Tommaso d'Aquino: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua}}
{{NN|filosofi|novembre 2015|A fronte di una bibliografia rilevante, riferimenti quasi del tutto assenti, intere sezioni prive di fonti}}
{{Santo
|nome = San Tommaso d'Aquino
|immagine = San tommaso d'aquino con la summa, angelico san marco.jpg
|immagine = St. Thomas Aquinas writing the hymn of the Holy Sacrament (by Giovanni Barbieri Guercino) – 1662.jpg
|didascalia = ''[[San Tommaso sorrettod'Aquino daglicon angelila Summa|San Tommaso con la Summa]]'', del [[GuercinoBeato Angelico]]
|note = Sacerdote e Dottore della Chiesa
|nato = [[Roccasecca]], tra il [[12251224]] e il [[1226]]
|morto = [[Abbazia di Fossanova]], 7[[Piperno]]<ref marzoname="ReferenceA">la città di [[1274Priverno]],
dove è ubicata l'abbazia nella quale il santo morì, fino al 1927 era conosciuta come "Piperno"</ref><ref>https://www.ciociariaturismo.it/events/priverno-o-privernum-priverno-o-piperno-2023/</ref>, 7 marzo [[1274]]
|venerato da = Chiesa cattolica e Chiesa anglicana
|beatificazione =
|canonizzazione = 18 luglio [[1323]] da [[papa Giovanni XXII]]
|santuario principale = [[Chiesa dei Giacobini]], [[Tolosa]]
|ricorrenza = [[28 gennaio]] e [[7 marzo]] ([[messa tridentina]])
|attributi = Abito domenicano, libro, penna, calamaio, modellino di chiesa, sole raggiato sul petto e colomba
|patrono di = Compatrono di Napoli, [[teologi]], [[accademici]], [[Editore|librai]], [[scuola|scolari]], [[studenti]], fabbricanti di matite, regionecomuni di [[CampaniaAquino]], comuni di [[AquinoBelcastro]], [[BelcastroFalerna]], [[Grottaminarda]], [[Monte San Giovanni Campano]], [[Priverno]], [[Falerna]], [[San Mango d'Aquino]] e [[diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo]]
}}
{{Bio
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|LuogoNascita = Roccasecca
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = tra il [[1224]] e il [[1225]]
|NoteNascita = <ref>http://www3.unisi.it/ricerca/prog/fil-med-online/autori/htm/tommaso.htm</ref><ref>https://comune.aquino.fr.it/vivere-il-comune/territorio/la-vita-di-san-tommaso/</ref>
|LuogoMorte = Abbazia di Fossanova
|LuogoMorte = Piperno
|LuogoMorteLink = Priverno
|GiornoMeseMorte = 7 marzo
|AnnoMorte = 1274
|NoteMorte = <ref name="ReferenceA"/>
|Epoca = 1200
|Attività = religioso
|Attività2 = teologo
|Attività3 = filosofo
|AttivitàAltre = e [[accademico]]
|Nazionalità = italiano
}}
[[Frate domenicano]] esponente della [[scolastica (filosofia)|Scolastica]], era definito ''Doctor Angelicus'' dai suoi contemporanei. È venerato come [[santo]] dalla [[Chiesa cattolica]] che dal [[1567]] lo considera anche [[dottore della Chiesa]].
 
[[Frate domenicano]], Tommaso d'Aquino è ampiamente riconosciuto come uno dei più influenti [[Storia della filosofia|filosofi della storia occidentale]], nonché come uno dei pilastri [[Teologia|teologici]] e [[Filosofia|filosofici]] della [[Chiesa cattolica]].
Tommaso rappresenta uno dei principali pilastri teologici e filosofici della Chiesa cattolica: egli è anche il punto di raccordo fra la [[Cristianesimo|cristianità]] e la [[Aristotelismo|filosofia classica]], che ha i suoi fondamenti e maestri in [[Socrate]], [[Platone]] e [[Aristotele]], e poi passati attraverso il [[Ellenismo|periodo ellenistico]], specialmente in autori come [[Plotino]]. Fu allievo di [[Alberto Magno|sant'Alberto Magno]], che lo difese quando i compagni lo chiamavano "il bue muto" dicendo: «Ah! Voi lo chiamate il bue muto! Io vi dico, quando questo bue muggirà, i suoi muggiti si udranno da un'estremità all'altra della terra!».
 
Egli fu il principale esponente della [[scolastica (filosofia)|Scolastica medievale]]<ref>{{cita libro|titolo=Thomas Aquinas|opera=[[Enciclopedia Britannica]]|url=https://www.britannica.com/biography/Saint-Thomas-Aquinas|accesso=9 ottobre 2024|lingua=en|citazione=Thomas Aquinas... was an Italian Dominican theologian, the foremost medieval Scholastic.}}</ref> e per questo fu definito ''Doctor Angelicus'' già dai suoi contemporanei.<ref name=":0">Ma anche ''doctor communis'' ([[Tolomeo da Lucca]],''Historia Eccles.'', Vol. xxiii, c. 9.) per la conclamata chiarezza del suo insegnamento, ''doctor ecclesiae'', ''angelus scholae'', ''pater ecclesiae'', ''lumen ecclesiae'', ''alter Augustinus'', (più raramente) ''doctor universalis''; si veda [[Friedrich Ueberweg]]: ''Grundriss der Geschichte der Philosophie von Thales bis auf die Gegenwart'', vol. 1, Berlino 1863, [http://books.google.it/books?id=bz8CAAAAQAAJ&pg=RA2-PA97 p. 97].</ref> Fu proclamato [[santo]] da [[papa Giovanni XXII]] nel [[1323]] e dal [[1567]] è annoverato tra i [[dottore della Chiesa|dottori della Chiesa cattolica]]. Nel [[1880]] fu dichiarato [[santo patrono]] delle università e dei centri di studio cattolici.
 
Il pensiero di Tommaso, definito [[Tomismo]], risulta un punto di raccordo fra la [[Cristianesimo|cristianità]] e la [[Aristotelismo|filosofia classica]], la quale ha i suoi fondamenti e maestri in [[Socrate]], [[Platone]] e [[Aristotele]], e poi passati attraverso il [[periodo ellenistico]], specialmente in autori come [[Plotino]].
 
Egli elaborò una teoria del diritto che ebbe largo seguito nei secoli successivi e che, a cavallo tra [[XIX secolo|Ottocento]] e [[XX secolo|Novecento]], diede l'impulso per la nascita del [[Neotomismo]], scuola di pensiero che si basa sul recupero del [[Tomismo|pensiero di Tommaso d'Aquino]].<ref>{{cita libro|autore=Kelsen, Hans |titolo=Teoría general del derecho y del estado |anno=1995 |città=México D. F. |editore=Universidad Nacional Autónoma de México |p=400 |isbn=968-58-0541-5|lingua=es|url=https://books.google.com.ar/books?id=Mp248sP_s9EC&pg=PA400}}</ref><ref>{{cita libro |titolo= Thomas Aquinas (1224/6—1274)|opera=[[Internet Encyclopedia of Philosophy]] |url= https://iep.utm.edu/thomas-aquinas/|accesso=10 ottobre 2024|lingua=en|citazione= However, it also seems right to say—if only from the sheer influence of his work on countless philosophers and intellectuals in every century since the 13th, as well as on persons in countries as culturally diverse as Argentina, Canada, England, France, Germany, India, Italy, Japan, Poland, Spain, and the United States—that, globally, Thomas is one of the 10 most influential philosophers in the Western philosophical tradition. }}</ref>
 
== Biografia ==
[[File:Thomas Aquinas in Stained Glass.jpg|thumbmin|verticale|San Tommaso raffigurato su d'una vetrata della [[cattedrale di San Rombaldo]], a [[Malines]].]]
Tommaso nacque nella contea di [[Aquino]], precisamente nella zona corrispondente al territorio dell'odierna [[Roccasecca]], al secolo facente parte del [[Regno di Sicilia]]<ref>Sgarbossa, 2000, p. 63</ref> (attualmente in [[provincia di Frosinone]]), figlio di Landolfo dei conti d'Aquino e della sua consorte Donna Teodora Galluccio, nobildonna appartenente al ramo collaterale [[Teano|teanese]] del casato [[Napoli|napoletano]] dei [[Caracciolo]], i Rossi. Benché il [[Castello dei Conti d'Aquino (Roccasecca)|castello paterno di Roccasecca]] rimanga ad oggi il luogo più accreditato della sua nascita, diverse fonti medievali ne attestano comunque dei natali [[Calabria|calabresi]], nella fattispecie a [[Belcastro]] (in [[provincia di Catanzaro]]), quali ad esempio fra' [[Giovanni Fiore da Cropani]], storico calabrese del [[XVII secolo]], che lo scriveva nella sua opera ''Della Calabria illustrata'', [[Gabriele Barrio]] nella sua opera ''De antiquitate et situ Calabriae'' e padre [[Girolamo Marafioti]], teologo dell'ordine dei Minori Osservanti, nella sua opera ''Croniche ed antichità di Calabria''.
 
Settimo figlio di Landolfo dei [[conti d'Aquino]], signore di [[Loreto Aprutino|Loreto]] e [[Belcastro]], e di sua moglie Donna Teodora Galluccio, nobildonna appartenente al ramo collaterale [[Teano|teanese]] del casato [[Napoli|napoletano]] dei [[Caracciolo]], i Rossi, Tommaso nacque nella contea di [[Aquino]], precisamente nella zona corrispondente al territorio dell'odierna [[Roccasecca]], al secolo facente parte del [[Regno di Sicilia]]<ref>Sgarbossa, 2000, p. 63</ref> (attualmente in [[provincia di Frosinone]]). Benché il [[Castello dei Conti d'Aquino (Roccasecca)|castello paterno di Roccasecca]] rimanga ad oggi il luogo più accreditato della sua nascita, diverse fonti medievali ne attestano natali [[Calabria|calabresi]], - nella fattispecie a [[Belcastro]] (in [[provincia di Catanzaro]]), - quali ad esempio fra' [[Giovanni Fiore da Cropani]], storico calabrese del [[XVII secolo]], nella sua opera ''Della Calabria illustrata''<ref>[http://books.google.es/books?id=OEfiHj0umRYC ''Della Calabria illustrata'']</ref>, [[Gabriele Barrio]] nella sua ''De antiquitate et situ Calabriae''<ref>[http://books.google.es/books?id=__I5AAAAcAAJ&printsec=frontcover&dq=%22De+antiquitate+et+situ+Calabriae%22&cd=1#v=onepage&q=&f=false ''De antiquitate et situ Calabriae'']</ref> e padre [[Girolamo Marafioti]], teologo dell'ordine dei Minori Osservanti, nelle ''Croniche ed antichità di Calabria''.
La sua data di nascita sfortunatamente non ci è pervenuta con certezza, ma cionondimeno è stata stimata approssimativamente a partire da quella della sua morte, avvenuta appunto nel marzo del [[1274]]. [[Bernardo Gui]], ad esempio, afferma che Tommaso è morto quando aveva compiuto i suoi quarantanove anni e iniziato il suo cinquantesimo anno. Oppure, in un testo un po' anteriore, [[Tolomeo da Lucca]] fa eco ad un'incertezza: «Egli è morto all'età di 50 anni, ma alcuni dicono 48». Tuttavia sembra che ci sia oggi un certo accordo nel fissare la sua data di nascita tra il [[1225]] ed il [[1226]].
 
La sua data di nascita non ci è pervenuta con certezza, nondimeno è stata stimata approssimativamente a partire da quella della sua morte, avvenuta nel marzo del [[1274]]. [[Bernardo Gui]], ad esempio, afferma che Tommaso morì quando aveva compiuto 49 anni e iniziato il cinquantesimo. In un testo un po' anteriore, [[Tolomeo da Lucca]] rimarca l'incertezza relativa alla sua età: «Egli è morto all'età di 50 anni, ma alcuni dicono 48». Tuttavia, la storiografia moderna tende a fissare la sua data di nascita tra il [[1225]] ed il [[1226]].
 
Secondo una leggenda, Bonus, un santo eremita, predisse a Teodora che suo figlio sarebbe stato ordinato domenicano e sarebbe diventato santo.<ref>{{Cita web|url=https://www.biography.com/religious-figure/saint-thomas-aquinas|titolo=Saint Thomas Aquinas}}</ref><ref>{{Cita libro|titolo=Thomas Aquinas's relics as focus for conflict and cult in the Late Middle Ages: the Restless Corpse|url=https://books.google.es/books?id=5r07DgAAQBAJ&pg=PA174|editore=Amsterdam University Press|data=1º marzo 2017|isbn=978-90-485-2737-3|lingua=en|nome=Marika|cognome=Räsänen|p=174}}</ref><ref>{{Cita libro|titolo=St. Thomas Aquinas: Universal Doctor of the Church (1225-1274)|url=https://books.google.es/books?id=rqCMDAAAQBAJ&pg=PT10|p=10|editore=TAN Books|data=1995-07|isbn=978-1-5051-0825-5|lingua=en|capitolo=1.Birth and childhooh}}</ref>
 
=== Da Montecassino a Napoli ===
[[File:Bernardo Daddi - The Virgin Mary with Saints Thomas Aquinas and Paul - 93.PB.16 - J. Paul Getty Museum.jpg|min|''La Vergine Maria con s. [[Paolo di Tarso|Paolo]] e s. Tommaso d'Aquino'' ([[ancona (arte)|ancona]] portabile a [[trittico]], a [[pittura a tempera|tempera]] su tavola, opera di [[Bernardo Daddi]], 1330 ca). La Vergine Maria tiene in mano un testo che contiene le prime parole del ''[[Magnificat]]'', mentre Tommaso, autore di uno dei più importanti commenti medievali sull'epistolario paolino, tiene in mano una delle sue opere.]]
Secondo le usanze del tempo Tommaso, essendo il figlio più piccolo, era destinato alla vita ecclesiastica e proprio per questo a soli cinque anni fu inviato in qualità d'[[oblati|oblato]] dal padre Landolfo nella vicina [[Abbazia di Montecassino]], di cui era [[abate]] Landolfo Sinibaldo, figlio di [[Rinaldo d'Aquino]]<ref>{{cita libro|url=https://books.google.it/books?id=nYdYAAAAcAAJ&pg=PA482&lpg=PA482|titolo=Delle dissertazioni di Alessio Niccolo Rossi intorno ad alcune materie alla città di Napoli appartenenti|autore=A.N. Rossi|p=482|oclc=66806673|città=Napoli|anno=1758|accesso=22 novembre 2020}}</ref><ref>{{cita libro|url=https://books.google.it/books?id=a9T6ST8Ri_kC&pg=PA348&lpg=PA348|autore=Pasquale Cayro|titolo=Storia sacra e profana d'Aquino e sua diocesi del signor D. Pasquale Cayro, patrizio anagnino|p=348|editore=Vincenzo Orsino|anno= 1808|oclc=}}</ref><ref>{{cita libro|autore=Ferante della Marra|url=https://books.google.it/books?id=QnW0NHxIhGQC&pg=PA48&lpg=PA48|titolo= Discorsi delle famiglie estinte, forastiere o non comprese ne' seggi di Napoli imparentate colla casa della Marra. Composti dal signor Ferrante della Marra duca della Guardia, dati in luce da Camillo Tutini|editore=Ottavio Beltrano|anno=1641|oclc=22571122}}</ref>, per ricevere l'educazione religiosa e succedere a Sinibaldo in qualità di abate. In ossequio alla [[regola di san Benedetto|regola benedettina]], Landolfo versò un'oblazione di venti once d'oro al monastero cassinese perché accettassero il figlio di una nobile famiglia e in tenera età.<ref name="isbn_9788870945942" /> In quegli anni l'abbazia si trovava in un periodo di decadenza e costituiva una preda contesa dal Papa e dall'imperatore. Ma il [[trattato di San Germano]], concluso tra il [[Papa Gregorio IX]] e l'imperatore [[Federico II di Svevia|Federico II]] il 23 luglio [[1230]], inaugurava un periodo di relativa pace ed è proprio allora che si può collocare l'ingresso di Tommaso nel monastero. In quel luogo Tommaso ricevette i primi rudimenti delle lettere e fu iniziato alla vita religiosa benedettina.
 
Secondo le usanze del tempo Tommaso, essendo il figlio più piccolo, era destinato alla vita ecclesiastica e proprio per questo a soli cinque anni fu inviato in qualità d'[[oblati|oblato]] dal padre Landolfo nella vicina [[abbazia di Montecassino]], di cui era [[abate]] Landolfo Sinibaldo, figlio di [[Rinaldo d'Aquino]]<ref>{{cita libro|url=https://books.google.it/books?id=nYdYAAAAcAAJ&pg=PA482&lpg=PA482|titolo=Delle dissertazioni di Alessio Niccolo Rossi intorno ad alcune materie alla città di Napoli appartenenti|autore=A.N. Rossi|p=482|oclc=66806673|città=Napoli|anno=1758|accesso=22 novembre 2020}}</ref><ref>{{cita libro|url=https://books.google.it/books?id=a9T6ST8Ri_kC&pg=PA348&lpg=PA348|autore=Pasquale Cayro|titolo=Storia sacra e profana d'Aquino e sua diocesi del signor D. Pasquale Cayro, patrizio anagnino|p=348|editore=Vincenzo Orsino|anno=1808}}</ref><ref>{{cita libro|autore=Ferante della Marra|url=https://books.google.it/books?id=QnW0NHxIhGQC&pg=PA48&lpg=PA48|titolo= Discorsi delle famiglie estinte, forastiere o non comprese ne' seggi di Napoli imparentate colla casa della Marra. Composti dal signor Ferrante della Marra duca della Guardia, dati in luce da Camillo Tutini|editore=Ottavio Beltrano|anno=1641|oclc=22571122}}</ref> e fratello di suo padre, per ricevere l'educazione religiosa e succedere a Sinibaldo in qualità di abate. In ossequio alla [[regola di san Benedetto|regola benedettina]], Landolfo versò un'oblazione di venti once d'oro al monastero cassinese perché accettassero il figlio di una nobile famiglia e in tenera età.<ref name="isbn_9788870945942" /> In quegli anni l'abbazia si trovava in un periodo di decadenza e costituiva una preda contesa dal Papa e dall'imperatore. Fortunatamente il [[trattato di San Germano]], concluso tra il [[papa Gregorio IX]] e l'imperatore [[Federico II di Svevia|Federico II]] il 23 luglio [[1230]], inaugurò un periodo di relativa pace ed è proprio allora che si può collocare l'ingresso di Tommaso nel monastero. In quel luogo, Tommaso ricevette i primi rudimenti delle lettere e fu iniziato alla vita religiosa benedettina.
Ma a partire dal [[1236]] la calma di cui godeva il monastero fu nuovamente turbata e Landolfo, consigliato dal nuovo abate, Stefano di Corbario, volle mettere al riparo il figlio dai disordini e inviò Tommaso, oramai adolescente, a [[Napoli]], perché potesse seguire degli studi più approfonditi. Così nell'autunno del [[1239]], a quattordici o quindici anni, Tommaso si iscrisse al nuovo ''Studium'' generale, l'Università degli studi fondata nel [[1224]] da [[Federico II di Svevia|Federico II]] per formare la classe dirigente del suo Impero.
 
I biografi [[Guglielmo di Tocco]], [[Bernardo Gui]]do e [[Pietro Calò]] enfatizzano la sua devozione mariana, affermando che Tommaso era solito tenere in mano una pergamena riportante l{{'}}''[[Ave Maria]]''.<ref>{{cita|Forment (2005)|p. 14}}.</ref>
Fu proprio a Napoli, dove nel [[1231]] era stato fondato un convento, che Tommaso conobbe i [[Domenicani]], ordine in cui entrò a far parte e in cui fece la sua vestizione nell'aprile del [[1244]].
 
A partire dal [[1236]] la calma di cui godeva il monastero fu nuovamente turbata e Landolfo, consigliato dal nuovo abate, [[Stefano di Corbario]], volle mettere al riparo il figlio dai disordini e inviò Tommaso, oramai adolescente, a [[Napoli]], perché potesse seguire degli studi più approfonditi. Così nell'autunno del [[1239]], a quattordici o quindici anni, Tommaso si iscrisse al nuovo ''[[Università nel Medioevo#Protagonisti|Studium Generale]]'', l'Università degli studi fondata nel [[1224]] da [[Federico II di Svevia|Federico II]] per formare la classe dirigente del suo Impero. Secondo [[Guglielmo di Tocco]],<ref>{{Cita libro|titolo=St. Thomas Aquinas and Thomism|url=https://brill.com/previewpdf/book/9789401205221/B9789401205221-s005.xml?srsltid=AfmBOoqqnvSQH0fTxk81Z8xQVtxMP1cRXucdmD99fb9KRFDnr_0Xq2Qo|formato=PDF|editore=Brill}}</ref><ref>La biografia di Tocco menziona "Mastro Pietro d'Irlanda" e "Mastro Martino", che in seguito è stato identificato con Martino di Dacia. Fino ad almeno gli anni Sessanta esistevano dubbi circa la sua identità. Cf. {{JSTOR|30098834}}</ref> i suoi maestri [[Pietro d'Alvernia]] (docente di aritmetica, geometria, astronomia e musica)<ref>{{cita|Grabmann (1963)|p. 2}}</ref> e [[Martino di Dacia]] (docente di grammatica e logica)<ref name="Kurian">{{Cita libro|url=http://t4.stthom.edu/users/smith/publishing/Aquinas.pdf|formato=PDF|titolo=Encyclopedia of Christian Literature|autore=[[George Thomas Kurian]]|autore2=James D. Smith III|volume=I Genres and Types / Biographies A-G|editore=The Scarecrow Press Inc.|città=Lanham; toronto; Playmouth, UK|p=181|anno=2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20250413192426/http://t4.stthom.edu/users/smith/publishing/Aquinas.pdf|urlmorto=}}</ref> lo introdussero al pensiero di Aristotele.<ref name="Turco">{{Cita pubblicazione|nome=Giovanni|cognome=Turco|titolo=Tommaso d&#39;Aquino luce del pensiero cristiano I|accesso=2 aprile 2025|url=https://www.academia.edu/68225019/Tommaso_dAquino_luce_del_pensiero_cristiano_I?email_work_card=title}}</ref> Pietro d'Irlanda stava insegnando le opere di Aristotele recentemente tradotte e commentate dal filosofo ispano-arabo [[Averroè]].<ref name="Kurian" />
Ma l'ingresso di Tommaso presso i [[Frati predicatori]] comprometteva definitivamente i piani dei suoi genitori riguardo al suo futuro incarico di abate di Montecassino. Così la madre inviò un corriere ai suoi figli, che in quel periodo stavano guerreggiando nella regione di [[Acquapendente]], perché intercettassero il loro fratello e glielo conducessero. Essi, accompagnati da un piccolo drappello, catturarono facilmente il giovane religioso, lo fecero salire su di un cavallo e lo condussero al [[Castello di Monte San Giovanni Campano]], un castello di famiglia ove fu tenuto prigioniero per due anni. Qui tutta la famiglia tentò di far cambiare idea a Tommaso, ma inutilmente. Tuttavia bisogna precisare che egli non fu né maltrattato né rinchiuso in qualche prigione, si trattava piuttosto di un soggiorno obbligato, in cui Tommaso poteva entrare e uscire a piacimento e anche ricevere visite. Ma prendendo atto che Tommaso era ben saldo nella sua risoluzione, la sua famiglia lo restituì al convento di [[Napoli]] nell'estate del [[1245]].
 
Ciò avvenne in occasione del [[Concilio di Lione I|Concilio di Lione]] del 17 luglio 1245, allorché [[papa Innocenzo IV]] ufficializzò la deposizione dell'imperatore [[Federico II di Svevia]].<ref name="isbn_9788870945942">{{cita libro|autore=Jean-Pierre Torrell, O. P.|url=https://books.google.it/books?id=OzjD3FEl7ZEC&pg=PA43&pg=PA543|pp=32,43,51|titolo=Amico della verità: vita e opere di Tommaso d'Aquino|editore=Edizioni Studio Domenicano|isbn=9788870945942|oclc=428206360}}</ref>
Fu proprio a Napoli, dove nel [[1231]] era stato fondato un convento, che Tommaso conobbe i [[Domenicani]], un [[ordini mendicanti|ordine mendicante]] fondato nel 1215 in cui entrò a far parte nel 1241 e fece la sua vestizione nell'aprile del [[1244]], nella Chiesa di San
Michele Arcangelo a Morfisa che è attualmente inglobata nella basilica di San Domenico
Maggiore.<ref name=":Turco" /> Tommaso aveva precedentemente conosciuto in un convento di Napoli e stretto amicizia col [[Maestro Generale dell'ordine dei predicatori|maestro generale]] dell'ordine [[Giovanni di Wildeshausen]], rimanendo attratto dalla sua vita austera e intellettuale.<ref name=":Turco">{{Cita web|url=http://dx.doi.org/10.4324/9780203028629|titolo=Fifty Major Philosophers|lingua=en|cognome=Collison|nome=Diane|data=2006|doi=10.4324/9780203028629|pmid=}}</ref>
 
L'ingresso di Tommaso presso i [[Frati predicatori]] comprometteva definitivamente i piani dei suoi genitori riguardo al suo futuro incarico di abate di Montecassino.<ref name=":Turco"/> Per sottrarre Tommaso all'influenza dei suoi genitori, l'Ordine lo inviò prima a Roma e poi a Bologna. Così la madre inviò un corriere ai suoi figli, che in quel periodo stavano guerreggiando nella regione di [[Acquapendente]], perché, durante il tragitto, intercettassero il loro fratello e glielo conducessero. Essi, accompagnati da un piccolo drappello, catturarono facilmente il giovane religioso, lo fecero salire su di un cavallo e lo condussero al [[castello di Monte San Giovanni Campano]], un castello di famiglia ove fu tenuto prigioniero per due anni. Qui tutta la famiglia tentò di far cambiare idea a Tommaso, ma inutilmente. Tuttavia, bisogna precisare che egli non fu né maltrattato né rinchiuso in qualche prigione, si trattava piuttosto di un soggiorno obbligato, in cui Tommaso poteva entrare e uscire a piacimento e anche ricevere visite. Dal maggio 1244 all'autunno del 1245 fu trattenuto dalla sua famiglia. Poiché Tommaso restò fermo nella sua determinazione a rimanere domenicano, la famiglia gli permise di tornare al convento di [[Napoli]] nell'estate del 1245, proprio in occasione del [[Concilio di Lione I|concilio di Lione]] del [[17 luglio]] 1245, allorché [[papa Innocenzo IV]] ufficializzò la deposizione dell'imperatore [[Federico II di Svevia]].<ref name="isbn_9788870945942">{{cita libro|autore=Jean-Pierre Torrell, O. P.|url=https://books.google.it/books?id=OzjD3FEl7ZEC&pg=PA43&pg=PA543|pp=32,43,51|titolo=Amico della verità: vita e opere di Tommaso d'Aquino|editore=Edizioni Studio Domenicano|isbn=9788870945942|oclc=428206360}}</ref>
 
=== Gli studi a Parigi e a Colonia (1245-1252) ===
[[File:Saint Thomas Aquinas.jpg|thumbmin|verticale|[[Beato Angelico]]: ''San Tommaso d'Aquino'']]
[[File:Saint Thomas Aquinas Diego Velázquez.jpg|thumbmin|verticale|Dipinto del Velazquez]]
I Domenicani di Napoli ritennero che non fosse sicuro trattenere presso di loro il novizio e lo inviarono a Roma dove si trovava il maestro dell'Ordine, [[Giovanni di Wildeshausen|Giovanni Teutonico]], il quale stava per partire alla volta di [[Parigi]], dove si sarebbe celebrato il [[Capitolo generale]] del [[1246]]. Egli accolse Tommaso inviandolo prima a [[Parigi]] e poi a [[Colonia (Germania)|Colonia]], dove c'era un fiorente ''Studium'' generale sotto la direzione di fra Alberto (il futuro [[Alberto Magno|sant'Alberto Magno]]), maestro in teologia, il quale era ritenuto sapiente in tutti i campi del sapere.
 
I Domenicani di Napoli ritennero che non fosse sicuro trattenere presso di loro il novizio e lo inviarono a Roma dove si trovava il maestro dell'Ordine, [[Giovanni di Wildeshausen|Giovanni Teutonico]], il quale stava per partire alla volta di [[Parigi]], dove si sarebbe celebrato il [[capitolo generale]] del 1246. Egli accolse Tommaso inviandolo prima a Parigi e poi a [[Colonia (Germania)|Colonia]], dove c'era un fiorente ''Studium'' generale sotto la direzione di fra Alberto (il futuro [[Alberto Magno|sant'Alberto Magno]]), maestro in teologia, il quale era ritenuto sapiente in tutti i campi del sapere.
Nell'autunno del [[1245]] Tommaso, al seguito di Giovanni Teutonico, si sarebbe dunque messo in viaggio per Parigi e vi avrebbe trascorso gli anni [[1246]]-[[1247]] e la prima parte del [[1248]], cioè tre anni scolastici. Qui potrebbe aver studiato le arti, sia in facoltà che in convento<ref>Fino a pochi anni fa gli storici avevano dei dubbi sulla veridicità del soggiorno di Tommaso a Parigi nel periodo immediatamente successivo a quello in cui la sua famiglia lo restituì all'Ordine. Dallo studio delle fonti, Walz-Novarina (1962) concludono che il viaggio di Tommaso in compagnia di Giovanni Teutonico «... senza essere certo, può considerarsi probabile... », ma erano più riservati circa la questione degli studi a Parigi. Grandi eruditi come Denifle e De Groot si associano a questa opinione, ma altri come Mandonnet, Chenu e Glorieux, osservano che il viaggio a Parigi non avrebbe avuto alcun senso se Tommaso non avesse dovuto svolgervi i suoi studi, questo perché lo studium generale di Colonia non era funzionante prima del 1248, data della sua apertura dovuta a fra Alberto al momento del suo ritorno in questa città.</ref>.
 
Nell'autunno del [[1245]] Tommaso, al seguito di Giovanni Teutonico, si sarebbe dunque messo in viaggio per Parigi e vi avrebbe trascorso gli anni 1246-1247 e la prima parte del [[1248]], cioè tre anni scolastici. Qui potrebbe aver studiato le arti del [[Trivio]], tradizionale nella capitale francese, sia in facoltà che in convento<ref>Fino a pochi anni fa gli storici avevano dei dubbi sulla veridicità del soggiorno di Tommaso a Parigi nel periodo immediatamente successivo a quello in cui la sua famiglia lo restituì all'Ordine. Dallo studio delle fonti, Walz-Novarina (1962) concludono che il viaggio di Tommaso in compagnia di Giovanni Teutonico «... senza essere certo, può considerarsi probabile... », ma erano più riservati circa la questione degli studi a Parigi. Grandi eruditi come Denifle e De Groot si associano a questa opinione, ma altri come Mandonnet, Chenu e Glorieux, osservano che il viaggio a Parigi non avrebbe avuto alcun senso se Tommaso non avesse dovuto svolgervi i suoi studi, questo perché lo studium generale di Colonia non era funzionante prima del 1248, data della sua apertura dovuta a fra Alberto al momento del suo ritorno in questa città.</ref>. A Parigi ebbe come maestri Alberto Magno e [[Alessandro di Hales]], che erano entrambi aristotelici. Percorse i tre gradi della carriera accademica: baccelliere biblico, baccelliere sentenziario e maestro.<ref name="Turco" /> Là strinse amicizia con [[Bonaventura da Bagnoregio]] col quale mantenne anche una certa polemica intellettuale. In tale università, divenne direttore del collegio di San Giacomo, uno dei due collegi domenicani dell'ateneo.<ref name="EncUniversalis">''Thomas d'Aquin'', in ''[[Encyclopædia Universalis]]'', vol. XVI, 1981, {{ISBN|2-85229-281-5}}. Deposito alla [[Biblioteca del Congresso]] di [[Washington]], n. 68-59350</ref>
Nel 1248 partì per Colonia con fra' Alberto, presso il quale continuò il suo studio della teologia e il suo lavoro di assistente.
Qui realizzò un commento delle ''[[Confutazioni sofistiche]]'' di Aristotele, delle ''Sentenze'' di Pietro Lombardo, oltre a dedicarsi alla lettura e memorizzazione della [[Bibbia]], elementi che complessivamente erano i riferimenti dell'istruzione dell'epoca. Primaché terminasse gli studi, sorpreso dall'intelligenza di Tommaso, Alberto decise di sottoporgli un quesito che egli difese con tale abilità da smentire le argomentazioni addotte dal suo maestro, che di lui disse: «Ah! Voi lo chiamate il bue muto! Io vi dico, quando questo bue muggirà, i suoi muggiti si udranno da un'estremità all'altra della terra!».
Il soggiorno di Tommaso a Colonia, al contrario di quello a Parigi, non è mai stato messo in dubbio, poiché è ben testimoniato dalle fonti. Il 7 giugno [[1248]] il capitolo generale dei Domenicani riunito a Parigi decise la creazione di uno ''studium'' generale a [[Colonia (Germania)|Colonia]], città nella quale esisteva già un convento domenicano fondato nel [[1221]]-[[1222]] da fra' Enrico, compagno di [[Giordano di Sassonia]].
 
La mole dei suoi scritti avvalora la testimonianza del suo primo segretario secondo cui Tommaso dettava a tre collaboratori contemporaneamente. Secondo un aneddoto tramandato dai ''[[Discorsi a tavola]]'' di [[Lutero]], Tommaso (che apparteneva a un ordine mendicante) aveva un corpo insolitamente grosso, tanto che sul piano del suo tavolo da lavoro era stato praticato un foro per farlo sedere.<ref>{{cita libro|autore=Martin Luther, Johann Schlaginhaufen |titolo=Tischreden Luthers aus den Jahren 1531 und 1532 |editore=Dörffling & Franke |anno=1888 |p=117 |url=https://books.google.de/books?id=VJsOAQAAMAAJ&pg=PA117|accesso=27 settembre 2021}}</ref><ref>{{cita libro |autore=Denis Janz |titolo=Luther on Thomas Aquinas: The Angelic Doctor in the Thought of the Reformer |editore=Franz Steiner Verlag Wiesbaden |anno=1989 |ISBN=978-3-515-05434-8 |p=9 |url=https://books.google.de/books?newbks=1&newbks_redir=0&hl=de&id=ZfGGAAAAIAAJ&dq=thomas+aquin+tisch+loch&focus=searchwithinvolume&q=tisch |accesso=27 settembre 2021}}</ref>
L'incarico di insegnare venne affidato a fra Alberto, la cui reputazione in quel periodo era già notevole.
 
Questo soggiorno a Colonia costituì una tappa decisiva nella vita di Tommaso. Per quattro anni, dai 23 ai 27 anni, Tommaso poté assimilare profondamente il pensiero di Alberto. Un esempio di questa influenza lo troviamo nell'opera nota con il nome di ''Tabula libri Ethicorum'', la quale si presenta come un lessico le cui definizioni sono molto spesso delle citazioni quasi letterali di Alberto.
Alberto decise di portare Tommaso con sé a Colonia e, nel 1248, i due partirono alla volta della città tedesca. Presso Alberto, Tommaso continuò il suo studio della teologia e il suo lavoro di assistente. Il soggiorno di Tommaso a Colonia, al contrario di quello a Parigi, non è mai stato messo in dubbio, poiché è ben testimoniato dalle fonti. Il 7 giugno 1248 il capitolo generale dei Domenicani riunito a Parigi decise la creazione di uno ''studium'' generale a [[Colonia (Germania)|Colonia]], città nella quale esisteva già un convento domenicano fondato nel 1221-1222 da fra' Enrico, compagno di [[Giordano di Sassonia]].
 
L'incarico di insegnare venne affidato a fra Alberto, la cui reputazione in quel periodo era già notevole. Questo soggiorno a Colonia costituì una tappa decisiva nella vita di Tommaso. Per quattro anni, dai 23 ai 27 anni, Tommaso poté assimilare profondamente il pensiero di Alberto. Un esempio di questa influenza lo troviamo nell'opera nota con il nome di ''Tabula libri Ethicorum'', la quale si presenta come un lessico le cui definizioni sono molto spesso delle citazioni quasi letterali di Alberto.
 
=== Il primo periodo di insegnamento a Parigi (1252-1259) ===
[[File:Friesach - Dominikanerkirche - Hochaltar - Hl Thomas von Aquin1.jpg|thumbmin|verticale|Chiesa dei domenicani di Friesach: ''San Tommaso e papa Urbano V e il dogma della [[transustanziazione]]'']]
Quando il Maestro Generale dei Domenicani domandò ad Alberto di indicargli un giovane teologo che potesse essere nominato baccelliere per insegnare a Parigi, Alberto gli propose Tommaso che stimava sufficientemente preparato in ''scientia et vita''. Sembra che Giovanni Teutonico abbia esitato per via della giovane età del prescelto, 27 anni, perché secondo gli statuti dell'Universitàuniversità egli avrebbe dovuto averne 29 per poter assumere canonicamente quest'impegno. Fu grazie alla mediazione del cardinale [[Ugo di Saint-Cher]] che la richiesta di Alberto fu esaudita e Tommaso ricevette quindi l'ordine di recarsi subito a Parigi e di prepararsi a insegnare. Egli iniziò il suo insegnamento come baccelliere nel settembre di quello stesso anno, cioè del 1252 (commentando le ''Sentenze'' di [[1252Pietro Lombardo (teologo)|Pietro Lombardo]]), sotto la responsabilità del maestro [[Elia Brunet de Bergerac]] che, dal 1252 al 1256<ref>{{JSTOR|26392408}}. Citazione: "...al fianco del maestro Elia Brunet de Bergerac (1252-1256), successore alla cattedra di Alberto Magno..."</ref> occupavaoccupò il posto lasciato vacante a causa della partenza di Alberto.
 
A Parigi Tommaso trovò un clima intellettuale meno tranquillo di quello di Colonia. Ancora nel 1250 era vietato commentare i libri di [[Aristotele]], ma tra il [[1252]] e il [[1255]], durante la prima parte del soggiorno di Tommaso, la Facoltà delle Arti avrebbe finalmente ottenuto il permesso di insegnare pubblicamente tutti i libri del grande filosofo greco.
 
Nel 1252 i professori laici di Parigi iniziarono a opporsi fortemente agli Ordini mendicanti, chiedendone l'espulsione dall'università. La loro singolare povertà, perseveranza e abitudine allo studio riempivano le loro classi di studenti (si veda il caso di Alberto Magno). Lo scontro giunse al culmine quando [[Guglielmo di Saint-Amour]] pubblicò i trattati '' Il libro dell'Anticristo e dei suoi ministri'' e ''De periculis novissimorum temporum''<ref>{{cita web|url=https://eresie.com/it/Saint-Amour.htm|titolo=Guglielmo di Saint-Amour}}</ref> ("Contro i pericoli dei tempi nuovi"), diffuso nel 1256 circa un mese prima che Tommaso diventasse maestro di teologia.<ref>{{doi|10.1093/oso/9780190069520.002.0007}}, ''Thomas Aquinas's Quodlibetal Questions'', OUP, novembre 2019. Citazione da anteprima Google: "In 1256, a month or so before Aquinas became a master of theology, William published De Periculis Novissimorum Temporum..."</ref>
 
Tommaso replicò a questi [[pamphlet]] con il trattato ''Contra impugnantes Dei cultum et religionem''<ref>{{cita web|url=https://www.ewtn.com/catholicism/saints/thomas-aquinas-785|titolo=Saint Thomas Aquinas|sito=[[EWTN]]}}</ref><ref>{{cita libro|url=https://books.google.it/books/about/Contra_impugnantes_Dei_cultum_et_religio.html?id=CczBxQEACAAJ&redir_esc=y|titolo=Contra impugnantes Dei cultum et religionem|editore=[[editore Marietti]], Taurini|anno=1954|oclc=1100142563}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.corpusthomisticum.org/oci1.html|titolo=Sancti Thomae de Aquino Liber contra impugnantes Dei cultum et religionem|editore=[[Edizione Leonina]]}}</ref> ("Contro coloro che mettono in dubbio il culto divino e la religione").<ref>Si trattava di un opuscolo diretto contro Guglielmo di Saint-Amour, il cui titolo completo era ''Tractatus Contra impugnantes religionem, videlicet contra Guillelmum de Sancto Amore et sequaces eius, qui incipit: Ecce inimici tui sonuerunt.'', cfr. [[Giovanni Felice Rossi]], ''Gli opuscoli di San Tommaso d'Aquino '', in ''[[Divus Thomas]]'', [[Edizioni Studio Domenicano]], vol. 56, giugno-dicembre 1953, po'. 362-390. {{JSTOR|45075542}} e anche {{JSTOR|45077140}}, {{cita libro|titolo=Etudes D'histoire Litteraire Et Doctrinale Du Moyen Age|url=https://books.google.it/books?id=b-eLvnvI-koC&pg=PA52&lpg=PA52&dq=Tractatus+Contra+impugnantes+religionem,+videlicet+contra+Guillelmum+de+Sancto+Amore+et+sequaces+eius,+qui+incipit:+Ecce+inimici+tui+sonuerunt&source=bl&ots=KCncoIf3Yv&sig=ACfU3U26tgRaH5iONU1dgzQ3elCOUd8jNw&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiKn9rp_bD_AhW9VfEDHd37ALYQ6AF6BAgfEAI#v=onepage&q=Tractatus%20Contra%20impugnantes%20religionem%2C%20videlicet%20contra%20Guillelmum%20de%20Sancto%20Amore%20et%20sequaces%20eius%2C%20qui%20incipit%3A%20Ecce%20inimici%20tui%20sonuerunt&f=false|anno=1930|editore=Vrin|p=52}}</ref>
 
[[Papa Alessandro IV]] scomunicò Guglielmo, vietandogli l'insegnamento e l'amministrazione dei sacramenti.<ref>{{cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/gerardo-da-borgo-san-donnino_%28Dizionario-Biografico%29/|titolo=GERARDO da Borgo San Donnino|sito=[[Enciclopedia Treccani]]|citazione=G. venne rispedito in Sicilia, privato del titolo e della funzione di lettore e inibito a ogni forma di attività pastorale....Giovanni da Parma, che con il suo indulgere a istanze gioachimitiche aveva rischiato di compromettere il futuro dell'Ordine,...}}</ref>
 
Ottenuta la fiducia papale in materia teologica, a Tommaso fu affidata la disamina critica del ''Liber introductorius in Evangelium aeternum '' ("Libro introduttivo all'Eterno Vangelo"), che [[Gerardo di Borgo San Donnino]], vicino a [[Giovanni da Parma]], aveva reso pubblico a Parigi<ref>{{cita libro|url=https://books.google.it/books?id=jt1JEAAAQBAJ&pg=PT205|p=205|titolo=I grandi eretici che hanno cambiato la storia|autore=[[Michele Pellegrini]]|autore2=[[Roberto Roveda]]|editore=[[Newton Compton Editori]]|ISBN=9788822755254|oclc=1285885562|anno=2021}}. Citazione: "nel 1254, frate Gerardo da Borgo San Donnino, lettore in teologia e vicino al ministro generale Giovanni da Parma, rese pubblico a Parigi il suo Liber introductorius in Evangelium aeternum (“Libro introduttivo al Vangelo eterno”)."</ref> e che risentiva di influssi [[gioachimismo|gioachimiti]]. Guglielmo utilizzò il testo per dimostrare che gli ordini mendicanti erano "fornitori di [[eresia]]".<ref>{{cita web|url=https://www.cambridge.org/core/journals/traditio/article/abs/from-prophecy-to-mysticism-bonaventures-eschatology-in-light-of-joachim-of-fiore/E2A751E62DD3A23CEDA014D6F8B56DA3|titolo=From Prophecy to Mysticism: Bonaventure's Eschatology in Light of Joachim of Fiore|editore=[[Cambridge University Press]]|data=29 luglio 2016}}</ref> Tommaso criticò in modo particolare la visione gioachimita della storia dell'umanità.<ref>{{cita web|lingua=es|url=http://www.sta.org.ar/xxvi/files/Miercoles/El_sentido_de_la_historia.pdf|formato=PDF|titolo=“JOAQUÍN DE FIORE Y SANTO TOMÁS DE AQUINO: IMPLICANCIAS ACTUALES DE
UNA POLÉMICA”|citazione=Respecto al segundo eje nuclear (su teoría sobre la historia de la humanidad), a la cual, Santo Tomás de Aquino criticó terminantemente,...|sito=Società Tomista Argentina (www.sta.org.ar)|accesso=7 giugno 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20221209073142/http://www.sta.org.ar/xxvi/files/Miercoles/El_sentido_de_la_historia.pdf|urlmorto=sì}}</ref>
Dopo l'espletamento di quell'importante incarico, nel 1256, a soli 31 anni, Tommaso divenne eccezionalmente maestro di teologia a Parigi. Svolse tale ruolo per i tre anni successivi. Sempre su iniziativa del Sommo Pontefice, anche Bonaventura fu riconfermato nella sua cattedra di teologia a Parigi, facendo seguito alla scomunica di Guglielmo.<ref>{{cita web|url=http://www3.unisi.it/ricerca/prog/fil-med-online/temi/htm/controversia.htm|sito=[[Università di Siena]]|titolo=Controversia fra secolari e regolari|citazione=Nonostante l’attacco sferrato dal Saint-Amour, il papa confermò nel 1256 il diritto dei domenicani e francescani di mantenere le loro cattedre teologiche, che furono occupate rispettivamente da Tommaso d’Aquino e Bonaventura da Bagnoregio.}}</ref>
 
Secondo [[Jacques Maritain]]:
{{Citazione|Passava tutta la sua giornata a studiare, pregare, dettare o scrivere, insegnare o predicare, in modo da utilizzare ogni istante[…]. Sempre il primo ad alzarsi di notte per pregare, dopo la messa che celebrava al mattino presto, ne ascoltava una seconda per devozione, poi saliva in cattedra per il suo corso. Dopo scriveva e dettava[…]. Quando voleva far riposare il corpo, camminava solo nel chiostro, a testa alta|Jacques Maritain, ''Il Dottore Angelico. San Tommaso d’Aquino''<ref>Jacques Maritain, ''Il Dottore Angelico. San Tommaso d’Aquino'', Cantagalli, Siena, 2006, pag. 55 e ss. Come citato in {{cita web|url=https://www.centrostudilivatino.it/tommaso-daquino-il-diritto-fra-ragione-e-relazione/#_ftn2|autore=Aldo Rocco Vitale|titolo=San Tommaso d'Aquino, il diritto fra ragione e relazione|data=27 marzo 2021|accesso=25 dicembre 2023}}</ref>}}
 
In tale periodo, Tommaso scrisse il ''[[De ente et essentia]]'' e lo ''Scriptum super sententias'', la sua prima ''[[summa]]'' o compendio di conoscenza. Fu anche consigliere personale del re [[Luigi IX di Francia]], insieme a San Bonaventura.<ref>{{cita web|url=https://www.vaticannews.va/it/santo-del-giorno/08/25/san-ludovico--luigi-ix---re-di-francia.html|titolo=La settima crociata}}</ref> Secondo [[Angelus Walz]], O.P., fu in tale periodo che a corte Tommaso conobbe il futuro [[papa Clemente IV]], anch'egli consigliere del re e francese come [[papa Urbano IV]].<ref>[[Angelus Walz]], '' S. Thomas d'Aquin'' (a cura di Novarina), Paris 1932, p. 135. Come citato in {{cita libro|url=https://books.google.it/books?id=b3Wm6ygKwEgC&pg=PA198|p=198|titolo=La pace in Tommaso d'Aquino|autore=[[Fabrizio Truini]]|anno=2008|editore=Città Nuova|ISBN=9788831133654`|oclc=1025542769}}</ref>
 
=== Il primo ritorno in Italia (1259-1268) ===
Tra il [[1259]] e il [[1268]] fu nuovamente in Italia, impegnato nell'insegnamento e negli scritti teologici: fuinsegnò prima a Napoli (cosa però non certa) e poi dal 1261 al 1265 fu assegnato aal convento domenicano di [[Orvieto]], come lettore, vale a dire responsabile per la formazione continua della comunità. Qui ebbe il tempo per completare la stesura della ''[[Summa contra Gentiles]]'' (iniziata nel [[1258]]) e della ''Expositio super Iob ad litteram'' ([[1263]]-[[1265]]).
 
Inoltre, qui Tommaso, che non conosceva direttamente il greco in maniera sufficiente a leggere i testi di Aristotele in originale, si poté avvalere dell'opera di traduzione di un confratello, [[Guglielmo di Moerbeke]], eccellente grecista. Guglielmo rifece o rivide le traduzioni delle opere di Aristotele e pure dei principali commentatori greci ([[Temistio]], [[Ammonio di Ermia|Ammonio]], [[Proclo]]). Alcune fonti riportano addirittura che Guglielmo avrebbe tradotto Aristotele dietro richiesta (''ad istantiam'') di Tommaso stesso. Il contributo di Guglielmo, anche lui in Italia come Tommaso dopo il 1260, fornì a Tommaso un prezioso apporto che gli permise di redigere le prime parti dei Commenti alle opere di Aristotele, spesso validi ancora oggi per la comprensione e discussione del testo aristotelico<ref>{{Cita libro|autore=Sofia Vanni Rovighi|titolo=Introduzione a Tommaso d'Aquino|anno=1981|editore=Laterza|città=Roma-Bari|pp=33-34}}</ref><ref>{{Cita libro|cognome=Aristotele|curatore=Marcello Zanatta|traduttore=Marcello Zanatta|titolo=Etica Nicomachea|url=https://www.worldcat.org/oclc/797461609|edizione=8. ed|data=1999|editore=Rizzoli|città=Milano|p=79|volume=1|oclc=797461609|ISBN=978-88-17-12965-7}}</ref>.
 
Tra il [[1265]] e il [[1268]] soggiornò a Roma come maestro reggente e qui scrisse l'inizio della ''[[Summa Theologiae]]''. Nel febbraio 1265 il neoeletto papa [[Clemente IV]] lo convocò a Roma come teologo pontificio. Nello stesso anno gli fu ordinato dal Capitolocapitolo domenicano di [[Anagni]] di insegnare allo ''studium'' conventuale del convento romano della [[Basilicabasilica di Santa Sabina]], fondato alcuni anni prima, nel 1222. Lo ''studium'' di Santa Sabina diviene un esperimento per i domenicani, il primo ''studium'' provinciale dell'Ordine, una scuola intermedia tra lo ''studium'' conventuale e lo studium generale. Prima di allora la Provinciaprovincia romana non offriva una formazione specializzata di alcun tipo, solo semplici scuole conventuali, con i loro corsi di base di teologia per i frati residenti. Il nuovo ''studium'' provinciale di Santa Sabina divenne la scuola più avanzata per la provincia. Durante il suo soggiorno romano, Tommaso cominciò a scrivere la ''[[Summa Theologiae]]'' e compilò numerosi altri scritti su varie questioni economiche, canoniche e morali. Durante questo periodo, ebbe l'opportunità di lavorare con la corte papale (che non era residente a Roma).
 
=== Il secondo periodo di d'insegnamento a Parigi (1268-1272) ===
[[File:Tommaso - Super Physicam Aristotelis, 1595 - 4733624.tif|thumbmin|verticale|''Super Physicam Aristotelis'', 1595]]
Tommaso d'Aquino fu rinviato a Parigi a causa dell'opposizione che si era sollevata contro la sua figura e dottrina.
Nel secondo periodo di insegnamento a Parigi ([[1268]]-[[1272]]), la sua occupazione principale fu l'insegnamento della Sacra Pagina e proprio a questo periodo risalgono alcune delle sue opere più celebri, come i commenti alla Scrittura e le Questioni Disputate. Anche se i commenti al Nuovo Testamento restano il cuore della sua attività, egli si segnala anche per la varietà della sua produzione, come ad esempio la scrittura di diversi brevi scritti (come ad esempio il ''De Mixtione elementorum'', il ''De motu cordis'', il ''De operationibus occultis naturae''...) e per la partecipazione alle problematiche del suo tempo: che si tratti di secolari o dell'averroismo vediamo Tommaso impegnato su tutti i fronti.
 
Nel secondo periodo di insegnamento a Parigi ([[1268]]-[[1272]]), dovette affrontare gli idealisti agostiniani di [[John Peckham]], i laicisti contrari agli Ordini mendicanti di [[Gerardo di Abbeville]] e, principalmente, gli averroisti di [[Sigieri di Brabante]].
La sua occupazione principale fu l'insegnamento della Sacra Pagina e proprio a questo periodo risalgono alcune delle sue opere più celebri, come i commenti alla Scrittura e le Questioni Disputate. Anche se i commenti al Nuovo Testamento restano il cuore della sua attività, egli si segnala anche per la varietà della sua produzione, come per esempio la scrittura di diversi brevi scritti (come ad esempio il ''De mixtione elementorum'', il ''De motu cordis'' e il ''De operationibus occultis naturae'') e per la partecipazione alle discussioni dottrinali del suo tempo: che si tratti di secolari o dell'averroismo vediamo Tommaso impegnato su tutti i fronti.
 
A questa multiforme attività bisogna aggiungere un ultimo tratto: Tommaso è anche il commentatore di Aristotele. Tra queste opere ricordiamo: l{{'}}''Expositio libri Peri ermenias'', l{{'}}''Expositio libri Posteriorum'', la ''Sententia libri Ethicorum'', la ''Tabula libri Ethicorum'', i ''Commenti alla Fisica e alla Metafisica''. Vi sono poi anche delle opere incompiute, come la ''Sententia libri Politicorum'', il ''De Caelo et Mundo'', il ''De Generatione et corruptione'', il ''Super Meteora''.
 
Sigieri di Brabante era l'esponente di spicco della Facoltà di Lettere, mentre Tommaso era il caposcuola indiscusso della Facoltà teologica. Sigieri aveva affermato nelle sue lezioni-ma non nelle opere scritte di logica e fisica come ''Sophisma'' e il commento alla ''Fisica'' di Aristotele-che l'uomo non possedeva una natura spirituale e che la ragione poteva contraddire la fede, restando entrambe vere. Nel ''De unitate intellectus contra averroistas'' Tommaso affermò:
{{citazione|Ecco la nostra confutazione dell'errore. Non si basa su documenti di fede, ma di ragione, e sulle asserzioni dei filosofi. Se poi c'è qualcuno che, orgogliosamente presuntuoso nella sua presunta scienza, vuole contestare ciò che è stato scritto, non lo faccia in un angolo o davanti ai bambini, ma piuttosto risponda pubblicamente, se ne ha il coraggio. Mi troverà davanti a sé, e non solo io, ma tanti altri che studiano la verità. Daremo battaglia ai loro errori o cureremo la loro ignoranza.|GK Chesterton, ''Santo Tomàs de Aquino'', Espasa-Calpe 1941, p. 84}}
 
I biografi di Tommaso non riportano la notizia di una disputatio pubblica fra Tommaso e Sigieri di Brabante<ref>[[Louis de Wohl]] ''La luz apacible: novela sobre Santo Tomás de Aquino y su tiempo''. Palabra. 1996, p.341</ref>, sebbene tale eventualità non appare priva di fondamento se si considera il fatto che Tommaso ebbe delle dispute pubbliche con Peckham prima dell'insegnamento a Parigi.<ref>{{cita|Forment (2005)|p. 20}}.</ref> Ad ogni modo, Tommaso uscì vittorioso dalla disputa dopo la pubblicazione dell'opuscolo. Sigieri ritrattò molte delle sue affermazioni nel suo ''De anima intellectiva''. In pochi mesi, il vescovo di Parigi [[Étienne Tempier]] condannò come eretiche tredici proposizioni essenziali dell'averroismo.
 
=== Gli ultimi anni e la morte ===
[[File:Thomas Aquinas by Fra Bartolommeo.jpg|Ritratto di Tommaso ad opera di [[Fra Bartolomeo]]|thumbmin|verticale]]
[[File:Caravaggio, flagellazione di cristo, 1610 ca., da s. domenico maggiore 01.JPG|min|verticale|La flagellazione di Cristo ([[Caravaggio]]).<br />
Fu quindi richiamato in Italia a Firenze per il Capitolo generale dell'Ordine dei Domenicani<ref name="filangieri,2005" />, secondo dopo quello del 1251<ref>{{cita web | url = https://www.fiorentininelmondo.it/it/home/461-storia-dellordine-domenicano-a-firenze.html | titolo = Storia dell'Ordine Domenicano a Firenze | urlarchivio = https://archive.today/20190214234226/https://www.fiorentininelmondo.it/it/home/461-storia-dellordine-domenicano-a-firenze.html | urlmorto = no | accesso = 15 febbraio 2019 }}</ref>. Nella primavera del [[1272]] Tommaso lasciò definitivamente Parigi e poco dopo la [[Pentecoste]] di quello stesso anno (12 giugno [[1272]]) il capitolo della provincia domenicana di Roma gli affidò il compito di organizzare uno ''Studium'' generale di teologia, lasciandolo libero di scegliere il luogo, le persone e il numero degli studenti. Ma la scelta di Napoli era già stata designata da un precedente capitolo provinciale ed è anche verosimile che [[Carlo I d'Angiò]] abbia fatto pressione perché venisse scelta la sua capitale come sede e che a capo di questo nuovo centro di teologia venisse insediato un maestro di fama. Tommaso D'Aquino abitò per oltre un anno [[Basilica di San Domenico Maggiore#Storia|San Domenico Maggiore]] nell'ultimo periodo della sua vita, lasciandovi scritti e reliquie<ref>{{cita web | url = https://www.museosandomenicomaggiore.it/cella-di-san-tommaso-daquino-museo-san-domenico-maggiore-napoli/ | titolo = La cella di San Tommaso a San Domenico Maggiore (Napoli) | sito = museosandomenicomaggiore.it | urlarchivio = https://archive.today/20190214215712/https://www.museosandomenicomaggiore.it/cella-di-san-tommaso-daquino-museo-san-domenico-maggiore-napoli/ | urlmorto = no | accesso = 15 febbraio 2019 }}</ref>.
''Bene scripsisti de me, Thoma. Quam ergo mercedem accipies? Non aliam, Nisi Te, Domine.]]
 
Fu quindi richiamato in Italia a Firenze per il Capitolo generale dell'Ordine dei Domenicani<ref name="filangieri,2005" />, il secondo dopo quello del 1251<ref>{{cita web | url = https://www.fiorentininelmondo.it/it/home/461-storia-dellordine-domenicano-a-firenze.html | titolo = Storia dell'Ordine Domenicano a Firenze | urlarchivio = https://archive.is/20190214234226/https://www.fiorentininelmondo.it/it/home/461-storia-dellordine-domenicano-a-firenze.html | urlmorto = no | accesso = 15 febbraio 2019 }}</ref>. Nella primavera del 1272 Tommaso lasciò definitivamente Parigi e poco dopo la [[Pentecoste]] di quello stesso anno (12 giugno [[1272]]) il capitolo della provincia domenicana di Roma gli affidò il compito di organizzare uno ''studium'' generale di teologia, lasciandolo libero di scegliere il luogo, le persone e il numero degli studenti. Ma la scelta di Napoli era già stata designata da un precedente capitolo provinciale ed è anche verosimile che [[Carlo I d'Angiò]] abbia fatto pressione perché venisse scelta la sua capitale come sede e che a capo di questo nuovo centro di teologia venisse insediato un maestro di fama. Tommaso D'Aquino abitò per oltre un anno a [[Basilica di San Domenico Maggiore#Storia|San Domenico Maggiore]] nell'ultimo periodo della sua vita, lasciandovi scritti e reliquie<ref>{{cita web | url = https://www.museosandomenicomaggiore.it/cella-di-san-tommaso-daquino-museo-san-domenico-maggiore-napoli/ | titolo = La cella di San Tommaso a San Domenico Maggiore (Napoli) | sito = museosandomenicomaggiore.it | urlarchivio = https://archive.is/20190214215712/https://www.museosandomenicomaggiore.it/cella-di-san-tommaso-daquino-museo-san-domenico-maggiore-napoli/ | urlmorto = no | accesso = 15 febbraio 2019 }}</ref>.
 
Gli fu offerto l'[[Arcidiocesi di Napoli|arcivescovado di Napoli]], che non volle mai accettare, continuando a vivere in povertà, dedito allo studio e alla preghiera<ref>{{cita libro | autore = [[Giovanni Bosco|G. Bosco]] | url = https://archive.org/details/bub_gb_Zw_7Eu6vMYMC/page/n287 | titolo = Storia ecclesiastica ad uso della gioventù utile ad ogni grado di persone | editore = Libreria Salesiana Editore | città = Torino | anno = 1904 |p=284 | urlarchivio = https://archive.org/stream/bub_gb_Zw_7Eu6vMYMC/bub_gb_Zw_7Eu6vMYMC_djvu.txt | dataarchivio = 4 novembre 2018 | urlmorto = no | accesso = 4 novembre 2018}}, con l'approvazione del card. [[Lorenzo Gastaldi]], arcivescovo di Torino</ref>.
 
Durante gli ultimi anni del periodo napoletano, continuò a procurarsi testi filosofici che leggeva e commentava con cura, disputandone i contenuti con i suoi confratelli e studenti. Si dedicò anche alle opere scientifiche di Aristotele relative ai fenomeni atmosferici e ai terremoti, cercando di procurarsi testi sulla costruzione degli acquedotti e la possibilità di applicazione della geometria alle costruzioni<ref>{{cita video|url=https://www.centroculturaledimilano.it/tommaso-e-il-suo-tesoro/|autore=Luca Bianchi|autore2=Onorato Grassi|autore3=Costantino Esposito|titolo=Tommaso e la sua eredità - il pensiero che nasce dall'esperienza|accesso=14 novembre 2020|città =Centro Culturale di Milano|anno=2012|citazione=Non è vero che alcuni traduttori lavorassero al suo servizio, come Guglielmo di Moerbeke|urlarchivio=https://archive.is/20130623101058/https://www.centroculturaledimilano.it/tommaso-e-il-suo-tesoro/|urlmorto=no}} (v. 1h 14').</ref>, commentando le traduzioni di testi greci e arabi in latino.
Gli fu offerto l'[[Arcidiocesi di Napoli|arcivescovado di Napoli]], che non volle mai accettare, continuando a vivere in povertà, dedito allo studio e alla preghiera.<ref>{{cita libro | autore = [[Giovanni Bosco|G. Bosco]] | url = https://archive.org/details/bub_gb_Zw_7Eu6vMYMC/page/n287 | titolo = Storia ecclesiastica ad uso della gioventù utile ad ogni grado di persone | editore = Libreria Salesiana Editore | città = Torino | anno = 1904 |p=284 | urlarchivio = https://archive.org/stream/bub_gb_Zw_7Eu6vMYMC/bub_gb_Zw_7Eu6vMYMC_djvu.txt | dataarchivio = 4 novembre 2018 | urlmorto = no | accesso = 4 novembre 2018}}, con l'approvazione del card. [[Lorenzo Gastaldi]], arcivescovo di Torino</ref>
 
La [[d'Aquino (famiglia)#Membri iilustri|famiglia d'Aquino]] era in rapporti con [[Federico II di Svevia]] che aveva istituzionalizzato la [[Scuola Medica Salernitana]], primo centro di fruizione culturale degli scritti medici e filosofici di Avicenna e Averroè, noti al Dottore Angelico.
Durante gli ultimi anni del periodo napoletano, continuò a procurarsi testi filosofici che leggeva e commentava con cura, disputandone i contenuti con i suoi confratelli e studenti. Si dedicò anche alle opere scientifiche di Aristotele relative ai fenomeni atmosferici e ai terremoti, cercando di procurarsi testi sulla costruzione degli acquedotti e la possibilità di applicazione della geometria alle costruzioni<ref>{{cita video|url=https://www.centroculturaledimilano.it/tommaso-e-il-suo-tesoro/|autore=Luca Bianchi|autore2=Onorato Grassi|autore3=Costantino Esposito|titolo=Tommaso e la sua eredità - il pensiero che nasce dall'esperienza|accesso=14 novembre 2020|città =Centro Culturale di Milano|anno=2012|citazione=Non è vero che alcuni traduttori lavorassero al suo servizio, come Guglielmo di Moerbeke|urlarchivio=https://archive.is/wip/p2IAP|dataarchivio=23 giugno 2013|urlmorto=no}} (v. 1h 14').</ref>, commentando le traduzioni di testi greci e arabi in latino.
 
Stabilendosi presso la sorella Teodora al [[Mercato San Severino|castello dei Sanseverino]]<ref>{{cita web | url = http://www.gazzettadisalerno.it/il-municipio-che-cambia/premio-letterario-internazionale-san-tommaso-daquino-sabato-4-a-mercato-san-severino/ | titolo = Premio letterario internazionale San Tommaso d’Aquino, sabato 4 a Mercato San Severino. | sito = gazzettadisalerno.it | città = Mercato San Severino (SA) | data = 1º agosto 2018 | urlarchivio = https://archive.is/20180911152238/http://www.gazzettadisalerno.it/il-municipio-che-cambia/premio-letterario-internazionale-san-tommaso-daquino-sabato-4-a-mercato-san-severino/ | urlmorto = no | accesso = 15 febbraio 2019 }}</ref>, tenne una serie di lezioni straordinarie nella celebre Scuola Medica che aveva sollecitato l'onore ed il decoro della parola dell'Aquinate<ref name="filangieri,2005">{{cita web | autore = Astrid Filangieri | url = http://www.ilportaledelsud.org/stommaso.htm | titolo = La vita e le Opere di San Tommaso d'Aquino | anno = 2005 | sito = ilportaledelsud.org | urlarchivio = https://archive.is/20041021201549/http://www.ilportaledelsud.org/stommaso.htm | urlmorto = no | accesso = 15 febbraio 2019 }}</ref>. A memoria del suo soggiorno, nella chiesa di San Domenico si conservano la reliquia del suo braccio e le spoglie delle sorelle<ref>{{cita web | url = https://www.salernodavedere.it/convento-di-san-domenico-a-salerno-oggi-caserma/ | titolo = Convento di San Domenico a Salerno, oggi caserma | data = 26 novembre 2018 | sito = salernodavedere.it | urlarchivio = https://archive.is/20190214204914/https://www.salernodavedere.it/convento-di-san-domenico-a-salerno-oggi-caserma/ | urlmorto = no | accesso = 15 febbraio 2019 }}</ref>.
La [[d'Aquino (famiglia)#Membri iilustri|famiglia d'Aquino]] era in rapporti con [[Federico II di Svevia]] che aveva istituzionalizzato la [[Scuola Medica Salernitana#Almo Collegio Salernitano|Scuola Medica Salernitana]], primo centro di fruizione culturale degli scritti medici e filosofici di Avicenna e Averroè, noti al Dottore Angelico.
 
Il 29 settembre [[1273]] egli partecipò al capitolo della sua provincia a Roma in qualità di definitore. Ma alcune settimane più tardi, mentre celebrava la messa nella cappella di San Nicola, Tommaso ebbe una sorprendente visione tanto che dopo la messa non scrisse, non dettò più nulla e anzi si sbarazzò persino degli strumenti per scrivere. A [[Reginaldo da Piperno]], che non comprendeva ciò che accadeva, Tommaso rispose dicendo: «Non posso più. Tutto ciò che ho scritto mi sembra paglia in confronto con quanto ho visto».{{citazione|San [[Bonaventura da Bagnoregio|Bonaventura]], entrato nello studio di Tommaso mentre scriveva, vide la [[colomba dello Spirito Santo|colomba dello Spirito]] accanto al suo volto. Ultimato il trattato sull'Eucaristia, lo depose sull'altare davanti al crocifisso per ricevere dal Signore un segno. Subito fu sollevato da terra e udì le parole: ''Bene scripsisti, Thoma, de me; quam ergo mercedem accipies?'' E rispose ''Non aliam nisi te, Domine''. Anche Paolo fu rapito al terzo cielo, e poi Antonio e tutta una serie di santi fino a Caterina; il volo, il levarsi in aria indica la vicinanza con il cielo e con Dio, con archetipo nelle figure di Enoch e Elia.|Il piccolo Tommaso e l'"appetito" per i libri in ''L'Osservatore Romano'', 28 gennaio 2010<ref>{{cita pubblicazione | autore = Sandra Isetta | url = https://www.vatican.va/news_services/or/or_quo/cultura/2010/022q04a1.html | titolo = Il piccolo Tommaso e l'"appetito" per i libri | rivista = [[L'Osservatore Romano]] | data = 28 gennaio 2010 | urlarchivio = https://archive.is/20100224105627/http://www.vatican.va/news_services/or/or_quo/cultura/2010/022q04a1.html | urlmorto = no | accesso = 15 febbraio 2019 }}</ref><ref>{{cita web|url=
Stabilendosi presso la sorella Teodora al [[Mercato San Severino|Castello dei Sanseverino]]<ref>{{cita web | url = http://www.gazzettadisalerno.it/il-municipio-che-cambia/premio-letterario-internazionale-san-tommaso-daquino-sabato-4-a-mercato-san-severino/ | titolo = Premio letterario internazionale San Tommaso d’Aquino, sabato 4 a Mercato San Severino. | sito = gazzettadisalerno.it | città = Mercato San Severino (SA) | data = 1º agosto 2018 | urlarchivio = https://archive.today/20180911152238/http://www.gazzettadisalerno.it/il-municipio-che-cambia/premio-letterario-internazionale-san-tommaso-daquino-sabato-4-a-mercato-san-severino/ | urlmorto = no | accesso = 15 febbraio 2019 }}</ref>, tenne una serie di lezioni straordinarie nella celebre Scuola Medica che aveva sollecitato l'onore ed il decoro della parola dell'Aquinate<ref name="filangieri,2005">{{cita web | autore = Astrid Filangieri | url = http://www.ilportaledelsud.org/stommaso.htm | titolo = La vita e le Opere di San Tommaso d'Aquino | anno = 2005 | sito = ilportaledelsud.org | urlarchivio = https://archive.today/20041021201549/http://www.ilportaledelsud.org/stommaso.htm | urlmorto = no | accesso = 15 febbraio 2019 }}</ref>. A memoria del suo soggiorno, nella Chiesa di San Domenico si conservano la reliquia del suo braccio e le spoglie delle sorelle<ref>{{cita web | url = https://www.salernodavedere.it/convento-di-san-domenico-a-salerno-oggi-caserma/ | titolo = Convento di San Domenico a Salerno, oggi caserma | data = 26 novembre 2018 | sito = salernodavedere.it | urlarchivio = https://archive.today/20190214204914/https://www.salernodavedere.it/convento-di-san-domenico-a-salerno-oggi-caserma/ | urlmorto = no | accesso = 15 febbraio 2019 }}</ref>.
https://domasandomenicomaggiore.it/percorsi-di-visita/crocifisso-prodigioso-del-xiii-secolo/|titolo=Il crocifisso prodigioso del XIII secolo}}</ref><ref group="Nota">Nella [[Sala del Tesoro di San Domenico Maggiore#Le processioni|Sala del Tesoro di San Domenico Maggiore]] è conservato un ''arazzo raffigurante il [[Enoch (antenato di Noè)|Carro del Sole]]'', parte delle ''Storie ed alle Virtù di san Tommaso d’Aquino'', donato ai domenicani da [https://archive.is/20190214220022/https://www.museosandomenicomaggiore.it/sala-arredi-sacri-museo-san-domenico-maggiore/ Vincenza Maria d’Aquino Pico]</ref><ref>{{cita web|editore=Holy See|formato=PDF|url=https://www.vatican.va/archive/ass/documents/ASS-14-1881-ocr.pdf|opera=[[Acta Sanctae Sedis]]|anno=1881|volume=14|titolo=The Holy See- Acta Sanctae Sedis|citazione=Neapoli cum ad imaginem Crucifixi vehementius oraret, hanc vocem audivit : Bene scripsisti de me, Thoma : quam ergo mercedem accipies?|lingua=la}}</ref><ref>{{cita web|lingua=it|url=https://www.academia.edu/10190001/Girolamo_Mazzola_Bedoli_e_il_San_Tommaso_di_Brera|editore=[[Academia.edu]]|autore=Emanuela Daffra|titolo=Girolamo Mazzola Bedoli e il San Tommaso di Brera}}</ref><ref>{{cita web|url=https://storienapoli-it.translate.goog/fr/2019/07/04/quando-dio-parlo-san-tommaso-napoli/?_x_tr_sl=it&_x_tr_tl=en&_x_tr_hl=it&_x_tr_pto=wapp|titolo=When Saint Thomas talked with God in San Domenico Maggiore|lingua=it|accesso=20 maggio 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230516194713/https://storienapoli-it.translate.goog/fr/2019/07/04/quando-dio-parlo-san-tommaso-napoli/?_x_tr_sl=it&_x_tr_tl=en&_x_tr_hl=it&_x_tr_pto=wapp|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|lingua=it|url=https://www-scuolaecclesiamater-org.translate.goog/2015/03/bene-scripsisti-de-me-thoma-quam-ergo.html?_x_tr_sch=http&_x_tr_sl=it&_x_tr_tl=en&_x_tr_hl=it&_x_tr_pto=wapp|titolo=“Bene scripsísti de me, Thoma; quam ergo mercédem accípies? – Non áliam, Dómine, nisi teípsum” (Lect. V- II Noct.) |data=7 marzo 2015|accesso=16 maggio 2023}}</ref><ref>{{Cita libro|lingua=it|url=https://www.google.it/books/edition/Angelicus_pictor/04zEtbHUOD8C?hl=it&gbpv=1&dq=bene+scripsisti,+Thoma,+de+me+quam+ergo+mercedem+accipies%3F&pg=PA87|p=87|titolo=Angelicus pictor: vita, opere e teologia del Beato Angelico|autore=Venturino Alce, Angelico (fra)|anno=1993|editore=Edizioni Studio Domenicano|ISBN=9788870941265|oclc=1008003901}}</ref>}}Alla fine di gennaio del [[1274]] Tommaso e il ''socius'' si misero in viaggio per partecipare al [[Concilio di Lione II|concilio]] ecumenico che [[Gregorio X]] aveva convocato per il 1º maggio [[1274]] a [[Lione]].
Dopo qualche giorno di viaggio arrivarono al castello di [[Maenza]], dove abitava sua nipote Francesca. È qui che si ammalò e perse del tutto l'appetito. Poco tempo dopo, sentendosi un po' meglio, tentò di riprendere il cammino verso Roma, ma dovette fermarsi all'[[abbazia di Fossanova]] per riprendere le forze. Tommaso rimase lì per qualche tempo e tra il 4 e il 5 marzo, dopo essersi confessato da Reginaldo, ricevette l'[[eucaristia]] e pronunciò, com'era consuetudine, la professione di fede eucaristica. Il giorno successivo ricevette l'[[unzione dei malati]], rispondendo alle preghiere del rito. Morì di lì a tre giorni, mercoledì 7 marzo [[1274]], alle prime ore del mattino dopo aver ricevuto l'[[Eucaristia]]<ref>Jean-Pierre Torrell, ''Amico della verità'', p. 392</ref>.
 
Le sue ultime parole, prima di ricevere il viatico, furono:<ref>{{Cita web|url=https://www.famigliacristiana.it/articolo/san-tommaso-d-aquino.aspx|titolo=San Tommaso d'Aquino, e la teologia diventò santità|sito=Famiglia Cristiana|accesso=21 settembre 2024}}</ref>
Il 29 settembre [[1273]] egli partecipò al capitolo della sua provincia a Roma in qualità di definitore. Ma alcune settimane più tardi, mentre celebrava la Messa nella cappella di San Nicola, Tommaso ebbe una sorprendente visione tanto che dopo la messa non scrisse, non dettò più nulla e anzi si sbarazzò persino degli strumenti per scrivere. A [[Reginaldo da Piperno]], che non comprendeva ciò che accadeva, Tommaso rispose dicendo: «Non posso più. Tutto ciò che ho scritto mi sembra paglia in confronto con quanto ho visto».
{{Citazione|“Io ti ricevo prezzo della redenzione della mia anima, io ti ricevo viatico del mio pellegrinaggio. Per tuo amore ho studiato, vegliato, ho sofferto. Tu sei stato l’oggetto della mia predicazione, del mio insegnamento. Nulla mai ho detto contro di te. Se non ho insegnato bene su questo sacramento, lo sottometto al giudizio della santa Chiesa romana, nella cui obbedienza lascio questa vita”.}}
<blockquote>{{citazione|San [[Bonaventura da Bagnoregio|Bonaventura]], entrato nello studio di Tommaso mentre scriveva, vide la [[colomba dello Spirito Santo|colomba dello Spirito]] accanto al suo volto. Ultimato il trattato sull'Eucaristia, lo depose sull'altare davanti al crocifisso per ricevere dal Signore un segno. Subito fu sollevato da terra e udì le parole: ''Bene scripsisti, Thoma, de me quam ergo mercedem accipies?'' E rispose ''Non aliam nisi te, Domine''. Anche Paolo fu rapito al terzo cielo, e poi Antonio e tutta una serie di santi fino a Caterina; il volo, il levarsi in aria indica la vicinanza con il cielo e con Dio, con archetipo nelle figure di Enoch e Elia.|Il piccolo Tommaso e l'"appetito" per i libri in ''L'Osservatore Romano'', 28 gennaio 2010<ref>{{cita pubblicazione | autore = Sandra Isetta | url = https://www.vatican.va/news_services/or/or_quo/cultura/2010/022q04a1.html | titolo = Il piccolo Tommaso e l'"appetito" per i libri | rivista = [[L'Osservatore Romano]] | data = 28 gennaio 2010 | urlarchivio = https://archive.today/20100224105627/http://www.vatican.va/news_services/or/or_quo/cultura/2010/022q04a1.html | urlmorto = no | accesso = 15 febbraio 2019 }}</ref><ref group="Nota">Nella [[Sala del Tesoro di San Domenico Maggiore#Le processioni|Sala del Tesoro di San Domenico Maggiore]] è conservato un ''arazzo raffigurante il [[Enoch (antenato di Noè)|Carro del Sole]]'', parte delle ''Storie ed alle Virtù di san Tommaso d’Aquino'', donato ai domenicani da [https://archive.today/20190214220022/https://www.museosandomenicomaggiore.it/sala-arredi-sacri-museo-san-domenico-maggiore/ Vincenza Maria d’Aquino Pico]</ref>}}</blockquote>
 
L{{'}}''Historia Ecclesiastica''<ref>[[Ludovico Antonio Muratori|L. A. Muratori]]: ''[[Rerum Italicarum Scriptores]]'', vol. XI, pp. 1168–1169.</ref> di Tolomeo da Lucca, allievo e confessore di Tommaso, menziona soltanto una grave malattia, che lo colpì mentre era in viaggio in Campania, senza accennare ad alcuna causa innaturale di morte. Tuttavia, [[Dante]] nel canto XX del Purgatorio (v. 69) afferma che [[Carlo I d'Angiò]] fu responsabile della morte di Tommaso. Una voce, subito smentita<ref>Dante Alighieri: ''La Commedia / Die Göttliche Komödie. II, Purgatorio / Läuterungsberg''. Italienisch / Deutsch, in Prosa übersetzt und kommentiert von H. Köhler. Stoccarda: Reclam 2011/2015. p. 397.</ref>, afferma che fu avvelenato da lui in persona o per suo volere.<ref>Le motivazioni addotte variano a seconda dei commentatori, come rileva Hartmut Köhler nel commento a Purgatorio XX 67-69</ref> Il [[Giovanni Villani|Villani]] riferisce una tradizione secondo cui Tommaso sarebbe stato assassinato da uno dei medici del re con dolci avvelenati. Secondo tale racconto, il medico non agiva per conto del re, ma con l'intenzione di favorirlo poiché temeva che un membro della famiglia dei conti D'Aquino, che si stavano ribellando a Carlo, stesse per essere elevato al rango di cardinale.<ref>In vista del Secondo Concilio di Lione, il Papa aveva consacrato vescovo e cardinale [[San Bonaventura]], ''magister'' di teologia all'Università di Parigi come Tommaso e settimo superiore generale dell'Ordine francescani. Il suo segretario [[Pellegrino da Bologna]] dichiarò che anch'egli fu avvelenato (cfr. [https://www.santiebeati.it/dettaglio/23550 santiebeati.it]</ref> La voce dell'avvelenamento era circolata anche nei primi commenti a Dante in lingua latina e volgare scritti dopo la morte del Divin poeta, all'interno di versioni che per la maggior parte attribuivano a Carlo la responsabilità della morte.
Alla fine di gennaio del [[1274]] Tommaso e il ''socius'' si misero in viaggio per partecipare al [[Concilio di Lione II|Concilio]] che [[Papa Gregorio X|Gregorio X]] aveva convocato per il 1º maggio [[1274]] a [[Lione]].<br />
Dopo qualche giorno di viaggio arrivarono al castello di [[Maenza]], dove abitava sua nipote Francesca. È qui che si ammalò e perse del tutto l'appetito. Dopo qualche giorno, sentendosi un po' meglio, tentò di riprendere il cammino verso Roma, ma dovette fermarsi all'[[abbazia di Fossanova]] per riprendere le forze. Tommaso rimase a Fossanova per qualche tempo e tra il 4 e il 5 marzo, dopo essersi confessato da Reginaldo, ricevette l'[[eucaristia]] e pronunciò, com'era consuetudine, la professione di fede eucaristica. Il giorno successivo ricevette l'[[unzione dei malati]], rispondendo alle preghiere del rito. Morì di lì a tre giorni, mercoledì 7 marzo [[1274]], alle prime ore del mattino dopo aver ricevuto l'[[Eucaristia]]<ref>Jean-Pierre Torrell, ''Amico della verità'', p. 392</ref>.
 
[[File:Couvent des Jacobins de Toulouse - Autel de St Thomas d'Aquin.jpg|thumb|Le spoglie di Tommaso d'Aquino nel [[convento dei domenicani di Tolosa|chiesa domenicana detta ''Les Jacobins'']] a [[Tolosa]]]]
Le spoglie di Tommaso d'Aquino sono conservate nella [[convento dei domenicani di Tolosa|chiesa domenicana detta ''Les Jacobins'']] a [[Tolosa]]. La reliquia della mano destra, invece, si trova a [[Salerno]], nella chiesa di San Domenico; il suo cranio si trova invece nella [[Concattedrale di Santa Maria Annunziata|concattedrale di Priverno]], mentre la costola del cuore nella Basilica [[concattedrale di Aquino]].
 
== Il pensiero di Tommaso ==
[[File:St-thomas-aquinas.jpg|thumbmin|verticale|San Tommaso d'Aquino, ritratto di [[Carlo Crivelli]]]]
Per Tommaso l'anima, sia maschile che femminile<ref>{{Cita pubblicazione|data=17 febbraio 2021|titolo="Filosofia per tutti". Tommaso D'Aquino: il Doctor Angelicus e le donne teologhe - Voce24News|lingua=it|accesso=11 marzo 2022|url=https://voce24news.it/filosofia-per-tutti-tommaso-daquino-il-doctor-angelicus-e-le-donne-teologhe/}}</ref>, è creata "a immagine e somiglianza di Dio" (come dice la Genesi), unica, immateriale (priva di volume, peso ed estensione), forma del corpo e non localizzata in un punto particolare di esso, trascendente come Dio e come lui in una dimensione al di fuori dello spazio e del tempo in cui sono il corpo e gli altri enti. L'anima è ''tota in toto corpore'', contenuta interamente in ogni parte del corpo, e in questo senso legata ad esso indissolubilmente: si veda, sul tema, la questione 76 della Prima Parte della ''Summa theologiae'', questione dedicata appunto al rapporto tra anima e corpo<ref>[http://hl.altervista.org/split.php?http://marcellolandi.altervista.org/alterpages/files/Quaestio76.pdf ''Quaestio 76'' della Parte I della ''Summa Theologiae'' di San Tommaso d'Aquino. A cura di Marcello Landi]</ref>.
 
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{{Senza fonte|Nella filosofia tomista Dio è descritto con le seguenti proprietà:}}
* massimo grado possibile di ogni qualità (che è, è stata o possa essere fra gli enti), fra queste: sommo amore e sommo bene.
* immutabile, semplice e indivisibile: è da sempre e per sempre uguale a se stesso, a lui nulla manca e in lui nulla cambia.
* eterno: non nasce e non muore, vive da sempre e per sempre.
* infinito ''in atto'' (non infinito potenziale): non ha limite-confine di tempo o di spazio.
* onnisciente.
* unico: nessuno, nemmeno Dio può creare un altro Dio.
* onnipotente: ma non può perpetrare il male e non può creare un altro Dio.
* per sé: non riceve la vita o altre proprietà da alcuno, poteva esistere senza gli enti da lui creati, che perciò non nascono come parte di lui e non sono Dio.
* trascendente: Dio non è un ente qualunque tra gli altri enti, la differenza tra Dio e gli altri enti è una differenza quantitativa, vale a dire stesse qualità ma in un minore grado di completezza e perfezione. Gli enti creati, fra cui gli angeli e l'uomo, in infiniti gradi a lui somigliano, sono come Dio, ma non sono Dio: non hanno una parte fisica dell'essere per essenza, poiché l'essere è semplice, senza parti e indivisibile.
 
Questo essere (inteso da S.Tommaso come "''Ipsum esse subsistens''") ha molte proprietà in comune con l'essere della filosofia greca, così come lo definì [[Parmenide]]: uno e unico, semplice e indivisibile, infinito ed eterno, onnisciente. La differenza sostanziale però consiste nel fatto che crea gli enti, è più grande della somma di essi, e può esistere senza. Anche nell'ultima forma del pensiero greco, quello di Plotino, troviamo che l'emanazione dall'essere agli enti è un fatto eterno, ma anche necessario e reversibile, non una libera scelta dell'assolutoAssoluto, che avrebbe potuto non manifestarsi. Il concetto di [[creazione (teologia)|creazione]] ("produzione dal nulla") è peraltro estraneo alla filosofia greca ed è proprio del pensiero giudaico-cristiano. Altra differenza basilare è che il Dio di Tommaso è ''[[Actus purus#Essere comune e Essere come Atto puro|Actus purus]]'' (Atto puro), [[potenza e atto|atto]] di ogni altro atto e perfezione di tutte le perfezioni, vale a dire plesso di ogni perfezione che possiede tutte le qualità positive nel loro massimo grado possibile: diversamente dall'essere di Parmenide, Platone e Plotino<ref name="Mondin 108">Mondin, ''[https://books.google.it/books?id=6XDGXOBoeWgC&pg=PA108 Ontologia e metafisica]'', ESD, 2022, p. 108.{{OCLC|43424782}}</ref> e di [[Duns Scoto|Scoto]], [[Francisco Suárez|Suárez]] e [[Christian Wolff|Wolff]]<ref name="Mondin, p. 88">Mondin, ''Ontologia e metafisica'', ESD, 2022, p. 88</ref>, esso si predica secondo l'[[analogia (filosofia)|analogia]] dell'ente, non in maniera univoca.
 
Se la trascendenza nega il panteismo, la personalità di Dio nega a sua volta il deismo (che sarà proprio degli Illuministi): trascendenza ed essere per sé non significano lontananza inarrivabile. Gli uomini non nascono, ma hanno la possibilità di diventare parte integrante di Dio e, già in questa esistenza terrena, di identificare la propria vita con la vita del creatore.
 
In modo identico, si può dire che l'essere per san Tommaso non è solo l'essere comune o la piattaforma di tutto ciò che esiste, ma è l{{'}}''esse ut actus'' inteso come atto puro che perfeziona ogni altra perfezione (essenza, sostanza, forma). Dio è atto puro, puro da ogni potenza, limite e imperfezione. Quando l'essere è mischiato o ricevuto in una potenza, allora è atto misto ed è ente finito. Tommaso fonda la sua concezione metafisica sul concetto di [[Analogia (filosofia)|Analogia]], rielaborando in maniera molto originale il pensiero aristotelico.
 
Nel XIX secolo la Sacra congregazione degli studi riassunse l'insegnamento di Tommaso in 24 tesi fondamentali.<ref>{{Cita libro|nome=Guido|cognome=Mattiussi|titolo=Le Ventiquattro Tesi Della Filosofia Di San Tommaso D Aquino|url=https://archive.org/details/MattiussiVentiquattroTesiTommaso|accesso=21 settembre 2024|data=1947}}</ref>
 
=== Le cinque vie per dimostrare l'esistenza di Dio ===
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Tale percorso fu chiamato ''via negationis'' (o anche ''' via remotionis'') ordinata al fine di descrivere il ''quomodo non sit'' ("in che modo non sia") di Dio. Esso è effetto della grazia divina ed è possibile soltanto perché il Creatore decide liberamente di rivelarSi all'uomo, conducendolo per mano da una serie di negazioni delle qualità dell'ente colte con i cinque sensi fino a pervenire ad un'affermazione intelligibile e positiva di Lui.
 
L'autore delle Cinque Vie, infine, escluse che la dimostrazione razionale dell'esistenza e unicità di Dio potesse rivelare all'uomo anche la Sua vera essenza, quel ''qui sit'' che rimane un mistero accessibile soltanto alla virtù ed è ritenuto un limite esterno per il dominio possibile della ragione. La conoscenza teologica può essere soltanto indiretta, relativa agli effetti della causa prima e del fine ultimo sulla Sua creazione.<ref name="Pensiero_XLVI_2007">{{cita libro |autore= Massimo Adinolfi, Francesco Paolo Adorno, Francesco Berto, Massimo Cacciari, Piero Coda, Carmela Covino, Adriano Fabris, Franco Ferrari, Ernesto Forcellino, Carlo Sini, Luigi Vero Tarca, Vincenzo Vitiello | rivista = Il Pensiero. Rivista di filosofia | volume= XLVI | edizione = 1-2 | anno= 2007 | titolo = La conoscenza di Dio tra remotio e revelatio nella "Summa theologiae" di San Tommaso D'Aquino |p=23 | editore = Inschibboleth Edizioni |oclc=9788885716612 | doi = 10.1400/263019 | ISSN = 2532-7550}}</ref>.
 
Molti pensatori cristiani hanno elaborato diversi percorsi razionali per cercare di dimostrare l'[[esistenza di Dio]]: mentre [[Anselmo d'Aosta]], sulla scia neoplatonica di [[Agostino d'Ippona]] procedeva sia ''a simultaneo'', cioè dal concetto stesso di Dio, da lui ritenuto ''id quo maius cogitari nequit'' (nel ''Proslogion'', cap.2.3), sia ''a posteriori'' (nel ''[[Monologion]]'') per dimostrare l'esistenza di Dio, l'unico modo per arrivarci, secondo Tommaso, consiste nel procedere ''a posteriori'': partendo cioè dagli effetti, dall'esperienza sensibile, che è la prima a cadere sotto i nostri sensi, per dedurne razionalmente la sua Causa prima. Si tratta di quella che chiama ''demonstratio quia''<ref>''S. Th.'' I, q.2, a.2, c. e luoghi paralleli nei commenti aristotelici</ref>, cioè, appunto dagli effetti, il cui risultato è ammettere necessariamente che esista il punto d'arrivo della dimostrazione, anche se non è pienamente intelligibile, come in questo caso, ed in altri, il perché (''demonstratio quid'', es. i sillogismi: le premesse esprimono proprietà che sono cause della conclusione: «Ogni uomo è mortale; ogni ateniese è uomo; ogni ateniese è mortale": essere uomo e mortale è necessaria causa della mortalità di ogni ateniese)»
 
Sulla base di questo sfondo di pensiero Tommaso espone le sue prove dell'esistenza di Dio,<ref>Cf. ''[[Summa Theologiae]]'', Iª q. 2 a. 3</ref>.
Tutte e cinque, con alcune variazioni, seguono questa struttura:
 
1) constatazione di un fatto ''in rerum natura'', nell'esperienza sensibile ordinaria (movimento inteso come trasformazione; causalità efficiente subordinata; inizio e fine dell'esistenza degli esseri generabili e corruttibili, perciò materiali, contingenti nel suo vocabolario, che quindi possono essere e non essere; gradualità degli esseri nelle perfezioni trascendentali, come bontà, verità, nobiltà ed essere stesso; finalità nei processi degli esseri non intelligenti);
 
2) analisi metafisica di quel dato iniziale esperenzialeesperienziale alla luce del principio metafisico di causalità, enunciato in varie formulazioni ("Tutto ciò che si muove è mosso da un altro"; "È impossibile che una cosa sia causa efficiente di se stessa"; "Ora, è impossibile che tutte di tal natura siano state sempre, perché ciò che può non essere un tempo non esisteva"; "Ma il grado maggiore o minore si attribuiscono alle diverse cose secondo che si accostano di più o di meno a qualcosa di sommo o di assoluto"; "Ora, ciò che è privo di intelligenza non tende al fine se non perché è diretto da un essere conoscitivo e intelligente");
 
3) impossibilità di un ''regressus in infinitum'' inteso in senso metafisico, non quantitativo, perché ciò renderebbe inintelligibile, inspiegabile pienamente il dato di fatto di partenza esistente ("Ora, non si può in tal modo procedere all'infinito, perché altrimenti non vi sarebbe un primo motore, e di conseguenza nessun altro motore..."; "Ma procedere all'infinito nelle cause efficienti equivale ad eliminare la prima causa efficiente; e così non avremmo neppure l'effetto ultimo, né le cause intermedie..."; "Dunque non tutti gli esseri sono contingenti, ma bisogna che nella realtà ci sia qualcosa di necessario. Ora, tutto ciò che è necessario, o ha la causa della sua necessità in un altro essere oppure no. D'altra parte [in questo genere di esseri] non si può procedere all'infinito..."; questo passaggio manca, per la sua evidenza agli occhi dell'Aquinate manca nella quarta via e nella quinta via, si passa direttamente alla conclusione;
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* ''Ex rerum gubernatione'' (cioè "dal governo delle cose": le azioni di realtà non intelligenti nell'universo sono ordinate secondo uno scopo, quindi, non essendo in loro quest'intelligenza, ci deve essere un'intelligenza ultima che le ordina così).
 
[[Immanuel Kant|Kant]], pur ammettendo l'esistenza di Dio come postulato della ragion pratica, ritiene che l'esistenza di Dio sia indimostrabile da un punto di vista teoretico-speculativo: nella [[Dialettica trascendentale]] della [[Critica della ragion pura]] (1781), Kant ha contestato tali dimostrazioni, pur non prendendo in realtà in considerazione direttamente le cinque "vie" di San Tommaso, ma le prove dell'esistenza di Dio nella filosofia leibniziano-wollfiana. La critica kantiana si rivolge infatti alla: 1) prova ontologica; 2) prova cosmologica e 3) prova fisico-teologica. Se per quanto riguarda almeno nelle conclusioni sia S. Tommaso, sia Kant sono concordi nel rifiutare la prova ontologica, per quanto riguarda la prova cosmologica e quella fisico- teologica, Kant critica queste due prove (a cui si possono ridurre le cinque "vie tomistiche), in quanto sarebbero legate ad un'estensione indebita dell'uso della ragione (nel suo uso teoretico-speculativo), i cui concetti razionali, cioè le idee, sono vuote. Solo l'intuizione empirica infatti potrebbe ovviare a ciò: per questo motivo l'idea di Dio è assolutamente non verificabile tramite la ragione,<ref>Immanuel Kant, ''Critica della ragion pura'', Laterza, 1965, pp. 291-346.</ref><ref>Leo Elders, ''The Philosophical Theology of St. Thomas Aquinas'', E.J. Brill, 1990, pp. 78-79.</ref>, superando i limiti dell'esperienza possibile.
 
=== Processo conoscitivo ===
Tommaso affermava che la filosofia muove sempre dalle cose create verso Dio, inteso come loro fine ultimo, vale a dire dall'universo immanente, sensibile e corporeo nella direzione dell'universo trascendente, intellegibile (invisibile) e incorporeo. La teologia compie invece il percorso inverso, di tipo discendente, e parte da Dio per pervenire alle creature a Lui ordinate. Inoltre, la teologia si differenzia dalla filosofia perché non si può ridurre alla sola ragione naturale, ma include tutta la Tradizione dei Padri e dei Concili.
 
Secondo Bonaventura, la teologia inizia laddove la filosofia finisce nel mistero e non può più progredire. Secondo Tommaso, crescono insieme in un circolo ermeneutico fede-ragione nel quale la filosofia si serve di tutte le altre scienze per porsi al servizio della teologia. Bonaventura rimproverò scherzosamente a Tommaso di aver contaminato il vino puro della fede con l'acqua della ragione e Tommaso gli rispose che anche nel [[miracolo delle nozze di Cana]] l'acqua fu trasformata in vino.<ref name="EncUniversalis" />
 
Nella ''Summa Theologiae'' (I, IV, inizio del capitolo) Tommaso distingue fra verità rivelate (''revelatum'') e verità rivelabili (''revelabile''): mentre le prime sono precluse alla ragione e si possono acquisire soltanto mediante una Rivelazione divina, le seconde possono invece essere dimostrate dalla ragione naturale.<ref>[[Étienne Gilson]], ''Le thomisme'', introduction, sur le Révélatum et le Révélabile + ''Somme contre les Gentils'', I, IV et V.</ref>. Ad esempio, la l'esistenza e l'unicità di Dio èsono unadelle verità rivelabili, mentre la SS. Trinità e l'Incarnazione di Cristo sono verità rivelate.
 
Con sant'[[Aurelio Agostino d'Ippona|Agostino]] condivise l'idea che la conoscenza progredisse anche tramite l'[[Illuminazione (cristianesimo)|illuminazione divina]]. Rispetto all'agostiniano Bonaventura da Bagnoregio differì circa il fine ultimo della vita umana: se per Tommaso era vedere Dio, per Bonaventura esso era amare Dio. Purtuttavia, entrambi erano concordi nell'affermare la perfetta identità fra vero e bene, oggetto dei rispettivi fini ultimi.
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Agostino sostenne che la sorgente del sapere e dell'essere è la stessa, Dio Creatore dell'universo, e che quindi i due piani dell'essere e del sapere non possono cadere in contraddizione l'uno con l'altro. Analogamente, San Tommaso aggiunse che il corpo umano deve poter essere capace di conoscere il creato mediante la sua mente e i suoi sensi, poiché l'uomo non soltanto è una creatura di Dio, ma più di ogni altro vivente è l'unico creato a immagine e somiglianza della mente e del Suo corpo umano-divino di Dio Padre e di Gesù, Suo Figlio. Tommaso aggiunse che i due piani dell'essere e del sapere sono tra loro comunicanti: infatti, le Cinque Vie dimostrarono che dall'essere della natura corporea è possibile giungere a conoscere e dimostrare la possibilità, la realtà e la necessità dell'esistenza e dell'unicità di Dio.
 
Prima ancora di questo, mediante ogni conoscenza ({{Senza fonte|anche scientifica}}) del creato, Tommaso riuscì a raggiungere il dono e il raro privilegio della visione del Corpo del Cristo risorto e del dialogo personale con Lui, il giorno della ricorrenza di [[San Nicola di Bari|San Nicola]], poco tempo prima di completare la ''Summa theologica'' e di morire.<ref>{{cita web | url = https://www.lifesitenews.com/blogs/when-st.-thomas-aquinas-had-a-foretaste-of-heaven-on-st.-nicholas-feast-day | titolo = When St. Thomas Aquinas had a foretaste of heaven on St. Nicholas’ feast day | data = 6 dicembre 2018 | urlarchivio = https://archive.todayis/20200104211336/https://www.lifesitenews.com/blogs/when-st.-thomas-aquinas-had-a-foretaste-of-heaven-on-st.-nicholas-feast-day | urlmorto = sì | accesso = 6 gennaio 2020 }}</ref>.
 
Ciò non significa che Tommaso disconoscesse il pensiero di sant'Agostino, che è invece citato a più riprese nella ''Summa Theologica''', e che fu dichiarato Dottore della Chiesa nel 1298, dopo la morte dell'Aquinate.
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=== La creazione secondo Tommaso ===
Tommaso spiega che l'uomo può stabilire a partire dalla ragione il rapporto creaturale di dipendenza dell'universo da Dio ovvero la ''creatio ex nihilo'' intesa come totale dipendenza dell'essere creato, anche quello sostanziale, dall'Essere divino<ref>{{Cita libro|autore=Sofia Vanni Rovighi|titolo=Introduzione a Tommaso d'Aquino|anno=1981|editore=Laterza|città=Roma-Bari|pp=68-70}}</ref>. Ciò che la sola ragione non può stabilire è se il mondo è eterno o se è stato creato nel tempo ovvero se ha un cominciamento. La verità della seconda alternativa (la creazione con un inizio temporale) può essere conosciuta, secondo Tommaso, solamente per fede a partire dalla rivelazione divina<ref>Summa contra gentiles, libro II, 31-37 e Summa theologiae, pars I quaestio 46</ref>. Dio, creando l'uomo, fornisce l'esistenza all'uomo secondo una dinamica simile a quella di atto e potenza, e lo rende quindi ente reale, fornito di esistenza (che è propriamente definita da Tommaso ''[[actus essendi]]'') oltre che di essenza. Soltanto in Dio, atto puro, essenza ed esistenza coincidono. Il rapporto tra Dio (necessario) e la creatura (contingente) è analogico in un solo senso: le creature sono simili a Dio. Il rapporto è di somiglianza non univoca né equivoca. Secondo Tommaso tutti gli enti sono buoni, poiché somigliano a Dio: "''bonum''" è uno dei tre trascendenti (o [[trascendentali]]), ovvero di caratteri applicabili a ogni ente e perciò trascendenti le categorie di Aristotele. Gli altri due sono "''unum''" e "''verum''".
 
{{Senza fonte|Nelle opere di Tommaso l'universo (o cosmo) ha una struttura rigorosamente gerarchica}}: posto al vertice da Dio che viene posto come al di là delladel fisicitàmondo, lo governa da solo il mondo
al di sopra di tutte le cose e gli enti; al di sotto di Dio troviamo gli angeli (forme pure e immateriali), ai quali Tommaso attribuisce la definizione di intelligenze motrici dei cieli anch'esse ordinate gerarchicamente tra di loro; poi un gradino più in basso troviamo l'uomo, posto al confine tra il mondo delle sostanze spirituali e il regno della corporeità, in ogni uomo infatti si ha l'unione del corpo (elemento materiale) con l'anima intellettiva (ovvero la forma, che secondo Tommaso costituisce l'ultimo grado delle intelligenze angeliche): l'uomo è l'unico ente che fa parte sia del mondo fisico, sia del mondo spirituale.
Tommaso crede che la conoscenza umana cominci con i sensi: l'uomo, non avendo il grado di intelligenza degli angeli, non è in grado di apprendere direttamente gli intelligibili, ma può apprendere solamente attribuendo alle cose una forma e quindi solamente grazie all'esperienza sensibile.
 
{{Senza fonte|Un'altra facoltà necessaria che caratterizza l'uomo è la sua tendenza a realizzare pienamente la propria natura ovvero compiere ciò per cui è stato creato}}. Ciascun uomo infatti corrisponde all'idea divina su cui è modellato, di cui l'uomo è consapevole e razionale, conscio delle proprie finalità, alle quali si dirige volontariamente avvalendosi dell'uso dell'intelletto: l'uomo prende le proprie decisioni sulla base di un ragionamento pratico, attraverso il quale tra due beni sceglie sempre quello più consono al raggiungimento del suo fine. Nel fare ciò segue la [[Legge morale naturale|Legge naturale]], che è scritta nel cuore dell'uomo. La legge naturale, che è un riflesso della [[Legge eterna]], deve essere il fondamento della [[Legge positiva]], cioè l'insieme delle norme che gli uomini stabiliscono storicamente in un dato tempo ed in un dato luogo.
 
Al di sotto dell'uomo troviamo, gli animali, le piante e le varie molteplicità degli elementi della materia.
 
=== Concezione della donna ===
[[File:Domenico Ghirlandaio Madonna and Child enthroned between Angels and Saint c 1486.jpg|thumbmin|[[Sacra conversazione di Monticelli]] ([[Domenico Ghirlandaio|Ghirlandaio]], XV secolo)]]
 
Tommaso riprende e cita, nella prima parte della ''Summa theologiae'', alle questioni 92 e 99, l'affermazione di Aristotele (''De generatione et corruptione'' 2,3) per cui la donna sarebbe un uomo mancato (''mas occasionatus''). L'aquinate afferma che "rispetto alla natura particolare la femmina è un essere difettoso e manchevole" (I, 92, 1)<ref>{{cita libro | url = https://books.google.it/books?id=KZ2upLS89bUC&pg=PA831&lpg=PA831 | titolo = La Somma Teologica. Sola trad. italiana: Volume 1 - Prima Parte |p=831 | accesso = 5 aprile 2020 | editore = Edizioni Studio Domenicano | ISBN = 978-88-7094-224-8 | urlarchivio = https://archive.todayis/20200404221017/https://books.google.it/books?id=KZ2upLS89bUC&pg=PA831&lpg=PA831&dq=%22Infatti+la+virt%C3%B9+attiva+racchiusa+nel+seme+del+maschio+tende%22&source=bl&ots=69KGQFQHmF&sig=ACfU3U29bqlX_VrtRA91N9D--ZkW3YvRAw&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwin1Z6Y5M_oAhUJJZoKHSwIACAQ6AEwAnoECAsQKw%23v=onepage&q=%22Infatti%20la%20virt%C3%B9%20attiva%20racchiusa%20nel%20seme%20del%20maschio%20tende%22&f=false | urlmorto = no }}</ref>:
{{citazione|Infatti la virtù attiva racchiusa nel seme del maschio tende a produrre un essere perfetto simile a sé, di sesso maschile, e il fatto che ne derivi una femmina può dipendere dalla debolezza della virtù attiva, o da un'indisposizione della materia, o da una trasmutazione causata dal di fuori, per esempio dai venti australi, che sono umidi, come dice il filosofo.}}
 
Ma aggiunge: {{citazione|Rispetto invece alla natura nella sua universalità, la femmina non è un essere mancato, ma è espressamente voluto in ordine alla generazione. Ora, l'ordinamento della natura nella sua universalità dipende da Dio, il quale è l'autore universale della natura. Quindi, nel creare la natura, egli produsse non solo il maschio, ma anche la femmina 2. Ci sono due specie di sudditanza. La prima, servile, è quella per cui chi è a capo si serve dei sottoposti per il proprio interesse: e tale dipendenza sopravvenne dopo il peccato. Ma vi è una seconda sudditanza, economica o politica, in forza della quale chi è a capo si serve dei sottoposti per il loro interesse e per il loro bene. E tale sudditanza ci sarebbe stata anche prima del peccato, poiché senza il governo dei più saggi sarebbe mancato il bene dell'ordine nella società umana. E in questa sudditanza la donna è naturalmente soggetta all'uomo: poiché l'uomo ha per natura un più vigoroso discernimento razionale. |Somma teologica, I, 92, 1, ad 1}}
{{citazione|la diversità dei sessi rientra nella perfezione della natura umana|Somma teologica, I, 99, 2, ad 1.}}In questo modo la tradizionale misoginia greca viene ribaltata: dal punto di vista dell'anima, della dignità davanti a Dio, la donna non è diversa dall'uomo, come è ben chiaro già in Genesi ("Maschio e femmina Dio li creò").
 
===Mariologia===
Tommaso d'Aquino rappresenta la massima vetta del pensiero mariologico medievale.<ref>H. Morgott, secondo padre [[Battista Mondin]], ''Dizionario Mario logico del pensiero di S. Tommaso d'Aquino'', Ed. ni Studio Domenicano, Bologna 1991, p. 371. Come citato in {{JSTOR|44617088}}</ref>
 
Come era tipico della teologia del XIII secolo, la [[mariologia]] anche in san Tommaso d'Aquino non era ancora una scienza sistematica autonoma, bensì un tema della trattazione del Verbo incarnato. Essa si rinviene in ''III Sent.'', dd. 3-5; ''[[Summa contra Gentiles]]'', IV, cc. 45-49; ''[[Compendium Theologiae]]'', I, cc. 222-225; ''[[Summa Theologiae]]''', III, qq. 27-35; commento al Vangelo di Matteo (c. 1) e Marco (c. 1, lect. 1) e nei commenti alle lettere di san Paolo.<ref>Cfr. G. Roschini, ''Ciò che è stato scritto sulla mariologia di s. Tommaso''. In ''S. Tommaso e l'odierna problematica teologica. Saggi'' (Studi Tomistici 2), Roma, Città Nuova Editrice, 1974, pp. 159-195. Come citato in {{JSTOR|44617088}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.latheotokos.it/modules.php?name=News&file=print&sid=1205|titolo=PORTALE DI MARIOLOGIA - Dimensione storico-salvifica e radici della Mariologia di Tommaso d'Aquino|accesso=21 settembre 2024}}</ref>
 
Nel suo commento all{{'}}''[[Ave Maria]]'', Tommaso scrisse che ella "salì al cielo con il suo corpo", anticipando il dogma dell'[[Assunzione di Maria|Assunzione]]. Riprendendo l'appellativo di Alberto Magno, la definì "nobile triclinio dell'intera [[Trinità]]". Nel commento al [[Salmo 17]], arrivò ad affermare che "la beata Vergine è via che conduce a Cristo" (''via Christi est virgo beata'').
 
La sua devozione mariana si manifestò anche nel quotidiano. Nell'Ordine dei Predicatori prendevano parte alla [[compieta]] anche in servizi o ministeri esterni (come i maestri in teologia): al termine di questo momento liturgico aveva luogo una processione scandita dal canto della ''[[Salve Regina]]''.<ref>{{cita web|url=https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/nell-assunzione-in-cielo-della-vergine-si-scopr-635c7b193df64a58af4744c0cf20bd93|titolo=Guarda all'Assunta il Tommaso d'Aquino più contemplativo|autore=Filippo Rizzi}}</ref>
 
===Immacolata Concezione===
 
In merito all'[[Immacolata Concezione]], quando era all'inizio della sua carriera di insegnante a Parigi, scrisse:<ref name="Radio Spada">{{cita web|autore=don Curzio Nitoglia|url=https://www.radiospada.org/2020/12/san-tommaso-e-limmacolata-concezione/|titolo=San Tommaso e l'Immacolata Concezione|data=8 dicembre 2020|accesso=9 dicembre 2024|urlarchivio=https://archive.is/9tFmH|dataarchivio=9 dicembre 2024|urlmorto=no}}</ref>
{{citazione|La purezza di Maria fu talmente grande da essere immune dalla macchia del peccato originale e attuale.|''In Ium. Sent.'', dist. 44, q. 1, a. 3, ad 3}}
 
Alcuni teologi sostenevano però che Maria era indipendente dagli infiniti meriti di salvezza e dalla [[Redenzione (cristianesimo)|Redenzione]] universale di Cristo. Per non sminuire il ruolo dell'Unigenito, Tommaso addolcì la sua posizione, insistendo sul ruolo del Redentore (''S. Th.'', III, q. 27, a. 2, ad 2): "Maria fu concepita nel [[peccato originale]]" (''contraxit peccatum''). La Vergine necessitava della Redenzione preventiva o preservativa dal debito della colpa originale che si trasmette col corpo: ella infatti fu concepita per normale via generativa o sessuale e non per opera dello Spirito Santo Dio come il figlio.
 
Inoltre, al suo tempo, si credesse che l'anima fosse creata da Dio dal nulla e infusa nel corpo dai 40 agli 80 giorni dopo il concepimento, rendendolo una [[persona (filosofia)|persona]]: Aristotele insegnava che prima avesse un'anima vegetativa, poi animale e solo all'ultimo razionale.
 
Fino al 1271, l'Aquinate non esplicitò la tesi secondo cui il corpo di Maria fu strumento di trasmissione del peccato originale fino al tempo dell'infusione divina dell'anima razionale nella carne (40-80 giorni dopo il concepimento materno), mentre quest'ultima fu preservata e non contrasse mai tale debito di colpa fin dal primo istante della sua unione col corpo. Tommaso disse che la santificazione avvenne subito dopo l'animazione (''Quodlibet.'', VI, a. 7), senza sapere in quale preciso istante ''S.bTh.'', III, q. 27, a. 2, ad 3): ''quo tempore santificata fuerit, ignoratur'').<ref name="Radio Spada" />
 
== Importanza ed eredità ==
{{vedi anche|Tomismo|Transustanziazione}}
[[File:St. Thomas Aquinas Confounding Averroes.jpg|thumbmin|Tommaso disputa con Averroè]]
[[File:Lippo Memmi - Triumph of St Thomas Aquinas - WGA15020.jpg|thumbmin|verticale|''Trionfo di san Tommaso'', di Lippo Memmi]]
[[File:Benozzo Gozzoli - Triumph of St Thomas Aquinas - WGA10334.jpg|thumbmin|verticale|''Trionfo di san Tommaso'', di Benozzo Gozzoli]]
San Tommaso fu uno dei pensatori più eminenti della [[Scolastica (filosofia)|filosofia Scolastica]], che verso la metà del [[XIII secolo]] aveva raggiunto il suo apice.
Egli indirizzò diversi aspetti della filosofia del tempo: la questione del rapporto tra fede e ragione, le tesi sull'anima (in contrapposizione ad [[Averroè]]), le questioni sull'autorità della religione e della teologia, che subordina ogni campo della conoscenza.
 
Tali punti fermi del suo pensiero furono difesi da diversi suoi seguaci successivi, tra i quali [[Reginaldo da Piperno]], [[Tolomeo da Lucca]], [[Giovanni di Napoli]], il domenicano francese [[Giovanni Capreolus]] e [[Antonino di Firenze]].
Infine però, con la lenta dissoluzione della Scolastica, si ebbe parallelamente anche la dissoluzione del [[Tomismo]], col conseguente prevalere di un indirizzo di pensiero [[nominalismo|nominalista]] nel successivo sviluppo della filosofia, e una progressiva sfiducia nelle possibilità metafisiche della [[ragione]],<ref>«Né prima né dopo, si è pensato con tanta precisione, con tanta intima sicurezza [[logica]], quanto nell'epoca dell'alta [[Scolastica (filosofia)|Scolastica]]. L'essenziale è che allora il puro [[pensiero]] si svolgeva con matematica sicurezza di idea in idea, di giudizio in giudizio, di conclusione in conclusione» ([[Rudolf Steiner]], ''La filosofia di Tommaso d'Aquino'', II, ''Opera Omnia'', 74). Steiner aggiungeva che «il nominalismo è il padre di tutto lo [[scetticismo filosofico|scetticismo]] moderno» (conferenza del marzo 1908, cit. in ''Posizione dell'antroposofia nei confronti della filosofia'', O.O., 108).</ref> che indurrà [[Lutero]] a giudicare quest'ultima «cieca, sorda, stolta, empia e sacrilega».<ref>Martin Lutero, ''Servo arbitrio'', WA 51, 126.</ref>.
 
{{Senza fonte|Oggigiorno il pensiero di Tommaso d'Aquino trova ampio consenso anche in ambienti non cattolici (studiosi [[protestante|protestanti]] [[Stati Uniti d'America|statunitensi]], ad esempio) e perfino non cristiani, grazie al suo metodo di lavoro, fortemente razionale e aperto a fonti e contributi di ogni genere: la sua indagine intellettuale procede dalla [[Bibbia]] agli autori [[paganesimo|pagani]], dagli [[ebreo|ebrei]] ai [[musulmano|musulmani]], senza alcun pregiudizio, ma tenendo sempre il suo centro nella Rivelazione cristiana, alla quale ogni cultura, dottrina o autore antico faceva capo.
}}
Il suo operato culmina nella ''[[Summa Theologiae]]'' (cioè "Il complesso di [[teologia]]"), in cui tratta in maniera sistematica il rapporto fede-ragione e altre grandi questioni teologiche.
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Il punto di discrimine fra filosofia e teologia è la dimostrazione dell'esistenza di Dio; dei due misteri fondamentali della Fede (Trinitario e Cristologico), la ragione può dimostrare solamente il primo, l'esistenza di Dio, mentre non può dimostrare che questo Dio è necessariamente Trinitario. Ciò non è un [[paradosso]] razionale, perché da una premessa falsa non possono che derivare nel sillogismo conseguenze false, è più semplicemente qualcosa che la ragione non può spiegare: un Dio [[Uno (filosofia)|Uno]] e [[Trinità (cristianesimo)|Trino]]. Il maggior servizio che la ragione può fare alla fede è che non è possibile nemmeno dimostrare il contrario, che Dio non è Trinitario, che la negazione non dimostrabile della Trinità a sua volta porti a delle conseguenze paradossali e contraddittorie, laddove invece la Sua affermazione per fede è feconda di verità e conseguenze non contraddittorie. La ragione non può entrare nella parte storica dei misteri religiosi, può mostrare solo prove storiche che tal "profeta" è esistito, ma non che era Dio, e il senso della Sua missione, che è appunto un dato, un fatto a cui si può credere o meno.
 
{{Senza fonte|Il primato della teologia verrà fortemente discusso nei secoli successivi, ma sarà anche lo studio praticato da tutti i filosofi cristiani nel [[Medioevo]] e oltre, tant'è che [[Blaise Pascal|Pascal]] fece la sua famosa "scommessa" ancora nel [[XVII secolo]].}} La teologia era questione sentita dal popolo nelle sacre rappresentazioni, era il mondo dei medioevali e degli zelanti studenti che attraversavano a piedi le [[palude|paludi]] di [[Francia]] per ascoltare le ''lectiones'' dell'Aquinate nella prestigiosa Università della ''[[Sorbona|Sorbonne]]'' di [[Parigi]], incontrandosi da tutta [[Europa]] <!--qui risiederebbero le origini culturali dell'[[Europa]] unita, ciò che rende opportuna la precisazione -->.
 
Gli storici della filosofia richiamano l'attenzione anche sulla prevalenza dell'intelletto rispetto ad una prevalenza della volontà nella vita intellettuale/spirituale dell'uomo. La prima è seguita da San Tommaso e dalla sua scuola, mentre l'altra è propria di [[San Bonaventura]] e della scuola francescana. Per Tommaso il fine supremo è "vedere Dio", mentre per Bonaventura fine ultimo dell'uomo è "amare Dio". Quindi per Tommaso la categoria più alta è "il vero", mentre per Bonaventura è "il bene". Per ambedue però, "il vero" è anche "il bene", e "il bene" è anche "il vero".
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== Culto ==
{{Vedi anche|Canonizzazione di Tommaso d'Aquino}}
Fu [[canonizzazione|canonizzato]] nel [[1323]] da [[papa Giovanni XXII]]. La sua memoria viene celebrata dalla [[Chiesa cattolica]] il 28 gennaio; chi celebra la [[messa tridentina]] lo ricorda il 7 marzo. La Chiesa luterana lo ricorda l'8 marzo.
[[File:Calle Santo Tomas.001 - A Coruña.JPG|min|Via Tommaso d'Aquino in [[La Coruña]], ([[Galizia (Spagna)|Galizia]]), ([[Spagna]]).]]
Fu [[canonizzazione|canonizzato]] nel [[1323]] da [[papa Giovanni XXII]]. La sua memoria viene celebrata dalla [[Chiesa cattolica]] il 28 gennaio, data della traslazione della [[reliquia|reliquie]]<ref name="Turco" />; chi celebra la [[messa tridentina]] lo ricorda il 7 marzo. La Chiesa luterana lo ricorda l'8 marzo.
 
Nella Chiesa cattolica, la festa al 7 marzo è prevista dal martirologio romano dei Santi solo per [[Sora (Italia)|Sora]], [[Aquino]] e [[Pontecorvo]]<ref name="Turco" />, Fossanova e Priverno poiché in questo giorno è avvenuta la morte di Tommaso nell'abbazia.<ref>{{Cita web|url=https://diocesi.latina.it/festa-per-i-750-anni-dalla-morte-di-san-tommaso-daquino-la-celebrazione-a-fossanova/|titolo=Festa per i 750 anni dalla morte di san Tommaso d’Aquino, la celebrazione a Fossanova – Diocesi di Latina-Terracina-Sezze-Priverno|sito=diocesi.latina.it|accesso=6 marzo 2024}}</ref>
San Tommaso d'Aquino è [[patrono]] dei [[teologia|teologi]], degli [[accademico|accademici]], dei [[libreria (negozio)|librai]] e degli [[studente|studenti]]. È patrono della città e della diocesi privernate e della Città e della diocesi aquinate.
 
San Tommaso d'Aquino è [[Santo patrono|patrono]] dei [[teologia|teologi]], degli [[accademici]], dei [[libreria (negozio)|librai]] e degli [[studente|studenti]]. È patrono della città e della diocesi privernate e della Città e della diocesi aquinate.
L'11 aprile [[1567]] [[papa Pio V]] lo dichiarò [[dottore della Chiesa]] con la [[bolla pontificia|bolla]] ''Mirabilis Deus''. Pio V elevò la sua ricorrenza al rango di quella di altri quattro Padri della Chiesa latina: [[Sant'Ambrogio]], sant'[[Agostino d'Ippona]], [[san Girolamo]] e san [[papa Gregorio I|Gregorio]].<ref name="Encyclopædia Britannica Eleventh Edition">Si consulti a riguardo la voce ''[https://en.wikisource.org/wiki/1911_Encyclop%C3%A6dia_Britannica/Thomas_Aquinas Thomas Aquinas]'' della [[Encyclopædia Britannica Eleventh Edition]], presente nel progetto [[Wikisource]] in lingua inglese.</ref> Durante il [[Concilio di Trento]] ebbe l'onore che la sua ''Summa Theologiae'' fosse esposta sull'altare insieme alla Bibbia e agli altri [[decretale|decretali]].<ref>Küng, Hans (1994). Great Christian Thinkers. New York: Continuum Books. ISBN 0-8264-0848-6., p.112.</ref><ref>Mullady, Brian (2006).[https://web.archive.org/web/20081007031948/http://www.holyspiritinteractive.net/columns/guests/brianmullady/thomasaquinas.asp "The Angelic Doctor – Thomas Aquinas"]</ref>
 
L'11 aprile [[1567]] [[papa Pio V]] lo dichiarò [[dottore della Chiesa]] con la [[bolla pontificia|bolla]] ''Mirabilis Deus''. Pio V elevò la sua ricorrenza al rango di quella di altri quattro Padri della Chiesa latina: [[Sant'Ambrogio]], sant'[[Agostino d'Ippona]], [[san Girolamo]] e san [[papa Gregorio I|Gregorio]].<ref name="Encyclopædia Britannica Eleventh Edition">Si consulti al riguardo la voce ''[https://en.wikisource.org/wiki/1911_Encyclop%C3%A6dia_Britannica/Thomas_Aquinas Thomas Aquinas]'' della [[Encyclopædia Britannica Eleventh Edition]], presente nel progetto [[Wikisource]] in lingua inglese.</ref> Durante il [[Concilio di Trento]] ebbe l'onore che la sua ''Summa Theologiae'' fosse esposta sull'altare insieme alla Bibbia e agli altri [[decretale|decretali]]<ref>Küng, Hans (1994). Great Christian Thinkers. New York: Continuum Books. ISBN 0-8264-0848-6., p.112.</ref><ref>Mullady, Brian (2006).[https://web.archive.org/web/20081007031948/http://www.holyspiritinteractive.net/columns/guests/brianmullady/thomasaquinas.asp "The Angelic Doctor – Thomas Aquinas"]</ref>.
Il 4 agosto 1880, con la bolla ''Cum hoc sit'', Tommaso fu dichiarato patrono di tutte le istituzioni educative cattoliche.<ref name="Encyclopædia Britannica Eleventh Edition" /> Il 29 giugno 1914 un ''[[motu proprio]]'' di san [[papa Pio X|Pio X]] chiese ai professori di filosofia cattolici di insegnare i principi del tomismo nelle scuole e nelle università; lo stesso anno, la Congregazione romana dei Seminari e delle Università promulgò una lista di 24 tesi sul tomismo considerate come ''normæ directivæ tutæ''.
 
Il 4 agosto 1880, con la bolla ''Cum hoc sit'', Tommaso fu dichiarato patrono di tutte le istituzioni educative cattoliche.<ref name="Encyclopædia Britannica Eleventh Edition" /> Il [[1º settembre]] 1910 Pio X indirizzò la lettera ''[[Sacrorum Antistitum,]]'' a tutti i vescovi e maestri degli ordini religiosi, con la quale disponeva che la filosofia scolastica di San Tommaso fosse "stabilita come fondamento degli studi sacri" dei giovani chierici.<ref name="fsspx">{{cita web|url=https://fsspx.news/it/news/settimo-centenario-della-canonizzazione-di-san-tommaso-daquino-1-28831|titolo=Settimo centenario della canonizzazione di San Tommaso d'Aquino|data=27 febbraio 2023|accesso=15 marzo 2023}}</ref> Il 29 giugno 1914 un ''[[motu proprio]]'' di san [[papa Pio X|Pio X]] chiese ai professori di filosofia cattolici di insegnare i principi del tomismo nelle scuole e nelle università; inoltre, ordinò che i professori di sacra teologia nelle scuole, licei, seminari, università e istituti che conferivano i gradi accademici e il dottorato in tale scienza, adottassero la ''Summa Theologica'' come libro di testo e la spiegassero in lingua latina.<ref name="fsspx" /> Nello stesso anno, la Congregazione romana dei Seminari e delle Università promulgò una lista di 24 tesi sul tomismo considerate come ''normæ directivæ tutæ''.
L'enciclica ''[[Aeterni Patris]]'' di [[papa Leone XIII]] ricordò san Tommaso come il più illustre esponente della Scolastica. Gli statuti dei Benedettini, degli Carmelitani, degli Agostiniani, della Compagnia di Gesù disposero l'obbligatorietà dello studio e della messa in pratica delle dottrine di Tommaso, del quale l'enciclica affermò:
{{Citazione|Per la verità, sopra tutti i Dottori Scolastici, emerge come duce e maestro San Tommaso d’Aquino, il quale, come avverte il cardinale Gaetano, “perché tenne in somma venerazione gli antichi sacri dottori, per questo ebbe in sorte, in certo qual modo, l’intelligenza di tutti” . Le loro dottrine, come membra dello stesso corpo sparse qua e là, raccolse Tommaso e ne compose un tutto; le dispose con ordine meraviglioso, e le accrebbe con grandi aggiunte, così da meritare di essere stimato singolare presidio ed onore della Chiesa Cattolica. [...] [[papa Clemente VI|Clemente VI]], [[papa Nicolò V|Nicolò V]], [[papa Benedetto XIII|Benedetto XIII]] ed altri attestano che tutta la Chiesa viene illustrata dalle sue meravigliose dottrine; San [[papa Pio V|Pio V]] poi confessa che mercé la stessa dottrina le eresie, vinte e confuse, si disperdono come nebbia, e che tutto il mondo si salva ogni giorno per merito suo dalla peste degli errori. Altri, con [[papa Clemente XII|Clemente XII]], affermano che dagli scritti di lui sono pervenuti a tutta la Chiesa copiosissimi beni, e che a lui è dovuto quello stesso onore che si rende ai sommi Dottori della Chiesa Gregorio, [[sant'Ambrogio|Ambrogio]], [[Agostino d'Ippona|Agostino]] e [[san Girolamo|Girolamo]]. Altri, infine, non dubitarono di proporlo alle Accademie e ai grandi Licei quale esempio e maestro da seguire a piè sicuro. A conferma di questo Ci sembrano degnissime di essere ricordate le seguenti parole del Beato [[papa Urbano V|Urbano V]] all’Accademia di Tolosa: “Vogliamo, e in forza delle presenti vi imponiamo, che seguiate la dottrina del Beato Tommaso come veridica e cattolica, e che vi studiate con tutte le forze di ampliarla” . Successivamente [[papa Innocenzo XII|innocenzo XII]], nella [[Vecchia università di Lovanio|Università di Lovanio]], e Benedetto XIV , nel Collegio Dionisiano presso Granata, rinnovarono l’esempio di Urbano.|Enciclica ''Aeterni Patris''<ref>{{cita web|url=http://www.vatican.va/content/leo-xiii/it/encyclicals/documents/hf_l-xiii_enc_04081879_aeterni-patris.html|titolo=Encilica Aeterni Patris}} (o la traduzione similare [https://archive.is/5Qk2S qui riportata].</ref>}}
 
L'enciclica ''[[Aeterni Patris]]'' di [[papa Leone XIII]] ricordò san Tommaso come il più illustre esponente della Scolastica. Inoltre, citando [[papa Sisto V]], affermò che Tommaso e Bonaventura, docenti a Parigi, furono i due principali esponenti e ordinatori della teologia scolastica.<ref>{{cita web|url=https://www.vatican.va/content/leo-xiii/it/encyclicals/documents/hf_l-xiii_enc_04081879_aeterni-patris.html|titolo=Aeterni Patris}}. Citazione: "Per dono divino di Colui il quale, solo, dà lo spirito della scienza e della sapienza, e il quale nel corso dei secoli ricolma di nuovi benefici la sua Chiesa secondo il bisogno, e la munisce di nuovi presidi, fu trovata dai nostri maggiori, savissimi uomini, la Teologia scolastica, che in modo particolare i due gloriosi Dottori l’angelico San Tommaso ed il serafico San Bonaventura, professori chiarissimi di questa facoltà... coltivarono ed illustrarono con eccellente ingegno, con assiduo studio, con grandi fatiche e con lunghe veglie e la lasciarono ai posteri ottimamente ordinata ed in molti e chiarissimi modi esplicata."</ref> Sempre nel 1879 Leone XIII istituì la [[Pontificia accademia di San Tommaso d'Aquino]], mettendo in pratico le raccomandazioni della ''Aeterni Patris''.<ref name="J. Michael Miller">{{cita web| cognome =| nome =| autore = [[John Michael Miller|J. Michael Miller]], C.S.B.| titolo = The Church's "Common Doctor": Thomas Aquinas and the Contemporary Catholic University| url = https://www.catholicculture.org/culture/library/view.cfm?recnum=9302| accesso =| mesegiornodiaccesso =| data =| anno =| editore =| lingua =|pp=| virgolette =| urlarchivio =| dataarchivio =| urlmorto =}}</ref>
Il 29 giugno [[1923]], nel VI centenario della canonizzazione, [[papa Pio XI]] gli dedicò l'[[enciclica]] ''[[Studiorum Ducem]]''.
 
In quanto giovani sacerdoti, sia Achille Ratti (futuro [[Papa Pio XI]]) nel 1882 che Giovanni Battista Montini (futuro [[Papa Paolo VI]]) nel 1922 ottennero il dottorato in filosofia tomistica presso la Pontificia Accademia di San Tommaso d'Aquino.<ref name="J. Michael Miller" />
 
Gli statuti dei Benedettini, degli Carmelitani, degli Agostiniani, della Compagnia di Gesù disposero l'obbligatorietà dello studio e della messa in pratica delle dottrine di Tommaso, del quale l'enciclica affermò:
{{Citazione|Per la verità, sopra tutti i Dottori Scolastici, emerge come duce e maestro San Tommaso d’Aquino, il quale, come avverte il cardinale Gaetano, “perché tenne in somma venerazione gli antichi sacri dottori, per questo ebbe in sorte, in certo qual modo, l’intelligenza di tutti” . Le loro dottrine, come membra dello stesso corpo sparse qua e là, raccolse Tommaso e ne compose un tutto; le dispose con ordine meraviglioso, e le accrebbe con grandi aggiunte, così da meritare di essere stimato singolare presidio ed onore della Chiesa Cattolica. [...] [[papa Clemente VI|Clemente VI]], [[Nicolò V]], [[papa Benedetto XIII|Benedetto XIII]] ed altri attestano che tutta la Chiesa viene illustrata dalle sue meravigliose dottrine; San [[papa Pio V|Pio V]] poi confessa che mercé la stessa dottrina le eresie, vinte e confuse, si disperdono come nebbia, e che tutto il mondo si salva ogni giorno per merito suo dalla peste degli errori. Altri, con [[papa Clemente XII|Clemente XII]], affermano che dagli scritti di lui sono pervenuti a tutta la Chiesa copiosissimi beni, e che a lui è dovuto quello stesso onore che si rende ai sommi Dottori della Chiesa Gregorio, [[sant'Ambrogio|Ambrogio]], [[Agostino d'Ippona|Agostino]] e [[san Girolamo|Girolamo]]. Altri, infine, non dubitarono di proporlo alle Accademie e ai grandi Licei quale esempio e maestro da seguire a piè sicuro. A conferma di questo Ci sembrano degnissime di essere ricordate le seguenti parole del Beato [[papa Urbano V|Urbano V]] all’Accademia di Tolosa: “Vogliamo, e in forza delle presenti vi imponiamo, che seguiate la dottrina del Beato Tommaso come veridica e cattolica, e che vi studiate con tutte le forze di ampliarla” . Successivamente [[papa Innocenzo XII|innocenzo XII]], nella [[Vecchia università di Lovanio|Università di Lovanio]], e Benedetto XIV , nel Collegio Dionisiano presso Granata, rinnovarono l’esempio di Urbano.|Enciclica ''Aeterni Patris''<ref>{{cita web|url=http://www.vatican.va/content/leo-xiii/it/encyclicals/documents/hf_l-xiii_enc_04081879_aeterni-patris.html|titolo=Enciclica Aeterni Patris}} (o la traduzione similare [https://archive.is/20201108135820/https://www.radiospada.org/2020/03/aeterni-patris-la-fondamentale-enciclica-di-leone-xiii-su-san-tommaso/ qui riportata].</ref>}}
 
San [[Pio X]] fu il papa più tomista del XX secolo e dedicò a Tommaso il ''[[motu proprio]]''<ref name="Turco" /> ''[[Doctoris Angelici]]'' (1914)<ref>{{cita web|url=https://www.radiospada.org/2023/09/doctoris-angelici-motu-proprio-di-s-pio-x-sulla-promozione-dello-studio-di-s-tommaso/|titolo=“Doctoris Angelici”. Motu proprio di S. Pio X sulla promozione dello studio di S. Tommaso|data=7 settembre 2023|urlarchivio=https://archive.li/wip/l1emK|dataarchivio=13 aprile 2025|urlmorto=no}} (non elencato nel sito della [https://www.vatican.va/content/pius-x/it/motu_proprio.index.html Santa Sede]), ma richiamato nella ''[https://www.vatican.va/content/pius-xi/it/encyclicals/documents/hf_p-xi_enc_19230629_studiorum-ducem.html Studiorum Ducem]''. Citazione: "Seguì il suo pensiero Pio X di santa memoria, specialmente nel Motu proprio «Angelici doctoris » ove troviamo questa bella sentenza: «Dopo la morte beata del Santo Dottore, non fu tenuto nella Chiesa alcun Concilio ove egli non sia stato presente con la sua preziosa dottrina »."</ref> in cui disponeva l'adozione della ''Summa Theologica'' di san Tommaso per l'insegnamento della teologia.<ref>{{cita web |url=https://parrocchiariesepiox.it/san-pio-x/opinioni-e-news-pio-x/1442-pio-x-e-san-tommaso-daquino-discernere-giusto-e-sbagliato-in-tempi-di-crisi-morale|titolo=Pio X e San Tommaso d'Aquino: discernere giusto e sbagliato in tempi di crisi morale|data=29 gennaio 2025}}</ref>
 
Il 29 giugno [[1923]], nel VI centenario della canonizzazione, [[papa Pio XI]] gli dedicò l'[[enciclica]] ''[[Studiorum Ducem]]''.
 
Il [[Concilio Vaticano II]], con il decreto ''[[Optatam Totius]]'' (sulla formazione dei preti, al n. 16), propose un'interpretazione autentica sull'insegnamento dei papi in materia di [[tomismo]], richiedendo che la formazione teologica dei preti fosse fatta con Tommaso d'Aquino come maestro.
 
Nel 1974, a 700 anni dalla morte del santo, [[Paolo VI]] scrisse la lettera ''[[Lumen ecclesiae]]'' che invitava i Domenicani a ritornare alla fonte e a riscoprire la vera dottrina di Tommaso.
<ref>{{cita web|autore=Filippo Rizzi|editore=[[Avvenire]]|url=https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/tommaso-d-aquino-un-contemplativo-dominato-dal-desiderio-della-sapienza|titolo=Tommaso d'Aquino? Un contemplativo dominato dal desiderio della sapienza|data=26 luglio 2023}}</ref>
 
[[Papa Giovanni Paolo II]] nell'enciclica ''[[Fides et ratio]]'' lo definì «maestro di pensiero e modello del retto modo di fare teologia» (n. 43). Lo ricordò anche in occasione del discorso al Pontificio ateneo "Angelicum" (1979)<ref>{{cita web |url=https://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/speeches/1979/november/documents/hf_jp-ii_spe_19791117_angelicum.html|titolo=Discorso al pontificio ateneo "Angelicum"}}</ref> e del congresso internazionale della Società Tommaso d'Aquino (1986).<ref>{{cita web |url=https://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/speeches/1986/january/documents/hf_jp-ii_spe_19860104_societa-s-tommaso.html|titolo=Discorso ai partecipanti al congresso internazionale della Società Tommaso d'Aquino}}</ref>, nonché in una lettera al generale dei Domenicani.<ref name ="Turco" />
 
Con circa 70 citazioni, soprattutto in materia di [[liturgia della Chiesa cattolica|liturgia]], san Tommaso d'Aquino è una delle fonti più citate dalla prima edizione del [[Catechismo della Chiesa cattolica]].<ref>{{JSTOR|44617298}}</ref> La sua figura di eminente giurista è anche richiamata nel [[Codice di diritto canonico]] del 1983.<ref name="Turco" /> Il precedente [[Codice Piano Benedettino]] addirittura prescriveva:
{{citazione|Gli studi della filosofia razionale e della teologia, e l’istruzione degli alunni in tali discipline, siano assolutamente trattati dai professori secondo il metodo, la dottrina e i principii del Dottore Angelico, e questi siano religiosamente mantenuti.|Can. 1366, par. 2., citato nella ''[[Studiorum Ducem]]''}}
 
Il 12 febbraio 2007 [[papa Benedetto XVI]] tenne un discorso alla Pontificia Università Gregoriana nel quale richiamò la portata universale dalla dottrina tomista della [[legge morale naturale]] e la sua valenza filosofica primaché teologica.<ref name ="Turco" /><ref>{{Cita web|url=https://www.vatican.va/content/benedict-xvi/it/speeches/2007/february/documents/hf_ben-xvi_spe_20070212_pul.html|titolo=Ai partecipanti al Congresso Internazionale sulla legge morale naturale promosso dalla Pontificia Università Lateranense (12 febbraio 2007) {{!}} Benedetto XVI|accesso=3 aprile 2025}}</ref>
 
Il 2023 diede avvio a un triennio di celebrazioni nell'Abbazia di Fossanova: settecentenario dalla canonizzazione, 750 anni dalla morte (nel 2024) e ottavo centenario dalla nascita (nel 2025).<ref>{{cita web|url=https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/il-silenzio-di-tommaso-d-aquino-quando-il-genio-e|titolo=Il silenzio di Tommaso d’Aquino, quando il genio è assorbito in Dio|autore='''R'''emigio '''R'''usso}}</ref>
 
==Critiche==
Il filosofo [[Bertrand Russell]] criticò san Tommaso con le seguenti parole:
 
{{citazione
|A differenza del [[Socrate]] [[Platone|platonico]], egli non si propone di pervenire a qualsiasi conclusione l'argomento possa condurre. Egli non è impegnato in un'indagine, il risultato della quale sia impossibile conoscere in anticipo. Primachè inizi a filosofare, lui già conosce la verità; essa è dichiarata nella fede cattolica. Se egli può apparentemente trovare argomenti razionali per alcune parti della fede, tanto meglio; se non riesce, deve solo ricorrere alla [[Rivelazione]]. Il reperimento di argomenti per una conclusione nota a priori non è filosofia, bensì una supplica speciale. Pertanto, io non posso ritenere che egli sia degno di essere collocato al livello dei migliori filosofi della Grecia o dell'età moderna.
|[[Bertrand Russell]], ''A[[Storia Historydella offilosofia Westernoccidentale Philosophy(Russell)|Storia della filosofia occidentale]]'', 1967<ref>B. Russell, ''[[w:en:A History of Western Philosophy|A History of Western Philosophy]]'', cap. 34, "St. Thomas Aquinas", Allen & Unwin, Londra; Simon & Schuster, New York 1946, p. 463, ISBN 0-671-20158-1.</ref>
|He does not, like the Platonic Socrates, set out to follow wherever the argument may lead. He is not engaged in an inquiry, the result of which it is impossible to know in advance. Before he begins to philosophize, he already knows the truth; it is declared in the Catholic faith. If he can find apparently rational arguments for some parts of the faith, so much the better; if he cannot, he need only fall back on revelation. The finding of arguments for a conclusion given in advance is not philosophy, but special pleading. I cannot, therefore, feel that he deserves to be put on a level with the best philosophers either of Greece or of modern times.
|lingua=en
}}
 
Questa critica è illustrata con il seguente esempio: secondo Russell, Tommaso sostiene l'indissolubilità del matrimonio «perché il padre è utile nell'educazione dei figli, (a) perché è più razionale della madre, (b) perché, essendo più forte, è più capace di infliggere punizioni fisiche».<ref name="Russell, 1967">Russell, ''A History of Modern Philosophy'', 1967, p. 462</ref> Anche se gli approcci moderni all'educazione non supportano più queste opinioni, «nessun seguace di San Tommaso, per questo motivo, cesserebbe di credere nella [[monogamia]] permanente, perché i veri motivi di fede non sono quelli che vengono presunti».<ref name="Russell, 1967" />
Questa critica è illustrata con il seguente esempio: secondo Russell, Tommaso sostiene l'indissolubilità del matrimonio «perché il padre è utile nell'educazione dei figli, (a) perché è più razionale della madre, (b) perché, essendo più forte, è più capace di infliggere punizioni fisiche»<ref name="Russell, 1967">Russell, ''A History of Modern Philosophy'', 1967, p. 462</ref>. Anche se gli approcci moderni all'educazione non supportano più queste opinioni, «nessun seguace di San Tommaso, per questo motivo, cesserebbe di credere nella [[monogamia]] permanente, perché i veri motivi di fede non sono quelli che vengono presunti»<ref name="Russell, 1967" />.
Si potrebbe obbiettare che la trattazione del matrimonio è nel volume dei supplementi alla ''Summa Theologiae'', volume che non fu scritto da Tommaso. Inoltre, come dimostrato dalla condanna del 1277, l'introduzione di argomenti e concetti dal [[teismo|teista]] e non cristiano Aristotele e dal musulmano [[Averroè]] furono controverso all'interno della Chiesa Cattolica di quel periodo.
Si potrebbe obiettare che la trattazione del matrimonio è nel volume dei supplementi alla ''Summa Theologiae'', volume che non fu scritto da Tommaso. Inoltre, come dimostrato dalla condanna del 1277 nei confronti di tesi riconducibili a Tommaso (condanna revocata il 18 gennaio 1323), l'introduzione di argomenti e concetti dal [[deismo|deista]] e non cristiano Aristotele e dal musulmano [[Averroè]] furono controversi all'interno della Chiesa Cattolica di quel periodo.
{{Vedi anche|Condanne del 1210-1277}}
 
[[Anthony Kenny]] rispose che:
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==Nelle arti==
[[File:Santa Maria del Rosario (Venice) Sebastiano Ricci - St Pius, St Thomas of Aquino and St Peter Martyr.jpg|thumbmin|verticale|[[Papa Pio V]], san [[Pietro da Verona]] martire e san Tommaso d'Aquino ([[Sebastiano Ricci]], [[Chiesa dei Gesuati]] in Venezia, 1732-1733).]]
 
Secondo [[Alfredo Cattabiani]]:<ref>Alfredo Cattabiani, ''Santi d'Italia. Vite, leggende, iconografia, feste, patronati, culto'', [[Biblioteca Universale Rizzoli]], Milano 1993, p. 895. ({{ISBN|9788817068345}}, {{OCLC|493456561}}, riferiti all'edizione del 2004).
 
Come citato in {{cita pubblicazione|autore=[[Mauro Mantovani]] (Pontificia Università Salesiana e prefetto della [[Biblioteca apostolica vaticana]])|lingua=it|url=https://www.academia.edu/76977750/Tommaso_dAquino_sapienza_e_carit%C3%A0_nella_ricerca_di_Dio?email_work_card=title|rivista=[[Salesianum]]|editore=[[Pontificia Università Salesiana]]|titolo=Tommaso d'Aquino: sapienza e carità nella ricerca di Dio|formato=PDF|data=1º settembre 2022|volume=64|numero=3|pp=431-444|ISSN=3035-4293|doi=10.63343/nf2321qw|accesso=27 marzo 2025|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20250327170029/https://www.academia.edu/76977750/Tommaso_dAquino_sapienza_e_carit%C3%A0_nella_ricerca_di_Dio?email_work_card=title|urlmorto=no}} ({{oclc|10704458408}}) (''ivi'': pp. 1-2 of the PDF file)</ref>
{{citazione|Un attributo che si trova spesso nei suoi ritratti, una luce raggiata sul petto o sulla spalla: spesso i raggi partono dal libro della ''Summa'' aperto sul petto. Ma la luce raggiata [...] non è il solo attributo: spesso compare la colomba come [[colomba dello Spirito Santo|simbolo dello Spirito Santo]], talvolta un [[giglio]] a sottolineare la sua [[castità]] oppure un [[calice (liturgia)|calice]]; e infine un modellino di chiesa come nel pannello dei santi domenicani nella [[sacrestia]] di [[Santa Maria Novella]] a [[Firenze]].}}
Tommaso d'Aquino è spesso raffigurato con l'abito domenicano e una cintola nera che rimanda alle sue preghiere a Dio per essere mantenuto in perpetua verginità. Il calice rinvia alla sua dottrina della [[transustanziazione]] eucaristica.<ref>Nel [[Musei di Berlino|Museo di Berlino]], ad esempio, c'è un pannello che rappresenta san Tommaso: l'artista, della scuola di [[Bernardo Daddi]], immagina e raffigura gli angeli che cingono i fianchi del santo, assorto nella preghiera, mentre gli comunicano che la sua invocazione al Signore per il dono del ''perpetuae virginitatis cingulum'' era stata accolta.Cfr. C.M.J.Vanstenkiste - M.C. Celletti, ''Tommaso d'Aquino'', in ''Bibliotheca Sanctorum'' XII, Roma 1969, coll. 544-566, specialmente 563-566; P.
Amargier, ''Tommaso d’Aquino'', in A. Vauchez (ed.), ''Storia dei santi e della santità cristiana'' Ch. VI. ''L'epoca del rinnovamento evangelico 1054-1274'', Milano 1991, pp. 245-260.</ref>
 
Nel XVII secolo [[Marc-Antoine Charpentier]] compose 5 [[mottetto|mottetti]] su testi di san Tommaso che erano stati composti per la Festa del [[Santissimo Sacramento]]. I brani sono catalogati come H 61, H 62, H 64, H 68, H 58.
 
== Opere di San Tommaso ==
La prima edizione dell{{'<nowiki />}}''[[opera omnia]]'' di Tommaso, la cosiddetta ''editio Plana'' (dal nome di papa san Pio V che ne commissionò la realizzazione), fu prodotta nel 1570 presso lo ''studium'' del convento romano di [[Basilica di Santa Maria sopra Minerva|Santa Maria sopra Minerva]], sede della futura [[Pontificia università "San Tommaso d'Aquino"|Pontificia università "San Tommaso d'Aquino", ''Angelicum'']].<ref>Renz, Christopher J. (2009). In This Light Which Gives Light: A History of the College of St. Albert the Great (1930-1980). Dominican School. ISBN 978-1-883734-18-3, p. 42.</ref>
 
L{{'}}''editio Plana'' fu ampliata e ristampata a Parma in 25 volumi dal 1862 al 1873. Fu quindi ristampata a Parigi in 34 volumi dal 1871 al 1880 e dal 1889 al 1890, a cura delle Edizioni Vivès.<ref name="EncUniversalis2">''Thomisme'', in ''[[Encyclopædia Universalis]]'', vol. XVI, 1981, {{ISBN|2-85229-281-5}}. Deposito alla [[Biblioteca del Congresso]] di [[Washington]], n. 68-5935</ref>
 
L'edizione critica delle opere di san Tommaso, tuttora in essere, è quella commissionata da [[papa Leone XIII]], la cosiddetta [[Commissione leonina|Edizione Leonina]]. La ''Summa Theologiae'' fu pubblicata in 9 volumi dal 1888 al 1906. La ''Summa contra Gentiles'' fu edita in tre volumi dal 1918 al 1930. Ad oggi la maggior parte delle opere di san Tommaso risulta essere pubblicata.
 
L'abate [[Jacques Paul Migne|Migne]] pubblicò un'edizione della ''Summa Theologiae'' in quattro volumi come appendice al ''Patrologiae Cursus Completus'' (edizioni inglesi: [[Joseph Rickaby]]{{Senza fonte}} nel 1872; J.M. Ashley nel 1888).<ref>[[s:en:1911 Encyclopædia Britannica/Aquinas, Thomas]]</ref>
 
La prima trascrizione degli scritti tomistici (''Index Tomisticus'') con mezzi meccanici ed elettronici fu realizzata negli anni '50-'60 al Centro Automazione Analisi Linguistica dell'[[Aloisianum|''Aloysianum'']] di Gallarate, dove furono elaborate le prime liste di frequenza dei termini in esse utilizzati<ref>{{cita web | url = http://w2.vatican.va/content/paul-vi/it/speeches/1964/documents/hf_p-vi_spe_19640619_analisi-linguistica.html | titolo = Discorso di Paolo VI al personale del Centro Automazione Analisi Linguistica Aloysianum di Gallarate | data = 19 giugno 1964 | sito = vatican.va | editore = Libreria Editrice Vaticana | urlarchivio = https://archive.todayis/20151011175501/http://w2.vatican.va/content/paul-vi/it/speeches/1964/documents/hf_p-vi_spe_19640619_analisi-linguistica.html | urlmorto = no | accesso = 3 marzo 2019 }}</ref>.
 
Le edizioni elettroniche di gran parte dell'Edizione Leonina sono mantenute a cura del sito ''<nowiki>corpustomisticum.org</nowiki>'' di Enrique Alarcón ([[Università di Navarra]]) e del sito Documenta Catholica Omnia.
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''Principium “Rigans montes de superioribus” et “Hic est liber mandatorum Dei”''<br />
''Expositio super Iob ad litteram''<br />
''Glossa continua super Evangelia ([[Catena Aureaaurea]])''<br />
''Lectura super Mattheum''<br />
''Lectura super Ioannem''<br />
''Expositio et Lectura super Epistolas Pauli Apostoli''<br />
''Postilla super Psalmos''
 
=== Commenti ad Aristotele ===
''Sententia Libri De anima''<br />
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''Sententia super Metaphysicam''<br />
''Sententia super Librum De caelo et mundo''<br />
''Sententia super Libros De generatione et corruptione'' [[File:Tommaso - Super libros de generatione et corruptione - 4733257 00007.tif|thumbmin|verticale|''Super libros de generatione et corruptione'']]
=== Altri commenti ===
''Super Boetium De Trinitate''<br />
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=== Trattati ===
''[[De ente et essentia]]''<br />
''[[De principiis naturae]]''<br />
''Compendium theologiae seu brevis compilatio theologiae ad fratrem Raynaldum''<br />
''[[De regno ad regem Cypri]]''<br />
''De substantiis separatis''
 
=== Lettere e pareri ===
''De emptione et venditione ad tempus''<br />
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== Traduzioni italiane ==
{{Div col}}
* Oltre Babele. La Sentenza di Tommaso d'Aquino sulla "Politica" di Aristotele. Traduzione e testo latino a fronte, Ed. IF Press, Roma 2022.. (È tradotto anche il testo dell'Aristotele latino).
* ''Lo specchio dell'anima, La sentenza di Tommaso d'Aquino sul "De anima" di Aristotele'', Traduzione e testo latino a fronte, Ed. San Paolo, Milano 2012. (È tradotto anche il testo dell'Aristotele latino).
* Catena aurea, Glossa continua super Evangelia
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** vol. 2, ''Matteo'', Bologna 2007
** vol. 3, ''[[Vangelo secondo Marco|Marco]]'', Bologna 2007
* Commento ai Libri di [[Severino Boezio|Boezio]], ''Super Boetium De Trinitate'', ''Expositio Libri Boetii De Ebdomadibus'', Bologna, 1997
* Commento ai ''Nomi Divini'' di Dionigi, ''Super Librum Dionysii de Divinis Nominibus''
** vol. 1, Bologna 2004
Riga 392 ⟶ 500:
** vol. 3, Bologna, 2005
* Commento alla ''Politica'' di Aristotele, ''Sententia Libri Politicorum'', Bologna, 1996, ISBN 88-7094-231-7
* Commento alle ''Sentenze'' di [[Pietro Lombardo (teologo)|Pietro Lombardo]], ''Scriptum super Libros Sententiarum ''in 10 volumi, Bologna, Ed. ESD, 2002
* Compendio di teologia, ''Compendium theologiae'', Bologna, 1995
* I ''Sermoni'' e le due ''Lezioni inaugurali'', Bologna, 2003
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*[[Verbum supernum prodiens]]
{{Div col end}}
 
== Filmografia ==
*''[[Tommaso d'Aquino (film)|Tommaso d'Aquino]]'', film TV del 1975 diretto da [[Leandro Castellani]].
 
== Note ==
<references/>
;Annotazioni
 
=== Annotazioni ===
<references group="Nota"/>
 
== Bibliografia ==
[[File:Tommaso d'Aquino – Super Physicam Aristotelis, 1595 – BEIC 4733624.jpg|miniaturamin|verticale|''Super Physicam Aristotelis'', 1595]]
* {{Cita libro|editore=Jacques Myt, Jacques Giunta|cognome=Tommaso d'Aquino|titolo=Super libros de generatione et corruptione|accesso=1º aprile 2015|data=1520| url = https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=4733257}}
* {{Cita libro|titolo=Super Physicam Aristotelis|editore=erede Girolamo Scoto|città=Venezia|anno=1595|lingua=la|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=4733624}}
*Thomas Aquinas; Richard J. Regan, ''Compendium of theology '', Oxford University Press 2009, ISBN 0195385314, ISBN 9780195385311.
* [[Aimé Forest]], ''Saint Thomas d'Aquin'', P. Mellottée, 1923.
* AA. VV., ''Le Ragioni del Tomismo dopo il centenario dell'enciclica "Aeterni Patris" '', [[Ares]], Milano, 1979.
* Maria Cristina Bartolomei, ''Tomismo e [[Principio di non contraddizione]]'', [[Cedam]], Padova, 1973.
* [[Giuseppe Barzaghi]], ''La Somma Teologica di San Tommaso d'Aquino, in Compendio''. Edizioni Studio Domenicano, Bologna, 2009.
* Inos Biffi, ''La teologia e un teologo. San Tommaso d'Aquino'', [[Edizioni Piemme]], Casale Monferrato ([[Alessandria|AL]]), [1984].
* {{cita web |autore=[[Krzysztof Charamsa]]|url=https://www.academia.edu/14459755/Trinit%C3%A0_di_San_Tommaso_corso_|titolo=Dispensa introduttiva “Trinità di San Tommaso”|data=2006|editore=Pontificio Ateneo Regina Apostolorum - Facoltà di Teologia}}
* [[Marie-Dominique Chenu]], ''Introduzione allo studio di S. Tommaso d'Aquino'', [[Libreria Editrice Fiorentina]], Firenze, 1953.
* [[Gilbert Keith Chesterton]], ''[[San Tommaso d'Aquino (Chesterton)|Tommaso d'Aquino]]'', Guida Editori, Napoli, 1992.
*{{Cita libro|cognome=Forment|nome=Edualdo|wkautore=Eudaldo Forment|titolo=Id a Tomás. Principios fundamentales del pensamiento de Santo Tomás|anno=2005|editore=Fundación Gratis Date|isbn=9788487903694|città=Pamplona|lingua=es}}
*Piero Coda, ''Contemplare e condividere la luce di Dio: la missione della Teo-logia in Tommaso d'Aquino'', Città Nuova, Roma, 2014
*Piero Coda, ''Contemplare e condividere la luce di Dio: la missione della Teo-logia in Tommaso d'Aquino'', Città Nuova, Roma, 2014.
* Marco D'Avenia, ''La Conoscenza per Connaturalità'', Edizioni Studio Domenicano, Bologna, 1992
* [[CornelioMarco Fabro]]D'Avenia, ''Introduzione a San Tommaso. La metafisicaConoscenza tomistaper e il pensiero modernoConnaturalità'', [[Edizioni Ares|Ares]]Studio Domenicano, MilanoBologna, 19971992.
* [[Cornelio Fabro]], ''LaIntroduzione nozionea metafisicaSan diTommaso. partecipazioneLa secondometafisica S.tomista Tommasoe d'Aquinoil pensiero moderno'', [[S.E.I.Edizioni Ares|Ares]], TorinoMilano, 19391997.
* Cornelio Fabro, ''La nozione metafisica di partecipazione secondo S. Tommaso d'Aquino'', [[S.E.I.]], Torino, 1939.
* Umberto Galeazzi, ''L'etica Filosofica in Tommaso D'Aquino: Dalla Summa Theologiae Alla Contra Gentiles per Una Riscoperta Dei Fondamenti Della Morale'' Città Nuova, Roma, 1989.
* [[Réginald Garrigou-Lagrange]], ''La Sintesi Tomistica'', [[Queriniana (casa editrice)|Queriniana]], Brescia, 1953.
* Alessandro Ghisalberti, ''Tommaso d'Aquino'', in ''Enciclopedia Filosofica'' (diretta da V. Melchiorre), vol. XII, 11655-11691, Bompiani, Milano, 2006.
* {{fr}} [[Étienne Gilson]], ''Saint Thomas Moraliste'', [[Librairie philosophique J. Vrin|J. Vrin]], [[Parigi]], 1974.
* {{fr}} Étienne Gilson, ''Realisme Thomiste et Critique de la Connaissance'', [[Librairie philosophique J. Vrin|J. Vrin]], Parigi, 1947.
* {{fr}} Étienne Gilson, ''Il tomismo: introduzione alla filosofia di San Tommaso d'Aquino'', Milano, Jaca Book 2011.
* Marcello Landi, ''Un contributo allo studio della scienza nel Medio Evo. Il trattato Il cielo e il mondo di Giovanni Buridano e un confronto con alcune posizioni di Tommaso d'Aquino'', in ''[[Divus Thomas]]'' 110/2 (2007) 151-185.
* Dietrich Lorenz, ''I Fondamenti dell'Ontologia Tomista'', Edizioni Studio Domenicano, Bologna, 1992.
* Amato Masnovo, ''San Agostino e S. Tomaso'', [[Vita e Pensiero (casa editrice)|Vita e Pensiero]], Milano, 1950.
* Ralph Mcinerny, ''L'analogia in Tommaso d'Aquino'', Armando, Roma, 1999.
* [[Battista Mondin]], ''Dizionario enciclopedico del pensiero di San Tommaso d'Aquino'', Edizioni Studio Domenicano, Bologna, 2002.
* Battista Mondin, ''Il Sistema Filosofico di Tommaso d'Aquino'', Massimo, Milano, 1985.
* [[Vittorio Possenti]], ''Filosofia e rivelazione'', [[Città Nuova Editrice]], Roma, 1999.
* Michela Pereira, ''La filosofia nel Medioevo'', [[Carocci editore|Carocci]], Roma, 2008.
*Emanuele Pili, ''Il'' taedium ''tra relazione e non-senso. Cristo crocifisso in Tommaso d'Aquino'', Città Nuova, Roma, 2014.
* Pasquale Porro, ''Tommaso D'Aquino. Un profilo storico-filosofico'', Carocci Roma, 2012.
* Giacomo Samek Lodovici, ''La felicità del bene. Una rilettura di Tommaso d'Aquino'', Vita e pensiero, Milano, 2002.
* Giacomo Samek Lodovici, ''L'esistenza di Dio'', Quaderni del Timone, 2005 ISBN 88-7879-009-5.
* {{es}} Ramón Saiz-Pardo Hurtado, ''Intelecto-razón en Tomás de Aquino. Aproximación noética a la metafísica'', EDUSC, Roma, 2005.
* Juan José Sanguineti, ''La Filosofia del Cosmo in Tommaso d'Aquino'', Ares, Milano, 1986.
* Fausto Sbaffoni, ''San Tommaso d'Aquino e l'Influsso degli Angeli'', Edizioni Studio Domenicano, Bologna, 1993.
* {{en}}Robert Schimdt, ''The Domain of Logic According to Saint Thomas Aquinas'', Martinus Nijhoff, L'Aia (Paesi Bassi), 1966.
* Rolf Schönberger, ''Tommaso d'Aquino'', Il Mulino, Bologna, 2002.
* Mario Sgarbossa, ''I Santi e i Beati della Chiesa d'Occidente e d'Oriente'', II edizione, Edizioni Paoline, Milano, 2000, ISBN 88-315-1585-3.
* Raimondo Spiazzi, [[Ordine dei Frati Predicatori|O.P.]] ''San Tommaso d'Aquino: biografia documentata'', Edizioni Studio Domenicano, Bologna, 1997.
* Alfonso Tisi, ''San Tommaso d'Aquino e Salerno'', Grafica Jannone-Salerno, Salerno, 1974.
* Jean-Pierre Torrell, ''Tommaso d'Aquino. L'uomo e il teologo'', Casale Monferrato, Piemme, 1994.
* Jean-Pierre Torrell, ''Tommaso d'Aquino. Maestro spirituale'', [[Città Nuova]], Roma, 1998.
* Jean-Pierre Torrell, ''Amico della verità. Vita e opere di Tommaso d'Aquino'', Edizioni Studio Domenicano, Bologna, 2006.
* [[Sofia Vanni Rovighi]], ''Introduzione a Tommaso d'Aquino'', [[Casa editrice Giuseppe Laterza & figli|Laterza]], Bari, 2002.
* Angelus Walz, Paul Novarina, ''Saint Thomas d'Aquin'', Parigi, Béatrice-Nauwelaerts, 1962.
* James Weisheipl, ''Tommaso d'Aquino. Vita, pensiero, opere'', [[Jaca Book]], Milano, 2003.
* [[Louis de Wohl]], ''La Liberazione del Gigante'', Milano: BUR Rizzoli, 2002.
*''Doctor communis'', quadrimestrale della Pontificia Accademia San Tommaso d'Aquino fondato nel '48 e edito dall'Urbaniana University Press. {{OCLC|637929795}}
 
== Filmografia ==
*''[[Tommaso d'Aquino (film)|Tommaso d'Aquino]]'', film TV del 1975 diretto da [[Leandro Castellani]].
 
== Voci correlate ==
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* [[Tomismo]]
* [[Dio, essere e ragione in Tommaso d'Aquino]]
* [[AdoroCondanne tedel devote1210-1277]]
* [[Canonizzazione di Tommaso d'Aquino]]
* [[Quaestio disputata de malo]]
* [[Summa Theologiae]]
* [[Al-Ghazali]]
* [[Domingo Báñez]]
* [[Hillel ben Samuel da Verona]]
* [[Bernardo di Chiaravalle]]
* [[Bonaventura da Bagnoregio]]
* [[Rinaldo d'Aquino]]
Riga 506 ⟶ 610:
* [[Nunc stans]]
* [[Essenza (filosofia)]]
* [[Al-Ghazali]]
* [[Domingo Báñez]]
* [[Hillel ben Samuel da Verona]]
* [[Bernardo di Chiaravalle]]
* [[Timeo hominem unius libri]]
* [[Thomas-Institut]]
{{div col end}}
* [[La guida dei perplessi]], [[Moshe ben Maimon]]{{div col end}}
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
;Biografia
* {{cita web|url=https://plato.stanford.edu/entries/aquinas/|titolo=Saint Thomas Aquinas|sito=Stanford Encyclopedia of Philosophy|lingua=en}}
* {{cita web|url=https://www.iep.utm.edu/aquinas/|titolo=Tommaso d'Aquino dall'Internet Encyclopedia of Philosophy|lingua=en}}
* Naddeo, Pasquale, [[hdl:10556/2871|''Modernità, attualità, italianità di S. Tommaso D'Aquino]]<nowiki>'', Salerno : Stab. Tip. F.lli Di Giacomo di Giov., [1933?]</nowiki>
* {{cita web | url =https://web.archive.org/web/20181226220444/ https://www.ilmessaggero.it/frosinone/frosinone_alvito_cultura-4113974.html | titolo = La figura di Tommaso I conte di Acerra, braccio destro di Federico II | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20181226220444/https://www.ilmessaggero.it/frosinone/frosinone_alvito_cultura-4113974.html | urlmorto = nosì | accesso = 26 dicembre 2018 }}
 
;Opere
* {{cita web|url=https://www.corpusthomisticum.org/it/index.age|titolo=Index Thomisticus}}
Riga 526 ⟶ 633:
* {{cita web|url=http://www.documentacatholicaomnia.eu/20_50_1225-1274-_Thomas_Aquinas,_Sanctus.html|titolo=''Opera omnia'' di san Tommaso d'Aquino|lingua=la, it, en, fr, es, de, pt}}
* {{cita web|url=http://www.intratext.com/Catalogo/Autori/Aut372.htm|titolo=Opere di Tommaso d'Aquino}} testo con concordanze e lista di frequenza
* {{cita web|url=http://www.ariannascuola.eu/ilfilodiarianna/it/filosofia/filosofia-scolastica/tommaso-d-aquino/75-de-ente-et-essentia.html|titolo=Traduzione italiana del trattato ''De Ente et Essentia''|accesso=27 settembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131224110129/http://www.ariannascuola.eu/ilfilodiarianna/it/filosofia/filosofia-scolastica/tommaso-d-aquino/75-de-ente-et-essentia.html|urlmorto=sì}}
* {{cita web|url=http://www.ledizioni.it/sito/?s=tommaso&x=0&y=0|titolo=Traduzione italiana del ''De Ente et essentia'' in formato epub}}
* {{cita web|url=http://digilander.libero.it/idea.ap/archivio/STommaso.pdf|titolo=Traduzione parziale della ''Lettera alla Duchessa di Brabante'', sui rapporti con gli Ebrei}}
* {{cita web|url=http://www.filosofico.net/tommaso.htm|titolo=Il pensiero e le opere di Tommaso in breve|autore=Diego Fusaro}}
* {{cita web | url = http://www.lettereadioealluomo.com/Catechismo_Tommaso_Aquino.htm | titolo = Il catechismo di san Tommaso d'Aquino | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150417004119/http://www.lettereadioealluomo.com/Catechismo_Tommaso_Aquino.htm | urlmorto = no}} (summa di 5 opere, con l{{'}}''[[imprimatur]]'' di Mons. [[Giovanni Canestri]])
* {{cita web | url = http://documentacatholicaomnia.eu/03d/1225-1274,_Thomas_Aquinas,_Catechismus,_EN.pdf | titolo = The Catechetical Instructions of Saint Thomas Aquinas | lingua = en | formato = pdf | sito = documentacatholicaomnia.eu | urlarchivio = https://archive.todayis/20181118222137/http://documentacatholicaomnia.eu/03d/1225-1274,_Thomas_Aquinas,_Catechismus,_EN.pdf | urlmorto = no | accesso = 18 novembre 2018 }} ([[Credo niceno]], [[Dieci comandamenti]], [[Padre nostro]], [[Ave Maria]])
*{{pt}}[https://bndigital.bnportugal.gov.pt/records?search=&sort=-PURL_ID,_score&perpage=10&page=1&&refine%5BCreator%5D%5B%5D=Tom%C3%A1s+de+Aquino%2C+Santo%2C+1225-1274%2C+O.P.&r&&page=1&refine%5BRights%5D%5B%5D=PUBLIC+DOMAIN Opere di San Tomás de Aquino presso la Biblioteca Nazionale del Portogallo]
 
;[[Summa Theologiae]]
* {{cita web|url=https://www.edizionistudiodomenicano.it/la-somma-teologica/|titolo=La Somma Teologica|accesso=18 marzo 2021}}
* {{cita web|url=http://digilander.libero.it/sfteol/zipssp/SummaTheologiaeLATITA.zip|titolo=''La Somma Teologica''}}
* {{cita web|url=http://www.newadvent.org/summa/|titolo=La ''Summa theologiae'' di Tommaso|lingua=en}}
 
;[[Tomismo]]
* {{cita web|url=https://mondodomani.org/mneme/s2ta0.htm|titolo=Presentazione globale del pensiero filosofico di Tommaso}}
* {{cita web|url=https://web.archive.org/web/20051125052858/http://lgxserver.uniba.it/lei/filosofi/autori/tommaso-scheda.htm|titolo=Scheda su san Tommaso a cura di Marcello Landi|accesso=2 novembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20051125052858/http://lgxserver.uniba.it/lei/filosofi/autori/tommaso-scheda.htm|urlmorto=sì}}
* {{cita web|url=http://www.ariannascuola.eu/ilfilodiarianna/it/filosofia/filosofia-scolastica/tommaso-d-aquino/187-summa-teologiae-quaestio-ii-art-3-v15-187.html|titolo=Le cinque vie di Tommaso|accesso=27 settembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131224101019/http://www.ariannascuola.eu/ilfilodiarianna/it/filosofia/filosofia-scolastica/tommaso-d-aquino/187-summa-teologiae-quaestio-ii-art-3-v15-187.html|urlmorto=sì}}
 
;Riviste
*{{it}}{{cita web|url=https://www.jstor.org/journal/divusthomas|sito=[[JSTOR]]|editore=[[Divus Thomas]]|titolo=Divus Thomas-Archivio storico dal 1924 al 2020}}
*{{cita web|url=https://www.pul.va/aquinas/|titolo=Aquinas|editore=Facoltà di Filosofia della [[Pontificia Università Lateranense]], prof. Leonardo Messinese|oclc=1640557}} ([[finestra editoriale]] di 3 anni)
*{{cita web|url=https://www.urbaniana.press/collana/doctor-communis/24|titolo =Doctor Communis|editore=[[Pontificia Università Urbaniana]], [[Pontificia accademia di San Tommaso d'Aquino|Pontificia Accademia San Tommaso d'Aquino]]|OCLC=637929795|ISSN=
0003-7362}}
*{{cita testo|url=|titolo=Doctor Angelicus. Internationales Thomistisches Jahrbuch|lingua=de|editore=Nova & Vetera|anno=2001|oclc=52634579|città=Köln}} (rivista annuale)
*{{Cita web|lingua=en|url=https://guides.lib.cua.edu/c.php?g=590185&p=4079408|titolo=Periodici e pubblicazioni su Tommaso d'Aquino|editore=[[Università cattolica d'America]]}}
 
{{Padri e Dottori della Chiesa cattolica}}
Riga 549 ⟶ 663:
 
[[Categoria:Tommaso d'Aquino| ]]
[[Categoria:Accademici italiani del XIII secolo]]
[[Categoria:Professori dell'Università di Parigi]]
[[Categoria:Dottori della Chiesa cattolica]]
[[Categoria:Filosofi aristotelici]]
[[Categoria:Filosofi cattolici]]
[[Categoria:Filosofi del diritto]]
[[Categoria:Filosofi della politica]]
[[Categoria:Domenicani italiani]]
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[[Categoria:Santi canonizzati da Giovanni XXII|Tommaso]]
[[Categoria:Santi domenicani|Tommaso]]
[[Categoria:Santi della Chiesa anglicana]]
[[Categoria:Santi luterani]]
[[Categoria:Teologi domenicani]]
[[Categoria:Teologi dogmatici]]
[[Categoria:Mariologi]]
[[Categoria:Santi per nome|Tommaso]]
[[Categoria:Personaggi citati nella Divina Commedia (Paradiso)]]
[[Categoria:Studenti dell'Università di Parigi]]
[[Categoria:Studenti dell'Università degli Studi di Napoli Federico II]]
[[Categoria:Scrittori medievali in lingua latina]]
[[Categoria:Tomismo]]
[[Categoria:Santi incorrotti]]
[[Categoria:Commentatori latini di Aristotele]]
[[Categoria:Critici dell'ateismo]]
[[Categoria:D'Aquino (famiglia)]]
[[Categoria:Filologi biblici]]