Davide Cova: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
wikilink più specifico Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile |
m Bot: specificità dei wikilink e modifiche minori |
||
(35 versioni intermedie di 12 utenti non mostrate) | |||
Riga 1:
{{F|politici italiani|arg2=giornalisti italiani|aprile 2023|la dichiarazione in talk è del 2007. Ora, a distanza di 16 anni da quella rassicurazione, è venuto il momento di svelare il mistero e indicare in voce precisamente quali siano, queste fonti "sicure" in incognito...}}
{{Carica pubblica
|nome = Davide Cova
Riga 49 ⟶ 50:
|AttivitàAltre = e [[architetto]]
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = ; fondatore del[[Partito Sardo d'Azione]]
}}
Nella sua vita, orientata verso la difesa dei diritti umani, le sue scelte, la sua azione politica, l'esercizio stesso della sua professione d'ingegnere, rivolti sia alla salvaguardia sia al progresso, furono ampiamente dedicati al sostegno e allo sviluppo della Sardegna.
==Biografia==
Continuò gli studi a [[Milano]], al [[Politecnico di Milano|Regio Istituto Tecnico]] o Politecnico, laureandosi in ingegneria industriale nel [[1914]],
Partecipò a Milano a movimenti per i diritti civili e umani in particolare per il diritto di voto. In un primo momento interventista, si schierò poi per il non intervento. Dopo la prima guerra mondiale fondò a Cagliari i giornali nrl 1917 [[Il popolo sardo|"Il Popolo Sardo]] e [[Il Solco]] ''nel 1919''.
Nell'ottobre del 1921 fu aggredito da squadracce, fu accusato ingiustamente, la sede de "Il Solco" fu distrutta e il giornale bruciato in piazza. Ferito, riuscì a fuggire e a imbarcarsi su un cargo, unico mezzo in partenza, alla Darsena di Cagliari. Si ritrovò in Tunisia. Dopo mesi, rientrato in Italia partì per Milano dove visse, sotto il falso nome di Francesco Floris, lavorando in un'officina. Accusato ingiustamente fu assolto. ▼
Nella piazza Martiri aprì uno studio d'ingegnere in società con un altro, realizzando progetti a Cagliari e altrove. Collaborò alla risistemazione dell'Orto Botanico di Cagliari. Partecipò ad alcune iniziative della Società Ginnastica "Amsicora" di Cagliari; prima come atleta e successivamente istruttore tecnico di nuoto e atletica. Realizzò opere e strutture per la pratica sportiva. Progettò lo Stadio Amsicora di Cagliari, nei terreni dell'ex colonia penale di San Bartolomeo.
Rientrò nel 1923 e partecipò a un concorso per l'incarico di ingegnere-capo dell'Ufficio tecnico del Municipio di Oristano. Si stabilì a Oristano dove realizzò varie opere importanti per la città .▼
Progettò edifici, trasformazioni fondiarie agrarie in varie parti dell'isola e bonifiche nel [[Campidano]] di Oristano. Nel 1925 fu inaugurata la Scuola d'arte applicata di Oristano che aveva contribuito a fondare con gli artisti Francesco Ciusa e Carmelo Floris. Nel 1928 si sposò con un'insegnante, Maria Rosa Fara ed ebbe sei figli. Per non aver ritirato la tessera del [[Partito Nazionale Fascista]] fu privato del posto di lavoro nel 1929. La scuola d'arte fu chiusa e lui fu considerato come persona da sorvegliare.▼
Fu progettista dj allestimenti per le fiere di maggio, tra cui quella del 1921, costruì la galleria d'arte e nel luglio dello stesso anno, col pittore Felice Melis Marini, promosse la prima mostra d'arte sarda con la novità dell'apertura alla partecipazione delle artiste, tra cui ricordiamo [ [Edina Altara] ]. Fondatore di un'associazione "Famiglia Artistica Sarda" e di un movimento per l'autonomia si batté per la diffusione della cultura e per la ricerca e riscoperta dell'arte in Sardegna. Si dedicò più volte all'insegnamento. Nel 1919/20 insegnò calcolo infinitesimale alla Facoltà di matematica di Cagliari, più tardi insegnò nel liceo di Oristano.
Dopo la caduta del fascismo fu sindaco di Oristano lavorando incessantemente per il benessere della popolazione in quegli anni di guerra. I bombardamenti a Cagliari distrussero gran parte della città compreso il negozio di ottica materno. A Oristano non fecero particolari danni, ma la vita non era facile. Riprese l'attività nel PSd'Az, organizzò il primo congresso e collaborò alla stesura dello statuto regionale. Morì a [[Oristano]], sul treno per Cagliari il 9 maggio [[1947]].▼
Impegnato in politica nel movimento sardo, fondò ad Oristano il [[Partito Sardo d'Azione]] con Emilio Lussu e Camillo Bellieni.
▲Nell'ottobre
▲
A Otistano realizzò varie opere pubblichetra cui l'acquedotto, il caseggiato scolastico, fattorie, oleifici, la [[Scuola d'arte applicata]] il monumento ai caduti, l'altare del Crocifisso di Nicodemo nella chiesa di San Francesco a [[Oristano]]. Altre sue opere diffuse nel [[Campidano]] e in altre località sono state bonifiche e trasformazioni fondiarie .
▲
▲Dopo la caduta del fascismo fu sindaco di Oristano lavorando incessantemente per il benessere della popolazione in quegli anni di guerra. I bombardamenti a Cagliari distrussero gran parte della città compreso il negozio di ottica
== L'azione politica e sociale ==
Riga 70 ⟶ 83:
Davide Cova desiderando una società più giusta fondò tra il 1909-1910 un movimento politico, in parte d'ispirazione mazziniana, il "Movimento Sardo" definito "rinascimento sardo" che iniziava la sua azione col promuovere nei sardi la consapevolezza dell'[[Identità nazionale|identità]], il senso del valore della propria cultura, l'amore per la propria terra devastata anche dal disboscamento, voluto prima dal [[Cavour]] e ancora attivo per la carbonizzazione dei restanti boschi.
Nello stesso periodo, sempre a Cagliari, fondò
Si recò anche dal ministro [[Giovanni Giolitti]] al quale presentò una dettagliata relazione sui problemi isolani; dal Ministro ebbe in risposta la promessa del suo intervento a sostegno della Sardegna "purché s'approntassero progetti di una certa entità di cui il territorio abbisognava e per i quali sarebbero occorsi capitali pubblici e privati". Nel [[1911]] in Sardegna iniziarono i lavori per la costruzione delle centrali elettriche sul fiume [[Tirso (fiume)|Tirso]] e sul [[Coghinas]].
Davide Cova aderì a movimenti culturali e per le conquiste dei diritti umani; collaborò al "Movimento per il suffragio universale" e per i Diritti dei Lavoratori, fu impegnato per il [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno]] e diede sostegno al nascente "Movimento per la Liberazione della Donna" specialmente dopo la legge elettorale sul [[suffragio universale]], approvata nel [[1913]], che escluse totalmente le donne dal diritto di voto.
Riga 80 ⟶ 93:
Davide Cova non era favorevole all'intervento, ritenendo più saggia la soluzione diplomatica, pensando alle future conseguenze che avrebbero portato a interrompere il nuovo discorso da portare avanti, in Sardegna e nel resto d'Italia, le nuove idee in molti campi, sia sociali sia economici. Non dello stesso avviso Deffenu il quale fu tra coloro che si lasciarono affascinare dall'idea interventista e nonostante avesse problemi di salute, dichiarò di volersi arruolare volontario e mise la sua firma in un proclama. Ai primi di luglio del [[1915]] i coscritti partivano per combattere: era scoppiata la [[prima guerra mondiale]].
L'IDEA AUTONOMISTA
Verso la fine del [[1918]] Davide Cova fondava a Cagliari, con alcuni studiosi, [[Egidio Pilia]], [[Filiberto Farci]] e [[Virgilio Caddeo]] il giornale ''Il Popolo Sardo'' dal carattere politico e culturale. Ci si proponeva di promuovere il progresso isolano mediante la diffusione di istruzione e cultura, il miglioramento dell'agricoltura e migliori condizioni nel campo del lavoro. Per poter risolvere i tanti problemi peculiari che non erano presi in considerazione dal governo centrale, di fondamentale importanza appariva, in particolare a Davide Cova la conquista dell'autonomia isolana.
C'era stata la guerra 15-18 aveva aggiunto alla Sardegna nuovi problemi: Molti interruppero il lavoro, i loro studi, altri giovani erano morti in combattimento, molte braccia mancarono alle famiglie, inoltre ci fu una terribile epidemia che in Sardegna fece circa dodicimila morti, la Spagnola.
In guerra persero la vita molti amici di Davide, tra cui dodici atleti della "Società Ginnastica Amsicora" di Cagliari che si era distinta, riportando con Loi nel 1912, l'oro alle Olimpiadi. Nel 1917 il compagno [[Attilio Deffenu (incrociatore ausiliario)]]Attilio Deffenu cadde in combattimento.
== La nascita del Partito Sardo d'Azione ==
Nel [[1919]], cessata la pubblicazione a Cagliari de
A [[Oristano]] nel 1920 definì la città "Cuore dell'Isola", per la sua posizione di quasi equidistanza dagli altri centri, e per la sua funzione simbolica in quanto patria della giudice [[Eleonora D'Arborea]], la promulgatrice del primo codice di leggi sardo. Preparato lo Statuto, l'anno dopo, a Oristano, nel congresso del 17, 18 aprile 1921 il Partito Sardo d'Azione nacque ufficialmente. Quindi sulle linee fondamentali del programma tracciate in precedenza, continuando l'opera pedagogica e divulgativa dell'idea autonomista, il Partito andava a organizzarsi con diverse sezioni nell'Isola, registrando tra gli iscritti anche la maggior parte degli ex combattenti.Il successo del Partito Sardo suscitò l'antagonismo dei raggruppamenti fascisti che dal 1919 andavano costituendosi in tutta la Sardegna e in particolare a Cagliari. Davide Cova fu aggredito da un gruppo di squadracce armate molto attive a Cagliari e nell'Iglesiente. Sostenute dalla stampa locale distruggevano le sedi avversarie e praticavano lo scontro fisico. Ferito, riuscì a sfuggire agli aggressori e nascondersi, a curarsi con acqua e aceto, quindi raggiunto il Porto, nella notte trovò l'imbarco sulla prima nave in partenza. I Sardisti erano apertamente accusati di voler distruggere l'unità nazionale: il giornale ''Il Solco'' fu bruciato in piazza. Davide Cova, scampato all'arresto, fuggì prima a Tunisi, poi a Milano. Rientrato in Sardegna nel 1923 si trasferì ad Oristano, una cittadina di circa diecimila abitanti. Superato un concorso al posto di ingegnere-capo dell'Ufficio tecnico municipale si ritrovò a dover realizzare molte opere necessarie alla città: l'acquedotto (per il quale fece studi sull'[[Acquedotto pugliese|acquedotto delle Puglie]], allora il più grande ed efficiente d'Europa), il caseggiato della scuola elementare, i giardini pubblici, il monumento ai Caduti, numerosi edifici, aziende agricole, opere di bonifica e di trasformazione fondiaria, ecc. Nel 1929 fu allontanato dall'incarico per non aver ritirato la tessera del PNF.
Nel 1923 a [[Oristano]], Davide Cova progettò l'edificio della scuola elementare e la Scuola d'arte applicata, per l'insegnamento artistico di pittura, ceramica, scultura e altre attività artistiche e artigianali. Eseguì quest'ultima opera su una struttura preesistente in stato di abbandono, ristrutturandola e dotandola delle aule necessarie, delle fornaci per la cottura dei manufatti d'argilla e delle attrezzature per gli insegnamenti delle diverse materie, tra cui erano comprese, oltre alle arti grafiche (disegno, decoro, stampa, pittura), la lavorazione artigianale artistica del legno, del ferro e di altri materiali.▼
▲==La Scuola d'arte applicata di [[Oristano]] e un progetto urbanistico-modello per l'isola==
Nella scuola d'arte, da lui invitati a prestarvi insegnamento, furono presenti alcuni tra gli artisti sardi migliori di quel periodo,
▲Nel 1923 a Oristano, Davide Cova progettò l'edificio della scuola elementare e la Scuola d'arte applicata, per l'insegnamento artistico di pittura, ceramica, scultura e altre attività artistiche e artigianali. Eseguì quest'ultima opera su una struttura preesistente in stato di abbandono, ristrutturandola e dotandola delle aule necessarie, delle fornaci per la cottura dei manufatti d'argilla e delle attrezzature per gli insegnamenti delle diverse materie, tra cui erano comprese, oltre alle arti grafiche (disegno, decoro, stampa, pittura), la lavorazione artigianale artistica del legno, del ferro e di altri materiali.
La [[Scuola d'arte applicata]],
I risultati furono subito positivi.
▲Nella scuola d'arte, da lui invitati a prestarvi insegnamento, furono presenti alcuni tra gli artisti sardi migliori di quel periodo, suoi amici, tra cui lo scultore [[Francesco Ciusa]], i pittori [[Felice Melis Marini]], Antonio Ballero, [[Mario Delitala]], il decoratore, incisore e arredatore [[Gaetano Ciuffo]], i pittori [[Carmelo Floris]], [[Giuseppe Biasi]], [[Filippo Figari]] bravi artigiani del legno e del ferro.Elementi d'architettura e disegno era la materia di sua pertinenza.
Oristano che contava solo diecimila abitanti
▲La [[Scuola d'arte applicata]] di Oristano, inaugurata ufficialmente dalle autorità nel 1925, forniva ai giovani istruzione e competenza,diventando centro per la nascita di nuove idee in campo artigianale e industriale.
▲I risultati non tardarono a manifestarsi, aumentò anche il numero delle frequenze, per l'iscrizioni di allievi provenienti da altre parti, e così anche le commesse di lavoro.La scuola faceva parte di un progetto molto ampio preparato dall'ingegner Cova per la cittadina di Oristano, che nelle sue intenzioni costituiva un modello da estendere adeguatamente nell'isola: si trattava di un piano regolatore per Oristano e i paesi limitrofi che prospettava la nascita del porto nell'ampio [[golfo di Oristano]], e quella di un borgo nella marina della Gran Torre (oggi [[Torregrande]]) e inoltre creava nella città unità abitative, scuole, edifici, giardini, piazze, spazi da destinare allo sport e allo svago, un museo archeologico e una pinacoteca.
▲Oristano che contava solo diecimila abitanti di conseguenza avrebbe avuto un notevole sviluppo con nuovi posti di lavoro e benessere tale da poter accogliere, in breve tempo, circa trentamila abitanti. Il progetto si presentò accattivante anche per le autorità locali, ma non fu mai realizzato; infatti nel 1929, avendo Davide Cova rifiutato di iscriversi al [[Partito Fascista]], fu allontanato dal posto di lavoro. La Scuola d'arte applicata fu fatta chiudere.
▲Eglisuccessivamente fu considerato elemento da sorvegliare e spesso veniva recluso, specialmente in occasione della visita di qualche personalità del regime.Tuttavia vinse lo sconforto dedicandosi ancor più alla sua professione d'ingegnere, realizzando, molte volte a proprie spese, fattorie, oleifici, opere di bonifica, mantenendosi in qualche modo in contatto con alcuni amici in esilio e con altri nell'Isola.
== Sindaco di Oristano ==
Riga 109 ⟶ 124:
Progettò il porto e la zona marina di Torregrande, realizzò la sistemazione edilizia in alcune zone della città, ripristinò le zone verdi, lavorando a lume di candela e a sue spese, per non gravare sul già difficoltoso bilancio comunale. Istituì il Museo Antiquarium Arborense e nominò un curatore dei beni archeologici provenienti da siti preistorici della Sardegna e dall'antica città di [[Tharros]]. Fu nominato dal CLN commissario per la provincia di Cagliari.
Molto impegnato tra il giornale e le riunioni di partito portò avanti i suoi principi di libertà fino all'ultimo, di una nazione repubblicana ma senza abbandonare l'idea autonomista per la Sardegna, un'isola con tanti problemi irrisolti, e decentrata. Organizzò il primo congresso del Partito Sardo d'Azione del dopoguerra, che si tenne a [[Oristano]], nei locali del cinema "Arborea".
Continuò la sua opera attivamente nel Partito Sardo d'Azione. Collaborò
==Bibliografia==
|