Caffè Meletti: differenze tra le versioni

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{{Edificio civile
[[Immagine:Meletti_esterno_0034.JPG|thumb|300px|Facciata esterna del Caffè Meletti in [[Ascoli Piceno]]]]
|nome edificio = Caffè Meletti
|immagine = Meletti esterno 0034.JPG
|didascalia =
|paese = ITA
|divamm1 =
|città = Ascoli Piceno
|cittàlink = <!-- valorizzare tale campo se la città è ambigua -->
|indirizzo = [[Piazza del Popolo (Ascoli Piceno)|Piazza del Popolo]]
|latitudine = 42.854329
|longitudine = 13.5730075
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|stato =
|periodo costruzione = 1881 - 1884
|demolito =
|distrutto =
|ricostruito =
|stile = Liberty
|uso = Caffetteria, ristorante
|altezza =
|altezza antenna/guglia =
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|altezza ultimo piano =
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|area calpestabile =
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|costo =
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|ingegnere = Marco Massimi, Enrico Cesari
|appaltatore =
|costruttore =
|proprietario = Caffè Meletti S.r.l.
|committente = Silvio Meletti
}}
 
Il '''Caffè Meletti''' è un caffè storico situato in [[Piazza del Popolo (Ascoli Piceno)|Piazza del Popolo]] ad [[Ascoli Piceno]], collocato a sinistra del [[Palazzo dei Capitani del Popolo]]. Fa parte dell'associazione [[Locali storici d'Italia]].<ref>{{Cita web|url=https://www.localistorici.it/listing-item/caffe-meletti/ |titolo=Caffè Meletti |autore= |sito=localistorici.it |data= |lingua= |accesso=29 novembre 2021}}</ref>
Il '''Caffè Meletti''', di [[Ascoli Piceno]], fa parte dell’elenco dei 150 caffè storici d'Italia.<br/>
 
È da sempre stato considerato il ritrovo dei personaggi più illustri della città, punto di incontro di cultura e di vita mondana.<br/>
L'apertura del locale risale al 18 maggio 1907 e fin da allora è noto per la sua raffinata ricercatezza. In città è da sempre considerato il ritrovo dei personaggi più illustri, nonché punto d'incontro di cultura e di vita mondana. L'edificio ancora oggi conserva il fascino dello [[stile Liberty]]. Il colore rosa antico della facciata esterna lo contraddistingue e lo differenzia fra tutti i palazzi storici presenti in piazza, ma al contempo riesce ad armonizzarsi con essi, grazie alle sue linee architettoniche.
Fu costruito negli anni [[1882]]- [[1884]] per ospitare il Palazzo delle Poste e Telegrafi dove vi fu dapprima il Picchetto della Dogana.<br/>
 
Accanto a [[Palazzo dei Capitani del Popolo]], il Meletti, più volte restaurato, ancora oggi conserva il fascino dello [[stile liberty]] ed il suo colore dominante, rosa salmone, lo contraddistingue fra tutti i palazzi storici della [[città]].<br/>
==Storia==
L’arredo interno è costituito da grandi specchi, piccoli divani di velluto verde, tavolinetti rotondi con piano di bianco [[marmo]] di [[Carrara]] e piede in pesante [[ghisa]], soffitto decorato.<br/>
[[File:Soffitto esterno loggetta Caffè Meletti IMG 0074.JPG|thumb|Dipinti del soffitto del portico]]
Il Palazzo Meletti ben si integra con il resto delle costruzioni che affacciano su [[Piazza del Popolo (Ascoli Piceno)|Piazza del Popolo]].<br/>
[[File:Caffè Meletti - Glass of anisetta con la mosca.jpg|thumb|Bicchierino di anisetta con la "mosca"]]
Ha un [[portico]] con arcate e soffitto affrescato da [[Giovanni Picca]], decoratore teatrale italiano, della seconda metà del [[1800]]. Le sue decorazioni sono state riportate di nuovo alla luce con il restauro del [[1998]].<br/>
 
Al primo piano si aprono ampie finestre arcate di stile rinascimentale, sovrastate dall'ampio balcone del secondo piano con parapetto chiaro.<br/>
L'edificio fu progettato dall'ingegner Marco Massimi ed elevato negli anni compresi tra il [[1881]] e il [[1884]] per ospitare il Palazzo delle Poste e Telegrafi. La fabbrica insiste sulla stessa area dove nei secoli precedenti insisteva il Picchetto della Dogana. L'edificio cessò la sua funzione postale nei primissimi anni del nuovo secolo, quando essa venne trasferita in un'ala del vicino Palazzo San Filippo.
La vera e propria vita del Caffè inizia allorquando, il 22 dicembre 1905, Silvio Meletti, produttore di liquori, acquista il palazzo ad un’asta.<br/>
 
Il nuovo proprietario commissiona la trasformazione elegante dell’edificio a [[Enrico Cesari]], [[ingegnere]], e sceglie come [[pittore]] decoratore [[Pio Cardini]].<br/> Fu inaugurato il 18 maggio [[1907]].<br/>
La vita vera e propria del [[Bar (pubblico esercizio)|Caffè]] cominciò il 22 dicembre [[1903]], quando Silvio Meletti, industriale produttore di [[Liquore|liquori]] e fondatore dell'[[Silvio Meletti (azienda)|omonima azienda]], già titolare dal 1880 di un'attività di vendita dei suoi prodotti successivamente trasformata in ''caffè - birreria'', acquistò la palazzina a un'[[Asta (compravendita)|asta pubblica]]. Divenuto proprietario decise di destinare l'edificio all'apertura di un più grande caffè. Commissionò la trasformazione dell'edificio a [[Enrico Cesari]], ingegnere, e scelse come [[pittore]] il decoratore Pio Nardini, entrambi molto attivi ad Ascoli in quegli anni.
Dopo 83 anni fu chiuso nel [[1990]], lasciando un enorme vuoto nella popolazione ascolana. Dopo otto anni di attesa nel [[1996]] fu acquistato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno che dopo un particolareggiato [[restauro]] lo restituì alla città il 19 dicembre [[1998]]. Fu inaugurato dal Sindaco Roberto Allevi, insieme al Presidente della Fondazione CARISAP Franco Spalvieri.<br/>
 
Fra gli illustri frequentatori occasionali del Caffè Meletti si annoverano artisti come [[Mario Del Monaco]], [[Beniamino Gigli]], [[Pietro Mascagni]], [[Hemingway]], [[Guttuso]], [[Sartre]], [[Simone de Beauvoir]], [[Mario Soldati]], e politici di levatura nazionale come [[Sandro Pertini]] e [[Giuseppe Saragat]].<br/>
Il Caffè Meletti prese il nome dal suo proprietario e fu inaugurato la sera del 18 maggio [[1907]].
Il Caffè ha ospitato inoltre set cinematografici: nel [[1960]] vi furono girate, da [[Francesco Maselli]], scene del film “[[I Delfini]]”; nel [[1971]], da [[Pietro Germi]] alcune immagini di “[[Alfredo Alfredo]]”.<br/>
 
La particolarità del locale è costituita dall’assaggio dell’''”[[anisetta]] con la mosca”'' cioè con dentro il bicchiere un chicco di [[caffè]].<br/>
Nell'anno [[1981]] il [[Ministero per i beni e le attività culturali|Ministero per i beni culturali e ambientali]] lo dichiarò d'interesse storico e artistico.
Celebre la definizione del [[Trilussa]] quando scrisse: ''“Quante favole e sonetti m’ha ispirato la Meletti”''.<br/>
 
Si tratta di un [[liquore]] a base di [[anice]] (Pimpinella Anisum) coltivato e prodotto nelle immediate vicinanze di Ascoli e sapientemente lavorato secondo la ricetta di casa Meletti, perfezionata nel [[1870]] da Silvio Meletti.
Dopo 83 anni di attività fu chiuso nel [[1990]] lasciando un enorme vuoto nella vita sociale della cittadinanza ascolana. Sei anni più tardi, nel [[1996]], fu acquistato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno che lo sottopose a un particolareggiato [[restauro]] e lo restituì alla città il 19 dicembre [[1998]]. Il locale storico fu riaperto con una nuova inaugurazione da parte dell'allora sindaco [[Roberto Allevi]].
==Bibliografia==
 
*Franco Semproni e Sonia Calvelli, ''Il restauro del caffe Meletti, tra ricerca storica e tecnologie d'intervento'', introduzione di Vittorio Sgarbi, Ascoli Piceno, Caffe Meletti, 2004;
Il 21 settembre [[2010]], il Caffè Meletti è stato chiuso per essere restaurato e modernizzato, riaprendo il 20 novembre [[2011]] dopo alcuni mesi di interventi. La modifica più importante ha riguardato la fruibilità dell'ingresso su via del [[Trivio]] con il ripristino della galleria interna, dismessa nel [[1921]].<ref>{{sic|[http://www.ilrestodelcarlino.it/ascoli/cronaca/2011/11/17/621505-caffe_meletti_rivede.shtml Il Caffè Meletti rivede la luce dopo 11 mesi - Il Resto del Carlino]}}. Url consultato il 22 novembre 2011</ref>
*''Il Caffe Meletti o meglio la cronistoria della riapertura del caffé orgoglio e simbolo della città'', a cura dell'associazione Vivi Ascoli Viva, Ascoli Piceno, 2006;
 
Nel tempo della sua vita il Caffè ha conosciuto e annoverato fra i suoi illustri frequentatori occasionali anche [[Mario Del Monaco]], [[Beniamino Gigli]], [[Pietro Mascagni]], [[Ernest Hemingway]], [[Renato Guttuso]], [[Jean-Paul Sartre|Jean Paul Sartre]], [[Simone de Beauvoir]], [[Mario Soldati]], e politici di levatura nazionale come [[Sandro Pertini]] e [[Giuseppe Saragat]].<ref>[http://www.comune.ascolipiceno.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/188 Sito del Comune di Ascoli Piceno] Il caffè Meletti</ref>
 
La particolarità dello storico locale ascolano è l'assaggio dell'''”[[anisetta]] con la mosca”'' ossia del liquore cui si aggiunge dentro il bicchiere un chicco di [[caffè]]. Si ricorda la definizione del [[Trilussa]] quando scrisse: «Quante favole e sonetti m'ha ispirato la Meletti». L'anisetta è un liquore a base di [[anice]] lavorato secondo la ricetta di casa Meletti, perfezionata nel [[1870]] da Silvio Meletti.
 
La società Caffè Meletti srl è stata acquisita dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno, che ha deciso l'apertura di un ristorante al primo piano del caffè, che nella stagione estiva ha un'estensione sulla terrazza che dà sulla piazza.
 
==Architettura==
Il prospetto frontale, di stile [[neoclassico]], è arricchito da un antistante [[portico]] con [[Arco (architettura)|arcate]] e soffitto [[Affresco|affrescato]] da [[Giovanni Picca]], pittore e decoratore ascolano della seconda metà dell'Ottocento. I motivi pittorici, legati all'originaria funzione postale dell'edificio, sono stati riportati nuovamente alla luce durante l'intervento di restauro del [[1998]].
 
Al primo piano rialzato si aprono cinque [[Finestra|finestre]] sormontate da arcate che propongono gli stessi fregi [[Rinascimento|rinascimentali]] delle altre di piazza del Popolo. All'ultimo piano vi è l'ampia balconata chiusa dal parapetto chiaro.
 
==Interno==
L'ambiente interno e le decorazioni estetiche del Caffè Meletti rispondono al [[stile liberty|gusto Liberty]]. Ancora oggi sono presenti e utilizzati gli originali arredi lignei lavorati e intagliati. Vi sono inoltre grandi [[Specchio|specchi]] a parete, [[Divano|divani]] rivestiti di [[velluto]] [[verde]], piccoli tavoli rotondi con piano di [[marmo di Carrara]] e piede in pesante [[ghisa]].
 
Il [[soffitto]] della sala del piano terra fu dipinto, da Pio Nardini con la tecnica dell'[[affresco]], tra il [[1906]] e il [[1907]]. L'artista dedicò il tema delle sue pitture all'anisetta, raffigurando [[putto|putti]] tra rami di anice.
 
== Galleria ==
<gallery>
Immagine:Meletti_interno_0073.JPG| internoInterno
Immagine:Meletti_interno_2IMG_0024.JPG| salaSala interna del primopiano pianoterra
ImmagineFile: Soffitto esterno loggetta Caffè Meletti IMG- 0074Inside.JPGjpg| soffitto delle loggetteinterno
File:Caffè Meletti - dettaglio.jpg|Dettagli dell'arredo
File:Caffè_Meletti_-_gabbietta.jpg|Carillon della gabbietta con l'uccellino meccanico, arredo simbolo del Caffè Meletti
</gallery>
 
<gallery>
{{Portale|Marche}}
File:Caffè Meletti (Particolare di una colonna).jpg|Particolare della foglia fossile che compare impressa in una colonna del portico
File:Ascoli Caffè Meletti Archi.jpg|Tavoli sotto alla loggetta
File:Caffè Meletti - Portico - Ascoli.jpg|Vetrina
File:Caffè Meletti - Twister.jpg|Twister firmata "Caffè Meletti"
</gallery>
 
==Cinema==
Il Caffè ha ospitato inoltre set cinematografici. Nell'anno [[1960]] vi furono girate, da [[Francesco Maselli]], alcune scene del film ''[[I delfini (film)|I delfini]]'', nel [[1971]], da [[Pietro Germi]], delle immagini di ''[[Alfredo Alfredo]]'' e nel 2022 il film ''[[L'ombra del giorno]]''.
 
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==
* ''Ascoli Piceno, il Caffè Meletti'', fotografie di Paolo Di Paolo, 1951-1961;
* Giannino Gagliardi, Silvana Celani, Tito Marini, ''Il Meletti'', senza note tipografiche, 1998;
* Franco Semproni e Sonia Calvelli, ''Il restauro del Caffè Meletti, tra ricerca storica e tecnologie d'intervento'', introduzione di Vittorio Sgarbi, Ascoli Piceno, Caffè Meletti, 2004;
* ''Il Caffè Meletti o meglio la cronistoria della riapertura del caffè orgoglio e simbolo della città'', a cura dell'associazione Vivi Ascoli Viva, Ascoli Piceno, 2006;
 
==Voci correlate==
*[[Piazza del Popolo (Ascoli Piceno)]]
*[[Palazzo dei Capitani del Popolo]]
*[[Ascoli Piceno]]
*[[Anisetta]]
*[[Silvio Meletti (azienda)]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
==Collegamenti esterni==
*[http://www.caffemeletti.it Sito del Caffè Meletti] URL consultato il 10 novembre 2009.
 
{{Ascoli Piceno}}
{{Portale|cucina|Marche|storia}}
 
[[Categoria:Caffè storici d'Italia]]