Leonhard von Möllendorff: differenze tra le versioni

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|Religione =
|Nazione_servita = {{simbolo|Flag of the German Reich (1935–1945).svg|21}} [[Germania nazista]]
|Forza_armata = [[Heer (Wehrmacht)|Heer]]
|Arma = [[Heer (Wehrmacht)|Heer]]
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|Anni_di_servizio = ? - 1945
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|Decorazioni = {{simbolo|DEU EK 1Kl 1939Clasp BAR.svg|40}} {{simbolo|DEU EK 2Kl 1939Clasp BAR.svg|40}} {{simbolo|Ribbon of Knight's Cross of the Iron Cross.png|40}}
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|Altro =
|Note =
|Ref = "fonti nel corpo del testo"
}}
{{Bio
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|PostNazionalità = , che prestò servizio durante la [[seconda guerra mondiale]]
}}
È noto per averFavorì involontariamente favorito la fuga del colonnello [[Claus Schenk von Stauffenberg]] durante l'[[attentato a Hitler del 20 luglio 1944]].
 
== Biografia ==
=== I primi anni ===
Leonhard von Möllendorff nacque a [[Potsdam|Forstprignitz]], in [[Impero tedesco|Germania]], il 28 settembre 1918.<ref name=kevin>Kevin Brazier, ''The Complete Knight's Cross: The Years of Defeat 1944-1945'', Biography & Autobiography, 2022, p. 1940.</ref> Figlio del maggiore Friedrich Wichard (1870-1932), era il fratello di Ilse von Möllendorff e per un anno, dal 1932 al 1933, studiò al liceo di [[Heiligengrabe]].<ref>Sarah Romeyke, ''Preußens Töchter: Die Stiftskinder von Heiligengrabe 1847-1945'', 2015, pp. 116, 129.</ref> Alla morte del padre, con il fratello Wichard, fu l'ultimo rappresentante locale delle tenute di famiglia Horst e Blumenthal, oggi distretti di Heiligengrabe.<ref>Hans Friedrich von Ehrenkrook, ''Genealogisches Handbuch der Adeligen Häuser'', 1962, pp. 252-254.</ref>
 
=== Il complotto del 20 luglio 1944 ===
{{C|Paragrafo poco chiaro. Se era partecipe del complotto perché non venne giustiziato, dato che la rappresaglia nazista ricadde anche su chi fu solo lontanamente a conoscenza del complotto?|guerra|Febbraio 2023}}
Durante la [[Attentato a Hitler del 20 luglio 1944|cospirazione]] del 20 luglio 1944, da ufficiale della [[Führer-Begleit-Division]] al comando del maggiore Heinz-Otto Fabian, era dal 1941 il [[Rittmeister|capitano di cavalleria]] della [[Riserva militare|riserva]] al quartier generale della [[Tana del Lupo]] a [[Kętrzyn|Rastenburg]], nella [[Prussia Orientale]], e quindi il vice comandante del campo in qualità di assistente del tenente colonnello Gustav von Streve.<ref Essendoname=schreyer>{{cita|Spaeter|p. 550|SH1958}}.</ref><ref>Aaron L. Johnson, ''Hitler's Military Headquarters: Organization, Structures, Security, and Personnel'', 1999, p. 237.</ref><ref>Uwe Neumärker, Robert Conrad, Cord Woywodt, ''"Wolfsschanze": Hitlers Machtzentrale im Zweiten Weltkrieg'', 2012, p. 125.</ref><ref name=schreyer2>{{cita|Schreyer|pp. 8-9|SW2012}}.</ref> Era un conoscente personale del colonnello [[Claus Schenk von Stauffenberg]], che era conosciuto come un combattente gravemente disabile e un ufficiale di ottima reputazione, all'inizioe non aveva motivoinvalido di essere sospettosoguerra.<ref name=kershaw>Ian Kershaw, ''Luck of the Devil: The Story of Operation Valkyrie'', 2013.</ref>
 
AlleDalle 10.:30 alle 11:45, nella mensa degli ufficiali, fece una colazione tardiva con Stauffenberg e altri ufficiali (il capitano Heinz Pieper, gli ufficiali medici Wilhelm Tobias Wagner ed Erich Walker, e il tenente generale [[Henning von Thadden]]), fino a quando il colonnello non venne chiamato per un colloquio programmato con il generale [[Walther Buhle]].<ref name=schreyer2/> Alle 12.:44, due minuti dopo lo scoppio della bomba, con la scusa di aver ricevuto il permesso del comandante e che aveva fretta perché il generale [[Friedrich Fromm]] lo stava aspettando all'aeroporto per tornare a [[Berlino]], Stauffenberg gli telefonò nel suo ufficio per convincere il sottufficiale di guardia, il [[Feldwebel|sergente]] Kolbe della [[Führer-Begleit-Division]], a lasciarlo passare al [[Posto di blocco|posto di controllo]] esterno e a recarsi all'aeroporto. Poiché non sapeva ancora nulla della causa dell'allarme generale e soprattutto conosceva benebenissimo Stauffenberg, all'inizio non aveva ovviamente motivo di essere sospettoso. Così, pur non avendone l'autorità in assenza del comandante, che si trovava sul luogo dell'esplosione, autorizzòconsentì ignaro il passaggio del colonnello e del suo aiutante [[Werner von Haeften]].<ref name=kershaw/><ref>Peter Hoffmann, ''Tedeschi contro il nazismo'', il Mulino, 1994, p. 161.</ref>
 
Subito dopo, con il poliziotto [[Johann Rattenhuber]] e il feldmaresciallo [[Wilhelm Keitel]], guidò le prime indagini alla ricerca dell'autore. Secondo lui, era stato sicuramente uno degli operai edili dell'[[Organizzazione Todt]], ma il [[Führer]] aveva già risolutamente respinto questo sospetto. Riferendo di aver autorizzato Stauffenberg a lasciare il quartier generale dopo la detonazione, al contrario di Keitel, Rattenhuber lo accusò di una negligenza inimmaginabile, poiché tutti erano fondamentalmente sospettati e l'assassino gli era sfuggito per colpa sua.<ref>{{cita|Schreyer|pp. 21-23, 28-30|SW2012}}.</ref> Durante gli interrogatori della [[Gestapo]], lui e il tenente Wilhelm Geisberg furono gli unici ufficiali della Führer-Begleit-Division temporaneamente costretti a consegnare le loro pistole, ma in ogni caso gli inquirenti non li ritennero coinvolti nell'attentato, avendo agito per nervosismo o rispetto al grado del colonnello.<ref>{{cita|Spaeter|pp. 568-569|SH1958}}.</ref>
Dopo il tentativo di assassinio di [[Adolf Hitler]], avanzò ingiustificate accuse, secondo cui aveva fallito come ufficiale di guardia nel circuito di blocco I del [[Führerhauptquartiere]], ma il maggiore [[Otto Ernst Remer]], che aveva arrestato i principali congiurati la notte stessa, conservò sempre un ricordo speciale per questo valoroso e comprovato ufficiale.<ref name=remer>Ralph Tegethoff, ''Generalmajor Otto Ernst Remer: Kommandeur der Führer-Begleit-Division'', 2002, p. 228.</ref> Sebbene improbabile<ref name=kershaw/>, alcuni storici ritengono che fosse anche lui un membro della cospirazione.<ref>John Williams Davis, ''Failure of a Putsch, Berlin, July 20, 1944'', 1958, p. 36.</ref><ref>Robert F. Hopwood, ''Germany: People and Politics, 1750-1945: A Selection of Articles from History Today'', 1968, p. 131.</ref><ref>Peter Quennell, ''History Today'', 1953, p. 9.</ref><ref>Anthony Cave Brown, ''Bodyguard of Lies'', volume 10, 1975, p. 750.</ref>
 
Dopo il tentativo di assassinio di [[Adolf Hitler]], avanzòdichiarò ingiustificate accuse, secondo cuidi avevaaver fallito come ufficiale di guardia nel circuito di blocco I del [[Führerhauptquartiere]], ma il maggiore [[Otto Ernst Remer]], chea avevacapo arrestatodel isuo principalibattaglione, congiurati la notte stessa,ne conservò sempre un ricordo specialepositivo, per questodi valoroso e comprovato ufficiale.<ref name=remer>Ralph Tegethoff, ''Generalmajor Otto Ernst Remer: Kommandeur der Führer-Begleit-Division'', 2002, p. 228.</ref> SebbeneAlcuni improbabile<refstorici name=kershaw/>hanno, alcunituttavia, storici ritengonoipotizzato che fosse anche lui un membro della cospirazione<ref>Peter Quennell, ''History Today'', 1953, p. 9.</ref><ref>John Williams Davis, ''Failure of a Putsch, Berlin, July 20, 1944'', 1958, p. 36.</ref><ref>Terence Prittie, ''Germains Against Hitler'', 1964, p. 244.</ref><ref>Robert F. Hopwood, ''Germany: People and Politics, 1750-1945: A Selection of Articles from History Today'', 1968, p. 131.</ref><ref>Peter Quennell, ''History Today'', 1953, p. 9.</ref><ref>Anthony Cave Brown, ''Bodyguard of Lies'', volume 10, 1975, p. 750.</ref>, circostanza negata o non confermata da altri.
=== La carriera militare ===
Premiato per le sue azioni durante l'[[offensiva delle Ardenne]], fu nominato comandante del battaglione granatiere 928 della III Führer-Begleit-Division dopo la morte del precedente capo, Hauptmann Gaum, in battaglia vicino ad Hampteau, in [[Belgio]], e si distinse particolarmente durante i combattimenti intorno a Hubermont. Qui fu un modello di coraggio e fermezza, sempre pronto a impegnarsi in combattimenti ravvicinati contro carri armati [[M4 Sherman|Sherman]] sfondati con [[Panzerfaust]] o altre armi di fanteria AT.<ref name=mollendorff>{{cita web|url=http://www.tracesofwar.com/persons/84880/Moellendorff-Leonhard-von.htm|titolo=Leonhard von Moellendorff|accesso=29 ottobre 2019|lingua=en}}</ref>
 
=== L'offensiva delle Ardenne ===
Il 19 dicembre 1944, con la principale minaccia della linea di difesa del generale di brigata Hasbrouck Davis, era apparentemente isterico e un disastro nervoso: piangeva ogni volta che veniva citato il nome di Hitler.<ref>Antony Beevor, ''Ardennes 1944: Hitler's Last Gamble'', 2015.</ref>
Premiato per le sue azioni durante l'[[offensiva delle Ardenne]], fu nominato comandante del battaglione granatieregranatieri 928 della III Führer-Begleit-Division dopo la morte del precedente capo, Hauptmannil capitano Gaum, in battaglia vicino ad Hampteau, in [[Belgio]], e si distinse particolarmente durante i combattimenti intorno a Hubermont. Qui fu un modello di coraggio e fermezza, sempre pronto a impegnarsi in combattimenti ravvicinati contro carri armati [[M4 Sherman|Shermancontrocarro]] sfondatiintorno cona [[Panzerfaust]] o altre armi di fanteria ATHubermont.<ref name=mollendorff>{{cita web|url=http://www.tracesofwar.com/persons/84880/Moellendorff-Leonhard-von.htm|titolo=Leonhard von Moellendorff|accesso=29 ottobre 2019|lingua=en}}</ref>
 
Il 19 dicembre 1944, mentre il suo battaglione e la 18ª divisione Volksgrenadier stavano avanzando per aggirare la linea di difesa del brigadiere generale Robert Hasbrouck, ebbe un [[esaurimento nervoso]] e piangeva ogni volta che veniva citato il nome di Hitler.<ref>Antony Beevor, ''Ardennes 1944: Hitler's Last Gamble'', 2015.</ref> Nella notte tra il 27 e il 28 dicembre, in vista dell'attacco a Sibret, il suo battaglione si assunse la responsabilità di sorvegliare il settore all'estremità sud della foresta nella zona di Chenogne, a nord di Magerotte-Magery-Lavaselle e a nord-ovest di Morhet, così come il settore a sud e sud-est di Brul.<ref>{{cita|Spaeter|p. 750|SH1958}}.</ref>
 
=== La morte ===
Il 1°º gennaio 1945, a [[Houffalize]], fu ferito a morte da un colpo anticarro diretto durante un combattimento ravvicinato con le truppe statunitensi che, da [[capodanno]], avevano sfondato nelle lorole [[Panzerfaust|posizioni tedesche]] vicino a Hubermont e [[Laval-Morency|Laval]]. Tuttavia, avendo abbattutodistrutto trentadue carri armati in un giorno, il suo coraggioso comando del battaglione in questa battaglia creò i presupposti per il gruppo corazzato deldella FBBFührer-Begleit-Division perriuscì a riportarerespingere le truppe statunitensi alle loro posizioni iniziali incon un contrattacco.<ref name=remer/><ref name=mollendorff/><ref>Helmuth {{cita|Spaeter, ''Panzerkorps Grossdeutschland'', 1984, |p. 212757|SH1958}}.</ref>
 
Una settimana dopo la sua morte, l'8 gennaio, ricevette postumo la Croce di Cavaliere della [[Croce di Ferro]] sulla base dei suoi successi inper queste due azioni e per aver pagato l'ultimo sacrificio nel processo.<ref name=mollendorff/><ref>{{cita web|url=http://www.feldgrau.com/WW2-German-Knights-Cross-Holder-Leonhard-Moellendorf-4241|titolo=Knights Cross Holder Biographies - Leonhard Moellendorf|accesso=29 ottobre 2019|lingua=de}}</ref> Fu sepolto nel cimitero di guerra tedesco di [[Recogne]].<ref>{{cita web|url=https://it.findagrave.com/memorial/242899649/leonhard-von-mollendorff|titolo=Rittm. Leonhard Von Mollendorff|accesso=22 dicembre 2022|lingua=en}}</ref>
 
== Onorificenze ==
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== Filmografia ==
* ''[[Accadde il 20 luglio]]'' (''Es geschah am 20. Juli''), regia di [[Georg Wilhelm Pabst]] (1955), interpretato da Oliver Hassencamp.
* Nel film tv del 2004, ''[[Stauffenberg - Attentato a Hitler]]'', furegia impersonatodi dall'attoreJo Baier (2004), interpretato da Jean-Paul Raths.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro|cognome=Spaeter|nome=Helmuth|anno=1958|titolo=Die Geschichte des Panzerkorps Grossdeutscheland|volume=2|lingua=tedesco|editore=Duisburg-Ruhrort|cid=SH1958}}
* {{cita libro|cognome=Schreyer|nome=Wolfgang|anno=2012|titolo=Das Attentat|lingua=tedesco|città=Berlino|editore=Edition Digital|isbn=978-3-86394-087-4|cid=SW2012}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|nazismo|seconda guerra mondiale}}
 
[[Categoria:Personalità tedescheTedeschi della seconda guerra mondiale]]
[[Categoria:Cavalieri della Croce di Ferro]]