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[[File:Beat Kuert.jpg|alt=Beat Kuert|thumb|upright=2.1|Beat Kuert]]
{{Bio
|Nome = Beat
|Cognome = Kuert
|Sesso = M
|Immagine = Beat Kuert.jpg
|LuogoNascita = Zurigo
|GiornoMeseNascita = 3 novembre
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|Attività3 = sceneggiatore
|Nazionalità = svizzero
|PostNazionalità = considerato da molti critici, come ad esempio il giornalista [[Ernst Buchmüller]] e il produttore cinematografico [[Johannes Bösiger]], uno dei più audaci innovatori della sua generazione<ref>{{Cita web|url=https://web.archive.org/web/20141110191719/http://www.kabeleins.ch/sosiehtsaus/film/filmlexikon/%28lpe%29/filmnr/57014|titolo="... mit dem Nebel davongekommen ..."|sito=Filmlexikon: Stars, Filme, Regisseure auf kabeleins.de|lingua=de}}</ref><ref>{{Cita|accesso=24 webaprile 2018|urldataarchivio=10 novembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/2016030400205420141110191719/http://www.kabeleins.ch/sosiehtsaus/film/filmlexikon/%28lpe%29/filmnr/57014|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.afo.at/event.php?item=4491|titolo=Architekturfilmreihe 07 - In Person Beat Kuert|lingua=de|sito=afo - architekturforum oberösterreich|accesso=13 marzo 2021|dataarchivio=4 marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304002054/http://www.afo.at/event.php?item=4491|urlmorto=sì}}</ref>
}}
== Biografia ==
=== Anni 70: esperienze giovanili ===
Beat Kuert ha studiato arti visive da autodidatta negli anni '60 e '70 a Zurigo. Kuert fu in contrasto con le scuole di cinema di quel periodo che cercavano di tramandare e insegnare ideologie sorpassate. A quel tempo gli artisti sentivano la necessità di trarre ispirazione per il loro lavoro dalle strade, abbattendo le tradizionali barriere tra intellettuali e lavoratori, tra creativi e pubblico. Pur condividendo queste idee e attingendo alla vitalità di quel periodo, Kuert scelse di realizzare il suo primo lungometraggio in un'ambientazione naturale, conducendo un dialogo con il suo mondo interiore effettuando le riprese tra le montagne.

Il suo lavoro era in cerca di un punto di vista introspettivo e questo aspetto è ancora una caratteristica costante della sua opera. La Turnus Film AG di Zurigo notò i corti sperimentali e i documentari dell'artista e tra il 1968 e il 1970 Kuert lavorò per l'azienda come montatore e regista. Nel 1971, durante un viaggio durato nove mesi in America Latina, girò il suo primo documentario della durata di un lungometraggio, ''Ein Erfolg unserer Entwicklungshilfe'', che analizzava gli sviluppi politici nel continente.<ref>{{cita web|url=http://dustandscratches.tv/ds/press/press7.html|titolo=Una donna, ancora|sito=dust&scratches|nome=Riccardo|cognome=Lisi|data=febbraio 2008}}</ref>
 
=== Esordio ===
Esordì nel 1974 come regista indipendente con il lungometraggio [[Mulungu]], basato su una leggenda della Svizzera tedesca. Il film racconta la storia di un architetto che, dopo un incidente su un ghiacciaio, si imbatte continuamente in un capraio sacrificato al dio caprone Mulungu. Questo mito rimarrà un tema ricorrente per Kuert.<ref>https://www.nytimes.com/movies/movie/155796/Mulungu/overview</ref><ref>Le cinéma suisse: 1898-1998, Freddi Buache,cit., pag. 204</ref><ref>L’usage de la liberté: le nouveau cinema suisse, 1964-1984, Martin Schaub, pag. 157</ref><ref>{{Cita web|url=https://web.archive.org/web/20141110211531/http://www.prohelvetia.ch/fileadmin/ftp/www/expo/sdih/fr/text-cinema-fantastic.html|titolo=Panorama du cinéma fantastique suisse, Michel Vust|accesso=24 aprile 2018|dataarchivio=10 novembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141110211531/http://www.prohelvetia.ch/fileadmin/ftp/www/expo/sdih/fr/text-cinema-fantastic.html|urlmorto=sì}}</ref>
 
=== Dichiarazione ===
Nel 1979 girò ''Schilten'', un lungometraggio tratto da una romanzo di [[Hermann Burger]]<ref>{{Cita news|url=https://www.nytimes.com/movies/movie/161237/Schilten/overview}}</ref>.
 
=== Anni 80: la casa di produzione Al Castello ===
Sin dall’inizio degli anni 80 Kuert si guadagnò la reputazione di regista e produttore sperimentale affermato. Il suo repertorio era caratterizzato da una costante ricerca nella sperimentazione e manipolazione delle immagini. La maggior parte delle sue storie sono basate su opere letterarie incentrate sulla tematica del tempo. In ''Warten auf'', un corto tratto dal dramma ''[[Aspettando Godot]]'' di [[Samuel Beckett]], Kuert dà un’interpretazione del concetto di tempo come l’eterna attesa di qualcosa che non arriverà mai. Il mockumentary ''Die Zeit ist böse'',<ref name="nytimes.com">{{Cita news|url=https://www.nytimes.com/movies/movie/157555/Die-Zeit-Is-Bose/overview}}</ref> basato sul romanzo "''Der barmherzige Hügel''" di Lore Berger, svela il crescente malessere della protagonista, intrappolato in una infinita routine di lavoro e studio priva di significato. La mancanza di ispirazione per vivere persino giorno per giorno la spinge a ricorrere a una reazione estrema. Il regista decise di mettere in scena il suicidio dalla torre dove l’anti-eroina si recava tutti i giorni fino alla sua morte e sfrutta la potenza del contrasto tra la luce e l’oscurità. In questi film il tempo si ferma e finisce con remissiva agonia. Nel 1984 realizza ''[[Martha Dubronski]]''<ref>{{Cita news|url=https://www.nytimes.com/movies/movie/227570/Martha-Dubronski/overview}}</ref>, un dramma psicologico presentato al Locarno Film Festival. Nel 1985 Kuert lascia Zurigo e con altri registi e produttori fonda Al Castello,<ref>{{Cita web|url=http://www.alcastello.tv/|titolo=Al Castello Produzioni Cinematografiche<!-- titolo generato automaticamente -->}}</ref> una casa di produzione indipendente avente sede ad Arzo, nella Svizzera meridionale. Nel 1986 realizza il film ''[[Deshima (film 1986)|Deshima]]''<ref>{{Cita web|url=https://catalogue.nla.gov.au/Record/211102|titolo=Deshima : Filmbuch / Adolf Muschg - National Library of Australia}}</ref>.
 
=== Anni 90: i documentari sull’architetturasull'architettura ===
Nel 1996 Kuert diresse numerosi documentari incentrati su alcune delle figure chiave dell’architettura contemporanea: [[Jean Nouvel]], [[Mario Botta]], [[Herzog & de Meuron]], [[Luigi Snozzi]], Max Dudler.<ref>{{Cita web|url=https://www.swissfilms.ch/en/film_search/filmdetails/-/id_film/276|sito=Swiss Films|titolo=SWISS FILMS: Der Reichtum der Askese<!-- titolo generato automaticamente -->|lingua=en}}</ref> Per questi lavori Kuert adottò un particolare punto di vista e uno stile personale per trasmettere la visione e il senso estetico di ogni architetto.
 
=== Anni 2000: dust&scratches ===
Dal 2000 al 2006 Kuert insegna alla scuola di documentari e televisione Zelig di Bolzano ed è professore di arti visive alla [[Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana]] di Lugano. Kuert ha considerato importante per lungo tempo costruire la sua arte come un contenitore creativo che, partendo dalla sua concezione, include la libera e continua integrazione interdisciplinare dei vari linguaggi artistici – videoarte, performance dal vivo, poesia, musica, fotografia – per produrre un evento complesso e completo. Nel 2005, dopo aver prodotto e diretto il film sperimentale ''Tre artiste'', Kuert riunì un gruppo di performer, misicistimusicisti, fotografi, ballerini e attori e stabilì il suo quartier generale ad Arzo (Svizzera) per concepire, produrre, sviluppare nuovi progetti. Fondò la dust&scratches, un laboratorio artistico che rappresenta un punto di connessione tra diverse energie. Attraverso la sua sinergia il gruppo tenta di generare un nuovo modo di pensare all’arte sviluppando una forte identità artistica attraverso continue contaminazioni e happening. Molti degli artisti che sono stati o sono ancora coinvolti nel progetto hanno dichiarato che il laboratorio artistico dust&scratches ha rappresentato un momento cruciale nello sviluppo delle loro carriere.<ref>{{Cita web|url=https://web.archive.org/web/20141110233027/http://www.florencebiennale.org/e_kuert.php|titolo=Events in the Event 2013 - Beat Kuert|lingua=en|accesso=24 aprile 2018|dataarchivio=10 novembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141110233027/http://www.florencebiennale.org/e_kuert.php|urlmorto=sì}}</ref><ref>http://dustandscratches.tv/ds/press/press6.html</ref>
 
=== Anni 10 ===
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Kuert si vede come un artista del “sublime”. Nella sua poetica gioca sempre coi concetti e i loro opposti: la carnalità delle sue figure e i loro sviluppi simbolici, il mezzo digitale e l’immagine pittoresca, la distruzione delle proprie immagini un ulteriore nuovo significato, e la rappresentazione del dolore per evocare la speranza.<ref>http://www.art-in-berlin.de/ausstellungs-text.php?id=1164</ref>
 
==== Il concetto di Tempotempo ====
All’inizio della sua carriera, correlava le sue storie a quelle di un singolo individuo, ma la vita di una persona ha un inizio e una fine in uno spazio-tempo definito. In un secondo momento, era condensato in un istante sovrapponendo strati che producevano una singola immagine che esprime tutti i contenuti. E infine, Kuert racconta le storie non di singoli individui, bensì dell’intera umanità.
 
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==== Specie umana ====
Le opere di Kuert si focalizzano sulle emozioni umane e le domande esistenziali. Le opere evocative e spesso provocatorie sono caratterizzate dal fatto di essere parte integraleintegrante di un’evoluzione di differenti discipline artistiche che interagiscono tra di loro. La sua arte si distanzia fortemente dal puro formalismo per creare un forte impatto emotivo, con l’obiettivo di creare stupefazione nello spettatore attraverso le immagini per provocare la loro immaginazione e invitarli a contemplare e cercare un senso di meraviglia.
 
== Mostre ==
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== Pubblicazioni ==
* '''Beat Me, A Pictorial Requiem''' - Published by EYEMAZING Editions, 2017
* '''Et Sic in Infinitum''', catalogue produced and distributed by dust&scratches, with essays by Rolando Bellini. Published for the 9th Florence Biennale, 2013.
* '''Wunderkammer''', catalogue produced and distributed by dust&scratches, with essays by Enzo Di Martino. Published for the solo exhibition Wunderkammer at M&C Saatchi Gallery, Shanghai, 2012.
* '''Gaia''' – Beat Kuert, catalogue produced and distributed by QTI, Fotografi della Svizzera Italiana series, edited by Adriano Heitmann, 2010.
* '''Kan''' – Longing for Rain, catalogue produced and distributed by ICON Media, edited by Na Risong, and with an introduction by Gu Zheng and Wu Hong, 2010.
* '''Destroyed Lines''', catalogue produced and distributed by dust&scratches, edited by David Ben Kay and Laetitia Gauden, and with an introduction by Gu Zheng and Wu Hong, 2010.
* '''Donna Carnivora''', catalogue produced and distributed by dust&scratches, with essays by Enzo Di Martino, 2007.
*Beat Kuert, ''Furor Corporis'', Fondazione Maimeri editore, Milano, 2018.
 
== Filmografia ==
{{W|filmografie|gennaio 2023|[[WP:FILMOGRAFIA]]}}
=== Regista ===
=== Regista <ref>{{Cita web |url=http://explore.bfi.org.uk/4ce2ba17856a1 |titolo=Copia archiviata |accesso=5 marzo 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141110222629/http://explore.bfi.org.uk/4ce2ba17856a1 |urlmorto=sì }}</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.filmdienst.de/personen/beat-kuert,2270.html |titolo=Copia archiviata |accesso=5 marzo 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304075100/http://www.filmdienst.de/personen/beat-kuert,2270.html |urlmorto=sì }}</ref>===
* ''Lulla'' - cortometraggio (1966), short film
* ''Eine Welt wie Barbara'' - cortometraggio (1967), short film
* ''Ein Erfolg unserer Entwicklungshilfe'' - documentario (1971), documentary
* ''[[Mulungu (film 1974)|Mulungu]]'' (1974), feature film
* ''[[Schilten]]'' (1979)
* ''Schilten'' (verschiedene internationale Auszeichnungen) (1979), based on Schilten by [[Hermann Burger]]<ref>{{Cita news|url=https://www.nytimes.com/movies/movie/161237/Schilten/overview}}</ref>
* ''[[Die Zeit ist böse]]'' (1982)<ref name="nytimes.com"/>
* ''[[Pi-errotische Beziehungen]]'' (1982)
* ''[[Martha Dubronski]]'', (1984)<ref>{{Cita news|url=https://www.nytimes.com/movies/movie/227570/Martha-Dubronski/overview}}</ref>
* ''[[Deshima (film 1986)|Deshima]]'' (1986)
* ''Deshima'', with screenplay by Adolf Muschg (1986)<ref>{{Cita web|url=https://catalogue.nla.gov.au/Record/211102|titolo=Deshima : Filmbuch / Adolf Muschg {{!}} National Library of Australia<!-- titolo generato automaticamente -->}}</ref>
* ''[[L'assassina (film 1990)|L'assassina]]'' (1989)
* ''L´Assassina'' (1989), featuring Maria Sofia Ricci and [[Margaret Mazzantini]]
* ''[[Der Grossinquisitor]]'', based- onfilm a legend from the novel [[I fratelli Karamazov|The Brothers Karamazov]] by [[Fëdor Dostoevskij|Fyodor Dostoevsky]]TV (1991)
* ''[[Hanna & Rocky]]'' (1993), featuring and produced by Gardi Hutter
* ''[[Am Ende der Zeit]]'' (1998)
* ''Am Ende der Zeit'' (1998)<ref>{{Cita web|url=https://www.swissfilms.ch/en/film_search/filmdetails/-/id_person/784|titolo=SWISS FILMS:<!-- titolo generato automaticamente -->}}</ref>
* ''Jean Nouvel - Ästhetik des Wunderbaren'' - documentario (1998)
* ''Jean Nouvel, Ästhetik des Wunderbaren, portrait of the architect Jean Nouvel'' (1998)<ref name="swissfilms.ch">{{Cita web|url=https://www.swissfilms.ch/en/film_search/filmdetails/-/id_film/327|titolo=SWISS FILMS: Jean Nouvel<!-- titolo generato automaticamente -->}}</ref>
* ''Architects Herzog and De Meuron: Tate Modern'' - cortometraggio documentario (2000)
* ''Tate Modern, Portrait of the Restored London Art Gallery'' (2000)<ref name="swissfilms.ch"/>
* ''Architects Herzog &and deDe Meuron: Alchemy of Building'' - documentario (2002)<ref>{{Cita web|url=https://www.archdaily.com/324255/the-30-architecture-docs-to-watch-in-2013/|titolo=The 30 Architecture Docs To Watch In 2013 {{!}} ArchDaily<!-- titolo generato automaticamente -->}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://searchworks.stanford.edu/view/7613904|titolo=Architects Herzog &amp; de Meuron {{(q}}videorecording{{)q}} : two films by Beat Kuert in SearchWorks catalog<!-- titolo generato automaticamente -->}}</ref> (2002)
* ''[[Architectour de Suisse]]'' -Portraits ofserie Swiss architects (Herzog & de Meuron, Mario Campi, Luigi Snozzi, Ivano Gianola, Moro & Moro, Mario Botta)''TV (2002)
* ''ICHLIEBEMICHIchliebemich (Alex Sadkowsky)'' - documentario (2003), portrait of the artist Alex Sadkowsky<ref>{{Cita web|url=http://www.kunstmuseumolten.ch/Resources/1_medien/ausstellungen/2010_sadkowsky/Medienmitteilung_KMO_Sadkowsky_Ausstellung_KMO_2010_08_26.pdf}}</ref><ref>{{Cita|titolo=Copia webarchiviata|urlaccesso=5 marzo 2018|dataarchivio=3 marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160303220958/http://www.swissfilmskunstmuseumolten.ch/enResources/film_search1_medien/filmdetailsausstellungen/-2010_sadkowsky/id_film/2146532028Medienmitteilung_KMO_Sadkowsky_Ausstellung_KMO_2010_08_26.pdf|titolourlmorto=SWISS FILMS: IchliebemIch (Alex Sadkowsky)<!-- titolo generato automaticamente -->}}</ref>
* ''La Nuovanuova Scala'' - cortometraggio documentario (2005)<ref>{{Cita web|url=http://www.rc.archiworld.it/index.php?option=com_content&task=view&id=744&Itemid=44|titolo=Ordine Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori della Provincia di Reggio Calabria - CINEMARCHITETTURA<!-- titolo generato automaticamente -->Cinemarchitettura}}</ref>
* ''[[Berg& und Geist]]'' - serie TV (2004–2014)<ref>{{Cita web|url=https://www.srf.ch/medien/news/chronik-8266/|titolo= |urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140221120531/http://www.srf.ch/medien/news/chronik-8266/}}</ref> (2004–2014)
 
== Note ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=https://www.swissfilms.ch/en/person/beat-kuert/3900B354428F463D83C471C3329000DF|titolo=Beat Kuert|sito=Swiss Films|lingua=en}}
 
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[[Categoria:Performance artist svizzeri]]