Lanciano: differenze tra le versioni
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{{Divisione amministrativa
|Nome = Lanciano
|Panorama =
|Didascalia = Veduta della
|Voce bandiera =
|Voce stemma =
|Stato = ITA
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|Divisione amm grado 2 = Chieti
|Amministratore locale = Filippo Paolini
|Partito = [[lista civica]] di [[centro-destra in Italia|centro-destra]]
|Data elezione = 18-10-2021<ref>[http://amministratori.interno.it/amministratori/ServletStoriaEnte3 Ministero dell'interno - Anagrafe degli Amministratori Locali e Regionali]</ref>
|Data istituzione =
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|Longitudine EW = E
|Altitudine =
|Sottodivisioni = Vedi [[#Frazioni|sezione]]
|Divisioni confinanti = [[Atessa]], [[Castel Frentano]], [[Fossacesia]], [[Frisa]], [[Mozzagrogna]], [[Orsogna]], [[Paglieta]], [[Poggiofiorito]], [[Rocca San Giovanni]], [[San Vito Chietino]], [[Sant'Eusanio del Sangro]], [[Treglio]], [[Santa Maria Imbaro]]
|Zona sismica =
|Gradi giorno = 1638
|Nome abitanti = lancianesi
|Patrono = [[Maria (madre di Gesù)|Madonna del Ponte]]
|Festivo = 16 settembre
|PIL = {{formatnum:
|PIL procapite = {{formatnum:
|Mappa = Map of comune of Lanciano (province of Chieti, region Abruzzo, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Lanciano all'interno della provincia di Chieti
}}
'''Lanciano''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|[laŋ̩ˈt͡ʃaːno]}}, ''
Città di antica tradizione, fu capoluogo dei [[Frentani]], [[Municipio (storia romana)|municipio romano]] e successivamente [[Distretto di Lanciano|capoluogo di distretto]] durante il [[Regno delle Due Sicilie]], ebbe il [[Città d'Italia|titolo di città]] nel [[1212]] per volere di [[Federico II di Svevia]]. È inoltre insignita di [[medaglia d'oro al valor militare]].
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== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
Il territorio del comune di Lanciano si estende per {{M|66
=== Clima ===
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=== Medioevo ===
Con il [[Caduta dell'Impero romano d'Occidente|crollo dell'Impero
Nel [[1060]] fu annessa dai [[Normanni]] all'istituendo [[Regno di Sicilia]] (che diverrà [[Regno di Napoli]] nel [[1372]]) grazie all'occupazione armata di [[Ugo Malmozzetto]],
L'incremento demografico si accompagnò all'espansione urbanistica del centro urbano: tra [[XI secolo|XI]] e [[XII secolo]] furono edificati gli altri quartieri storici e fu ultimata la nuova cinta muraria, dotata di nove porte (solo una delle quali è sopravvissuta fino ad oggi: [[#Porta San Biagio|Porta San Biagio]]). La struttura urbana di Lanciano arrivò così ad essere quella tuttora visibile nel centro storico.
La sua importanza come emporio fu riconosciuta conferendole lo status di [[Universitas|università demaniale]], cioè di città non sottoposta a nessun feudatario, ma amministrata direttamente dal re. Questo privilegio le fu accordato nel [[1212]] dall'[[Imperatore del Sacro Romano Impero|imperatore]] [[Federico II di Svevia]] e fu confermato e reso ''perpetuo'' nel [[1259]] da [[Manfredi di Sicilia|Manfredi]], [[re di
[[File:Lunetta Santa Maria Maggiore, Lanciano.JPG|miniatura|Lunetta del portale della chiesa di Santa Maria Maggiore del 1317]]
Fin dal Medioevo, a Lanciano sorsero molte industrie: in primo luogo, fabbriche di tele finissime e di stoffe di lana e [[wikt:stoffe seriche|seriche]]. Nel [[XV secolo]] si affermarono molte altre produzioni: le ceramiche, la fabbricazione degli aghi, l'oreficeria e l'industria del ferro, dei bronzi, dei cuoi e delle pelli.<ref name="comune-guida">[http://www.comune.lanciano.chieti.it:8080/entra/Engine/RAServePG.php/P/27901LAN0100/M/27751LAN0728 Guida Storico-Artistica di Lanciano] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20151003123141/http://www.comune.lanciano.chieti.it:8080/entra/Engine/RAServePG.php/P/27901LAN0100/M/27751LAN0728 |data=3 ottobre 2015 }}</ref>
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Nel Cinquecento ebbe inizio una fase di declino per l'economia lancianese. Nel [[1544]] Lanciano perse molti dei suoi feudi a causa del suo sostegno a [[Francesco I di Francia|Francesco I]], [[re di Francia]], nella guerra contro l'imperatore [[Carlo V d'Asburgo]]. In quegli stessi anni, il regno di Napoli perdeva la sua autonomia, riducendosi ad una pedina di scambio nelle contese tra le grandi potenze europee. A causa della sua posizione di frontiera, l'Abruzzo soffrì particolarmente per queste contese, che videro opposti [[Spagna|spagnoli]] e [[Francia|francesi]] per tutti il [[XVI secolo|XVI]] ed il [[XVII secolo]] e sfociarono nella guerra aperta tra spagnoli ed [[Sacro Romano Impero|austriaci]] all'inizio del [[XVIII secolo]]. Anche Lanciano, nel suo piccolo, risentì di questo quadro ed andò in crisi a causa dell'incapacità amministrativa dei ''Capitani del Popolo'' spagnoli e dei forti tributi imposti.
Nel [[1640]] Lanciano, che fino ad allora aveva goduto dello status di [[città demaniale]], venne venduta su iniziativa del viceré di Napoli a [[Alessandro Pallavicino di Zibello]]. L'infeudazione diede inizio ad una lunga vertenza tra Alessandro Pallavicino e la città. Le autorità locali riuscirono ad impedire al signore feudale di prendere possesso della città. In seguito alla morte di Alessandro Pallavicino nel 1645, Lanciano venne tuttavia acquistata nel 1646 da Ferdinando Francesco [[d'Avalos]], marchese del Vasto. Lanciano continuò la vertenza per riacquisire la sua demanialità presso la corte di Madrid assisita dal giurista [[Costantino Cafaro]]. I rapporti estremamente conflittuali con il nuovo feudatario fecero sì che Lanciano accogliesse con favore la sollevazione di [[Masaniello]], entrando anch'essa in rivolta contro il feudatario il 20 luglio 1647 e abbattendone le insegne. In questo contesto il preside e governatore dell'armi di ambedue le provincie di Abruzzo Michele Pignatelli inviò a Lanciano il giovane avvocato fiscale [[Francesco D'Andrea]] con l'incarico di cercare una mediazione. Pignatelli entrò infine in città il 17 agosto con un forte contingente di quasi 1000 soldati, ponendo fine alla sollevazione. Anche il d'Avalos aveva radunato un numero cospicuo di milizie baronali, ma ad esse venne impedito dal Pignatelli l'ingresso a Lanciano, in quanto composte in larga parte da "pubblici delinquenti". In totale, dieci persone ritenute essere responsabili della rivolta vennero escluse dall'indulto, tra cui Carlo Mozzagrugno, che catturato poco dopo, venne ucciso segretamente nelle carceri dell'Aquila nel mese di ottobre.
Il vassallaggio durò più di un secolo e portò un notevole impoverimento della città, vessata dai nuovi padroni. La città fu inoltre gravemente colpita dalla [[peste del 1656]]. Nonostante gli sforzi della popolazione locale, Lanciano riacquistò lo status di città demaniale solo nel [[1778]], dopo l'ascesa al trono di Napoli dei [[Borbone]].<ref>[[Vincenzo Bindi]], ''Monumenti storici e artistici degli Abruzzi'', 1889, p. 708</ref>
Nell'[[XIX secolo|Ottocento]] la città partecipò attivamente ai moti risorgimentali, a partire dalla [[Repubblica Partenopea]] del [[1799]] fino ad una serie di sollevazioni nel [[1848]], [[1849]] e [[1853]]. Nel [[1860]] votò l'adesione all'Italia unita.
Una pagina molto importante === Simboli ===
Prima del 2012 l'emblema utilizzato dal comune di Lanciano si presentava ''d'azzurro, alla lancia d'oro posta in banda, puntante un sole figurato d'oro, nel canton destro del capo, attraversata dalla sbarra abbassata d'argento, cucita di tre stelle (6) d'oro,'' (concessione di Ferdinando, detto "Ferrante", d'Aragona-Napoli del 1464) ''accompagnata in punta da un monte di tre cime di rosso, ai due gigli d'oro,'' (concessione degli Aragona di Napoli) ''nel canton sinistro del capo e destro della punta''.<ref name="Relazione"/>
Nel [[2012]] l'Ufficio Araldico del [[Ministero dell'Interno]] ha approvato una modifica allo [[stemma]] di Lanciano, che è ora quello visibile in figura.<ref name="ilcentro.gelocal.it">[http://ilcentro.gelocal.it/chieti/cronaca/2012/06/08/news/gigli-e-lancia-nel-nuovo-stemma-della-citta-1.5246259 Gigli e lancia nel nuovo stemma della città]</ref> A seguito di approfondite ricerche da parte degli storici Domenico Maria Del Bello e Massimiliano Carabba Tettamanti, infatti, si è giunti a ricostruire l'aspetto dello stemma cittadino così come avrebbe dovuto essere nel [[1464]], anno della sua concessione da parte di [[Alfonso II di Napoli]]<ref name="ilcentro.gelocal.it"/> e si blasona:▼
{{Citazione| d’azzurro, alla lancia da torneo posta in banda, d’oro, con il ferro della punta di acciaio al naturale attiguo al sole orizzontale destro d’oro, essa lancia accompagnata da due gigli posti nel cantone sinistro del capo e nel cantone destro della punta dello stesso. Ornamenti esteriori da Città.<ref>{{cita web|url= http://presidenza.governo.it/onorificenze_araldica/araldica/emblemi/2012/citta/lanciano.html |titolo= Emblema della Città di Lanciano (Chieti) |accesso= 8 aprile 2020 }}</ref>|D.P.R. 7 marzo 2012}}▼
Lo stemma è costituito da uno scudo sannita contenente una lancia che punta verso il sole e due gigli dorati su campo azzurro. Se i gigli non pongono problemi di interpretazione, poiché sono facilmente riconducibili alla casa [[Angioini|d'Angiò]], che detenne il [[Regno di Napoli]] tra il [[XIII secolo|XIII]] ed il [[XV secolo]], più complessa da decifrare è la simbologia della lancia verso il sole: una possibile spiegazione è che possa essere un richiamo alla lancia di [[Longino]], il soldato romano che avrebbe trafitto il costato di Cristo crocefisso per constatarne il decesso, il cui culto è stato presente a Lanciano fin dall'antichità (alcuni ipotizzano la presenza di una chiesa paleocristiana a lui dedicata sul sito del Convento di San Francesco).<ref>[http://www.anxanum.net/uploads/1/4/1/2/14122470/relazione_stemma_della_citt_di_lanciano.pdf Relazione stemma della città di Lanciano]</ref>▼
▲Nel
=== Onorificenze ===▼
Stemma, gonfalone e bandiera attuali sono stati concessi con DPR del 7 marzo 2012.
▲{{Citazione|
▲Lo stemma è costituito da uno [[Scudo francese moderno|scudo sannita]] contenente una lancia che punta verso il sole e due gigli dorati su campo azzurro. Se i gigli non pongono problemi di interpretazione, poiché sono facilmente riconducibili alla casa [[Angioini|d'Angiò]], che detenne il [[Regno di Napoli]] tra il [[XIII secolo|XIII]] ed il [[XV secolo]], più complessa da decifrare è la simbologia della lancia verso il sole: una possibile spiegazione è che possa essere un richiamo alla lancia di [[Longino]], il soldato romano che avrebbe trafitto il costato di Cristo crocefisso per constatarne il decesso, il cui culto è stato presente a Lanciano fin dall'antichità (alcuni ipotizzano la presenza di una chiesa paleocristiana a lui dedicata sul sito del
Il gonfalone è un drappo troncato di azzurro e di giallo.
Lanciano è tra le [[Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione|città decorate al valor militare per la guerra di Liberazione]] perché è stata insignita della [[Medaglia d'Oro al Valor Militare|medaglia d'oro al valor militare]] il 4 febbraio [[1952]] per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la [[seconda guerra mondiale]]<ref>{{Cita web|url=http://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/18386|titolo=Lanciano}}</ref>:{{Onorificenze▼
La bandiera è un drappo di porpora, caricato dallo stemma civico sopra descritto.<ref name="Governo"/>
▲=== Onorificenze ===
▲Lanciano è tra le [[
{{Onorificenze
|immagine= Valor militare gold medal BAR.svg
|nome_onorificenza= Medaglia d'oro al valor militare
|collegamento_onorificenza= Medaglia d'oro al valor militare
|motivazione = Forte città dell'Abruzzo, di nobili tradizioni patriottiche e guerriere, insofferente di servaggio, reagiva ai soprusi della soldataglia tedesca con l'azione armata dei suoi figli migliori. L'intera popolazione, costretta ad assistere in piazza al martirio di un cittadino, valoroso combattente, legato ad un albero, accecato e trucidato per ammonimento ai civili, sorgeva in armi. Combattevano i cittadini per molte ore, subendo perdite ed infliggendone di ben più gravi e, per aver ragione della resistenza, il nemico doveva impegnare numerosi battaglioni, mezzi corazzati, artiglierie. Esempio di civiltà al barbaro invasore che trucidava i colpiti, gli abitanti curavano con umana pietà i nemici feriti. Sottoposta prima ad atroci rappresaglie, poi alle dure azioni di fuoco degli alleati, infine ai massicci bombardamenti dei tedeschi, la Città di Lanciano, presa nella linea del fronte, subiva radicali distruzioni mentre più di 500 abitanti perdevano la vita. Per nove mesi di dure prove la popolazione di Lanciano forniva valorosi combattenti per la lotta di liberazione, sosteneva la resistenza, dava tutta nobile esempio di patriottismo e di fierezza. Lanciano, 5 ottobre 1943 - giugno 1944 |data= 4 febbraio 1952<ref>{{Cita web|url=http://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/18386|titolo= Città di Lanciano, Medaglia d'oro al valor militare }}</ref>
}}
{{Onorificenze
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=== Il centro storico ===
[[File:Lanciano - Chiesa di Santa Maria Maggiore, campanile.jpg|miniatura|sinistra|verticale|Campanile di Santa Maria Maggiore (rione Civitanova)]]
La parte medievale di Lanciano è suddivisa in quattro ''quartieri storici'', ognuno dei quali ha un proprio stemma ed una propria bandiera: la Lancianovecchia sul Colle Erminio, così denominata perché sorta sopra l'antico abitato romano di ''Anxanum'', la Civitanova e la Sacca sopra Colle Selva, due agglomerati urbani del [[XII secolo]] che si sono fusi nei secoli con lo sviluppo sempre maggiore del vecchio ghetto ebraico della Sacca stessa. Infine il quartiere Borgo sopra Colle Pietroso, sviluppatosi come insediamento fortificato a pianta circolare durante il dominio longobardo, che si dotò di autonomia e di una nuova parrocchia, dedicata a Santa Lucia intorno al [[1250]]. In precedenza infatti dipendeva dal monastero di San Legonziano fuori le mura, sopra cui nella metà del Duecento fu eretta la nuova chiesa dei Francescani, oggi [[chiesa di San Francesco (Lanciano)|Santuario del Miracolo Eucaristico]].<br/>Nell'insieme il centro storico di Lanciano si adagia su tre colli, e fino al 1879 circa i due nuclei maggiori di Lancianovecchia e Civitanova erano separati dal fiume Malavalle, attraversabile solo con dei ponti. Dopo le bonifiche e la demolizione parziale delle mura nel corso dell'Ottocento, al posto del fiume sono state
Il centro storico è stato sapientemente collegato alla città nuova che prese sviluppo dai primi anni del Novecento con i progetti di [[Filippo Sargiacomo]], che prevedevano lo spianamento del colle delle Fiere, con la realizzazione di un corso e dei principali edifici di rappresentanza e degli enti come le Poste, la
==== Quartiere Borgo ====
{{vedi anche|Quartiere Borgo
Il nucleo esisteva già nell'epoca romana, occupa la parte a sud del centro storico, lungo la salita del Colle Pietroso. Il nuovo abitato medievale prese sviluppo durante il governo longobardo, come testimonia la presenza dell'antico convento di San Legonziano (oggi [[chiesa di San Francesco (Lanciano)|chiesa di San Francesco]]) e l'antica Porta Sant'Angelo oggi distrutta. Nel [[XIII secolo]] venne costruita la chiesa di [[Santa Lucia]] sopra il tempio romano di [[Cerere]], e nello stesso periodo anche il convento di Santa Chiara, collegato alle mura mediante Porta Reale. Nel [[1480]] circa [[Alfonso V d'Aragona]] fortificò nuovamente la cerchia muraria, ed oggi è ancora visibile il torrione cilindrico lungo le mura che circondano il convento, con torri, bastioni e un profondo fossato.<ref>{{Cita web|url=http://www.tuttolanciano.it/Quartieri/i_quartieri.htm/|titolo=Gli antichi quartieri di Lanciano|accesso=21 aprile 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151228211434/http://www.tuttolanciano.it/Quartieri/i_quartieri.htm|dataarchivio=28 dicembre 2015|urlmorto=sì}}</ref> Nel corso degli anni il quartiere ha perso gran parte dell'aspetto medievale, per via delle numerose costruzioni settecentesche che hanno preso il posto delle abitazioni medievali, visibili solo in alcune caratteristiche particolari, come i vicoli degli angiporti, o in alcune bifore o architravi rinascimentali.
Attraversato al centro da
==== Quartiere Civitanova ====
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Fu realizzato sopra il Colle Selva sul lato ovest della città storica, frutto dell'ampliamento del già esistente rione Sacca ([[XIII secolo]]). Secondo gli storici il quartiere era il primo ghetto ebraico di Lanciano (il secondo sta a Lancianovecchia nel sobborgo San Lorenzo), realizzato nel 1200 dopo la cacciata di alcune famiglie ebree nel [[1191]] da [[Napoli]]. Nei registri di quegli anni la città frentana contava ben 80 famiglie.
[[File:Autumn in Lanciano.jpg|miniatura|Veduta di Lanciano]]
Si sviluppa intorno a
==== Quartiere Lancianovecchia ====
{{vedi anche|Quartiere Lancianovecchio}}
[[File:Lanciano - Sacca e San Nicola.jpg|miniatura|Veduta del quartiere Sacca con la chiesa di San Nicola]]
La via centrale del quartiere è la Strada dei Frentani, mentre i suoi confini sono definiti da
==== Quartiere Sacca ====
Il quartiere fu realizzato nel [[XIII secolo]] circa per fortificare delle abitazioni costruite da mercanti, dalle famiglie ebree cacciate da Napoli nel 1191, e da popolazioni balcaniche che si stanziarono stabilmente nel sobborgo dal [[XIV secolo]]. Inoltre, essendo posto sul declivio del Colle Selva, il quartiere era punto d'importanza per il tratturo che da Lanciano conduceva a [[Ortona]], e già dal XII secolo esisteva una dogana composta dal Ponte Lamaccio, provvisto di due torri, come riportato anche nel disegno dello stemma, per il pagamento dei dazi.
Tagliato al centro dalla parte inferiore di
=== Architetture religiose ===
{{vedi anche|Chiese di Lanciano}}
'''[[Basilica della Madonna del Ponte|
La storia dell'edificio sacro è strettamente legata alle fasi costruttive del ponte che lo sorregge. Essa è, infatti, costruita su un ponte a tre archi il [[Anxanum|Ponte di Diocleziano]], in [[piazza Plebiscito]].
Nel 1088, restaurando il Ponte del III sec d.C. dopo un terremoto, si ritrovò un'antica statua della ''Madonna col Bambino'': l'evento, ritenuto miracoloso, portò a ribattezzare questa icona Madonna del Ponte e fu costruita una cappella per custodirla sul ponte stesso, quella di "Santa Maria de Platea", detta anche della Madonna delle Grazie. Verosimilmente, la statua è un'antica icona bizantina, murata in un arco del ponte nell'VIII secolo per sottrarla agli iconoclasti. La crescente devozione popolare portò, sul finire del XIV secolo, a costruire in luogo della cappella una chiesa che coprì interamente il ponte.
Nel 1520 Lanciano fu eretta a
La
[[File:Lanciano - Civitanova - S. Maria maggiore (frontone).jpg|miniatura|verticale|Facciata della [[Chiesa di Santa Maria Maggiore (Lanciano)|chiesa di Santa Maria Maggiore]]]]
;[[Chiesa di Santa Maria Maggiore (Lanciano)|Chiesa di Santa Maria Maggiore]]
:è ritenuta uno dei monumenti più importanti d'[[Abruzzo]] per la perfetta conservazione dello stile medievale. Si trova nel rione Civitanova, in corso Garibaldi. Costruita nel [[1227]] secondo i dettami dell'architettura [[Borgogna|borgognona]]-[[cistercense]], nel [[1540]]-1650 fu ampiamente rimaneggiata secondo il gusto [[barocco]] (con l'aggiunta di due navate laterali e di stucchi e decorazioni), e con la realizzazione di una seconda facciata pseudo-gotica, che accoglie un portale che probabilmente si trovava su un lato dell'antico edificio. Nel [[1968]] un restauro di Mario Moretti la riportò alla struttura originaria, con la creazione di un muro divisorio tra la parte gotica e quella barocca, che è stata sconsacrata e adibita a
;Chiesa e convento di San Francesco d'Assisi - Miracolo Eucaristico
{{vedi anche|Chiesa di San Francesco (Lanciano)|Convento di San Francesco (Lanciano)|Miracolo eucaristico di Lanciano}}
:Questa chiesa sorge nella parte periferica del rione Borgo (anticamente fuori dalle mura) al termine del
;Chiesa di San Nicola di Bari e cappella San Rocco
{{vedi anche|Chiesa di San Nicola di Bari (Lanciano)}}
[[File:Lanciano - Chiesa di San Francesco interno.JPG|miniatura|verticale|Interno della chiesa di San Francesco d'Assisi]]
: quella di San Nicola è una storica parrocchia, la chiesa si affaccia sulla parte finale di via Garibaldi, annessa alla più tarda (XVIII secolo) cappella di San Rocco da Montpellier, parrocchia del rione Sacca. Fu fondata sulle rovine della chiesa di San Pellegrino, distrutta da un incendio nel XIII secolo, e ha sempre mantenuto l'originale monumentale impianto, leggermente irregolare per la parte rivolta verso le mura a strapiombo.<ref>{{Cita web|url=http://www.tuttolanciano.it/Le_chiese/S_Nicola/S_nicola.htm/|titolo=San Nicola di Bari|accesso=18 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151228211739/http://www.tuttolanciano.it/Le_chiese/S_Nicola/S_nicola.htm|dataarchivio=28 dicembre 2015|urlmorto=sì}}</ref> La chiesa di San Nicola possiede un impianto rettangolare a tre navate, in stile neoclassico, per il rifacimento del 1859 di [[Filippo Sargiacomo]]. L'esterno è prettamente gotico, con il portale di pietra dell'entrata principale laterale, e quello piccolo romanico accanto al campanile quattrocentesco, che oggi è principalmente usato per le funzioni religiose. Il portale maggiore del Trecento è decorato da una cornice gotica con la statua di San Nicola. Anche il campanile turrito è tardo gotico, con arcate a sesto acuto e la cornice dentellata tipica delle torri lancianesi. Sotto il campanile è stata trovata una cripta con degli affreschi duecenteschi della storia della ''Croce vera'', ispirata alle opere di [[Jacopo da Varagine]], riportata alla luce sotto la cantoria nel 2002. La chiesa di San Rocco è poco più che una cappella barocca annessa a
[[File:Lanciano - San Biagio Campanile.jpg|miniatura|verticale|Chiesa romanica di San Biagio]]
[[File:Lanciano - Chiesa di Sant'Agostino 05.jpg|thumb|upright|Chiesa di Sant'Agostino]]
;Chiesa di Sant'Agostino
:Costruita nel XIV secolo, si trova nel rione Lanciano Vecchia, in via dei Frentani, ed era una delle chiese più tarde di questo quartiere, benché oggi ne sia la principale, essendo scomparse le storiche parrocchie di San Martino, San Lorenzo, San Maurizio e San Giovanni della Candelora (di quest'ultima resta la torre). La facciata gotica è stata costruita dal Petrini (1319 ca), e lo dimostra il portale gotico con lunetta molto simile a Santa Maria Maggiore. Il portale è adornato da colonne tortili e da una statua della ''Madonna col Bambino'' sulla lunetta. Altri rilievi sono l'agnello di Dio, dei leoni sulle colonne e dei grifoni che reggono le colonne del rosone senza raggi. Il campanile è a torre, gotico nello stile quattrocentesco lancianese, con arcate a sesto acuto. L'interno è stato rimodellato nel XVII-XVIII secolo da Girolamo Rizza e Carlo Piazzoli allievi del lombardo Giovan Battista Gianni attivo in Abruzzo, ed è a navata unica con volte a crociera. Vi sono molti dipinti barocchi, un altare ligneo a cassettoni, e una cappella laterale. Una storia locale vuole che vi siano conservate le reliquie degli apostoli [[Simone il Cananeo|
;Chiesa di San Biagio Vescovo
: Chiesa più antica del centro, posta alla fine di via dei Frentani nel rione Lancianovecchio. Fu costruita nel [[1069]], probabilmente per diretto interessamento dei Conti [[normanni]] [[Roberto I di Loritello]] e suo fratello Drogone (detto Tasso, o Tassone, o Tascione), poiché sono proprio loro che nel [[1096]] la concedono al Vescovo di [[Chieti]] Rainolfo<ref>{{Cita libro|autore=[[Anton Ludovico Antinori]]|titolo=[[Annali degli Abruzzi]]|anno=1971|editore=Forni Editore|città=Bologna|
[[File:San Nicola di Bari, Lanciano.JPG|miniatura|Chiesa di San Nicola]]
;Torre della Candelora (Chiesa San Giovanni Battista)
:Si trova in
;Chiesa di Santa Lucia
:La chiesa è la parrocchia principale del quartiere Borgo, situata lungo il corso Roma, fu costruita sopra il tempio di [[Giunone]] nel XIII secolo. Fu ampiamente modificata nel XVIII secolo, a causa di crolli per problemi strutturali, come ad esempio la perdita dell'antica cupola, di cui resta un contrafforte posteriore. La facciata è del [[XIII secolo]], con un portale centrale ad arco ogivale (coevo di quello di San Francesco d'Assisi), sormontato da un rosone gotico a raggiera con 12 colonnine, della scuola di Petrini. All'interno neoclassico è frutto del rifacimento dell'architetto [[Filippo Sargiacomo]], è a navata unica (in origine dovevano essere tre navate), sull'altare maggiore si erge la statua di Santa Lucia in legno. Nelle cappelle laterali si trovano le statue di ''San Raffaele'', la ''Madonna Addolorata'' e i mezzi busti di ''San Matteo'' e ''San Luca''. Ai lati dell'altare maggiore ci sono due tele settecentesche provenienti dalla chiesa di Sant'Antonio, oltre che a nicchie con reliquie della santa. Gli stucchi settecenteschi, conservati dal rifacimento neoclassico, sono del 1731, concentrati presso la cappella dell'Addolorata, realizzati da Girolamo Rizza e Carlo Piazzoli. I due stuccatori decorarono anche altre chiese del centro, come quella di Sant'Agostino.<ref>{{Cita web|url=http://www.lanciano.it/?p=14/|titolo=Santa Lucia}}</ref>
;Chiesa di Santa Chiara e San Filippo Neri
:Si trova in cima a rione Borgo del corso Roma, provenendo dal viale dei Cappuccini. La prima costruzione è del XIII secolo, ma è stata completamente trasformata nel XVIII secolo.<ref>{{Cita web|url=http://www.tuttolanciano.it/Le_chiese/S_Chiara/s_chiara.htm/|titolo=La chiesa di Santa Chiara|accesso=18 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151228223553/http://www.tuttolanciano.it/Le_chiese/S_Chiara/s_chiara.htm|dataarchivio=28 dicembre 2015|urlmorto=sì}}</ref> Oltre alla pianta rettangolare a navata unica (neoclassico - barocco) vi è il chiostro del convento, accessibile da via dell'Asilo, mentre un'altra porzione è stata nel XIX secolo adibita a caserma, e poi nel 1953 c'è stata costruita la sede del Liceo magistrale "Cesare De Titta". La facciata è sobria in stile neoclassico con architrave a timpano triangolare, in mattoni a vista, con campanile in cima al centro, il portale invece reca il simbolo della confraternita e dell'Ordine delle Clarisse. La chiesa è nota per la sede della Confraternita "San Filippo Neri - Morte e Orazione", di origine romana, che dal 1608 è a Lanciano, e dal 1954 avente sede definitiva nella chiesa. Ogni anno nella settimana santa la confraternita inscena un'originale interpretazione della Passione, con il Cireneo scalzo che porta la croce. Nella chiesa vi sono tre tele, restaurate e riportate al primitivo splendore, dipinte nel 1855 da [[Francesco Paolo Palizzi]]<ref>{{cita web|titolo=Pittori di Vasto dell'Ottocento, Francesco Paolo Palizzi |url=http://www.vastospa.it/html/personaggi/pi_palizzi_francesco_paolo.htm|accesso=28 gennaio 2017}}</ref> fratello minore di [[Giuseppe Palizzi|Giuseppe]], nato dopo il trasferimento a [[Vasto]] della loro famiglia.
;Chiesa di Santa Giovina o Santa Maria Nova
:Si staglia su Largo dell'Appello nel rione Civitanova. Fu costruita nel [[1518]] per volere di Dino Ricci sopra la vecchia chiesetta della Maddalena<ref>{{Cita web|url=http://www.tuttolanciano.it/Le_chiese/S_Giovina/s_giovina.htm/|titolo=Santa Giovina|accesso=21 aprile 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304074345/http://www.tuttolanciano.it/Le_chiese/S_Giovina/s_giovina.htm|dataarchivio=4 marzo 2016|urlmorto=sì}}</ref>, per ospitare i Padri Lateranensi. La chiesa, dopo varie vicissitudini, fu quasi completamente ricostruita nell'800, in stile neoclassico. La chiesa è a navata unica, con facciata cinquecentesca austera, con semplice paramento murario a vista, portale a lunetta a tutto sesto, sormontato da un oculo in asse, con vetrata a morivi floreali. Il piccolo campanile retrostante è a vela. L'interno è stato ricostruito in stile neoclassico, con tipici rilievi e stucchi presso le pareti. Di interesse l'organo ligneo della bottega di Di Martino (XVIII secolo), con i cassettoni dipinti da vasi e motivi floreali. Sulla parete si trova il monumento sepolcrale del patrizio Dino Ricci, il finanziatore della chiesa; l'ex convento a pianta quadrata è stato restaurato ed ospita la Cittadella della Musica e l'Istituto delle Arti "Francesco Masciangelo", compositore lancianese vissuto nell'Ottocento. Presso un sacrario si trova l'urna del [[corpo santo]] di nome Giovina, detta
;Chiesa di Sant'Antonio di Padova
:Chiesa conventuale del XV secolo, voluta dal monaco [[San Giovanni da Capestrano]] (1430 ca) per la celebrazione della pace tra le città di Lanciano e [[Ortona]] (1427).
;Chiesa di San Pietro Apostolo
:Si tratta di una moderna parrocchia, situata nel quartiere Cappuccini. La chiesa fu aperta nel 1957, con un edificio accanto destinato all'Azione Cattolica. Nel 1965 vi si insediarono i Cappuccini, e la chiesa divenne punto di riferimento nel popoloso quartiere dei Cappuccini, con numero attività dell'Azione e degli scout. Nel 1998 fu decorato il presbiterio con un dipinto gigantesco di Gesù salvatore tra anime e santi. La chiesa ha pianta rettangolare, esternamente semplice, realizzata in calcestruzzo e muratura in laterizio. Sulla destra della facciata a timpano triangolare si erge il campanile rettangolare. La navata interna è illuminata dai finestroni policromi istoriati.
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* Chiesa di Santa Maria dei Mesi (Santa Maria dei Mesi)
* Chiesa della Madonna della Libera (Santa Liberata)
* Chiesa della Madonna del Carmine (Madonna del Carmine)
* Chiesa di Sant'Amato (Sant'Amato)
* [[Chiesa di Sant'Onofrio (Lanciano)|Chiesa di Sant'Onofrio]] (nella contrada omonima, ricostruzione degli anni '60 di un precedente romitorio in cima al colle, danneggiato nella [[seconda guerra mondiale]])
* Chiesa di Sant'Egidio nella omonima contrada, detta anche contrada degli ortolani. Nella stessa contrada c'è un'altra chiesa dedicata alla Madonna della Salette.
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[[File:Palazzo Carabba di Lanciano.jpeg|miniatura|Palazzo Carabba su Corso Roma]]
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* ''Palazzo casa di Federico Spoltore'' (XIX secolo): il palazzo è sito in corso Garibaldi all'altezza della chiesa di Santa Maria Maggiore, ed è il frutto della fusione di due edifici medievali. Nel XX secolo vi nacque il pittore [[Federico Spoltore]]. Attualmente,
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[[File:Corso Trento e Trieste (back) - Lanciano.jpg|thumb|upright=1.2|Palazzo Paolini Contento (destra) e Palazzo De Simone (sinistra), sullo sfondo il corso Trento e Trieste]]
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* Palazzo Martelli Fantini - via De Crecchio, via degli Abruzzi e Corso Trento e Trieste
* Palazzo De Angelis - via De Crecchio e Corso Trento e Trieste
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Le porte distrutte oppure in parte modificate sono:
* Porta Sant'Angelo - via dell'Asilo e via del Torrione, rimane la base del grande torrione normanno del 1057 presso la [[fonte del Borgo]], dove sorgeva anche la chiesetta di Sant'Antonio abate. Era descritta come una delle meglio realizzate della città, fu distrutta nel 1846.
* Porta San Nicola e Porta Sant'Antonio: delimitavano l'accesso al Ponte dell'Ammazzo, ancora esistente presso la
* Porta Santa Chiara o Ferdinandea: si trovava all'ingresso del corso Roma, presso l'ex convento delle Clarisse. Fu una delle più tarde ad essere costruita, forse addirittura fu ampliata nel primo Ottocento in onore di re [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando IV]], e fu demolita nel 1850.
* Porta Santa Maria Nuova: si trovava presso le Torri Montanare
* Porta Diocleziana: detta anche "Santa Maria del Ponte", è ancora esistente, e si trova dietro la cattedrale, all'ingresso del Ponte di Diocleziano dal Larghetto Mons. Paolo Tasso. La porta come al si vede oggi è stata rimaneggiata nel XVIII secolo, il piano di calpestio è stato notevolmente sopraelevato, e l'arco di ingresso è molto piccolo, i suoi contrafforti sono visibili anche presso il deposito dell'auditorium sottostante del ponte.
;Porta San Biagio:
;Porta urbica di
[[File:Lanciano - Torri Montanare.jpg|miniatura|verticale|Torri Montanare]]
;[[Torri Montanare]]: costituiscono la parte della cinta muraria da sud, venendo dalla montagna della [[Maiella]], da cui il nome, ed erano collegate a Porta Santa Maria Nuova, l'attuale accesso al rione Civitanova mediante via P. Harris, venendo dal viale Spaventa. Sono un residuo dell'antica cinta muraria più antica dell'epoca normanna, restaurata in epoca aragonese ([[XI secolo|XI]] - [[XV secolo]]). Si compongono di due torri vicine tra loro: una torre d'avvistamento alta e snella, interna alle mura, ed un massiccio torrione angolare esterno. La torre più alta è l'unico residuo della cinta muraria più antica, insieme a qualche tratto di mura in pietra; tutto il resto della struttura, costruito in laterizi, appartiene al rifacimento della cinta muraria avvenuto all'inizio del 1400. Il nome potrebbe derivare dalla famiglia Montanari oppure dalla posizione molto panoramica (la vista spazia dal massiccio della [[Maiella]] al [[Gran Sasso]], passando per tutte le colline vicine ed arrivando fino al mare).<ref>{{cita web|url=http://www.sangroaventino.it/immagini/news/Torri%20Montanare.pdf|titolo=Torri Montanare|accesso=5 agosto 2023|dataarchivio=30 giugno 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160630111043/http://www.sangroaventino.it/immagini/news/Torri%20Montanare.pdf|urlmorto=sì}}</ref>
;Torrione aragonese: si trova in via del Torrione, sotto il convento di Santa Chiara, e risale al XV secolo, quando [[Alfonso V d'Aragona|Alfonso I d'Aragona]] fece rinforzare le mura. Il torrione infatti ha il tipico aspetto con la pianta a scarpa, la costituzione cilindrica, con la sommità decorata da beccatelli, caditoie, e un camminatoio più largo della pianta della torre. L'interno è diviso in due piani, ed è raramente accessibile, se non con visite private. La parte della cinta muraria negli anni '50 è stata occupata dall'ex asilo "Maria Vittoria".
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[[File:Lanciano - Civitanova - Fontana di Civitanova.jpg|thumb|upright=1.2|Fontana Grande di Civitanova]]
[[File:Fontana del Borgo, Lanciano 4.JPG|thumb|upright=1.3|Fonte del Borgo]]
Le due fonte di maggiori interesse storico sono la Fonte del Borgo (XIII secolo), con interessante ordine di mascheroni a tema grottesco, e la Fontana di Civitanova, in elegante stile neoclassico con mattoni a vista. Una fontana monumentale si trovava sino al 1924 in
* [[Fonte del Borgo]] (XIII secolo): posta nel piazzale Francesco Paolo Memmo, risale al Medioevo (XIII secolo). Fu restaurata nell'800, ed oggi è compresa in un complesso seicentesco usato per la produzione di candele. La fontana è scavata nella terra, essendo alla base di un fosso, e si compone della struttura principale (corpo con quattro mascheroni), e un portico per attingere l'acqua per le lavandaie.
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* Fontana di Largo Carlo Tappia: è stata realizzata nel 1921 dal finanziamento di Alfonso Cotellessa. Si trova nel cuore del rione Lancianovecchia, e mostra sopra un piedistallo quadrangolare, con due cannelle fuoriuscenti da cornici in ghisa, una scultura di fanciulla nuda in stile greco classico, che regge un'anfora. Si trova davanti al Palazzo del Capitano.
* Fontana della villa comunale: si trova all'interno del parco lungo il viale Caduti di Nassiryia, è stata realizzata nel primo Novecento, ed ha un aspetto circolare irregolare, con un ponte che conduce alla centrale idrica posta nel baricentro, in un isolotto con piante. La fontana ospita una vasca con pesci rossi e anatre, e un cigno, la balaustra del corrimano è decorata ad intervalli regolari da vasi di pietra bianca.
[[File:Monumento ai Caduti di Lanciano.jpg|miniatura|Monumento ai Caduti della Grande Guerra]]
* Monumento ai Caduti della [[Prima guerra mondiale|Grande Guerra]]: l'opera dello scultore Amleto Cataldi (1882-1930) sorge sul margine ovest della piazza del Plebiscito, in cima alla gradinata scenografica di via Corsea e piazza Garibaldi. Nel 1926 è stato costruito quello che viene definito uno dei più plateali monumenti commemorativi dell'Abruzzo pre-guerra. Il monumento, in marmo bianco di Carrara, è di ispirazione romantica con riferimento al gusto Liberty. Esso - in un recinto semicircolare - raffigura la dea Vittoria che con una mano sorregge un nudo maschile, simbolo del soldato morto in guerra (in epigrafe ''"Flectitur heros"''), e con l'altra la corona d'alloro. Ai nomi dei caduti della Grande Guerra sono stati aggiunti quelli delle vittime civili e militari della [[Seconda guerra mondiale|II Guerra Mondiale]]<ref name="academia.edu" />.
* Monumento ai Martiri Lancianesi: si trova lungo via Ferro di cavallo, in prossimità del piazzale dove avvenne l'esecuzione del partigiano [[Trentino La Barba]], comandante degli "[[martiri ottobrini|eroi ottobrini]]", che il 5 ottobre 1943 si ribellò ai tedeschi. Il monumento è stato realizzato dopo il 1965, e mostra il corpo centrale con un bassorilievo bronzeo allegorico, che rappresenta il riscatto dei prigionieri giovani di Lanciano dal barbaro oppressore tedesco. Nel 2016 presso il Largo dell'Appello, è stato realizzato il Monumento a [[Trentino La Barba]], in pietra calcarea della Maiella.
* [[Monumento al Samudaripen dei Rom e Sinti]]: si trova nel quartiere dei Cappuccini, nei pressi di villa Sorge, storico campo d'internamento di prigioniere ebree durante la guerra. Il monumento raffigura una grande madre orante, la Madonna, ed è stato finanziato dal professore e cantautore d'etnia rom [[Santino Spinelli]] in arte "Alexian", inaugurato nel 2018. Rappresenta il primo monumento in Italia che commemora tale strage.
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=== Aree verdi ===
[[File:Lanciano panorama del centro 01.JPG|miniatura|Il centro storico di Lanciano, e il sottostante parco Diocleziano]]
* Parco del Ponte di Diocleziano: si trova sotto il ponte romano con la
* Villa comunale "delle Rose": si trova compresa tra il viale Caduti di Nassiryia, viale Sant'Antonio e via Cesare Battisti. Si tratta di due parchi distinti, realizzati dal grande orto del convento di Sant'Antonio nei primi anni del Novecento, la villa ver e propria fu realizzata tra il 1927 e il 1930. La parte della villa lungo viale Cesare Battisti e viale delle Rose porta sino alla stazione, e all'ingresso del corso Trento e Trieste, nel 1929 si è dotata di un ippodromo, attivo sino agli anni 2000 per la corsa dei cavalli, mentre il prato è stato occupato di recente dal campo del velodromo, del basket, mentre un'altra porzione, a ridosso delle tribune con le casette scommesse, è stata dotata di un ampio campo comunale da calcio. La parte verso la chiesa di Sant'Antonio è la villa pubblica tipica del primo Novecento, con una fontana centrale, decorata da piedistalli con statue che ricordano i
* Parco del quartiere Santa Rita: si trova compreso tra via Masciangelo e via De Riseis, e consta di alcuni giochi per bambini e di panchine.
* Parco giochi del quartiere Cappuccini, si trova accanto al convento di San Bartolomeo, lungo viale Cappuccini, consta di giochi attrezzati per bambini,
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=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre
=== Tradizioni e folclore ===
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:Le celebrazioni della [[Settimana Santa]] comprendono varie manifestazioni:
:* nella IVª Domenica di [[Quaresima]] si svolge la ''[[Via Crucis]] delle [[Confraternita (Chiesa cattolica)|confraternite]]''<ref>{{cita web|url=http://www.eventiesagre.it/Pasqua_Pasqua/331_La+Settimana+Santa+a+Lanciano.html|titolo=settimana santa}}</ref>
:* il [[Giovedì
:* il [[Venerdì Santo]] gli stessi confratelli sfilano a volto scoperto per la tradizionale processione funebre del Cristo Morto.<ref>{{cita web|url=http://www.eventiesagre.it/Pasqua_Pasqua/331_La+Settimana+Santa+a+Lanciano.html|titolo=La Settimana Santa a Lanciano}}</ref>
:* nella domenica di Pasqua si svolge ''l'incontro dei Santi'': [[sacra rappresentazione]] in cui le statue di Gesù, Maria e [[San Giovanni Apostolo|San Giovanni]] inscenano l'episodio evangelico che vede Giovanni recarsi al sepolcro, scoprire la resurrezione di Gesù ed annunciarlo a Maria; la gioia di quest'ultima viene simboleggiata dalla corsa finale della statua accompagnata da un volo di colombi; la stessa rappresentazione è ripetuta anche il martedì seguente.<ref name="visitlanciano-tradizioni">[http://www.visitlanciano.com/cosa-visitare/cosa-vedere-in-citta/le-tradizioni Le tradizioni Lancianesi]</ref>
== Cultura ==
=== Biblioteche ===
[[File:Torre campanaria vista dal ponte diocleziano.jpg|miniatura|upright|Veduta della torre civica della Cattedrale, dal Ponte di Diocleziano. In cima si trova la campanella "squilla" accanto alle due fisse per battere l'ora, che suona ogni mattina, nonché la sera del 23 dicembre per la celebrazione]]
;Biblioteca "Raffaele Liberatore"
:Nel [[1868]], quando furono soppressi i [[convento|conventi]], il comune di Lanciano entrò in possesso di due librerie di [[frate|frati]] del convento di Sant'Antonio di Padova e dei Francescani. In seguito non furono arricchite molto le collezioni librarie e la biblioteca non fu sempre aperta al pubblico. Nel [[1921]] fu intitolata a [[Raffaele Liberatore]]. Dal [[1925]] all'inizio della [[seconda guerra mondiale]] furono donati vari [[lascito|lasciti]]. Nel [[1964]] fu trasferita dalla scuola [[Vittorio Emanuele II]] (sul Corso Trento e Trieste) ad una sede più ampia. Dal [[2006]] è sita in una villa settecentesca, Villa Marciani, in Via del Mancino. La biblioteca consta di circa 80000 [[Libro|volumi]], tra cui una collezione della [[Casa editrice Rocco Carabba|casa editrice Carabba]], 80 [[periodico|periodici]], 116 [[pergamena|pergamene]], nove [[incunabolo|incunaboli]], 116 [[cinquecentina|cinquecentine]], 95 [[seicentina|seicentine]] e vari [[manoscritto|manoscritti]], inoltre, tra le donazioni sono da citare vari [[regesto|regesti]]. Le pergamene spaziano in un periodo compreso tra il [[XIII secolo|XIII]] e il [[XVI secolo]]; tra le pergamene è da citare il [[lodo]] di [[san Giovanni da Capestrano]] che narra la pace fra abitanti di Lanciano e di [[Ortona]], tra le altre pergamene vi sono delle [[bolla pontificia|bolle]] di [[Papa Bonifacio VIII]]. Tra le altre opere della biblioteca vi sono l'[[archivio storico]] delle [[Suddivisione amministrativa del Regno di Napoli|province napoletane]], il [[bollettino]] della [[deputazione abruzzese di storia patria]] e la collezione della [[Rivista Abruzzese]] dal [[1886]] sino ai giorni nostri.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.lanciano.chieti.it:8080/entra/Engine/RAServePG.php/P/35641LAN1200/M/31591LAN1233|titolo=Biblioteca Raffaele Liberatore|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151115140310/http://www.comune.lanciano.chieti.it:8080/entra/Engine/RAServePG.php/P/35641LAN1200/M/31591LAN1233|dataarchivio=15 novembre 2015}}</ref>
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=== Musei ===
[[File:Lanciano - Palazzo Arcivescovile.jpg|miniatura|Palazzo arcivescovile di Lanciano, sede del Museo diocesano]]▼
{{vedi anche|Museo diocesano (Lanciano)}}
▲[[File:Lanciano - Palazzo Arcivescovile.jpg|miniatura|Palazzo arcivescovile di Lanciano, sede del Museo diocesano]]
;Museo diocesano di Lanciano: si trova nel [[XVII secolo|seicentesco]] Palazzo del [[Seminario]] in Largo dell'Appello, aperto nel 2002. Ospita testimonianze sulla storia della [[arcidiocesi di Lanciano-Ortona|diocesi]] e oggetti provenienti dalla [[basilica della Madonna del Ponte|cattedrale]], da altre chiese diocesane e dal [[#Palazzi principali|palazzo arcivescovile]], datati dal [[XIII secolo]] ai giorni nostri (paramenti liturgici, quadri, tele, affreschi, croci astili, conocchie di statue, reliquiari, libri sacri). Si segnalano in particolare le [[oreficeria|oreficerie]], tra cui un [[crocifisso]] [[XV secolo|quattrocentesco]] opera della bottega di [[Nicola da Guardiagrele]] (dalla chiesa di Sant'Agostino). Tra i tessuti si conservano i [[Paramento liturgico|paramenti]] [[XIX secolo|ottocenteschi]] appartenuti all'[[arcivescovo]] [[Francesco Maria De Luca]], provenienti dalla Cattedrale. Vi è contenuto un quadro attribuito alla bottega del [[Giorgione]].<ref>{{cita web|url=http://www.tuttolanciano.it/Museo_dioc/museo.htm|titolo=Museo diocesano|accesso=14 aprile 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091101102853/http://www.tuttolanciano.it/Museo_dioc/museo.htm|dataarchivio=1 novembre 2009|urlmorto=sì}}</ref>
;Polo museale Santo Spirito: sito nell'[[Ex convento di Santo Spirito|ex convento omonimo]] dei Padri Celestini, il polo ospita dal 2011 il museo archeologico, due sale espositive, un'aula didattica e una sala convegni. Il museo archeologico vuole essere un lungo cammino nella storia della città e del suo territorio: partendo dal V millennio a.C. fino ad arrivare al municipio di età romana, con le successive fasi di epoca bizantina ed alto medievale. Il viaggio si conclude con l'esposizione nei raffinati vasi di maiolica arcaica realizzati dai vasai lancianesi in epoca medievale.
;Casa-museo di Federico Spoltore: presso la casa natale del pittore [[Federico Spoltore]] (via Garibaldi, all'altezza della chiesa di Santa Maria Maggiore), sotto tutela del [[Ministero dei Beni Culturali]] dal [[1987]], sono esposte alcune delle sue opere, l'[[archivio storico]], con i documenti che illustrano la sua attività artistica e intellettuale, una [[biblioteca]] e l'istituto fondato a nome dell'artista.<ref>{{cita web|url=http://www.tuttolanciano.it/F_Spoltore/Casa_museo.htm|titolo=Casa Museo di Federico Spoltore|accesso=12 maggio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304090528/http://www.tuttolanciano.it/F_Spoltore/Casa_museo.htm|dataarchivio=4 marzo 2016|urlmorto=sì}}</ref> Tra l'altro, all'interno è visibile una raccolta di armi, dipinti, mobili, [[maiolica|maioliche]], frantumi di edifici, [[ferro battuto|ferri battuti]] ed altri elementi secondari raccolti dai fratelli Spoltore per arredare le sale del palazzo ed esaltare le origini aristocratiche della casata<ref>{{cita web|url=http://www.sangroaventino.it/immagini/news/Palazzo%20Spoltore.pdf|titolo=Palazzo Spoltore|accesso=5 agosto 2023|dataarchivio=24 settembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150924094207/http://www.sangroaventino.it/immagini/news/Palazzo%20Spoltore.pdf|urlmorto=sì}}</ref>. La casa è visitabile su prenotazione contattando i familiari dell'artista scomparso, che ne detengono ancora la proprietà.
=== Media ===
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* [[Telemax]]
* [[Antenna 10]]
==== Radio ====
* [[Radio Lanciano]]
=== Arte ===
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=== Eventi ===
;Settembre Lancianese e feste della [[Madonna del Ponte]] e [[La Squilla]]
[[File:Medaglia Commemorativa della Madonna del Ponte di Lanciano.jpg|thumb|Medaglione della Madonna del Ponte]]
Il settembre Lancianese è costituito da una serie di tradizioni e di celebrazioni che iniziano dagli ultimi giorni di agosto e si concludono il 16 settembre, giorno della festa patronale della Madonna del Ponte che comprende la rievocazione storica del [[Mastrogiurato]], al termine di una serie di eventi a tema racchiusi nella ''Settimana Medievale''.<ref>{{cita web|url=http://www.lanciano.it/?p=40|titolo=Mastrogiurato}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.lanciano.it/?p=38|titolo=Il Dono}}</ref>. Infatti, a Lanciano si celebrano molte ricorrenze, geste, rievocazioni, convegni, manifestazioni folcloristiche e sacre, sia nella città che nel territorio extraurbano. In particolare, tra le manifestazioni più importanti del capoluogo si ricordano e commemorano le tradizioni fieristiche lancianese, come quella d'eccellenza chiamata "Fiera Nazionale dell'Agricoltura"; oppure, la rassegna agroalimentare dei prodotti regionali e la "Nundinae" dell'arte sacra e dei mestieri.
Lanciano è caratterizzata da una festività religiosa che ne segna l'avvento: "[[Squilla lancianese|La Squilla]]" (in lancianese ''La squije de Natale'') del 23 dicembre che dà avvio alle festività natalizie.
== Geografia antropica ==
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{{vedi anche|Frazioni di Lanciano}}
[[File:Hinterland Lancianese (2).jpg|miniatura|Veduta della frazione di Santa Liberata, con alle spalle la montagna [[Maiella]]]]
Il centro urbano di Lanciano è circondato da trentatré contrade, disseminate su tutto il territorio comunale. Esse costituiscono dei veri e propri piccoli insediamenti, ciascuno con le sue tradizioni, una propria chiesa e un nucleo abitativo ben definito. La popolazione complessiva residente nelle contrade è stimata in {{formatnum:12682}} abitanti (dato del [[2005]]). Di queste contrade, si ricordano le ville storiche di Sant'Amato, Sant'Onofrio, Santa Liberata, Marcianese, Villa Stanazzo e Santa Giusta, esistenti sin dal Medioevo, ma accresciutesi di popolazione case coloniche in stile rurale nel XVIII secolo. Le relative parrocchie sono di interesse storico, come la chiesa della Trinità in Villa Andreoli, la chiesa della Madonna degli Angeli a Villa Stanazzo, dove si verificò un miracolo di un'icona della Madonna, e la chiesa di Santa Maria d'Iconicella, la chiesa tratturale del XVII secolo prescelta per la processione natalizia della "Squilla". Altre frazioni, come Marcianese, sono divenute dei veri e proprio quartieri a sé, ben collegati alla città, con molti servizi.<br/>Le contrade di Lanciano da almeno 200 anni sono legate profondamente alla città nel giorno del "Dono" dell'8 settembre, quando sfilano su carri dai luoghi di appartenenza, raggiungendo il centro di Lanciano, per recare i loro prodotti agricoli alla Madonna del Ponte in segno di devozione.
* A nord:
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Tuttora Lanciano è sede di un complesso fieristico di rilevanza nazionale, anche se ben distante dalle tradizionali fiere mercantili dei secoli passati. Si tratta del polo "Lancianofiera", situato in località Re di Coppe, lungo la strada per [[Fossacesia]], che solitamente accoglie grande affluenza per gli eventi di tecnologia oppure dell'annuale fiera dell'Agricoltura. Un'economia industriale imprenditoriale in città iniziò nel tardo Ottocento, quando fuori dalla città vennero realizzate le fornaci di mattoni per la costruzione di case, di cui resistono dei fabbricati abbandonati in contrada Santa Liberata; nel 1912 aperse lo stabilimento tessile Tinari, e una decina d'anni dopo, poco lontano la stazione ferroviaria, nel piano di Sant'Antonio di Padova, il calzificio Torrieri, ancora oggi in piedi e in parte usato, all'epoca era uno dei più importanti della provincia di Chieti per il suo stile all'avanguardia.<br/>Nel 1933 aperse lo stabilimento di Tabacchi presso il viale dei Cappuccini, allargatosi nel 1968, dopo un breve periodo di crisi che implicò anche un ricordato sciopero delle operaie donne, da parte dei cittadini locali; chiuso definitivamente negli anni '80, è stato abbattuto, e oggi vi sorge sopra un complesso residenziale a quattro torrioni, e una recente targa commemorativa con fotografie, apposta sul viale, ne ricorda la storia.
Il secondo periodo industriale di Lanciano è iniziato negli anni '50-'60 con l'apertura dei primi fabbricai nel quartiere dei Cappuccini,
Lanciano oggi, è il punto di riferimento commerciale per tutto il suo comprensorio ([[distribuzione commerciale|ingrosso]] e [[grande distribuzione organizzata]]). Infatti il terzo polo industriale della città sorge in località Pagliaroni, a confine coi comuni di [[Rocca San Giovanni]] e [[Treglio]], dove si trovano molti stabilimenti di vari prodotti, e industrie.
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=== Area Fiera Lancianese e le "Vie del Commercio" ===
[[File:1 miracolo.jpg|miniatura|Miracolo eucaristico di Lanciano]]
Un ruolo fondamentale nello sviluppo economico di Lanciano è stato svolto dal 1961 ad oggi dal Consorzio Autonomo Ente Fiera di Lanciano<ref>{{cita web|url=http://www.lancianofiera.it/it/home-main.aspx|titolo=Consorzio Autonomo Ente Fiera di Lanciano|accesso=5 agosto 2023|dataarchivio=26 gennaio 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220126173342/https://www.lancianofiera.it/it/home-main.aspx|urlmorto=sì}}</ref>, costituito dal Comune di Lanciano, Provincia di Chieti, Regione Abruzzo, Camera di Commercio di Chieti, Banca Popolare dell'Emilia-Romagna e Consorzio Agrario d'Abruzzo. Nel 1995 il Consorzio, con una specifica legge della Regione Abruzzo è stato dichiarato polo fieristico regionale abruzzese ed ha assunto la denominazione commerciale di Lancianofiera, con cui promuove ogni anno numerose rassegne nell'area espositiva di località Iconicella. La manifestazione più importante è la Fiera Nazionale dell'Agricoltura, giunta nel 2011 alla 50ª edizione, che si svolge ogni anno nel mese di aprile. Sono circa 600 le ditte italiane ed internazionali che partecipano alla rassegna, diventata la principale dell'Italia centromeridionale. Tra le altre fiere vanno ricordate "Ruote e Motori show" sul mondo delle 2 e 4 ruote, "Abitare Oggi" sull'edilizia, arredamento e design, "Agroalimenta" sulle eccellenze agroalimentari italiane. Ad ogni fiera, da sempre, è legato un ricco programma convegnistico sulle tematiche di più stretta attualità che riguardano i settori di riferimento. Nel corso della Fiera dell'Agricoltura, ad esempio, già nei primi anni ottanta si tennero le prime conferenze sull'agricoltura biologica.
=== Turismo ===
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=== Strade ===
Le principali direttrici di collegamento che attraversano il territorio comunale sono l'[[Autostrada A14 (Italia)|Autostrada A14 Adriatica]], con il relativo casello di Lanciano, la [[Strada statale 84 Frentana|SS 84]], la [[Strada statale 524 Lanciano Fossacesia|SS 524]],
=== Ferrovie ===
Lanciano ha una [[stazione di Lanciano|sua stazione ferroviaria]] sulla [[Ferrovia Sangritana]]; un altro l'impianto, denominato [[Stazione di San Vito-Lanciano|San Vito-Lanciano]], sorge lungo la [[ferrovia Adriatica]]. La linea storica della [[Ferrovia Adriatico Sangritana (azienda)|Sangritana]], che arriva fino a [[Stazione di Castel di Sangro (FAS)|Castel di Sangro]], è interrotta per ricostruzione dal 2007<ref name="sangritana">[http://www.sangritana.it Ferrovia Adriatico Sangritana]</ref>. La stazione storica di Lanciano, che conserva ancora i caratteri stilistici storici novecenteschi, è stata realizzata tra il 1912 e il 1915, prospettante nella Piazza Camillo dell'Arciprete, all'ingresso del viale della villa pubblica, ed ancora in parte funzionante, ma molto di meno, dopo che dagli anni '90 al 2011 sono state interrotti i traffici delle storiche stazioni presso [[Stazione di Guardiagrele|Guardiagrele]]
La nuova stazione è stata realizzata nel 2009-2011 in viale Bergamo, sotto il colle della chiesa di Sant'Antonio di Padova, dotata dei servizi essenziali, 2 coppie di binari, alcuni usati per il deposito vagoni, che successivamente si riducono a uno solo, per allacciarsi alla [[Stazione di San Vito-Lanciano|stazione di San Vito Marina]], e collegarsi
=== Mobilità urbana ===
[[File:Lanciano-Gonfalone.png|thumb|100px|Il gonfalone comunale]]
La mobilità all'interno del territorio comunale è assicurata da 11 linee di autobus urbani<ref>[http://www.difonzobus.com/autolinee-locali-abruzzo.php Di Fonzo: autolinee locali Abruzzo]</ref>. Servizi interurbani collegano Lanciano con le principali località abruzzesi e italiane<ref name="sangritana" /><ref>{{cita web|url=http://www.tuabruzzo.it/|titolo=TUA Abruzzo}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.difonzobus.com|titolo=Autolinee Di Fonzo}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.
La storia della mobilità sulla strada a Lanciano principia nel 1912, quando iniziarono i lavori della [[ferrovia Sangritana]], termina nel 1915, che collegava [[San Vito Chietino]] sull'Adriatico con [[Ortona]] (lungo la strada ferrata Ancona-Foggia) con i centri della montagna dell'Alto Sangro, arrivando a [[Castel di Sangro]], per riallacciarsi alla [[Ferrovia Sulmona-Isernia|ferrovia Sulmona-Carpinone-Isernia]]. La ferrovia storica a Lanciano è stata chiusa nei primi anni 2000, con apertura di una seconda stazione sotto il colle di Sant'Antonio di Padova, per la nuova tratta San Vito-Ortona-Pescara ecc., mentre la ferrovia storica viene usata solo sporadicamente. Il piazzale della vecchia stazione viene tut'ora usato come autostazione per gli autobus della linea "[[Società Unica Abruzzese di Trasporto|Sangritana - TUA]]", mentre la linea privata DiFonzo Bus usa il Piazzale Memmo o della Pietrosa, nei pressi nel rione [[Quartiere Borgo|Borgo]].
== Amministrazione ==
[[File:Torre campanaria e comune - Lanciano.jpg|miniatura|Torre campanaria e municipio. Sulla torre campanaria si trova [[#La Squilla|la Squilla]], e ogni giorno da qui con un colpo di cannone a salve si segnala il mezzogiorno.]]▼
{{vedi anche|Sindaci di Lanciano}}
▲[[File:Torre campanaria e comune - Lanciano.jpg|miniatura|Torre campanaria e municipio. Sulla torre campanaria si trova [[#La Squilla|la Squilla]], e ogni giorno da qui con un colpo di cannone a salve si segnala il mezzogiorno.]]
=== Gemellaggi ===
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* {{Bandiera|DEU}} [[Riedenburg]], dal [[2015]]<ref>{{Cita news|url=http://www.lanciano24.it/economia/2015/05/09/lanciano-si-gemella-con-la-citta-tedesca-di-riedenburg-in-nome-delle-comuni-origini-medievali/|titolo=Lanciano si gemella con la città tedesca di Riedenburg in nome delle comuni origini medievali - Lanciano 24|pubblicazione=Lanciano 24|data=9 maggio 2015|accesso=21 maggio 2018}}</ref>
* {{Gemellaggio|Italia|Laterza|2018|link=Laterza (Italia)}}<ref>{{cita web|url=http://www.chietitoday.it/cronaca/firma-patto-gemellaggio-lanciano-laterza.html|sito= Chieti Today|titolo= Lanciano e Laterza sono gemellati: oggi la sottoscrizione del patto|data= 5 ottobre 2018 |accesso= 5 giugno 2020}}</ref>
* {{Gemellaggio|Italia|Macerata|3 giugno 2023}}
== Sport ==
[[File:Lanciano - Stadio Guido Biondi interno 01.JPG|thumb|upright=1.2|Stadio comunale "Guido Biondi"]]
La società di calcio [[Lanciano Calcio|Virtus Lanciano]] ha militato in [[Serie B]] dal 2012<ref>{{cita web|url=https://abruzzo.cityrumors.it/sport-abruzzo/calcio-abruzzo/48135-trapani-virtus-lanciano-1-3-serie-b.html|titolo=Trapani-Virtus Lanciano 1-3 Frentani per la prima volta in Serie B}}</ref> al 2016, anno del fallimento<ref>{{cita web|url=https://www.chietitoday.it/sport/virtus-lanciano-liquidazione-volontaria.html|titolo=Virtus Lanciano: non ci sarà l'iscrizione in Lega Pro, la società in liquidazione volontaria}}</ref>.
La squadra che attualmente rappresenta la città al livello più alto è il Lanciano Football Club, che partecipa al campionato di Eccellenza regionale.
Il circolo tennis
Nel campionato di serie C
Nel campionato di serie C di pallanuoto, milita il Lanciano<ref>{{Cita web|url=https://www.ilcentro.it/video/spareggio-serie-b-lanciano-pallanuoto-cagliari-i-frentani-cadono-a-un-passo-dal-sogno-tj84zkl3|titolo=Spareggio Serie B Lanciano Pallanuoto-Cagliari, i frentani cadono a un passo dal sogno}}</ref>.
Nel campionato di serie C2 di [[baseball]] milita la Eagles 29 Baseball Lanciano.▼
▲Nel campionato
Nel
Lanciano è stata più volte arrivo di tappa del [[Giro d'Italia]] di ciclismo:
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=== Impianti sportivi ===
* [[Stadio
* [[Arena coperta|Palazzetto dello sport]]
* Pista di atletica "Stefano Orecchioni" (con annesso campo da calcio)
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