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[[File:Krishna and Arjun on the chariot, Mahabharata, 18th-19th century, India.jpg|thumb|upright=1.4|Le divinità indù [[Krishna]] ed [[Arjuna]] presso [[Kurukshetra (città)|Kurukshetra]], dipinto del XVIII-XIX secolo.]]
'''''Ratha''''' ([[sanscrito]]: ''rátha'', [[Lingua avestica|avestico]]: ''raθa'') è il [[Lingue indoiraniche|termine indoiranico]] per indicare il '''cocchio''' (o '''[[carro da guerra]])''' con le ruote a [[Raggio (ruota)|raggi]] dell'antichità.
 
'''''Ratha''''' ([[sanscrito]]: ''rátha'', [[Lingua avestica|avestico]]: ''raθa'') è il [[Lingue indoiraniche|termine indoiranico]] usato per indicare il '''cocchio''' (o '''[[carro da guerra]])''') con lea ruote acon [[Raggio (ruota)|raggi]] dellutilizzato nell'antichità.
Esso deriva dalla radice collettiva ''*ret-h-'' di una parola [[Lingua protoindoeuropea|protoindoeuropea]] ''*rot-o-'' ("ruota"), che produsse il [[lingua latina|latino]] ''rota'' e che è presente anche nelle lingue germaniche, celtiche e baltiche.
 
EssoIl termine deriva dalla radice collettiva ''*ret-h-'' di unadella parola [[Lingua protoindoeuropea|protoindoeuropea]] ''*rot-o-'' ("ruota"), chedalla quale produsseproviene il [[lingua latina|latino]] ''rota'' e che è, presente anche nellein lingue germaniche, celtiche e baltiche.
I termini sanscriti utilizzati per indicare il timone, i finimenti, il giogo e la ruota del carro hanno [[Parole imparentate|affinità]] in altri rami dell'indoeuropeo (v. ''[[:en:Wikt:Appendix:List of Proto-Indo-European nouns|Appendice: Lista dei sostantivi protoindoeuropei]]'' sul [[:en:Wikt:Main Page|Wikizionario inglese]]).
 
I termini sanscriti che indicano il timone, '''karaṇa”''' (करण), i finimenti, '''upakaraṇa”''' (उपकरण) , il giogo e la ruota del carro mostrano affinità con parole di altri rami dell'indoeuropeo.
 
== Conferme documentali ==
I carri vengono considerati un simbolo fondamentale nell'[[Induismo]], infatti la maggior parte degli dèi del [[pantheon]] vengono ritratti mentre viaggiano su di essi. Questi mezzi figurano in modo rilevante nei ''[[Rigveda|Ṛgveda]]'', evidenziando la loro presenza in India nel II millennio a.C.
 
I carri sono considerati un simbolo centrale nell'[[Induismo]], poiché molte delle divinità del [[pantheon]] induista sono raffigurate mentre viaggiano su di essi. Questi veicoli rivestono un ruolo importante nei testi sacri del ''[[Rigveda|Ṛgveda]]'', che ne attestano la presenza in India fin dal II millennio a.C. È inoltre significativo notare che questo simbolo appare parallelamente in culture di tutto il mondo, come nel misticismo ebraico della [[Merkavah]].
Tra le [[Deva#Gli Dei vedici|divinità vediche]], [[Ushas|Uṣás]] (che rappresenta l'alba) viaggia su un carro, così come [[Agni (divinità)|Agni]], nella sua funzione di messaggero tra gli dei e gli uomini, viene spesso raffigurato a bordo di questo mezzo.
 
Tra le [[Deva#Gli Dei vedici|divinità vediche]], [[Ushas|Uṣás]], (che rappresentadea ldell'alba), è descritta come colei che viaggia su un carro,; così comesimilmente, [[Agni (divinità)|Agni]], nella sua funzione di messaggero tra gli deidèi e gli uomini, vieneè spessofrequentemente raffiguratorappresentato a bordo di questo mezzo.
Il materiale utilizzato per la loro costruzione è il legno, che viene descritto essere ricavato dagli alberi di Salmali (RV 10.85.20), Khadira e Simsapa (RV 3.53.19).
 
Il legno usato per costruire i carri deriva da alberi specifici quali Salmali <ref>Il '''Salmali''' è un albero originario dell’India, noto scientificamente come ''Bombax ceiba''. È un albero deciduo di grandi dimensioni, famoso per i suoi fiori rossi vistosi e per il legno leggero e resistente, spesso utilizzato per costruzioni e mobili. In India ha anche un valore simbolico e culturale, essendo menzionato in testi antichi come il Ṛgveda.</ref> (menzionato in RV 10.85.20 <ref>'''“RV 10.85.20”''' significa: '''''mandala 10, inno 85, verso 20''''' del '''Ṛgveda'''</ref>), Khadira <ref>Il '''Khadira''' è un albero indiano conosciuto scientificamente come '''''Acacia catechu'''''. È famoso per il suo legno duro e la corteccia ricca di catechina, utilizzata per produrre un estratto tannico chiamato "catechu", impiegato in medicina tradizionale e nell’industria del cuoio. In India, il Khadira ha anche un ruolo culturale e viene menzionato in antichi testi vedici.</ref> e Simsapa <ref>Il '''Simsapa''' è un albero sacro nella tradizione indiana, conosciuto scientificamente come ''Dalbergia sissoo'', o anche chiamato '''shisham'''. È un legno duro e resistente molto usato per la costruzione, per mobili e oggetti rituali. Nel contesto vedico, il Simsapa è spesso citato per la sua robustezza e flessibilità, caratteristiche che lo rendono ideale per la fabbricazione di carri e altri strumenti importanti.</ref> (RV 3.53.19 <ref>'''"RV 3.53.19" ː''' indica il '''''Rigveda'',''' terzo mandala (libro), suktas 53, mantra 19</ref>).
Nei RV 6.61.13, il fiume [[Sarasvati (fiume)|Sarasvati]] è paragonato in termini di grandezza ad un carro. Le misure del carro da guerra vedico sono stabilite negli Shulba Sutra; il numero delle [[Ruota|ruote]] invece può variare da un carro all'altro.
 
NeiNel verso RV 6.61.13 <ref>'''RV 6.61.13 ː''' " significa: '''''mandala 6, inno 61, verso 13''''' del '''Ṛgveda''', da cui proviene la citazione o il riferimento in questione.</ref>, il fiume [[Sarasvati (fiume)|Sarasvati]] èviene paragonato in termini di maestosità e grandezza ada un carro. Le misuredimensioni del carro da guerra vedico sono stabilitedescritte negli Shulba Sutra;, mentre il numero delle [[Ruota|ruote]] invece può variare da un carroesemplare all'altroall’altro.
Nei ''Ṛgveda'' viene fatta distinzione tra il carro ''ratha'' e l'''anas.'' Quest'ultimo viene spesso definito come "carretto".<ref>Una discussione della differenza tra ''ratha'' ed ''anas'' si trova ad es. in Kazanas (2001).</ref>
 
Nei ''[[Ṛgveda]]'' viene fatta distinzione tra il carro '''''ratha''''' e l''''''anas'''.'' Quest'ultimo viene spesso definito come "carretto".<ref>Una discussione della differenza tra ''ratha'' ed ''anas'' si trova ad es. in Kazanas (2001).</ref>
 
== Storia ==
 
=== Protoindoiranici ===
[[File:Andronovo culture.png|thumb|L'area dei ritrovamenti deldi carrocarri con le ruote a raggi all'interno della cultura [[Sintashta-Petrovka]] è indicata in porpora.]]
 
Lo sviluppo del carro da guerra con le ruote a raggi è associatocollegato ai popoli [[Indoiranici|Protoindoiraniciprotoindoiranici]].
 
I primipiù antichi carri da guerra pienamente sviluppati a noi conosciutinoti provengono dalle tombe dei carri risalenti intorno al 2000 a.C., deirinvenute nei siti della [[cultura di Andronovo]] (tombe diin legno), e della [[cultura Sintashta-Petrovka]], situate nelle moderneodierne [[Russia]] e [[Kazakistan]].
 
Questa cultura risentefu parzialmentein dell'influenzaparte influenzata dalla precedente [[cultura di Jamna]]. La cultura di Andronovo costruìeresse insediamenti industrialifortificati notevolmentea fortificatiscopo industriale, adibitidestinati alla lavorazione del [[Età del bronzo|bronzo]] su una scala senza precedenti. Praticavano complessi rituali di sepolturafunebri, reminiscenza deidelle ritualicerimonie [[arii|arianiariane]] conosciutinote dai ''Ṛgveda''.<ref>{{cita libro|cognome=Anthony|nome=David W.|titolo=The Horse, The Wheel and Language: How Bronze-Age Riders From The Eurasian Steppes Shaped the Modern World|url=https://archive.org/details/horsewheellangua0000anth|anno=2007|editore=Princeton University Press|città=Princeton e Oxford}}</ref>
 
Nell'arcoNell’arco dei secoli successivi, la cultura di Andronovo si diffondeestende attraverso le steppe dagli [[Urali]] fino al [[Tien Shan]], e probabilmente corrisponde alle prime [[Indoiranici|culture indoiraniche]], che alla fine si diffondono in [[Iran]] e in [[India]] nel corso del [[II millennio a.C.]].
 
Il carro non deve necessariamente essere necessariamente considerato come un indicatore dicerto della presenza indoeuropea ede indoiranica.<ref>Cf. Raulwing (2000).</ref>
 
Secondo Raulwing, "''è un fatto innegabile che la linguistica comparativa indoeuropea sia in grado di fornire le basi metodologiche dell'ipotesiper l’ipotesi di un "carro‘carro PIE"PIE’, in altre parole: "'Ausserhalb der Sprachwissenschaft winkt keine Rettung!"'''”<ref>Cioè, "Fuori“Fuori della linguistica non c'èc’è salvezza!".</ref><ref>Raulwing (2000), p. 83.</ref><ref>Cf. Henri Paul Francfort in Fussman, G.; Kellens, J.; Francfort, H.-P.; Tremblay, X. (2005), pp. 272-276272–276.</ref>
 
Le prime provetestimonianze che testimoniano la presenzadell’esistenza dei carri in Asianell’Asia Centrale meridionale (sull'Oxuslungo l’Oxus) risalgono al periodoall’epoca [[Dinastia achemenide|achemenide]] (a parteescludendo i carri aggiogatitrainati ada buoi, come quelli rappresentati suinei [[Petroglifo|petroglifi]]).<ref>Non erano usatiutilizzati per lascopi guerrabellici. H. P. Francfort, Fouilles de Shortugai, ''Recherches sur Ll'Asie Centrale Protohistorique, Paris: Diffusion de Boccard'', 1989, p. 452. Cf. Henri Paul Francfort in Fussman, G.; Kellens, J.; Francfort, H.-P.; Tremblay, X. (2005), p. 272</ref>
 
NessunaNon è stata rinvenuta alcuna tomba deicontenente carri andronovianadella ècultura stata trovataandronoviana a sud dell'dell’[[Oxus]].<ref>H. P. Francfort in Fussman, G.; Kellens, J.; Francfort, H.-P.; Tremblay, X. (2005), pp. 220, 272; H.-P. Francfort, Fouilles de Shortugai.</ref>
 
===Resti===
 
<!-- {{doppia immagine|right|Horse drawn chariot Darasuram.jpg|150|Chariot spoked wheel Darasuram.jpg|150|Carro trainato da cavalli scolpito sul ''mandapam'' del tempio di Airavateswarar (Darasuram) ''(sinistra)'', ca. XII secolo d.C. Il carro e la sua ruota ''(destra)'' sono stati così finemente scolpiti che includono perfino i minimi dettagli.}} -->
[[File:Rath Yatra Puri 2007 11071 crop.jpg|upright=1.4|thumb|Il Rath Jatra nel Gran Viale del Tempio di Jagannath, [[Puri]], 2007.]]
Sono poche leLe raffigurazioni di carri tra i petroglifi incisi nell'arenaria dei [[Monti Vindhya]]. sono piuttosto rare.
 
Due diesempi questesignificativi si trovano a [[Morhana Pahar]] (distretto di [[Mirzapur (India)|Mirzapur]]), e, in particolaremostrano:
 
*Un Unoprimo mostracarro trainato da due cavalli trainanti, con la testa di undel solo guidatore visibile;
*Un L'altrosecondo carro, raffiguratodotato condi ruote a sei raggi, è tiratotrainato da quattro cavalli e mostracon un guidatore in piedi inall’interno undi alloggiamentouna postazione sul carro.
 
In questaquest’ultima raffigurazionescena, il carro stasembra subendoessere un attacco, conattaccato: una figura chearmata brandisce unodi scudo e una mazza mentresi gliavvicina va incontrominacciosamente, edmentre un'altraun’altra figura, armatadotata di arco e freccia chefrecce, minaccia il suo fianco destro. del veicolo
<!-- {{doppia immagine|right|Horse drawn chariot Darasuram.jpg|150|Chariot spoked wheel Darasuram.jpg|150|Carro trainato da cavalli scolpito sul ''mandapam'' del tempio di Airavateswarar (Darasuram) ''(sinistra)'', ca. XII secolo d.C. Il carro e la sua ruota ''(destra)'' sono stati così finemente scolpiti che includono perfino i minimi dettagli.}} -->
[[File:Rath Yatra Puri 2007 11071 crop.jpg|upright=1.4|thumb|Il Rath Jatra nel Gran Viale del Tempio di Jagannath, [[Puri]], 2007.]]
Sono poche le raffigurazioni di carri tra i petroglifi incisi nell'arenaria dei [[Monti Vindhya]].
 
Due di queste si trovano a Morhana Pahar (distretto di [[Mirzapur (India)|Mirzapur]]) e, in particolare:
È stato suggerito (Sparreboom, 1985, p. 87) che i disegni testimonino una storia, molto probabilmente risalente al primo secolo a.C., tramandata dalle tribù neolitiche di cacciatori nell'area della pianura del [[Gange]]–[[Yamuna (fiume)|Yamuna]]. I disegni verrebbero quindi considerati come una rappresentazione della tecnologia straniera, paragonabili alle pitture rupestri [[Australiani aborigeni|aborigene]] della [[Terra di Arnhem]] che dipingono gli Occidentali.
 
* Una raffigura due cavalli che trainano un carro, con visibile solo la testa di un guidatore;
Gli stessi carri realistici scolpiti negli [[stupa]] [[Sanchi]] sono datati grosso modo intorno al I secolo.
 
* L'altra, con ruote a sei raggi, mostra un carro trainato da quattro cavalli, con un guidatore in piedi in un alloggiamento sul carro.
I primi resti di carri che sono stati trovati in India (presso [[Atranjikhera]]) sono stati datati tra il 350 e il 50 a.C.<ref name="ref_A">Bryant (2001).</ref> Ci sono prove di veicoli con le ruote (specialmente i modelli in miniatura) nella civiltà della Valle dell'Indo, ma non di carri.<ref name="ref_A" />
 
In quest'ultima raffigurazione, il carro è rappresentato mentre subisce un attacco: una figura, armata di scudo e mazza, gli si fa incontro, mentre un'altra figura, armata di arco e frecce, lo minaccia dal fianco destro.
I siti della valle dell'Indo hanno riportato alla luce parecchi casi che proverebbero l'uso delle ruote a raggi.
 
È stato suggerito (Sparreboom, 1985, p. 87) che i disegni testimoninodocumentino una storia, molto probabilmente risalente al primoI secolo a.C., tramandata dalle tribù neolitiche di cacciatori nelldell'area della pianura del [[Gange]]–[[Yamuna (fiume)|Yamuna]]. I disegni verrebberosarebbero quindi considerati come una rappresentazione della tecnologia straniera, paragonabiliparagonabile alle pitture rupestri [[Australiani aborigeni australiani|aborigene]] della [[Terra di Arnhem]] che dipingonoraffigurano gli Occidentali.
L'archeologo B. B. Lal<ref>''The Sarasvati Flows on'', 2002, pp.74-75, Figg. da 328 a 331.</ref> sostiene che i ritrovamenti di file dipinte (o di file di bassorilievi), di ruote di terracotta e di sigilli simili indicano l'esistenza e l'uso di carri con le ruote a raggi nella [[Civiltà di Harappa|civiltà harappana]], come dimostrato nelle campagne di scavo condotte a Bhirrana (uno dei centri della civiltà harappana) nel 2005-2006.<ref>{{cita pubblicazione|autore=L. S. Rao, Nandini B. Sahu, U.A. Shastry, Prabash Sahu e Samir Diwan|titolo=Bhirrana Excavation - 2005-2006|rivista=Piratattva|numero=36|anno=2005-2006|pagina=45}}</ref><ref>{{cita pubblicazione|autore=L. S. Rao|titolo=Harappan Spoked Wheels Rattled Down the Streets of Bhirrana, Dist. Fatehabad, Haryana|rivista=Piratattva|numero=36|anno=2005-2006|pagina=59}}</ref>
 
Gli stessiI carri realistici scolpiti negli [[stupa]] di [[Sanchi]] sono datati grosso modo intorno al I secolo.
Bhagwan Singh<ref>''Harappan Civilization and the Vedic Literature'', in Hindi (1987).</ref> aveva fatto un'asserzione simile e S. R. Rao aveva presentato prove dell'esistenza di carri in bronzo in base ai ritrovamenti a [[Daimabad]] (Tardo Harappano). Gli archeologi non hanno un parere unanime sulla data dei resti in bronzo scoperti nel villaggio di Daimabad.
 
I primi resti di carri che sono stati trovatiritrovati in India (presso [[Atranjikhera]]) sono stati datati tra il 350 e il 50 a.C.<ref name="ref_A">Bryant (2001).</ref> Ci sono prove dell’esistenza di veicoli con lea ruote (specialmentein iparticolare modelli in miniatura) nella civiltà della Valle dell'Indodell’Indo, ma non di carri.<ref name="ref_A" />
Sulla base delle prove circostanziali, M. N. Deshpande, S. R. Rao e S. A. Sali sono dell'opinione che questi oggetti appartengano al periodo tardo harappano. Osservando l'analisi della composizione degli elementi di questi manufatti, [[D. P. Agarwal]] ha concluso che questi oggetti potrebbero appartenere al periodo storico.
 
I siti della valleValle dell'Indodell’Indo hanno riportatorestituito alladiversi luce parecchi casireperti che proverebberoattesterebbero l'usol’uso delle ruote a raggi.
La sua conclusione è basata sul fatto che questi oggetti contengono più dell'1% di [[arsenico]], mentre nessuna lega arsenicale è stata ritrovata in altri manufatti [[Età del rame|calcolitici]].<ref name="dhavalikar">{{cita testo|cognome=Dhavalikar|nome=M. K.|titolo=Daimabad Bronzes|url=http://www.rhinoresourcecenter.com/ref_files/1218186467.pdf|pubblicazione=in Gregory L. Posseh (a cura di), ''Harappan Civilization: A Contemporary Perspective''|anno=1982|editore=Aris and Phillips |città=Warminster|id=ISBN 0-85668-211-X|pagine=61-66}}</ref>
 
L'archeologoL’archeologo B. B. Lal<ref>''The Sarasvati Flows on'', 2002, pp.74-75, Figg. da 328 a 331.</ref> sostiene che i ritrovamenti di file dipinte (o di file di bassorilievi), di ruote di terracotta e di sigilli simili indicanoattestano l'esistenzal’esistenza e l'usol’uso di carri con le ruote a raggi nella [[Civiltà di Harappa|civiltà harappana]], come dimostrato nelle campagne di scavo condotte a Bhirrana (uno dei centri della civiltà harappana) nel 2005-2006.<ref>{{cita pubblicazione|autore=L. S. Rao, Nandini B. Sahu, U.A. Shastry, Prabash Sahu e Samir Diwan|titolo=Bhirrana Excavation - 2005-2006|rivista=Piratattva|numero=36|anno=2005-2006|pagina=45}}</ref><ref>{{cita pubblicazione|autore=L. S. Rao|titolo=Harappan Spoked Wheels Rattled Down the Streets of Bhirrana, Dist. Fatehabad, Haryana|rivista=Piratattva|numero=36|anno=2005-2006|pagina=59}}</ref>
 
Bhagwan Singh<ref>''Harappan Civilization and the Vedic Literature'', in Hindi (1987).</ref> aveva fattosostenuto un'asserzioneun’affermazione simile e S. R. Rao aveva presentato prove dell'esistenzadell’esistenza di carri in bronzo in basebasate aisui ritrovamenti a [[Daimabad]] (Tardo Harappano). Gli archeologi non hannosono un parere unanimeunanimi sulla datadatazione dei resti in bronzo scoperti nel villaggio di Daimabad.
 
Sulla base delle prove circostanziali, M. N. Deshpande, S. R. Rao e S. A. Sali sono dell'opinioneritengono che questi oggetti appartengano al periodo tardo harappano. OsservandoTuttavia, considerando l'analisil’analisi della composizione degli elementi di questitali manufatti, [[D. P. Agarwal]] ha concluso che questi oggettireperti potrebbero appartenererisalire al periodo storico.
 
La sua conclusione èsi basatabasa sul fatto che questi oggetti contengono più dell'1dell’1% di [[arsenico]], mentre nessunain lega arsenicale è stata ritrovata innessun altrialtro manufattimanufatto [[Età del rame|calcoliticicalcolitico]] sono state riscontrate leghe arsenicali.<ref name="dhavalikar">{{cita testo|cognome=Dhavalikar|nome=M. K.|titolo=Daimabad Bronzes|url=http://www.rhinoresourcecenter.com/ref_files/1218186467.pdf|pubblicazione=in Gregory L. Posseh (a cura di), ''Harappan Civilization: A Contemporary Perspective''|anno=1982|editore=Aris and Phillips |città=Warminster|id=ISBN 0-85668-211-X|pagine=61-66}}</ref>
 
== Nelle festività dei templi induisti ==
Il termine ''ratha'' o ''rath'' indica un [[carro (trasporto)|carro]] o un veicolo costruito in legno, munito di ruote.
 
Il termine ''ratha'' o ''rath'' indica un [[carro (trasporto)|carro]] o un veicolo costruito in legno, munitoe dotato di ruote.
Il ratha può essere guidato manualmente mediante corde, trainato da cavalli o da elefanti. I ratha sono usati principalmente nei templi indù dell'[[India meridionale]] in occasione del Rathoutsava (Festa dei carri). Durante la festa, le divinità del tempio vengono portate in processione attraverso le strade, accompagnati dai canti di [[mantra]], [[Inno|inni]], ''[[śloka]]'' o [[bhajan]].
 
Il ratha può essere guidatomosso manualmente mediantetramite corde, oppure trainato da cavalli o da elefanti. I ratha sono usati principalmente nei [[Tempio|templi]] indù dell'dell’[[India meridionale]] in occasione del Rathoutsava (Festa dei carri). Durante la festa, le divinità del tempio vengono portate in processione attraversoper le strade, accompagnatiaccompagnate daida canti di [[mantra]], [[Inno|inni]], ''[[śloka]]'' o [[bhajan]].
 
Il [[Ratha Yatra]] è una grande e importante festa induista associatadedicata al Dio [[Jagannath]], che si tienecelebrata a [[Puri]], nello [[Stati federati e territori dell'India|stato]] dell'dell’[[Orissa]] ([[India]]) durante inei mesi di giugno e luglio.
 
<gallery caption="Ratha o carri" widths="150px" perrow="4" caption="Ratha o carri">
Image:tiruvannaikkaval4.jpg | Il Rajagopuram Torreggiante con uno dei Ratha del Tempio
File:Thear 2.jpg | Il Gran Thear (ஆழித் தேர்) di Sri Thyagarajaswami, [[Tiruvarur]]
File:Rath Yatra Puri 07-11027.jpg | Il [[Ratha Yatra|Rath Yatra]] a Puri in tempi moderni che mostra i tre carri delle divinità con il tempio sullo sfondo
File:Tiruvarur temple car festival 2010.jpg | [[Tiruvarur]]: il più grande ratha del tempio a [[Tamil Nadu]]
File:Srivilliputhur_Skyline.jpg |Andal Ther di [[Srivilliputtur]]: il secondo più grande ratha del tempio a Tamil Nadu
File:Nellaiappar_Temple.jpg | Carro del [[Tempio di Nellaiappar]] di [[Tirunelveli]]: il terzo più grande ratha del tempio in Tamil Nadu. Foto scattata il 5 luglio 2009 al 50º Festival dei carri di Tirunelveli
File:Scattered Temple.jpg | Ratha del tempio a [[Colombo (cittàSri Lanka)|Colombo]] ([[Sri Lanka]])
File:Temple car.jpg | Ratha del tempio a [[Chennai]] ([[India]])
File:Rath Yatra.jpg | Festa Rath Jatra a [[New York]] organizzata dall'[[ISKCON]]
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In alcuni templi indù, ci sono santuari o edifici chiamati ''ratha.'' La causa di questo nome deriva principalmente da due fattori: tali edifici hanno le sembianze di un enorme carro, e spesso contengono al loro interno una divinità raffigurata.
 
I più noti sono i ''[[Pancha Rathas]]'' (=5 rathasratha) a [[Mahabalipuram]], anche se non presentano la forma di un carro.
 
Un altro esempio è il [[Jaga mohan]] del [[Tempio del Sole di Konarak]], costruito su una piattaforma con dodici sculture di ruote, come simbolo del carro del Sole.
 
<gallery caption="Edifici" widths="150px" perrow="5" caption="Edifici">
Image:Panja pandava ratham.jpg|[[Pancha Rathas|"Cinque Rathas"]] a Mamallapuram, [[Tamil Nadu]].
Image:Hampi, Vittala Temple, Kallina Ratha, India.jpg|Carro di pietra, [[Hampi]], [[Karnataka]]
Image:Airavateshwarar Darasuram.jpg|Santuario del [[Tempio di Airavatesvara]] a forma di carro, [[Darasuram]], [[Tamil Nadu]]
Image:Thaaraasuram TherPolKovil.JPG|Carro del tempio del Tempio di Airavatesvara a [[Darasuram]], [[Tamil Nadu]]
Image:Chariot Wheel Konark Sun Temple.JPG|Ruota del ratha del [[Tempio del Sole di Konarak]]
</gallery>
 
==Ratha in architettura==
[[Image:Triratha-Pancharatha-Saptaratha.jpg|thumb|Piante dei principali tipi di edifici con ratha]] Nell’architettura dei templi induisti, un ''ratha'' è una sporgenza con faccette o righe verticali su una torre (generalmente un ''[[sikhara]]'')..
Nell'[[architettura dei templi induisti]], un ''ratha'' è una sporgenza con sfaccettature o riseghe verticali su una torre (generalmente un ''[[sikhara]]'').
 
== Note ==
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* Bryant, Edwin (2001). ''The Quest for the Origins of Vedic Culture.'' Oxford University Press. ISBN 0-19-513777-9.
* Fussman, Gérard; Kellens, J.; Francfort, Henri-Paul.; Tremblay, X. (2005). ''Aryas, Aryens et Iraniens en Asie Centrale.'' Institut Civilisation Indienne. Collège de France. ISBN 2-86803-072-6
* Kazanas, Nicholas (2001). [http://www.omilosmeleton.gr/pdf/en/indology/AITandscholarship.pdf ''The AIT and Scholarship''] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160304030343/http://www.omilosmeleton.gr/pdf/en/indology/AITandscholarship.pdf |date=4 marzo 2016 }}. Omilos Meleton, Athens.
* Raulwing, Peter (2000). ''Horses, Chariots and Indo-Europeans, Foundations and Methods of Chariotry Research from the Viewpoint of Comparative Indo-European Linguistics.'' Archaeolingua, Series Minor 13, Budapest.