Roberto Pane: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Patroenix (discussione | contributi)
m Corretto il collegamento Achille Lauro con Achille Lauro (armatore) (DisamAssist)
 
(9 versioni intermedie di 8 utenti non mostrate)
Riga 12:
|Attività = storico dell'architettura
|Attività2 = architetto
|Attività3 = accademico
|Nazionalità = italiano
|Immagine = Gemito,_Vincenzo_(1852-1929)_-_Alessandro_a_cavallo_di_Bucefalo_(1904).jpg
|Didascalia = Roberto Pane, ritratto da [[Vincenzo Gemito]] come ''[[Alessandro Magno|Alessandro]] a cavallo di [[Bucefalo]]'' (1904)<ref>{{cita libro |autore = [[Salvatore Di Giacomo|S. Di Giacomo]] |titolo = Vincenzo Gemito. La vita, l'opera |città = Napoli |editore = Minozzi |anno = 1905 |pagina = 9 |sbn = IT\ICCU\RAV\0072883RAV0072883}}</ref>.
}}
 
Riga 24 ⟶ 23:
Sul finire del [[1920]] si trasferisce a [[Roma]] per seguire, dal gennaio [[1921]], i corsi della neonata [[Sapienza – Università di Roma#Facoltà di Architettura|Scuola superiore di Architettura]], istituita da [[Gustavo Giovannoni]] fin dal 1919, di cui sarà il terzo laureato, nel dicembre [[1922]], con una tesi relativa al progetto di un “Istituto musicale in Roma”, più tardi pubblicata<ref>A. Pane, ''Da Vecchie città a Città antiche: l’eredità di Gustavo Giovannoni nell’opera di Roberto Pane'', in ''Gustavo Giovannoni e l’architetto integrale'', Atti del convegno internazionale, a cura di G. Bonaccorso e F. Moschini, in «Quaderni degli Atti», 2015-2016, [[Accademia Nazionale di San Luca]], Roma 2019, pp. 415-416.</ref>. A partire dal suo soggiorno romano Pane subirà l'influenza di due figure antitetiche ma complementari: Gustavo Giovannoni e [[Benedetto Croce]]. Al primo, al quale rimarrà legato almeno fino alla fine degli anni Trenta, pur mantenendo una certa autonomia rispetto ad altri discepoli più fedeli, egli dovrà la sua formazione architettonica, nonché diverse occasioni professionali e la stessa carriera accademica. Al secondo, conosciuto già sul finire della prima guerra mondiale attraverso il critico letterario [[Luigi Russo]], suo istruttore alla Scuola militare di Caserta, Pane dovrà una profonda influenza sul piano estetico ed etico, perdurata per tutta l'arco della sua vita, pur con evoluzioni e innesti provenienti da altri orizzonti culturali, come la [[Scuola di Francoforte]] e la psicologia [[jung]]hiana<ref>A. Pane, ''Da Croce a Jung: Roberto Pane tra estetica, psiche e memoria'', in A. Anzani, E. Guglielmi (a cura di), ''Memoria, bellezza e transdisciplinarità. Riflessioni sull’attualità di Roberto Pane'', [[Maggioli Editore|Maggioli]], Santarcangelo di Romagna 2017, pp. 29-58.</ref>.
 
Dal 1923, rientrato a Napoli, insegna Storia dell'arte al [[Liceo classico Umberto I|liceo Umberto I]]<!-- di Napoli--> e lavora fino al 1925 presso la Soprintendenza alle Antichità della Campania, retta da [[Amedeo Maiuri]], dove dirige lavori di scavo, liberazione e consolidamento di importanti monumenti romani<ref>Tra questi: lo scavo di un tempio imperiale e il consolidamento dell’anfiteatro augusteo a Pozzuoli, il dragaggio del porto sommerso di Baia, la liberazione del teatro romano di Benevento. Cfr. V. Russo, ''Tra cultura archeologica e restauro dell’antico. Il contributo di Roberto Pane nella prima metà del Novecento'', in S. Casiello, A. Pane, V. Russo (a cura di), ''Roberto Pane tra storia e restauro'', cit., pp. 159-169.</ref>. Intanto, il legame con Giovannoni lo conduce a una prima affermazione professionale (frontone occidentale della Galleria Vittoria, 1926-28, assegnatogli in secondo grado, dopo che nel primo la commissione presieduta da Giovannoni, Arturo Casalini e Michele Platania aveva riconosciuto parimenti vincitori assieme al suo i progetti di [[Camillo Guerra (ingegnere)|Camillo Guerra]], [[Marcello Canino]] e Michele Jammarino), e a collaborare con il maestro al piano regolatore di Napoli del 1926-27, dove progetta alcune sistemazioni come la liberazione del fianco di [[Chiesa di Santa Caterina a Formiello|Santa Caterina a Formiello]] (1926), poi realizzata dieci anni più tardi<ref>A. Pane, ''L’influenza di Gustavo Giovannoni a Napoli tra restauro dei monumenti e urbanistica. Il piano del 1926 e la questione della «vecchia città»'', in R. Amore, A. Pane, G. Vitagliano, ''Restauro, monumenti e città. Teorie ed esperienze del Novecento in Italia'', Electa Napoli, ivi 2008, pp. 31-32.</ref>.
[[Immagine:GalleriaVittoriaNaplesPiazzaVittoria.jpg|miniatura|Ingresso occidentale della Galleria della Vittoria, presente nella [[Piazza della Vittoria (Napoli)|piazza omonima]].]]
 
A partire dal [[1930]], ottenuta nello stesso anno la libera docenza in Architettura Generale, è incaricato di Scenografia presso la neocostituita Scuola Superiore di Architettura di Napoli, dove insegnerà diverse discipline per tutti gli anni Trenta, tra cui principalmente Storia e Stili dell’Architettura, fino a ottenere la cattedra di Caratteri Stilistici e Costruttivi dei Monumenti nel 1942. Il suo dichiarato antifascismo non gli impedisce intanto di ottenere alcuni incarichi dal regime,: come l’Istituto di Scienze Economiche e Commerciali in [[via Partenope]] (1934-37), e il Padiglione della "Civiltà Cristiana in Africa" alla Mostra d'Oltremare (1940),; mentre un piccolo edificio oggi scomparso, il caffè-panoramico a [[Posillipo]] (1934), testimonia la sua apertura al [[Razionalismo italiano|razionalismo]]. Dal 1939 dirige per un triennio la Regia Scuola d’Arte per la tarsia e l’ebanisteria di Sorrento, orientando gli allievi alla riproduzione di architetture tradizionali della penisola sorrentina e facendo eseguire oggetti d’arredo e mobili su suo disegno<ref>Cfr. R. Pane, ''La R. Scuola d'arte per la tarsia e l'ebanisteria di Sorrento'', Le Monnier, Firenze 1941; A. Fiorentino (a cura di), ''L’intarsio. La R. scuola d’arte di Sorrento e Roberto Pane'', catalogo della mostra (Sorrento 19 dicembre 2007 - 30 marzo 2008), MUTA, Sorrento 2007.</ref>.
 
Nel corso degli anni Trenta, mentre intensifica le frequentazioni con Benedetto Croce e il circolo di intellettuali liberali e antifascisti raccolto intorno al filosofo, si avvicina anche a [[Bernard Berenson]], definendo e consolidando il proprio percorso di studioso. Collabora con articoli e recensioni a diverse riviste, da ''“[[Pan (rivista)|Pan]]”'' a ''“Rassegna di architettura”'', per poi pubblicare un volume sulla ''Architettura rurale campana'' (1936), illustrato da suoi disegni, un breve saggio sull'acquaforte di [[Giovan Battista Piranesi]] (1938) e due studi monografici fondamentali, che costituiranno il plot di tutte le sue future ricerche: ''Architettura del Rinascimento in Napoli'' (1937) e ''Architettura dell’età barocca in Napoli'' (1939).
Riga 35 ⟶ 34:
Dopo il bombardamento e l'incendio del [[Basilica di Santa Chiara (Napoli)|complesso di Santa Chiara]]<!-- a Napoli--> (3-4 agosto 1943), s'impegna in prima persona nelle scottanti questioni della ricostruzione, sia a Napoli che nell’intero territorio italiano, ampliando i suoi interessi verso il campo del restauro dei monumenti, disciplina che insegnerà per oltre vent'anni, a partire dal 1950, presso la Facoltà di Architettura, affiancandola all'insegnamento di Caratteri stilistici e costruttivi dei monumenti. In ambito locale, dopo aver promosso dal gennaio 1944 la ricostituzione dell'Ordine degli Architetti di Napoli, divenendone il primo presidente dopo la Liberazione, si occuperà della vicenda del restauro di Santa Chiara e della sua insula, cogliendo anche l'occasione per una importante revisione degli orientamenti generali in materia di restauro con un celebre scritto pubblicato su ''“[[Aretusa (rivista)|Aretusa]]”'' nello stesso 1944, oltre a prendere parte alla commissione per il nuovo piano regolatore presieduta da [[Luigi Cosenza]] (1945-46). In ambito nazionale orienterà diversi restauri del patrimonio architettonico danneggiato dalla guerra, tra cui il [[Tempio Malatestiano]] di [[Rimini]], attraverso la partecipazione alla Commissione Consultiva per le Antichità e le Belle Arti.
 
Nel 1959, con la pubblicazione del libro collettivo ''Ville vesuviane del Settecento'' riscoprì questo patrimonio dell'architettura del settecento, che portò successivamente alla creazione dell'Ente per le Ville Vesuviane. Nella primavera del 1962 fu visiting professor all'[[Università della California, - Berkeley|Università didella California]] a [[Berkeley]]. Nel 1969 fondò a Napoli la Scuola di Perfezionamento in Restauro dei Monumenti, divenuta oggi Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio<ref>{{cita web|url=http://www.scuolabeniarchitettonici.unina.it/|titolo=Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio|editore=Università <!--degli studi--> di Napoli Federico II|accesso=2022-07-05}}</ref>.
 
A livello teorico divenne uno dei principali esponenti della [[Teoria del restauro|scuola del restauro critico]], assieme a [[Cesare Brandi]] e [[Renato Bonelli]] e nel 1949 fu chiamato come esperto di [[restauro architettonico]] presso l'[[UNESCO]]. Nel contempo fu nominato componente della commissione tecnica dell'[[Istituto Centrale per il Restauro|I.C.R.]] e del consiglio superiore del [[Ministero dei lavori pubblici]]. Nel 1964, insieme a [[Piero Gazzola]], promosse la redazione della [[Carta di Venezia|Carta Internazionale del Restauro di Venezia]], sottoscritta da un comitato di 23 esperti, rappresentanti delle principali nazioni del mondo.
Riga 45 ⟶ 44:
Figura di primo piano del panorama intellettuale nazionale, si distinse come acceso e preparato polemista e partecipò ad ogni riflessione e disputa culturale condotta dal [[secondo dopoguerra]] alla sua scomparsa, soprattutto in campo architettonico, urbanistico ed ambientale.
 
Sostenitore a spada tratta della città storica e del paesaggio, portò avanti una lotta senza quartiere contro ogni [[speculazione edilizia]], distinguendosi soprattutto nella battaglia a Napoli contro l'egemonia di [[Achille Lauro (armatore)|Achille Lauro]].
 
Ha scritto una grande quantità di opere, alcune delle quali memorabili. Tra queste emergono principalmente il volume su [[Andrea Palladio]] ([[1961]]), quello su [[Antoni Gaudí]] ([[1964]]), nonché i due volumi su ''Il Rinascimento nell'Italia Meridionale'' (1975-77). Altro importante frutto del suo lavoro, rimane il Piano Territoriale Paesistico della penisola sorrentino-amalfitana, redatto assieme a [[Luigi Piccinato]] e approvato definitivamente nel 1987, senza il quale probabilmente quel magnifico lembo di territorio sarebbe stato totalmente deturpato dalla speculazione edilizia.
Riga 86 ⟶ 85:
== Bibliografia ==
* {{DBI|nome = PANE, Roberto|nomeurl = roberto-pane|autore = Rosa Monaco|anno = 2014|volume = 80|accesso = 4 agosto 2014}}
* {{Cita libro |autore = AA.VV. |titolo = Scritti in onore di Roberto Pane |città = Napoli |editore = Istituto di storia dell'architettura dell'Università |anno = 1972 |sbn = IT\ICCU\SBL\0447232SBL0447232}}
* {{Cita libro |autore = Raffaele Mormone |titolo = Roberto Pane. Teoria e storia dell'architettura |città = Napoli |editore = Ermanno Cassitto |anno = 1983 |sbn = IT\ICCU\NAP\0070334NAP0070334}}
* {{Cita libro |autore = Roberto Pane |curatore = Mauro Civita |titolo = Attualità e dialettica del restauro. Educazione all'arte, teoria della conservazione e del restauro dei monumenti |città = Chieti |editore = Mario Solfanelli |anno = 1987 |isbn = 88-7497-240-7}}
* {{Cita pubblicazione |autore = Giuseppe Fiengo |titolo = Attualità e dialettica del restauro nel pensiero di Roberto Pane |rivista = [[Napoli nobilissima]] |volume = 27 |data = 1988 |pp = 81-84 |sbn = IT\ICCU\NAP\0433408NAP0433408}}
* {{Cita pubblicazione |autore = |titolo = Ricordo di Roberto Pane: incontro di studi, Napoli, Villa Pignatelli, 14-15 ottobre 1988 |rivista = Napoli nobilissima |anno = 1991 |sbn = IT\ICCU\VEA\0026972VEA0026972}}
* {{Cita libro |autore = Filena Patroni Griffi |autore2 = Raffaele Mormone |titolo = Conversazioni con Roberto Pane |città = Napoli |editore = Arte tipografica |anno = 1992 |sbn = IT\ICCU\CFI\0217039CFI0217039}}
* {{Cita libro |autore = Luigi Guerriero |titolo = Roberto Pane e la dialettica del restauro |città = Napoli |editore = [[Liguori Editore]] |anno = 1995 |isbn = 88-207-2602-5}}
* {{Cita pubblicazione |autore = Giulio Pane |titolo = Profilo biografico di Roberto Pane |volume = in ''Roberto Pane. L'intitolazione della biblioteca e due lezioni inedite'' |città = Napoli |editore = Arte Tipografica |anno = 2004 |isbn = 88-87375-63-1}}
* {{Cita libro |curatore = Alessandro Fiorentino |titolo = L'intarsio. La Regia scuola d'arte di Sorrento e Roberto Pane (catalogo della mostra, Sorrento 19 dicembre 2007 - 30 marzo 2008) |città = Sorrento |editore = Museobottega Tarsialignea |anno = 2007 |sbn = IT\ICCU\BVE\0488638BVE0488638}}
* {{Cita libro |curatore = Stella Casiello |curatore2 = Andrea Pane |curatore3 = Valentina Russo |titolo = Roberto Pane tra storia e restauro. Architettura, città, paesaggio |città = Venezia |editore = [[Marsilio Editori]] |anno = 2010 |isbn = 978-88-317-0633-9}}
* {{Cita libro |autore=Andrea Pane |capitolo=Roberto Pane artista e architetto alle origini della scuola storica napoletana (1930-45) |curatore=Renato Capozzi et al. |titolo=La Scuola di Architettura a Napoli: i maestri e le opere. Dalla fondazione al dopoguerra (1927-1945) |città=Napoli |editore=Clean edizioni |anno=2022 |ISBN=978-88-8497-776-2}}
Riga 102 ⟶ 101:
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{Treccani|roberto-pane|Pane, Roberto|accesso=4 agosto 2014}}
* {{Cita web |url= http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Eventi/visualizza_asset.html_1332157511.html |titolo= Presentazione del volume: Roberto Pane tra storia e restauro. Architettura, città, paesaggio |editore= <!--sul sito del--> [[Ministero per i Beni e le Attività Culturali]]}}
* {{Cita web |url= http://www.napoli.com/viewarticolo.php?articolo=24167 |titolo= "Roberto Pane tra storia e restauro" |sito= Napoli.com}}
* {{Cita web |url= http://www.sorrentopost.com/personaggi-celebri-roberto-pane-storico-dellarchitettura/ |titolo= Personaggi Celebri: Roberto Pane, storico dell'Architettura |opera= Sorrento Post |data= 29 ottobre 2014 |accesso= 3 novembre 2014 |dataarchivio= 3 novembre 2014 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20141103115650/http://www.sorrentopost.com/personaggi-celebri-roberto-pane-storico-dellarchitettura/ |urlmorto= sì }}
 
{{Controllo di autorità}}
Riga 116 ⟶ 115:
[[Categoria:Studenti dell'Università degli Studi di Napoli Federico II]]
[[Categoria:Professori dell'Università degli Studi di Napoli Federico II]]
[[Categoria:Insegnanti italiani del XX secolo]]
[[Categoria:Modelli di opere d'arte]]