Noè: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua||Noe}}
{{nota disambigua|la parashah|[[Noach (
{{Santo
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|note = Patriarca
|nato =
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|venerato da = Tutte le Chiese che ammettono
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[[File:NoahsSacrifice.JPG|thumb|upright=1.2|''Sacrificio fatto da Noè'', dipinto di Daniel Maclise]]▼
'''Noè''' ({{ebraico|נֹחַ}}, ''Noach'' {{arabo|نوح|Nūḥ}}) è un [[patriarca (ebraismo)|patrciarca]] [[ed Bibbia|biblico]], descritto come x dcd d rcetto cdchex "camminava con Dio" (''Ges xnesi'', 6,9) e che Dio decise di mdc ma dcdc nd cettere in salvo, assieme alla sua famiglia, quando, inviando ic l [[Diluvixo univs ersale]], sterminò l'umanità corrotta (''Genesi'' 6, 11-17). Nel raccodcnto biblico (''Genesi'' 6,18 e sgg.) Dio afdfida a Noè dcil compito di mettere in salvo le specie animali e quindi, dopo il Diluvio, di divenire il capostdipite di una rinnovata umanità, stringendo con lui e i suoi discendenti una nuova alleanza.▼
▲'''Noè''' ({{ebraico|נֹחַ}}, ''Noach'' {{arabo|نوح|Nūḥ}}) è un [[patriarca (ebraismo)|
Noè è il più importante patriarca dopo [[Adamo]]: infatti nella [[Genesi]] si contano dieci generazioni da Adamo a Noè<ref>v {{Cita passo biblico|Gen 5}}</ref> e dieci da Noè ad [[Abramo]]<ref>v {{Cita passo biblico|Gen 11, 10-26}}</ref>: questa tradizione è senza dubbio dipendente da una tradizione [[mesopotamica]]<ref group=Nota>{{Cita testo|lingua=en|autore=Dwight Young|titolo=[[Encyclopaedia Judaica]]|editore=Gale|città=New York|anno=2007|capitolo=Noah|vol=15|p=287|citazione=This tradition is doubtless dependent upon a Mesopotamian source. It is especially reminiscent of a notation in the writings of Berossus (third century B.C.E.) according to which the hero of the great flood was Babylonia's tenth antediluvian king.}}</ref>.
== Etimologia del nome ==
▲[[File:NoahsSacrifice.JPG|thumb
[[Noè (nome)|Noè]], in [[lingua ebraica]] ''
== Il costruttore dell'arca ==
[[File:The Deluge after restoration.jpg|thumb|upright=1.6|Michelangelo, il ''[[Diluvio Universale (Michelangelo)|Diluvio Universale]]'', dalla [[volta della Cappella Sistina]]]]
Noè compare per la prima volta in Genesi {{Passo biblico|Ge|5,28|libro=no}} come agricoltore e figlio di [[Lamech (padre di Noè)|Lamech]] e nipote di [[Matusalemme]]. Egli è dunque il nono nella linea generazionale dei discendenti di [[Adamo]] attraverso [[Set (Bibbia)|Set]] (la cosiddetta "Grande Genealogia dei Setiti" di Gen {{Passo biblico|Ge|5|libro=no}}). La sua storia si sviluppa nei capitoli 6, 7, 8 e 9 della Genesi.
Secondo la narrazione biblica, Dio è intenzionato ad inviare il [[diluvio universale]] perché la Terra è piena di violenza degli uomini,{{Passo biblico|Ge|6,13|libro=no}} e avverte Noè di preparare un'[[Arca di Noè|Arca]] dove mettere in salvo se stesso e la sua famiglia,{{Passo biblico|Ge|6,14|libro=no}} per garantire all'Umanità la propria esistenza sulla Terra. Secondo molti studiosi il racconto biblico sarebbe nato dall'intreccio di due diverse tradizioni (quella «sacerdotale» (P) e quella «iahvista» (J)) e in merito agli animali ospitati nell'arca riporta due differenti versioni: "per P, tutta la creazione è buona (Gen1) e le distinzioni tra puro e impuro saranno date solo al Sinai. Quindi Noè prende due di ogni animale «secondo la sua specie» [...] mentre in J Noè prende sette paia di animali puri e due animali impuri"<ref group=Nota>Come precisato dagli studiosi del cattolico ''Nuovo Grande Commentario Biblico'' concordemente a quelli dell'interconfessionale ''[[Bibbia TOB]]'', di seguito citati, e allo storico [[Bart Ehrman]] che sottolinea come "nel racconto del diluvio universale di Gen 6-9 ci sono molte contraddizioni. Una delle più evidenti è che in 6,19 Dio dice a Noè di portare con sé nell'arca una coppia di animali «di ogni specie», mentre in 7,2 gli dice di prendere sette coppie di ogni «animale puro» e due degli altri animali". ({{Cita|Brown, 2004|pp. 18-19}};
Il racconto biblico, come evidenziano anche gli studiosi della Bibbia [[Versioni della Bibbia#Italiano|Edizioni Paoline]], è "frutto dell'intarsio tra due tradizioni, quella [[Tradizione jahvista|Jahvista]] [J] molto vivace e quella Sacerdotale [P] più rigorosa, ma anche più fredda. Questo innesto è venato qua e là da incongruenze"<ref group="Nota">Confermano gli esegeti dell'interconfessionale ''[[Bibbia TOB]]'' che "il diluvio, di cui si conoscevano narrazioni extrabibliche (specialmente quella babilonese contenuta nell'epopea di Gilgamesh), è anche rievocato dalle due tradizioni «iahvista» e «sacerdotale» con qualche ritocco letterario e dal proprio punto di vista. Si nota, per esempio, una doppia menzione dell’obbedienza di Noè (6,22; 7,5), del suo ingresso dentro l'arca (7,7. 13), delle coppie di animali presi con sé (6,19; 7,2)...". (''La Bibbia'', Edizioni Paoline, 1991, p. 17, ISBN 88-215-1068-9; {{Cita|''Bibbia TOB''|p. 53}}).</ref>; ad esempio, come evidenziano gli esegeti dell'interconfessionale [[Bibbia TOB]], "secondo la narrazione «sacerdotale», il Diluvio durò un anno e dieci giorni (un intero anno secondo la versione greca); secondo quella «iahvista», sarebbe invece durato solo quaranta giorni, preceduto da una settimana e seguito da altre tre"<ref group="Nota">Anche gli studiosi della Bibbia [[Versioni della Bibbia#Italiano|Edizioni Paoline]] confermano che "in Gn7,12 Jahvista il diluvio dura quaranta giorni, in 8,13 (Sacerdotale) si suggerisce la durata di un anno". ({{Cita|''Bibbia TOB''|p. 56}}; La Bibbia, Edizioni Paoline, 1991, p. 17, ISBN 88-215-1068-9).</ref>; inoltre, "per P le acque sopra e sotto la terra, rinchiuse là all'inizio (1,6-10), fecero irruzione sulla terra (7,11), mentre in J le acque del diluvio furono le piogge ininterrotte per 40 giorni e notti (7,12)"<ref group=Nota>Gli studiosi del cattolico ''Nuovo Grande Commentario Biblico'' e quelli della ''[[Bibbia TOB]]'' precisano che già secondo 1,7 si immaginava che la terra e l'aria fossero tra due masse d'acqua" e come "l'immagine proviene dal linguaggio mitico fenicio.({{Cita|Brown, 2004| p. 18}}; ({{Cita|''Bibbia TOB''|p. 55}}).</ref>.
Nel [[libro di Enoch]], canonico per la [[Chiesa ortodossa etiope]], l'annuncio a Noè dell'approssimarsi del diluvio e il consiglio di mettersi in salvo vengono dati a Noè dall'angelo [[Arcangelo Uriel|Arseyaleyor]].<ref>[[Libro di Enoch]], X, 1-2</ref>
Secondo Genesi {{Passo biblico|Ge|7,6|libro=no}} Noè aveva seicento anni quando il diluvio si abbatté sulla Terra e morì a 950 anni: quindi era ancora vivo quando nacque [[Abramo]].
== Discendenza di Noè ==
[[File:Athanasius Kircher - Turris Babel - 1679 (page 156 crop).jpg|thumb|300px|[[Albero genealogico]] dei discendenti di Noè, tratto dal libro ''[[Turris Babel]]'' di P. [[Athanasius Kircher]], 1679]]
Noè ebbe tre figli: [[Sem (Bibbia)|Sem]], [[Cam (Bibbia)|Cam]] e [[Jafet]], come Noè anch'essi portati sull'arca unitamente alle mogli per proseguire la stirpe degli uomini. Ciascuno di essi avrebbe dato vita ad una stirpe con più popoli: Sem per i [[Semiti]], Cam per i [[Camiti]] e Iafet per gli Iafetiti.
Stipulata da Dio con Noè un'[[Alleanza (Bibbia)|alleanza]] di lunga durata, in ebraico ''B'rith 'Olam'' (ברית עולם), riportata dal testo biblico, la cosiddetta "alleanza noachica". Ecco i termini di quest'alleanza:
* Gli esseri vegetali sono concessi come cibo all'uomo: "Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo. A tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde" (Gn 1,29-30). Come si legge chiaramente dal testo non è ampliata la concessione già fatta ad [[Adamo]], a cui già erano stati concessi solamente i vegetali
* è proibito mangiare la carne di esseri viventi contenenti il loro [[sangue]] (che era simbolo della vita: divieto di mangiare animali vivi);
* "Chi sparge il sangue dell'uomo, dall'uomo il suo sangue sarà sparso, perché ad immagine di Dio Egli ha fatto l'uomo" (Gen {{Passo biblico|Ge|9,6|libro=no}}: fondamento della "legge del taglione".
In cambio, Iddio si impegna a non mandare mai più diluvi.
▲== L'alleanza noachica secondo la Torah ==
▲Gli esseri vegetali sono concessi come cibo all'uomo: "Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo. A tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde" (Gn 1,29-30). Come si legge chiaramente dal testo non è ampliata la concessione già fatta ad [[Adamo]], a cui già erano stati concessi solamente i vegetali, sino al momento in cui Noè compie dei [[Korban|sacrifici]] a Dio dopo il [[Diluvio universale]] prima del quale si attese la [[Teshuvah]] degli individui.
Quest'alleanza è stipulata con tutta l'umanità e offre all'antico [[Popolo d'Israele|Israele]] le norme per considerare chi è giusto o empio tra gli individui non-ebrei delle altre [[70 Nazioni]].
La figura di Noè
[[File:Formella 07, noè, collaboratore di andrea pisano (maestro di noè), 1334-1336.JPG|thumb|upright=1.1|''Ebbrezza di Noè'', formella del [[Campanile di Giotto]], collaboratore di [[Andrea Pisano]] (''[[Maestro di Noè]]''), [[1334]]-[[1336]], Firenze]]
== Campagna Noachica ==
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Nei tempi moderni i precetti noachici vengono considerati in diverse maniere, con varie scuole di pensiero. Secondo alcuni<ref>Cfr. per es. N. Rakover, ''Law and the Noahides'' (1998) {{en}}; M. Dallen, ''The Rainbow Covenant'' (2003) {{en}}</ref> i precetti offrono al genere umano una serie di valori assoluti ed una struttura di giustizia basilare mentre le leggi attualmente applicate dalle varie nazioni sono valide presuntivamente.
Dopo che il defunto Rebbe<ref group=Nota>'''''Rebbe''''' (רבי) è una parola [[Yiddish]] che significa maestro, insegnante, o mentore e deriva dalla stessa parola in ebraico '''''Rabbi''''', che è la forma originale in lingua ebraica di "[[rabbino]]", significante "mio maestro".</ref> di [[Chabad-Lubavitch]],
== Poemi mesopotamici ==
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Il tema del diluvio universale compare nelle fonti di tutte le antiche civiltà. La versione più antica potrebbe essere quella mesopotamica del poema di [[Atraḫasis]], scritto in un antico linguaggio semitico (l'[[accadico]]), anche se alcuni studiosi ritengono leggermente anteriore quella in lingua [[Sumeri|sumera]].
La tradizione biblica ha in comune con quella mesopotamica i principali aspetti esteriori della narrazione: l'invito divino a costruire una imbarcazione e a porre in salvo anche le specie animali, il diluvio, l'incagliamento sulla cima di un monte dell'Armenia (la regione con i monti più elevati noti ai popoli mesopotamici), l'invio di alcuni uccelli per verifica se le acque si sono ritirate dalla superficie terrestre e, infine, lo sbarco, l'offerta di un sacrificio da parte dell'eroe sopravvissuto e il gradimento divino.<br>Il cattolico ''Nuovo Grande Commentario Biblico''<ref>Raymond E. Brown, Joseph A. Fitzmyer, Roland E. Murphy, Nuovo Grande Commentario Biblico, Queriniana, 2002, pp. 9-12, ISBN 88-399-0054-3.</ref> evidenzia, infatti, l'importante influenza della cultura mesopotamica sui primi undici capitoli della [[Genesi]]: "Nella cultura mesopotamica, evidentemente il modello per la maggior parte dei racconti di Gen1-11, degli scribi indagarono sugli inizi attraverso racconti e cosmogonie, non attraverso ragionamenti astratti. La maggior parte delle cosmogonie mesopotamiche ancora esistenti sono brevi, ma ci sono diverse estese composizioni che includono descrizioni delle origini: l'epopea di Gilgamesh, Enuma Elish, e il racconto di Atrahasis"<ref group=Nota>Gli stessi esegeti sottolineano, inoltre: "gli scrittori biblici hanno prodotto una versione di un comune racconto mesopotamico sulle origini del mondo popolato, esplorando le più importanti questioni su Dio e sull'umanità attraverso la narrazione [...] ''Gen1-3.'' La traduzione «In principio Dio creò i cieli e la terra» è stata tradizionale almeno dal III sec. a.C., quando i LXX tradussero così, ma è improbabile. Le prime due parole ebraiche del v.1, per ragioni di sintassi, non possono essere così tradotte. Altre cosmogonie bibliche e dell'antico Vicino Oriente usano la costruzione «quando ... allora», per es., «Quando il Signore Dio fece la terra e il cielo - nessun cespuglio campestre era sulla terra - allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo...» (2,4-7); il poema accadico del II millennio sulla creazione Enuma Elish comincia: «Quando, nell'alto, i cieli non erano stati nominati, la terraferma di sotto non era stata chiamata per nome, ...allora avvenne che gli dèi furono formati dentro di essi»".</ref>.
I testi biblici e mesopotamici, invece, sono totalmente antitetici per tutti gli aspetti narrativi riguardanti le cause del diluvio e tutti gli aspetti ideologici, che nei testi mesopotamici sono primitivi e talvolta ridicoli:
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Nella Bibbia, invece, gli uomini sono creati per la loro felicità, e la loro creazione è cosa "molto buona", Gli uomini sono invitati a moltiplicarsi, il diluvio è causato dai delitti commessi da quasi tutti gli uomini, Noè viene salvato perché moralmente retto, il dio biblico non si nutre dei sacrifici, ma ne apprezza la buona intenzione.
È comunque evidente l'assonanza e quindi la derivazione di questo racconto biblico, e quindi della figura patriarca Noè ivi contenuta, con gli analoghi e precedenti [[Atraḫasis|poemi mesopotamici inerenti al Diluvio Universale]], come attualmente riconosciuto anche dagli studiosi cristiani. Ad esempio gli esegeti del cattolico ''Nuovo Grande Commentario Biblico'' osservano che «la somiglianza dell'intreccio di Atrahasis<ref group=Nota>Gli stessi esegeti precisano, in merito alle versioni di tali poemi extrabiblici rinvenute, che «la più breve, in cui gli dèi decretano il diluvio e poi divinizzano il sopravvissuto Utnapishtim (o Ziusudra o Atrahasis), si trova sulla XI tavoletta dell{{'}}''Epopea di Gilgameš'' e su un piccolo frammento trovato a Ugarit [...] La versione più lunga, che include il castigo degli dei ribelli e la creazione di esseri umani per svolgere il loro lavoro, le diverse piaghe precedenti il diluvio, e la rifondazione della civiltà dopo il diluvio, è conservata solo in tre tavolette dell'epopea di Atrahasis. La versione più lunga ha influenzato il racconto biblico».</ref> con Gen 2-9 è chiara; ugualmente chiara è la sfumatura biblica dei dettagli. Gli scrittori biblici hanno prodotto una versione di un comune racconto mesopotamico sulle origini del mondo popolato, esplorando le più importanti questioni su Dio e sull'umanità attraverso la narrazione»<ref>{{Cita|Brown, 2004|pp. 9-10, 18}}.</ref>; concordemente la Bibbia [[Versioni della Bibbia#Italiano|Edizioni Paoline]] ritiene, in merito al testo biblico sul diluvio, che «alle spalle di questa narrazione ci sono elementi arcaici che rielaborano miticamente una catastrofe mesopotamica divenuta oggetto anche di poemi mitologici orientali come la famosa ''[[Epopea di Gilgameš]]'' o il poema di Atrahasis. Forse questo tragico ricordo si riferiva a una calamità antica e terribile, rimasta per frammenti nella memoria collettiva: qualcosa di collegato al Tigri e all'Eufrate, i due grandi fiumi della regione, fonti di benessere e di tragedia»<ref>La Bibbia, Edizioni Paoline, 1991, p. 17, ISBN 88-215-1068-9.</ref>, mentre gli esegeti della [[École biblique et archéologique française]] (i curatori della cattolica [[Bibbia di Gerusalemme]]), in merito alle motivazioni teologiche, precisano che «il tema di un diluvio è presente in tutte le culture, ma i racconti dell'antica Mesopotamia hanno un interesse particolare a causa delle somiglianze con il racconto biblico [come] la tavoletta XI dell{{'}}''Epopea di Gilgameš''. L'autore sacro ha caricato queste tradizioni di un insegnamento eterno sulla giustizia e sulla misericordia di Dio, sulla malizia dell'uomo e sulla salvezza accordata al giusto»<ref>Bibbia di Gerusalemme, EDB, 2011, p. 35, ISBN 978-88-10-82031-5.</ref>. Lo storico e archeologo [[Mario Liverani]] osserva, inoltre, come si tratti «di un caso evidente di derivazione letteraria. Troppe e troppo precise sono le concordanze del racconto biblico con le versioni babilonesi del mito, conservate nel poema di Atram-khasis [Atrahasis] e in quello di Gilgameš. Lo stesso arenarsi dell'arca “sulle montagne di Urartu” (Gen 8:4) palesa non solo l'origine babilonese del racconto biblico, ma anche la sua trasmissione in età neo-babilonese», mentre lo storico [[Bart Ehrman]] sottolinea che «l’''Epopea di Gilgameš'' è considerato uno dei più importanti poemi epici dell’antichità e viene indicato con il nome del suo protagonista Gilgameš, re di Uruk nella Mesopotamia meridionale. [...] Ciascun elemento di questo racconto ha un parallelo nella storia del diluvio universale e tali paralleli non possono essere casuali. Né questo mito può dipendere dalla Genesi: infatti il testo risale al 2000 a.e.v., molto prima della composizione delle fonti J e P, che stanno alla base della storia di Noè».<ref>Mario Liverani, ''Oltre la Bibbia. Storia antica di Israele'', Laterza, 2003, pp. 257-259, ISBN 978-88-420-9841-6.</ref><ref>
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{cita testo
* [[Paolo Uccello]], ''[[Storie di Noè (Paolo Uccello)|Storie di Noè]]'', [[Santa Maria Novella]], Firenze, 1447-1448.▼
* [[Mario Brelich]], ''[[Il navigatore del diluvio]]'', [[Adelphi]], Milano, 1979▼
▲* {{cita testo |nome=|cognome= |wkautore=|traduttore=|titolo= [[Bibbia TOB]]|altri= Ed. italiana a cura del Centro catechistico salesiano di Leumann|titolooriginale= Traduction Oecuménique de la Bible|capitolo = |volume = |anno=1995|edizione=Ed. integrale|annooriginale= 1976|editore = Leumann, \Rivoli! : Elle Di Ci|città=|ISBN = 88-01-10612-2|cid = ''Bibbia TOB''}}
* {{cita testo |curatore-nome1 = Raymond Edward|curatore-cognome1 = Brown|wkcuratore1 = Raymond Edward Brown|curatore-nome2 = Joseph A.|curatore-cognome2 = Fitzmyer |curatore-nome3 = Giuseppe|curatore-cognome3 = Segalla |wkcuratore3= Giuseppe Segalla|curatore-nome4 = Flavio |curatore-cognome4 = Dalla Vecchia|curatore-nome5 = Roland Edmund |curatore-cognome5 = Murphy|curatore-nome6 = Marco |curatore-cognome6 = Vironda|etalcuratori=|titolo= Nuovo Grande Commentario Biblico|url=https://books.google.it/books?id=XSlJPQAACAAJ&dq=Nuovo+Grande+Commentario+Biblico%27&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiOv9fJ9-3hAhUR_aQKHUNFDL4Q6AEIKTAA|editore= Queriniana|anno= 2002|pagina = |ISBN = 88-399-0054-3 |cid = Brown, 2004}}
▲* {{cita libro|autore=[[Mario Brelich]]
* {{cita libro|Bart|Ehrman|L'Antico Testamento|2018|Carocci Editore|Roma|ISBN=978-88-430-9350-2|cid= Ehrman}}
== Voci correlate ==
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* [[Torah]]
* [[Arca di Noè]]
* [[Atraḫasis]]
* [[Kasherùt]]
* [[Nu'u]]
▲* [[Paolo Uccello]], ''[[Storie di Noè (Paolo Uccello)|Storie di Noè]]'', [[Santa Maria Novella]], Firenze, 1447-1448.
== Altri progetti ==
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[[Categoria:Noè| ]]
[[Categoria:Patriarchi (Bibbia)]]
[[Categoria:Personaggi citati nella Divina Commedia (Inferno)]]
[[Categoria:Profeti islamici]]
[[Categoria:Santi per nome]]
[[Categoria:Santi dell'Antico Testamento]]
[[Categoria:Personalità celebrate nel calendario liturgico luterano]]
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