Anna Leopol'dovna Romanova: differenze tra le versioni

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|trattamento = [[Altezza imperiale|Sua Altezza Imperiale]]
|onorificenze =
|altrititoli = [[Ducato di Meclemburgo-Schwerin|Principessa di Meclemburgo-Schwerin]]<br />[[Impero russo|Granduchessa di Russia]]
|data di nascita = 18 dicembre [[1718]]
|luogo di nascita = [[Rostock]], [[Ducato di Meclemburgo-Schwerin]]
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== Reggenza ==
Biron, tuttavia, si era reso oggetto di avversione dalla popolazione russa, e dopo che Biron aveva minacciato di esiliare Anna e il suo consorte in [[Germania]], Anna Leopol'dovna ebbe poche difficoltà a rovesciarlo (8 novembre 1740). Assunse poi la reggenza con il titolo di [[Granduca|Gran]] Principessa di Russia, ma sapeva poco del carattere delle persone con cui aveva a che fare, sapeva ancora meno delle convenzioni e della politica del governo russo, e rapidamente litigò con i suoi principali sostenitori.
 
Secondo il Dizionario di Storia Russa, ordinò un'indagine dell'industria dell'abbigliamento quando nuove divise ricevute dai militari si rivelarono essere di qualità inferiore. Quando l'inchiesta rivelò le condizioni disumane ella emanò decreti fissando un salario minimo e massimo di ore di lavoro in questo settore, nonché la creazione di strutture sanitarie in ogni fabbrica di abbigliamento.
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== Dopo la deposizione ==
Il vittorioso regime prima imprigionò la famiglia nella fortezza di [[Daugavgrīva|Dünamünde]] vicino a [[Riga]] e in seguito li esiliò a [[Cholmogory]] sul fiume [[Dvina settentrionale]]. Anna infine morì di [[polmonite]] il 18 marzo 1746. Suo figlio Ivan VI fu assassinato a [[Šlissel'burg]] il 16 luglio 1764, mentre suo marito Antonio Ulrico morì a [[Cholmogory]] il 4 maggio 1774. I suoi restanti quattro figli ([[Caterina Antónova di Brunswick|Caterina]], Elisabetta, Pietro e [[Alessio Antonovič di Brunswick|Alessio]]<ref>{{Cita libro | cognome = Kamenskiĭ | nome = Aleksandr Abramovich |cognome2= Griffiths |nome2= David B. | titolo = The Russian Empire in the Eighteenth Century: Tradition and Modernization from Peter to Catherine (The New Russian History) | anno = 1997 | editore = M.E. Sharpe | città = |ppp=164 | isbn= 1-56324-575-2 }}</ref>) furono rilasciati dal carcere il 30 giugno 1780 e affidati alla custodia della zia, la regina vedova di Danimarca, [[Giuliana Maria di Brunswick-Lüneburg]]. Si stabilirono nello [[Jutland]], dove vissero in tutta comodità in [[detenzione domiciliare]] a [[Horsens]] per il resto della loro vita sotto la tutela di Giuliana e a spese di [[Caterina II di Russia|Caterina la Grande]]. Avendo vissuto come prigionieri, non ebbero una vita sociale, limitandosi a tenere una piccola "corte" di 40-50 persone, tutti danesi, tranne il sacerdote.<ref>Marie Tetzlaff: Katarina den stora (1998)</ref>
 
== Discendenza ==