacrata ed adibita ad auditorium, dal magnifico campanile maiolicato.
[[File:Lo studio della TCF web TV.jpg|thumb|Studio della TCF web TV]]
[[File:La messa in onda della TCF web tv.jpg|thumb|Studio di messa in onda della TCF web tv]]
 
== Dirette streaming ==
DalNel 2010 èil stataTeatro creataCarlo Felice inaugurò una web tv, che trasmetteha intrasmesso la diretta streaming di opere liriche, concerti e balletti, {{chiarire}}fino al 2020. Si trattatrattava di una struttura televisiva attrezzata per riprese, registrazione e montaggio, con uno studio all'interno del teatro, posto (al sesto piano adiacente alla sala).{{cn}}
 
==Galleria d'immagini==
<gallery>
File:2017-03-18 Salvetti Genova Teatro Carlo Felice 1.jpg|Il Pronao con la statua prospiciente
[[File:CarloFeliceGe2017-03-22 Salvetti Genova Teatro Carlo Felice 2.JPG|thumbjpg|Vista da largo XII Ottobre del nuovo edificio di ampliamento del teatro]]
File:26092015-DSC 3399.JPG|Entrata del teatro
File:Statua teatro Carlo Felice.JPG|Statua sovrastante il pronao del teatro Carlo Felice, opera di [[Giuseppe Gaggini]]
File:Пам'ятник Ніколо Паганіні.jpg|All'ingresso si è accolti dalla statua di [[Nicolò Paganini]]
File:Teatro Carlo Felice GE 2.jpg|Particolare della statua di Nicolò Paganini sotto il ''cono'' luminoso
[[File:LoLa studiomessa in onda della TCF web TVtv.jpg|thumb|Studio di messa in onda della TCF web TV]]tv
</gallery>
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
*{{cita libro|curatore=Ida Maria Botto |titolo=Il Teatro Carlo Felice di Genova, storia e progetti, catalogo della mostra Genova, Sale didattiche di Palazzo Rosso e Palazzo Bianco - 22 febbraio/15 aprile 1985|città=Genova |editore=SAGEP [[Sagep]]|anno=1986}}
*{{cita libro|autore=Roberto Iovino, ''|titolo=Il Carlo Felice, due volti di un teatro'' |città=Genova, SAGEP, |editore=[[Sagep]]|anno=1991.}}
 
== Voci correlate ==