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|Immagine = Thomas Wolfe 1937 1.jpg
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Scrisse quattro romanzi, oltreché molti racconti e novelle, opere drammatiche teatrali. Celebre per aver mescolato una scrittura originale, [[poesia|poetica]], [[rapsodia|rapsodica]] e [[impressionismo|impressionistaimpressionistica]] con elementi autobiografici, egli descrisse vividamente la versatilità, la varietà e la diversità che riflettono la cultura americana del periodo, filtrata dalla sua prospettiva, sofisticata, delicata e iperanalitica.
 
Dopo la sua morte, lo stile di Wolfe influenzò lo scrittore della [[Beat Generation]] [[Jack Kerouac]] e numerosi altri autori americani, tra i quali [[Ray Bradbury]], [[Edward Bunker]], [[Stephen King]] e [[Philip Roth]], che lo hanno citato nelle loro opere. Ancor oggi, rimane un importante scrittore per il Nord America, uno dei primi maestri della narrativa autobiografica.
 
== Biografia ==
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Thomas Wolfe nacque ad [[Asheville]], una località turistica sulle montagne della [[Carolina del Nord]] frequentata soprattutto dalla borghesia. La madre, Julia Elizabeth Westall Wolfe, era una speculatrice immobiliare di successo, mestiere che, secondo Wolfe stesso, la tenne lontana dai suoi doveri di madre e moglie. Il padre, William Oliver, era un incisore di lapidi originario della [[Pennsylvania]], dal carattere esuberante e grande bevitore, con ambizioni artistiche ben presto abbandonate. Nei suoi romanzi Wolfe ritrasse i genitori in chiave [[satira|satirica]].
 
Nel [[1904]] si recòtrasferirono a [[Saint Louis]] dove la madre affittava una casa ad alcuni visitatori della World's Fair (una fiera espositiva di carattere scientifico e artistico). Lì il fratello Grover contrasse una fatale [[febbre tifoide]], che segnò Wolfe, e lo riprese anni più tardi nelle sue opere.
 
Due anni dopo la famiglia si trasferì in una pensione della madre, una sistemazione che Wolfe soffrì molto, trascurato dai genitori e infastidito dai pensionanti. In questo contesto sviluppò un particolare affetto per l'altro fratello, Ben, molto legato a Wolfe e che trascorreva sempre molto tempo con lui. Frequentò dapprima la scuola pubblica, ma fu nella scuola privata, anche grazie all'insegnante Margaret Roberts, che crebbe l'amore per la [[letteratura]], trasmessogli dal padre, il quale gli recitava a memoria [[William Shakespeare|Shakespeare]] e alcuni stralci di [[poema epico|poemi epici]]. Iniziò a leggere [[Walter Scott]], [[Charles Dickens]], [[Robert Louis Stevenson]], [[Edgar Allan Poe]]. Si diplomò nel [[1916]] con il massimo dei voti.
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Dopo la laurea, i genitori decisero di pagargli il primo anno ad [[Harvard University|Harvard]], dove si iscrisse nel settembre del [[1920]] per studiare [[drammaturgia]] col professor [[George Pierce Baker]], in quello che è conosciuto come il ''47 Workshop''. In quell'anno scrisse un altro dramma, ''The Mountains''. Gli giunse la notizia dell'imminente morte del padre, che spirò mentre Wolfe era in viaggio verso casa.
 
Durante il terzo anno universitario scrisse ''Welcome to our City'', un dramma autobiografico ambientato nella sua città natale, che chiamò Altamont, i cui personaggi faranno poi parte del suo primo romanzo, ''[[Angelo, guarda il passato]]''. Nessun editore comprò il dramma e Wolfe, abbattuto, accettò un posto da insegnante all'università di [[New York]], lavoro che svolse per i successivi sei anni.
 
Nell'ottobre del [[1924]] partì per l'[[Inghilterra]], la [[Francia]] e l'[[Italia]]. Nell'agosto del 1925, durante il viaggio di ritorno verso [[New York]], incontrò [[Aline Bernstein]], una donna sposata di quasi vent'anni maggiore di lui, il grande amore della sua vita. La loro relazione fu molto turbolenta.
 
Nel giugno del [[1926]] ripartirono per l'[[Europa]]. Wolfe chiese ad Aline di sposarlo, ma ella non era dell'idea di chiedere il [[divorzio]] al marito. Aline lasciò l'[[Inghilterra]] e Wolfe iniziò un nuovo romanzo dal titolo ''O Lost'', illa prima prototipoversione di ''[[Angelo, guarda il passato]]''. Viaggiò poi in [[Germania]], paese dove si sentiva a casa.
 
Ritornato a [[New York]] scrisse a tempo pieno e completò il romanzo nel [[1928]]. La ricerca di un editore fu alquanto ardua, in primo luogo per la lunghezza del manoscritto (350.000 parole) e pure per la difficoltà di inserirlo in un genere letterario preciso.
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In patria, dopo un primo momento di entusiasmo, ricevette critiche per l'[[antisemitismo]] del romanzo. In questo periodo vennero a galla i risentimenti di Wolfe verso Perkins per essersi preso tante libertà nella revisione del romanzo e per aver rifiutato gran parte delle bozze.
 
Ripartì per la [[Germania]] dove assistette alle [[Giochi della XI Olimpiade|olimpiadi del 1936]], e trovò nel paese un'atmosfera di oppressione. Scrisse una storia sul [[Germania nazista|regime nazista]] ''[[Have a Thing to Tell You]]''. Al ritornòritorno troncò con Perkins e la Scribner's.
 
Nel maggio del 1937 ritornò ad [[Asheville]] per un periodo di tranquillità, ma non gli fu possibile a causa di continue telefonate, quindi si trasferì a [[Oteen]], molti chilometri distante.
 
Trovato un nuovo editore, la [[HarperCollins|Harper & Brothers]], Wolfe ritornò a New York e riprese a lavorare regolarmente, senza però pubblicare nulla. Alla sua morte, lasciò due romanzi: ''The Web and the Rock'' e il seguito, ''You Can't Go Home Again''. Il primo, ambientato tra l'infanzia del protagonista in una piccola cittadina nel sud degli Stati Uniti e i suoi primi successi di scrittore che cerca di inserirsi nella società newyorkese (dai tardi [[Anni 1910|anni '10]] alla metà degli [[Anni 1930|anni '30]] del [[XX secolo]]), è una trasposizione della propria vita, raccontata nei romanzi precedenti, con gli stessi personaggi pur con nomi diversi. Il secondo romanzo tratta del ritorno dello scrittore nella sua cittadina natale, e dell'accoglienza ostile che vi riceve.
 
Nell'estate del [[1938]] partì per lungo viaggio attraverso gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], riassunto nel libro ''A Western Journal''. Durante una sosta a [[Seattle]] divise una pinta di [[whisky]] con un vagabondo che era probabilmente ammalato di influenza. Wolfe fu contagiato. I primi sintomi si manifestarono mentre stava navigando da [[Victoria (Canada)|Victoria]] a [[Vancouver]], il 6 luglio. Invece di farsi curare, decise di ritornare a Seattle e solo l'11 del mese fu visitato da un dottore, il quale gli diagnosticò la [[polmonite]]. Fu trasferito a [[Providence]], dove una [[radiografia]] evidenziò una vecchia lesione [[Tubercolosi|tubercolare]] a un [[polmoni|polmone]]. Col passare delle settimane la sua condizione si aggravò; il 6 settembre soffrì di un violento mal di testa e fu trasferito a [[Baltimora]], nel [[Maryland]], al [[Johns Hopkins Hospital]]. Il 10 settembre fu tentato un intervento chirurgico al cervello per capire le cause della sua malattia, che si rivelò una forma di [[tubercolosi]] cerebrale ormai estesa a un intero lobo del cervello. Wolfe non riprese più conoscenza e morì il 15 settembre.
 
== Opere ==
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* ''Look Homeward, Angel. A Story of the Buried Life'', 1929
** ''[[Angelo, guarda il passato]]'', traduzione di Jole Jannelli Pintor, Torino, [[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]], 1949, 1965. [il libro uscì colcon una pesante editingrevisione di [[Maxwell Perkins]]]
** ''[[O lost. Storia della vita perduta]]'' (''O Lost: A Story of the Buried Life'', 2000), traduzione di Maria Baiocchi e Anna Tagliavini, Introduzione di [[Riccardo Reim]], Collana Biblioteca, Roma, Elliot, 2014, ISBN 978-88-619-2367-6. [versione dal manoscritto integrale originale di ''Look Homeward, Angel'']
* ''[[Il fiume e il tempo]]'' (''Of Time and the River. A Legend of Man's Hunger in His Youth'', 1935), traduzione di Cesare Vivante, Milano, [[Arnoldo Mondadori Editore|Mondadori]], 1958.
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* ''[[Non puoi tornare a casa]]'' (''You Can't Go Home Again'', 1940), traduzione di [[Ettore Capriolo]], Milano, Mondadori, 1962.
* {{Cita libro|titolo=[[Il bambino perduto (romanzo)|Il bambino perduto]] (The Hills Beyond, 1941)|trad=Marilena Fonti|edizione=Collana Le Indie|editore=La Caravella Editrice|città=Viterbo|anno=2009|isbn=978-88-954-0230-7}}
* 'Mannerhouse: A Play in a Prologue and Four Acts'', 1948.
* ''Un'oscura vitalità'' (''Dark in the Forest'', ''Strange as Time'', ''The Winter of our Discontent, Circus at Down, Portrait of a Literary Critic, The Child by Tiger''), traduzione di Sabrina Campolongo, Nadia Cazzaniga e Alessandra Patriarca, postfazione di S. Campolongo, Collana Il bosco di latte, Edizioni Paginauno, 2018, ISBN 978-88-996-9918-5.
* ''A Western Journal: A Daily Log of the Great Parks Trip, June 20–July 2, 1938'', 1951.
* ''The Letters of Thomas Wolfe'', 1956.
* ''Short Novels of Thomas Wolfe'', 1961.
* ''The Mountains: A Play in One Act; The Mountains: A Drama in Three Acts and a Prologue'', 1970.
* ''Welcome to Our City: A Play in Ten Scenes'', 1983.
* ''Beyond Love and Loyalty: The Letters of Thomas Wolfe and Elizabeth Nowell'', 1983.
* ''My Other Loneliness: Letters of Thomas Wolfe and Aline Bernstein'', a cura di Richard Kennedy, 1983.
* ''Un'oscura vitalità'' (''Dark in the Forest'', ''Strange as Time'', ''The Winter of our Discontent, Circus at Down, Portrait of a Literary Critic, The Child by Tiger'', 1986), traduzione di Sabrina Campolongo, Nadia Cazzaniga e Alessandra Patriarca, postfazione di S. Campolongo, Collana Il bosco di latte, Edizioni Paginauno, 2018, ISBN 978-88-996-9918-5.
* ''The Collected Stories of Thomas Wolfe'', a cura di Francis E. Skipp, 1987.
* ''The Good Child's River'', 1991.
* ''The Starwick Episodes'', 1994.
* ''The Party at Jack's'', 1995.
* ''To Loot My Life Clean: The Thomas Wolfe–Maxwell Perkins Correspondence'', a cura di Matthew J. Bruccoli & Park Bucker, 2000.
* ''"God's Lonely Man"'', saggio non datato.
* {{Cita libro|titolo=Foglie d'America. Racconti scelti|edizione=Collana Baltimora|editore=Corrimano|anno=2018|isbn=978-88-990-0615-0}}
* {{Cita libro|titolo=La lettera spagnola|altri=a cura di S. Lumaca|edizione=Collana Experience Light|editore=Mattioli 1885|città=Fidenza|anno=2021|isbn=978-88-626-1807-6}}
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==Bibliografia==
* Jeacques-Fernand Cahen, ''La Letteratura Americana'' (''Que-sais-je?'' - ''La Littérature Américaine''), (Milano: Garzanti, [[1953]]). Si vedano in particolare pp.92-95. Testo originale: ''Que-sais-je?'' - ''La Littérature Américaine''.
* ''The Enigma of Thomas Wolfe. Biographical and Critical Selections'', (a cura di Richard Walser, Cambridge: [[Harvard University Press]], [[1953]]).
* C. Hugh Holman, ''The World of Thomas Wolfe'', ([[Charles Scribner's Sons]], [[1962]]).
* ''Thomas Wolfe. Three Decades of Criticism'', (a cura di Leslie A. Field, New York University Press, [[1968]]).
* ''The Merrill Studies in «Look Homeward, Angel»'', (a cura di Paschal Reeves, Columbus, OH: Charles E. Merrill, [[1970]]).
* ''Thomas Wolfe. A Collection of Critical Essays'', (a cura di Louis D. Rubin, Englewood Cliffs, N.J.: Prentice-Hall, *[[1973]]).
* Paschal Reeves, ''Thomas Wolfe: The Critical Reception'', (Ayer Publishing, [[1974]]).
* C. Hugh Holman, ''The Loneliness at the Core'', (Baton Rouge: Louisiana State University Press, [[1975]]).
* ''Thomas Wolfe. A Harvard Perspective'', (a cura di Richard S. Kennedy, Athens, OH: Croissant & Co., [[1983]]).
* ''Critical Essays on Thomas Wolfe'', (a cura di John S. Phillipson, Boston: G.K. Hall & Co., [[1985]]).
* ''Thomas Wolfe'', (a cura di [[Harold Bloom]], New York: Chelsea House, [[1987]]).
* Donald Davidson, ''Look Homeward. A Life of Thomas Wolfe'', (Boston: Little, Brown, [[1987]]).
* Ted Mitchell, ''Thomas Wolfe. A Writer's Life'', ([[1997]]),; poi come ''Thomas Wolfe. An Illustrated Biography'', (Pegasus Brooks, [[2006]]).
* ''The Sons of Maxwell Perkins: The Letters of Francis Scott Fitzgerald, Ernest Hemingway, Thomas Wolfe, and Their Editor'', (a cura di Matthew J. Bruccoli, University of South Carolina Press, [[2004]]).
 
=== Fonti ===
* {{cita web | 1 = http://www.ah.dcr.state.nc.us/sections/hs/wolfe/wolfe.htm | 2 = Thomas Wolfe Memorial | accesso = 12 agosto 2007 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20070810073137/http://www.ah.dcr.state.nc.us/sections/hs/wolfe/wolfe.htm | dataarchivio = 10 agosto 2007 | urlmorto = sì }}
 
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
*[http://www.thomaswolfe.org/ (ENG) Sito ufficiale della Thomas Wolfe Society] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20161020065653/http://www.thomaswolfe.org/ |date=20 ottobre 2016 }}
*[[iarchive:storyoftheburied030251mbp/page/n1|(ENG) "Look Homeward, Angel" (eBook gratuito in vari formati su Internet Archive)]]
*[https://leisurespotblog.blogspot.com/2019/01/thomas-wolfe.html Un breve estratto da "Passage to England"]
*[https://hcommons.org/deposits/item/hc:49577/ Un altro estratto da "Passage to England" ("Storia dell'uomo troppo alto")]
 
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