Classless Inter-Domain Routing: differenze tra le versioni

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Il '''Classless Inter-Domain Routing''' ('''CIDR''') è un metodo per suddividere gli [[Indirizzo IP|indirizzi IP]] allo scopo di allocarli con il minimo spreco, che ricopre un ruolo importante anche nel [[Routing|routing IP.]] La [[Internet Engineering Task Force|internet engineering task force]] ha introdotto CIDR nel 1993 per sostituire il precedente metodo di suddivisione [[classful]] usato fino a quel periodo. Il suo obiettivo era quello di rallentare l'[[Saturazione di IPv4|esaurimento rapido degli indirizzi IPv4]], e delineare, allo stesso tempo, un metodo per contenere le dimensioni delle [[Tabella di routing|tabelle di instradamento]] dei [[router]] a servizio di Internet, dimensioni crescenti come effetto collaterale di detta suddivisione.<ref>{{Cita web|url=https://datatracker.ietf.org/doc/html/rfc1518|titolo=RFC ft-rekhter-ipaddress-guide: An Architecture for IP Address Allocation with CIDR|autore=Yakov Rekhter, Tony Li|sito=IETF Datatracker|data=1993-09-01|lingua=en|accesso=2022-12-23}}</ref><ref name=":0">{{Cita web|url=https://datatracker.ietf.org/doc/html/rfc1519|titolo=RFC ft-fuller-cidr-strategy: Classless Inter-Domain Routing (CIDR): an Address Assignment and Aggregation Strategy|autore=Vince Fuller, Tony Li, Kannan Varadhan, Jessica Yu|sito=IETF Datatracker|data=1993-09-01|lingua=en|accesso=2022-12-23}}</ref>
 
Gli indirizzi IP sono costituiti da due gruppi di bit nell'indirizzo: i [[Bit più significativo|bit più significativi]] costituiscono il [[Indirizzo IP|prefisso di rete]], che identifica un'intera rete classful (spesso indicata con il termine ''network'' in questo contesto) o una ''subnet'', mentre l'insieme dei [[Bit meno significativo|bit meno significativi]] costituisce l'identificativo dell'host, che può essere assegnato a una particolare interfaccia di un host su quella rete. Questa divisione viene usata come base per il routing del traffico tra reti IP e per le policy di allocazione degli indirizzi.
 
Laddove il metodo classful mantiene il prefisso di rete a una dimensione fissa di uno o più gruppi consecutivi da [[8 bit]] (più significativi) per ottenere un numero finito di blocchi di indirizzi appartenenti alle tre classi A, B o C, con CIDR i bit del prefissi di rete che vengono allocati agli [[internet service provider]] e ai [[Utilizzatore finale|clienti finali]] possono essere di lunghezza variabile, al fine di ottimizzare lo spazio di indirizzamento.
 
Il CIDR è basato sul '''subnet masking a lunghezza variabile (VLSM'''), con il quale i prefissi di rete hanno lunghezze variabili, in contrasto alle lunghezze fisse del precedente metodo classful. Il vantaggio principale di questo sistema è che viene garantito un controllo più fine sulle dimensioni delle subnet allocate alle organizzazioni, rallentando pertanto l'esaurimento precoce degli indirizzi IPv4 causato dall'allocazione di blocchi di indirizzi più grandi del necessario. CIDR ha dato origine a un nuovo sistema di scrivere gli indirizzi IP conosciuto come notazione CIDR, nella quale un indirizzo IP è seguito da un suffisso che indica il numero di bit del prefisso. Alcuni esempi di notazione CIDR sono gli indirizzi ''192.0.2.0/24'' e ''2001:db8::/32'' per IPv6. I blocchi di indirizzi che hanno prefissi contigui possono essere aggregati dai router come [[Supernetting|supernetwork]], riducendo il numero globale di voci nella tabella di routing.
 
== Retroscena ==
Ciascun indirizzo IP consiste in un <u>prefisso di rete</u> seguito da un <u>identificatore di host</u>. Il dilemma è stabilire quanti dei [[32 bit]] dell'indirizzo costituiscono il prefisso di rete e quanti l'identificatore dell'host. Nella precedente suddivisione [[classful]] di IPv4 i primi 3 bit dell'indirizzo IP definivano il totale dei bit che appartenevano al prefisso di rete:<ref>{{Cita web|url=https://datatracker.ietf.org/doc/html/rfc943|titolo=RFC 943: Assigned numbers|sito=IETF Datatracker|data=1985-04-01|lingua=en|accesso=2022-12-23}}</ref>
{| class="wikitable"
!Primi 3 bit
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|192.12.33.3
|}
Il vantaggio di questo sistema era che i prefissi di rete potevano essere determinati automaticamente per ciascun indirizzo di rete senza bisogno di ulteriori informazioni. Lo svantaggio era che essendo disponibili solo tre taglie di grandezza prestabilite, le reti erano solitamente troppo grandi o troppo piccole per la maggior parte delle organizzazioni. Il blocco più piccolo allocabile conteneva 2<sup>8</sup> = 256 indirizzi, molti di più del necessario per una rete personale o di un dipartimento, ma troppo piccola per un'intera grande azienda. Il blocco intermedio conteneva 2<sup>16</sup> = 65536 indirizzi, troppo grande per essere usato in maniera efficiente anche da una grande organizzazione. Ma per quelle che avevano bisogno di più di 65536 indirizzi, il blocco più grande disponibile ne forniva 2<sup>24</sup> = 16777216, che erano davvero troppi. Questo portava a inefficienze sia nell'uso dell'degli indirizzi che nell'instradamento, perchèperché i router dovevano scambiarsi gli annunci delle informazioni di routing relative a un gran numero di reti di classe C disperse geograficamente che per questo motivo non si potevano [[Supernetting|aggregare in una supernetwork]].
 
Nell'arco del decennio successivo allo sviluppo del [[Domain Name System]], divenne apparente che il vecchio schema delle reti basate su classi non era [[Scalabilità|scalabile]].<ref>{{Cita web|url=https://datatracker.ietf.org/doc/html/rfc1517|titolo=RFC ft-ietf-iesg-cidr: Applicability Statement for the Implementation of Classless Inter-Domain Routing (CIDR)|autore=Bob Hinden|sito=IETF Datatracker|data=1993-09-01|lingua=en|accesso=2022-12-23}}</ref> Questo portò allo sviluppo del subnetting e del CIDR. Le precedenti distinzioni di classe basate sui 3 bit furono rimosse, e il nuovo sistema venne descritto come ''classless'', in opposizione al vecchio sistema che divenne noto come ''classful''. I protocolli di routing vennero modificati per trasportare non solo gli indirizzi IP, ma anche le corrispondenti subnet mask. Implementare CIDR comportò l'aggiornamento di ogni host e router in tanti piccoli modi, e ciò non fu una piccola impresa in un periodo in cui Internet stava entrando in una fase di crescita rapida. Nel 1993 la [[Internet Engineering Task Force]] pubblicò un nuovo set di standard, [https://datatracker.ietf.org/doc/html/rfc1518 RFC 1518] ed [https://datatracker.ietf.org/doc/html/rfc1519 RFC 1519] per definire questo nuovo metodo per allocare blocchi di indirizzi IP ed instradare pacchetti IPv4. Nel 2006 ne venne pubblicata una versione aggiornata, [https://datatracker.ietf.org/doc/html/rfc4632 RFC 4632].<ref name=":1">{{Cita web|url=https://datatracker.ietf.org/doc/html/rfc4632|titolo=RFC ft-ietf-grow-rfc1519bis: Classless Inter-___domain Routing (CIDR): The Internet Address Assignment and Aggregation Plan|autore=Vince Fuller, Tony Li|sito=IETF Datatracker|data=2006-08-31|lingua=en|accesso=2022-12-23}}</ref> Dopo un periodo di sperimentazione con varie alternative, il Classless Inter-Domain Routing venne basato sul variable-length subnet masking (VLSM), che permette a ciascuna rete di essere suddivisa in varie subnet di grandezza multipla delle potenze di 2, in modo da poter dimensionare ogni rete in base alle esigenze locali. Le subnet mask a lunghezza variabile vennero menzionate come alternativa per la prima volta nella [https://datatracker.ietf.org/doc/html/rfc950 RFC 950].<ref name=":2">{{Cita web|url=https://datatracker.ietf.org/doc/html/rfc950#section-2.1|titolo=J. Mogul; J. Postel, eds. (August 1985). Internet Standard Subnetting Procedure. sec. 2.1. doi:10.17487/RFC0950. RFC 950.}}</ref> Le tecniche per raggruppare gli indirizzi per operazioni comuni erano basate sul concetto di cluster addressing, proposto per prima da Herbert Rokitansky.<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Carl-Herbert Rokitansky, "Internet Cluster Addressing Scheme and its Application to Public Data Networks", Proc. 9th International Conference on Computer Communication (ICCC' 88), pp. 482-491, Tel Aviv, Israel, October/November 1988}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://mailarchive.ietf.org/arch/msg/ietf/uTaLXpgRxGYzlzR1ZMJJTax_TpE/|titolo=Re: Cluster Addressing and CIDR|sito=mailarchive.ietf.org|accesso=2022-12-23}}</ref>
 
Nell'arco del decennio successivo allo sviluppo del [[Domain Name System]], divenne apparenteevidente che il vecchio schema delle reti basate su classi non era [[Scalabilità|scalabile]].<ref>{{Cita web|url=https://datatracker.ietf.org/doc/html/rfc1517|titolo=RFC ft-ietf-iesg-cidr: Applicability Statement for the Implementation of Classless Inter-Domain Routing (CIDR)|autore=Bob Hinden|sito=IETF Datatracker|data=1993-09-01|lingua=en|accesso=2022-12-23}}</ref> Questo portò allo sviluppo del subnetting e del CIDR. Le precedenti distinzioni di classe basate sui 3 bit furono rimosse, e il nuovo sistema venne descritto come ''classless'', in opposizione al vecchio sistema che divenne noto come ''classful''. I protocolli di routing vennero modificati per trasportare non solo gli indirizzi IP, ma anche le corrispondenti subnet mask. Implementare CIDR comportò l'aggiornamento di ogni host e router in tanti piccoli modi, e ciò non fu una piccola impresa in un periodo in cui Internet stava entrando in una fase di crescita rapida. Nel 1993 la [[Internet Engineering Task Force]] pubblicò un nuovo set di standard, [https://datatracker.ietf.org/doc/html/rfc1518 RFC 1518] ed [https://datatracker.ietf.org/doc/html/rfc1519 RFC 1519] per definire questo nuovo metodo per allocare blocchi di indirizzi IP ed instradare pacchetti IPv4. Nel 2006 ne venne pubblicata una versione aggiornata, [https://datatracker.ietf.org/doc/html/rfc4632 RFC 4632].<ref name=":1">{{Cita web|url=https://datatracker.ietf.org/doc/html/rfc4632|titolo=RFC ft-ietf-grow-rfc1519bis: Classless Inter-___domain Routing (CIDR): The Internet Address Assignment and Aggregation Plan|autore=Vince Fuller, Tony Li|sito=IETF Datatracker|data=2006-08-31|lingua=en|accesso=2022-12-23}}</ref> Dopo un periodo di sperimentazione con varie alternative, il Classless Inter-Domain Routing venne basato sul variable-length subnet masking (VLSM), che permette a ciascuna rete di essere suddivisa in varie subnet di grandezza multipla delle potenze di 2, in modo da poter dimensionare ogni rete in base alle esigenze locali. Le subnet mask a lunghezza variabile vennero menzionate come alternativa per la prima volta nella [https://datatracker.ietf.org/doc/html/rfc950 RFC 950].<ref name=":2">{{Cita web|url=https://datatracker.ietf.org/doc/html/rfc950#section-2.1|titolo=J. Mogul; J. Postel, eds. (August 1985). Internet Standard Subnetting Procedure. sec.  2.1. doi:10.17487/RFC0950. RFC 950.}}</ref> Le tecniche per raggruppare gli indirizzi per operazioni comuni erano basate sul concetto di cluster addressing, proposto per prima da Herbert Rokitansky.<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Carl-Herbert Rokitansky, "Internet Cluster Addressing Scheme and its Application to Public Data Networks", Proc. 9th International Conference on Computer Communication (ICCC' 88), pp. 482-491, Tel Aviv, Israel, October/November 1988}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://mailarchive.ietf.org/arch/msg/ietf/uTaLXpgRxGYzlzR1ZMJJTax_TpE/|titolo=Re: Cluster Addressing and CIDR|sito=mailarchive.ietf.org|accesso=2022-12-23}}</ref>
 
== Notazione CIDR ==
La '''notazione CIDR''' è la rappresentazione compatta di un indirizzo IP e della sua subnet mask associata. La notazione è stata inventata da [[Phil Karn]] negli anni '80.<ref>{{Cita web|url=https://seclists.org/nanog/2018/Dec/334|titolo=nanog: Re: Stupid Question maybe?|sito=seclists.org|lingua=en|accesso=2022-12-23}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://seclists.org/nanog/2018/Dec/368|titolo=nanog: Re: Stupid Question maybe?|sito=seclists.org|lingua=en|accesso=2022-12-23}}</ref>Essa specificaEssa specifica un indirizzo IP, uno [[Barra obliqua|slash]], ('/') e un numero decimale. Questo numero è il conteggio dei bit consecutivi impostati ad 1 da sinistra a destra nel prefisso di rete, e può essere anche considerato come unità di misura della lunghezza del prefisso di rete. L'indirizzo ip in notazione CIDR è sempre rappresentato secondo gli standard per IPv4 o IPv6.
 
La notazione può delineare lo specifico indirizzo di un 'interfaccia, come 10.0.0.1/8, o l'indirizzo iniziale di un'intera rete, usando un identificatore di host corrispondente al numero 0 in binario (ad esempio 10.0.0.0/8). La notazione CIDR può anche essere usata senza indirizzo IP, per esempio quando ci si riferisce a una /24 come descrizione generica di una rete che ha un prefisso lungo 24 bit e gli identificatori degli host lunghi 8 bit.
 
Per esempio:
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Il numero di indirizzi dentro una ''network'' o una ''subnet'' può essere calcolato con la formula 2<sup>lunghezza indirizzo−lunghezza del prefisso</sup>, dove ''lunghezza indirizzo'' è 128 per IPv6 e 32 per IPv4. Ad esempio, in IPv4, la lunghezza del prefisso ''/29'' fornisce: 2<sup>32−29</sup> = 2<sup>3</sup> = 8 indirizzi.
 
== SubnetMaschera Maskdi sottorete ==
{{Vedi anche|Maschera di sottorete}}
Una subnet mask è una [[maschera di bit]] che codifica la lunghezza del prefisso associatata a un indirizzo IPv4 lunga 32 bit, dei quali un certo numero sono impostati a 1 e rappresentano la lunghezza del prefisso, e i restanti bit impostati a 0, che viene tipicamente espressa in formato decimale quadruplo separata da punti (es. 255.255.255.0). Essa rappresenta lo stesso tipo di informazione di una lunghezza di prefisso ma precede l'avvento di CIDR. Nella notazione CIDR, i bit del prefisso sono sempre contigui. La [https://datatracker.ietf.org/doc/html/rfc950 RFC 950]<ref name=":2" /> permetteva un tempo alle subnet mask di rappresentare anche bit non contigui, fino alla [https://datatracker.ietf.org/doc/html/rfc4632 RFC 4632],<ref name=":1" /> dove venne stabilito che i bit dovevano essere lasciati contigui. Come conseguenza di questa restrizione sia la subnet mask che la notazione CIDR svolgono la medesima funzione.
 
== Blocchi CIDR ==
CIDR è fondamentalmente ununo standard per la rappresentazione degli indirizzi IP e sulle loro proprietà di routing [[Operazione bit a bit|che agisce sui singoli bit]] ed basato sulla lunghezza dei prefissi. È in grado di facilitare il routing permettendo di raggruppare un certo numero blocchi di indirizzi contigui in una singola voce nella tabella di routing. Questi gruppi, comunemente chiamati '''Blocchi CIDR''' condividono una sequenza iniziale di bit nella rappresentazione binaria dei loro indirizzi IP. Ciascun blocco CIDR viene rappresentato usando una sintassi simile a quella usata per gli indirizzi IPv4ːIPv4: una notazione decimale separata da punti, seguita da uno slash, e poi un numero decimale da 0 a 32, come nell'esempio ''a.b.c.d/n''. La prima parte identifica il blocco, il numero decimale dopo lo slash è la lunghezza del prefisso, e corrisponde al numero di bit iniziali che tutti gli indirizzi IP di quel blocco condividono, contando dal bit più significativo. Per descrivere un generico blocco CIDR in una conversazione, ponendo l'enfasi e l'attenzione sulla sua dimensione, ci si può riferire ad esso omettendo la porzione dell'indirizzo. Ad esempio, quando si sente dire una "''barra venti'' (/20)" ci si riferisce a un blocco CIDR con un prefisso non specificato lungo 20 bit.
 
Un indirizzo IP costituisce parte di un blocco CIDR e si dice che corrisponde al prefisso CIDR se gli ''n'' bit iniziali dell'indirizzo e il prefisso CIDR sono gli stessi. Un indirizzo IPv4 è lungo 32 bit per cui da un prefisso CIDR di ''n'' bit rimangono 32 - ''n'' bit non corrispondenti, il che significa che 2<topsup>32 - n</topsup> indirizzi IPv4 hanno ''n'' bit corrispondenti al prefisso del loro blocco CIDR. Prefissi CIDR più corti hanno corrispondenze con un maggior numero di indirizzi IP, mentre è vero il contrario per i prefissi CIDR più cortilunghi, che hanno corrispondenze con un numero inferiore di indirizzi IP. Nel caso di blocchi CIDR sovrapposti, un indirizzo può avere corrispondenze con più di un prefisso CIDR.
 
CIDR viene utilizzato anche per gli indirizzi IPv6 e la semantica della sua sintassi è identica. La lunghezza del prefisso può variare da 0 a 128 per via del numero maggiore dei bit che costituiscono l'indirizzo. Tuttavia, per convenzione, le subnet utilizzate sulle reti broadcast del [[livello MAC]] hanno sempre prefissi di lunghezza /64.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=B.|cognome=Carpenter|nome2=S.|cognome2=Jiang|data=2014-02|titolo=Significance of IPv6 Interface Identifiers|lingua=en|accesso=2022-12-24|doi=10.17487/RFC7136|url=https://www.rfc-editor.org/rfc/rfc7136}}</ref> Prefissi più lunghi (/127) sono usati solo su alcuni link punto-punto tra router, per la sicurezza e altre ragioni amministrative.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=M.|cognome=Kohno|nome2=B.|cognome2=Nitzan|nome3=R.|cognome3=Bush|data=2011-04|titolo=Using 127-Bit IPv6 Prefixes on Inter-Router Links|lingua=en|accesso=2022-12-24|doi=10.17487/RFC6164|url=https://www.rfc-editor.org/rfc/rfc6164}}</ref>
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|L'intera Internet IPv4, rotta di default.
|}
Nell'uso comune, il primo indirizzo di una subnet, con tutti i bit dell{{'<nowiki/>}}''host identifier'' impostati a 0, è riservato per riferirsi alla rete stessa, e viene chiamato talvolta ''network identifier.'' L'ultimo indirizzo, quello con tutti i bit dell{{'}}''host identifier'' impostati a 1, viene usato come [[indirizzo di broadcast]] per quella rete. Questo diminuisce di 2 il numero di indirizzi effettivamente utilizzabili per gli host. Come risultato, un indirizzo /31, con un solo bit di ''host identifier'', sarebbe inutilizzabile, perchèperché questa subnet non avrebbe indirizzi disponibili dopo questa diminuzione. La [https://datatracker.ietf.org/doc/html/rfc3021 RFC 3021] crea una eccezione alle regole ''bit host tutti a uno'' e ''bit host tutti a zero'' per rendere le reti /31 utilizzabili per i collegamenti punto-punto. Agli indirizzi /32 si può accedere solamente attraverso regole di routing esplicite, perchèperché non c'è spazio per un identificatore di rete in tali indirizzi.
 
Nelle subnet più grandi di /32 e /31, il numero degli indirizzi disponibili viene solitamente ridotto di due, vale a dire l'indirizzo più grande, che è riservato come indirizzo di broadcast, e l'indirizzo più piccolo, che identifica la rete stessa.<ref>{{Cita web|url=https://datatracker.ietf.org/doc/html/rfc922#section-7|titolo=J. Mogul, ed. (October 1984). Broadcasting Internet Datagrams in the Presence of Subnets. sec.  7. doi:10.17487/RFC0922. RFC 922.}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://datatracker.ietf.org/doc/html/rfc1812#section-4.2.3.1|titolo=F. Baker, ed. (June 1995). Requirements for IP Version 4 Routers. sec.  4.2.3.1. doi:10.17487/RFC1812. RFC 1812.}}</ref>
 
=== Blocchi CIDR IPv6 ===
La dimensione più grande degli indirizzi IPv6 ha permesso l'implementazione dell'aggregazione delle rotte a livello mondiale e garantito spazi di indirizzamento sufficientemente grandi a ciascun sito. La dimensione standard delle subnet per le reti IPv6 è un blocco /64, che è obbligatoria per il funzionamento della [[stateless address autoconfiguration]].<ref>{{Cita web|url=https://datatracker.ietf.org/doc/html/rfc4862|titolo=RFC ft-ietf-ipv6-rfc2462bis: IPv6 Stateless Address Autoconfiguration|autore=Dr Thomas Narten, Tatsuya Jinmei, Dr Susan Thomson|sito=IETF Datatracker|data=2007-09-24|lingua=en|accesso=2022-12-24}}</ref> Inizialmente, IETF raccomandava come best practice nella RFC 3177 che a tutti i siti finali venisse allocato un blocco di indirizzi /48.<ref>{{Cita web|url=https://datatracker.ietf.org/doc/html/rfc3177|titolo=RFC ft-iesg-ipv6-addressing-recommendations: IAB/IESG Recommendations on IPv6 Address Allocations to Sites|autore=IAB|sito=IETF Datatracker|data=2001-09-01|lingua=en|accesso=2022-12-24}}</ref> Tuttavia, le critiche e la rivalutazione delle necessità e pratiche attuali ha portato a delle raccomandazioni per un'allocazione più flessibile nella RFC 6177, suggerendo un'allocazione significativamente più piccola per alcuni siti, come un blocco /56 per le reti domestiche.
 
La seguente lista di riferimento per il subnetting IPv6 elenca le dimensioni per le sottoreti IPv6. A seconda del tipo di collegamenti potrebbero essere necessarie subnet di dimensioni differenti.<ref>{{Cita web|url=https://www.arin.net/vault/knowledge/getipv6_info.html|titolo=ARIN IPv6 Wiki|sito=www.arin.net|accesso=2022-12-24}}</ref> Le subnet mask separano i bit del del ''network identifier'' dai bit dell{{'}}''interface identifier''. Selezionare una grandezza di prefisso inferiore comporta la copertura un numero minore di reti, ma con più indirizzi disponibili per ciascuna rete.<ref>{{Cita web|url=https://web.archive.org/web/20110203130851/http://ripe.net/info/info-services/addressing.html|titolo=IP Allocation Rates|sito=web.archive.org|data=2011-02-03|accesso=2022-12-24|dataarchivio=3 febbraio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110203130851/http://ripe.net/info/info-services/addressing.html|urlmorto=sì}}</ref><syntaxhighlight>
 
2001:0db8:0123:4567:89ab:cdef:1234:5678
 
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2001:0db8:0123:4567:89ab:cdef:1234:5678
|||| |||| |||| |||| |||| |||| |||| ||||128 End-point singoli e loopback
|||| |||| |||| |||| |||| |||| |||| |||128127 Collegamenti punto-punto End(inter-point singoli e loopbackrouter)
|||| |||| |||| |||| |||| |||| |||| |||127 Collegamenti punto-punto (inter-router)124
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|||| |||| |||| |||| |||| |8884
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|||| |||| |||| |||| ||7672
|||| |||| |||| |||| |7268
|||| |||| |||| ||||64 LAN Singola; lunghezza prefix minima per 68SLAAC
|||| |||| |||| |||6460 LANAlcuni Singola;deployment lunghezza6rd prefixmolto minimalimitati per(/60 SLAAC= 16 blocchi /64)
|||| |||| |||| ||6056 Dimensione minima per l'assegnazione ai Alcunisiti deploymentfinali;[19] 6rde.g. moltohome limitatinetwork (/6056 = 16256 blocchi /64)
|||| |||| |||| |56 Dimensione minima per l'assegnazione ai siti finali;[19]52 e.g. home networkblocco (/5652 = 2564096 blocchi /64)
|||| |||| ||||48 52 Dimensione bloccotipica assegnata ai siti più grandi (/5248 = 4096 blocchi65536 /64 blocks)
|||| |||| |40|44
|||| |||| |||48 Dimensione tipica assegnata ai siti più grandi (/48 = 65536 /64 blocks)
|||| |||| ||4440
|||| |||| 36 Possibili allocazioni ai Local Internet Registry (LIR) extra-small
|||| |||| |40
|||| ||||32 36 Possibili allocazioniAllocazioni ai LocalLIR Internet Registry (LIR)minimum extra-smallallocations
|||| |||3228 Allocazioni ai LIR minimummedium allocations
|||| ||2824 Allocazioni ai LIR mediumlarge allocations
|||| |2420 Allocazioni ai LIR extra large allocations
|||16
|||| 20 Allocazioni ai LIR extra large
||12 Allocazioni ai Regional Internet registry (RIR) da parte di IANA [22]
|||16
|8
||12 Allocazioni ai Regional Internet registry (RIR) da parte di IANA [22]
4
|8
 
</syntaxhighlight>
 
== Aggregazione dei prefissi ==
Il CIDR permette un'[[Supernetting|aggregazione]] a grana fine dei prefissi di rete. Per esempio, se i primi 20 bit dell'indirizzo corrispondono, sedici reti /24 contigue possono essere aggregate e annunciate come una rete più grande dal prefisso /20, con una singola voce nella tabella di routing. Questo riduce il numero di rotte che necessitano di essere annunciate.
 
== Voci CorrelateNote ==
<references/>
 
== Voci correlate ==
* [[Suite di protocolli Internet]]
* [[Supernetting|Supernetwork]]
 
== NoteAltri progetti ==
{{interprogetto|preposizione=sul}}
{{Reflist}}
 
== Altre letture ==
{{IETF|2317}}
 
{{IETF|1817}}
 
== Collegamenti Esterniesterni ==
* {{FOLDOC}}
* [https://www.cidr-report.org/as2.0/ CIDR Report] (updatedaggiornato dailyquotidianamente)
* {{IETF|2317}}
* {{IETF|1817}}
 
{{Portale|informatica|telematica}}
* [https://www.cidr-report.org/as2.0/ CIDR Report] (updated daily)
 
[[Categoria:Standard Internet]]